Info Conseil
Communiqué n° 483 de 5 décembre 2005
INTERROGAZIONE SULL’ACQUISIZIONE DEI BENI DELLA GESTIONE STRAORDINARIA DEL CASINO DE LA VALLEE
Il Consigliere della Casa delle Libertà, Enrico Tibaldi, ha chiesto, con
un’interrogazione, informazioni sull’acquisizione da parte della Regione di
beni della Gestione Straordinaria del Casino de la Vallée.
Nella risposta, l’Assessore alle Partecipazioni regionali, Aurelio Marguerettaz, ha affermato che “Casino S.p.A. nel 2004 ha avviato l’inventariazione di tutti i beni presenti nella sede e nelle altre unità locali a sua disposizione. Il lavoro si è svolto dalla metà di maggio del 2004 avvalendosi sia di personale interno sia di personale esterno. Per esigenze di bilancio, avendo riscontrato in sede di etichettatura dei beni delle discordanze, si sta procedendo per primo alla riconciliazione tra i dati contabili e quelli fisici dei beni di proprietà di Casino S.p.A.. Ad un primo controllo, sono risultati mancanti cespiti per un totale di 450.000 euro circa che si riferiscono a impianti vari, attrezzature, mobili e arredi e impianti generici non facilmente individuabili e inventariabili. È ancora in corso da parte di Casinò S.p.A. un ulteriore controllo per verificare che i beni non rinvenuti dopo l’etichettatura siano effettivamente mancanti.”
“Casino S.p.A. si è dotata di una procedura per la gestione dei cespiti aziendali – ha proseguito Marguerettaz – che permetterà di seguire gli spostamenti dei beni sin dal loro ingresso in azienda.”
Per Tibaldi “la risposta odierna denota una totale confusione sul censimento dei beni aziendali. A fronte di tanti dipendenti, la Casinò ha stipulato una convenzione per ricostruire la situazione. L’inventariazione evidenzia, poi, degli ammanchi di una certa entità. Addirittura alcuni cespiti non si sa che fine abbiano fatto. Tutto questo indica l’assoluto caos esistente. Di molti beni non si conosce la destinazione.”
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Nella risposta, l’Assessore alle Partecipazioni regionali, Aurelio Marguerettaz, ha affermato che “Casino S.p.A. nel 2004 ha avviato l’inventariazione di tutti i beni presenti nella sede e nelle altre unità locali a sua disposizione. Il lavoro si è svolto dalla metà di maggio del 2004 avvalendosi sia di personale interno sia di personale esterno. Per esigenze di bilancio, avendo riscontrato in sede di etichettatura dei beni delle discordanze, si sta procedendo per primo alla riconciliazione tra i dati contabili e quelli fisici dei beni di proprietà di Casino S.p.A.. Ad un primo controllo, sono risultati mancanti cespiti per un totale di 450.000 euro circa che si riferiscono a impianti vari, attrezzature, mobili e arredi e impianti generici non facilmente individuabili e inventariabili. È ancora in corso da parte di Casinò S.p.A. un ulteriore controllo per verificare che i beni non rinvenuti dopo l’etichettatura siano effettivamente mancanti.”
“Casino S.p.A. si è dotata di una procedura per la gestione dei cespiti aziendali – ha proseguito Marguerettaz – che permetterà di seguire gli spostamenti dei beni sin dal loro ingresso in azienda.”
Per Tibaldi “la risposta odierna denota una totale confusione sul censimento dei beni aziendali. A fronte di tanti dipendenti, la Casinò ha stipulato una convenzione per ricostruire la situazione. L’inventariazione evidenzia, poi, degli ammanchi di una certa entità. Addirittura alcuni cespiti non si sa che fine abbiano fatto. Tutto questo indica l’assoluto caos esistente. Di molti beni non si conosce la destinazione.”