Info Conseil
Communiqué n° 257 de 13 juillet 2005
APPROVATO IL PIANO DI SVILUPPO DELLA CASINO DE LA VALLEE S.P.A.
I lavori della seduta
pomeridiana hanno avuto inizio, così come deciso dalla Conferenza dei
capigruppo, con la discussione sul Piano di sviluppo della Casino de la Vallée
S.p.A..
Il Piano è stato approvato con un emendamento presentato dal Presidente della Regione Caveri nel quale si chiede di approvare il Piano limitatamente, ai fini del finanziamento della spesa, alle fasi 1 e 2 indicate nel piano medesimo.
Il documento ha ottenuto 22 voti favorevoli, 6 astenuti (Fédération Autonomiste e Stella Alpina) e 6 contrari (Arcobaleno Vallée d’Aoste e La Casa delle Libertà).
Il dibattito è stato aperto dall’intervento del Presidente della Regione, Luciano Caveri, che ha affermato che “La gestione pubblica è stata una scelta obbligatoria anche a causa delle vicende degli anni ’90 che hanno investito la Casa da gioco. Tale gestione è quella che in momenti molto delicati ha permesso di proseguire nell’attività. Oggi discutiamo delle direttrici che permetteranno di gestire la Casa da gioco in futuro. Il dossier ha in sé notevoli difficoltà, non semplice, ma bisogna assumere delle decisioni che permettano alla Casa da gioco di operare rispondendo alle esigenze dei giorni nostri.”
Per l’Assessore delle Partecipazioni regionali, Aurelio Marguerettaz, la discussione odierna è l’“occasione per poter ascoltare una serie di considerazioni da parte dell’aula per portare del valore aggiunto ad un dossier così importante che ha al centro un’azienda particolare come la Casa da gioco. È vero che siamo in presenza di un calo di presenze preoccupante, ma si tratta di clienti normali, non dei clienti abituali. Questo Piano mette in evidenza alcune suggestioni che possono essere condivise e condivisibili.”
Il Consigliere Enrico Tibaldi (La Casa delle Libertà) ha detto che “dal Piano che ci è stato sottoposto, si nota che il volume delle Case da gioco nel resto d’Italia è in aumento, mentre il nostro Casinò è fuori controllo e se da una parte crescono i volumi da altre parti, in Valle c’è il crollo delle presenze, e questo vuol dire che c’è qualcosa di critico solo nel Casino de la Vallée. Al di là del Piano, si continua a navigare a vista: sotto il profilo aziendale non c’è una strategia. Il management fino adesso è stato inadeguato così come sono inadeguati gli attuali consiglieri di amministrazione. La soluzione sarebbe la gestione privata, che noi chiediamo da tempo. O si cambia rotta o sarete gli artefici del declino di questa società. La situazione per noi, così come impostata, è irreversibile.”
Per il Consigliere Carlo Curtaz (Arcobaleno Vallée d’Aoste) è un “documento tardivo che arriva all’esame del Consiglio con due anni di ritardo. È utile chiedersi perché dal 2003 questo documento non sia mai stato presentato. È stata fatta una grave scorrettezza istituzionale. Ad un’analisi del testo, scopriamo che è poco più di nulla. Oggi comunque è l’occasione per una riflessione sulla situazione. La questione sulla gestione è secondaria: prima bisogna capire cosa si vuole fare del Casinò di Saint-Vincent. Manca una proposta concreta sia da parte del Consiglio di Amministrazione che dalla Regione. Di fronte a questa situazione, con il costante calo delle presenze, come si può pensare di ampliare la struttura? Non c’è alcun cenno poi sui problemi dell’organico e del costo del lavoro.”
Il Consigliere Dario Comé (La Stella Alpina) ha affermato che “nel documento in esame non è indicata la funzione del Grand Hôtel Billia. Bisogna capire se si intende marginalizzare questa struttura. Il nostro giudizio è positivo sulla realizzazione delle prime tre fasi del Piano di sviluppo. Per le restanti fasi, esprimiamo un giudizio negativo, non condividendo l’analisi e lo sviluppo.”
Il Presidente della IV Commissione “Sviluppo economico” Renato Praduroux ha detto che “malgrado diverse difficoltà, la Casa da gioco ha saputo traghettare la delicata fase del contenzioso in modo positivo. È necessario proseguire su questo cammino. Il Piano può essere definito realistico e presenta soluzioni concrete in sintonia con la realtà. Nel nuovo documento sono stati considerati sia la tempistica sia i costi per le prime tre fasi del Piano di sviluppo. È un punto di partenza per un rilancio della Casa da gioco.”
Per il Consigliere della Gauche Valdôtaine-DS, Giulio Fiou, “la vicenda Casinò è condizionata da un percorso che ha avuto inizio da parecchio tempo. Nel Piano di sviluppo non c’è l’assunzione di precisi obiettivi da realizzare e quindi anche l’assunzione della responsabilità di quanto proposto. Per quanto riguarda la situazione organizzativa interna, la stessa è inadeguata a garantire un efficace supporto per il rilancio della Casa da gioco.”
