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Communiqué n° 53 de 26 janvier 2022

Interpellanze sulla realizzazione di una centrale idroelettrica a Valgrisenche

 

Il progetto di una centrale idroelettrica a Valgrisenche è stato al centro di due interpellanze -  una del gruppo Progetto Civico Progressista e l'altra del gruppo Lega Vallée d'Aoste - illustrate nella seduta del Consiglio del 26 gennaio 2022.

Entrambe le iniziative richiamano una lettera di Legambiente Valle d'Aosta inviata alla Giunta e ai Consiglieri regionali oltre che al Sindaco e al Consiglio comunale di Valgrisenche a inizio gennaio, con cui l'associazione ha posto una serie di quesiti in merito alla realizzazione dell'opera: la Regione considera ancora realizzabile l'opera dal momento che sia la Valutazione di Impatto Ambientale sia l'Autorizzazione Unica sono scadute? Come si intende far rispettare le norme di tutela dei corpi idrici entrate in vigore nel 2017? L'opera è ancora valida dal punto di vista dell'interesse pubblico prevalente aggiornato ai tempi attuali? Sarà concesso il nulla-osta nel caso dovesse esserci un cambio di titolarità della concessione? Si vuole far pagare i canoni annuali al concessionario, considerata l'incertezza nella sua realizzabilità, le tempistiche per l'aggiornamento del progetto e la definizione della questione societaria?

La Consigliera Chiara Minelli (PCP) ha osservato che «si tratta di un impianto della potenza media nominale annua di 3.351,47 Kw, che comporta un notevole impatto ambientale, sia per le grandi opere di sbancamento dovute alla costruzione della centrale che sorgerebbe sulle rive del lago Beauregard, sia per le condotte forzate che dovranno congiungere la parte iniziale dei due torrenti (Grand'Alpe e Vaudet) tramite galleria di grandi dimensioni per poi scendere fino al lago, sia per la sistemazione degli inerti estratti dalla galleria. Il tutto sul fragile territorio a monte del lago, con potenziali rischi idrogeologici non indifferenti e con un impatto paesaggistico pesantissimo. Ricordo poi che la società titolare della concessione, Le Chatelet, di proprietà per l'80% del Comune di Valgrisenche e per il 20% di una società privata, è oggi in difficoltà sia per i costi di realizzazione del progetto, sia per le posizioni di contrasto emerse tra la popolazione locale. Il progetto dell'opera è stato valutato nel 2010 ai sensi della legge di VIA del 1999 e quindi non si è tenuto conto della successiva legge regionale del 2009. I decreti statali del 2017 e l'attuale normativa europea non consentirebbero la realizzazione dell'opera. Chiediamo quindi se, alla luce delle nuove norme e tenuto conto che l'autorizzazione unica è scaduta, ci sia l'intenzione di rinviare il progetto alla VIA. Inoltre se la Regione intenda far rispettare le norme di tutela dei corpi idrici entrate in vigore nel 2017»

Il Consigliere Nicoletta Spelgatti (Lega VdA) ha aggiunto: «Si tratta di un tema importante oltre che delicato, con risvolti giuridici ed economici sui quali è necessario fare chiarezza. La decisione è in capo all'Amministrazione comunale, ma la Regione, che ha competenza primaria sull'uso delle acque, ha delle responsabilità sulla realizzazione di questo progetto, che comporta un impatto ambientale ed economico per la comunità di Valgrisenche.»

L'Assessore alle opere pubbliche, Carlo Marzi, ha specificato che «i riferimenti alla presunta decadenza del provvedimento di VIA non sono corretti e portano a conclusioni erronee distanti dalla realtà dei fatti: per espressa indicazione dell’Autorità di bacino, non è prevista l’applicazione delle disposizioni della Direttiva del 2017 a concessioni già rilasciate al momento della sua entrata in vigore, come nel caso dell’impianto idroelettrico di Valgrisenche. Non è poi corretto affermare che nessuna opera sia stata ancora realizzata: i lavori di costruzione dell’impianto sono stati, infatti, avviati a maggio 2017 ed è stato ultimato un tratto di linea elettrica di connessione alla rete di trasmissione dell’energia. La Struttura valutazioni, autorizzazioni ambientali e qualità dell’aria in capo all'Assessorato dell'ambiente non ha evidenziato dubbi in merito alla validità di tale inizio lavori e sul fatto che l’inizio lavori di cui alla predetta comunicazione costituisce il presupposto giuridico affinché la VIA già rilasciata non debba essere reiterata. Evidenzio, peraltro, che tale posizione è stata ribadita dalla Struttura nel periodo in cui la Consigliera Minelli presiedeva l’Assessorato.  Anche l'Autorizzazione Unica risulta ben lungi dall’essere decaduta, producendo i suoi effetti per un arco temporale di oltre due anni dalla data odierna: dal 31 gennaio 2020, i titoli abilitativi edilizi in essere sono stati prorogati quale misura per fronteggiare l’emergenza da Covid-19. Non sussistono pertanto, ad oggi, valide ragioni giuridiche per riproporre la VIA.»

«La Regione - ha proseguito l'Assessore - intende senz’altro far rispettare le norme di tutela dei corpi idrici e fra queste anche le disposizioni dettate dalla Direttiva derivazioni, così come la Regione concederà il nulla-osta ad un eventuale subentro nella titolarità della concessione qualora sussistano in capo al concessionario subentrante i requisiti giuridici per poter contrarre con la pubblica amministrazione, non potendo rigettare l'istanza per altre motivazioni di carattere prettamente discrezionale. L'Amministrazione regionale è tenuta a richiedere il pagamento dei canoni relativi alle derivazioni idroelettriche: la decorrenza è stabilita per legge e il mancato introito dei canoni esporrebbe i funzionari regionali a profili di responsabilità amministrativo-contabile, censurabili dalla Corte dei conti. Dal 6 giugno 2021 al 31 dicembre 2021, la società Chatelet Srl deve corrispondere 75 mila 440 euro a titolo di canone alla Regione; 3.714 euro a titolo di sovracanone enti rivieraschi alla Regione e 11 mila 144 al Comune di Valgrisenche; 59 mila 454 euro a titolo di sovracanone al BIM della Valle d'Aosta. Tali importi sono stati comunicati alla Società nel mese di settembre del 2021 e accertati a bilancio della Regione a gennaio 2022.»

La Consigliera Minelli ha replicato: «Si decide di non rinviare il progetto al VIA e di andare avanti nonostante siano cambiate negli anni tutta una serie di cose, a partire dalle disposizioni: non ha senso applicare la vecchia normativa se non per un lasso di tempo che sia ragionevole. Una riflessione deve quindi essere fatta anche a livello politico, al di là delle interpretazioni tecniche. È tempo di affrontare una situazione che è diventata insostenibile: le Strutture seguono ciò che è stato previsto, ma bisogna pensare alle varie questioni, anche a quella dei canoni. Il Comune di Valgrisenche si trova in una situazione di estrema difficoltà e non credo che un potenziale acquirente possa manifestare interesse di fronte a questa situazione di così grande incertezza.»

Il Consigliere Spelgatti si è detta soddisfatta «perché si tratta di una risposta tecnica ai quesiti posti da Legambiente. È una situazione talmente complessa, con mille sfaccettature, che bisogna avere un punto di partenza, sapendo non soltanto quello che sostiene Legambiente, ma avendo anche una risposta ufficiale della Regione.»

I lavori sono sospesi e riprendono domani alle ore 9.00.

 

SC