Info Conseil
Communiqué n° 328 de 22 septembre 2005
APPROVATA UNA RISOLUZIONE SULLA RELAZIONE DELLA GESTIONE DELLA CASINO’ DE LA VALLEE S.P.A.
Adunanza del Consiglio regionale
I lavori della seduta della mattinata sono stati incentrati sulla discussione riguardante la Casa da gioco di Saint-Vincent.
Il Presidente della Regione Luciano Caveri ha aperto il dibattito con la relazione annuale all’aula sull’andamento della gestione della “Casino de la Vallée S.p.A.”.
“Il bilancio 2004 si è chiuso con un utile di esercizio pari a 1.441.467. La tendenza del 2004 non viene confermata però nel 2005; la situazione è sicuramente negativa con un meno 13,80 per cento. Siamo di fronte comunque ad una crisi complessiva delle Case da gioco.”
Ha poi proseguito affermando che “la SpA è nata per creare una situazione di allontanamento della politica. Abbiamo commissionato uno studio per capire come agire e come affrontare il futuro del Casinò.”
“Dopo 60 anni di apertura, la Casa da gioco è un’azienda, un po’ atipica, ma importante per il bilancio regionale e decisiva per la Valle d’Aosta. Bisogna quindi guardare avanti, senza dimenticare il passato, ma è fondamentale rivolgere lo sguardo al futuro perché la situazione è difficile.”
Ha quindi proseguito dicendo che “manca uno studio sull’effettiva organizzazione interna. Lo studio sull’evoluzione del gioco e quello sul lavoro interno si rifletteranno anche sulle scelte riguardanti il Piano di sviluppo.”
“La monocultura sulla Casa da gioco dovrà comunque subire profonde trasformazioni perché certe situazioni non sono più pensabili. Quest’aula sarà dunque chiamata ad esprimersi su questi aspetti e su argomenti di tipo legislativo e regolamentare e su temi di fondo estremamente politici come il disciplinare e il regolamento sulle assunzioni. Siamo disponibili al confronto su un’azienda che rimane importante per la nostra regione”.
Il dibattito è poi proseguito con l’intervento del Consigliere Enrico Tibaldi (La Casa delle Libertà). “Il clima è di generale depressione intorno e all’interno della Casa da gioco, ha detto Tibaldi. L’utile del 2004 è in realtà stato ottenuto rispetto ad un artifizio contabile e se si fa un’analisi sulla gestione, allora il discorso è critico. La crisi è diventata declino. Sono in calo gli introiti, così come le presenze. Il risultato del 2004 è già stato bruciato dall’andamento dei primi mesi del 2005. Il problema è che Saint-Vincent perde, ma gli altri Casinò crescono. Il declino è determinato da questioni strutturali. Ci si sta inventando un alibi per non arrivare ad un gestore privato efficiente” e ha aggiunto “La maggioranza che ha governato in tutti questi anni ha condiviso il saccheggio della Casa da gioco di Saint-Vincent.”
“Lo stesso Piano di sviluppo è arrivato in ritardo, senza una strategia aziendale. Tutte incongruenze macroscopiche che si aggiungono alla cattiva gestione della Casa da gioco di questi anni. Il nostro gruppo propone una risoluzione sull’argomento, aperta, che impegna il Presidente della Regione a incaricare il Consiglio di Amministrazione ad avviare un immediato piano di rilancio e ad intervenire su alcune situazioni insostenibili”.
Il Consigliere Carlo Curtaz dell’Arcobaleno Vallée d’Aoste ha esordito affermando che “i dati del 2005 sono ancora peggiori. Questa azienda non funziona per un sostanziale immobilismo e il Piano strategico non è stato ancora predisposto. Lo studio commissionato potrà anche dare delle utili indicazioni per le scelte che saranno fatte, ma non deve essere considerato come la soluzione di tutto. Il problema vero viene eluso: manca infatti una politica regionale sul Casinò. Non vengono indicate delle soluzioni.”
