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Communiqué n° 677 de 13 décembre 2022

Leggi di bilancio: chiusa la discussione generale

Sono intervenuti i Consiglieri Lucianaz, Erika Guichardaz, Baccega, Carrel, Marquis, Chatrian, Manfrin, Cretier

 

La seduta mattutina del Consiglio del 13 dicembre 2022 è stata interamente dedicata alla discussione generale alle leggi di bilancio della Regione per il triennio 2023-2025.

Sulla legge di stabilità regionale sono stati presentati 19 emendamenti, di cui 4 del Presidente della Regione, 1 dell'Assessore all'istruzione, 1 dei gruppi di maggioranza (UV, AV-VdAU, Misto, FP-PD, SA), 3 dei gruppi Lega VdA, FI e PlA, 3 del gruppo PCP oltre che 7 emendamenti licenziati dalla seconda Commissione.

Gli ordini del giorno depositati in Aula sono 30, di cui 16 della Lega VdA, 3 di PlA, 6 di PCP e 5 di FI.

La discussione generale

Le Conseiller Diego Lucianaz (Lega VdA) a parlé des services de l'administration publique: «Les disfonctionnements dans les transports sont toujours aussi fréquents et aujourd'hui les routes pour Courmayeur sont bloquées. En ce qui concerne la voie ferroviaire, les retards sont continus et causent des difficultés évidentes à tous ses utilisateurs: ce budget veut dépenser 12 millions d'euros pour un train électrique mais marchera-t-il avec cette même vitesse? La sortie de la Gare sud d'Aoste, avec ses 25 marches, n'est pas encore praticable par les porteurs d'handicap. Pourquoi ce budget ne prévoit pas de solutions concrètes à ces gros problèmes? On en avait déjà parlé en 2018 mais on n'est arrivé a rien. Il faut se concentrer sur la solution des aspects pratiques de notre vie, il faut améliorer les services quotidiens et non pas se pencher sur des solutions captivantes et coûteuses. À vous le choix.»

La Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz, ha rilevato che «in questo bilancio manca una vera e propria programmazione finanziaria e non ci sono risposte ai valdostani. Esplicitare con chiarezza l'azione di governo in un momento di incertezza, senza una maggioranza, non è semplice, ma è chiaro che si sono abbandonati definitivamente il programma di Legislatura e la strada progressista. Si interviene pesantemente in materia contrattuale con proroghe, deroghe e reggenze senza averne discusso con i sindacati, in attesa di una modifica della legge che regola il comparto unico. Accogliamo, invece, con favore gli interventi sulla finanza locale che aumentano le risorse per gli enti locali, che dovranno affrontare spese maggiori; stessa attenzione non la rileviamo, invece, rispetto ad altri servizi essenziali. Bisognerà andare verso la revisione definitiva della 48/1995. Il comparto sanitario ottiene un maggiore incremento di risorse e ci auguriamo che possa invertire la rotta del declino della sanità. Molte risorse sono, però, legate alle spese di investimento sulle strutture, che hanno bisogno di essere ammodernate, ma chi chiediamo: ci saranno le risorse umane per gestire tutto questo? Esiste una riorganizzazione della sanità valdostana? E ancora: si intende agire sulla mobilità passiva? Si mette poi un punto fermo sull'ampliamento dell'ospedale Parini, quasi 132 milioni di euro, cui vanno aggiunti gli 80 milioni spesi dal 2008 ad oggi: il tutto per arrivare ad avere tre presidi, di cui due vetusti con costi energivori e poca flessibilità delle strutture. Riguardo alle misure messe in campo negli scorsi mesi per famiglie e imprese, avevamo già segnalato le criticità non votando la legge: per noi, ci vogliono misure stabili, non emergenziali e interventi mirati per le imprese che non possono fare investimenti, ma devono rispondere all'aumento dei costi energetici e delle materie prime. La debolezza del tessuto produttivo, gli aspetti demografici, la sanità, l'istruzione, i temi ambientali, il lavoro e l'inclusione sociale sono alcuni degli aspetti dove in questo bilancio non troviamo risposte.»

