Info Conseil
Communiqué n° 51 de 22 février 2006
DIBATTITO SULLA PRESA D’ATTO DELLE DIMISSIONI DEL PRESIDENTE DELLA REGIONE CAVERI
Dopo il giuramento dei Consiglieri Venturella e
Bortot, il Consiglio ha iniziato il dibattito sulle dimissioni del Presidente
della Regione, Luciano Caveri.
Ha preso la parola il Vicepresidente del Consiglio, Roberto Nicco: “Avremmo voluto votarla come Presidente della Regione già nel 2003. Gli elettori si erano espressi in maniera chiara. Già in quell’occasione si decise la Giunta non partendo dai programmi, ma seguendo altre strade e altri equilibri. Da allora Carlo Perrin ha dovuto operare in condizioni mai serene. Perrin, con senso di forte responsabilità verso la comunità valdostana, decise di guidare al meglio il governo regionale. Oggi siamo testimoni di un record assoluto. Un partito con una maggioranza assoluta in Consiglio, in tre anni riesce a fare tre governi. Ci auguriamo che d’ora in avanti si possa trovare la governabilità che finora è mancata. I problemi restano perché sono di tutt’altra natura e non si risolveranno con un cambio di assessorato.”
Il Consigliere Carlo Perrin, nel prendere la parola, ha detto: “Dichiaro da questo momento di essere indipendente e quindi non farò più parte del gruppo dell’Union Valdôtaine. Mi è stato chiesto di candidarmi con la coalizione “Autonomista Progressista” e ho accettato. Ho chiesto ad altri amici del movimento che hanno condiviso con me questo percorso di rimanere iscritti per poter continuare l’azione all’interno del movimento ed essere promotori di una forte volontà di cambiamento per l’Union e per la politica valdostana in generale. Il mio nuovo impegno spero possa finalmente dare una chance supplementare nel dibattito politico, per una maniera diversa di concepire la politica in Valle d’Aosta.”
Fedele Borre, dopo aver elogiato il comportamento di Perrin, ha detto che “Il sistema in atto è lontano dai principi fondanti l’Union Valdôtaine. Mi auguro che il prossimo Congresso possa servire a portare a un vero rinnovamento e verso una Union Valdôtaine rinnovata e libera.”
Per la Consigliere Dina Squarzino “il fatto nuovo della giornata è la scelta chiara fatta dal Consigliere Perrin. Una scelta che apre nuove prospettive di cambiamenti nella politica valdostana. L’ingovernabilità è sintomo di una debolezza che abbiamo più volte denunciato in questa aula. Perrin è stato sacrificato in nome degli equilibri di potere e dell’unità del movimento. Questo è un modo di fare politica che da anni condanniamo. Diamo un giudizio negativo sulle scelte di schieramento che sono diverse da quelle degli elettori.”
Il Consigliere Dario Frassy (La Casa delle Libertà) ha affermato che “il problema sostanziale di questa crisi è che nella lettera di dimissioni del Presidente Caveri non c’è una motivazione politica. Non sono state esplicitate le ragioni politiche di questo nuovo cambiamento. Questa è la crisi di un sistema. In meno di tre anni siamo chiamati a prendere atto di nuove dimissioni. Non capiamo da cosa nasce questa crisi se non che dipende dai problemi interni all’Union Valdôtaine. Per risolvere i suoi problemi, il Movimento utilizza le istituzioni.”
Il capogruppo dell’Union Valdôtaine, Guido Cesal, dopo aver fatto riferimento all’alleanza con la Gauche Valdôtaine, ha detto che “sono triste per la scelta di Perrin. Mi auguro che abbia delle buone ragioni per questo nuovo percorso e ho il dovere politico di chiedere a Perrin di presentare le dimissioni da questo Consiglio. Sarebbe un atto coraggioso, coerente ed eticamente pertinente. Abbiamo cercato di evitare tale situazione, ma la stessa è precipitata. Con questo nuovo atto mettiamo ancora una volta a disposizione della Valle d’Aosta i nostri ideali, i nostri programmi, la nostra capacità di lavoro.”
Per Alessandro Bortot “non si può dire a Perrin di allontanarsi dal Movimento quando la stessa dirigenza unionista per prima non rispetta lo statuto, formando un governo alternativo senza il parere degli iscritti.”
Il Consigliere Roberto Vicquéry ha quindi affermato che “se il Consiglio federale chiederà le dimissioni di Perrin, spetterà a lui rispondere. Perrin ha fatto una scelta molto difficile ed è da rispettare. Qui rappresentiamo la comunità valdostana e sarà la comunità a dare le risposte.”
Per Massimo Lattanzi (La Casa delle Libertà) “è chiaro che le destabilizzazioni sono all’interno dell’Union Valdôtaine. Chiedo le dimissioni del capogruppo Cesal per le gravi parole che ha detto. Qui ci sono persone libere, vincolate soltanto dall’elettorato e non dai partiti.”
Il Consigliere Luciano Caveri, presidente uscente, ha sottolineato che “la storia dirà che certi accordi erano già scritti da tempo. Oggi abbiamo assistito all’inizio ufficiale della campagna elettorale. Vedo solo la regola del buon senso e del senso di appartenenza. Dividere in tanti pezzi il Movimento è un esercizio sbagliato. Come unionisti cercheremo di portare avanti le nostre idee. Non ci sono funerali da celebrare.”