Il capogruppo della Fédération Autonomiste, Francesco Salzone, nel suo intervento, ha sottolineato che “le idee chiare su quale tipo di Casa da gioco vogliamo non ci sono ancora. Dare un incarico per capire quale è la crisi del mercato, vuol dire essere davvero in ritardo. Le dichiarazioni del Consiglio di Amministrazione di questi ultimi giorni sono preoccupanti: si parla di occupazione, di situazione di estrema crisi, ma non di soluzioni da adottare. Se ci sarà, che tipo di ridimensionamento si intende attuare per il Casinò? Un’analisi sui clienti, sulle tendenze non è stata mai fatta.”
Il Presidente della IV Commissione “Sviluppo economico”, Renato Praduroux, ha affermato che “si è di fronte ad un mutamento nel modo di avvicinarsi al gioco da parte della clientela che va attentamente seguito per adottare soluzioni flessibili rispetto a questi cambiamenti. È importante il monitoraggio della clientela per avere dettagliate informazioni utili per anticipare i cambiamenti di rotta sul fronte della domanda. Tra gli elementi positivi in grado di sviluppare potenzialità costruttive, va tenuto presente il livello di professionalità che può tradursi in un importante capitale per la Casa da gioco. È un atout su cui puntare che potrà consentire di avere una posizione di competitività sul mercato.”
Per il Consigliere Dario Comé (Stella Alpina) “dopo tanti anni di dibattito intorno al Casinò, i risultati non si sono ancora visti. Non c’è stata la tanto attesa inversione di tendenza. Tutte le consulenze a cosa hanno portato? Non sono state trasformate in azioni concrete. Come gruppo ci auguriamo che lo studio commissionato recentemente alla Finaosta sia davvero l’ultimo. Questa azienda ha bisogno di un intervento immediato, di strategie coraggiose.”
Per il Consigliere Massimo Lattanzi (La Casa delle Libertà) “bisogna uscire da questa situazione e scegliere se privatizzare. Il problema reale è la decisione sulla gestione che non è più procrastinabile. O si sceglie il privato o il pubblico. Occorrerebbe un Consiglio straordinario per decidere in tal senso. Tutte le altre azioni sono solo di tamponamento, ma non decisive. Non è più il tempo delle riflessioni.”
Il capogruppo della Gauche Valdôtaine –DS, Giovanni Sandri, dopo aver dichiarato di apprezzare l’intervento del Presidente della Regione, ha dichiarato che “l’azienda deve essere salvata pensando che opera all’interno di un sistema e come tale bisogna intervenire nei diversi ambiti. Occorre che tutti i soggetti interessati diano il meglio della loro professionalità. La privatizzazione non dovrà essere, se si farà, l’occasione per consegnare un privilegio a qualcuno.”
Al termine del dibattito, ha preso la parola l’Assessore al Bilancio, Finanze, Programmazione e Partecipazioni regionali, Aurelio Marguerettaz, per il quale “il bilancio non è stato fatto con un artifizio contabile e le operazioni fatte sono assolutamente trasparenti. La trattativa per il Billia dipende dall’incontro tra domanda e offerta e non da una nostra mancata decisione.”
Dopo una pausa dei lavori, l’Assemblea ha affrontato la discussione su una risoluzione delle forze di maggioranza che ha ripreso il testo, con alcune modifiche, presentato nella mattinata dal gruppo La Casa delle Libertà.
Per Curtaz la risoluzione “è assolutamente inadeguata al dibattito che si è svolto in aula, è una lista della spesa che elude i punti fondamentali.”
Critici sono stati anche Salzone per il quale “è un testo scarno rispetto agli impegni importanti che bisognerà affrontare” e Comé che ha detto che il testo “in linea di principio va bene, ma è un documento un po’ debole”.
La Risoluzione è stata approvata con 23 voti favorevoli e 8 astenuti (Arcobaleno Vallée d’Aoste, Fédération Autonomiste e Stella Alpina).
Il documento Impegna il Presidente della Regione e l’Assessore competente, tenendo conto di quanto già è stato fatto, e si sta facendo nelle singole materie sottoelencate,
a verificare con il Consiglio di amministrazione, nelle responsabilità proprie della Casinò S.p.A., l’andamento dei seguenti punti:
azione di rilancio dell’azienda;
rapporti contrattuali con i rabatteurs;
fringe benefits e missioni aziendali;
procedure d’inventariazione;
2) ad approfondire le misure da assumere per rendere sempre più efficace l’attività del Servizio di controllo regionale, ai sensi dell’articolo 13 del vigente disciplinare.
