Info Conseil
Communiqué n° 275 de 27 juillet 2005
APPROVATO IL DISEGNO DI LEGGE IN MATERIA DI ORGANIZZAZIONE E DI PERSONALE SCOLASTICO
I lavori della seduta pomeridiana del Consiglio regionale hanno avuto
inizio con la discussione sul disegno di legge n. 77 relativo alle
“Disposizioni in materia di organizzazione e di personale scolastico.
Modificazioni alla legge regionale n. 12 del 1993 (Accertamento della
piena conoscenza della lingua francese per il personale ispettivo,
direttivo, docente ed educativo delle istituzioni scolastiche
dipendenti dalla Regione.”
Il disegno di legge è stato approvato con 25 voti favorevoli e 6 astensioni.
Nella sua relazione, il Consigliere Giovanni Sandri (Gauche Valdôtaine-DS-PSE) ha affermato che “il testo in discussione rappresenta il primo tassello riorganizzativo del nostro sistema educativo, il primo passo verso la costruzione di un modello scolastico organico e coerente lungo tutto il percorso educativo, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di secondo grado fino al sistema della formazione professionale e dell’educazione degli adulti. Questo disegno di legge ci pare in grado di precisare una scuola capace di raccogliere le sfide dei prossimi anni, assicurando certezze e qualità del lavoro agli operatori e un’offerta formativa alle famiglie e agli alunni.”
“La Giunta regionale può definire standard di composizione delle classi, e quindi di organico, che tutelino la presenza dell’offerta formativa nelle località di montagna, come Cogne, Fontainemore o Gressoney. Inoltre, viene riconfermato il monte ore dei diversi gradi scolastici, mentre è esclusa all’articolo 7 comma 3 l’attribuzione del punteggio previsto per la prestazione del servizio nelle scuole situate nei comuni di montagna, il cosiddetto doppio punteggio. In sintesi, la legge apre importanti possibilità di sviluppare un’organizzazione autonoma degli organici, contribuendo a una più alta qualità dell’offerta formativa attraverso una maggiore occupazione e un maggior coinvolgendo dell’insegnante.”
La Consigliera Dina Squarzino ha affermato che “è una legge attesa da molto tempo, un testo ostacolato dalla stessa maggioranza. Una legge che si presenta nella forma più inopportuna. Condividiamo le grandi scelte presenti nella normativa, ma si sarebbero potute considerare altre caratteristiche con un’attenzione alla persona-alunno intesa come risorsa importante per il futuro della comunità, all’accoglienza del diversamente abile e del culturalmente diverso e al tempo scolastico, come spazio per poter distendere l’azione educativa.”
Per Dario Comé (Stella Alpina) “i principi della legge sono condivisibili, ma poco incisivi. La scuola valdostana presenta dei parametri qualitativamente alti che possono essere comunque migliorati. Bisognerebbe avere un po’ di coraggio e di creatività per non limitarsi a salvaguardare l’esistente e subire passivamente gli effetti delle leggi dello Stato.”
Il Consigliere Enrico Tibaldi (La Casa delle Libertà) ha evidenziato che “la vera impronta della legge non l’ha data la parte politica, ma quella sindacale.” Ha quindi ripercorso la storia dell’iter della legge ed ha proseguito affermando che “sarebbe opportuno che la Valle d’Aosta esplicitasse la propria concorrenza competente. L’unico intervento concreto è quello dell’abolizione all’articolo 7 comma 3 dell’attribuzione del punteggio previsto per la prestazione del servizio nelle scuole situate nei comuni di montagna.”
Per Francesco Salzone (Fédération Autonomiste) è stato “importante il confronto con i Sindacati di settore che hanno dimostrato professionalità e competenza. Il nostro è un giudizio di sostanziale accettazione del disegno di legge. Sarebbe stato opportuno fare un preciso riferimento alla legge Moratti da cui ha preso spunto. L’ossatura della legge è condivisibile.”
