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Communiqué n° 684 de 14 décembre 2022

Leggi di bilancio: le dichiarazioni di voto

 

Nella seduta pomeridiana consiliare del 14 dicembre 2022, prima del voto sulle leggi di bilancio della Regione per il 2023-2025 ci sono stati gli interventi per dichiarazioni di voto.

Il Vicecapogruppo Stefano Aggravi ha annunciato l'astensione del gruppo Lega VdA: «Abbiamo cercato di introdurre in questo bilancio delle azioni di sicuro interesse per la nostra Regione che avrebbero avuto ricadute positive nella nostra società come la possibilità di trovare spazi di facilitazione fiscale e abbattimento delle imposte, vista anche la titolarità della Regione in questo campo. Oltre a questo abbiamo suggerito due emendamenti in settori centrali per la nostra società: Naître Valdôtain e un intervento per sostenere il settore del commercio. Entrambi lasciavano al Governo ampio margine di scelta sull'individuazione dei criteri per trovare la migliore modalità di attuazione. Purtroppo le nostre iniziative, di buon senso e di attenzione verso la nostra Regione, non sono state prese in considerazione.»

Il Vicecapogruppo dei Federalisti Progressisti - Partito Democratico, Andrea Padovani, ha sostenuto che si tratta di «un bilancio umile, forse, ma sicuramente responsabile e nella continuità amministrativa data da due anni di governo consecutivi di una maggioranza autonomista e progressista che mantiene il suo tratto caratteristico, la sua mission e la sua validità. Questo bilancio esprime gli impegni assunti dalla maggioranza, attenta ai più fragili, alla montagna, al nostro territorio e che crea le condizioni per dare risposte strategiche. Un bilancio giusto e misurato, ma con grandi potenzialità future. Questo bilancio, tra mille vicissitudini, interne ed esterne, traccia nel migliore dei modi possibili, la via per il prossimo triennio, assegnando il compito a tutti i soggetti decisori, a qualsiasi livello, di ascoltare le necessità collettive, sapendo mediare tra gli interessi di tutte e di tutti. Perché ci si salva e si va avanti se si agisce insieme e non solo uno per uno.»

Il Capogruppo di Forza Italia, Pierluigi Marquis, ha osservato: «A fronte di una maggiore disponibilità di 180 milioni di euro rispetto all'anno scorso ci aspettavamo un'azione più incisiva. Ci attendavamo un bilancio con una visione che affrontasse i problemi strutturali che i cittadini vivono e con una maggiore attenzione alle famiglie e ai cittadini in difficoltà. La bontà dell'azione del Governo non si valuta sulla base delle risorse allocate ma sulla capacità di metterle a profitto. Come gruppo intendiamo con questo che l'obiettivo a cui tendere è il buon funzionamento dei servizi affinché diano una risposta concreta alle reali esigenze dei cittadini. Pensiamo ad esempio al settore della sanità. Il Governo è bravo perché ha aumentato le risorse a disposizione o lo sarà quando, ad esempio, avrà azzerato le liste d'attesa e risolto il grande problema della medicina territoriale? Per noi il giudizio diventerà positivo solo se le risorse saranno servite per risolvere i problemi. Il prossimo triennio rappresenta una grande sfida per il Governo e per la macchina amministrativa e, valuteremo, se ci sarà attraverso l’attività gestionale la capacità di spendere e mettere in circolo le risorse disponibili a bilancio o se le stesse si trasformeranno in avanzi di amministrazione via via crescenti.»

La Vicecapogruppo di Progetto Civico Progressista, Chiara Minelli, ha definito i documenti di bilancio, «un tentativo, affannoso, di dare risposte ad esigenze che derivano da un diffuso disagio sociale delle famiglie e degli operatori economici. C'è una contraddizione fra le potenzialità che come Regione abbiamo, fra le notevoli disponibilità finanziarie del bilancio, e la difficoltà di individuare i temi portanti della politica regionale e di investire in modo incisivo e strutturale su di essi. Troppi interventi sono una tantum così come c'è troppa ordinaria amministrazione. Non si vede nei documenti, anzi neppure si intravvede, la Valle d'Aosta del futuro, quella in cui il contrasto alla povertà è definito e articolato, in cui la tutela dell'ambiente è vista come vera priorità, in cui i servizi socio-sanitari ed educativi sono efficienti e di qualità, in cui c'è un trasporto pubblico capillare, non inquinante. Non siamo un esempio di regione virtuosa, e non c'è neanche l'ambizione di diventarlo. Eppure sarebbe fattibile e forse anche doveroso. Non si ha il coraggio di innovare, abbiamo una politica asfittica, un sistema elettorale inadeguato, abbiamo anche paura di consultare il "peuple", viviamo nell'incertezza e sopravviviamo con manovre di piccolo cabotaggio. La Valle d'Aosta meriterebbe di più.»

