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Communiqué n° 558 de 20 octobre 2022

Interpellanza sul Piano energetico ambientale regionale

Il Piano energetico ambientale regionale (PEAR) è stato oggetto di un'interpellanza presentata dal gruppo Progetto Civico Progressista nella seduta consiliare del 20 ottobre 2022.

«Il primo PEAR approvato nella nostra regione risale al 1998, approvato con 7 anni di ritardo rispetto alla legge del 1991 che lo prevedeva - ha specificato la Consigliera Chiara Minelli -.  Il PEAR in vigore (2011-2020), approvato nel 2014, è frutto di un'elaborazione di oltre dieci anni fa. Nel frattempo c'è stato un aggravamento del surriscaldamento del pianeta e una modifica degli obiettivi di contenimento dei consumi attraverso le fonti rinnovabili e la riduzione del ricorso a fonti fossili Nel 2018, il Consiglio Valle ha affermato la necessità di rinunciare alle fonti fossili entro il 2040, approvando all'unanimità un ordine del giorno sulla cui base è stata redatta la "Road Map per una Valle d'Aosta fossil fuel free". Noi riteniamo che per raggiungere gli obiettivi di decarbonizzazione sia necessaria una pianificazione accurata degli interventi avvalendosi anche del PEAR.» Ha quindi voluto sapere se gli obiettivi previsti per il 2020 dall'attuale PEAR 2011-2020 siano stati raggiunti, in particolare per quanto riguarda la riduzione complessiva dei consumi energetici e la percentuale di copertura del fabbisogno con fonti energetiche rinnovabili. Ha poi chiesto a che punto sia la redazione del nuovo PEAR e quale arco di tempo coprirà, quale il percorso e quali le tempistiche di discussione e approvazione; se il nuovo PEAR stia declinando con una stringente cronologia l'obiettivo del fossil fuel free entro il 2040.»

L'Assessore allo sviluppo economico, Luigi Bertschy, ha riferito che «entrambi gli obiettivi dell'attuale PEAR sono stati raggiunti: l’andamento dei consumi finali lordi ha registrato un’inversione di tendenza rispetto al decennio precedente, da crescita a leggera decrescita; la quota di consumo finale lordo coperto da fonti rinnovabili, è stato ampiamente superato. Il documento riferimento è il monitoraggio del Piano che analizza i dati del 2019, in quanto il 2020 è stato caratterizzato - a causa del Covid - da andamenti anomali del sistema energetico che non possono risultare significativi per una lettura critica. Sottolineo che nel corso di questi ultimi anni è stato fatto un grande lavoro di approfondimento sui dati relativi al sistema energetico regionale che ha migliorato le stime di consumo registrate sul territorio: questo lavoro ha portato a consolidare valori di consumo finale lordo inferiori di oltre 1000 GWh rispetto alle stime precedenti. Il nuovo PEAR prenderà naturalmente in considerazione l’obiettivo fossil fuel free in riferimento a quelli che sono gli ambiti di competenza (ad esclusione, quindi delle emissioni attribuibili al settore agricoltura e rifiuti): più nello specifico, i consumi energetici comportano poco meno dell’81% delle emissioni di gas climalteranti complessive, mentre il restante 19% è da attribuire al settore dei rifiuti e delle attività agricole.»

L'Assessore ha poi comunicato che «la redazione del nuovo PEAR, che avrà un orizzonte temporale al 2030, è in avanzato stato di definizione. In questi ultimi mesi il settore energia è stato caratterizzato da una variazione continua del contesto e da una forte incertezza, che ha richiesto un impegno aggiuntivo da parte degli uffici. Inoltre, siamo in attesa della revisione di alcune direttive che potrebbero avere ripercussioni importanti sulla programmazione regionale sapendo poi che il Piano deve coordinarsi con la programmazione di altri settori - Strategia sviluppo sostenibile, Piano regionale dei trasporti, Piano nazionale della transizione ecologica nazionale -: questi elementi hanno comportato un differimento dei termini di consegna inizialmente previsti per l'estate 2022. Entro fine anno il PEAR 2030 sarà portato in consultazione e già nella fase di redazione abbiamo incontrato gli stakeholders. Dopo l'iter previsto si inizierà il confronto in Commissione: stiamo cercando di accelerare affinché il Consiglio si possa confrontare su questo Piano che è di grande importanza.»

«L'Assessore asserisce che la percentuale prevista è stata ampiamente superata - ha replicato la Consigliera Minelli -, ma c'è qualcosa che non torna, perché 15 giorni fa il Presidente Lavevaz, nel rispondere ad una mia interpellanza, ha riferito che il 66% dei consumi energetici nel 2019 proveniva da fonti fossili, quindi soltanto il 34% viene da fonti rinnovabili. Un obiettivo che è ancora molto basso e che non va nell'ottica di una reale decarbonizzazione. L'Assessore dice che la redazione del nuovo Piano è a buon punto, ma rimarco che il Piano attuale è scaduto nel 2020 e siamo ancora una volta in ritardo. Se tutto andrà bene, il nuovo PEAR 2020-2030 sarà approvato non prima di febbraio 2023. Il fossil fuel free dovrà avere un'accelerazione perché abbiamo 18 anni per arrivare allo zero: se non prevediamo delle tappe forzate su di una serie di elementi (settore energetico, trasporti, urbanistica) non credo che raggiungeremo l'obiettivo, che per noi non deve subire alcun arretramento.»

SC