Trascrizione informale del dibattito dell'aula

Oggetto del Consiglio n. 305 del 14 novembre 1973 - Resoconto

OGGETTO N. 305/73 - Disegno di legge regionale concernente: "Concessione di garanzia fideiussoria della Regione presso l'Istituto Federale di Credito Agrario per il Piemonte e la Liguria e la Valle d'Aosta a favore del "Consorzio irriguo di Gressan", con sede in Gressan."

Dolchi (Presidente) - Prosegue, pertanto, la discussione generale e do la parola al Consigliere Maquignaz che era il primo iscritto nell'elenco fatto questa mattina.

Maquignaz (DP) - Questa pratica è stata presentata all'Amministrazione regionale già nei primi mesi del 1971. Quindi, direi che l'Assessore Lustrissy l'ha ereditata e, pertanto, ritengo che sia il sottoscritto in quanto che, in quel momento, era responsabile di questo settore e l'aveva presentato in Giunta per la sua relativa approvazione.

Detto questo, vorrei dire che, dagli interventi che ho sentito questa mattina, mi pare che ci sia una giusta preoccupazione da parte di alcuni Consiglieri, Consiglieri che hanno dimostrato la loro responsabilità e la loro competenza; però, d'altro canto, direi che questi interventi hanno anche denotato, hanno fatto capire, che c'è una certa diffidenza verso gli organi tecnici della Regione, in quanto che è una pratica che è stata istituita con tutti i crismi della legalità, che è stata esaminata attentamente. E spiegherò successivamente i motivi.

Quando è stata presentata questa pratica, abbiamo notato subito che c'era una relazione molto imprecisa. Pertanto si è ritenuto opportuno di far presentare una relazione suppletiva che chiarisse bene alcuni concetti e che riportasse tutto il problema alla situazione reale di Gressan. abbiamo visto che c'era il problema della disponibilità dell'acqua in seguito, naturalmente, al complesso che stava sorgendo a Pila e, pertanto, abbiamo chiesto esplicitamente e abbiamo chiesto una risposta per iscritto al Comune di Gressan e al Consorzio, i quali dovevano garantirci la disponibilità dell'acqua, prima di inviare la pratica alla Comunità Economica Europea.

Sia il Consorzio sia il Comune hanno dato le relative precisazioni e stamattina l'Assessore Lustrissy ha letto le relative risposte, ha accennato alla clausola contenuta nella convenzione. Quindi mi pare che, sotto questo aspetto, noi ci troviamo a essere oggi più coperti e più tranquilli.

C'era il problema, poi, di sapere se a Gressan c'era effettivamente la volontà di costruire quest'opera.

Per la verità erano giunte delle voci a noi che quest'opera si realizzava perché aveva interesse la società Alpila e, quindi, abbiamo avuto la preoccupazione di fare in modo di conoscere esattamente qual era questa volontà. Si è mandato un funzionario a Gressan, il quale ha assistito a una assemblea dove sono avvenute le votazioni.

Il progetto è stato approvato, sia pure con una maggioranza molto ristretta. Però, in quel momento, del problema è stata investita la Giunta, la quale ha ritenuto che era opportuno non perdere questi cospicui finanziamenti della Comunità Economica Europea, rimandando a un successivo tempo l'esame, se effettivamente questa era un'opera voluta o meno dalla comunità di Gressan. quindi, la Giunta ha ritenuto di inoltrare le pratiche e oggi possiamo dire che abbiamo ottenuto dei contributi per duecentosette milioni, più la possibilità di accendere il mutuo al tasso agevolato del due per cento per altri duecentosette milioni.

È chiaro che in questo momento la perplessità che è stata rilevata in Consiglio regionale mi pare che sia un po' quella che era già stata accennata prima e, quindi, direi che non è che l'Assessorato o la Giunta abbia preso sottogamba questo problema ma l'ha approfondito e ha cercato di avere tutti quei ragguagli e quei chiarimenti, in modo da poter impegnare tranquillamente quella somma.

Direi che, per quanto riguarda invece il problema dei contributi, c'è da fare una considerazione: teniamo presente che, se il Comune di Gressan non presentava la pratica al Feoga, in base alla disposizione regionale, l'Amministrazione regionale avrebbe dovuto concedere un contributo di trecentodieci milioni, mentre invece, oggi, questa somma viene quasi coperta interamente dai contributi comunitari.

Questo è stato un po' il motivo per cui abbiamo ritenuto di portare avanti anche la pratica e, naturalmente però, ritengo che oggi come oggi il Consiglio regionale non sia chiamato a discutere o a esaminare il progetto che è stato approvato dall'Assessorato all'Agricoltura, dal Genio civile, dalla Comunità Economica Europea, dal Ministero dell'Agricoltura e, quindi, dà tutte le garanzie.

Mentre invece, oggi, il Consiglio regionale è chiamato semplicemente, come diceva stamattina l'Assessore, a esprimere la sua volontà circa la concessione di una fideiussione per poter consentire di accendere il mutuo dei duecentosette milioni.

Noi potremmo anche invitare la Giunta, e per essa l'Assessorato all'Agricoltura, a esaminare ulteriormente se c'è questa volontà di costruire l'opera perché, per me, il problema fondamentale è questo. Dopo di che noi potremmo essere tranquilli.

Quindi potremmo mandare avanti il provvedimento, indipendentemente - diciamo - da questa volontà, salvo accertarla successivamente in quanto ché il provvedimento non impegna per niente l'Amministrazione regionale. Se l'opera non si realizzerà perché a Gressan non c'è la volontà di costruire l'impianto di irrigazione, è chiaro che non avremo perso niente. Purtroppo perderemo, invece, i duecentosette milioni, più il mutuo concesso dal Ministero.

Quindi, io mi auguro che anche il Comune di Gressan esamini bene questo problema che, se presenta alcune perplessità, ha però altrettanti aspetti positivi. Aspetti positivi che noi abbiamo ritenuto validi da poter portare avanti la pratica e, quindi, non credo che oggi il Consiglio regionale si debba fermare o debba rinviare questo provvedimento, mentre abbiamo tutto il tempo sufficiente e necessario per poter approfondire se a Gressan vogliono fare l'impianto o meno; cioè, questo consentirebbe di non ritardare l'iter di tutta la pratica e noi avremmo ugualmente il tempo, anche se è il caso di ripassare dalla Commissione dell'Agricoltura, di riprendere il problema e di approfondire solo su questa volontà o meno.

Jorrioz (PSDI) - Signor Presidente, Signori Consiglieri, io, nella Commissione Agricoltura, avevo espresso delle grosse perplessità sulla costruzione di questo acquedotto per l'irrigazione della zona. Ma non tanto perché non fossi d'accordo sull'opera in sé che ritengo più che necessaria e più utile alla zona. Le mie perplessità derivavano dal fatto della conoscenza, forse fin da bambino, della zona e proprio delle sorgenti che si trovano in questa zona.

Stamattina l'Assessore all'Agricoltura Lustrissy ci ha dato i dati delle acque che si possono trovare in quella zona. Benissimo. C'è una zona che viene irrigata dalle acque del torrente. C'è quella parte che era irrigata precedentemente dal Rû Tzan Blanc e lì avremmo centosessanta litri d'acqua. Io so che in quella zona, avendo avuto, tempo addietro, dei terreni proprio nella zona di Gressan, un Mayen veniva irrigato una volta ogni venti giorni proprio con quest'acqua del Rû du Tzan Blanc. E dove, naturalmente, non è che ci fosse molta acqua, perché c'era una zona vastissima da irrigare.

Adesso, benissimo, quest'acqua, questi centosessanta litri, possono servire a irrigare tutta questa zona, che direi la zona bassa e forse anche la zona, direi, la metà della zona. E, difatti, se no notiamo i dati dell'Assessore, dice: ci sono centosessanta litri di acqua che si possono prendere nella zona del torrente di Gressan. Ne rimangono, però, tutta la parte alta: cinquanta e trenta. Però quei cinquanta non sono più cinquanta perché venti dovrebbero essere ceduti all'Alpila dal Comune, il quale Comune, per venire incontro alle esigenze degli agricoltori, pagherebbe quel milione e mezzo di interessi, ecc. Ecco, lì un piccolo cambio, ecc... per avere la possibilità di usufruire di quest'acqua per la zona costruenda di Pila.

Rimane, appunto, questa parte alta della zona di Pila: la Gora e La Balma. La Balma è una sorgente che si trova sulla destra orografica della zona di Pila, all'incirca all'altezza, anzi, direi sotto Les Fleurs e, di conseguenza... (voce) ...non molto sopra, le sorgenti di La Balma non sono molto sopra perché so esattamente dov'è che vengono fuori, e dovrebbe irrigare la zona, direi, intermedia tra Les Fleurs e l'altra zona irrigata dal Rû di Cianplan.

E mi sembra che trenta litri d'acqua per irrigare circa un terzo di quella zona, non so se sono sufficienti.

Rimane la parte alta, cioè la parte che prende l'acqua nelle sorgenti della Gora. Le sorgenti della Gora, purtroppo, sono quelle che sono. Se noi calcoliamo l'aumento della popolazione che tra breve ci sarà nella zona, tra quello che c'è già stato in questo periodo qui, tutte le costruzioni che sono avvenute nella zona di Les Fleurs, nella zona di Bêtière, nella zona di Eaux Froides ecc., c'è già un maggior consumo di acqua. C'è il canale, l'acquedotto fatto dal Comune di Gressan. però il Comune di Gressan ha preso quel quantitativo d'acqua che c'era su a La Gora, che non può aumentare... (voce) ...non ha preso l'acqua del Rû della Gora per fare il... e va beh! Alla Nouva, cioè è sopra, è quello che veniva poi giù, che portava l'acqua proprio alle sorgenti che venivano giù sul Rû della Gora. Perché sono una di seguito all'altra queste sorgenti.

E penso che, non so, il progetto, io non metto in discussione né ho della diffidenza verso i tecnici della Regione o chi abbai fatto questo progetto, però ritengo che non è possibile, con le quantità di acqua dateci dall'Assessore questa mattina, che si possa irrigare tutta quella zona lì.

Naturalmente viene fuori il problema del Consorzio. Nel Consorzio, se noi esaminiamo com'è costituito questo Consorzio, È costituito da tutti i proprietari che vanno dalla zona piana di Gressan, cioè quelli che possono sfruttare l'acqua del torrente di Gressan, quelli, naturalmente, sono più che sicuro che votano per la costruzione di questo acquedotto, perché sanno che, effettivamente, lì ci sarà dell'acqua.

Sono gli altri sopra che non avranno l'acqua necessaria e che rimarranno un bel giorno senza.

Secondo me, se anche adesso il problema, non so, noi approviamo questo, sono convinto che tra qualche anno la parte alta di questo canale di irrigazione rimarrà senz'altro vuota, perché l'acqua del posto non sarà sufficiente alla popolazione che verrà ad abitare nella zona.

