Info Conseil

Communiqué n° 599 de 3 novembre 2022

Interpellanze sulla riqualificazione delle aree di Chalamy e Pompiod

 

Le discariche di Chalamy, nel comune di Issogne, e di Pompiod, ad Aymavilles, sono state al centro di due interpellanze dei gruppi Progetto Civico Progressista e Lega Vallée d'Aoste, discusse congiuntamente nella seduta consiliare del 3 novembre 2022.

La Capogruppo di PCP, Erika Guichardaz, ha richiamato il dibattito consiliare sul Piano regionale di gestione dei rifiuti 2022-2026, risultato dal coordinamento con la proposta di legge di PCP in materia di gestione dei rifiuti speciali: «In quella sede, avevamo evidenziato la necessità di dare risposte alle criticità dei rifiuti speciali e alle discariche di Pompiod e Chalamy: con il Piano non si sono date soluzioni, ma si sono creati i presupposti su cui lavorare. La legge è stata disattesa perché le norme di attuazione non sono state approvate entro i 60 giorni, tuttavia vi sono stati degli incontri con i soggetti interessati e, il 17 ottobre scorso, la Giunta ha approvato due delibere relative alla riqualificazione di queste aree, che provano a indicare una strada per uscire dalla situazione delicata che si è creata, rilevando la necessità di fare degli approfondimenti tecnici e giuridici sotto il profilo urbanistico, ambientale, paesaggistico e prevedendo il coinvolgimento di vari soggetti (Comuni, Regione, proprietari e ditte che gestiscono i siti). Vorremmo capire se il Governo abbia l'intenzione di interessare anche il Comitato discarica sicura di Pompiod e La Valle non è una discarica nei preliminari approfondimenti e quale sia, nello specifico, il coinvolgimento previsto di ditte e proprietari delle rispettive discariche. Inoltre, chiediamo quali siano i tempi ipotizzati per gli obblighi di ripristino e per la gestione post-operativa della discarica di Pompiod - che è diversa da quella di Chalamy - a seguito della sentenza del Tribunale di Aosta che ne ha disposto il dissequestro e arrivata dopo una serie di migliorie al piano di messa in sicurezza, suggerite dal consulente della procura.»

Il Vicecapogruppo della Lega VdA, Stefano Aggravi, ha chiesto quali siano i principali dettagli delle attività promosse dalle due delibere; quali le incombenze che ogni controparte ha o potrebbe avere nello svolgimento di queste attività; se sia intenzione del Governo prevedere specifici interventi e stanziamenti di risorse per la realizzazione di questi interventi.

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, in qualità di Assessore ad interim all'ambiente, ha risposto che «queste due delibere delineano un percorso e sono il frutto delle interlocuzioni iniziate un anno e mezzo fa con i Comuni competenti, con le due società che gestiscono i siti e con le proprietà per immaginare un futuro sostenibile per i territori interessati e per le proprietà. Due delibere che hanno una genericità importante ma che mettono in piedi un percorso corretto per dare la risposta che i cittadini si aspettano sia in termini di utilizzo che di garanzie ambientali dei due siti. Evidenzio che abbiamo anche cercato di allargare l'analisi al resto del territorio sulle discariche di inerti comunali, che devono essere messe a norma con interventi onerosi che spesso non sono sostenibili.»

«Abbiamo costruito un percorso che avesse come pivot centrale l'amministrazione comunale per la definizione di una concreta proposta progettuale e del gruppo di lavoro che dovrà verificare la fattibilità delle diverse ipotesi che sono sul tavolo - ha proseguito il Presidente -. Ho incontrato i referenti dei Comitati e mi sono parsi comprensivi e soddisfatti di quanto si sta facendo; non vedo un problema a fare un passaggio con loro quando le cose inizieranno a prendere forma. In questa fase c'è stato anche un coinvolgimento importante, anche se informale, dei proprietari delle discariche per capire la disponibilità a intraprendere questo iter. Crediamo che le modalità che abbiamo messo in piedi per questo obiettivo siano corrette e porteranno, da un lato, alla risoluzione di problematiche di necessità del territorio, in particolare le discariche di inerti, e, dall'altro, a tranquillizzare la popolazione.»

«Sui tempi ipotizzati - ha specificato Lavevaz -, al momento non posso rispondere perché tutto dipenderà dall'utilizzo e dal flusso di conferimento che ci sarà nelle discariche: per questo ho avuto un confronto con ANAS e CVA per capire i lavori che hanno in cantiere e il materiale che potrà essere portato in discarica. Il recupero ambientale sarà, invece, di qualche settimana di lavoro perché si tratta di stendere un terreno vegetale, seminare e fare un impianto di irrigazione.»

In merito alle attività, il Presidente ha sostenuto che «al momento non si può fornire un dettaglio, tutto dipenderà dall'analisi tecnica così come dalla forma di gestione futura, con una restituzione finale attraverso degli equilibri finanziari: questa sarà la tematica più complessa che il gruppo di lavoro dovrà dirimere. In merito alle risorse, per quanto riguarda l'utilizzo della discarica non ci devono essere costi di gestione né per Comune né Regione, in quanto i costi devono essere caricati in tariffa: ecco perché abbiamo allargato il discorso a tutte le discariche di inerti, proprio per avere un'omogeneità sia dal punto di vista del servizio che delle tariffe. Sul recupero, apriremo dopo il ragionamento e le fonti di finanziamento potranno essere diverse, ma tutto dipenderà dai risultati. Non è una questione particolarmente preoccupante: una volta che l'area sarà recuperata, ci potremo pensare.»

La Consigliera Guichardaz ha replicato che «si parla di tempi molto lunghi e di delibere ad alta genericità: la riqualificazione e il ripristino non saranno immediati. Bene che i Comitati siano stati informati, anche se è diverso che essere parte attiva in un processo: i cittadini che hanno fatto emergere il problema meriterebbero una considerazione maggiore. Capisco che la proprietà e le società abbiano accolto quanto proposto, perché sanno bene che dovranno attenersi alla nuova normativa e alle future norme tecniche di attuazione. Rispetto a Pompiod, sottolineo che non possiamo non ricordare la sua storia e che le analisi hanno rilevato il reato di conferimento illecito di rifiuti che ha previsto materiale al di fuori dei CER autorizzati, oltre alla carenza nella documentazione progettuale e diversi aspetti critici per l'abbattimento delle polveri. Auspichiamo che nelle valutazioni siano prese in considerazione anche le conclusioni della procura riguardo alla copertura superficiale finale non conforme, alla necessità di un'analisi periodica rispetto al potenziale percolato e alla destinazione finale del sito. Rispetto al ripristino del sito non è ben chiaro chi pagherà i conti.»

«Il Presidente ha parlato di due questioni importanti: gli equilibri finanziari e le tariffe - ha detto il Consigliere Aggravi -. Come si può trovare un equilibrio finanziario nella gestione complessiva della cosa? Quello che preoccupa è la questione delle tariffe: abbiamo un settore, quello edile, che ha delle necessità a fronte di spazi di conferimento limitati. Non vorrei che, alla fine, bisognerà alzare la tariffa e, quindi, chi non potrà sobbarcarsi i costi per l'esportazione fuori Valle di determinati inerti ci rimetterà: non vorremmo che l'equilibrio finanziario fosse in carico ai piccoli.»

 

SC