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Communiqué n° 314 de 26 mai 2022

Interrogazione sull'andamento delle iscrizioni all'Università della Valle d'Aosta

 

Nella seduta consiliare del 26 maggio 2022, con un'interrogazione il gruppo Progetto Civico Progressista ha voluto conoscere l'evoluzione delle iscrizioni all'Università della Valle d'Aosta, se vi sia stata una riduzione negli ultimi anni, in quali termini e quali le cause individuate. Ha anche chiesto conto delle difficoltà riscontrate nel campo della ricerca, vista la valutazione poco positiva fornita dell'Agenzia nazionale di valutazione del sistema universitario e della ricerca (ANVUR) in questo settore.

L'Assessore all'università, Luciano Caveri, ha premesso che il Consiglio dell'Università sta analizzando le azioni per consentire l'apertura della quasi conclusa nuova sede dell'università presso la caserma Testafochi di Aosta e si è scelta la strada di aprire un dibattito con la società civile sui futuri obiettivi partendo dal presupposto che ci sarà una diminuzione di bambini e quindi ci dovrà essere un impatto più forte dell'attrattività e dell'internazionalizzazione.

L'Assessore ha quindi illustrato i dati: dall'anno accademico 2000-2001, anno di istituzione dell’ateneo, vi è stato un incremento progressivo fino al 2010-2011, particolarmente significativo nei primi anni e più contenuto negli anni successivi; a partire dal 2011-2012, si è registrata una graduale diminuzione, che si è attestata negli ultimi anni poco sopra le 1.000 unità e scendendo per la prima volta sotto tale quota in questo anno accademico. Il confronto tra l'anno accademico con maggiore numero di iscritti (2010-11) e quello con minore numero di iscritti (2021-22) evidenzia che si è passati da 1244 a 927 iscritti, con una differenza quindi di 317 iscritti (pari a una diminuzione del 25%): c'è da tenere conto che questo calo del 25% è spiegato nella misura dell’80% dalla disattivazione di due corsi di laurea, scienze dell'educazione e la magistrale di psicologia. Dal 2016-2017 al 2020-2021 il numero di iscritti è stato sostanzialmente stabile (la flessione è del 2%), mentre è da segnalare una particolare riduzione dell’11% avvenuta in un solo anno, dal 2020-2021 al 2021-2022, ma occorre valutare l’entità dell’impatto dovuto dal Covid e dalle modalità emergenziali di erogazione della didattica. L'Assessore ha poi segnalato che l'ateneo ha sempre garantito, anche in risposta a specifiche esigenze del territorio, l’attivazione di ulteriori percorsi formativi (manageriali, sanità, educatori professionali). L'Assessore si è detto disponibile ad approfondire meglio i dati in quinta Commissione.

In merito alla valutazione dell’ANVUR, l'Assessore, nel confermare la soddisfazione per i riscontri ottenuti nell’attività didattica e dei servizi amministrativi di supporto agli studenti, ha precisato che le criticità rilevate sul versante della ricerca non attengono alla quantità e ai prodotti della stessa, bensì alla necessità di strutturare maggiormente le attività di definizione degli obiettivi e di monitoraggio dei risultati ottenuti.

La Consigliera Chiara Minelli ha accolto favorevolmente la disponibilità dell'Assessore a fare un passaggio in Commissione per approfondire la tematica: è opportuno che la situazione dell'ateneo valdostano sia oggetto anche della valutazione del Consiglio. Per Minelli si deve riflettere sul calo del 25% delle iscrizioni ed è necessario valutarne i motivi: la Consigliera si è chiesta se ci siano anche cause legate ad una non sufficiente attrattività per gli studenti da fuori Valle, come la presenza di corsi interessanti o di un apposito studentato, oltre che specifici corsi di laurea magistrale. Riguardo alla ricerca, per la Consigliera sarebbe necessario, su di un bilancio di 10 milioni di euro, destinare maggiori risorse a questo settore. La presenza dell'UniVdA ha aumentato in maniera sensibile il numero dei primi laureati in famiglia (seppure con laurea triennale) nella nostra regione, ma per la Consigliera bisogna fare un salto di qualità migliorando l'offerta. Ci sono due criticità, ha detto: la mancanza di una mission chiara per l'Università e la non certezza dei finanziamenti; sarebbe inoltre opportuno coinvolgere tutta la società per una valutazione dell'Università e del suo futuro.

 

SC