Info Conseil
Communiqué n° 317 de 27 novembre 2003
CERIMONIA DI CONSEGNA DEL PREMIO INTERNAZIONALE “LA DONNA DELL’ANNO” 2003
Venerdì prossimo, 5 dicembre, dalle ore 19, nel Salone Gran Paradiso del Gran Hôtel Billia di Saint-Vincent
Venerdì prossimo, 5 dicembre, dalle ore 19, nel Salone Gran Paradiso del Grand Hôtel Billia di Saint-Vincent, si terrà la cerimonia di consegna della sesta edizione del Premio internazionale "La Donna dell'anno" 2003, promosso dal Consiglio regionale della Valle d’Aosta in collaborazione con la Fondazione CRT di Torino, la Rai, sede regionale per la Valle d’Aosta, il Soroptimist International Club Valle d'Aosta e il Casino de la Vallée di Saint-Vincent.
Durante la serata, che sarà condotta da Massimo Giletti e alla presenza della Principessa Maria Gabriella di Savoia, la Giuria decreterà la donna vincitrice tra le tre finaliste Suor Maria Grazie Faccioli, Suor Nirmala e Marilena Pesaresi - ad ognuna delle quali saranno assegnati 10.000 Euro -, selezionate tra le ventinove candidature proposte dai vari organismi nazionali ed internazionali sul tema "L’attività di volontariato nell’assistenza e cura dei malati".
In particolare, dalla prima edizione del 1998, sono sedici i personaggi femminili che sono stati riconosciuti per le loro storie di vita. Tra questi ci sono la curda Leyla Zana - Donna dell'anno 1998 -, e le italiane Maria Maniscalco - Sindaco di San Giuseppe Jato che ha vinto nel 1999, Francesca Zuccari, che si è aggiudicata il riconoscimento nel 2000, Chiara Castellani, vincitrice nel 2001 e la svizzera Barbara Hofmann premiata l’anno scorso.
Suor Maria Grazia Faccioli all’età di 23 anni diventa missionaria nell’Istituto delle Missionarie e Comboniane. Nel 1980 approda in Equador per svolgere l’assistenza in un ospedale nella provincia più povera del paese, Esmeraldas. Diventa all’occasione medico, ostetrica, anestesista e anche architetto e muratore. In 23 anni si è prodigata instancabilmente e con totale dedizione al servizio degli ammalati delle aree più emarginate dell’Equador.
Suor Nirmala è nata nello Stato orientale indiano del Bihar, da genitori nepalesi. Dal 1958 è entrata nelle Missionarie della Carità di Calcutta dove ha seguito l’opera di Madre Teresa di Calcutta, di cui ha raccolto l’eredità spirituale, succedendole anche nella carica di Superiora delle Missionarie della carità, le suore che dedicano la loro vita a favore dei poveri e dei malati. Dal giorno della morte di Madre Teresa ha contribuito ad aprire una sessantina di nuove case per malati, anche a Gerusalemme.
Marilena Pesaresi dal 1963 ha rivolto la sua attenzione ai problemi africani, raggiungendo la missione di Chirudu, in una zona di confine dello Zimbawe. Da allora ha svolto la sua straordinaria attività in diversi luoghi di quel paese africano, e in particolare nell’ospedale Luisa Guidotti di Mutoko, in cui si è adoperata totalmente a favore della popolazione. Durante la sua quotidiana opera si prende cura di ogni malato, tanto che la popolazione del luogo la chiama “La donna dal cuore grande” e “Il leone che sa”. Il suo ultimo progetto è un reparto per i malati terminali di Aids.
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Durante la serata, che sarà condotta da Massimo Giletti e alla presenza della Principessa Maria Gabriella di Savoia, la Giuria decreterà la donna vincitrice tra le tre finaliste Suor Maria Grazie Faccioli, Suor Nirmala e Marilena Pesaresi - ad ognuna delle quali saranno assegnati 10.000 Euro -, selezionate tra le ventinove candidature proposte dai vari organismi nazionali ed internazionali sul tema "L’attività di volontariato nell’assistenza e cura dei malati".
In particolare, dalla prima edizione del 1998, sono sedici i personaggi femminili che sono stati riconosciuti per le loro storie di vita. Tra questi ci sono la curda Leyla Zana - Donna dell'anno 1998 -, e le italiane Maria Maniscalco - Sindaco di San Giuseppe Jato che ha vinto nel 1999, Francesca Zuccari, che si è aggiudicata il riconoscimento nel 2000, Chiara Castellani, vincitrice nel 2001 e la svizzera Barbara Hofmann premiata l’anno scorso.
Suor Maria Grazia Faccioli all’età di 23 anni diventa missionaria nell’Istituto delle Missionarie e Comboniane. Nel 1980 approda in Equador per svolgere l’assistenza in un ospedale nella provincia più povera del paese, Esmeraldas. Diventa all’occasione medico, ostetrica, anestesista e anche architetto e muratore. In 23 anni si è prodigata instancabilmente e con totale dedizione al servizio degli ammalati delle aree più emarginate dell’Equador.
Suor Nirmala è nata nello Stato orientale indiano del Bihar, da genitori nepalesi. Dal 1958 è entrata nelle Missionarie della Carità di Calcutta dove ha seguito l’opera di Madre Teresa di Calcutta, di cui ha raccolto l’eredità spirituale, succedendole anche nella carica di Superiora delle Missionarie della carità, le suore che dedicano la loro vita a favore dei poveri e dei malati. Dal giorno della morte di Madre Teresa ha contribuito ad aprire una sessantina di nuove case per malati, anche a Gerusalemme.
Marilena Pesaresi dal 1963 ha rivolto la sua attenzione ai problemi africani, raggiungendo la missione di Chirudu, in una zona di confine dello Zimbawe. Da allora ha svolto la sua straordinaria attività in diversi luoghi di quel paese africano, e in particolare nell’ospedale Luisa Guidotti di Mutoko, in cui si è adoperata totalmente a favore della popolazione. Durante la sua quotidiana opera si prende cura di ogni malato, tanto che la popolazione del luogo la chiama “La donna dal cuore grande” e “Il leone che sa”. Il suo ultimo progetto è un reparto per i malati terminali di Aids.