Info Conseil
Communiqué n° 507 de 21 décembre 2005
INIZIATIVE SUL SISTEMA DIGITALE TERRESTRE IN VALLE D’AOSTA
Il Consiglio regionale ha
aperto i lavori di oggi, mercoledì 21 dicembre, con la discussione sulle due
interpellanze, presentate dai gruppi Arcobaleno Vallée d’Aoste, Fédération Autonomiste e Stella Alpina, e
sull’interrogazione della Casa delle Libertà relative al digitale terrestre in
Valle d’Aosta.
Nel presentare l’iniziativa, la Consigliera Dina Squarzino (Arcobaleno Vallée d’Aoste) ha chiesto se esiste un atto deliberativo che esprima la volontà di aderire alla proposta di sperimentazione del digitale terrestre contenuta nel protocollo con il Ministero.
“Rispetto alla data iniziale, vorremmo capire a che punto siamo. Inoltre, vorremmo sapere se è stato calcolato il costo medio che ogni famiglia della Valle d’Aosta deve sostenere per passare da un sistema all’altro e se si conoscono le modalità della campagna di informazione.”
Per il rappresentante della Stella Alpina Dario Comé, “il tema si presta a continue trasformazioni. Siamo favorevoli allo sviluppo tecnologico e quindi anche al digitale terrestre. Però vogliamo avere chiarezze, certezze e garanzie su chi sta imponendo questo sistema. Sono numerose le perplessità manifestate dagli stessi cittadini.”
L’Assessore al Bilancio, finanze, programmazione e Partecipazioni regionali Aurelio Marguerettaz ha affermato che “per quanto concerne l’interrogazione del Consigliere Tibaldi, per la “Valle d’Aosta All Digital”, il sistema prevede tre grandi aree di intervento. Si tratta di far crescere anche culturalmente delle località della Valle che altrimenti sarebbero penalizzate dalla morfologia. Da qui è nata l’idea di prevedere uno strumento che fosse in grado di fornire dei servizi su una piattaforma digitale. Il canale civico regionale è da intendersi come una sommatoria di servizi che vengono offerti alla cittadinanza e non come un canale televisivo. Occorre, quindi, intervenire su quella parte della popolazione che non utilizza appieno le nuove tecnologie. Su questo argomento c’è un decreto del Mistero che mette a disposizione alle dieci aree individuate sul territorio nazionale, 3 milioni di euro per tutte quelle aziende che intendano attivare servizi interattivi. Siamo nella logica della sperimentazione. Non c’è la volontà di costruire una rete televisiva propria.”
Per quanto riguarda le altre interpellanze, l’Assessore ha relazionato sui finanziamenti concessi dal Governo e sulla campagna informativa sulla tematica che sarà sostenuta da fondi governativi. “Abbiamo sollecitato anche noi la Commissione ministeriale per avere ulteriori informazioni sulla tematica. A questo proposito è previsto un “call center” che potrà rispondere a tutte le perplessità e richieste dei cittadini. Accoglieremo le richieste di tutte le associazioni dei consumatori e una rappresentanza di cittadini sarà scelta per testare i nuovi servizi. Da un’indagine che abbiamo svolto presso le aziende produttrici, emerge che i decoder non sono obsoleti e quindi è falso che fra sei mesi non saranno più utilizzabili. ”
Nelle repliche, il Consigliere Leonardo La Torre ha detto: “abbiamo creduto che fosse un’operazione tecnologica e invece si è rivelata prettamente commerciale a favore di pochi.” Anche il Consigliere Comé, ribadendo che è un sistema condivisibile, ha affermato che “ha avuto però un processo di imposizione.”
Per il Consigliere Enrico Tibaldi (La Casa delle Libertà) “la Regione si propone in verità come operatore di rete e fornitore di contenuti nel digitale terrestre.”
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Nel presentare l’iniziativa, la Consigliera Dina Squarzino (Arcobaleno Vallée d’Aoste) ha chiesto se esiste un atto deliberativo che esprima la volontà di aderire alla proposta di sperimentazione del digitale terrestre contenuta nel protocollo con il Ministero.
“Rispetto alla data iniziale, vorremmo capire a che punto siamo. Inoltre, vorremmo sapere se è stato calcolato il costo medio che ogni famiglia della Valle d’Aosta deve sostenere per passare da un sistema all’altro e se si conoscono le modalità della campagna di informazione.”
Per il rappresentante della Stella Alpina Dario Comé, “il tema si presta a continue trasformazioni. Siamo favorevoli allo sviluppo tecnologico e quindi anche al digitale terrestre. Però vogliamo avere chiarezze, certezze e garanzie su chi sta imponendo questo sistema. Sono numerose le perplessità manifestate dagli stessi cittadini.”
L’Assessore al Bilancio, finanze, programmazione e Partecipazioni regionali Aurelio Marguerettaz ha affermato che “per quanto concerne l’interrogazione del Consigliere Tibaldi, per la “Valle d’Aosta All Digital”, il sistema prevede tre grandi aree di intervento. Si tratta di far crescere anche culturalmente delle località della Valle che altrimenti sarebbero penalizzate dalla morfologia. Da qui è nata l’idea di prevedere uno strumento che fosse in grado di fornire dei servizi su una piattaforma digitale. Il canale civico regionale è da intendersi come una sommatoria di servizi che vengono offerti alla cittadinanza e non come un canale televisivo. Occorre, quindi, intervenire su quella parte della popolazione che non utilizza appieno le nuove tecnologie. Su questo argomento c’è un decreto del Mistero che mette a disposizione alle dieci aree individuate sul territorio nazionale, 3 milioni di euro per tutte quelle aziende che intendano attivare servizi interattivi. Siamo nella logica della sperimentazione. Non c’è la volontà di costruire una rete televisiva propria.”
Per quanto riguarda le altre interpellanze, l’Assessore ha relazionato sui finanziamenti concessi dal Governo e sulla campagna informativa sulla tematica che sarà sostenuta da fondi governativi. “Abbiamo sollecitato anche noi la Commissione ministeriale per avere ulteriori informazioni sulla tematica. A questo proposito è previsto un “call center” che potrà rispondere a tutte le perplessità e richieste dei cittadini. Accoglieremo le richieste di tutte le associazioni dei consumatori e una rappresentanza di cittadini sarà scelta per testare i nuovi servizi. Da un’indagine che abbiamo svolto presso le aziende produttrici, emerge che i decoder non sono obsoleti e quindi è falso che fra sei mesi non saranno più utilizzabili. ”
Nelle repliche, il Consigliere Leonardo La Torre ha detto: “abbiamo creduto che fosse un’operazione tecnologica e invece si è rivelata prettamente commerciale a favore di pochi.” Anche il Consigliere Comé, ribadendo che è un sistema condivisibile, ha affermato che “ha avuto però un processo di imposizione.”
Per il Consigliere Enrico Tibaldi (La Casa delle Libertà) “la Regione si propone in verità come operatore di rete e fornitore di contenuti nel digitale terrestre.”