Il Consigliere Mauro Baccega (FI) ha definito il bilancio «un documento di transizione: con le risorse a diposizione si poteva immaginare un intervento più di prospettiva, invece la maggioranza ha scelto la cautela, nonostante l'aumento della capacità di spesa per il 2023-2025. Il prossimo anno è quello con maggiori risorse che vanno poi a decrescere nonostante i trasferimenti statali ed europei. Tuttavia la spesa programmata - ce lo dice puntualmente l'assestamento - non viene portata avanti e l'organizzazione attuale della macchina regionale potrebbe esserne il motivo. Serve una reale revisione organizzativa con una redistribuzione delle deleghe e del personale, ma la composizione politica e l'instabilità di questa maggioranza incidono molto sulle attività da compiere. Riteniamo che, il momento congiunturale, tra i più difficili e di sicura emergenza, che stiamo vivendo avrebbe richiesto un aumento degli investimenti e una diminuzione della spesa corrente. Abbiamo bisogno di più servizi da offrire alla popolazione, di più lavoro, di più mercato, di più esportazioni. Certo, qualcosa è stato fatto, ma guardando al futuro bisogna essere più coraggiosi. Per quanto riguarda il PNRR vediamo pochi cantieri aperti e poche attività avviate; non è stata data adeguata attenzione all'edilizia residenziale pubblica, quando invece è urgente intervenire con aiuti concreti per sostenere i nuclei familiari che da anni aspettano le assegnazioni. Ci felicitiamo per il via libera all'ampliamento dell'ospedale e chiederemo un confronto in Commissione per verificarne la progettazione; si parla anche di un ospedale di comunità che si potrebbe insediare a Verrès che è certamente un bene, ma quando sarà realizzato? Il Piano povertà, non ancora pervenuto, andrà a evidenziare un declino delle nascite e la polverizzazione del ceto medio. Tante questioni di grande importanza non prese in considerazione. Il futuro della Valle d'Aosta si gioca nel triennio a venire. La maggioranza ci pare arroccata su posizioni preconcette e mi auguro che possa guardare con più attenzione a ciò che realmente serve a questa Regione per andare avanti, per guardare in prospettiva.»

Il Capogruppo di Pour l'Autonomie, Marco Carrel, ha parlato di «tre temi cruciali: crisi energetica, crisi idrica e inverno demografico. Sulla crisi energetica, le leggi varate nel 2022 hanno dato alcune risposte, ma mancano ancora 970 domande da finanziarie sul "Bonus Entreprises" per un importo di circa 14 milioni, che non sono stati inseriti in questo bilancio. Per noi sarebbe stato giusto chiudere quel pacchetto, perché secondo noi è questa l'emergenza su cui dobbiamo intervenire, in quanto gli imprenditori hanno fatto degli investimenti. Su questo abbiamo depositato un ordine del giorno per impegnare il Governo a trovare le risorse in assestamento. La crisi idrica colpisce in primis l'agricoltura, che in questo bilancio perde 4 milioni di euro. I trasferimenti correnti alle imprese zootecniche sono stati incrementati di 3 milioni di euro in sede di assestamento, ma che qui sono stati ridotti a zero. L'agricoltura è un settore fortemente in difficoltà, cui bisogna porre attenzione, perché è da tutelare. Sull'inverno demografico, non si vede una politica che risolva questo problema: lo scorso anno avevamo presentato il bonus "Naître Valdôtain", che riproponiamo quest'anno con un importo di 800mila euro. Non è la soluzione, ma è una misura che cerca di risolvere un problema, un modo per sollecitare la discussione e definire delle politiche per invertire la rotta del calo demografico. Riguardo alla macchina amministrativa, che è in seria difficoltà, non si risolvono i problemi, si prorogano delle situazioni: aspettiamo lo studio della Bocconi che possa portare ad una riforma strutturale. Siamo, invece, contenti che il 2023 veda partire il progetto dell'ospedale, bene gli investimenti nell'edilizia scolastica, bene il secondo lotto dell'Università, di cui abbiamo bisogno.» Le Conseiller a aussi critiqué «la prévision de créer une différence entre ceux qui touchent le bilinguisme et ceux qui ne le touchent pas dans le cadre des recrutements pour le PNRR: pour nous le français est une richesse, il en est ainsi pour la majorité?»