Per il capogruppo della Fédération Autonomiste, Francesco Salzone, “deve essere fatta un’analisi quasi di tipo sociologico sulla tipologia dei clienti. Il Piano di sviluppo arriva nel momento peggiore. Il marchio è fondamentale perché più è importante e più attrae. Bisogna inoltre porsi il problema dell’occupazione. L’ampliamento della struttura è necessario per dare una maggiore risposta alla clientela, mentre siamo scettici sull’eventuale costruzione di un Billia-bis. Non ci pare opportuno al momento prevedere una nuova struttura. Bisogna rendersi conto che non si potranno più raggiungere i numeri di una volta. L’organizzazione in generale della Casa da gioco è da rivedere e qualcuno dovrà occuparsene. Non si vedono nel breve periodo degli atti in grado di smorzare il trend negativo. Ci vuole coraggio, ma anche capacità e ci vogliono persone giuste nei posti giusti per rilanciare un settore vitale della nostra economia.”
Per il Consigliere Fedele Borre “non è il Piano che pensavo. Le certezze sono minime e concernono solo l’ampliamento delle strutture. È un Piano adattabile, ma di poca sostanza. Bisogna avere il coraggio di fare chiarezza nella Casa da gioco. Auspico che il dibattito di oggi possa costituire la base per un miglioramento della Casa da gioco.”
Ha quindi preso la parola il Presidente della Regione Luciano Caveri che ha presentato un emendamento nel quale si chiede di approvare il Piano limitatamente, ai fini del finanziamento della spesa, alle fasi 1 e 2 indicate nel piano medesimo.
“Questo consentirà al Consiglio di prendere una decisione politica significativa.”
Per il Consigliere Massimo Lattanzi (La Casa delle Libertà) “l’emendamento del Presidente è significativo e conferma i dubbi che animano anche la maggioranza. Si preferisce ancora navigare a vista. Con questo emendamento il Piano cambia perché questa è una azione di tamponamento. Il Piano deve essere ritirato per presentarne uno nuovo. La verità è che con questo emendamento spendiamo 40 milioni di euro nei prossimi 24 mesi solo per un maquillage. Questo non è lo sviluppo del Casinò. È un’altra cosa.”
Per Curtaz “l’emendamento significa una bella frenata che stravolge un po’ il dibattito odierno. È la dimostrazione che la stessa maggioranza non ha creduto al documento presentato dal Consiglio di amministrazione.”
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Il Piano è stato approvato con un emendamento presentato dal Presidente della Regione Caveri nel quale si chiede di approvare il Piano limitatamente, ai fini del finanziamento della spesa, alle fasi 1 e 2 indicate nel piano medesimo.
Il documento ha ottenuto 22 voti favorevoli, 6 astenuti (Fédération Autonomiste e Stella Alpina) e 6 contrari (Arcobaleno Vallée d’Aoste e La Casa delle Libertà).
Il dibattito è stato aperto dall’intervento del Presidente della Regione, Luciano Caveri, che ha affermato che “La gestione pubblica è stata una scelta obbligatoria anche a causa delle vicende degli anni ’90 che hanno investito la Casa da gioco. Tale gestione è quella che in momenti molto delicati ha permesso di proseguire nell’attività. Oggi discutiamo delle direttrici che permetteranno di gestire la Casa da gioco in futuro. Il dossier ha in sé notevoli difficoltà, non semplice, ma bisogna assumere delle decisioni che permettano alla Casa da gioco di operare rispondendo alle esigenze dei giorni nostri.”
Per l’Assessore delle Partecipazioni regionali, Aurelio Marguerettaz, la discussione odierna è l’“occasione per poter ascoltare una serie di considerazioni da parte dell’aula per portare del valore aggiunto ad un dossier così importante che ha al centro un’azienda particolare come la Casa da gioco. È vero che siamo in presenza di un calo di presenze preoccupante, ma si tratta di clienti normali, non dei clienti abituali. Questo Piano mette in evidenza alcune suggestioni che possono essere condivise e condivisibili.”
Il Consigliere Enrico Tibaldi (La Casa delle Libertà) ha detto che “dal Piano che ci è stato sottoposto, si nota che il volume delle Case da gioco nel resto d’Italia è in aumento, mentre il nostro Casinò è fuori controllo e se da una parte crescono i volumi da altre parti, in Valle c’è il crollo delle presenze, e questo vuol dire che c’è qualcosa di critico solo nel Casino de la Vallée. Al di là del Piano, si continua a navigare a vista: sotto il profilo aziendale non c’è una strategia. Il management fino adesso è stato inadeguato così come sono inadeguati gli attuali consiglieri di amministrazione. La soluzione sarebbe la gestione privata, che noi chiediamo da tempo. O si cambia rotta o sarete gli artefici del declino di questa società. La situazione per noi, così come impostata, è irreversibile.”