Il Segretario del Consiglio Laurent Viérin ha affermato che “l’applicazione della riforma Moratti rappresenta per la Valle d’Aosta una grande opportunità di riflessione sul funzionamento e sull’efficacia del suo sistema educativo. La legge Moratti è stata adattata alla Valle d’Aosta e non il contrario. Dobbiamo ripensare al nostro sistema scolastico, considerandolo un’opportunità. Il modello che vogliamo è quello di una scuola valdostana, pubblica, laica, realmente bilingue e aperta verso l’esterno. Con questo testo si dà una prima risposta al mondo della scuola valdostana, un primo passo verso un miglioramento del nostro sistema scolastico.”
Per il Consigliere Carlo Perrin (Union Valdôtaine) “il testo legislativo riafferma i principi della particolarità del sistema scolastico valdostano fondato soprattutto sull’applicazione del bilinguismo. Accanto ai diversi aspetti, un’attenzione particolare è stata riservata alla nostra identità con l’introduzione di uno spazio più importante per l’insegnamento della lingua tedesca nei paesi walser e rendendo per la prima volta ufficiale l’insegnamento del franco-provenzale.”
L’Assessore dell’Istruzione e Cultura, Teresa Charles, ha affermato che “il disegno di legge salvaguarda le conquiste ottenute negli anni.” Ha quindi ribadito “l’importanza dell’insegnamento della lingua tedesca e del franco-provenzale perché quest’ultimo può veicolare la cultura e la tradizione valdostana.”
Dopo l’intervento dell’Assessore Charles, ha preso la parola la Consigliera Dina Squarzino per illustrare l’ordine del giorno presentato dal proprio gruppo che “impegna la Giunta affinché siano potenziati i servizi alla prima infanzia su tutto il territorio regionale e siano avviati gli opportuni interventi affinché sia introdotta la gratuità di tali servizi per i bambini dai due anni e mezzo ai tre anni”.
L’Ordine del giorno è stato poi respinto con 4 voti favorevoli (Arcobaleno Vallée d’Aoste e Fédération Autonomiste) e 28 astensioni.
È infine intervenuto il Presidente della Regione Luciano Caveri affermando che “questo provvedimento costituisce la prima tappa di una materia complessa. Di qui all’autunno presenteremo un disegno d’insieme che vada a toccare i diversi aspetti del mondo della scuola.”
Il disegno di legge è stato quindi approvato dal Consiglio regionale con 25 voti favorevoli e 6 astenuti.
I lavori del Consiglio si sono conclusi e riprenderanno domani, giovedì 28 luglio, dalle ore 9,00, con la discussione sulle proposte di modifica al Regolamento interno per il funzionamento del Consiglio regionale.
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Il disegno di legge è stato approvato con 25 voti favorevoli e 6 astensioni.
Nella sua relazione, il Consigliere Giovanni Sandri (Gauche Valdôtaine-DS-PSE) ha affermato che “il testo in discussione rappresenta il primo tassello riorganizzativo del nostro sistema educativo, il primo passo verso la costruzione di un modello scolastico organico e coerente lungo tutto il percorso educativo, dalla scuola dell’infanzia alla secondaria di secondo grado fino al sistema della formazione professionale e dell’educazione degli adulti. Questo disegno di legge ci pare in grado di precisare una scuola capace di raccogliere le sfide dei prossimi anni, assicurando certezze e qualità del lavoro agli operatori e un’offerta formativa alle famiglie e agli alunni.”
“La Giunta regionale può definire standard di composizione delle classi, e quindi di organico, che tutelino la presenza dell’offerta formativa nelle località di montagna, come Cogne, Fontainemore o Gressoney. Inoltre, viene riconfermato il monte ore dei diversi gradi scolastici, mentre è esclusa all’articolo 7 comma 3 l’attribuzione del punteggio previsto per la prestazione del servizio nelle scuole situate nei comuni di montagna, il cosiddetto doppio punteggio. In sintesi, la legge apre importanti possibilità di sviluppare un’organizzazione autonoma degli organici, contribuendo a una più alta qualità dell’offerta formativa attraverso una maggiore occupazione e un maggior coinvolgendo dell’insegnante.”
La Consigliera Dina Squarzino ha affermato che “è una legge attesa da molto tempo, un testo ostacolato dalla stessa maggioranza. Una legge che si presenta nella forma più inopportuna. Condividiamo le grandi scelte presenti nella normativa, ma si sarebbero potute considerare altre caratteristiche con un’attenzione alla persona-alunno intesa come risorsa importante per il futuro della comunità, all’accoglienza del diversamente abile e del culturalmente diverso e al tempo scolastico, come spazio per poter distendere l’azione educativa.”