Il Presidente della Regione Luciano Caveri ha aperto il dibattito con la relazione annuale all’aula sull’andamento della gestione della “Casino de la Vallée S.p.A.”.
“Il bilancio 2004 si è chiuso con un utile di esercizio pari a 1.441.467. La tendenza del 2004 non viene confermata però nel 2005; la situazione è sicuramente negativa con un meno 13,80 per cento. Siamo di fronte comunque ad una crisi complessiva delle Case da gioco.”
Ha poi proseguito affermando che “la SpA è nata per creare una situazione di allontanamento della politica. Abbiamo commissionato uno studio per capire come agire e come affrontare il futuro del Casinò.”
“Dopo 60 anni di apertura, la Casa da gioco è un’azienda, un po’ atipica, ma importante per il bilancio regionale e decisiva per la Valle d’Aosta. Bisogna quindi guardare avanti, senza dimenticare il passato, ma è fondamentale rivolgere lo sguardo al futuro perché la situazione è difficile.”
Ha quindi proseguito dicendo che “manca uno studio sull’effettiva organizzazione interna. Lo studio sull’evoluzione del gioco e quello sul lavoro interno si rifletteranno anche sulle scelte riguardanti il Piano di sviluppo.”
“La monocultura sulla Casa da gioco dovrà comunque subire profonde trasformazioni perché certe situazioni non sono più pensabili. Quest’aula sarà dunque chiamata ad esprimersi su questi aspetti e su argomenti di tipo legislativo e regolamentare e su temi di fondo estremamente politici come il disciplinare e il regolamento sulle assunzioni. Siamo disponibili al confronto su un’azienda che rimane importante per la nostra regione”.
Il dibattito è poi proseguito con l’intervento del Consigliere Enrico Tibaldi (La Casa delle Libertà). “Il clima è di generale depressione intorno e all’interno della Casa da gioco, ha detto Tibaldi. L’utile del 2004 è in realtà stato ottenuto rispetto ad un artifizio contabile e se si fa un’analisi sulla gestione, allora il discorso è critico. La crisi è diventata declino. Sono in calo gli introiti, così come le presenze. Il risultato del 2004 è già stato bruciato dall’andamento dei primi mesi del 2005. Il problema è che Saint-Vincent perde, ma gli altri Casinò crescono. Il declino è determinato da questioni strutturali. Ci si sta inventando un alibi per non arrivare ad un gestore privato efficiente” e ha aggiunto “La maggioranza che ha governato in tutti questi anni ha condiviso il saccheggio della Casa da gioco di Saint-Vincent.”
“Lo stesso Piano di sviluppo è arrivato in ritardo, senza una strategia aziendale. Tutte incongruenze macroscopiche che si aggiungono alla cattiva gestione della Casa da gioco di questi anni. Il nostro gruppo propone una risoluzione sull’argomento, aperta, che impegna il Presidente della Regione a incaricare il Consiglio di Amministrazione ad avviare un immediato piano di rilancio e ad intervenire su alcune situazioni insostenibili”.
Il Consigliere Carlo Curtaz dell’Arcobaleno Vallée d’Aoste ha esordito affermando che “i dati del 2005 sono ancora peggiori. Questa azienda non funziona per un sostanziale immobilismo e il Piano strategico non è stato ancora predisposto. Lo studio commissionato potrà anche dare delle utili indicazioni per le scelte che saranno fatte, ma non deve essere considerato come la soluzione di tutto. Il problema vero viene eluso: manca infatti una politica regionale sul Casinò. Non vengono indicate delle soluzioni.”
Il capogruppo della Fédération Autonomiste, Francesco Salzone, nel suo intervento, ha sottolineato che “le idee chiare su quale tipo di Casa da gioco vogliamo non ci sono ancora. Dare un incarico per capire quale è la crisi del mercato, vuol dire essere davvero in ritardo. Le dichiarazioni del Consiglio di Amministrazione di questi ultimi giorni sono preoccupanti: si parla di occupazione, di situazione di estrema crisi, ma non di soluzioni da adottare. Se ci sarà, che tipo di ridimensionamento si intende attuare per il Casinò? Un’analisi sui clienti, sulle tendenze non è stata mai fatta.”