Penso che sarebbe opportuno approfondire il problema e avere sottomano tutti i dati per esaminare effettivamente quelle che sono le possibilità e quanto noi dovremmo fare per dare o meno questa fideiussione per la costruzione di questi canali.

Io sono d'accordo con quanti mi hanno preceduto e che hanno chiesto, appunto, di conoscere meglio tutti i dati inerenti la zona e penso che si potrebbe, non so, rivedere il problema in un secondo tempo. Grazie.

Manganoni (PCI) - Si è parlato di "renvoi". Ora io sto constatando un fatto: che, non in questa Amministrazione, ma anche nelle passate Amministrazioni, i grandi problemi, il più delle volte, non vengono portati in Consiglio, vengono già "renvoyés" indipendentemente dal parere del Consiglio; altri, e questo è un grande problema, vengono rinviati.

Noi, su questo sistema, io almeno, su questo sistema sono contrario.

Comunque io posso anche ammettere il rinvio quando ci sono delle ragioni valide.

Ora, sono favorevole ad affrontare e a risolvere i problemi, specialmente nel campo dell'agricoltura. Perché qui, nel campo dell'agricoltura, si fanno delle gran belle parole ma non sempre i fatti corrispondono poi alle parole.

Quindi, questo è un problema specificatamente agricolo che, per conto mio, dovrebbe essere risolto, e presto.

Si è detto, da parte di qualcuno: "ma parte di quei terreni sono edificabili e, quindi, l'irrigazione a pioggia non servirebbe più". Beh, qui mi permetto di dissentire; anzi, l'irrigazione a pioggia servirà particolarmente per i terreni edificabili. Per quale ragione? Se c'è un terreno edificabile, quando gli si è costruita una casa sopra, ha la sua zona verde attorno. Naturalmente il proprietario della casa ci tiene, ed è umano, ed è un bene, a mantenere il verde della zona attorno alla casa. Lo irriga come se non c'è l'irrigazione a pioggia o se non c'è l'acqua d'irrigazione?

Lo irriga, per lo più, con l'acqua potabile, e la situazione di Porossan di quest'estate dovrebbe insegnare qualche cosa. Che tutti irrigano con l'acqua potabile e poi nelle zone alte manca l'acqua.

Quindi, secondo me, forse particolarmente perché zona edificabile ci vuole l'irrigazione a pioggia perché si possano alimentare tutte quelle case per le funzioni irrigare degli orti e dei giardini con l'acqua d'irrigazione e non con l'acqua potabile.

Vi dicevo: informatevi su Porossan e poi forse sarete del mio parere su quanto è successo lassù.

Ora, qui si è parlato di utilizzare le acque depurate, io dico depurate tra virgolette, delle fognature dell'Alpila. Perché non so quale collega ha detto: le acque usciranno da quei depuratori "potabili".

Ora, permettetemi di manifestarvi tutto il mio scetticismo sulla potabilità delle acque che usciranno dai depuratori delle fognature. E vi dirò di più. Se queste affermazioni teoriche, che io leggo e che io ho visto dei pannelli esposti alla Fiera di Bari del Levante alcuni anni fa, dove si progettava di risolvere il problema dell'acqua nel meridione, recuperando le acque del meridione, rendendole potabili. Ma se questo fosse un fatto realizzabile, fattibile, beh, il problema dell'acqua del meridione sarebbe risolto! Specialmente con tutti i mezzi che ha la Cassa del Mezzogiorno.

Siccome quel problema non si risolve e non mi risulta che nel Mezzogiorno, salvo quei pannelli che ho visto esposti a quella fiera, che sollevavano sorrisi ironici dei visitatori che osservavano questi pannelli, ma, vi dicevo, il fatto vi dimostra che questi principi non sonno stati adottati perché se no il problema sarebbe risolto laggiù. E io non ho mai letto sui giornali e sulle relazioni della mancanza d'acqua del Mezzogiorno che vogliono risolverlo in questo modo, perché io, francamente, non ci credo e io chiedo chi di voi, domani berrebbe, come acqua potabile, l'acqua che esce dalle vasche di depurazione.

E qui il nostro Gruppo aveva presentato una mozione chiedendo come si intendeva risolvere la questione delle fognature di Pila, perché la popolazione è allarmata da questo fatto: che buona parte delle sorgenti che alimentano gli acquedotti di Gressan si trovano a valle del depuratore. Quindi, l'acqua che esce da quel depuratore dovrebbe inquinare le sorgenti sottostanti, quindi inquinerebbe gli acquedotti di Gressan.

E la fognatura di Arpuilles, con tutto il suo depuratore, insegna qualcosa perché oggi, a Signayes, che bevono l'acqua alimentata dalle sorgenti a valle de Rû Bourjois, ove scaricano le fognature di Arpuilles con il depuratore, andate a vedere come si trovano quelle acque.

E, quindi, quando mi si parla di potabilità delle acque della fognatura, beh, scusatemi, mi fanno ridere e io non ci credo, oggi. Forse tra vent'anni, oggi no.

Allora, vi dicevo, questa questione dell'immettere - anche se per uso irriguo - le acque derivanti dai depuratori della fognatura, io direi: riflettiamoci, riflettiamoci prima perché si potrebbe anche far molto presto a infettare tutta la zona con l'irrigazione a pioggia, prati e tutto quel che ne segue. Quindi, andiamoci adagio.

Ora, vi dicevo, manifesto tutte le mie perplessità su questo, cioè sull'immissione delle acque di depurazione. Perché, per me, le fognature di Pila devono venire a scaricare nella Dora, non lassù. Comunque, questo è un problema da vedersi non oggi, che vedremo in altra sede. Io mi pongo anche un altro problema. Si è detto: l'Alpila rientra col dieci per cento di proprietà delle acque - dato che ha acquistato i terreni e quindi, acquistando i terreni ne acquisti le acque per servitù passive e attive e tutto quanto - e quindi sono di sua proprietà quelle acque.

Comunque, perché l'Alpila entra nel Consorzio di irrigazione, quando mi è stato detto stamattina che i terreni dell'Alpila si trovano a monte della zona che viene irrigata? Allora, tutt'al più l'Alpila può rivendicare il diritto del dieci per cento di quelle acque che sono di sua proprietà. Ma cosa c'entra con l'irrigazione a pioggia se i suoi terreni sono situati a monte e quindi non possono fruire dell'irrigazione a pioggia?

Questa è una domanda che io mi pongo.

Secondo luogo: sulla portata delle sorgenti. E guardate, io mi sono fatto una triste esperienza in questo campo. Relazioni degli uffici idrografici, Genio Civile, ecc. Allora, si certifica, si dimostra, si asserisce che quella tale sorgente ha una portata X. E questo è avvenuto per molti acquedotti costruiti in Valle.

Cosa è successo? Che poi, in realtà, quando sono state spese decine di milioni per interrare inutilmente dei tubi, che si verificavano nei periodi di magra in cui tutte le asserzioni scritte su queste documentazioni dell'Ufficio idrografico, ecc., erano solo delle parole. Perché c'erano dei periodi di magra in cui i tubi interrati rimanevano vuoti o quasi vuoti.

E allora, di fronte a queste affermazioni che io definisco "teoriche", andiamoci anche qui molto adagio, perché io vi ho citato dei fatti e l'Amministrazione regionale ha speso, sommando le centinaia di milioni, per interrare dei tubi degli acquedotti che non servono perché la portata delle sorgenti non corrisponde a quanto si affermava, non solo nei periodi di magra.

Pertanto, anche lì, andiamoci adagio su queste affermazioni molto teoriche.

Ora, mi è stato detto, e io qui vorrei che mi si confermasse o mi si smentisse, che i proprietari, alcuni, non sono stati neanche avvertiti. Non so se è vero. Ora, per me, questa è una questione grave. Perché tutti i proprietari che fanno parte del comprensorio devono essere avvertiti e invitati. Non vengono? Male per loro, però devono essere avvertiti.

Ora, è vero che non tutti sono stati avvertiti? E quindi non hanno potuto pronunciarsi? Questa sarebbe una questione grave, se è vero. Domanda che io vi pongo.

Mi è stato detto - a me dispiace di non aver potuto informarmi meglio e andare sul posto, comunque... - che nel comprensorio irriguo sono state messe, conteggiati vaste superfici di boschi.

Ora, a me non risulta che i boschi debbono essere irrigati con l'irrigazione a pioggia, salvo che questo sia un nuovo criterio. Perché le foreste e i boschi, in Valle d'Aosta, non sono irrigati neanche a scorrimento e, quindi, immaginiamoci se li irrighiamo con l'irrigazione a pioggia. Mettiamo le girandole in messo ai pini... (ridendo) ...allora, io voglio porre solo ancora un'altra domanda. Io chiederei che a tutti questi interrogativi che io pongo, poi mi si risponda, no?

Perché io non dico: è vero, è esatto quanto io dico. Mi è stato detto. Quindi mi si dica sì o mi si smentisca.

Ribadisco: io sono per l'autonomia dei Consorzi. E questo noi l'abbiamo sempre dimostrato con i fatti. Però a me interesserebbe vedere la delibera - non del Comune, io campisco la posizione del Comune - però qui sono i consorzisti poi che se la devono vedere!

E allora si è parlato - non so da parte di chi - di una stretta maggioranza, mi pare. Bene.

L'Alpila conta nel Consorzio - e io mi chiedo ancora, l'ho già detto prima, come mai è entrata nel Consorzio irriguo quando i suoi terreni non rientrano nel comprensorio del Consorzio irriguo a pioggia - conta per il dieci per cento. E allora, siccome per me i contadini - l'Alpila non rientra nella categoria dei contadini - a me interesserebbe sapere se da questa stretta maggioranza, togliendogli il peso del dieci per cento dell'Alpila, che non ha niente a che vedere con l'agricoltura perché le sue mansioni specifiche sono quelle della speculazione e non quelle della coltivazione dei terreni, ma bensì di speculare sui proprietari dei terreni, e allora, a me interesserebbe sapere se da questa stretta maggioranza noi sottraiamo il dieci per cento - che è il peso dell'Alpila (non contiamola) - c'è ancora la maggioranza? Questo mi interesserebbe sapere. Perché se noi otteniamo la stretta maggioranza solo col dieci per cento dell'Alpila, permettete che io manifesti tutta la mia perplessità! Perché, in questo caso, la maggioranza dei contadini, degli agricoltori - sono quelli che contano e non l'Alpila - ebbene, non ci sarebbe!

Ora, domanda che io pongo e che prego di rispondermi.

Allora, è vero anche un altro fatto. Che noi qui corriamo il rischio di perdere i finanziamenti della Feoga. È tutto vero. Però facciamoci anche un'altra considerazione. Non è sufficiente installare, creare un'opera - utilissima - se poi la maggioranza di quelli che dovrebbero essere gli utenti non ne vuol sapere? E allora che fine farà questo impianto di irrigazione a pioggia?

Perché stamattina, badate, si parlava di costi. Ebbene, lo faccio parte di un consorzio di irrigazione della collina. I proprietari di quella terra sterile, di quella collina, pagano annualmente, di gestione, quatto lire al metro quadro annui.