Per Dario Comé (Stella Alpina) “i principi della legge sono condivisibili, ma poco incisivi. La scuola valdostana presenta dei parametri qualitativamente alti che possono essere comunque migliorati. Bisognerebbe avere un po’ di coraggio e di creatività per non limitarsi a salvaguardare l’esistente e subire passivamente gli effetti delle leggi dello Stato.”
Il Consigliere Enrico Tibaldi (La Casa delle Libertà) ha evidenziato che “la vera impronta della legge non l’ha data la parte politica, ma quella sindacale.” Ha quindi ripercorso la storia dell’iter della legge ed ha proseguito affermando che “sarebbe opportuno che la Valle d’Aosta esplicitasse la propria concorrenza competente. L’unico intervento concreto è quello dell’abolizione all’articolo 7 comma 3 dell’attribuzione del punteggio previsto per la prestazione del servizio nelle scuole situate nei comuni di montagna.”
Per Francesco Salzone (Fédération Autonomiste) è stato “importante il confronto con i Sindacati di settore che hanno dimostrato professionalità e competenza. Il nostro è un giudizio di sostanziale accettazione del disegno di legge. Sarebbe stato opportuno fare un preciso riferimento alla legge Moratti da cui ha preso spunto. L’ossatura della legge è condivisibile.”
Il Segretario del Consiglio Laurent Viérin ha affermato che “l’applicazione della riforma Moratti rappresenta per la Valle d’Aosta una grande opportunità di riflessione sul funzionamento e sull’efficacia del suo sistema educativo. La legge Moratti è stata adattata alla Valle d’Aosta e non il contrario. Dobbiamo ripensare al nostro sistema scolastico, considerandolo un’opportunità. Il modello che vogliamo è quello di una scuola valdostana, pubblica, laica, realmente bilingue e aperta verso l’esterno. Con questo testo si dà una prima risposta al mondo della scuola valdostana, un primo passo verso un miglioramento del nostro sistema scolastico.”
Per il Consigliere Carlo Perrin (Union Valdôtaine) “il testo legislativo riafferma i principi della particolarità del sistema scolastico valdostano fondato soprattutto sull’applicazione del bilinguismo. Accanto ai diversi aspetti, un’attenzione particolare è stata riservata alla nostra identità con l’introduzione di uno spazio più importante per l’insegnamento della lingua tedesca nei paesi walser e rendendo per la prima volta ufficiale l’insegnamento del franco-provenzale.”
L’Assessore dell’Istruzione e Cultura, Teresa Charles, ha affermato che “il disegno di legge salvaguarda le conquiste ottenute negli anni.” Ha quindi ribadito “l’importanza dell’insegnamento della lingua tedesca e del franco-provenzale perché quest’ultimo può veicolare la cultura e la tradizione valdostana.”
Dopo l’intervento dell’Assessore Charles, ha preso la parola la Consigliera Dina Squarzino per illustrare l’ordine del giorno presentato dal proprio gruppo che “impegna la Giunta affinché siano potenziati i servizi alla prima infanzia su tutto il territorio regionale e siano avviati gli opportuni interventi affinché sia introdotta la gratuità di tali servizi per i bambini dai due anni e mezzo ai tre anni”.
L’Ordine del giorno è stato poi respinto con 4 voti favorevoli (Arcobaleno Vallée d’Aoste e Fédération Autonomiste) e 28 astensioni.
È infine intervenuto il Presidente della Regione Luciano Caveri affermando che “questo provvedimento costituisce la prima tappa di una materia complessa. Di qui all’autunno presenteremo un disegno d’insieme che vada a toccare i diversi aspetti del mondo della scuola.”
Il disegno di legge è stato quindi approvato dal Consiglio regionale con 25 voti favorevoli e 6 astenuti.
I lavori del Consiglio si sono conclusi e riprenderanno domani, giovedì 28 luglio, dalle ore 9,00, con la discussione sulle proposte di modifica al Regolamento interno per il funzionamento del Consiglio regionale.