Per il Capogruppo di Forza Italia, Pierluigi Marquis, «sicuramente le dinamiche finanziarie di questi anni hanno risentito degli effetti della pandemia e della guerra in Ucraina, ma bisogna evitare di addebitare le cause della crisi valdostana unicamente a fattori esogeni e guardare invece ai problemi di strutturalità interni che hanno ben altre genesi. Certamente, la pandemia ha obbligato a velocizzare dei processi che avrebbero richiesto tempi maggiori di gestazione, come la digitalizzazione e lo smart-working, aumentando la spesa in questi settori, ma la difficoltà congiunturale ha solo messo in luce criticità che sarebbero affiorate in seguito. Nonostante le entrate in crescita, grazie anche ai trasferimenti statali e di Finaosta, il bilancio non interviene in maniera significativa in settori molto segnati. Certo, in alcuni di questi sono stati previsti dei fondi ma con importi di poco superiori rispetto agli stanziamenti degli anni passati che, sicuramente, non saranno in grado di dare risposte significative a chi le sta aspettando. Prendiamo ad esempio le politiche sociali con le tematiche dell'inclusione, della famiglia, degli anziani, ma anche le imprese la cui attività è fortemente condizionata dal caro energia. Come si fa a non potenziare gli interventi in tutti questi settori? Quali garanzie per il futuro ci dà questo ordinamento finanziario con un avanzo così importante di amministrazione che sarà ridestinato in corso di programmazione? La grande mutevolezza della composizione delle entrate di anno in anno mette in difficoltà la programmazione ed è un dato che incide negativamente sull'organizzazione di tutta la macchina amministrativa. Questo non è un bilancio che mette al centro la persona. Pensiamo ad esempio alle assunzioni pubbliche: la nostra Regione è fondata sul precariato e questa non è una buona cosa. Dei circa 2600 dipendenti del 2021, 500 contratti erano a tempo determinato, il Centro per l'impiego di Aosta fa più chiamate di tutti i Centri dell'impiego del Piemonte: la Valle d'Aosta è l'unica Regione italiana che utilizza questa tipologia di contratto. Se questo è il nostro particolarismo, dovremmo interrogarci sul suo reale valore.»

Per il Capogruppo di AV-VdAU, Albert Chatrian, «è un buon bilancio, che guarda al futuro, che è attento alla montagna, al nostro territorio, ai più fragili e che crea le condizioni per dare risposte strategiche, in particolare per lo sviluppo dell'università, l'ampliamento dell'ospedale e gli interventi nell'edilizia scolastica. L'attenzione per la montagna è declinata nelle azioni contenute nella programmazione dei lavori pubblici 2023-2025 - allegata al bilancio -, dove vengono indicati gli interventi per le sistemazioni montane, la sentieristica, le foreste, l'assetto idrogeologico: interventi concreti, pianificati e con certezza di risorse finanziarie. Riguardo agli enti locali, i nostri comuni hanno bisogno di garanzie e certezze: in questo bilancio triennale, i Sindaci trovano le risorse per programmare con una certa prospettiva e per dare dei servizi di qualità. Altri due temi importanti saranno le sfide dei prossimi mesi: il Piano tutela delle acque, per dare continuità al sistema idrico valdostano; il Piano della salute e del benessere, sapendo che per il prossimo triennio saranno messi in campo per la sanità e le politiche sociali 500 milioni di euro annui. Altro elemento fondamentale sono le misure del "Bonus Social" - con oltre 8000 famiglie che hanno fatto domanda - e del "Bonus Entreprises" - con 1632 aziende che hanno utilizzato questa opportunità. Tuttavia le risorse per accompagnare le imprese negli investimenti non sono risultate sufficienti. Come maggioranza, abbiamo quindi depositato un emendamento per dare priorità all'utilizzo dell'avanzo di amministrazione, in modo da soddisfare le 900 imprese che non hanno trovato risposta quest'anno, ma anche per intervenire sulle famiglie che hanno fatto richiesta di mutuo per la prima casa nonché sugli investimenti negli impianti a fune.»