L'anno prossimo, con tutta probabilità, saranno cinque perché bisognerà aumentare la paga degli acquaioli, ed è giusto, è umano... (voce) ...ma no, perché allora son tutti "rez" quei poveretti che possiedono quei terreni incolti. Che, tra parentesi, adesso non sono neanche più edificabili, perché edificabili sono i terreni in basso, dove si costruiscono i condomini e dove si fan le speculazioni. Ma lassù, dove ci sono i poveretti, i piccoli contadini, gli operai, ecc., che non vogliono speculare, vogliono farsi la casetta per la propria famiglia, lì non si può edificare. Ma, a parte, questa è una considerazione che non c'entra.

Allora vi dirò: a me preoccupa il fatto che noi corriamo il rischio di perdere il finanziamento del Feoga. Però mi preoccupa anche un altro fatto: se noi costruiamo queste opere e poi la maggioranza degli agricoltori - e non l'Alpila - dicesse: no, non interessait pas. E allora? Che fine farebbero queste centinaia di milioni - che poi non so a quanto arriveranno - che noi spendiamo, anche se il venticinque per cento è del Feoga e il venticinque per cento è dello Stato e, comunque, l'altro cinquanta per cento è della Regione?

Questi sono degli interrogativi che io mi pongo. Sia chiaro, io con questo non dico: respingiamo, rinviamo, approviamo. Io ho manifestato queste mie perplessità e questi miei interrogativi. Io chiedo di rispondermi, dopo di ché potrò esprimere anche un parere, quando avrò però queste risposte.

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Si dà atto che dalle ore 16,58 assume la presidenza il Vice Presidente CHANU.

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Chanu (Vice Presidente) - La parola al Consigliere Fosson.

Fosson (UV) - Io mi ero messo in nota questa mattina perché, a un certo momento, si diceva che si doveva poi chiudere la discussione e adesso vorrei aggiungere qualche cosa.

Prima di tutto il Consigliere Maquignaz che certi interventi fatti questa mattina mettevano in dubbio l'operato dei tecnici dell'Assessorato. Credo che non si sia riferito a quello che ho detto io, anche se ho puntualizzato alcune cose, perché io ho dato atto che proprio l'Assessorato si era preoccupato, aveva avuto certe preoccupazioni che sussistono, che noi abbiamo manifestato nella Commissione Agricoltura ultimamente e che abbiamo portato su questo parere e che io ho ripetuto questa mattina.

Quindi, questo per...

Seconda cosa che vorrei dire, sia alla Giunta sia al Consigliere Maquignaz, è che se abbiamo sollevato questo problema, entrando in alcuni particolari, non è assolutamente per ritardare quest'opera, che in parte possiamo anche giudicare buona. Perché, quando si trasforma un'irrigazione a scorrimento in irrigazione a pioggia, credo che si fa sempre un'opera che va a vantaggio dell'agricoltura.

Io ho voluto mettere solo, quando ho fatto una critica alla relazione tecnica - e questa l'ha fatta anche un momento fa il Consigliere Maquignaz - l'ho fatta a quelli che hanno esteso il progetto. Perché sono loro che hanno riportato sulla relazione che, praticamente, questo impianto avrebbe servito tutta una zona frutticola, mentre sappiamo che la zona addetta alla frutticoltura, in questo impianto di trecentoventi ettari, si limita a una parte molto esigua, nella parte che viene a confinare nella strada verso Pont Suaz-Gressan-Jovençan.

Questi rilievi, d'altra parte, li han fatti proprio i tecnici dell'Assessorato, a suo tempo, al relatore della, a quello che ha fatto la relazione tecnica.

Ho messo in evidenza, e qui Manganoni l'ha confermato, ho messo in evidenza che si è riportato, su questa relazione, una spesa di gestione di un milione seicento cinquantaseimila all'anno per trecentoventi ettari. Il Consigliere Manganoni si è riferito all'impianto della collina di Aosta - che è un impianto leggermente più piccolo- e, praticamente, a quattro lire al metro quadro - e praticamente queste spese oggi non sono neanche più sufficienti - comporta una spesa, su questo comprensorio, di dodici milioni ottocento all'anno.

Mi sembra che da un milione seicentocinquanta sei mila a dodici milioni ottocento che dovranno essere aumentate, con l'aumento delle retribuzioni agli acquaioli, se prendiamo anche quella che è l'estensione del comprensorio, le corse che devono fare. Se si deve considerare che ci sono tre prese distinte con tre impianti distinti, vedete che queste spese ammontano a molto di più.

Quindi, si è partiti da un presupposto sbagliato. E nella riunione che è stata fatta di vari consorzisti, io non so se tutti sono stati avvisati o che, ma la preoccupazione dei consorzisti e degli utenti di Gressan, era proprio quella delle spese di gestione. Perché quando si calcola - io vi dico solo delle cifre - che si siano quattromiladuecento e tanti irrigatori con ottocento quarantuno saracinesche, voi pensate quelle che sono anche le spese di manutenzione.

Quindi, loro si erano preoccupati di questo. Questo è un aspetto.

Quindi, questa è una critica, critica alla relazione tecnica fatta dai progettisti e, praticamente, relazione tecnica che non ha soddisfatto neanche gli organi tecnici dell'Assessorato, come ho dato atto prima.

Ora, noi abbiamo analizzato - a parte questi aspetti puramente tecnici - l'Assessore Lustrissy ha detto nella sua relazione: ma qui le questioni tecniche non devono interessare al Consiglio regionale. Il Consiglio regionale è chiamato solo a decidere su una questione finanziaria: fideiussione al Consorzio. Ma io voglio dire all'Assessore Lustrissy che abbia pazienza, ma la questione finanziaria è legata anche a quella che è la funzionalità dell'impianto, perché, se a un certo momento noi dessimo così, alla cieca, una fideiussione di duecentosettanta milioni in questo caso, che aumenteranno in un secondo tempo perché il progetto è del 1970 e quindi bisognerà poi fare gli aggiornamenti pressi, se noi diamo esclusivamente una fideiussione e, diciamo, a un certo momento ce ne freghiamo di quella che è la funzionalità dell'impianto e poi, una volta realizzato l'impianto non va avanti perché gli utenti non vogliono pagare le spese di gestione, noi avremmo fatto un cattivo affare. Questo è un aspetto.

Quindi ritengo che, parlando di fideiussione, noi dobbiamo preoccuparci anche che l'opera sia un'opera valida e che dia i suoi risultati.

Come ho detto, la quantità dell'acqua disponibile per questo impianto, prendendo in due zone, non è messa in discussione perché la parte della Barma ha la quantità d'acqua che ha attualmente, non è diminuita; l'altra, presa dal Rû di Champlan, è il rû esistente e questo rû attinge al torrente di Gressan.

E vorrei che Manganoni mi seguisse un attimo, per favore, perché in qualunque maniera, sia con irrigazione a scorrimento sia con irrigazione a pioggia, l'acqua che verrà derivata dal torrente Gressan, sarà sempre un'acqua non più pura, sarà sempre un'acqua che viene fuori dopo la depurazione delle fogne dell'Alpila. Perché, praticamente, è previsto; la presa più bassa di dove scaricheranno le fogne di tutta la zona di Pila. Quindi, praticamente, il problema di acqua pura o acqua inquinata, questo esiste lo stesso, ma siamo nel campo di irrigazione a pioggia, non siamo nel campo di acqua potabile e, quindi su questo punto, io dico: possiamo anche passar sopra.

Perché qualunque... (voce) ...va ben, ma in qualunque maniera, che sia poi a pioggia o sia a scorrimento, questo fenomeno si verificherà.

La questione, invece, della parte alta, è quella che deriva l'acqua dal canale della Gora. È stato appurato adesso dove viene fatta questa presa. È nel vallone di Pesain, in fondo al vallone di Pesain, sopra i Chacard. Attualmente il Consorzio, per questo Rû della Gora, ha una concessione di cinquanta litri al secondo.

Negli anni normali questi cinquanta litri al secondo sono sufficienti per l'irrigazione. Negli anni di siccità non sono sufficienti alle irrigazioni. C'è stata una cessione di venti litri. Ora, la preoccupazione che avevamo noi era questa di dire: "È ancora valido l'impianto di irrigazione a pioggia in quella zona alta con i trenta litri a disposizione, invece dei cinquanta di concessione"? Punto interrogativo!

Quindi, l'Assessorato cosa ha fatto? L'Assessorato si è preoccupato di questo e ha chiesto e ha detto: "Noi siamo d'accordo di fare l'impianto a condizione che voi ci garantite l'acqua". E qual è stata la risposta per la garanzia dell'acqua? È stata, la risposta, come ha detto Manganoni. Risposta non dei tecnici dell'Assessorato, ma da altri che erano stati interpellati: "Per l'acqua, state tranquilli, è sufficiente". Ma, così, questo è stato detto. Non si è neanche detta la quantità dell'acqua. Perché la quantità dell'acqua è venuta fuori da una concessione fatta dal Consorzio al Comune.

Ora, io dico, per concludere e non ripetere quello che è già stato detto questa mattina, che noi riteniamo che sia conveniente - e non porterebbe nessun ritardo - di approfondire un momento questo aspetto particolare, prima dell'approvazione della fideiussione e avere a conoscenza, almeno di quei Consiglieri che devono interessarsi di questo, della relazione tecnica, relazione tecnica allegata al progetto e, praticamente, di quella che è la situazione vera e propria del quantitativo d'acqua a disposizione del Consorzio per questo impianto nella presa della Gora, cioè per la parte alta.

Per gli altri non c'è una variazione di acqua e, quindi, non abbiamo bisogno di insistere. Ci sono dei problemi tecnici che siamo disposti a demandare, effettivamente, che non può entrare il Consiglio nei particolari, perché effettivamente, nel comprensorio sono state incluse una parte di fasce boschive che non avranno certamente la necessità di essere irrigate e, quindi, questo lo potranno vedere gli organi tecnici in un secondo momento, anche prima di approvare, eventualmente, l'esecuzione effettiva delle opere.

Quello che interessa in modo particolare e che desidereremmo approfondire nel più breve tempo possibile, per poter prendere una decisione definitiva, è quello della disponibilità dell'acqua nella parte alta.

Quindi, io rinnovo, proprio in questo senso, non so se la devo rinnovare adesso, perché se c'è ancora qualcuno che ha da prendere la parola, non vorrei finire la discussione, quindi: c'è ancora qualcuno che deve parlare? E allora, eventualmente, mi riservo a fare una proposta dopo, una proposta conclusiva di nuovo.

Andrione (UV) - Nelle molte cose che sono state dette, vi è un aspetto comune che, a mio avviso, deve essere criticato e cioè quello di fare finta, noi come Consiglio, di credere che si tratti di una questione di agricoltura e che effettivamente... io chiederei al Vice Presidente del Consiglio di pregare quelli che vogliono prendere la parola, di chiederla e di parlare al loro turno, perché se no qui facciamo un bivacco nell'Aula sorda e grigia -come diceva Mussolini - e non paliamo di quello che è all'ordine del giorno.