Per il Consigliere Carlo Curtaz (Arcobaleno Vallée d’Aoste) è un “documento tardivo che arriva all’esame del Consiglio con due anni di ritardo. È utile chiedersi perché dal 2003 questo documento non sia mai stato presentato. È stata fatta una grave scorrettezza istituzionale. Ad un’analisi del testo, scopriamo che è poco più di nulla. Oggi comunque è l’occasione per una riflessione sulla situazione. La questione sulla gestione è secondaria: prima bisogna capire cosa si vuole fare del Casinò di Saint-Vincent. Manca una proposta concreta sia da parte del Consiglio di Amministrazione che dalla Regione. Di fronte a questa situazione, con il costante calo delle presenze, come si può pensare di ampliare la struttura? Non c’è alcun cenno poi sui problemi dell’organico e del costo del lavoro.”
Il Consigliere Dario Comé (La Stella Alpina) ha affermato che “nel documento in esame non è indicata la funzione del Grand Hôtel Billia. Bisogna capire se si intende marginalizzare questa struttura. Il nostro giudizio è positivo sulla realizzazione delle prime tre fasi del Piano di sviluppo. Per le restanti fasi, esprimiamo un giudizio negativo, non condividendo l’analisi e lo sviluppo.”
Il Presidente della IV Commissione “Sviluppo economico” Renato Praduroux ha detto che “malgrado diverse difficoltà, la Casa da gioco ha saputo traghettare la delicata fase del contenzioso in modo positivo. È necessario proseguire su questo cammino. Il Piano può essere definito realistico e presenta soluzioni concrete in sintonia con la realtà. Nel nuovo documento sono stati considerati sia la tempistica sia i costi per le prime tre fasi del Piano di sviluppo. È un punto di partenza per un rilancio della Casa da gioco.”
Per il Consigliere della Gauche Valdôtaine-DS, Giulio Fiou, “la vicenda Casinò è condizionata da un percorso che ha avuto inizio da parecchio tempo. Nel Piano di sviluppo non c’è l’assunzione di precisi obiettivi da realizzare e quindi anche l’assunzione della responsabilità di quanto proposto. Per quanto riguarda la situazione organizzativa interna, la stessa è inadeguata a garantire un efficace supporto per il rilancio della Casa da gioco.”
Per il capogruppo della Fédération Autonomiste, Francesco Salzone, “deve essere fatta un’analisi quasi di tipo sociologico sulla tipologia dei clienti. Il Piano di sviluppo arriva nel momento peggiore. Il marchio è fondamentale perché più è importante e più attrae. Bisogna inoltre porsi il problema dell’occupazione. L’ampliamento della struttura è necessario per dare una maggiore risposta alla clientela, mentre siamo scettici sull’eventuale costruzione di un Billia-bis. Non ci pare opportuno al momento prevedere una nuova struttura. Bisogna rendersi conto che non si potranno più raggiungere i numeri di una volta. L’organizzazione in generale della Casa da gioco è da rivedere e qualcuno dovrà occuparsene. Non si vedono nel breve periodo degli atti in grado di smorzare il trend negativo. Ci vuole coraggio, ma anche capacità e ci vogliono persone giuste nei posti giusti per rilanciare un settore vitale della nostra economia.”
Per il Consigliere Fedele Borre “non è il Piano che pensavo. Le certezze sono minime e concernono solo l’ampliamento delle strutture. È un Piano adattabile, ma di poca sostanza. Bisogna avere il coraggio di fare chiarezza nella Casa da gioco. Auspico che il dibattito di oggi possa costituire la base per un miglioramento della Casa da gioco.”
Ha quindi preso la parola il Presidente della Regione Luciano Caveri che ha presentato un emendamento nel quale si chiede di approvare il Piano limitatamente, ai fini del finanziamento della spesa, alle fasi 1 e 2 indicate nel piano medesimo.
“Questo consentirà al Consiglio di prendere una decisione politica significativa.”
Per il Consigliere Massimo Lattanzi (La Casa delle Libertà) “l’emendamento del Presidente è significativo e conferma i dubbi che animano anche la maggioranza. Si preferisce ancora navigare a vista. Con questo emendamento il Piano cambia perché questa è una azione di tamponamento. Il Piano deve essere ritirato per presentarne uno nuovo. La verità è che con questo emendamento spendiamo 40 milioni di euro nei prossimi 24 mesi solo per un maquillage. Questo non è lo sviluppo del Casinò. È un’altra cosa.”
Per Curtaz “l’emendamento significa una bella frenata che stravolge un po’ il dibattito odierno. È la dimostrazione che la stessa maggioranza non ha creduto al documento presentato dal Consiglio di amministrazione.”