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Communiqué n° 155 de 9 mars 2022

Interpellanza sugli impianti di autodemolizione

 

Nella seduta consiliare del 9 marzo 2022, il gruppo Progetto Civico Progressista ha portato all'attenzione dell'Aula la questione dei rifiuti speciali e degli impianti di trattamento dei veicoli fuori uso.

La Capogruppo Erika Guichardaz, ricordando che «secondo il Piano regionale dei rifiuti, la Valle d'Aosta nel 2018 ha prodotto 329.190 tonnellate di rifiuti speciali (309.190 tonnellate non pericolosi e 19.264 tonnellate pericolosi)», ha evidenziato: «come nel Piano, per ora molto carente rispetto alla tematica dei rifiuti speciali, i dati sulla quantità dei rifiuti e l'attuazione dei principi di auto-sufficienza e di prossimità dovrebbero assicurare un sistema impiantistico ido-neo a rispondere alle esigenze del territorio, evitare una eccessiva discrezionalità e un sovradimensionamento degli impianti. Attualmente è alla procedura di Valutazione di impatto ambientale (VIA) il progetto di modifica di un'attività di autodemolizione sita a Saint-Marcel che prevede un aumento notevole dei quantitativi massimi lavorabili da 8.000 a 48.000 tonnellate l'anno. Chiediamo di conoscere i dati generali della produzione di rifiuti speciali pericolosi e non al 2021 e la potenzialità complessiva degli impianti autorizzati; i dati aggiornati sugli impianti per il trattamento dei veicoli fuori uso; le problematiche di gestione dell'impianto di Saint-Marcel emerse a seguito dei sopralluoghi del Corpo forestale e quali siano gli intendimenti per evitare un eventuale sovradimensionamento dei veicoli fuori uso rispetto all'effettiva produzione in Valle d'Aosta.»

Il Presidente della Regione, Erik Lavevaz, in qualità di Assessore all'ambiente, ha premesso che «il Piano regionale di gestione dei rifiuti 2022-2026 riporta la serie storica fino al 2018 dei quantitativi prodotti di rifiuti speciali pericolosi e non, riconducibili alla gestione dei veicoli fuori uso. La pianificazione è stata definita sul dato del 2018 anche perché i dati relativi al 2020-2021 non sono significativi a causa dell'emergenza pandemica che ha rallentato i consumi e di conseguenza il volume dei rifiuti speciali. Nel 2018 il quantitativo totale sul recupero di veicoli fuori uso è di 3.560 tonnellate (e il dato 2019 è pressoché uguale), che equivalgono a circa 2.700 veicoli rottamati, a fronte di un parco circolante di circa 250 mila veicoli. Lo scorso anno sono stati immatricolati circa 45mila nuovi automezzi di cui circa 400 vetture a bassa emissione che hanno usufruito del contributo regionale.»

«È importante segnalare - ha aggiunto il Presidente - che la Regione non rilascia concessioni per impianti di trattamento di rifiuti speciali ma autorizzazioni e che il Piano rifiuti contiene un'approfondita analisi di settore da cui si evince, tra l'altro, che questo settore è uno dei pochi in cui la Regione raggiunge l'autosufficienza. Inoltre, si ricorda che la legge 16/2019 sulla mobilità sostenibile e gli incentivi statali hanno generato una richiesta aggiuntiva di cittadini disposti a rottamare il proprio veicolo - spesso ancora in ottimo stato - a favore di uno elettrico o ibrido plug-in per poter accedere agli incentivi regionali e statali. Il sovradimensionamento dai lei ventilato è dovuto per l’appunto alla necessità di gestire un numero più elevato di veicoli da rottamare collegata alla legge domanda-offerta generata dagli incentivi regionali e statali. Infine, preciso che l’istanza richiamata non è ancora assentita ed è per l’appunto in fase di VIA proprio per analizzare nel dettaglio gli impatti di tale modifica all’autorizzazione, conseguente agli effetti di un mercato "dopato" da incentivi che genera rispetto alle medie storiche un aumento del numero di autoveicoli portati alla rottamazione.»

Per quanto riguarda i dati sui rifiuti speciali del 2021, il Presidente Lavevaz ha chiarito che non sono immediatamente disponibili perché «sono il risultato di una serie di elaborazioni complesse che vedono coinvolti più enti. Le banche dati del Modello unico di dichiarazione ambientale saranno disponibili in formato definitivo solo nei primi mesi del 2023. Ad oggi risulta disponibile e validato solo il dato 2019 che attesta una produzione di rifiuti speciali non pericolosi di 135mila tonnellate e pericolosi di 14mila tonnellate.»

«Gli impianti di trattamento dei veicoli fuori uso attualmente autorizzati sono cinque - ha proseguito Lavevaz -. I dati validati attestano per il 2018: rifiuti speciali non pericolosi 3.035 tonnellate, pericolosi 525 tonnellate; per il 2019: rifiuti speciali non pericolosi 3.420 tonnellate, pericolosi 655 tonnellate. I dati per il 2020, non ancora validati, stimano un leggero aumento a 3.522 tonnellate per i rifiuti speciali non pericolosi e 722 tonnellate per quelli pericolosi. Le problematiche di gestione dell'impianto di Saint-Marcel riguardano, nel complesso, il superamento dei limiti quantitativi annui imposti per la lavorazione e lo stoccaggio temporaneo degli automezzi da trattare. Dai dati citati, si ritiene che i numeri in gioco per il settore in questione siano limitati e commisurati alle dinamiche locali, tanto da non comportare dei sovradimensionamenti.»

La Consigliera Guichardaz, nella replica, ha osservato: «Sugli impianti di trattamento di veicoli fuori uso è interessante rilevare che dalle linee guida redatte dall'Apac nel 2005 ad oggi i cinque impianti presenti in Valle hanno potenziato notevolmente i quantitativi lavorabili arrivando a circa 29mila tonnellate. Se Saint-Marcel passasse a 48mila tonnellate arriveremmo a quasi 70mila tonnellate: l'area, già oggi, è completamente invasa dalle auto in demolizione e quindi ci si chiede come si possa quintuplicare quel quantitativo. È oltretutto preoccupante che si passi da 16 veicoli pesanti al giorno che transitano a Saint-Marcel a 90 veicoli pesanti al giorno. I numeri da lei forniti fanno capire che non sono solo le auto in Valle d'Aosta che andrebbero a demolizione, ma ci sarebbe un'importante importazione. Anche il PNRR individua due grandi riforme rispetto alla strategia dei rifiuti e una di queste riguarda l'economia circolare e il programma nazionale per la gestione dei rifiuti: in questo secondo documento vi è la specifica rispetto alla questione dell'indicazione dei criteri per individuare le aree non idonee ad accogliere impianti di smaltimento e una stima del fabbisogno impiantistico per soddisfare le esigenze regionali. Auspichiamo che anche questo documento sia recepito in fase di pianificazione regionale e si pensi ad una modifica in tal senso.»

 

SC