Chanu (Vice Presidente) - La discussione la dirigo io.

Andrione (UV) - Ecco, grazie, però uno alla volta.

Allora, dicevo, di non fare finta che la discussione all'ordine del giorno su questo oggetto concerni l'agricoltura. Perché le eccellenti parole dette dal Consigliere Maquignaz sarebbero valide se quella zona fosse ancora una zona agricola. In realtà, qui si tratta di un'operazione per la quale si vogliono fare delle captazioni d'acqua in vista di insediamenti immobiliari o già esistenti o in previsione di fare e, cioè, quella che si cerca è acqua potabile e non acqua di irrigazione.

E allora non prendiamoci tutti insieme per dei cretini e parliamo di quello che è il vero problema. Perché se uno di noialtri scrivesse una lettera al Feoga e dicesse qual è la realtà, quei fondi non sarebbero, non potrebbero essere - ex lege - attribuiti per opere di questo genere.

Abbiamo almeno il coraggio di dirlo.

E, di conseguenza, i vari studi tecnici, contrariamente a quello che questa mattina diceva l'Assessore all'Agricoltura, a noi, come Consiglieri regionali, non interessano perché quello che ci interessa è quello che si vuole fare effettivamente di quella zona, quello che è lo scopo per il quale questo Consorzio è stato costituito e per il quale certi fondi sono stati richiesti.

E qui direi che Manganoni ha avuto particolarmente ragione di sottolineare il fatto che, in diritto si chiama "prova di resistenza", e cioè di vedere se certe votazioni sarebbero state le stesse senza che l'interessato fosse presente alla votazione stessa. Prova di resistenza che non solo concerne la presenza dell'Alpila in quel dato Consorzio, ma che concerne il fatto che l'Alpila può avere promesso ad altri proprietari di dire: "Se tu voti come dico io, anche tu potrai costruire".

E allora, nel caso specifico, secondo noi è compito del Consiglio regionale e non del Comune di Gressan e non di un Consorzio, quello di stabilire quello che si vuole fare di questo territorio e non fare finta di non sapere che lì dietro ci sono queste speculazioni.

Noi siamo Consiglieri regionali da alcuni anni, ma non vorremmo che si venisse qui a contrabbandare ancora una volta lo schifo che è stato fatto al Rû Courtaud da Ayas a Saint-Vincent, dove di agricoltura non se ne parla, mentre invece si parla di costruire un altro villaggio turistico, caso strano, al Col du Joux, prendendo come acqua potabile, l'acqua del Rû Courtaud che il Feoga ha pagato come acqua di irrigazione.

E, quindi, almeno io personalmente, sono contrario a questa fideiussione. Sono contrario che la Regione, senza sapere quello che fa, continui a spendere il denaro pubblico per degli scopi che non sono quelli che sono proposti alla votazione da un lato, ma non sono neanche gli scopi che ufficialmente si propone il Consiglio regionale.

E allora io proporrei, non tanto - comunque il rinvio potrebbe essere una cosa buona per approfondire certe cose - però sarebbe anche utile che gli organi tecnici a cui si faceva allusione prima, dicessero quanti sono ancora i Mayen e quante sono ancora le montagne nella zona interessata che non sono, come si dice in patois "vaco", che non sono abbandonate. E, allora, che ci spiegassero il perché si vogliono spendere duecentosettanta milioni di lire per una rendita zero; per quale mistero si vogliono fare delle opere, investimenti di questo livello per dei terreni che si sa già che, per quel dato tipo di investimento, non rendono niente.

Ora, certe contraddizioni bisogna che prima o poi siano fatte dal Consiglio regionale e bisogna che la verità venga fuori e che, per lo meno, si dica qual è il tipo di politica che si vuole fare.

Chanu (Vice Presidente) - Sempre in tema di discussione generale, ci sono altri Consiglieri che chiedono la parola?

Caveri (UV) - Stamattina io ho fatto un lungo duello con l'Assessore Lustrissy e Lustrissy non mi tirava mai fuori la domanda che io gli chiedevo e poi la questione si è risolta felicemente perché poi, alla fine, nel pomeriggio l'Assessore Lustrissy si è deciso di farmi vedere una specie di pianta dove si vedeva, dove era la derivazione dell'acqua per l'irrigazione a pioggia. E io sono tranquillo delle spiegazioni avute perché, vede, lo scopo delle mie domande era solo questo: io temevo che la derivazione dell'acqua dal Rû della Gora per l'irrigazione a pioggia, io temevo che fosse sul plateau, sull'altopiano della Gora, in qual caso si sarebbe prosciugato quel bel torrente che è lo stesso canale della Gora che tra Pila e Pesein assume l'aspetto di un torrente e che è una parte importante di quel poco di bellezza di paesaggio di Pila che può rimanere.

Quindi, il terreno è sgombro da quella prima questione che, da quella prima domanda che io avevo fatto e che rientrava nel concetto della difesa del paesaggio.

Però devo dire questo: io, quando ho sentito l'esposizione del Consigliere Manganoni, pensavo, a proposito della possibilità che le acque scaturenti dalle fognature dell'Alpila vadano a finire nello stomaco degli abitanti della parte bassa dell'acquedotto, io ritenevo che il Consigliere Manganoni avesse equivocato; invece non ha affatto equivocato, non ha frainteso ed effettivamente ho sentito - chiedo scusa all'Assessore ai Lavori Pubblici ma la verità però deve essere riconosciuta - lo stesso Assessore dei Lavori Pubblici mi ha detto che quelle acque scaturenti dalle fognature dell'Alpila, depurate, andrebbero a finire nel torrente; però mi si afferma, d'altra parte - e non voglio dire, per il momento, da quale Consigliere io ho avuto questa rivelazione - che, effettivamente, vi è la possibilità che queste acque delle fogne dell'Alpila penetrate, andate a finire nel torrente, s'infiltrino e vadano a finire nelle sorgenti dalle quali il Comune di Gressan attinge l'acqua cosiddetta potabile per la parte bassa.

E allora questo è un grande punto interrogativo anzi, è più che un punto interrogativo, è un fatto molto grave perché c'è veramente da essere preoccupati e ci sentiamo noi la responsabilità di dare da bere - non diciamo le panzane elettorali - di dare da bere l'acqua depurata dalle fogne a quegli abitanti di Gressan che debbono valersi dell'acquedotto della parte bassa?

Perché ci è stato spiegato che vi sono due acquedotti: l'acquedotto della parte alta e l'acquedotto della parte bassa. Io non sono perplesso ma sono veramente impressionato da questa rivelazione che mi è stata fatta.

Lo capisco che non ha a che fare con la faccenda della fertirrigazione, però queste sono tutte questioni legate. Perché il giorno che le acque scaturenti dalle fogne dell'Alpila andranno a finire nel torrente, quel giorno gli abitanti di Gressan berranno dell'acque che esce dalle fogne, sia pure depurata, ma non sappiamo fin dove e fin quando.

Quindi, questa è una responsabilità per la Giunta tutta intera, per il Consiglio tutto intero. Io mi permetto di segnalare questo grave elemento.

Chanu (Vice Presidente) - Aveva chiesto di parlare il Consigliere Monami.

Monami (PCI) - Evidentemente, il problema mi pare abbia creato un po' di confusione. Comincerò col dire che non sono molto d'accordo con l'impostazione che si vuol dare al problema da parte del collega Andrione, negando cioè che alla base di questo ci sia anche un problema di carattere agricolo.

Io sono da molti anni che sono ad Aosta, come voi, forse più di molti di voi e conoscevo, abitando da quelle parti, alle mie spalle l'arida collina della Valle d'Aosta e anche allora si fece un lungo parlare ed ero Amministratore comunale, sull'impianto di irrigazione a pioggia e chi diceva sì e chi diceva no. Sta di fatto che l'irrigazione a pioggia alla collina di Aosta ha dato un certo sviluppo agricolo.

E noi, proprio su questo punto, abbiamo concentrato e soffermato la nostra attenzione. La domanda è questa: un impianto di irrigazione a pioggia, evidentemente non per i boschi - e sono d'accordo con il compagno Manganoni - è utile o non è utile ai fini dello sviluppo dell'agricoltura? La domanda che ci poniamo.

Se poi, per sviluppo di agricoltura, ognuno di noi intende l'intervento parziale, l'intervento di parte sul quale di volta in volta si è d'accordo e pronti a negare altri interventi di utilità, si deve parlare allora di una visione parziale dell'agricoltura. Io ritengo che comunque e ovunque sia possibile parlare di impianti di irrigazione, di sviluppo di impianti di irrigazione, è una direzione giusta per andare incontro alla risoluzione di alcuni problemi della nostra agricoltura.

Pero, certo mi domando ancora una cosa, arrivati a questo punto: qual è l'elemento che fa sorgere confusione tra acqua di irrigazione e acqua potabile? Perché, un conto è la costruzione degli acquedotti, sia pure per dare acqua alla orami - e mi pare, qui, ormai dichiarata da tutti - famigerata Alpila. Su quella famigerata Alpila, nei confronti della quale tutti però hanno dato il loro parere favorevole anche quanto, compreso il nostro Gruppo, anche quando dal nostro Gruppo richiedevamo, nei confronti di quella specie di volgare speculazione, avevamo chiesto delle garanzie. Nessuno, però, si era preoccupato di fare "bordone" - così si dice - alle nostre richiesta e, con un tacito consenso generale, si era deciso di votare tutti a favore di questa Alpila. Di là nascono allora le posizioni avanguardistiche di anti speculazioni, di posizioni progressistiche contro la speculazione edilizia e hanno tutti imparato una certa terminologia che qui, probabilmente, si inserisce in questo discorso. Ma come si inserisce? Si inserisce perché noi abbiamo permesso quella operazione. Abbiamo permesso una realtà che adesso c'è, con la quale siamo chiamati a fare i conti, ed è una realtà che esiste anche nel Consorzio e che ne Consorzio ha il suo peso anche questa Alpila.

Ma allora ritorna la confusione dell'acqua potabile e l'acqua di irrigazione. Le prese di captazione degli acquedotti, sia dell'acquedotto dell'Alpila sia dell'acquedotto di Gressan, sono compromesse dalla captazione delle acque per l'irrigazione a pioggia e a me pare che questo non sia.

Altro equivoco che voglio sgombrare e sul quale mi pare è necessario un certo chiarimento e ho cercato di seguire con sufficiente attenzione tutto il dibattito. Non è vero, a meno che non si voglia equivocare da una o dall'altra parte, che le acque della fognatura, sia pure distillate, depurate, vengano immesse nell'acquedotto. Il che, certo, direi che sarebbe quantomeno, se non criminale, irresponsabile. Sono delle acque depurate che vengono immesse in un torrente dal quale torrente vengono captate delle acque per l'irrigazione. E mi pare che, fino a questo punto... eh no, dico, qui chiariamo. Io vorrei che... e non si può equivocare.

