Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 4196 del 12 dicembre 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 4196/XVI - Continuazione della trattazione congiunta delle Relazioni della Sezione regionale di controllo della Corte dei conti, del D.L. n. 168 (Legge di stabilità regionale per il triennio 2025/2027) e del D.L. n. 169 (Bilancio di previsione finanziario per il triennio 2025-2027). (Reiezione di nove ordini del giorno. Ritiro di cinque ordini del giorno)

Bertin (Presidente) - Con 33 Consiglieri presenti possiamo iniziare. Ha chiesto la parola il consigliere Marguerettaz per mozione d'ordine, ne ha facoltà.

Marguerettaz (UV) - Abbiamo fatto una Capigruppo in attesa di poter incontrare la delegazione degli NCC, dei noleggiatori. Non siamo riusciti ad avere questo incontro, ma avrei immaginato che nella Capigruppo sarebbe stata affrontata anche l'organizzazione dei lavori. Io credo che, sulla scorta di quello che è accaduto ieri - abbiamo fatto 16 ordini del giorno -, sia indispensabile convocare il Consiglio anche per la giornata di domani. Ovviamente questa è una decisione che dovrà essere presa dalla Capigruppo, ma, proprio ai fini del Regolamento, credo che questa decisione debba essere presa tempestivamente per dar modo poi di mandare le comunicazioni e di fare tutte le cose che devono essere fatte, perché non credo che la notturna di oggi, visti i tempi - ammesso che si voglia fare la notturna - ci permetta di concludere l'ordine del giorno, quindi questo argomento deve essere affrontato subito.

Presidente - Nella mattinata affronteremo anche questa questione. Intanto iniziamo con gli ordini del giorno. Ordine del giorno n. 4 di PCP. Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Abbiamo ascoltato ieri le gravissime parole del Presidente della Regione che ha annunciato il voto di astensione su tutte le iniziative dell'opposizione prima ancora di ascoltarne l'illustrazione e le motivazioni, arrivando addirittura ad accusare la minoranza di insinuarsi in un provvedimento già definito. A fronte delle dichiarazioni fatte dal Presidente, prendiamo atto di quanto scarsa sia la sua considerazione dell'intera Istituzione del Consiglio Valle, nonché di tutte le parti audite in Commissione. Noi non siamo stupiti dall'ennesima sua dimostrazione di arroganza, Presidente, però forse a questo punto lei dovrebbe tener conto di quanto espresso anche da alcuni componenti della sua maggioranza.

L'ordine del giorno che presentiamo è un argomento di cui ha parlato in parte l'assessore Marzi anche nel suo intervento in replica l'altro ieri, quando ci ha ricordato una serie di iniziative che la Regione ha messo in campo e sta mettendo in campo in favore delle persone con disabilità. Iniziative che sono anche state citate, presentate nei giorni che hanno preceduto e seguito il 3 dicembre, Giornata internazionale delle persone con disabilità. Si è fatto in particolare riferimento all'importante legge delega sulla disabilità: la legge 227 del 2021 e ai decreti attuativi che ne sono seguiti. Si tratta di strumenti legislativi che hanno introdotto degli importanti cambiamenti sia nella valutazione, ma poi anche nelle varie azioni di assistenza alle persone con disabilità.

Quello che viene in qualche modo ora pensato, programmato, messo in campo deve portare a un vero e proprio cambio di paradigma nell'approccio alla disabilità, dove le esigenze delle singole persone diventano non esigenze loro, ma bisogni e necessità della comunità di appartenenza, che vuole essere - e non deve essere - inclusiva. Sembra una sottigliezza ma in realtà dietro a questi due verbi - volere e dovere - c'è tutta una diversa visione nei confronti di queste persone. Questa nuova impostazione - lo abbiamo sentito molto bene anche nel convegno che è stato organizzato proprio qui a Palazzo dall'USL, dall'Assessorato, dalle famiglie che fanno parte di associazioni per i diritti delle persone con disabilità - del progetto di vita individuale, personalizzato e pienamente partecipato delle persone con disabilità, assume ora un valore centrale anche per quello che riguarda le Pubbliche Amministrazioni, che devono, naturalmente attraverso un'adeguata programmazione dei servizi, garantire quel diritto costituzionale all'autodeterminazione anche a questi cittadini. Nel progetto - lo abbiamo sentito spiegare molto bene - dovranno essere inserite le volontà, i desideri e le richieste della persona con disabilità. In quella giornata, ma non soltanto in quell'occasione, anche leggendo molta della letteratura che c'è in materia, ci siamo resi conto che ci sono grandi preoccupazioni. Ci sono delle preoccupazioni anche da chi ha direttamente lavorato alla riforma e due dei relatori che erano presenti qui hanno collaborato a scrivere i decreti attuativi. Ci sono delle preoccupazioni per quello che riguarda la reale possibilità che le persone con disabilità possano veramente di qui in avanti decidere come, dove, con chi vivere e non limitarsi a dover accettare soluzioni di assistenza, soluzioni abitative, lavorative che vengono confezionate e precostituite da chi poi deve effettivamente erogare dei servizi o sovrintendere a questi servizi.

Un'altra delle preoccupazioni - e la capisco bene perché l'ho vissuta anche solo da insegnante nel momento in cui bisognava predisporre i piani educativi individualizzati - è che c'è un rischio che tutto si riduca a un adempimento burocratico, cosa che dovrebbe assolutamente - e con la volontà e il concorso di tutti - essere evitata. La riforma dovrà essere applicata a partire dal 1° gennaio 2026, quindi fra un anno. Ci sono molte azioni da mettere da mettere in atto, c'è bisogno di una programmazione articolata e a questa programmazione so che si sta lavorando, però bisogna anche focalizzare l'attenzione sul fatto che non si possono dare delle risposte univoche. È davvero diversa la filosofia che sta dietro a questa nuova legge. In particolare per quello che riguarda il "dopo di noi", ma anche il "durante noi", come ci hanno sottolineato alcune famiglie e alcuni operatori in quelle occasioni.

Crediamo che tutta questa tematica meriti un'attenzione da parte di ognuno di noi, anche da parte della Comunità e siamo convinti che sia necessaria una puntuale informazione circa l'iter dell'applicazione della riforma a livello locale, che passa anche e soprattutto, ma non solo, attraverso la riforma della legge regionale 14 del 2008 di cui abbiamo parlato e di cui anche l'Assessore ci ha detto che sono in corso i lavori, che si sta procedendo in quel senso.

L'ordine del giorno che presentiamo impegna il Governo a predisporre - di concerto con le associazioni che si occupano di disabilità, con l'USL, con i medici di medicina generale, gli assistenti sociali e più in generale con i soggetti che a vario titolo si occupano di disabilità - una campagna di informazioni che sia rivolta sia a queste persone che alle loro famiglie circa l'importanza della riforma in atto. Lo dico perché ci sono tante famiglie che fanno riferimento a delle associazioni, che aderiscono a delle associazioni, ma sappiamo anche che ce ne sono molte altre nella nostra regione che sono un po' isolate, magari anche per volontà loro, perché c'è ancora un po' - purtroppo - questo stigma in alcune zone delle difficoltà di salute fisiche o mentali.

L'altro impegno è prevedere fin da ora delle attività di formazione del personale scolastico e del personale della Pubblica Amministrazione in relazione alle modifiche dei servizi in funzione dei progetti di vita, comprese le risorse necessarie.

C'è poi un secondo impegno che è al Presidente della V Commissione consiliare, sentito l'Assessore di riferimento, ad aggiornare periodicamente i componenti della Commissione sull'iter di applicazione della riforma che ho citato.

Aggiungo in conclusione soltanto una cosa: noi sappiamo e siamo perfettamente coscienti che c'è un lavoro in corso, lo dimostrano anche tante delle cose che abbiamo sentito, le risposte che sono state date in molte occasioni, però qui ci sembra che siamo di fronte a un momento che deve coinvolgere in maniera veramente più ampia e capillare tante persone e deve anche essere comunicato all'intera Comunità, da qui la richiesta di questo impegno.

Presidente - Assessore Marzi, a lei la parola.

Marzi (SA) - Ringrazio anche per questa miglioria. Stiamo lavorando, come da lei richiamato, insieme a tutti gli attori coinvolti proprio nel senso auspicato dall'ordine del giorno, in piena condivisione con le associazioni, le famiglie e gli attori sul territorio.

Riteniamo, nella comune consapevolezza che ci sia ancora molto da fare, di essere comunque al passo rispetto ad altre realtà regionali come peraltro c'è stato riconosciuto anche dagli esperti nazionali che hanno lavorato alla definizione dei decreti attuativi e che lo scorso 28 novembre hanno relazionato al convegno che abbiamo organizzato sul tema della legge delega in materia di disabilità e dei decreti attuativi legati alla 227.

In occasione di questo appuntamento, parte degli 8 totali che abbiamo organizzato per celebrare la Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, si è trattato il tema del progetto di vita che assume una valenza assolutamente centrale non solo nella normativa nazionale, ma anche nel lavoro di revisione della legge regionale che abbiamo già avviato. Il progetto di vita riguarda infatti la vita delle persone a 360° e quindi coinvolge nella sua costruzione tutti gli ambiti della Pubblica Amministrazione e dei vari enti che dovranno porre al centro l'esigibilità dei diritti di cittadinanza. In tale contesto la nuova norma nazionale prevede l'istituzione in tutte le Regioni dell'UVMD. A tal proposito è bene evidenziare - come, tra l'altro, richiamato durante la replica, e lei lo ha ricordato - che la Valle d'Aosta è stata tra le Regioni pioniere in tal senso avendo istituito l'UVMD già nel 2018.

Conosciamo i temi della deistituzionalizzazione del "dopo di noi", che lei cita e che saranno attenzionati nell'ambito della revisione della legge regionale 14 del 2008, il cui percorso partecipato assicura il raccordo con le organizzazioni rappresentative delle famiglie e delle persone con disabilità, che, come da lei riportato, pongono questi temi all'attenzione.

Rispetto a quanto da voi richiesto, si ipotizza di poter partire con questo percorso di informazione e sensibilizzazione già dal prossimo mese di marzo. Questo percorso terrà conto anche di quanto emerso nel corso degli eventi organizzati nell'ambito della giornata del 3 dicembre.

