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Communiqué n° 213 de 8 juin 2005

APPROVATA ALL’UNANIMITÀ UNA RISOLUZIONE SULLA QUESTIONE DEL TRANSITO DEI TIR NEL TUNNEL DEL MONTE BIANCO

Adunanza del Consiglio regionale

I lavori dell’adunanza del Consiglio regionale hanno interessato, per la prima parte della mattinata, la discussione sulle ripercussioni che la chiusura del Tunnel del Fréjus potrebbe avere nel traffico attraverso il Traforo del Monte Bianco.

Nelle comunicazioni, il Presidente della Regione, Carlo Perrin, ha affermato che “Le Centre de coordination nationale en matière de circulation a fourni de premières indications à cet égard : les poids lourds de plus de 26 tonnes se dirigeront soit vers le tunnel du Mont-Blanc soit vers Vintimille, tandis que ceux de 26 tonnes au plus pourront franchir le col du Montgenèvre et ceux qui n’excèdent pas 19 tonnes d’autres cols moins importants, comme le mont Cenis. Voilà la situation actuelle, qui comporte l’augmentation considérable de la circulation en direction du Mont-Blanc. La répartition du trafic poids lourds enregistrée au cours des quatre premiers mois de 2005 indique que le tunnel du Fréjus absorbait environ 73,2% des camions et des autocars traversant globalement les deux tunnels, c’est-à-dire plus de 378.000 véhicules. »

Ha quindi proseguito affermando che « Lundi dernier, 6 juin, le Tunnel du Mont Blanc a enregistré le passage de 3.364 poids lourds, avec une augmentation par rapport à la moyenne des autres lundi du 200 pour cent.
Le même jour s’est tenue une première réunion du Comité pour l'ordre et la sécurité publics afin d’examiner la situation avec les forces de l’ordre et le syndic de la commune de Courmayeur, et ce, en raison des inquiétudes suscitées pour la sécurité de la circulation et la protection de l’environnement. Aux responsables des sociétés concessionnaires des tunnels du Mont-Blanc et du Grand-Saint-Bernard j’ai rappelé les décisions prises par cette Assemblée à propos de la limitation du nombre de poids lourds, pour des raisons évidentes de sécurité et de protection de l’environnement. Des contacts ont été pris avec la Préfecture de la Haute-Savoie pour coordonner les informations relatives au trafic sur les deux versants du Mont-Blanc et pour connaître en temps utile tout éventuel problème de circulation qui pourrait se produire du côté français. Notre engagement, l’action des forces de l’ordre et l’activité des sociétés concessionnaires ont pour objectif d’assurer la sécurité de la circulation mais il est évident que le système de la voirie valdôtaine n’est pas structurellement en mesure d’absorber, même à titre temporaire, la quantité de trafic qui traversait jusqu’à samedi dernier le tunnel du Fréjus. Il est donc indispensable que le Gouvernement italien adopte des mesures pour réguler la circulation entre l’Italie et la France pendant la période de fermeture du tunnel du Fréjus, mesures qui tiennent compte des problèmes de sécurité et d’impact sur l’environnement, assez sérieux en Vallée d’Aoste, et des décisions du Conseil régional en matière de limitation du trafic lourd empruntant le tunnel du Mont-Blanc.

Ha preso quindi la parla il capogruppo dell’Union Valdôtaine Fedele Borre che ha chiesto una pausa dei lavori per concordare una Risoluzione tra tutte le forze politiche presenti in Consiglio.
 
Alla ripresa dei lavori, hanno seguito la discussione in aula i Parlamentari valdostani Ivo Collé e Augusto Rollandin.

Per il capogruppo dell’Arcobaleno Vallée d’Aoste, Elio Riccarand, “viene confermata la pericolosità del sistema trasporti su gomma. Abbiamo sempre sostenuto che tale sistema sulla lunghe distanze è contrario ad ogni logica. Oggi paghiamo gli errori di una politica dei trasporti che per 40 anni ha privilegiato la strada, lasciando alla ferrovia un ruolo marginale. Questo Consiglio si deve esprimere in maniera netta che non possiamo accettare un’invasione di Tir. L’alternativa esiste ed è il trasporto ferroviario perché l’arco alpino può ospitare un flusso di mezzi pesanti. La Valle d’Aosta non è disposta a sopportare per diversi mesi oltre 3000 Tir al giorno. Occorre poi rispettare le norme di sicurezza a tutti i costi e intensificare i controlli.”