O l'Assessore all'Agricoltura o l'Assessore ai Lavori Pubblici o chi è certo del contrario, debbono sapermi dire che le acque della fognatura vengono immesse, dopo la depurazione, nell'acquedotto o vengono immesse nel torrente.

A me pare, secondo le cose che sono state dette, vengono immesse... (voci) ...sì, ma noi immettiamo nel torrente delle acque già depurate.

Ora, io dicevo: sarebbe colpevole, evidentemente, immettere... (voci) ...ma certoooo, avvocato, avvocato, con l'andare del tempo berremo di peggio e con l'andazzo che c'è nel nostro Paese, del quale andazzo certamente noi non siamo i responsabili.

Ecco dove nasce la confusione.

Allora io dico: certo, dobbiamo risolvere questo difficile problema. Come lo si risolve? Il nostro è un impegno. E aveva ragione - almeno in questa parte - l'Assessore Lustrissy, è un impegno di carattere finanziario che verrà a essere esecutivo soltanto nel momento in cui tutti gli organi preposti a far combaciare questo difficile mosaico saranno d'accordo per l'esecuzione dell'opera.

E di qua dovrà essere d'accordo il Comune di Gressan. dovrà essere d'accordo il Consorzio, nei confronti dei quali noi non possiamo agire in modo vessatorio, perché sino a prova contraria, l'autonomia dei Consorzi e l'autonomia dei Comuni dobbiamo avere il coraggio di ammetterla. Certo, a meno che questi non facciano delle cose macroscopiche contro le quali si ribella la nostra decisione, la nostra volontà di aderire a queste decisioni.

Quindi, se noi siamo d'accordo sull'impostazione generale del problema, se rispondiamo positivamente al fatto che un impianto irriguo non possa che agevolare l'agricoltura, se diciamo chiaramente che le acque potabili non solo compromesse, se diciamo chiaramente che quella realtà che esiste, che è l'Alpila, l'abbiamo voluta e, quindi, ce la dobbiamo tenere, non possiamo vessare nel contempo né il Consorzio né il Comune. Secondo me vale, e prendo, e sono d'accordo con la proposta del Consigliere Maquiquaz nel dire: approviamo il provvedimento, che comunque sarà esecutivo soltanto, e dando alla Giunta il mandato di renderlo esecutivo, soltanto quando il Consorzio e il Comune avranno espresso chiara volontà. Più chiara volontà di quanto canora forse non è stato espresso di eseguire quell'opera. Ecco, mi pare che questo è il modo di affrontare il problema ed è il modo di rispondere in modo politico.

Se noi aderiamo alla richiesta del Consigliere Maquignaz - e io sono d'accordo e penso che lo sia anche il mio Gruppo - cioè, avendo tutte queste garanzie, cioè stabilendo che l'una cosa non si confonde con l'altra, che l'acqua potabile non si confonda con l'acqua di irrigazione, che la volontà del Consorzio è una volontà che deve essere rispettata, la volontà del Comune di Gressan è una volontà che deve essere rispettata, quando tutte queste volontà determineranno le condizioni per eseguire l'opera, in quel momento scatta, per delega che daremo alla Giunta, la possibilità di finanziare l'opera con i metodi che sono stati richiesti.

Ecco, su questa base noi siamo d'accordo di accettare la proposta del collega Maquignaz.

Pollicini (DP) - Qualche chiarimento in ordine alla posizione della fognatura, allo scarico delle acque nel torrente di Gresssan.

La fognatura dell'Alpila parte dal Plan de La Gorra e scende fino al depuratore, che dovrebbe essere localizzato nei pressi dell'albergo Fosseret-Villa Cuaz all'incirca, a circa 1650 metri di altitudine. Vi è, fra le opere di presa della sorgente che alimenta l'acquedotto di Gressan e l'immissione dell'acqua nel torrente di Gressan - acqua che esce dal depuratore - una distanza di circa due chilometri. A essere precisi, mi sono informato ancora in questo momento, la sorgente di Gressan si chiama sorgente di Cheserot e si trova a circa 1126 metri di altitudine. Le opere di presa sono a circa cinquecento metri a valle della centralina della Cooperativa Forza e Luce, che si trova sulla sinistra orografica del torrente.

Quindi, tenuto presente che il depuratore restituisce le acque biologicamente pure, basti dire che, ad esempio, Torino viene coì alimentata con le acque del Po, dove scaricano tutte le fogne, dopo di che, dopo depurate, vengono bevute. Ma per dire che l'acqua è biologicamente pura, teniamo presente che percorre due chilometri prima di incontrarsi con l'acqua dell'acquedotto. Il pericolo delle infiltrazioni non esiste, a differenza di quella che poteva essere stata una informazione, così, data per approssimazione. Non esiste nessun pericolo di infiltrazione in quanto, fra la sorgente e l'acqua che esce dal depuratore, vi sono due chilometri di distanza.

E l'ossigenazione dell'acqua è tale, in due chilometri che, anche se vi fosse qualche germe, non viene più a essere nocivo.

Quindi, sotto quell'aspetto del pericolo di infiltrazione dell'acqua, delle fogne nell'acqua dell'acquedotto che alimenta Gressan, i tecnici assicurano che non esiste alcun pericolo, e per la distanza, e per la localizzazione diversa. Cioè, uno si trova a 1650 metri di altitudine di livello e l'altra a 1126 metri, cioè la sorgente di Cheserot, quella che alimenta l'acquedotto di Gressan.

Mi pareva importante dare questa informazione che mi pare estremamente precisa... (voce) ...prego? È l'unica sorgente che alimenta l'acquedotto di Gressan e ha una portata di circa sei litri il secondo. Sono dati che sono andato a reperire di fresco, proprio per essere informato.

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Si dà atto che dalle ore 17,42 riassume la presidenza il Presidente DOLCHI.

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Borbey (DC) - Mi permetto di dire una cosa: che se oggi il Consiglio regionale non avesse dovuto approvare o non approvare la fideiussione di duecento e rotti milioni a favore del Consorzio irriguo di Gressan, questo problema che, a quanto pare, è di estrema importanza perché la discussione è da questa mattina alle dieci e mezza e, quindi, ritengo che da parte di tutti i Gruppi che compongono il Consiglio regionale, questo problema è stato dibattuto, e quindi ho sentito Manganoni, ho sentito da tutte le parti, ho sentito il Consigliere Maquignaz, è un problema importante per la zona di Gressan. dicevo, se oggi noi non dovevamo portare su questi banchi questa fideiussione e cioè se il Consorzio irriguo di Gressan trovava questa fideiussione da un'altra parte, oppure i proprietari terrieri si lasciavano ipotecare i propri terreni dalla banca, oggi noi, non discutendo questo problema, non sapevamo niente, non eravamo messi al corrente dalla Giunta di questo importante problema.

Questo, dovete darmene atto. Perché oggi, noi, in effetti - ha ragione Maquignaz e ha ragione l'Assessore all'Agricoltura e foreste - noi abbiamo l'ordine del giorno solamente se concedere o no questa fideiussione.

Quindi, siamo usciti un po' fuori del seminato e, per quanto concerne noi, rientriamo nel seminato.

Questa fideiussione la dobbiamo dare o no? Riteniamo, e se noi dobbiamo darla, è perché riteniamo che questa opera è importante per l'agricoltura di Gressan. quindi, mi riallaccio a quello che ha detto Andrione. È un'opera prettamente agricola o non ci sono altri fini sotto?

E mi riallaccio appunto a quello che ha detto anche Monami. Parliamoci chiaro: l'Alpila l'abbiamo voluta tutti e, quindi, se l'abbiamo voluta tutti, se dobbiamo anche adesso cedere determinate acque, dobbiamo cederle e sono pienamente d'accordo in questo senso. Ma allora, parliamo chiaro. O il Comune di Gressan, il Consorzio di Gressan, che è proprietario di determinate acque, ha il dovere, diciamo, ha il dovere - permesso... (voce) ...dimmi...

Monami (PCI) - ...che sono d'accordo su quella impostazione ma la mia preoccupazione è che taluni, facendo finta di non voler dare l'acqua all'Alpila, vorrebbero sospendere il provvedimento per un mese o due, se è il caso al Consorzio, in modo che... disegno politico...

Borbey (DC) - No, no, no, un momento Monami. Nessuno ha detto... mi sembra che prima Fosson e poi Borbey a nome della Democrazia Cristiana, abbiamo chiesto un rinvio. Abbiamo chiesto un rinvio di quindici giorni e non di mesi. Avevamo chiesto... (Monami continua a parlare in lontananza) ...Signor Presidente, per favore!

Monami, se mi permette, sia Fosson per l'Union Valdôtaine sia la Democrazia Cristiana, hanno chiesto un rinvio di quindici giorni affinché anche voi Comunisti potevate rendervi edotti meglio di quello che lo siete adesso, poiché dopo tutte le perplessità che Manganoni aveva, Manganoni purtroppo dovrà votare a favore di questo e, quindi, scusatemi questo "forse purtroppo dovrà".

Quindi vi avevamo chiesto un rinvio di quindici giorni e non di due o tre mesi. Non ingarbugliamo le questioni. Quindici giorni! E non ritenevamo che il rinvio di quindici giorni poteva portare alcun compenso per questa pratica.

A ogni modo riprendiamo la discussione.

Mi riallaccio a quello che si diceva: che non dobbiamo chiuderci gli occhi. L'Alpila è una realtà. Si deve, a un certo punto, il Comune di Gressan e il Consorzio hanno il dovere di dare dell'acqua all'Alpila. Penso che siamo tutti d'accordo che questo dovere e questa volontà non sia celata - ed è questo il nostro dubbio, ed è questo che chiedevamo fosse un rinvio - non sia celata da questa impostazione di voler portare su un problema agricolo e cioè: per irrigare i terreni agricoli di Gressan a scorrimento ci vuole molta più acqua; quindi, facciamo un impianto di irrigazione a pioggia. Diminuiamo la quantità d'acqua occorrente ed ecco che possiamo dare l'acqua all'Alpila. Ecco il problema.

Quindi, vi avevamo chiesto il rinvio pe meglio capire queste cose. Non si vuol fare? E allora continuiamo nella discussione generale.

Ma ci sono gravi dubbi in noi e cioè: c'è la volontà politica? C'è la volontà da parte del Consorzio irriguo di Gressan di fare quest'opera? C'è un progetto di due anni or sono - mi corregga Maquignaz se sbaglio - circa due anni fa. L'importo è di quattrocento e rotti milioni. E allora ritorniamo ai discorsi della piscina di Pré-Saint-Didier o altro, Monami.

Di questi quattrocento milioni, se quest'opera verrà appaltata, un altro anno saranno settecento circa.

Quindi, è una domanda che chiedo: dove prenderemo questi fondi? Il Feoga verrà incontro per una ulteriore spesa o questa spesa sarà sobbarcata dalla Regione e la fideiussione verrà aumentata?

Inoltre: la volontà espressa dal - e anche qui con punto interrogativo da parte dell'Assessore Maquignaz - questa volontà politica del Consorzio c'è o non c'è? C'era o non c'era?