Gli uffici e l'UVMD stanno già delineando - in collaborazione con associazioni, dipartimenti regionali, Azienda USL, esperti della comunicazione, figure professionali sanitarie e educative - una serie di eventi informativi che stimolano una riflessione collettiva sul diritto all'autodeterminazione delle persone con disabilità, a prescindere dal bisogno di sostegno e dalla tipologia di disabilità. I temi di tutto valore evidenziati nell'ordine del giorno sono, in ogni caso, ricompresi nelle azioni da programmare all'interno dei diversi tavoli interistituzionali e regionali di coprogrammazione, quali il Tavolo interistituzionale per la programmazione integrata delle politiche sociali e delle politiche del lavoro e della formazione, il Tavolo per la promozione dell'inclusione delle persone con disabilità in ambito lavorativo, il Gruppo interistituzionale sulla disabilità, istituiti ai sensi dell'articolo 4 della legge regionale 14/2008, piuttosto che al gruppo di lavoro interistituzionale per l'inclusione scolastica per il coordinamento e integrazione dei servizi di inclusione scolastica degli alunni con disabilità delle istituzioni scolastiche regionali e paritarie di ogni ordine e grado. Tutto questo sotto l'egida della cabina di regia per la riorganizzazione dei sistemi dei servizi a favore delle persone con disabilità e per la revisione della legge 14/2008. Interventi formativi, anche rivolti ai familiari, e iniziative di sensibilizzazione sono anche compresi in progetti come "Io Vado" e "Mi Progetto" che tratta il tema della vita indipendente per persone con disabilità.

Indipendentemente dall'assoluta e legittima possibilità che c'è naturalmente di trattare questi temi durante la discussione del bilancio - lei lo sa, collega Minelli, io la ringrazio, non lo faccio di solito per le iniziative -, noi le chiediamo di ritirare l'iniziativa altrimenti ci asterremo. Nel caso specifico però non è una richiesta politica, è di fatto che, come richiamato nell'incontro trattato e organizzato proprio dal Comitato 162 sul tema della deistituzionalizzazione per i processi normativi di attuazione dei decreti attuativi della legge delega, i due professori universitari, con i quali poi, tra l'altro, ho avuto anche occasioni di passare varie ore nel trattare questo tema proprio durante quella giornata, hanno chiaramente detto che il percorso che la Valle d'Aosta ha avviato di revisione della 14 del 2008 in questo momento storico, ai sensi degli ultimi decreti attuativi sulla deistituzionalizzazione che sono stati approvati proprio nel 2024, è il percorso tipo che dovrebbe essere attuato da tutte quante le Regioni. Questo però si incastra anche con le attività che noi stiamo già facendo: quando parliamo del fatto che nel 2018 in Valle d'Aosta è stata istituita a livello regionale l'UVMD, quindi l'Unità di Valutazione Multidimensionale - che organizza, tra l'altro, tutta una serie di professionalità in un rapporto tra le politiche sociali, la sanità e anche l'Azienda USL - può sembrare tautologica come affermazione, ma, da un punto di vista amministrativo, è concretissima ed è già di fatto un grande passo avanti che naturalmente non potrà che rafforzarsi con queste strutture amministrative e politiche che dalla 221 sono andate componendosi.

Aggiungo un altro aspetto. Quest'anno, assieme proprio all'UVMD e al Dipartimento politiche sociali e alla struttura che si occupa di questi temi, presieduta dalla dottoressa Furfaro, abbiamo previsto numerose attività, a maggior ragione, raccogliendo anche il testimone di una grande attenzione che da sempre questa Regione riversa nei confronti della giornata del 3 dicembre... Questa Regione ha sempre fatto molta attenzione sia a livello informativo che a livello di condivisione alla giornata del 3 dicembre, quindi la Giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità. Questa giornata, guarda caso, quest'anno in particolar modo, è diventata un percorso fatto da 8 tappe: partita a ottobre, è arrivata e si è conclusa venerdì scorso, il 6 di dicembre, tra l'altro, proprio con un'altra giornata dedicata anche al Comitato 162 e quindi proprio in seno alla sensibilità espressa da questo ordine del giorno.

Durante questi 8 appuntamenti il tema della deistituzionalizzazione, ma soprattutto il tema della condivisione, della formazione, della partecipazione attiva da parte di tutto il mondo delle persone con disabilità, a partire dalle persone con disabilità stesse, passando per i loro familiari per arrivare a tutte le associazioni del caso con l'Azienda USL, la scuola, il dipartimento politiche sociali, il dipartimento sanità è stato un continuum. In questa Regione pertanto, auspicandoci di continuare a essere tra le migliori Regioni in tal senso, soprattutto per il bene della nostra Comunità e delle persone con disabilità che vivono in Valle, questo modus operandi - che, come sempre, sulla terra è assolutamente perfettibile - è già ad oggi quello che viene applicato. Di fatto i fondi stanziati per le persone con disabilità anche da questo bilancio, così come da quelli che verranno, sono dei fondi assolutamente cospicui. Stiamo parlando di circa 40 milioni di euro dedicati alle persone con disabilità. Sono delle cifre assolutamente rilevanti che vengono confermate dal bilancio in discussione. Per questo motivo le chiediamo di ritirare l'iniziativa, altrimenti ci asterremo e ringrazio per questa asta lunga perché serve.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Padovani, ne ha facoltà.

Padovani (FP-PD) - Solo per dare ovviamente la disponibilità della Commissione a trattare il tema nei modi e nei tempi necessari per affrontarlo con informazioni e dati utili, quindi la disponibilità c'è, come c'è sempre stata, a discutere di temi così importanti per la nostra Comunità.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Assessore, io credo che lei abbia capito che non ci fosse un intento polemico in questo ordine del giorno, tant'è vero che ho sottolineato il fatto che proprio recentemente sono state tante le iniziative. Lei ha ricordato 8 appuntamenti e poi so che non ci sono stati solo questi nell'ambito della settimana di attenzione nei confronti delle persone con disabilità, nel corso dell'anno ci sono state altre iniziative.

Lei ha giustamente ricordato che la Valle d'Aosta dal 2018 si è dotata delle Unità per la Valutazione Multidisciplinare (le UVMD). Io le ricordo però, Assessore - non credo che fosse lei in quel momento a ricoprire quella carica -, che abbiamo già discusso qui di queste unità con un'iniziativa che avevo portato in Consiglio e, nonostante la presenza, l'istituzionalizzazione di questo organismo, avevamo rilevato che però fosse molto carente, soprattutto per quello che riguardava le risorse anche umane, che devono poi occuparsi di costruire insieme alle persone e alle loro famiglie i progetti di vita, che non sono un semplice adempimento burocratico, ma richiedono molta attenzione, molto tempo, molta disponibilità. Capiamo benissimo che non sia semplice affrontare questo tema, questo argomento, questa incombenza, perché poi è anche un'incombenza.

Ha detto giustamente l'Assessore che c'è molto da fare, ma la nostra Regione è al passo. Ora sicuramente lei ha più informazioni riguardo a quelle che ho io sul percorso che si sta compiendo. Io mi auguro che sia veramente così, dai riscontri che abbiamo qualche volta questo ottimismo è un po' frenato. Importante è quello che lei ha detto sul fatto che da marzo si partirà con una serie di eventi informativi e con un percorso più strutturato.

Le richieste che noi facevamo al riguardo, per esempio, alla campagna di informazione... le volevo precisare, ci possono essere e sono importanti gli incontri come quelli recenti. Lei ha detto: "la nostra Regione ha sempre dedicato molta attenzione alla Giornata per i diritti delle persone con disabilità". Io rilevo che una giornata non può bastare, nemmeno 8, nel senso che questo è un tema che le famiglie e le persone in questione devono affrontare tutto l'anno, quindi quello che io pensavo è una forma di informazione anche molto spicciola se vogliamo.

È in corso una riforma che nelle intenzioni dovrebbe essere epocale. È importante che negli ambulatori medici, nelle biblioteche, nelle ludoteche, nelle scuole si dica questa cosa, si dica che si sta cambiando il modo di affrontare la questione e che questi progetti di vita dovranno essere completamente diversi rispetto al passato. Proprio perché non ho nessuna intenzione di fare su un tema come questo della polemica, perché credo sia necessaria la collaborazione di tutti, ma veramente di tutti, di chi occupa dei ruoli istituzionali, di chi lavora nel mondo della sanità, della scuola, delle politiche sociali, delle politiche del lavoro, io accolgo questa sua volontà di far sì che questa campagna informativa diventi più forte, più incisiva. Raccolgo anche la disponibilità del Presidente della V Commissione a fare un percorso in questo senso, magari anche a predisporre delle audizioni perché questo anno, 2025, che sta per aprirsi e che dovrà portare la nostra Regione ad avere anche lei gli strumenti per mettere a terra la riforma che - lo ricordo - dal 1° gennaio 2026 dovrà essere operativa... appunto è necessario fare un lavoro collettivo, ritiriamo l'ordine del giorno con l'auspicio veramente che così sia e che non ci dobbiamo ritrovare, come purtroppo è successo tante volte, a dover fare dei rappel e magari anche a pentirci di aver dato fiducia, ma io spero proprio che non sia così.

Presidente - L'ordine del giorno è ritirato. A questo punto sospendiamo brevemente i lavori del Consiglio per incontrare una delegazione di autonoleggiatori NCC. Ci raggiunge con una delegazione. È convocata la Conferenza dei Capigruppo.

La seduta è sospesa dalle ore 09:35 alle ore 10:14.

Bertin (Presidente) - Riprendiamo i lavori. Ordine del giorno n. 5 della Lega. Ha chiesto la parola la consigliera Foudraz, ne ha facoltà.

Foudraz (LEGA VDA) - L'ordine del giorno che presentiamo riguarda la possibilità di poter attivare dei progetti di cohousing e caring fra generazioni, ovvero coabitazione e premura, cura tra generazioni diverse.

La realizzazione di uno studentato individuato presso il Palazzo Cogne sito nel capoluogo regionale, in Corso Battaglione d'Aosta, che dovrebbe ospitare circa 70 studenti universitari, vedrà probabilmente la sua totale realizzazione con una tempistica che andrà sicuramente oltre i due anni di corsi accademici a differenza di quanto prospettato circa un anno fa ai rappresentanti degli studenti universitari. È nota la difficoltà e l'onerosità economica di trovare alloggi per questa categoria di studenti, siano essi valdostani, che provengono dalle vallate laterali, ma anche siano provenienti da altre Regioni italiane che si iscrivono all'Università della Valle d'Aosta. Sono ovviamente ragazzi e ragazze che hanno deciso di proseguire il loro percorso di studi per aumentare le loro conoscenze, per crescere dal punto di vista culturale, per poi riversare le competenze acquisite nel successivo ingresso nel mondo del lavoro. Spesso questi soggetti non hanno la capacità economica di poter affittare in autonomia un alloggio.

