Info Conseil
Communiqué n° 456 de 23 novembre 2005
APPROVATA UNA RISOLUZIONE SULL’INDAGINE SULLA GESTIONE STRAORDINARIA DEL CASINO DE LA VALLEE
Come stabilito dalla
Conferenza dei Capigruppo, i lavori della seduta pomeridiana del Consiglio
regionale si sono aperti con la discussione sulle mozioni presentate dai gruppi
La Casa delle Libertà, Arcobaleno Vallée d’Aoste, Fédération Autonomiste e
Stella Alpina, sulla Gestione straordinaria del Casino de la Vallée.
In particolare, l’iniziativa della Casa delle Libertà intende istituire una Commissione d’inchiesta per un’indagine sull’intero periodo di attività della Gestione straordinaria, quella dell’Arcobaleno chiede il completamento dell’esame della situazione da parte della IV Commissione consiliare, mentre la mozione che ha come primo firmatario il capogruppo della Stella Alpina, Marco Viérin, vuole impegnare la IV Commissione, allargata ai Capigruppo, a completare il lavoro e a relazionare al Consiglio entro tre mesi.
Nel presentare l’iniziativa, il Consigliere Dario Frassy (La Casa delle Libertà) ha detto che “al di là delle vicende che possono avere rilevanza penale e patrimoniale, è doveroso da parte dell’Amministrazione accertare se la Casa da gioco sia stata gestita nel rispetto delle regole che il Consiglio si era dato. La Casa da gioco ha portato a ingenti ripianamenti fatti con soldi pubblici. Adesso abbiamo un quadro più chiaro rispetto a tre mesi fa e quindi riteniamo che ci sia il dovere di verificare e approfondire la questione. Bisogna capire cosa fare di tutto il materiale raccolto dalla IV Commissione che conferma il limite di una Commissione ordinaria. La Commissione d’inchiesta permetterà di evidenziare eventuali incongruenze o limiti nell’applicazione dei regolamenti e dei disciplinari.”
Per Carlo Curtaz (Arcobaleno Vallée d’Aoste) “alla IV Commissione è stato affidato un non meglio specificato lavoro di approfondimento sul dossier Bo. Il lavoro della Commissione sembra poco organizzato e manca una direzione precisa perché non è stato chiarito l’obiettivo finale. Un’altra criticità è quella di non poter lavorare per mancata collaborazione. Inoltre, non c’è certezza sul termine del lavoro della Commissione e non c’è chiarezza dal punto di vista procedurale. Tutto il materiale a cosa servirà? Finisce per essere accantonato e si archivia o forse è meglio portare delle relazioni in Consiglio? Questa vicenda è rilevante sotto molti profili. Cosa c’è dietro il dossier? Quale atto politico? Chiediamo che la Commissione prosegua nel lavoro, lo concluda e relazioni alla fine in aula.”
Il Consigliere Claudio Lavoyer (Fédération Autonomiste) ha quindi affermato che “oltre alla Commissione riteniamo che debba essere investita della questione anche la Conferenza dei Capigruppo. Dalle prime audizioni ci chiediamo quale sia lo scandalo, perché non capiamo la genesi del dossier. Parecchi punti contestati sono stati poi spiegati con altra documentazione, quindi lacune ce ne sono molte. A noi interessa solo la verità e non limitarci ai contenuti della relazione del liquidatore. La nostra proposta è semplice e indica i tempi entro cui discutere in Consiglio. L’importante, piuttosto, sarebbe quello di capire a che punto è la situazione dell’accerchiamento e perché si è aspettato tanto per il Piano di sviluppo.”
Il Presidente della IV Commissione “Sviluppo economico”, Renato Praduroux, ha poi fatto un breve excursus sui lavori della Commissione. “Tutti i capigruppo avrebbero potuto partecipare ai lavori perché sono stati invitati a farlo, ha precisato Praduroux. Adesso si tratta di decidere se concludere o proseguire nei lavori.”
L’Assessore alle Partecipazioni regionali, Aurelio Marguerettaz, ha fatto la cronaca della vicenda che ha preceduto il dossier Bo, partendo dall’ottobre 2003.
“Ho posto certi quesiti al liquidatore, ha detto Marguerettaz, a seguito di un dibattito in aula.”
Ha quindi dato lettura di uno scambio di lettere avvenuto con il liquidatore della Casa da gioco. “Al momento abbiamo una serie di organi ai quali possiamo indirizzarci per approfondimenti specifici, ha proseguito Marguerettaz. Ritengo che la Commissione d’inchiesta non aggiunga nulla e che la Commissione competente abbia gli strumenti per proseguire nell’approfondimento in maniera seria e senza speculazioni.”