Allora c'era, in effetti, sul quarantotto per cento - come ho già detto prima - ventitré per cento era contrario e venticinque per cento era a favore. E questo venticinque per cento è stato, diciamo, si è arrivati al venticinque per cento con il quattro per cento di voto che ha dato la Società Alpila, proprietaria dei terreni dove l'impianto di irrigazione non c'entra.

A questo proposito - e qui mi sembra che già Manganoni ha detto: "Qualcuno forse non è stato invitato" - io tengo a precisare che il Comune di Charvensod, che ha anche lui diritto ad acque nel Consorzio irriguo di Gressan, è stato invitato in quella occasione, ma, sapendo cosa c'era all'ordine del giorno, ha ritenuto doveroso e ha ritenuto logico di non partecipare a questa riunione, poiché noi avevamo diritto a queste acque in una zona superiore, oltre ad una quota superiore a dove iniziava il progetto dell'impianto di irrigazione.

Quindi abbiamo detto: è una questione importante che il Consorzio deve prendere, ma devono essere chi deve prenderla, solo i proprietari che faranno parte del comprensorio dell'impianto di irrigazione. Invece non tutti hanno pensato di fare un ragionamento così, onesto. E, in quella riunione, la maggioranza è stata portata proprio da proprietari di terreni dove non c'entra in questo comprensorio.

Inoltre, dopo questa votazione -Maquignaz forse poi potrà rispondermi - dopo questa votazione, subito, gente di Gressan, e posso anche fare il nome - l'ex Sindaco di Gressan - si è rivolto subito all'allora Assessore Maquignaz. Ha chiesto un incontro con l'attuale Sindaco, che è anche segretario del Consorzio irriguo di Gressan. ha chiesto una riunione.

Allora, se non ne vado errato, ex Assessore, il Sindaco di Gressan attuale si è rifiutato di incontrarsi con lei e con l'ex Sindaco per avere una discussione assieme. Infatti lei ha dovuto sentirli separatamente. È vero o no? Quindi, affermativamente.

Quindi, non ritengo che sia, da parte del Consiglio, una cosa da prendersi così alla leggera. Non ritengo che si debba, per intralciare questo, dare, approvare questa fideiussione affinché l'iter vada avanti e dopo vedere se c'è la volontà politica da parte del Consorzio.

Io ritengo - e in questi quindici giorni, se rinviamo di quindici giorni - si può fare una riunione con tutti gli aventi diritto al Consorzio, con la presenza dell'Assessore Lustrissy per realmente stabilire se c'è la volontà dei Consorzio di Gressan di eseguire queste opere.

Se ci sarà, saremo tutti felici di approvare in Consiglio regionale, ma se non ci sarà, ritengo che è dovere preciso della Giunta, in questa maggioranza striminzita che si è avuta precedentemente, maggioranza avuta con un voto che a noi pare che non ha validità. Ritengo che è un dovere della Giunta di verificarla di nuovo, questa maggioranza.

Quindi, di nuovo, richiedo se la votazione, forse quindi come ha fatto Fosson, riportiamo la questione sul rinvio. Grazie.

Dolchi (Presidente) - Ci sono altri che chiedono la parola? C'è una precisa richiesta di rinvio o no?

No, appena dopo, nel corso della discussione generale.

Fosson (UV) - Se, più o meno, tutti hanno discusso, io rinnoverei, in questo momento, la richiesta di rinvio - un breve rinvio - come avevo proposto questa mattina, per appurare particolarmente.

Dolchi (Presidente) - Perché il Consiglio sia informato: breve rinvio, cioè, vuol dire la prossima seduta del Consiglio.

Fosson (UV) - Io chiederei rinvio perché la Commissione potesse esaminare e avere a disposizione la relazione tecnica ed essere messa a conoscenza perfetta di quelle che sono le convenzioni fatte con il Comune e, eventualmente, con l'Alpila.

Dolchi (Presidente) - Manganoni, sul rinvio. C'è una proposta di rinvio specifica. Mi sembra, dalle parole del Consigliere Fosson, in base all'articolo 51 che dice: "La discussione può essere interrotta per domandare il rinvio della proposta all'esame di una Commissione".

Manganoni (PCI) - Io avevo posto sei domande alla Giunta, chiedendo di rispondermi. Fra queste domande vi era la seguente, come io ho capito - l'Assessore precisi se io non ho capito - se nel circuito dell'irrigazione a pioggia venivano immesse le acque del depuratore delle fognature. Questa era una delle sei domande che io ho posto.

Allora, io chiedo: prima mi si risponda a questa domanda. Perché io preciso subito che, se noi immettiamo le acque del depuratore delle fognature di Pila nel circuito dell'irrigazione a pioggia - a parte, poi, le altre considerazioni dell'inquinamento delle sorgenti che non tratto adesso, tratteremo in altra sede - io vi cito solo un fatto: ad Arpuilles noi abbiamo costruito un depuratore per le fognature di Arpuilles. I tecnici giuravano che l'acqua che usciva da quel depuratore era potabile. Questo me lo ricordo io. Oggi le analisi dell'acquedotto di Signayes, le cui sorgenti sono situate a valle del Rû Bourgois, dove sboccano queste acque che quelli giuravano potabili, sono inquinate e l'acqua che si beve a Signayes, non è potabile. Non che ve lo dico io, lo dicono le analisi. Anzi, è pericolosa.

Ora, è vero che quest'acqua d'irrigazione non è destinata a uso potabile ma, se quella dovesse contenere dei bacilli, per esempio i bacilli del tifo, noi, con l'irrigazione a pioggia, irrighiamo ben bene nei prati e in tutte le zone. Pertanto io, prima di pronunciarmi, innanzitutto voglio queste risposte e particolarmente su questo fatto.

Perché io vi preciso che, se le acque vengono - e ve lo ripeto - immesse nel circuito, io non sono d'accordo perché l'esempio triste di Arpuilles insegna qualcosa. E ce ne sono altri di esempi, ne cito solo uno. Ma questo è più vicino, andate, se volete, tutti a constatare.

E, dopo certe lezioni, malgrado il giuramento dei tecnici, dovremmo aver capito qualche cosa. Se neanche quegli esempi non ci hanno insegnato niente, beh, io dico, allora non facciamo gli Amministratori. Stiamo ai giuramenti e poi la popolazione bene l'acqua inquinata. Come succede oggi a Signayes.

Dolchi (Presidente) - Signori Consiglieri, richiamo la vostra attenzione sul fatto che da stamattina facciamo una discussione esauriente, ampia, interessante, su una fideiussione che forse non implicherebbe tutte queste ricerche di particolari tecnici. Io, come presidenza, non è che possa né esortare né obbligare a rispondere a questa o a quella domanda specifica. I Consiglieri hanno i loro strumenti per fare specifiche domande. Il dibattito è ancora in fase di discussione generale. C'è una richiesta specifica di rinvio. Il Consiglio è - mi sembra - sufficientemente documentato. Adesso, dopo che c'è stata questa discussione, per decidere se intende accogliere la domanda di rinvio o se intende procedere alla fine della discussione generale e alla votazione della legge.

Questo è quello che, come presidenza, riteniamo e ritengo utile proporre per il normale svolgimento dei lavori.

Quindi, sulla proposta di rinvio, ai sensi dell'articolo 51, c'è nessuno che chiede la parola pro o contro questa proposta? Io metto ai voti per alzata di mano.

Allora, chi è favorevole, a sensi dell'articolo 51, per la proposta di rinvio, è pregato di alzare la mano. Grazie. Chi non è d'accordo sulla proposta di rinvio, è pregato di alzare la mano. Chi si astiene.

Scusate, per una rapidissima controprova, i favorevoli al rinvio sono pregati di alzare la mano. Chi è contrario? Chi si astiene? Grazie.

Esito della votazione: 27 presenti, 11 favorevoli, 17 contrari, 1 astenuto. Il Consiglio respinge.

Allora, ripetiamo l'esito della votazione: 29 presenti, 28 votanti, astenuto il Consigliere Pedrini, 11 favorevoli, 17 contrari. Il Consiglio respinge.

Undici, vi dico i nomi: Ramera, Bordon, Borbey, Mappelli, Jorrioz, Chanu, Marcoz. No, Parisi non ha alzato la mano... Allora 12, allora scusate.

Esito della votazione: 29 presenti, 28 votanti, astenuto il Consigliere Pedrtini, 12 favorevoli, 16 contrati. Il Consiglio respinge.

È ancora aperta la discussione sull'oggetto numero 12. Se nessuno più chiede la parola, considero chiusa la discussione generale.

Manganoni (PCI) - Sei domande alla Giunta. Vuole la Giunta rispondermi a queste sei domande? Questo io chiedo.

Ramera (DC) - Solo una domanda. Il Consigliere Manganoni pone delle domande alla Giunta. Io, dall'esito della votazione, ho rilevato che una forza presente nella Giunta ha votato in maniera contraria alla maggioranza. Quindi, mi pare che le domande che fa il Consigliere Manganoni le faccia qualcuno direttamente, non alla Giunta, dato che la Giunta non è d'accordo su questo provvedimento. Grazie.

Dolchi (Presidente) - No, ma qui non siamo per farci delle domande. Qui c'è una discussione generale che, se nessuno più chiede la parola, io considero chiusa... (voce) ...è un problema che riguarda la Giunta...

(parlano tutti assieme)

Monami (PCI) - Data la momentanea confusione che l'argomento in discussione propone, propone confusione, io propongo, per risolvere questa confusione, dieci minuti di intervallo, Signor Presidente.

Dolchi (Presidente) - Il Consiglio è d'accordo.

La seduta è sospesa per dieci minuti. Se sono cinque, ancora meglio.

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La seduta è sospesa dalle ore 18,03 alle ore 18,31.

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Dolchi (Presidente) - La discussione generale sull'oggetto n. 12, nell'intento di giungere a una conclusione di questo argomento, io pregherei i Signori Consiglieri che ancora intendono prendere la parola, di prenderla, in modo che poi si possa dichiarare chiusa la discussione e, a termine di regolamento, dare la parola all'Assessore competente e al Presidente della Giunta e dopo alle dichiarazioni di voto.

Quindi, vi richiamo al vostro senso di collaborazione e alle norme del regolamento.

Se c'è ancora qualcuno che chiede la parola per discussione generale, se no chiudiamo la discussione generale dando la parola all'Assessore all'Agricoltura, dopo di che ogni Gruppo avrà la possibilità di manifestare la propria posizione mediante la dichiarazione di voto.

Non c'è più nessuno che chiede la parola in sede di discussione generale?

Possiamo considerare chiusa la discussione generale; dopo di che, allora, do la parola all'Assessore Lustrissy.

Lustrissy (DP) - Ma io non vorrei ripetere l'intervento, il doppio intervento di questa mattina, però mi pare necessario - a questo punto - rispondere ad alcune domande che sono state poste in sede di discussione dai colleghi Consiglieri.