Il Capogruppo dell'Union Valdôtaine, Aurelio Marguerettaz, ha commentato: «In un momento come quello attuale è necessario guardare le cose nel loro complesso. In un rapporto pubblicato dal Sole 24 ore, la Valle d'Aosta è indicata come sesta provincia in termini di qualità della vita su più di cento province e l'anno scorso eravamo la quarta. Vincere una competizione può essere importante, ma mantenere sempre posizioni di testa come queste è ancora più impegnativo e gli sforzi che sono stati fatti negli anni dimostrano la bontà delle scelte compiute. La nostra comunità è abituata ad avere una qualità elevata di servizi. Certo il contesto complicato di questi anni ha segnato una flessione in questo senso, ma i problemi che abbiamo riscontrato sono diffusi in tutto il territorio nazionale, sono problemi strutturali che difficilmente possono essere superati in solitudine dalla nostra piccola regione. Gli sforzi che facciamo per mantenere il nostro territorio a livelli elevati si riflette inevitabilmente sul bilancio: abbiamo infrastrutturato in maniera diffusa la Valle e oggi dobbiamo mantenere questi impianti tramite il ricorso alla spesa che, in sé, non è un disvalore. Piuttosto bisogna demonizzare gli sprechi e cercare di eliminarli e, nel contempo, bisogna rafforzare gli investimenti. Non possiamo pensare ad un bilancio di elemosine ma a un documento che produca benessere e dia risposte alla comunità.»

Per il Vicecapogruppo di Alliance Valdôtaine - VdA Unie, Corrado Jordan, «questa maggioranza aveva il compito di proporre, portando in Aula il bilancio, un progetto di gestione delle risorse per le prossime annualità: lo ha fatto tenendo conto della situazione attuale e dell'imprevedibilità di scenari che sono oggettivamente sopra le nostre competenze, lo ha fatto con serietà, responsabilità, dando risposte serie e concrete, pensando all'oggi ma anche traguardando al domani. Una manovra perfettibile, per carità, ma comunque una buona manovra, con maggiori entrate per il 2023 (quasi 10% in più) e quindi con possibilità importanti di finanziamenti per gli investimenti, ma anche con maggiori spese correnti, che in parte sono incomprimibili e che destano qualche preoccupazione. Abbiamo indicato la nostra linea politica, indicando un percorso, affrontando difficoltà evidenti e tutti i temi. Indicando priorità, scegliendo le azioni e gli investimenti da fare prima di altri, come gli interventi aggiuntivi in sanità, istruzione, territorio, enti locali. Non abbiamo visto in quest'Aula proposte concrete che impegnano fondi importanti in direzione diverse rispetto a quanto abbiamo fatto noi. Evidentemente, l'impostazione è di qualità, è corretta e non necessita di modifiche o stravolgimenti.»

Il Consigliere del gruppo Misto Claudio Restano ha evidenziato che «il bilancio che discutiamo oggi parla prevalentemente attraverso i numeri ma c'è anche tutta una parte, più nascosta, che non si esprime attraverso i numeri. Confrontando le varie voci a bilancio con il DEFR e con il programma di Legislatura, si comprende l'azione del Governo che, attraverso gli stanziamenti, realizza azioni improntate a dare risposte concrete alla montagna, ai Comuni, ai nostri territori, allo sport. Non diamo solo contributi ma facciamo azioni reali che incidono positivamente sull'occupazione, sulle nostre aziende e su tutti gli utenti. Stiamo tutti lavorando nella stessa direzione che è quella di fornire le risposte di cui la nostra popolazione ha bisogno. Alla prova dei fatti sarà un buon bilancio che realizzeremo grazie alla macchina amministrativa, alla forza di collaborazione e alla visione di continuità. Questi primi due anni hanno subìto un po' di travaglio politico e la maggioranza ha dato una visione un po' confusa di sé stessa, esponendosi a varie narrazioni. Ci auguriamo che nel breve si raggiunga una maggiore stabilità, non solo nel campo dei numeri ma anche in quello politico: non temiamo di affrontare le scelte che ci aspettano ma è importante che ci sia un rilancio nei fatti, un rilancio di immagine, un progetto condiviso. Questo è l'auspicio che lancio soprattutto a chi siede ai banchi del Governo.»

Il Capogruppo di Pour l'Autonomie, Marco Carrel, nell'annunciare l'astensione, ha rimarcato: «È stata una discussione utile e proficua: abbiamo presentato degli emendamenti che purtroppo non sono stati approvati - soprattutto il Bonus Naître Valdotain e i distretti del commercio - che erano un insieme di idee per cercare di portare il nostro contributo. Siamo soddisfatti che il Governo abbia accettato i nostri ordini del giorno, quello che affronta le assunzioni del Corpo forestale valdostano e la possibilità per tutte le famiglie di avere un computer. Nessuno ha detto che è un bilancio da buttare: abbiamo sollevato delle obiezioni e abbiamo avanzato delle proposte, in un'ottica di miglioramento. Il nostro gruppo ha votato l'articolo 31 riguardante il finanziamento del secondo lotto dell'Università, un tema nel quale crediamo fermamente. Non è tutto da buttare, ma qualcosa di più si poteva e si doveva fare.»

 

SC-LT