«Questo bilancio non è stato apprezzato da tutti - ha commentato il Capogruppo della Lega VdA, Andrea Manfrin -. Non ci pare che le parti sociali siano state così felici del documento oggi presentato in Aula. Ricordo che sulla questione del teleriscaldamento, le associazioni di consumatori hanno segnalato a più riprese che gli aumenti del 140% stanno causando la rovina di molte famiglie in tutta la Valle. Il "Bonus Social" è una misura che sulla carta ha funzionato, ma tutti i beneficiari si interrogano su quando verranno effettuati i pagamenti: le domande risultano in liquidazione ma i soldi non sono ancora arrivati. A suo tempo avevamo proposto in Consiglio di anticipare a luglio l'apertura del bando e, verosimilmente, oggi i fondi sarebbero arrivati. Sono contributi importanti per l'economia delle famiglie che, tra l'aumento delle bollette e i rincari generali vedono assottigliare di giorno in giorno i propri risparmi. I pagamenti del Bonus sono poi condizionati al fatto che le persone non abbiano debiti con la Regione che, in questo periodo di crisi, non è un'ipotesi così remota. È una regola che non può che generare un circolo vizioso che anziché aiutare le persone in difficoltà aumenterà il loro stato di crisi profonda. E non è tutto.  Avevamo chiesto di alzare il tetto dell'ISEE - da voi fissato a 15mila euro - per includere un maggior numero di famiglie in seria difficoltà ma anche questa nostra suggestione non è stata presa in considerazione. Il Bonus social è una misura una tantum che dimostra la difficoltà della maggioranza a dare continuità a questo genere di iniziative, scelte che sembrano dettate, non tanto da una strategia, ma dalla necessità di questo Governo di difendersi dai suggerimenti della minoranza. Concludo ricordando gli 800mila euro assegnati all'ARER: è una goccia nel mare che non consentirà di realizzare interventi realmente incisivi nei confronti delle famiglie che aspettano da anni l'assegnazione di alloggi. È un cerottino messo su un problema enorme che non risolve niente.»

Per il Capogruppo di FP-PD, Paolo Cretier, «questo bilancio esprime gli impegni assunti dalla maggioranza, con un sostegno a tutte le categorie, sia direttamente attraverso i servizi, sia attraverso misure puntuali. Un bilancio attendibile, coerente con gli obiettivi programmati; un bilancio che regge, nel momento ancora difficile, che sostiene l'economia e le famiglie, giusto e misurato, ma con grandi potenzialità future. Il sostegno alle leggi regionali in essere - tra le quali quelle che abbiamo varato nel 2022 per fare fronte alle difficoltà economiche di imprese e famiglie - continua per tutto il triennio 2023-2025: 48 leggi su 77 trovano impegni finanziari in egual misura ogni anno (tra le quali le Fondazioni per la formazione agricola, musicale e turistica); altre 15 avranno una maggiore dotazione, come gli esercizi di vicinato.» Il Consigliere si è quindi soffermato sull'agricoltura: «Un settore in difficoltà, sia per gli aumenti dei costi di produzione sia per la crisi idrica, ma che dà prova una grande resilienza. Il sostegno va al territorio, alle infrastrutture, all'allevamento, ai trasferimenti alle due associazioni di categoria e al cofinanziamento del Programma di sviluppo rurale, con una quota regionale di 3,5 milioni di euro, ossia il 17% dell'intero PSR. Nel bilancio 2023 viene riconosciuto l'alto valore agricolo e ambientale dei consorzi di miglioramento fondiario, ma anche l'importanza dei cantieri forestali per la tutela del territorio.»

I lavori sono sospesi; riprendono alle ore 15.

 

SC-LT