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Communiqué n° 175 de 23 mars 2022

Relazione del Presidente Bertin sulle prospettive per le autonomie regionali nell'ambito dell'Unione europea

Depositata una risoluzione sulla tematica

 
Nella seduta consiliare del 23 marzo 2022, il Presidente Alberto Bertin ha presentato all'Aula una relazione sulle prospettive per le autonomie regionali, con particolare riferimento a quelle speciali, nell'ordinamento dell'Unione europea.

L'iniziativa rientra nell'ambito della partecipazione della Valle d'Aosta alla Conferenza sul futuro dell'Europa, che si è sviluppata sia con il progetto "Nuove idee per l'Europa" rivolto alle giovani generazioni sia con il progetto speciale di ricerca sul ruolo delle autonomie speciali nell'ordinamento dell'UE, curato dal gruppo Autonomie Speciali Alpine nel quadro della convenzione siglata tra Consigli della Valle d'Aosta, Friuli Venezia Giulia, Trento e Bolzano e Università di Udine.

Il Presidente del Consiglio ha evidenziato i profili sui quali, nel contesto della Conferenza sul futuro dell'Europa, le autonomie regionali potrebbero, in prospettiva critica e costruttiva, portare l'attenzione.

«I 27 Stati che compongono l'Unione europea - ha osservato il Presidente Bertin - presentano assetti costituzionali interni molto vari sotto il profilo delle soluzioni di organizzazione territoriale, spaziando da modelli tendenzialmente unitari (che sono a mero decentramento amministrativo) a modelli federali o regionali (che dispongono di competenze legislative e di indirizzo politico). A fronte di tale variabilità, l'ordinamento dell'Unione europea tende all'omologazione: è di tutta evidenza come, però, l’azione dell’Unione abbia riflessi interni considerevolmente diversi negli Stati membri unitari e in quelli in cui dove, invece, vi sono le articolazioni federali o regionali.»

«L’ottica attraverso la quale guardare all’avvenire dell’Unione non è più solo quella dell’integrazione statale, ma è anche, e soprattutto, quella dell'integrazione dal “basso” - ha proseguito il Presidente Bertin -. In questa prospettiva, si ritiene indispensabile una sempre più sostanziale valorizzazione delle autorità federali o regionali, aventi poteri di tipo legislativo. In un contesto sempre più multilivello, la tutela costituzionale delle competenze legislative, amministrative e di indirizzo politico rischia di venire, di fatto, compromessa se, alla stessa, non corrisponde, nell’ordinamento dell’Unione e in quello nazionale, un’effettiva garanzia di rappresentanza e di partecipazione alla legislazione e alle politiche dell’UE, tanto nella fase di definizione (ascendente) quanto in quella di attuazione (discendente). Progressivamente, l’ordinamento dell’Unione ha creato le condizioni perché le autorità regionali svolgano un proprio ruolo. Tuttavia, non sempre le aspettative delle autonomie territoriali - e delle corrispondenti comunità - risultano soddisfatte. Guardando al futuro, tale aspetto non può essere ignorato. Ne va della tenuta stessa dell'Unione che, sebbene difficilmente potrà mai qualificarsi come “Europa delle Regioni”, ben potrebbe, invece, aspirare a divenire un’“Europa con le Regioni”. Solo una valorizzazione delle autonomie regionali, nella loro essenza, assicurerà il pieno rispetto del principio di uguaglianza territoriale sostanziale e consentirà un esercizio effettivo della sussidiarietà attiva.»

Ha quindi concluso: «Nella consapevolezza che i primi soggetti responsabili di una migliore qualificazione e valorizzazione dei propri spazi di partecipazione sono le stesse autorità substatali cui, in sinergia con il rispettivo livello statale, spetta l'onere di intraprendere un percorso sempre più attivo nell’ambito della governance dell’Unione, si ritiene fondamentale non perdere l'occasione offerta dalla Conferenza sul Futuro dell’Europa per rilanciare la relativa azione sul piano europeo.»

Il Presidente ha quindi annunciato il deposito di una risoluzione al fine di sottoporre una serie di priorità alle istituzioni europee promotrici della Conferenza sul futuro dell'Europa (Parlamento europeo, Consiglio dell'Unione, Commissione europea) e al Comitato delle Regioni. Il testo è stato sottoscritto dal Presidente Bertin, dai componenti della prima Commissione "Istituzioni e Autonomia" - Claudio Restano (GM), Giulio Grosjacques (UV), Albert Chatrian (AV-VdAU), Paolo Cretier (FP-PD), Erika Guichardaz (PCP), Pierluigi Marquis (SA), Erik Lavy, Simone Perron e Paolo Sammaritani (Lega VdA) - oltre che dal Consigliere Marco Carrel (PlA).

 

SC