Effettivamente, quando Fosson parla del problema del Canale della Gora, credo che abbia posto il dito sul problema perché, in effetti, la convenzione fatta tra il Comune e il Consorzio prevede l'utilizzazione di una certa parte di acqua di sorgente - che, in questo caso, sono il gruppo delle sorgenti del Plan della Gora - prevedendone altresì la restituzione previa depurazione, a un certo punto.

Ora, mi riferisco alle domande postemi dal Consigliere Manganoni, in modo particolare, su certi aspetti tecnici del problema, cioè se è vero o meno che si utilizzeranno le acque depurate delle fognature: sì. Nella convenzione, almeno stando alla convenzione, al punto sette della convenzione intervenuta tra Comune e Consorzio per l'impianto di irrigazione a pioggia - e qui l'impianto di irrigazione a pioggia si discosta totalmente dal problema dell'acquedotto perché in nessun modo le strutture, le prese, le infrastrutture previste per l'impianto di irrigazione a pioggia verranno in alcun modo utilizzate per l'acquedotto - per cui, al punto sette della convenzione, il Comune si impegna a restituire l'acqua, previa depurazione della stessa, in modo da assicurare che nessun danno possa essere arrecato a persone, animali e vegetazione per acqua inquinata.

Ora, su questo problema abbiamo avuto anche noi molti dubbi e li manteniamo. E noi riterremmo ancora, in un incontro previsto - e, come già suggerito da alcuni Consiglieri - con l'Assemblea dei Consorzio, di richiamare l'attenzione del Consorzio su questo aspetto, in modo da evitare eventuali danni alle colture, alle popolazioni, dovuti ad acque inquinate.

Perché l'Alpila è dentro al Consorzio? Ebbene, questo è un punto anche da chiarire con l'assemblea. Perché l'Alpila penso, in un primo momento, in sede di prima convocazione, quando ha determinato un po' l'esito della votazione, detenendo una quota di circa quatto per cento di utenze-ora; cioè l'Alpila ha circa duecento trentasei ore su cinquemila settecento trentasei che rappresentano il quattro per cento dell'utenza, se sottraiamo a queste duecento trentasei ore, probabilmente siamo a pareggio con l'esito della votazione.

Ma l'Alpila doveva, in prima istanza, essere convocata quale utente, in quanto il Consorzio doveva deliberare sull'utilizzazione dell'acqua e delle utenze del comprensorio per l'impianto di irrigazione a pioggia.

In una seconda assemblea, poi, le cose sono leggermente cambiate e l'apporto dell'Alpila non è più stato determinante.

Comunque questo aspetto sarà da chiarire ancora col Consorzio.

Qualcuno ha detto: ma, i proprietari utenti del Consorzio non sono stati avvertiti. Dalle notizie assunte dal segretario del Consorzio, gli utenti del canale e del comprensorio hanno ricevuto avviso postale e, naturalmente, non tutti gli utenti si sono presentati alla riunione, in quanto alla riunione erano presenti circa il settanta per cento degli utenti. Pertanto non tutti gli utenti del Consorzio erano presenti.

Ci sono delle superfici di bosco irrigate?

Questo l'escludo nel modo più assoluto in quanto, avendo esaminato la planimetria della superficie irrigata del Consorzio e la corografia, l'impianto di irrigazione a pioggia ha tenuto conto solo delle superfici praticee e, certamente, non sono stati inseriti dei boschi; tra l'altro non so neanche come si possa in quanto gli irrigatori hanno ordinariamente un'altezza inferiore alle conifere, quali sono i boschi di Pila. Questo io lo posso escludere nel modo più assoluto.

Pertanto io ritengo che, chiaro, che un problema di questo genere, considerato anche il duplice problema, gli aspetti e i risvolti del problema, l'esigenza di contemperare a questa utenza delle acque tra un insediamento turistico di quel tipo e i diritti acquisiti dai proprietari agricoltori per le esigenze agricole, nascano molti e complessi problemi.

A noi, in definitiva, cosa preme? Che questi rapporti vengano fissati nel modo più chiaro, di modo che ci sia un'esatta ripartizione delle utenze e un'esatta, diciamo, definizione del problema, in rapporto, soprattutto, per quanto ci concerne direttamente, alle esigenze dell'impianto irriguo che - come dicevo prima - è di notevole importanza, in quanto è previsto su una superficie di circa trecentoventi ettari.

Allora, ma non starò qui a prendere in considerazione altre domande perché mi pare che, a un certo punto, ci sia stata anche un po' di confusione, non so se voluta o meno, tra l'impianto irriguo e il Consorzio, cioè tra l'acquedotto e il Consorzio irriguo. No, non mi riferisco, in questo caso, al Consigliere Manganoni, ma mi pare di avere sentito da altri Consiglieri certi rapporti e connessioni tra opere di presa di impianto irriguo, opere di presa dell'acquedotto, interferenze reciproche di questo tipo. Naturalmente qua ci sono interessi legittimi da molte parti, ci sono opinioni diverse sull'utilità degli impianti irrigui di questo tipo. Naturalmente, la nostra aspirazione, la nostra politica regionale nei confronti dei problemi dell'agricoltura, è stata sempre decisamente puntata sull'ammodernamento delle strutture e sulla razionalizzazione delle strutture e proprio l'impianto di irrigazione a pioggia rappresenta uno di questi momenti di razionalizzazione.

Molti terreni oggi vengono abbandonati a non più irrigati per la complessità, alle volte, degli impianti di irrigazione a scorrimento, per la mancanza di tempo disponibile da parte di molti proprietari ed ecco perché, al di là e la di fuori del miglioramento della produzione quantitativa di foraggio dei prati irrigati, ci sono anche esigenze di conciliare il tempo libero di ognuno con le esigenze di irrigare le proprietà per ottenere un raccolto, ed ecco perché per noi, Amministrazione regionale, in particolare modo Assessorato all'Agricoltura, il momento dell'impianto irriguo rappresenta un passo importante nella razionalizzazione e nella ristrutturazione delle nostre strutture agricole, che non possiamo sottovalutarne la portata né le conseguenze di un rifiuto di tale impostazione.

Ora, che l'opera sia urgente, è fuori dubbio perché, come dicevo, i tempi per la realizzazione sono brevi e noi sappiamo quanto siano variabili in questi tempi anche i prezzi delle forniture e come invecchino presto anche i progetti. Pertanto, esigenza di rapidità di intervento con fideiussione per permettere al Consorzio di appaltare le opere, però tenendo conto delle diverse osservazioni fatte da molti Consiglieri in rapporto a quei problemi che abbiamo discusso lungamente per tutta la giornata. Ritengo, almeno ritengo, riteniamo come Giunta, di poter aderire alla richiesta che è stata fatta da alcuni Consiglieri, in modo particolare dai Consiglieri Monami e Maquignaz, di definire poi, in sede esecutiva, il comportamento della Giunta in rapporto a certi atti che il Consorzio dovrà compiere e saranno gli atti, diciamo, definiti di manifestazione di volontà di realizzare l'opera e di chiarimento nella convenzione che essi, Consorzio, hanno stipulato con il Comune di Gressan, e mi prendo l'impegno, come Assessore all'Agricoltura, di presenziare a questa riunione, in modo di accertare "de visu" la disponibilità della maggioranza degli utenti del Consorzio per la realizzazione dell'impianto.

Noi, a questo momento, abbiamo degli atti definitivi che sono già manifestazione di volontà; abbiamo l'atto del Consorzio deliberativo a maggioranza che richiede l'impianto e ne propone alla Giunta l'invio al Feoga e al Ministero dell'Agricoltura. Noi abbiamo dato esecuzione, come Amministrazione regionale, a questi atti preliminari ma vi assicuriamo che, prima di completare l'iter, prima di addivenire all'atto esecutivo previsto dalla convenzione - e questo la legge lo prevede delegando la Giunta agli atti esecutivi - possiamo assicurare il Consiglio che, prima di dare corso agli atti esecutivi, ci garantiremo per tutte quelle cose che sono state evidenziate durante questo lungo dibattito, in modo di accertare in via definitiva la disponibilità degli utenti di Consorzio, di realizzare l'opera e con la maggior chiarezza possibile per le parti contraenti.

Dolchi (Presidente) - Per dichiarazione di voto? No, no, un momento, scusi Consigliere Manganoni, abbiamo chiuso la discussione generale. Ha parlato l'Assessore all'Agricoltura, c'è, a norma di Regolamento, uno che può parlare che è il Presidente della Giunta. Ha qualche cosa da aggiungere, Presidente della Giunta? Il Presidente della Giunta non ha altro da aggiungere alle dichiarazioni... sì, la parola al Presidente della Giunta.

Dujany (DP) - Brevemente per riconfermare quanto è stato detto dall'Assessore: l'impegno della Giunta, sottolineato nei vari interventi dei Consiglieri, di accertare, prima di dare il via agli atti esecutivi, a che il Consorzio decida in un modo autonomo.

Dolchi (Presidente) - Dovremmo passare ora all'esame articolo per articolo. Ecco, sapete che c'è sempre... cioè il Consiglio ritiene di fare adesso le dichiarazioni di voto o al termine dell'articolo per articolo? Subito. Allora il Consiglio ritiene di pronunciarsi subito. La parola solo per dichiarazione di voto. Consigliere Manganoni.

Manganoni (PCI) - Dopo le risposte che ho avuto dalla Giunta e, specificatamente, dall'Assessore all'Agricoltura e dopo le assicurazioni ricevute dall'Assessore particolarmente sulla questione che più mi preoccupava, cioè l'immissione delle acque cosiddette depurate nel circuito dell'irrigazione a pioggia, ciò che costitutiva, a mio punto di vista, un grave pericolo per ragioni igieniche e sanitarie che è inutile sottolineare, dichiaro anche, anche per non ritardare e correre il rischio di perdere il finanziamento da parte del Feoga, dichiaro che, essendo soddisfatto di questi chiarimenti e di queste assicurazione, di votare a favore a nome del Gruppo.

Fosson (UV) - Noi siamo lieti di avere partecipato lungamente a questa discussione. In questo momento, come dichiarazione di voto, dico che l'Union Valdôtaine voterà a favore facendo, però, alcune precise raccomandazioni che saranno anche contenute in parte a quelle che sono state già dette dal Presidente e dall'Assessore Lustrissy.

Primo: che la Giunta si accerti che la quantità d'acqua ancora a disposizione del canale, dal canale della Gorra, dopo la cessione fatta dal Consorzio al Comune, sia sufficiente per la parte alta dell'impianto servita da questa presa.

Secondo: che il Consiglio regionale e il Consorzio irriguo siano edotti della spesa complessiva dell'opera dopo l'aggiornamento dei prezzi da applicare sul progetto attuale che data di alcuni anni fa.

Terzo: che i consorzisti siano edotti chiaramente delle prevedibili spese di gestione.

Quarto: che sia accertata la volontà dei consorzisti a realizzare e gestire l'opera.

Quinto: per ultimo, deploriamo che si dia acqua pura all'Alpila, lasciando a disposizione della popolazione di Gressan acqua cosiddetta depurata.

Dolchi (Presidente) - Ci sono altri che chiedono la parola per dichiarazione di voto? La parola al Consigliere Borbey.

