Info Conseil

Communiqué n° 380 de 22 juin 2022

Interpellanza sull'apertura di un secondo centro di lavorazione della selvaggina

 

Nella seduta consiliare del 22 giugno 2022, il gruppo Lega Vallée d'Aoste ha posto un'interpellanza riguardante l'apertura di un secondo centro di lavorazione della selvaggina cacciata nell’ambito del piano faunistico di controllo e di contenimento adottato dalla Regione.

Nello specifico, il Consigliere Christian Ganis ha evidenziato che «ad oggi, in base alle normative europee, l'unica struttura autorizzata ad occuparsi della lavorazione della selvaggina è la cooperativa La Kiuva di Arnad, che gestisce un macello di proprietà regionale. I cacciatori dell'alta e media Valle hanno lamentato la difficoltà di doversi spostare ad Arnad, in caso di abbattimento di un cinghiale durante l'attività di controllo, perché questo comporta perdite di tempo e di denaro: un centro in alta Valle potrebbe sveltire e semplificare le procedure oltre che creare nuovi posti di lavoro. Chiediamo quindi se l'Amministrazione regionale abbia l'intenzione di valutare l'apertura di un secondo centro autorizzato, quando e dove.»

L'Assessore all'agricoltura e risorse naturali, Davide Sapinet, ha segnalato che «nell'autunno del 2021 abbiamo intrapreso un interessante confronto con il mondo venatorio della nostra regione, per cogliere punti di vista, sensibilità e critiche. Dagli incontri è emersa anche la necessità per i cacciatori di avere un centro autorizzato in alta Valle: ci siamo quindi già fatti portavoce di queste richieste, che porteremo su altri tavoli. Ricordo che la carne di selvaggina abbattuta per poter essere commercializzata deve passare attraverso un centro di lavorazione della carne autorizzato: l'apertura di un centro e la sua gestione rientrano in una sfera imprenditoriale privata. La Regione, nel passato, ha condotto un'apposita indagine di mercato che ha coinvolto la maggior parte dei gestori di macelleria: purtroppo non c'è stata la disponibilità a causa dei notevoli investimenti necessari per adeguare i locali alle norme sanitarie che prevedono filiere separate. Porteremo nuovamente la questione sui vari tavoli di lavoro.»

Il Consigliere Ganis ha quindi replicato: «Credo che non debbano essere sottovalutati i possibili sbocchi occupazionali e imprenditoriali anche in ragione dell'aumento della richiesta di carne di selvaggina. Suggerisco di pubblicare un bando per capire se ci siano delle persone che hanno l'intenzione di aprire un'attività di questo tipo: sarebbe un'occasione per creare nuove occasioni di lavoro e per venire incontro ai cacciatori valdostani.»

 

SC