Info Conseil

Communiqué n° 506 de 20 décembre 2005

INTERROGAZIONE SULL’ATTVITÀ DI SENSIBILIZZAZIONE E PREVENZIONE DELL’AIDS

Il Vicepresidente del Consiglio, André Lanièce, con un’interrogazione ha voluto conoscere i dati sull’attività di sensibilizzazione e prevenzione dell’AIDS in Valle d’Aosta.

L’Assessore alla Sanità, Antonio Fosson, dopo aver sottolineato che la Giornata mondiale contro l’AIDS è stata celebrata senza inutili clamori, e attraverso la diffusione di una esaustiva pubblicazione contenente dati e considerazioni sul fenomeno in Valle d’Aosta, ha detto che “in tale occasione è mancata solo una comunicazione pubblica di ciò che si sta facendo. Rispetto all’anno scorso, si riscontra un aumento dei casi pari a due unità. Da una relazione predisposta dal primario di UB di Malattie infettive dell’Ospedale regionale, emerge che la principale caratteristica epidemiologica della malattia è stata sicuramente la diminuzione d’incidenza. Altro dato importante è quello che accanto alla riduzione dei nuovi casi, aumenta la sopravvivenza degli ammalati, dovuta alle nuove terapie farmacologiche. La mortalità è passata dal 95 per cento del periodo 1987-1993 al 43 per cento dal 1999 al 2005 per gli uomini, mentre per le donne si è passati, negli stessi periodi, dal 60 al 14 per cento.”
Per quanto riguarda le iniziative di sensibilizzazione e prevenzione - ha proseguito Fossoncon regolare periodicità gli operatori del Reparto Malattie Infettive realizzano incontri presso le scuole medie Superiori della Valle e i loro interventi si aggiungono a quelli realizzati da un’organizzazione elvetica che porta nelle classi giovani e persone sieropositive ed esperti del problema. È inoltre in corso di definizione un progetto per favorire l’affioramento della percezione personale del problema.”

Il Vicepresidente Lanièce, nel replicare, ha ribadito che sull’AIDS non bisogna abbassare l’attenzione e che occorre anche predisporre opportune iniziative di prevenzione che tengano conto dell’evolversi della tipologia del malato affetto da AIDS. Ha quindi proseguito proponendo che “nell’ambito della prevenzione generale, si organizzino in futuro degli screening, collegati con l’anno di nascita, relativi alle malattie che colpiscono maggiormente i valdostani. L’obiettivo è quello di arrivare a una prevenzione mirata e in funzione dell’età in cui il rischio di una certa malattia diventa alto.”