Accanto a questo aspetto si evidenzia il fatto che sul nostro territorio sono presenti numerose persone over 65 che vivono sole e che potenzialmente potrebbero ospitare studenti universitari. In alcune Regioni italiane i Governi regionali hanno adottato delle politiche sociali a duplice valenza, vale a dire offrire ospitalità agli studenti universitari presso alloggi privati abitati da persone sole over 65 dietro accordi stipulati tra Amministrazione regionale e università, dove agli studenti viene offerto l'affitto nelle case delle persone anziane e a queste ultime viene quindi dato un aiuto dal punto di vista economico, ma anche dal punto di vista di evitare l'isolamento sociale. Vorrei citare l'esempio della Regione Lombardia che ha appena avviato un progetto di cohousing, ovvero coabitazione, e caring, ovvero premura, attenzione, tra studenti universitari e persone oltre i 65 anni. Ai primi viene pagato l'affitto per abitare con chi vive da solo e a coloro che cedono una parte del loro appartamento viene data l'opportunità di non isolarsi, di ricevere un aiuto non solo dal punto di vista economico, ma soprattutto dal punto di vista sociale. Si sta assistendo ai giorni nostri a quello che si potrebbe definire un dramma generazionale, dove si vede un divario tra giovani e anziani, dove coloro che non hanno figli o parenti corrono il rischio di essere lasciati soli e rimanere tagliati fuori dalla vita sociale. Quando si è giovani, non si pensa a tutto questo. Come si dice, si ha tutta la vita davanti, sempre di corsa, da una parte all'altra, incastrando pezzi di vita altamente frenetica, ma, quando si arriva a una certa età, ecco che il problema si presenta e spesso le giornate, purtroppo, sono scandite dai programmi televisivi in completa solitudine. Proprio per ovviare a questi disagi sociali, occorre cercare delle soluzioni che permettano a due mondi apparentemente distanti di trovare un punto di congiunzione. È una condivisione che porta crescita e benefici a entrambe le generazioni, poiché con iniziative di questo tipo le persone sole sopra i 65 anni, oltre alla compagnia, ricevono aiuti, ad esempio, nel fare le commissioni piuttosto che nella prenotazione di visite o accompagnamento a visite e ai ragazzi viene pagato l'affitto.

Aggiungerei anche che sarebbe un atout per la nostra Università e attirerebbe sicuramente numeri importanti e, se non sbaglio, è in quella direzione che si vuole andare: rendere attrattiva la nostra Università.

Ritenuto meritevole, dal punto di vista sociale, adottare delle azioni che vadano nella direzione indicata, con questo ordine del giorno il Consiglio regionale impegna il Governo regionale a valutare la possibilità di intraprendere, in accordo con l'università della Valle d'Aosta, un percorso che porti alla realizzazione di progetti di cohousing e caring tra generazioni, rivolto a studenti universitari sino al venticinquesimo anno di età, che frequentano l'Università della Valle d'Aosta e persone che vivono sole e che abbiano compiuto i 65 anni.

Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Marzi, ne ha facoltà.

Marzi (SA) - La proposta presentata è sicuramente di interesse ed evidenzia l'importanza di promuovere azioni sociali innovative volte a ridurre l'isolamento sociale e a sostenere economicamente diverse categorie della popolazione, in particolare i giovani studenti universitari e le persone anziane, in un patto intergenerazionale.

Il tema del cohousing e del caring intergenerazionale rappresenta quindi una prospettiva preziosa per favorire l'inclusione sociale e la creazione di legami tra generazioni, con potenziali benefici sia economici che sociali, anche in un'ottica di promozione dell'invecchiamento attivo. Le strutture competenti si erano già attivate in tal senso ipotizzando delle possibili soluzioni alloggiative innovative, infatti l'Assessorato ha iniziato a sviluppare il progetto di cohousing per anziani autosufficienti, ad esempio "Aquilegia", in un immobile adattato dal Comune di Sarre, progetto che attraverso la coprogettazione ha messo in rete il terzo settore, la realtà presente nelle comunità locali. Questo servizio è strutturato in modo da poter essere progressivamente integrato con la presenza di studenti universitari in un'ottica intergenerazionale. Anche altre strutture del Comune di Aosta stanno operando in tal senso.

Inoltre l'Università della Valle d'Aosta, già nel corso di quest'anno, ha contribuito in maniera attiva a promuovere presso la popolazione studentesca, attraverso le bacheche delle sedi e il profilo Instagram, progetti di cohousing attivati da cooperative operanti sul territorio regionale e intende proseguire in futuro con tali attività. Si riconosce quindi il valore sociale e il potenziale innovativo della proposta e, come stiamo già facendo, continueremo a esplorare tutte le opportunità che possano favorire l'attuazione di progetti di coabitazione e solidarietà intergenerazionale.

Per questo motivo le chiediamo di ritirare l'iniziativa, altrimenti ci asterremo.

Presidente - Ci sono interventi? Ha chiesto la parola la consigliera Foudraz, ne ha facoltà.

Foudraz (LEGA VDA) - Grazie assessore Marzi per la risposta. Annuncio già subito che non ritireremo l'ordine del giorno perché, sebbene lei, Assessore, mi abbia detto che comunque si stanno già adottando alcune progettualità, di questo non c'è traccia, non se ne è a conoscenza, quindi probabilmente bisognerebbe andare anche nella direzione di pubblicizzare maggiormente questi tipi di iniziative. Per quello che mi riguarda, non credo che si sia arrivati proprio ancora alla realizzazione della progettualità che ho appena esposto. Per questo motivo porteremo l'ordine del giorno alla votazione.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Abbiamo ascoltato l'esposizione della collega Foudraz e la risposta dell'Assessore. Condividiamo quanto detto dalla collega, nel senso che si staranno facendo delle cose, come ci avete detto in molte risposte, però pensare - così come chiedere impegnativa - a intraprendere in accordo con l'Università questo progetto che porti alla realizzazione del cohousing e del caring nelle generazioni giovani e quindi per gli studenti ha un senso, anche perché significa mettere in campo delle risorse diverse in più e tentare una strada che può essere anche semplicemente complementare. Anche noi voteremo questo ordine del giorno.

Presidente - Consigliere Aggravi, a lei la parola.

Aggravi (RV) - Tempo fa era stato presentato un ordine del giorno o una mozione relativamente a problematiche che erano state rappresentate da studenti universitari proprio su questo punto. Sicuramente lo studentato che si sta realizzando in parte potrà aiutare, così come all'epoca si era anche parlato eventualmente di accordi o comunque di convenzioni, anche con la possibilità e la disponibilità di trovare alloggi. Ora io rimango anche abbastanza stupito, ma ormai non mi stupisco, perché, tra l'altro, l'impegnativa è anche molto alta e giustamente dice: "a valutare la possibilità di intraprendere", quindi è un'impegnativa anche molto easy, quindi neanche stringente o sistematica. Questo forse è uno di quegli ordini del giorno che potevano anche essere accettati da parte della maggioranza.

Io ci tengo a ringraziare i Capigruppo di maggioranza per aver dato in qualche passaggio di Capigruppo una sorta di disponibilità a trovare una soluzione rispetto invece ad altri che si ostinano ad andare avanti sul muro contro muro. Non è certo l'opposizione che ha fatto saltare i ponti, perché i ponti ce li siamo già fatti e trovati come sono in queste condizioni.

Questo ordine del giorno noi lo sosterremo, anche perché, ripeto, c'era stata un'impegnativa, se non erro, da parte del Presidente che mi rispose all'epoca di affrontare il tema o in Commissione, o in un'altra sede, o comunque a organizzare anche degli incontri per comprendere effettivamente le necessità e le disponibilità di alloggio e quindi noi riteniamo che l'ordine del giorno sia da sostenere.

Presidente - Altri interventi? Non vedo richieste. Metto in votazione. La votazione è aperta. Tutti hanno votato? La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 15

Favorevoli: 15

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Presidente - Ordine del giorno n. 5 di RV. Ha chiesto la parola il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (RV) - L'ordine del giorno nasce da due momenti: il primo proviene dall'esame del Documento di Economia e Finanza, l'ultimo che è stato discusso, in particolare la parte che riguarda gli indirizzi dati alla SIV. Per quanto attiene all'attività riguardante il settore educativo, si danno questi obiettivi: l'attualizzazione progettuale relativa alle Palazzine Beltricco e Giordana, nell'ambito dell'incarico complessivo del servizio è finalizzato alla progettazione del nuovo polo universitario della Valle d'Aosta; l'avvio delle attività di recupero funzionale delle palazzine Beltricco e Giordana, come previsto nel secondo lotto dei lavori del nuovo polo universitario della Valle d'Aosta e vi è anche l'avvio della realizzazione dei lavori di sistemazione delle aree verdi presso l'ex piazza d'armi della caserma Testafochi e presso le zone limitrofe agli immobili presenti.

In precedenza - e vedo che si è prenotato l'assessore Sapinet - avevamo già avuto modo con l'Assessore di affrontare un po' più nel dettaglio questi passaggi con un'interpellanza del 3 ottobre del 2024 dal titolo: "Valutazioni del Governo regionale in merito all'ulteriore potenziamento dell'area ricompresa nel polo universitario". L'interpellanza aveva una visione un po' più ampia di tutta l'area, non soltanto della parte universitaria, ma di quelle che potevano essere le interrelazioni con altri progetti che si stavano portando avanti, si stanno portando avanti o si vorrebbero portare avanti da parte del Comune di Aosta e, in particolare, si era appurato con la risposta ricevuta dall'Assessore e... nell'analisi della relazione si evidenziava che, per quello che riguardava, in particolare la palazzina Beltricco questa non fosse contemplata nella convenzione di marzo 2023. Nella risposta dell'Assessore si confermava che la Beltricco sarà oggetto di un secondo stralcio dei lavori del secondo lotto perché, di fatto, non è finanziata, così era stato risposto. Andando a vedere all'interno delle pieghe del bilancio quelli che oggi sono gli stanziamenti, troviamo sulla voce che parla in generale del polo universitario uno stanziamento previsto sul 2025 di 9.600.000 euro e sul 2026 di 900.000 euro.