Il Consigliere della Stella Alpina Dario Comé ha sottolineato che “il Consiglio oggi è chiamato ad esprimersi su un mandato preciso che impegna la IV Commissione. Vogliamo fare chiarezza non solo in Commissione, ma anche in Consiglio con una relazione per sapere se queste dichiarazioni del dossier sono vere o meno.”
Il rappresentante della Casa delle Libertà, Massimo Lattanzi, si chiede: “perché chi vuole la IV Commissione è per la chiarezza e chi invece vuole la Commissione d’inchiesta intende fare strumentalizzazione politica? Il Consiglio deve poter lavorare con tutti gli strumenti a disposizione: perché la Commissione per Maccari c’è stata e in questo caso non la si vuole?”
Per il Presidente della Regione, Luciano Caveri, “abbiamo fatto quello che era nelle nostre possibilità e nei nostri doveri di Amministratori. Avremo ampi accertamenti dalle autorità competenti. Bisogna ora capire quale è la strada più percorribile. Non è certo questo il momento di rinfocolare le polemiche tramite una Commissione d’inchiesta. Invece credo che vada apprezzata l’attività svolta dalla quarta Commissione. Non si tratta di minimizzare e neppure di drammatizzare eccessivamente. C’è la volontà di verificare la possibilità di arrivare ad un documento condiviso da più gruppi consiliari.”
Dopo una pausa dei lavori che è servita per presentare un documento firmato da diversi gruppi consiliari, il Presidente della I Commissione, Guido Cesal, ha annunciato la presentazione di una risoluzione che ha trovato l’accordo di quasi tutte le forze politiche, tranne La Casa delle Libertà.
Nel testo “Il Consiglio conferma il mandato alla quarta Commissione, allargata ai Capigruppo, di proseguire il proprio lavoro con le procedure già avviate;
impegna la Commissione stessa a riferire entro tre mesi al Consiglio le risultanze del lavoro svolto che saranno oggetto di apposito dibattito consiliare.”
Ha preso la parola poi il Consigliere Enrico Tibaldi per affermare che “la IV Commissione non ha bisogno di essere autorizzata perché rientra già nei suoi compiti istituzionali di verifica e approfondimento. Questo documento è solo carta che porterà ad un insabbiamento della questione. È una risoluzione figlia di un accordo politico e non va nella direzione di chiarezza e trasparenza auspicate.”
La Risoluzione, firmata dai gruppi Union Valdôtaine, Gauche Valdôtaine-DS, Arcobaleno Vallée d’Aoste, Fédération Autonomiste e Stella Alpina è stata approvata con 31 voti favorevoli e 3 contrari (La Casa delle Libertà).
La mozione della Casa delle Libertà è stata respinta con 3 voti favorevoli, 20 contrari e 11 astenuti (Arcobaleno Vallée d’Aoste, Fédération Autonomiste, Stella Alpina e Carlo Perrin).
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In particolare, l’iniziativa della Casa delle Libertà intende istituire una Commissione d’inchiesta per un’indagine sull’intero periodo di attività della Gestione straordinaria, quella dell’Arcobaleno chiede il completamento dell’esame della situazione da parte della IV Commissione consiliare, mentre la mozione che ha come primo firmatario il capogruppo della Stella Alpina, Marco Viérin, vuole impegnare la IV Commissione, allargata ai Capigruppo, a completare il lavoro e a relazionare al Consiglio entro tre mesi.
Nel presentare l’iniziativa, il Consigliere Dario Frassy (La Casa delle Libertà) ha detto che “al di là delle vicende che possono avere rilevanza penale e patrimoniale, è doveroso da parte dell’Amministrazione accertare se la Casa da gioco sia stata gestita nel rispetto delle regole che il Consiglio si era dato. La Casa da gioco ha portato a ingenti ripianamenti fatti con soldi pubblici. Adesso abbiamo un quadro più chiaro rispetto a tre mesi fa e quindi riteniamo che ci sia il dovere di verificare e approfondire la questione. Bisogna capire cosa fare di tutto il materiale raccolto dalla IV Commissione che conferma il limite di una Commissione ordinaria. La Commissione d’inchiesta permetterà di evidenziare eventuali incongruenze o limiti nell’applicazione dei regolamenti e dei disciplinari.”
Per Carlo Curtaz (Arcobaleno Vallée d’Aoste) “alla IV Commissione è stato affidato un non meglio specificato lavoro di approfondimento sul dossier Bo. Il lavoro della Commissione sembra poco organizzato e manca una direzione precisa perché non è stato chiarito l’obiettivo finale. Un’altra criticità è quella di non poter lavorare per mancata collaborazione. Inoltre, non c’è certezza sul termine del lavoro della Commissione e non c’è chiarezza dal punto di vista procedurale. Tutto il materiale a cosa servirà? Finisce per essere accantonato e si archivia o forse è meglio portare delle relazioni in Consiglio? Questa vicenda è rilevante sotto molti profili. Cosa c’è dietro il dossier? Quale atto politico? Chiediamo che la Commissione prosegua nel lavoro, lo concluda e relazioni alla fine in aula.”
