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Communiqué n° 656 de 1er décembre 2022

DEFR 2023-2025: approvato un ordine del giorno sul Tunnel del Monte Bianco

 

Nella seduta pomeridiana del 1° dicembre 2022, nell'ambito della discussione sul Documento di economia e finanza regionale 2023-2025, il Consiglio ha approvato, con 32 voti a favore e due contrari (PCP), un ordine del giorno depositato in Aula dai gruppi consiliari gruppi UV, Lega VdA, AV-VdAU, GM, FI, PlA, FP-PD riguardante il futuro del Tunnel del Monte Bianco, a fronte dei lunghi periodi di chiusura previsti nei prossimi 18 anni per consentire i necessari lavori di ammodernamento e messa in sicurezza dell'infrastruttura.

Il testo impegna il Governo regionale e sollecita i parlamentari valdostani a: tutte le azioni presso il Governo nazionale affinché, nel rispetto dell'integrità ambientale delle vallate, si interloquisca con il Governo francese per trovare le migliori soluzioni tecniche, che assicurino un futuro certo all'itinerario attraverso il Monte Bianco anche con scelte di separazione del traffico; a proseguire le concertazioni con le autorità regionali e locali francesi per addivenire rapidamente a scelte concordate per l'avvenire del Tunnel del Monte Bianco nel quadro dei collegamenti Italia-Francia nel Nord-Ovest; a intervenire in modo corale sulle autorità comunitarie, ricordando l'importanza dell'asse del Monte Bianco,m collegamento che fa parte della Rete Transeuropea dei Trasporti e come tale strategico per tutta l'Europa per merci e viaggiatori.

L'Assessore alle partecipate, Luciano Caveri, ha detto che «si tratta di un tema all'attenzione, non solo della comunità valdostana, ma di tutto il mondo dell'economia e del turismo a livello nazionale. La scelta di avere per 18 anni nella migliore delle ipotesi una chiusura di tre mesi è una cosa che sicuramente colpisce: io ritengo che il documento a firma di quasi tutti i gruppi consiliari serva per dire, in maniera pacata, che c'è bisogno che i Governi francese e italiano si esprimano con chiarezza su queste chiusure, che peseranno anche sulla RAV che già non gode di bilanci floridi. La Francia, al momento, ha espresso un no ad un tunnel parallelo alla canna attuale sotto il Monte Bianco, mentre pare esserci un’apertura su un tunnel per i mezzi pesanti con un tunnel di base. C'è bisogno di scelte concordate per l'avvenire del Tunnel del Monte Bianco e l'appello va anche alle autorità comunitarie perché si tratta di un collegamento viario internazionale e non solo frontaliero.»

Il Capogruppo di Forza Italia, Pierluigi Marquis, ha osservato che «i tunnel servono per raccordare le Alpi tra il Nord e il Sud dell'Europa. Abbiamo già vissuto la tremenda tragedia del 1999, oggi siamo confrontati a delle chiusure che penalizzeranno la nostra economia. Con questa iniziativa, la politica oggi dà un segnale forte per andare nella giusta direzione, che può garantire un futuro alla Valle d'Aosta. Abbiamo bisogno di separare il traffico in andata e in ritorno proprio per evitare di essere così penalizzati quando ci sono dei lavori.»

Per il Vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi, «l'obiettivo di base è quello di scongiurare la chiusura di questo passaggio che è fondamentale per la Valle d'Aosta e non solo. Noi possiamo poco, ma ora c'è la necessità che tutte le forze lavorino insieme per trovare una soluzione a questo problema che è molto più grande di certe difese territoriali.»

Il Capogruppo di PlA, Marco Carrel, ha aggiunto: «Questo è un problema che riguarda un'area molto più ampia della Valle d'Aosta, ma che ha effetti tanto più importanti sulla nostra regione, perché siamo piccoli e perché siamo una terra di confine. Un dossier che deve essere affrontato su diversi tavoli perché non possiamo permettere che la Valle d'Aosta resti chiusa ed è compito della politica coordinarsi per portare con maggior forza questo problema alle varie istituzioni.»

La Consigliera di PCP, Chiara Minelli, ha dichiarato il voto di astensione sull'ordine del giorno: «La nostra posizione non va nella linea scelta da tutti i gruppi consiliari che lo hanno sottoscritto. L'impegno è poco esplicito ma intuibile. Il Consiglio regionale negli anni si è espresso più volte contro il raddoppio del Tunnel del Monte Bianco e noi rimaniamo coerenti con queste posizioni. Pensiamo infatti che dovremmo liberare la nostra regione dal transito dei TIR, perché la loro presenza scoraggia il turismo e perché migliorerebbero le condizioni ambientali. Per noi ci deve essere un atteggiamento diverso rispetto al trasporto globale, che per quanto riguarda le merci dovrebbe privilegiare le rotaie. Vista la posizione espressa dal Governo francese su questo tema, più netta e lungimirante, nous faisons confiance à nos cousins français.»

Per il Capogruppo di FP-PD, Paolo Cretier, «si tratta di un ordine del giorno importante che abbiamo sostenuto convintamente facendoci forza sul fatto che la Commissione europea sta riesaminando le Reti transeuropee dei trasporti e quindi è il momento giusto per inserire la nostra iniziativa che è a tutela della Valle d'Aosta, ma va concordata.»

Il Capogruppo dell'Union Valdôtaine, Aurelio Marguerettaz, ha considerato che «oggi stiamo affrontando una situazione che per la Valle d'Aosta potrebbe avere risvolti drammatici. Sapere che per 18 anni, vi saranno tre mesi di chiusura all'anno del Tunnel è una vera tragedia. La certezza dell'apertura del transito fa la differenza e il raddoppio del tunnel non è sinonimo di raddoppio di traffico, bensì di raddoppio della sicurezza. Nessuno vuole cementificare: vogliamo creare delle infrastrutture che diano sicurezza al traffico e diano garanzie per la sicurezza. Oggi, si può fare un ragionamento.»

 

SC