Non abbiamo ovviamente la conoscenza precisa dei capitoli di bilancio, però troviamo questi riferimenti e dall'altro lato abbiamo la risposta dell'Assessore e abbiamo anche l'ultima relazione disponibile della SIV. Considerato che l'area è un'area estremamente importante non soltanto per il Comune di Aosta e non soltanto per festeggiare il Capodanno, ma anche per andare a recuperare un'area della città importante e dare delle ulteriori disponibilità in termini di spazi all'Università della Valle d'Aosta; non parlerò delle perdite d'acqua - lo hanno già fatto altri colleghi - sulla struttura che è stata realizzata.

Chiediamo all'Assessore competente di individuare nella definizione del prossimo assestamento al bilancio di previsione le risorse finanziarie necessarie per completare i lavori di realizzazione del polo universitario e, in particolare, gli interventi di recupero sulla palazzina Beltricco proprio perché, a meno che non ci siano novità, le evidenze che erano state date nella risposta del 3 ottobre confermavano che sulla Beltricco tutto doveva ancora essere definito, mentre in realtà sulla Giordana - vado a memoria, ma dovrebbe essere così - l'Assessore aveva confermato che le fasi erano già state avviate.

Presidente - La parola all'assessore Sapinet.

Sapinet (UV) - Grazie collega Aggravi per l'ordine del giorno che ci permette di trattare questo argomento decisamente interessante. Tra i principali obiettivi previsti dal DEFR 2025-2027 va evidenziato il completamento della struttura ex caserma Testafochi per rendere Aosta un polo universitario con la realizzazione del secondo lotto dei lavori, che prevede la ristrutturazione della palazzina Giordana, che è già finanziata mediante uno stanziamento pari a 16 milioni di euro, il cui avvio dei lavori è già previsto nella programmazione triennale. Lo ricordava ieri anche il collega Chatrian, la delibera era la 199 dell'8 marzo 2023. La delibera venne portata nella prima Giunta Testolin, alla quale ha lavorato il collega Marzi e dal quale io ho preso il testimone, quindi il cosiddetto "secondo lotto".

Ovviamente poi si parla della Beltricco, che, di fatto, è l'intervento successivo. Per tale ultimo intervento invece risulta prematuro allocare le risorse per l'anno 2025, in ogni caso sono già state allocate al bilancio sull'annualità 2027 risorse pari a circa un milione di euro per realizzare le attività propedeutiche all'avvio del recupero della palazzina Beltricco. Per avere completezza dei dati e dei numeri, lei probabilmente li ama e se li ricorda, ma nuovamente per aggiornare l'Aula, quando citiamo il terzo lotto del recupero Beltricco, parliamo di un importo di oltre 20 milioni di euro.

Si rileva infatti che alla luce del prossimo avvio dei lavori sulla palazzina Giordana e sull'infrastruttura civile destinata a ospitare la centrale a energie rinnovabili sotto l'ex piazza d'armi della Testafochi, non sia opportuno intervenire congiuntamente anche sulla palazzina Beltricco, quindi, oltre a un discorso di risorse, un discorso di operatività del cantiere, al fine di non infierire in maniera massiva con lo svolgimento delle attività didattiche dell'Università della Valle d'Aosta. Ringraziando ancora per l'iniziativa, io ribadisco che ci sarà un'astensione nel caso questo ordine del giorno non venga ritirato.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (RV) - Mi allaccio sulle considerazioni o, meglio, sul nuovo quadro aggiornato che ha fatto l'Assessore relativamente a quello che avevo già detto in replica e anche nelle finalità dell'interpellanza di ottobre, così come anche in parte a quello che ho detto nella relazione di minoranza, cioè, se ho capito bene, nel complesso l'intervento sulla Beltricco peserà sui 20 milioni di euro, se ho capito bene. C'è circa un milione di euro per la progettazione. Sostanzialmente per l'ennesima volta abbiamo un dato di fatto, ovvero che le progettazioni o comunque il completamento di determinate opere complesse non è ancora certo o, meglio, non abbiamo ancora tutte le risorse a disposizione. Faccio un parallelismo con quello che ho detto sul tema del Maria Adelaide per capirci, dall'altro lato non so se ha senso a questo punto dare degli obiettivi, perché poi è quello che traspare dalla relazione che si legge dalle interlocuzioni con la SIV e non separare perché gli obiettivi continuano a dare in modo congiunto l'attualizzazione progettuale sia di Beltricco e di Giordana e poi ci troviamo che però una è finanziata e l'altra no, una ha già il progetto e l'altra no. Poi ci troviamo la relazione della società partecipata che ci dice: "no, quello non è parte della convenzione, no, quello andrà in un altro lotto". Io questo lo dico soprattutto dal punto di vista del raggiungimento degli obiettivi, sennò non li raggiungeremo mai da un lato e dall'altro anche definire le modalità complessive non soltanto di finanziamento, perché sappiamo benissimo ci possono poi essere delle situazioni in corso d'opera, non va detto sull'Università perché purtroppo le abbiamo viste, però, come diceva anche lei, relativamente all'altro progetto complesso della centrale elettrica. Riuscire ad andare a definire in maniera completa non solo gli obiettivi e i finanziamenti ma anche il modus operandi.

Rinnovo la necessità di capire su quest'area cosa nel complesso si intende realizzare e fare considerato che, tra l'altro, un'altra importante realizzazione lì, che poteva essere il parcheggio sotterraneo che si poteva realizzare in modo completo, purtroppo è stato realizzato soltanto in parte, ripeto, in un'area estremamente strategica della Valle. Tra l'altro, ripeto - e mi sembra una considerazione corretta da fare e concludo -: forse anche questo ordine del giorno, che comunque contiene degli elementi che sono stati inseriti da questa maggioranza nel documento di economia e finanza e fanno parte degli indirizzi che vengono dati alla SIV, o con un emendamento in altre maniere, poteva essere accettato e poteva essere votato visto che comunque sostanzialmente dice e va anche nella direzione che vi siete prospettati. Dico questo perché a volte noi sappiamo riconoscere e parlo soprattutto - visto che sono il Capogruppo - del mio gruppo, ma penso anche altri dell'opposizione potrebbero dire: "ci sono delle impegnative o degli ordini del giorno che potrebbero essere votati a più larga maggioranza".

Detto questo, ringrazio l'Assessore e chiederò il voto segreto per quanto riguarda l'ordine del giorno a nome del gruppo Rassemblement Valdôtain.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Il dibattito si è concentrato molto sulla questione della palazzina Beltricco, ma non ho compreso invece rispetto al completamento dei lavori, rispetto a quello che è già stato inaugurato, non so se me lo sono perso. Ieri ci sono state delle lauree, non è ancora stata usata l'Aula Magna. Evidentemente i problemi permangono perché la palazzina è stata inaugurata a settembre, oggi non abbiamo ancora la disponibilità di quell'Aula. Io di questa parte qui non ho compreso nulla, mentre mi è sembrato di leggere dalle premesse del consigliere Aggravi che, sì, si chiedeva in particolare della Beltricco, ma si chiedeva anche rispetto alla questione del completamento e soprattutto anche dell'accessibilità e della fruibilità dell'esterno, perché chi di noi frequentava la sede di viale dei Cappuccini si ricorda benissimo che i ragazzi nello spazio antistante, essendoci dei tavoli, avevano anche momenti di convivialità che invece nella nuova sede universitaria non sono assolutamente previsti.

Non so se l'Assessore vuole magari intervenire come gruppo e farci sapere anche le motivazioni della continua chiusura dell'Aula Magna e se si pensa anche di completare il polo universitario in maniera più fruibile, se vuole intervenire poi noi voteremo con convinzione questo ordine del giorno.

Presidente - Ci sono altri interventi? Ha chiesto la parola il consigliere Manfrin, ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Solo per dire una cosa, annunciando ovviamente il voto favorevole del nostro gruppo a questo ordine del giorno. A beneficio del Presidente, come il Presidente si sarà accorto nella giornata di ieri e anche oggi, abbiamo letto una frase che è: "abbiamo ascoltato le gravissime parole del presidente della Regione che ha annunciato il voto di astensione su tutte le iniziative dell'opposizione, prima ancora di ascoltarne l'illustrazione e le motivazioni, arrivando addirittura ad accusare la minoranza di insinuarsi in un provvedimento già definito. A fronte delle dichiarazioni fatte dal Presidente, prendiamo atto di quanto scarsa sia la sua considerazione dell'intera Istituzione del Consiglio Valle, nonché di tutte le parti audite in Commissione. Noi non siamo stupiti dall'ennesima sua dimostrazione di arroganza, Presidente, però forse a questo punto lei dovrebbe tener conto di quanto espresso ieri anche da alcuni componenti della sua maggioranza".

Nella riunione della Conferenza dei Capigruppo di poco fa abbiamo sostanzialmente concordato sul fatto che non riusciremo a terminare probabilmente la seduta nella giornata di oggi e che quindi chiaramente l'opinione e l'idea di molti è quella di concentrarsi anche sui temi che sono in discussione. In questo momento, a nome dei gruppi di minoranza, le consegnerò questo incipit, questo piccolo comunicato che abbiamo fatto, non lo leggeremo ulteriormente, ma questo ovviamente rimarrà su beneficio per ricordarle quello che lei ha dichiarato in quest'aula e per ricordarle che il nostro Consiglio e che la massima Assise regionale merita il rispetto, così come le iniziative di ogni Consigliere all'interno di quest'aula.

Presidente - Non vedo altre richieste di intervento, metto in votazione. È stata richiesta la votazione segreta. La votazione è aperta. Tutti hanno votato? La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 25

Favorevoli: 17

Contrari: 8

Astenuti: 10

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 5 di Forza Italia. Ha chiesto la parola il consigliere Baccega, ne ha facoltà.

Baccega (FI) - Mesi fa in un'interrogazione che avevo presentato, che aveva un po' la stessa forza e la stessa energia, conclusi il mio intervento sulla modifica della legge 3 del 2013 dicendo: "ci ritorneremo" ed eccoci qua, nuovamente qui. C'è qualcuno che si lamenta perché sottolinea il fatto che ritorniamo sulle cose già dette. Lo facciamo perché sono passati tre anni da quando abbiamo sollecitato alle due o tre maggioranze che si sono succedute e abbiamo verificato con tutte le forze politiche presenti in Consiglio regionale che era necessario modificare questa legge 3, graduatoria 2013 sull'edilizia residenziale pubblica.