Il Consigliere Claudio Lavoyer (Fédération Autonomiste) ha quindi affermato che “oltre alla Commissione riteniamo che debba essere investita della questione anche la Conferenza dei Capigruppo. Dalle prime audizioni ci chiediamo quale sia lo scandalo, perché non capiamo la genesi del dossier. Parecchi punti contestati sono stati poi spiegati con altra documentazione, quindi lacune ce ne sono molte. A noi interessa solo la verità e non limitarci ai contenuti della relazione del liquidatore. La nostra proposta è semplice e indica i tempi entro cui discutere in Consiglio. L’importante, piuttosto, sarebbe quello di capire a che punto è la situazione dell’accerchiamento e perché si è aspettato tanto per il Piano di sviluppo.”
Il Presidente della IV Commissione “Sviluppo economico”, Renato Praduroux, ha poi fatto un breve excursus sui lavori della Commissione. “Tutti i capigruppo avrebbero potuto partecipare ai lavori perché sono stati invitati a farlo, ha precisato Praduroux. Adesso si tratta di decidere se concludere o proseguire nei lavori.”
L’Assessore alle Partecipazioni regionali, Aurelio Marguerettaz, ha fatto la cronaca della vicenda che ha preceduto il dossier Bo, partendo dall’ottobre 2003.
“Ho posto certi quesiti al liquidatore, ha detto Marguerettaz, a seguito di un dibattito in aula.”
Ha quindi dato lettura di uno scambio di lettere avvenuto con il liquidatore della Casa da gioco. “Al momento abbiamo una serie di organi ai quali possiamo indirizzarci per approfondimenti specifici, ha proseguito Marguerettaz. Ritengo che la Commissione d’inchiesta non aggiunga nulla e che la Commissione competente abbia gli strumenti per proseguire nell’approfondimento in maniera seria e senza speculazioni.”
Il Consigliere della Stella Alpina Dario Comé ha sottolineato che “il Consiglio oggi è chiamato ad esprimersi su un mandato preciso che impegna la IV Commissione. Vogliamo fare chiarezza non solo in Commissione, ma anche in Consiglio con una relazione per sapere se queste dichiarazioni del dossier sono vere o meno.”
Il rappresentante della Casa delle Libertà, Massimo Lattanzi, si chiede: “perché chi vuole la IV Commissione è per la chiarezza e chi invece vuole la Commissione d’inchiesta intende fare strumentalizzazione politica? Il Consiglio deve poter lavorare con tutti gli strumenti a disposizione: perché la Commissione per Maccari c’è stata e in questo caso non la si vuole?”
Per il Presidente della Regione, Luciano Caveri, “abbiamo fatto quello che era nelle nostre possibilità e nei nostri doveri di Amministratori. Avremo ampi accertamenti dalle autorità competenti. Bisogna ora capire quale è la strada più percorribile. Non è certo questo il momento di rinfocolare le polemiche tramite una Commissione d’inchiesta. Invece credo che vada apprezzata l’attività svolta dalla quarta Commissione. Non si tratta di minimizzare e neppure di drammatizzare eccessivamente. C’è la volontà di verificare la possibilità di arrivare ad un documento condiviso da più gruppi consiliari.”
Dopo una pausa dei lavori che è servita per presentare un documento firmato da diversi gruppi consiliari, il Presidente della I Commissione, Guido Cesal, ha annunciato la presentazione di una risoluzione che ha trovato l’accordo di quasi tutte le forze politiche, tranne La Casa delle Libertà.
Nel testo “Il Consiglio conferma il mandato alla quarta Commissione, allargata ai Capigruppo, di proseguire il proprio lavoro con le procedure già avviate;
impegna la Commissione stessa a riferire entro tre mesi al Consiglio le risultanze del lavoro svolto che saranno oggetto di apposito dibattito consiliare.”
Ha preso la parola poi il Consigliere Enrico Tibaldi per affermare che “la IV Commissione non ha bisogno di essere autorizzata perché rientra già nei suoi compiti istituzionali di verifica e approfondimento. Questo documento è solo carta che porterà ad un insabbiamento della questione. È una risoluzione figlia di un accordo politico e non va nella direzione di chiarezza e trasparenza auspicate.”
La Risoluzione, firmata dai gruppi Union Valdôtaine, Gauche Valdôtaine-DS, Arcobaleno Vallée d’Aoste, Fédération Autonomiste e Stella Alpina è stata approvata con 31 voti favorevoli e 3 contrari (La Casa delle Libertà).
La mozione della Casa delle Libertà è stata respinta con 3 voti favorevoli, 20 contrari e 11 astenuti (Arcobaleno Vallée d’Aoste, Fédération Autonomiste, Stella Alpina e Carlo Perrin).