Borbey (DC) - A nome della Democrazia Cristiana, ed è una presa veramente, diciamo, seria da parte del nostro Gruppo e con coscienza, noi, considerato che il Consiglio regionale, dopo ampia discussione e dopo essersi accorto che in questa discussione non siamo arrivati e non abbiamo capito ancora esattamente il punto della situazione, riteniamo di dover votare contro a questa fideiussione, non perché siamo contrari a un impianto di irrigazione a pioggia nel Comune di Gressan ma poiché riteniamo che era dovere della Giunta riportare un problema così importante subito al Consiglio regionale quando si è accorta che la volontà politica del Consorzio irriguo di Gressan non era presa a una percentuale che poteva dare una garanzia e, cioè, a una percentuale di un sessanta, di un settanta per cento che poteva dare l'assicurazione che quest'opera era veramente sentita ed era indispensabile per l'agricoltura del territorio di Gressan. Invece questa maggioranza era ridotta a pochissimo, questa maggioranza era stata determinata da proprietari che non c'entravano niente per questo complesso, per questo impianto di irrigazione a pioggia. Quindi, noi riteniamo che era doveroso, da parte della Giunta, portare in Consiglio regionale subito questa questione, visto che la Giunta oggi si è dichiarata di nuovo contraria di rinviare per quindici giorni solamente e non per mesi e mesi, per dover perdere forse questo contributo da parte del Feoga, ma solamente per quindici giorni per convocare appunto il Consorzio e per stabilire se c'era ancora questa volontà. Noi ci dichiariamo contrari. Votiamo contro anche perché riteniamo che questo progetto che comprende boschi anche, e voglio chiarirlo bene, voglio chiarirlo chiaramente, comprende anche boschi. In questo comprensorio ci sono anche boschi che dovrebbero essere irrigati; inoltre vengono - e qui voglio sottolineare - in questo progetto, per circa il cinquanta-sessanta per cento, il comprensorio fa parte, comprende le malghe del Comune di Gressan, malghe che hanno un futuro prettamente turistico e dove, nella prima bozza del piano regolatore di Gressan, questa zona è già prevista quasi tutta edificabile e una volumetria del 0,40 e, inspiegabilmente, questa bozza è da due anni che dorme nei cassetti. E non riusciamo, e non vorremmo mettere pulci all'orecchio se c'è qualcuno che avesse interesse che questa bozza non vada avanti poiché, e cioè di fare rimanere queste zone agricole, e non vorremmo che questo impianto di irrigazione sia non so, così, la scusa un domani, da parte di qualcuno, sia in Consiglio regionale o in altre sedi, nel dire: "Ma questa è una zona che abbiamo speso soldi per lasciarla agricola e dobbiamo lasciarla agricola e, quindi, perché metterla edificabile". Per questo motivo noi riteniamo che il progetto, perché proprio la volontà politica del Consorzio non era espressa a forte maggioranza, doveva essere preventivamente portata e verificata; dopo si doveva forse fare un progetto di un impianto di irrigazione a pioggia, solamente a una quota che comprendeva dai mille metri in giù, quindi la quota dove veramente l'agricoltura è intensiva, dove veramente l'agricoltura può rendere qualcosa. Invece, nelle malghe, lo sapete benissimo, che quasi non si fa neanche un taglio di fieno, Signori miei, ma solamente il pascolo e, quindi, spendere soldi per fare irrigazione a pioggia per il pascolo mi sembra mi sembra che non sia una cosa seria da parte di questo Consiglio. Inoltre, in zone dove, finito il lavoro che si farà e cioè un'azione capillare di tubazioni, se il Comune di Gressan la metterà come zona fabbricabile, appena finito questo lavoro, lo smantelleremo nel cinquanta se non nell'ottanta per cento.

Dolchi (Presidente) - Consigliere Parisi per dichiarazione di voto.

Parisi (MSI-DN) - Signor Presidente, Signori Consiglieri, ognuno di noi, penso, abbia l'obbligo di prodigarsi in tutti i sensi per valorizzare l'agricoltura in Valle d'Aosta - e questo è un problema sentito da tutti e nessuno si dissocia da questo - ma cercare di poter irrigare trecentoventi ettari di terreno con un prelievo di quelle poche acque di cui si è parlato... secondo, a me sembra veramente un sogno. E non si dice, d'altra parte, quante girandole penso che vanno adibite in questa irrigazione a pioggia, vengono a essere azionate fra le tre prese e quale pressione hanno queste girandole nell'erogazione dell'acqua, per vedere proprio esattamente se quest'acqua serve, è sufficiente a irrigare questa zona. Per queste mie perplessità mi astengo dal votare.

Dolchi (Presidente) - La parola al Consigliere Jorrioz per dichiarazione di voto.

Jorrioz (PSDI) - Dopo le dichiarazioni della Giunta, facendo anche mie le richieste del Consigliere Fosson, voterò a favore della fideiussione.

Dolchi (Presidente) - La parola alla Consigliera Perruchon Chanoux.

Perruchon (UVP) - Les Conseillers de l'Union Valdôtaine Progressiste déclarent de voter en faveur du point douze, après les déclarations de l'Assesseur Monsieur Lustrissy qui s'engage de réunir à nouveau les membres du Consortium des Rû en question de s'assurer la libre adhésion à ce Consortium.

Dolchi (Presidente) - La parola al Vice Presidente Chanu per dichiarazione di voto.

Chanu (DP) - I Democratici Popolari, dopo la lunga e approfondita e appassionata discussione che ci ha tenuto qui per quasi l'intero arco della giornata, dichiarano di votare a favore del disegno di legge portato all'esame del Consiglio. Questo sia sulla base degli elaborati tecnici che sono stati acquisiti fin qui nel corso della lunga istruttoria sia sulla base anche delle informazioni, delle affermazioni e degli impegni che la Giunta, tramite l'Assessore all'Agricoltura, ha assunto per fugare quelli che erano aspetti, quelle che erano perplessità, che certamente dovevano essere e devono essere prese in considerazione. Vorrei soltanto, in questo momento, certamente non polemizzando con alcuno, sdrammatizzare in parte per quello che riguarda la dichiarazione fatta dal rappresentante dell'Union Valdôtaine. Certamente, né il Consiglio regionale né la Giunta vuole dare acqua in un modo agli uni, acqua in un altro agli altri. Teniamo conto e rendiamoci conto della realtà. Si tratta di un impianto di irrigazione destinato, quindi, a usi specifici e non cerchiamo quindi di spostare il problema su un altro arco, nel senso di dover giunger all'affermazione che la popolazione di Gressan dovrà abbeverarsi di acqua depurata, mentre la gente che frequenterà la stazione turistica dell'Alpila avrà per i suoi usi, avrà dell'acqua perfettamente potabile. Questo volevo dire, naturalmente, puntualizzando questa situazione tenuto conto, altresì, che per quello che riguarda l'espressione sin qui avuta di una volontà, da parte dell'organo che ha preso l'iniziativa, cioè del Consorzio, nulla poteva, evidentemente, si può addebitare a carico dell'Amministrazione comunale: Tanto più che ognuno dei consorzisti aveva ed ha, io ritengo, ancora la possibilità e tutti i rimedi giuridici necessari, qualora ci fossero state - quello che si è sentito dire - delle irregolarità nella convocazione, nella conduzione dell'assemblea, di farli valere nelle competenti sedi. Lo sappiamo tutti che, in materi di consorzio, ogni consorzista non è, qualora ci sia stata una manifestazione di volontà inquinata da una irregolarità di procedura, non è che non abbia voce in capitolo, non è che non abbia la possibilità di far valere le proprie ragioni nelle competenti sedi. Bene comunque farà l'Assessorato a riconstatare la volontà del Consorzio di portare a termine questa opera che intende iniziare.

Taniamo conto, infine che, di fronte al pericolo di perdere un cospicuo finanziamento come quello che era rappresentato ed è rappresentato dai contributi che per quest'opera si possono avere, tenuto conto anche che con la deliberazione che andiamo assumendo rimangono poi valide e salve, in sede esecutiva, tutte quelle possibilità di ulteriori indagini che sono stata oggi sottoposte. Certamente sì, a mio avviso, l'interesse e non i va contro l'interesse della popolazione agricola di Gressan e soprattutto del Consorzio.

Dolchi (Presidente) - Ci sono altri che chiedono la parola per dichiarazione di voto? Se non c'è più nessuno che chiede la parola per dichiarazione di voto, si passa alla votazione palese articolo per articolo. Pregherei i Consiglieri, se fosse possibile, di non allontanarsi dall'Aula, in modo da evitare il cambiamento dei numeri nel corso della votazione delle presenze.

Articolo 1. C'è qualcuno che chiede la parola sull'articolo 1? Se nessuno chiede la parola, metto in votazione per alzata di mano l'articolo 1. Chi è d'accordo è pregato di alzare la mano, grazie. Chi non è d'accordo? Jorrioz ha detto che votava a favore. Chi si astiene?

Esito della votazione dell'articolo 1: presenti 28, votanti 27, astenuto il Consigliere Parisi, favorevoli 23, contrari 4.

Il Consiglio approva.

Articolo 2. C'è qualcuno che chiede la parola sull'articolo 2? Chi è d'accordo è pregato di alzare la mano. Chi non è d'accordo? Chi si astiene?

Esito della votazione: presenti 28, votanti 27, 1 astenuto, 23 favorevoli, 4 contrari.

Il Consiglio approva.

Articolo 3. Nessuno chiede la parola sull'articolo 3? Direi, se il Consiglio è d'accordo per votare... no, allora metto in votazione l'articolo 3. Chi è d'accordo è pregato di alzare la mano. Consigliere Andrione... Allora, consideriamo non presente il Consigliere Andrione. Se il Consiglio è d'accordo, la votazione è identica a quella degli articoli precedenti: presenti 28, votanti 27, 1 astenuto, 23 favorevoli e 4 contrari.

Il Consiglio approva.

Articolo 4. C'è qualcuno che chiede la parola sull'articolo 4? Metto in votazione l'articolo 4. Chi è favorevole è pregato di alzare la mano, grazie. Chi non è d'accordo? Chi è contrario? Chi si astiene?

Esito della votazione: presenti 29, votanti 28, 1 astenuto, 24 favorevoli, 4 contrari.

Il Consiglio approva.

Articolo 5. C'è qualcuno che chiede la parola sull'articolo 5?

Stesso risultato: 24 favorevoli, 4 contrari, 1 astenuto su 29 presenti e 28 votanti.

Il Consiglio approva.

Articolo 6. Nessuno chiede la parola?

Stesso risultato, stessa votazione.

Il Consiglio approva.

Articolo 7. Nessuno chiede la parola?

Stesso risultato, stessa votazione.

Il Consiglio approva.

Si passa alla votazione segreta.

Esito della votazione sull'oggetto numero 12: presenti 30, votanti 29, astenuti, maggioranza 16, voti a favore 23, contrari 6.

Il Consiglio approva.

Punto 13 all'ordine del giorno.