Il Consigliere Massimo Lattanzi (La Casa delle Libertà) ha affermato che “questo momento deve essere affrontato senza fare demagogia. Adesso servono buon senso, responsabilità e pragmaticità con la consapevolezza che i ripetuti problemi legati al traffico nazionale e internazionale scontano una arretratezza trentennale del sistema viario italiano. Non è con i picchetti e le manifestazioni di piazza che si risolvono i problemi. E’ necessario un piano strategico che affronti l’emergenza, in piena collaborazione con le popolazioni limitrofe.
Condividiamo il contenuto della risoluzione pur pensando che questa è una situazione di protezione civile e come tale va affrontata.”

Il Presidente della I Commissione consiliare, Guido Cesal, ha detto che “l’intervento del Presidente Perrin è l’espressione del pensiero della nostra comunità. Condivido e ribadisco che le condizioni approvate dal Consiglio devono essere mantenute, ma in condizioni di normalità. Purtroppo si tratta ora di una situazione di emergenza e dobbiamo farci carico delle conseguenze, ma non dobbiamo essere i soli. Lo Stato, la Commissione europea e le altre nazioni devono operare per trovare una soluzione.”

Per il capogruppo della Gauche Valdôtaine-DS, Giovanni Sandri, “dobbiamo ammettere che il nuovo incidente del Fréjus ci ha fatto capire che non abbiamo fatto abbastanza. Non si è progrediti sull’alternativa che è rappresentata dalla ferroviaria. Mancano i collegamenti su rotaia più forti perché ad ogni incidente si presenta una situazione critica. Ognuno, adesso, deve fare il proprio dovere, a partire dallo Stato italiano che si deve attivare per trovare soluzioni adeguate al grande traffico stradale. La Valle d’Aosta deve poter essere una regione moderna, capace di coniugare la spruzza, l’ambiente allo sviluppo economico.”

Per il capogruppo della Stella Alpina, Marco Viérin, “si tratta di un momento di piena emergenza e bene ha fatto il presidente Perrin a seguire la via intrapresa. Adesso dobbiamo usare il buon senso. Occorre davvero fare una riflessione su quello che è il traffico nell’arco alpino.”

Anche il capogruppo della Fédération Autonomiste, Francesco Salzone, è intervenuto nel dibattito, affermando che “è necessario un piano di distribuzione del traffico tra le regioni interessate. È importante riprendere con rinnovato impegno le soluzioni alternative al traffico su gomma. Per quanto riguarda l’emergenza, occorre fare il possibile perché la regolamentazione del flusso di mezzi pesanti avvenga in maniera articolata, senza dimenticare comunque che quando è stato chiuso il Traforo del Monte Bianco gli altri si sono sobbarcati l’aumento dei passaggi.”

Per il Consigliere dell’Arcobaleno Vallée d’Aoste, Carlo Curtaz, “forse su questo tema, negli anni, si siamo un po’ assopiti in Valle. Questo è un problema di tutto l’arco alpino, non solo della nostra regione. Ritengo giusti gli appelli tra le varie popolazioni alpine, ma per contrastare lo sviluppo del traffico su rotaia. Occorre una politica lungimirante per evitare altri momenti critici. Va bene la sicurezza e i controlli, ma dobbiamo evitare l’assalto di mezzi pesanti che inevitabilmente ci sarà. Abbiamo apprezzato le dichiarazione del Presidente Perrin, ma temiamo che a queste dichiarazioni non segua una necessaria forza di governo, tramite iniziative amministrative, forti prese di posizione. È necessario più che mai un atteggiamento forte e risoluto.”

Dopo la replica del Presidente della Regione Perrin e le dichiarazioni di voto del Consigliere Riccarand, il Consiglio regionale ha votato all’unanimità la Risoluzione a firma di tutti i capigruppo del Consiglio.

Successivamente, ha preso la parola il Senatore Augusto Rollandin per dire che “la situazione è importante e per questo siamo in contatto con le altre realtà per seguire l’evolversi della situazione. È importante fissare l’attenzione sulla riduzione dei tempi previsti per la riapertura del Fréjus. Altro punto importante della Risoluzione sono quelli di ricordare le condizioni già votate dall’assemblea regionale, così come è importante accelerare i lavori per convogliare il traffico attraverso la ferrovia. Da parte nostra ci sarà l’impegno verso il Governo affinché ci sia l’attenzione giusta e vengano mantenute le richieste presenti nella Risoluzione.”