Recentemente abbiamo avuto un incontro in Commissione con la presentazione del documento "Le politiche abitative in Valle d'Aosta", presentato dal professor (omissis), "Prime analisi e spunti di riflessione, novembre 2024". È un'analisi sicuramente che può essere utile, che parla del disagio abitativo in Valle d'Aosta, che parla delle politiche abitative in Valle d'Aosta in prospettiva comparata con altre Regioni del Paese: parlo dell'Emilia-Romagna, del Friuli-Venezia Giulia, della Liguria, della Lombardia, del Piemonte, della Toscana e della Provincia autonoma di Trento.

Ora, paragonare la nostra Regione con queste altre Regioni, che hanno un PIL e caratteristiche completamente diverse dalla Valle d'Aosta è un azzardo secondo noi, però riteniamo che comunque questo documento abbia in parte una sua validità. Quello che noi non abbiamo capito da questo primo confronto che c'è stato è che cosa si vuol fare, quali indirizzi sono stati dati all'Università della Valle d'Aosta per elaborare o modificare questa legge ed è quello che ci interessa, in particolare conoscere cosa si farà dell'articolo sulla morosità incolpevole, sulla risoluzione dei contratti, che non è attualmente nella legge 3, ma che deve rientrare, secondo noi, nella legge 3 che si andrà a realizzare.

Sul tema dell'emergenza abitativa saranno rivisti i POA, i termini dei requisiti e le garanzie, oltre che le priorità. Che si fa rispetto alla nozione di alloggio adeguato all'articolo 16? Ci sono ancora i monolocali nella legge 3. Nell'audizione l'ARER ci ha sottolineato che le future progettazioni non prevederanno più i monolocali e questo è un successo che noi riteniamo di poterci arrogare perché i monolocali non hanno più ragione di esistere, vedi ex Casa Gagliardi. La scelta degli alloggi e le modalità di assegnazione. La nozione di alloggio improprio antigenico, anche questo è un elemento fondamentale che va evidenziato nella nuova legge. Se verranno modificati i requisiti di accesso all'ERP anche sulla base del documento che ci è stato presentato; se verranno modificati i requisiti oggettivi e soggettivi per definire i punteggi e le norme di assegnazione. I subentri... i subentri nella domanda e nell'assegnazione, le mobilità, i cambi consensuali. Come migliorare anche questi percorsi? C'è tanta roba da fare, di questo non se ne è parlato, non c'è neanche l'ombra.

Ora, noi vogliamo con questo ordine del giorno impegnare il Governo regionale a presentare alla Commissione competente entro il 30 marzo la nuova legge regionale sull'edilizia residenziale pubblica. Se il 30 marzo è troppo vicino, potrebbe andar bene anche il 30 giugno, però l'auspicio è che, entro il 2025, si possa andare ad approfondire queste tematiche che sono significative rispetto ai risultati che la popolazione si aspetta.

Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Marzi, ne ha facoltà.

Marzi (SA) - Come avevamo anticipato, entro il mese di novembre abbiamo presentato nella competente V Commissione la prima parte di studio di ricerca commissionato all'Università della Valle d'Aosta. Lo studio, come da lei richiamato, è stato presentato in aula e riguarda il disagio abitativo in Valle d'Aosta e pone l'attenzione su alcuni punti salienti. Le soglie di accesso alle graduatorie per l'edilizia residenziale pubblica - e quindi per l'ERP - sono su base ISE nella nostra attuale 3 e sono comparativamente molto più basse rispetto ad altre Regioni del centro-nord, Regioni che, tra l'altro, non applicano l'ISE ma l'ISEE e quindi un indicatore più reale rispetto alla situazione, ad esempio, dei componenti il nucleo familiare. Nella nostra legge 3/2013 non esistono soglie di reddito per la permanenza in ERP, il che crea potenziali squilibri nel sistema e quindi processi di uscita accompagnata dall'ERP stessa. Di fatto la nostra 3 del 2013, a una prima comparazione, risulta essere una delle poche leggi che si occupano di disagio socio-abitativo che non prevedono un'uscita quando si vengono a verificare alcune situazioni dove il nucleo presente all'interno delle case popolari socialmente si emancipa o la sua situazione migliora.

L'anzianità di residenza di accesso inoltre nella nostra attuale legge 3 ha un peso significativo nella formazione delle graduatorie, sino al 45/50% del punteggio totale, quindi a volte va a discapito di altri criteri più legati al fabbisogno effettivo quale, ad esempio, la situazione del nucleo piuttosto che i componenti del nucleo familiare stesso. Pur con una soglia di accesso bassa, la Valle d'Aosta investe una spesa totale per il sostegno alla locazione invece di circa 5.4 milioni di euro. In questo bilancio, tra l'altro, sul triennio vengono stanziati un milione e mezzo di euro in più.

Come riferito, tra l'altro, dati alla mano in Commissione, si tratta di un impegno che, in rapporto alla popolazione, è molto più alto rispetto a quello profuso da altre Regioni. Abbiamo avuto durante anche la mia replica la possibilità di fare un esempio, visto che è stato citato in alcuni ordini del giorno, col vicino Piemonte che a fronte di una popolazione di 4.600.000 abitanti stanzia per il sostegno alla locazione 12 milioni di euro, noi con 123.000 abitanti stanziamo 5.4 milioni di euro.

Ribadiamo quindi nuovamente che la nuova legge regionale non si limiterà a trattare esclusivamente l'edilizia residenziale pubblica, ma questo lo abbiamo già condiviso, collega Baccega. La stessa disciplinerà in modo molto più articolato temi come l'emergenza abitativa, il sostegno alla locazione, l'edilizia convenzionata e altri aspetti fondamentali per il settore abitativo. Come già affermato più volte, tra l'altro, in aula il processo di elaborazione della legge è lungo e complesso in quanto vede coinvolte più strutture regionali, l'ARER e, attraverso il CELVA, il Comune di Aosta, le realtà territoriali. La prima parte dello studio di ricerca dell'Università della Valle d'Aosta, costruita sulla mappatura dei fabbisogni e sull'analisi approfondita della criticità del sistema, consente infatti di finalizzare proposte e suggerimenti per individuare un quadro di misure nuove. La redazione del testo legislativo è attualmente in fase di elaborazione e questa prima fase di attività, conclusasi col novembre 2024 rappresenta lo spunto necessario alla definizione di un intervento legislativo strutturato e sostenibile nel tempo. È quindi evidente che il processo di revisione normativa, data la sua complessità e il suo impatto sul sistema abitativo regionale, non possa essere completato rispetto ai tempi di questo ordine del giorno, però, rispetto alla sua presentazione, la proposta definitiva di legge sarà presentata nel corso del 2025, rispettando i tempi necessari per garantire un intervento legislativo di qualità e rispondente in modo puntuale e duraturo alle esigenze della popolazione e anche a quelle del Consiglio, ad esempio, anche per suo tramite, vista la sua attenzione a questo tema.

Ribadiamo quindi il nostro impegno a completare questo processo con la massima attenzione, consapevoli dell'importanza di fornire alla Valle d'Aosta una normativa aggiornata che vogliamo sia efficace e capace di affrontare con concretezza il disagio socio-abitativo, ovviamente da adesso in poi. Per questo motivo le chiediamo di ritirare l'iniziativa altrimenti ci asterremo.

Presidente - Altri interventi? La parola al consigliere Manfrin.

Manfrin (LEGA VDA) - Ringrazio ovviamente per la presentazione di questo ordine del giorno i colleghi di Forza Italia.

C'è da dire una cosa: avevo già dei dubbi rispetto ad alcuni segnali che pervenivano circa l'elaborazione della nuova legge 3/2013 rispetto ad alcuni spunti che arrivavano durante il dibattito, dubbi che non sono stati fugati dall'audizione del professor (omissis), audizione che - per inciso, lo dico anche a beneficio dell'Aula - è avvenuta in coabitazione con i "parenti" o di chi ne fa le veci, perché ovviamente il Professore è arrivato qui scortato da Dirigente, Assessori e funzionari, chi più ne ha più ne metta, pronti a placare le eventuali uscite dai margini che il Professore avrebbe potuto fare, e una di queste uscite dai margini, per esempio, è stata quando gli è stata rivolta la domanda: "ma secondo lei, professor (omissis), visto che lei ha studiato il tema - sempre che (omissis) si possa dire, questo a beneficio di verbale -, il contributo affitti conviene darlo alla fine dell'anno quando uno ha maturato 14 mensilità di ritardo nei pagamenti col suo proprietario di casa o forse è meglio darglielo prima?". Ecco, questa domanda molto semplice è stata preceduta da un fitto colloquio politico, tecnico-amministrativo messo in piedi per evitare che il Professore dicesse che effettivamente forse era meglio darglieli prima questi rimborsi per il contributo affitti. Era stato fatto perché ovviamente si dovevano presentare i risultati dello studio ma non dare opinioni - che in teoria per un esperto dovrebbero essere il pane quotidiano - su altre cose che riguardano sempre l'edilizia residenziale: ecco perché un po' di sfiducia rispetto a quello che è stato fatto sorge, anche rispetto alle domande che sono state giustamente effettuate e l'approfondimento in Commissione.

La domanda che ci facciamo sempre - e che mi faccio personalmente - è: ma questa legge che è in lavorazione sarà migliorativa o peggiorativa rispetto all'esistente? Ecco, noi ci auguriamo in maniera fervente che possa essere migliorativa, ma devo dire che, quando penso e quando guardo il futuro, un po' di brividi mi vengono a immaginare cosa verrebbe partorito nelle segrete stanze degli incarichi di consulenza che vengono erogati. Nonostante questo però ovviamente il nostro gruppo voterà coerentemente questo ordine del giorno, perché la necessità di aggiornare questa norma è quanto mai impellente. Quello che vorremmo - e che speriamo possa essere accolto - è una norma che finalmente possa andare a mettere dei paletti rispetto alle assegnazioni, mettere al primo posto le persone che su questo territorio vivono e risiedono da più tempo rispetto a chi magari sbarca domani - questa è sempre stata una delle battaglie che la Lega ha portato - perché ovviamente non vogliamo che chi non ha minimamente contribuito col proprio lavoro e con le proprie tasse a mantenere e a costruire questi alloggi poi nei benefici, ma soprattutto non vogliamo che le persone che ricevono queste assegnazioni poi vengano abbandonate a sé stesse e, come viene fuori peraltro anche nelle valutazioni che si leggono tra le righe di questo bilancio, si carichino dei costi a carico degli utenti, che alla fine, sostanzialmente, vi dicono: "sai che c'è? Tu hai 386 euro di pensione di accompagnamento al mese e va bene, però la bolletta che devi pagare è 400 euro" e, se va bene, va bene, sennò tu hai una disabilità e noi ti buttiamo in mezzo alla strada perché non puoi pagare. Questo sistema è il sistema che va spezzato e che va cambiato. Se la proposta che farete ovviamente non andrà in questa direzione, evidentemente non sarà una buona proposta.