Il Presidente della IV Commissione “Sviluppo economico”, Renato Praduroux, ha affermato che “si è di fronte ad un mutamento nel modo di avvicinarsi al gioco da parte della clientela che va attentamente seguito per adottare soluzioni flessibili rispetto a questi cambiamenti. È importante il monitoraggio della clientela per avere dettagliate informazioni utili per anticipare i cambiamenti di rotta sul fronte della domanda. Tra gli elementi positivi in grado di sviluppare potenzialità costruttive, va tenuto presente il livello di professionalità che può tradursi in un importante capitale per la Casa da gioco. È un atout su cui puntare che potrà consentire di avere una posizione di competitività sul mercato.”
Per il Consigliere Dario Comé (Stella Alpina) “dopo tanti anni di dibattito intorno al Casinò, i risultati non si sono ancora visti. Non c’è stata la tanto attesa inversione di tendenza. Tutte le consulenze a cosa hanno portato? Non sono state trasformate in azioni concrete. Come gruppo ci auguriamo che lo studio commissionato recentemente alla Finaosta sia davvero l’ultimo. Questa azienda ha bisogno di un intervento immediato, di strategie coraggiose.”
Per il Consigliere Massimo Lattanzi (La Casa delle Libertà) “bisogna uscire da questa situazione e scegliere se privatizzare. Il problema reale è la decisione sulla gestione che non è più procrastinabile. O si sceglie il privato o il pubblico. Occorrerebbe un Consiglio straordinario per decidere in tal senso. Tutte le altre azioni sono solo di tamponamento, ma non decisive. Non è più il tempo delle riflessioni.”
Il capogruppo della Gauche Valdôtaine –DS, Giovanni Sandri, dopo aver dichiarato di apprezzare l’intervento del Presidente della Regione, ha dichiarato che “l’azienda deve essere salvata pensando che opera all’interno di un sistema e come tale bisogna intervenire nei diversi ambiti. Occorre che tutti i soggetti interessati diano il meglio della loro professionalità. La privatizzazione non dovrà essere, se si farà, l’occasione per consegnare un privilegio a qualcuno.”
Al termine del dibattito, ha preso la parola l’Assessore al Bilancio, Finanze, Programmazione e Partecipazioni regionali, Aurelio Marguerettaz, per il quale “il bilancio non è stato fatto con un artifizio contabile e le operazioni fatte sono assolutamente trasparenti. La trattativa per il Billia dipende dall’incontro tra domanda e offerta e non da una nostra mancata decisione.”
Dopo una pausa dei lavori, l’Assemblea ha affrontato la discussione su una risoluzione delle forze di maggioranza che ha ripreso il testo, con alcune modifiche, presentato nella mattinata dal gruppo La Casa delle Libertà.
Per Curtaz la risoluzione “è assolutamente inadeguata al dibattito che si è svolto in aula, è una lista della spesa che elude i punti fondamentali.”
Critici sono stati anche Salzone per il quale “è un testo scarno rispetto agli impegni importanti che bisognerà affrontare” e Comé che ha detto che il testo “in linea di principio va bene, ma è un documento un po’ debole”.
La Risoluzione è stata approvata con 23 voti favorevoli e 8 astenuti (Arcobaleno Vallée d’Aoste, Fédération Autonomiste e Stella Alpina).
Il documento Impegna il Presidente della Regione e l’Assessore competente, tenendo conto di quanto già è stato fatto, e si sta facendo nelle singole materie sottoelencate,
a verificare con il Consiglio di amministrazione, nelle responsabilità proprie della Casinò S.p.A., l’andamento dei seguenti punti:
azione di rilancio dell’azienda;
rapporti contrattuali con i rabatteurs;
fringe benefits e missioni aziendali;
procedure d’inventariazione;
2) ad approfondire le misure da assumere per rendere sempre più efficace l’attività del Servizio di controllo regionale, ai sensi dell’articolo 13 del vigente disciplinare.