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Communiqué n° 597 de 3 novembre 2022

Interpellanza sulla mobilità sostenibile

 

Nella seduta consiliare del 3 novembre il gruppo Progetto Civico Progressista ha chiesto di fare il punto sull'attuazione della legge regionale in materia di mobilità sostenibile.

In particolare, la Consigliera Chiara Minelli, richiamando i principi e le disposizioni contenuti nella legge 16/2019, ha voluto conoscere quale sia attualmente la percentuale di mobilità che può essere considerata sostenibile e se l'obiettivo di almeno il 35% entro il 2025 sia in fase di raggiungimento; quanti contributi, nei tre anni di applicazione, siano stati erogati a privati cittadini per l'acquisto di biciclette e automobili elettriche e per l'installazione di ricariche domestiche per veicoli elettrici. «In considerazione dell'importanza attribuita allo sviluppo della mobilità elettrica, la norma ha sottolineato la necessità di un forte potenziamento della rete di distribuzione dell'energia elettrica e di un costante monitoraggio della situazione in collaborazione con la società competente in materia: vorremmo quindi capire se il livello di collaborazione sia soddisfacente e quali siano i programmi in corso di attuazione. Chiediamo anche se la Giunta ritenga ancora adeguata la legge rispetto agli obiettivi che si intendono raggiungere o se si intenda aggiornare la normativa

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, in qualità di Assessore ad interim all'ambiente, ha affermato che «i dati sono molto oscillatori: gli anni maggiormente interessati dalla pandemia hanno visto un aumento dell'utilizzo dei mezzi privati mentre attualmente registriamo la situazione opposta. Ad oggi l'elemento di maggiore criticità della mobilità è sicuramente il traffico automobilistico privato che, nella nostra regione, ha una forte componente legata al turismo, oltre che alla morfologia del territorio. Le immatricolazioni a febbraio 2022 registravano circa 250.000 vetture per uso privato intestate a residenti in Valle d’Aosta; di queste circa 33.700 erano elettriche o ibride (benzina o gasolio), per una percentuale del 13,5%. Per quanto riguarda la cooperazione con la società competente in materia di distribuzione elettrica, è noto che, negli ultimi anni, si sono presentati sul mercato diversi operatori per la vendita di energia e lo stesso vale per l’installazione sul territorio di colonnine di ricarica quali ad esempio EnelX, Duferco, Be Charge, Tesla e altre. Questo ha consentito di avere una buona copertura del territorio valdostano con queste infrastrutture di ricarica. Si registra poi anche un crescente numero di impianti di autoproduzione di energia elettrica di tipo solare, incentivata dalle misure pubbliche per il miglioramento energetico degli edifici e l’installazione di pannelli fotovoltaici. Ad oggi, non si hanno segnalazioni di particolari criticità in merito alla rete elettrica di distribuzione

Sulla questione dei contributi, il Presidente Lavevaz ha evidenziato: «Nei tre anni di applicazione della legge sono stati erogati 3.523 contributi per l'acquisto di biciclette, 624 per le automobili e 94 per l'installazione di stazioni di ricarica. Gli accadimenti degli ultimi anni legati alla pandemia, alla guerra in Ucraina, la crisi energetica e la conseguente forte oscillazione dei costi dei vari vettori energetici, ci fanno ritenere opportuno un aggiornamento della norma da effettuarsi quando sarà raggiunta una maggiore stabilità a livello globale anche in riferimento ai costi dell'energia

Nella replica, la Consigliera Minelli ha sostenuto che «la Regione deve fare la sua parte per contrastare la crisi climatica mondiale e questo non può che andare anche nella direzione di una mobilità sostenibile efficiente ed efficace, che ha il suo asse portante nel trasporto pubblico e nell'abbandono dei combustibili fossili. Avere 250 mila auto private in una regione di 120 mila abitanti è un dato su cui riflettere. Bisogna andare oltre le semplici dichiarazioni che sostengono a parole la mobilità sostenibile ed essere concreti, soprattutto se poi questioni importanti legate al trasporto su rotaia nell'Alta valle non vengono affrontate e definite. Rispetto alla legge la Regione è inadempiente perché non si è attivata per definire i criteri e le modalità di misurazione della quota di spostamenti sistematici sostenibili, e infatti l'obiettivo 35% al 2025 è lontanissimo. Per quanto riguarda la rete di distribuzione occorre fare una riflessione sul lungo periodo e programmare di conseguenza: se migliaia di valdostani dovranno farsi un punto di ricarica è difficile che la rete attuale sia in grado di supportare le esigenze di tutti. Bisogna andare nella direzione di potenziare tutto il sistema; una revisione della legge in quest'ottica è necessaria per cambiare la mobilità, non solo quella urbana.»

 

LT