Presidente - La parola al consigliere Baccega.

Baccega (FI) - L'assessore Marzi ci aveva chiesto di ritirare l'ordine del giorno, noi lo mettiamo al voto, ma facciamo ancora due riflessioni. Io per formazione non amo denigrare il lavoro altrui e quindi in premessa ho detto che questo lavoro che è stato fatto, questo documento "Le politiche abitative in Valle d'Aosta" può avere una sua valenza, ma quello studio è una fotografia dell'esistente che compara Regioni che sul tema non hanno alcun parallelismo e quindi direi che è tutto discutibile.

Una novità interessante di questo approfondimento, di questo studio è la permanenza in ERP, che non vede alcuna norma. Questa sottolineatura è una sottolineatura importante perché tende a prevedere che chi avrà l'alloggio popolare prima o poi dovrà lasciarlo. Questa parte sarà sicuramente complicata e difficile da portare avanti e chi la porta avanti dovrà assumersi la responsabilità soprattutto rispetto a certe categorie di popolazione.

Noi crediamo che, secondo quello che ci ha detto l'Assessore, il 2025 vedrà l'approvazione della nuova legge 3, noi lo auspichiamo, ma avremmo piacere di approfondire con grande attenzione questo percorso, perché, come ho detto, è da oltre tre anni che chiediamo questa modifica, arrivate con questi spunti di riflessione a novembre 2024 dopo che l'inizio effettivo del lavoro, del progetto è stato affidato a gennaio 2024. È tutto scritto ovviamente, quindi, se i tempi sono questi, saremo attenti e vigili su questo percorso. Mettiamo al voto ovviamente l'ordine del giorno.

Presidente - Metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 5 di PCP. Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Torniamo su un argomento che abbiamo già affrontato; nel maggio del 2023 avevo presentato un'iniziativa che riguardava questo tema ed era poi stata discussa a giugno del 2023. Riguarda in particolare la situazione legata alle dimissioni da parte di lavoratori valdostani con figli. Abbiamo visto le statistiche dell'Ispettorato del lavoro circa il terzo trimestre del 2024 e nel periodo dei 9 mesi ci sono state 96 dimissioni da parte di lavoratrici madri e 37 di lavoratori padri. Già questa differenza è un dato su cui è opportuno soffermarsi, ma poi sono importanti soprattutto le motivazioni che vengono indicate da chi lascia il lavoro. Per ben 47 donne le voci che vengono indicate sono: assenza di parenti di supporto, organizzazione e condizioni di lavoro particolarmente gravose e/o difficilmente conciliabili con le esigenze di cura della prole. Queste stesse voci vengono invece indicate soltanto da tre uomini che hanno presentato le loro dimissioni e le motivazioni invece per il genere maschile sono in stragrande maggioranza la decisione e la scelta di cambiare lavoro e quindi non di lasciare il lavoro. È un dato chiaramente preoccupante, perché conferma che il tema della genitorialità e i problemi che vi sono connessi meritano sicuramente un'attenta analisi e valutazione.

Abbiamo visto che sia all'interno del piano politiche del lavoro e poi anche da parte di altri soggetti che si occupano di questi temi c'è stata e c'è un'attenzione. Recentemente abbiamo anche visto un impegno da parte sia della Consigliera di parità, dei sindacati, delle associazioni datoriali per mettere al centro delle politiche del lavoro la questione della genitorialità, che non è una questione che riguarda le donne per definizione, ma riguarda la famiglia, riguarda più in generale poi anche la società.

Dicevo che abbiamo visto le azioni già presenti nel piano delle politiche del lavoro, nella normativa e nei progetti regionali che sono in essere. Cito soltanto i voucher di conciliazione perché già ieri l'assessore Marzi ha posto l'accento anche su questa misura che è allo studio e che si sta progettando di portare avanti. Riteniamo però che siano necessari anche ulteriori interventi e di azioni di supporto nell'ambito anche del contrasto al calo demografico che, come abbiamo rilevato più volte anche in quest'aula, sta assumendo nella nostra regione dei contorni preoccupanti. Una cosa che le statistiche ci dicono a livello generale è che molto spesso l'abbandono del lavoro delle donne a seguito di una gravidanza le allontana poi più o meno definitivamente da un impiego retribuito, con chiaramente la conseguenza di incidere sul loro futuro, che è un impoverimento non soltanto per quello che riguarda la condizione economica, ma anche un impoverimento, perché poi si deve dipendere da altri, da familiari e in futuro, in un futuro più remoto, anche le pensioni potrebbero essere più basse. Sappiamo tutti che l'Unione europea sostiene e promuove l'attuazione della parità di genere e delle pari opportunità. È considerata uno degli elementi fondamentali dello sviluppo sostenibile promosso anche dall'agenda dell'ONU, a cui sono chiamate naturalmente pure le Regioni. Sappiamo che ci sono delle Regioni e delle Province italiane che hanno scelto di promuovere dei piani di conciliazione vita-lavoro che prevedono un sistema di interventi che va a sostegno delle famiglie proprio per conciliare le esigenze della vita privata con quelle della vita lavorativa. Vengono messe in campo in alcune realtà del nostro Paese delle reti di conciliazione, delle alleanze locali di conciliazione, che valorizzano anche la dimensione territoriale, quindi coinvolgono direttamente altri soggetti che fanno parte ovviamente della società e questo con un occhio di riguardo alla valorizzazione dell'occupazione femminile.

Abbiamo anche appreso che il Governo avrebbe affidato a una società uno studio relativo alle misure di conciliazione, che è sicuramente una cosa interessante. Io ho provato a cercare se trovavo questo atto nelle delibere, non l'ho visto. Immagino che stia all'interno del piano più ampio delle politiche del lavoro, quindi sappiamo benissimo che c'è tutto un pregresso, che ci sono dei lavori in corso, che alcune misure sono già messe in atto, ma quello che vorremmo chiedere con questo ordine del giorno è un invito che credo che naturalmente potrebbe essere accolto: quello di proseguire con convinzione tutte quelle azioni volte alla promozione delle pari opportunità lavorative nel rispetto di una genitorialità condivisa.

La seconda cosa, che è un po' più ampia, credo, rispetto a quello che si sta facendo o comunque un po' più strutturata, è porre le basi entro la fine di questa legislatura, cioè un anno, per un piano regionale di conciliazione, un po' sulla scorta di quelli che abbiamo visto in altre realtà, che coinvolga le associazioni, le organizzazioni sindacali, le associazioni datoriali, chi si occupa, in questo caso la Consigliera di parità, ma poi tutti i soggetti che a vario titolo sono già impegnati nel tema delle pari opportunità e nel sostegno alla genitorialità. Sappiamo che sono comunque tanti soggetti. È qualcosa che sicuramente come discorso generale è già stato affrontato nell'ambito del Consiglio delle politiche del lavoro, però qui si tratterebbe, a nostro avviso, di entrare un po' più nel dettaglio e davvero di porsi un obiettivo da qui a ormai 9 mesi, o poco più, di avere almeno le linee guida per questo piano regionale di conciliazione.

Presidente - La parola all'assessore Bertschy.

Bertschy (UV) - Grazie consigliera Minelli. Condivido completamente la presentazione dell'ordine del giorno, anche le motivazioni a supporto. Sull'impegno, lavorando ormai da tempo su questo obiettivo e avendo una strategia diversa da quella di dover costituire un ulteriore piano, stiamo lavorando proprio all'interno del Consiglio politiche del lavoro. Nell'ultimo Consiglio delle politiche del lavoro c'è stato un momento di confronto proprio su questo tema tra tutti gli attori, compresa la Consigliera di parità e si sta andando nella direzione di costruire questo piano che è fatto di tre pilastri, innanzitutto un aspetto culturale che deve appartenere a tutti: alle imprese, a chi organizza i servizi, al sistema lavoro nel suo complesso e a tutto quello che deve sostenere un'innovazione importante che deve entrare nel mondo del lavoro e in questo caso nel mondo lavoro valdostano.

Gli strumenti sono fondamentali, non è solo una questione di risorse. Molto più importante per noi sono però le opportunità di utilizzare gli strumenti, perché gli strumenti li andremo a costruire e abbiamo assegnato - non si tratta di una delibera ma di un pd, se vuole, poi io glielo posso fare avere - inizialmente si voleva lavorare con l'Università della Valle d'Aosta, non c'è stato modo, quindi si è andati all'assegnazione di un incarico per avere ulteriori informazioni per andare oltre a questo piano.

Il pilastro più importante è che - e qui conta il terzo settore - possiamo anche dotarci di strumenti, di assegni, di voucher, ma poi ci deve essere la possibilità di utilizzarli attraverso una rete dei servizi che, in una Regione come la nostra, di montagna, deve essere distribuita sul territorio perché altrimenti rischiamo anche di avere delle sperequazioni, voucher utilizzati dove c'è una grande concentrazione di popolazione e poca possibilità di distribuirli sul territorio.

Io non vi chiedo di ritirarlo perché non mi sembra corretto. Vi direi: in primavera magari ci si confronta sul lavoro che è stato realizzato, sui documenti ulteriori che sono pervenuti e insieme proviamo a trovare una mediazione tra una visione vostra e quello che invece si sta lavorando insieme a tutti gli attori per dare quegli strumenti necessari a tutti per compiere delle scelte e fare dei passi in avanti, perché è un obiettivo da raggiungere.

Rispetto ai dati forniti dalla Consigliera, abbiamo chiesto all'Ispettorato del lavoro alcune informazioni in più per avere anche qui delle informazioni definitive e dettagliate che metteremo a disposizione perché ci sono alcune discrasie che vogliamo verificare.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Chatrian, ha facoltà.