Il Consiglio ha poi preso atto delle dimissioni del Presidente della Regione, con 24 favorevoli , 11 astenuti (Arcobaleno Vallée d’Aoste, Gauche Valdôtaine, La Casa delle Libertà e il Consigliere Perrin).
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Ha preso la parola il Vicepresidente del Consiglio, Roberto Nicco: “Avremmo voluto votarla come Presidente della Regione già nel 2003. Gli elettori si erano espressi in maniera chiara. Già in quell’occasione si decise la Giunta non partendo dai programmi, ma seguendo altre strade e altri equilibri. Da allora Carlo Perrin ha dovuto operare in condizioni mai serene. Perrin, con senso di forte responsabilità verso la comunità valdostana, decise di guidare al meglio il governo regionale. Oggi siamo testimoni di un record assoluto. Un partito con una maggioranza assoluta in Consiglio, in tre anni riesce a fare tre governi. Ci auguriamo che d’ora in avanti si possa trovare la governabilità che finora è mancata. I problemi restano perché sono di tutt’altra natura e non si risolveranno con un cambio di assessorato.”
Il Consigliere Carlo Perrin, nel prendere la parola, ha detto: “Dichiaro da questo momento di essere indipendente e quindi non farò più parte del gruppo dell’Union Valdôtaine. Mi è stato chiesto di candidarmi con la coalizione “Autonomista Progressista” e ho accettato. Ho chiesto ad altri amici del movimento che hanno condiviso con me questo percorso di rimanere iscritti per poter continuare l’azione all’interno del movimento ed essere promotori di una forte volontà di cambiamento per l’Union e per la politica valdostana in generale. Il mio nuovo impegno spero possa finalmente dare una chance supplementare nel dibattito politico, per una maniera diversa di concepire la politica in Valle d’Aosta.”
Fedele Borre, dopo aver elogiato il comportamento di Perrin, ha detto che “Il sistema in atto è lontano dai principi fondanti l’Union Valdôtaine. Mi auguro che il prossimo Congresso possa servire a portare a un vero rinnovamento e verso una Union Valdôtaine rinnovata e libera.”
Per la Consigliere Dina Squarzino “il fatto nuovo della giornata è la scelta chiara fatta dal Consigliere Perrin. Una scelta che apre nuove prospettive di cambiamenti nella politica valdostana. L’ingovernabilità è sintomo di una debolezza che abbiamo più volte denunciato in questa aula. Perrin è stato sacrificato in nome degli equilibri di potere e dell’unità del movimento. Questo è un modo di fare politica che da anni condanniamo. Diamo un giudizio negativo sulle scelte di schieramento che sono diverse da quelle degli elettori.”
Il Consigliere Dario Frassy (La Casa delle Libertà) ha affermato che “il problema sostanziale di questa crisi è che nella lettera di dimissioni del Presidente Caveri non c’è una motivazione politica. Non sono state esplicitate le ragioni politiche di questo nuovo cambiamento. Questa è la crisi di un sistema. In meno di tre anni siamo chiamati a prendere atto di nuove dimissioni. Non capiamo da cosa nasce questa crisi se non che dipende dai problemi interni all’Union Valdôtaine. Per risolvere i suoi problemi, il Movimento utilizza le istituzioni.”
Il capogruppo dell’Union Valdôtaine, Guido Cesal, dopo aver fatto riferimento all’alleanza con la Gauche Valdôtaine, ha detto che “sono triste per la scelta di Perrin. Mi auguro che abbia delle buone ragioni per questo nuovo percorso e ho il dovere politico di chiedere a Perrin di presentare le dimissioni da questo Consiglio. Sarebbe un atto coraggioso, coerente ed eticamente pertinente. Abbiamo cercato di evitare tale situazione, ma la stessa è precipitata. Con questo nuovo atto mettiamo ancora una volta a disposizione della Valle d’Aosta i nostri ideali, i nostri programmi, la nostra capacità di lavoro.”
Per Alessandro Bortot “non si può dire a Perrin di allontanarsi dal Movimento quando la stessa dirigenza unionista per prima non rispetta lo statuto, formando un governo alternativo senza il parere degli iscritti.”
Il Consigliere Roberto Vicquéry ha quindi affermato che “se il Consiglio federale chiederà le dimissioni di Perrin, spetterà a lui rispondere. Perrin ha fatto una scelta molto difficile ed è da rispettare. Qui rappresentiamo la comunità valdostana e sarà la comunità a dare le risposte.”
Per Massimo Lattanzi (La Casa delle Libertà) “è chiaro che le destabilizzazioni sono all’interno dell’Union Valdôtaine. Chiedo le dimissioni del capogruppo Cesal per le gravi parole che ha detto. Qui ci sono persone libere, vincolate soltanto dall’elettorato e non dai partiti.”
Il Consigliere Luciano Caveri, presidente uscente, ha sottolineato che “la storia dirà che certi accordi erano già scritti da tempo. Oggi abbiamo assistito all’inizio ufficiale della campagna elettorale. Vedo solo la regola del buon senso e del senso di appartenenza. Dividere in tanti pezzi il Movimento è un esercizio sbagliato. Come unionisti cercheremo di portare avanti le nostre idee. Non ci sono funerali da celebrare.”
Il Consiglio ha poi preso atto delle dimissioni del Presidente della Regione, con 24 favorevoli , 11 astenuti (Arcobaleno Vallée d’Aoste, Gauche Valdôtaine, La Casa delle Libertà e il Consigliere Perrin).