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Communiqué n° 49 de 26 janvier 2022

Interrogazione sull'organizzazione delle scuole in periodo di pandemia

 

Nella seduta consiliare del 26 gennaio 2022, il gruppo Pour l'Autonomie ha interrogato il Governo per avere informazioni sull'attività scolastica rispetto alle nuove regole sulla quarantena e sull'obbligo vaccinale. È stato chiesto quanti sono gli insegnanti sospesi o che saranno sospesi dal lavoro; qual è il tasso medio di utilizzo della didattica a distanza e quali sono le richieste dei presidi degli istituti scolastici per una migliore organizzazione delle scuole in periodo di pandemia.

L'Assessore all'istruzione, Luciano Caveri, ha riferito che «al 24 gennaio 2022 i docenti sospesi dal lavoro rappresentano il 2,75% sul 95% delle scuole che hanno risposto (35 su 37 scuole). Il numero comprende sia i docenti sospesi assunti di ruolo, sia i supplenti annuali, temporanei e saltuari: si tratta di 69 docenti su 2.700, di cui 12 nella scuola dell'infanzia, 16 nella primaria, 1 al Convitto Chabod, 18 nella secondaria di primo grado e 22 nella secondaria di secondo grado. Le cattedre sono state coperte con le MAD, domande di "messa a disposizione", inviate da aspiranti docenti per dare la propria disponibilità a svolgere ruoli di supplenza. Per valutare le misure più efficaci per consentire lo svolgimento delle attività didattiche in presenza in condizioni di sicurezza, la Sovraintendenza agli Studi ha proposto a tutte le istituzioni scolastiche regionali, paritarie comprese, un monitoraggio settimanale per la rilevazione dell’andamento della pandemia, i cui dati sono diffusi settimanalmente dall'Ufficio stampa. Per quanto riguarda la Didattica a distanza (DAD), al 24 gennaio, le classi in quarantena erano il 15% mentre le classi in parte in presenza e in parte a distanza erano il 16%

«Le attuali misure di gestione dei casi di positività, disposte dal Ministero, sono piuttosto complesse e necessiterebbero di semplificazioni - ha aggiunto Caveri -, in particolare per quanto concerne la procedura di tracciamento e di testing, ma per ora non vi è ancora nulla di concreto. Con l’aumento dei casi di positività in quest’ultimo periodo, il protocollo previsto dal Ministero risulta di difficile attuazione, soprattutto a causa delle carenze di personale dedicato, sia dal punto di vista sanitario sia dal punto di vista scolastico. I dirigenti scolastici hanno segnalato che sempre più spesso le disposizioni di quarantene delle classi arrivano a tarda serata o nel fine settimana: abbiamo concordato che, pur nel limite dell'emergenza, dobbiamo fissare dei limiti di orari serali per evitare che vi siano delle comunicazioni alle famiglie dell'ultimo minuto. Restiamo in attesa delle nuove disposizioni che dovrebbero arrivare, a breve, dal Governo centrale e ci auguriamo che con un'ordinanza integrativa del nostro Presidente della Regione si possa semplificare la situazione

Il Capogruppo Marco Carrel ha condiviso che «le modalità di divulgazione dei dati siano settimanali e non quotidiane per non creare ulteriori confusioni o allarmismi. C'è un grosso problema nella scuola, non sono convinto della bontà di frazionare le modalità di insegnamento nelle scuole dividendo ulteriormente anche i ragazzi nelle classi. Ci sono insegnanti che con le nuove norme non possono più insegnare e ciò ha delle conseguenze sugli studenti: la continuità didattica è necessaria e fondamentale, soprattutto per coloro che sono agli ultimi anni di un ciclo scolastico. È un aspetto che va analizzato perché ne vedremo gli effetti tra dieci anni. I presidi sono ormai degli amministratori più che dei dirigenti scolastici: continuiamo a insistere con il Governo centrale affinché siano cambiate queste norme che mettono in seria difficoltà sia i presidi, sia le amministrazioni scolastiche sia i docenti.»

 

SC