Chatrian (UV) - Per accogliere le considerazioni del nostro Assessore, creeremo le condizioni per organizzare all'inizio del prossimo anno, nelle varie Commissioni di competenza, l'approfondimento a seguito proprio degli elementi che lei ci ha messo in evidenza e quindi penso che si possa fare il punto della situazione nelle Commissioni competenti, poi lo decideremo tranquillamente.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Ho ascoltato l'intervento dell'Assessore. Noi non abbiamo dei problemi a ritirare l'ordine del giorno, soprattutto se c'è questo impegno ad affrontare l'argomento in Commissione.

Giustamente, come diceva adesso il collega Chatrian, è un argomento che coinvolge più Commissioni, perché sicuramente si parla di sviluppo economico, ma si parla di politiche sociali e quindi credo che potrebbe essere un lavoro trasversale che coinvolge sia la IV che la V, forse proprio per il tema legato alla conciliazione è quasi più un tema da politiche sociali, quindi si potrà vedere come affrontarlo se c'è la disponibilità. Io devo dire anche che, quando ho preparato l'ordine del giorno, ho aggiunto l'ultimo punto della premessa, perché è un'informazione che da livello sindacale ho ricevuto proprio in extremis e quindi non ho trovato il provvedimento dirigenziale, avevo cercato la delibera. Credo però che, se si va, come ha detto l'Assessore, nella direzione di un vero e proprio piano di conciliazione che giustamente deve poggiare su questi tre pilastri che sono stati evidenziati... è una cosa assolutamente importante. Lo dico anche perché in altre Regioni... io ho visto la situazione della Lombardia all'interno del piano... anche loro hanno un piano di politiche del lavoro, forse non si chiama esattamente così, ma insomma è l'equivalente, hanno poi però declinato, secondo le varie Province che ci sono, il discorso legato alle reti di conciliazione e alle alleanze locali di conciliazione. Ho visto l'esperienza della Provincia di Brescia che mi sembra particolarmente interessante. Non è una grande Provincia dal punto di vista anche degli abitanti, certo sempre più grande della Valle d'Aosta, però ci sono cose che potrebbero essere simili, quindi potrebbe anche essere uno dei tanti punti di partenza da considerare in un lavoro di questo tipo. Ritiriamo quindi l'ordine del giorno.

Presidente - Ordine del giorno ritirato. Ordine del giorno n. 6 della Lega. Ha chiesto la parola il consigliere Sammaritani, ne ha facoltà.

Sammaritani (LEGA VDA) - È un ordine del giorno molto sintetico e direi in parte anche esplorativo, perché non abbiamo tutti i dati che ci consentono di escludere che magari non ci sia stato già un pensiero analogo a quello che è venuto a noi in ordine alle progettazioni che sono previste per completare tutte le costruzioni e i servizi accessori alla nuova Università, nonché allo studentato, dove verranno avviati nei prossimi anni. Visto però che si tratterà di un polo universitario scolastico, frequentato da molti giovani, abbiamo pensato che sarebbe assolutamente opportuno, anzi necessario che si prevedesse anche l'esistenza naturalmente di strutture sportive, in particolare la palestra visto che il clima nella nostra Regione non è sempre così favorevole o così caldo e quindi sarebbe opportuno che nelle vicinanze proprio di queste strutture scolastiche ci fosse anche un luogo dove i ragazzi, gli studenti possano svolgere varie attività sportive.

Pertanto l'impegnativa sta proprio in questo, cioè che, qualora non previsto, abbiamo messo questa condizione, naturalmente questa premessa... nel progetto della NUV del nuovo studentato si prevedesse la realizzazione di una struttura sportiva annessa agli edifici citati.

Presidente - Ha chiesto la parola il presidente Testolin, ne ha facoltà.

Testolin (UV) - Domanda molto sintetica, risposta altrettanto sintetica, ma spero puntuale, nel senso che è di buon senso. Lo abbiamo valutato in termini generali, considerando anche che nelle vicinanze insiste la salle de gymnastique, che è di recente assegnazione alla DISVAL, che sta procedendo in un percorso di valorizzazione dell'immobile. Con essa ci si è interfacciati per fare delle valutazioni proprio in merito alla nascita dello studentato e alla possibilità di utilizzo che è stata accolta in maniera benevola da parte dell'associazione anche per una sua utilizzazione, diciamo al massimo del suo potenziale.

Al netto di questo, evidentemente nella caserma Giordana non potrebbe trovare spazio una struttura di quel tipo perché nella stessa sono previsti locali amministrativi, biblioteca, spazi studio e poi la parte del sacrario, così come è stato concordato. Non è ancora definitiva la progettazione complessiva dello studentato, quindi un'ipotesi potrebbe ancora esserci, ma crediamo che la massimizzazione dello spazio da parte della ristrutturanda struttura, che era sostanzialmente una palestra, potrebbe essere veramente una ciliegina sulla torta anche per creare quei momenti di legame e di socializzazione con il tessuto urbano già esistente.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Sammaritani, ne ha facoltà.

Sammaritani (LEGA VDA) - Anche noi eravamo partiti dal ragionamento della struttura già esistente e dell'assegnazione a DISVAL, quindi avevamo immaginato che forse non ci fosse la possibilità di coordinare le cose, quindi diciamo che, se il pensiero c'è, comunque lo spunto c'è, e noi abbiamo voluto portare questo nostro contributo, direi che posso ritirare l'ordine del giorno.

Presidente - L'ordine del giorno è ritirato. Passiamo all'ordine del giorno n. 6 di RV. Ha chiesto la parola il consigliere Brunod, ne ha facoltà.

Brunod (RV) - Quest'ordine del giorno ha come titolo: "Sport Commission Valle d'Aosta". Considerando i disegni di legge 168 e 169... e ricordiamo che all'interno del documento di economia e finanza del 2024-2026, all'interno della sezione relativa allo sport, veniva riportato quanto segue: "Alla luce della rilevanza dei grandi eventi sportivi quale strumento di incremento dei flussi turistici, ci si propone infine di elaborare un progetto finalizzato alla costituzione di un ente o organismo dedicato alla gestione delle attività di cabina di regia e di attrazione e coordinamento dei grandi eventi sportivi, nonché di supporto agli organizzatori nella gestione di dossier di candidatura, nelle attività di comunicazione, nella gestione delle relazioni pubbliche e nella ricerca di sponsor"... poi ci siamo riferiti al DEFR 2024-2026, ma già anche nel DEFR 2023-2025 vi era lo stesso passaggio. Richiamiamo anche l'ordine del giorno avente il titolo: "La gestione dei grandi eventi sportivi" che era stato approvato durante la trattazione del DEFR 2024-2026 nella seduta consiliare del novembre 2023 e abbiamo anche rilevato che nel mese di giugno 2024 il Governo regionale ha approvato la delibera n. 659 avente come titolo: "Approvazione della progettazione e dello sviluppo mediante il supporto specialistico di affiancamento tecnico di iniziative sportive di interesse professionale e turistico" volta ad approfondire e a lavorare nell'ottica di arrivare alla realizzazione di questo ente, organismo, come abbiamo citato nelle premesse.

Tenendo conto delle considerazioni espresse dall'Assessore competente allo sport e turismo e commercio durante la discussione del documento di economia e finanza 2025-2027 avvenute nel mese di ottobre 2024, dove in modo particolare facciamo riferimento al passaggio dove citiamo la parte in cui si parlava del lavoro che è stato portato avanti in questi mesi sul tema Sport Commission, lavoro che si stava portando avanti e immaginiamo si stia ancora portando avanti, si impegna quindi l'Assessore competente a prevedere entro 60 giorni, in collaborazione con il Presidente della Commissione competente, un'audizione per illustrare e approfondire il lavoro svolto in questi mesi dall'Assessorato relativo all'elaborazione di un progetto finalizzato alla costituzione di un ente, organismo, dedicato alla gestione delle attività di cabina di regia e di attrazione e coordinamento dei grandi eventi sportivi.

Presidente - La parola all'assessore Grosjacques.

Grosjacques (UV) - L'intendimento espresso nel DEFR 2024-2026, riportato nelle premesse dell'ordine del giorno, ha trovato concreta attuazione con l'adozione da parte della Giunta regionale della delibera 659, come da lei citato, con la quale è stato deciso di approvare la progettazione e lo sviluppo mediante un supporto specialistico di affiancamento tecnico di durata biennale di iniziative sportive di interesse promozionale/turistico, funzionale a perseguire i seguenti obiettivi: attrarre, coordinare e organizzare grandi eventi sportivi in Valle d'Aosta, promuovere la Valle d'Aosta come sede ideale per ritiri e allenamenti di squadre sportive anche nazionali, in particolare di sport invernali, effettuare un'analisi e valutazione dell'operato delle principali Sport Commission italiane con la finalità di verificare la sussistenza dei presupposti necessari per la realizzazione di un organismo similare in Valle d'Aosta, in linea con l'obiettivo strategico inserito nel DEFR.

L'incarico è stato affidato nel corso del mese di novembre e la decorrenza del servizio di supporto specialistico in argomento è cominciato il primo di dicembre. Si tratta quindi di attendere le risultanze del lavoro che il soggetto incaricato dovrà svolgere per il perseguimento dell'obiettivo, analisi e valutazione, motivo per cui è da ritenere che l'impegnativa richiesta non possa essere accolta pur confermando che i lavori preparatori relativi alla ricerca della documentazione di quello che è stato fatto in altre Regioni proprio per arrivare alla verifica della sussistenza dei presupposti per la creazione di un analogo servizio in Valle d'Aosta sono in corso e sono stati comunque effettuati, come le avevo dato in risposta in Consiglio, anche nelle more della formalizzazione dell'incarico.

Al momento non ci sono elementi sostanziali che giustifichino un'audizione di Commissione in quanto siamo ancora a un lavoro di ricerca e non di predisposizione, quindi le chiederei di ritirare l'ordine del giorno, naturalmente con l'impegno di venire a relazionare in Commissione - non posso fissare una tempistica - nel momento in cui ci saranno degli elementi per portarlo alla Commissione e raccogliere ovviamente anche i suggerimenti che arriveranno dai Consiglieri.

Presidente - Consigliere Brunod, a lei la parola.

Brunod (RV) - Ringrazio l'Assessore per la risposta, per i passaggi, soprattutto più che altro per quanto riguarda le tempistiche. Noi avevamo ripreso questo ordine del giorno che era stato votato durante il DEFR 2023 e, avendo poi notato la delibera di giugno, pensavamo che qualcosina si potesse sapere, poi ovviamente adesso abbiamo appreso che effettivamente l'incarico è stato affidato e quindi partito da pochissimo tempo, quindi è più che naturale che non ci siano ancora dati e strumenti alla mano per poter approfondire meglio l'argomento. Comunque in ogni caso ringraziamo per la disponibilità quando si avranno maggiori dettagli o comunque si sarà nella fase di procedura in questa direzione, per approfondire l'argomento nella Commissione competente e quindi non c'è nessun problema a ritirare l'ordine del giorno.

Presidente - L'ordine del giorno è ritirato.

Il Consiglio prende atto,

Ordine del giorno n. 6 di FI. Ha chiesto la parola il consigliere Ganis, ne ha facoltà.

Ganis (FI) - Mi rivolgo a tutti voi per sottolineare l'importanza cruciale di affrontare la tematica del reinserimento lavorativo degli over 50 nella nostra regione, un tema che non riguarda solo l'aspetto economico, ma anche quello sociale e culturale. Come sappiamo, la nostra Regione sta invecchiando e, di conseguenza, cresce il numero di persone che, pur essendo in possesso di competenze e professionalità, si trovano ad affrontare difficoltà nel trovare un'occupazione stabile e adeguata. È fondamentale che la nostra Regione si ponga all'avanguardia promuovendo politiche attive del lavoro che valorizzino il capitale umano degli over 50. A tal fine, come gruppo, proponiamo di istituire un programma regionale di riqualificazione professionale dedicato a questa fascia d'età, un programma che offra percorsi formativi mirati, in linea con le esigenze del mercato del lavoro e che consenta agli over 50 di aggiornare le proprie competenze e di acquisire nuove abilità. Allo stesso tempo è necessario incentivare le aziende a scommettere sulle potenzialità degli over 50.

Come gruppo proponiamo quindi l'introduzione di incentivi fiscali per le imprese che assumono lavoratori con più di 50 anni, nonché di contributi a fondo perduto per finanziare progetti di formazione aziendale che coinvolgano questa categoria. I vantaggi di tali misure sono molteplici. Valorizzazione del capitale umano: gli over 50 portano con sé un bagaglio di esperienze e competenze che possono essere di grande valore per le aziende. La riduzione della disoccupazione: un reinserimento lavorativo degli over 50 contribuisce a ridurre il tasso di disoccupazione complessivo e a contrastare il fenomeno della povertà lavorativa. La sostenibilità del sistema pensionistico: un allungamento della vita lavorativa contribuisce a garantire la sostenibilità del sistema pensionistico. L'innovazione: gli over 50 possono essere un volano per innovazione portando nuove idee e prospettive all'interno delle aziende.

Concludo sottolineando che investire sugli over 50 non è solo un atto di giustizia sociale, ma anche una scelta strategica per rendere la nostra Regione più competitiva e attrattiva. Per queste ragioni il nostro gruppo impegna il Governo regionale a istituire un programma regionale di riqualificazione professionale dedicato agli over 50 e a prevedere incentivi fiscali per le aziende locali che assumono persone over 50.

Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Bertschy, ne ha facoltà.

Bertschy (UV) - Grazie consigliere Ganis. Anche qui credo che la cosa più opportuna sia quella di fornirvi tutte le informazioni a riguardo delle politiche che stiamo già mettendo in atto su categorie di persone... Come giustamente lei ha evidenziato, il tema del rientro del lavoro dopo magari una carriera lavorativa svolta in un'unica azienda o con mansioni che si sono ripetute negli anni è un tema molto attuale che appartiene a questo momento di riorganizzazione del mondo del lavoro e proprio per questo lavoriamo da tempo su più misure che vanno in questa direzione.

L'obiettivo deve essere quello di essere vicino a tutte le persone che hanno necessità di rientrare nel mondo del lavoro, ma nello specifico alle fragilità maggiori, quindi io mi prendo l'impegno sull'ordine del giorno... ci asteniamo di inviarle il lavoro che si sta facendo, i corsi che si stanno mettendo in campo, gli incentivi che sono a disposizione delle persone più fragili, come nel caso specifico di chi deve recuperare le competenze di un mondo del lavoro che oggi necessita di tutta una serie di formazione o di riorganizzazione della propria competenza attraverso dei corsi dedicati. Soprattutto gli incentivi e le assunzioni sono proprio legati a questo tipo di obiettivo. Inoltre, quest'anno verrà attivata sperimentalmente per la prima volta nella nostra regione la misura dell'accompagnamento alla pensione per le persone over 58. Si tratterà di una misura sperimentale che anche qui permetterà di completare la carriera lavorativa con un supporto e con un'organizzazione del lavoro insieme agli Enti locali.

Ringraziandola per l'iniziativa, dichiarando la nostra astensione, mi prendo anche l'impegno di fornirle tutte le informazioni necessarie perché possa avere tutta la documentazione a supporto degli obiettivi che si pone di raggiungere con questo ordine del giorno.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Ganis, ne ha facoltà.

Ganis (FI) - Ovviamente ringrazio l'Assessore per la risposta e per la sua attenzione a questo problema e anche per il suo impegno. Mi permetta però alcune considerazioni. Ricordo a tutti i colleghi che azioni simili erano già state adottate negli anni passati e ricordo un supporto alla ricollocazione del mondo del lavoro da parte dell'assessore Marquis e parliamo del lontano 2014, quindi qualcosa è stato fatto, qualcosa si farà, quindi da parte nostra diciamo che il reinserimento al lavoro per gli over 50 è un dato di fatto. Tutti noi abbiamo amici, conoscenti che dopo i 50 anni fanno difficoltà a reinserirsi nel mondo del lavoro. Le cause sono molteplici, legate magari anche a dei pregiudizi legati all'età, alla mancanza di aggiornamento professionale o anche alla rigidità del lavoro.

Sono contento che lei, Assessore, si stia interessando a questo problema con delle possibili soluzioni che sono anche gli incentivi alle imprese. È chiaro che tutti gli attori presenti devono dare il proprio contributo affinché gli over 50 possano trovare una giusta collocazione nel mondo del lavoro. Noi però porteremo al voto questo ordine del giorno. Grazie Assessore.

Presidente - Non vedo richieste. La votazione è aperta. Tutti hanno votato. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 6 di PCP. Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Ritorniamo anche qui su un argomento che è già stato affrontato. Abbiamo visto recentemente i dati che sono stati forniti in occasione della giornata del 25 novembre scorso, la Giornata contro le violenze sulle donne, dati forniti dal Sostituto Procuratore di Aosta che ci dicono che il fenomeno ha registrato anche in Valle d'Aosta un'impennata. Dall'inizio dell'anno i casi di violenza sulle donne classificati come codice rosso sono aumentati del 37%, +30% per violenze sessuali, +46% per atti persecutori, +42% per maltrattamenti in famiglia, +34% per le lesioni, +6% per il divieto di avvicinamento. Anche i dati del Centro donne contro la violenza ci dicono che quest'anno ci sono stati 63 nuovi accessi e c'è anche un aumento di violenza nelle fasce più giovanili.

Abbiamo visto proprio in queste settimane un'importante ricerca che è stata condotta dall'Associazione Differenza Donna; questa associazione è quella che gestisce il numero nazionale 1522. La ricerca è stata condotta sui giovani tra i 14 e i 21 anni, quindi la fascia proprio più giovane della popolazione, tranne i bambini, naturalmente. I dati sono altrettanto preoccupanti perché il 30% dei giovani, che sale al 45% se si prendono in considerazione soltanto i quindicenni crede che la gelosia sia una dimostrazione di amore, il 19% considera la geolocalizzazione del partner una cosa accettabile, il 39% dice di aver subito violenza, parliamo di gente tra i 14 e i 21 anni. I responsabili delle violenze risultano essere nell'87% del caso dei conoscenti, nel 30% familiari, nel 29,5% dei casi amici, il 27,2% partner o ex partner, di queste persone soltanto 1% si rivolge ai centri antiviolenza, il 25% non parla di questa situazione, di queste violenze gravi con nessuno.

Noi sappiamo che vengono messe in campo delle azioni naturalmente anche nella nostra Regione anche a livello istituzionale. Nel bilancio abbiamo visto che sono previsti degli interventi di prevenzione e di contrasto alla violenza di genere per le misure di sostegno a donne vittime di violenza. Sappiamo che la legge 4 del 2013 è in fase di revisione. Ci è stato detto che sarà pronta per l'estate, una data che, secondo noi, è troppo avanzata, ma di questo abbiamo già parlato. Recentemente sono state messe in campo tante azioni di sensibilizzazione sul tema della prevenzione e del contrasto della violenza di genere e sono state destinate anche a istituzioni scolastiche regionali. Abbiamo visto in quella settimana del 25 novembre varie iniziative. È stata, tra l'altro, presentata anche in anteprima perché poi partirà a marzo la campagna "Mia fino alla fine", che vede coinvolto anche il Consiglio Valle, l'Assessorato della sanità, eccetera. Noi pensiamo che una forte azione preventiva debba essere svolta anche attraverso la formazione del personale docente, attraverso la presenza e il supporto non estemporaneo di psicologi che seguano alunni e genitori anche nell'affrontare delle possibili situazioni a rischio. Ci sono scuole che normalmente mettono nei loro fondi e nel loro piano dell'offerta formativa la presenza di uno psicologo, altre che lo fanno per determinati periodi. Noi crediamo che sia necessaria un'azione in questo senso più strutturata e capillare di quanto si sia fatto finora per creare i presupposti di una cultura improntata maggiormente al rispetto delle differenze di genere e dei corretti rapporti tra i sessi.

Pur sapendo che già vengono messe in campo delle azioni, chiediamo che ci sia un impegno nell'ambito di questi interventi per prevedere opportune e specifiche risorse da destinare alle istituzioni scolastiche regionali al fine di consentire un'azione continuativa e strutturale di supporto ai docenti nell'educazione all'affettività. Insisto su questo: continuativa e strutturale, perché crediamo che non possa essere limitata a certi momenti. Poi chiediamo anche, visto che siamo in fase di revisione di questa legge, la legge 4/2013, di prevedere fin d'ora all'interno del pacchetto che ci sarà con questa legge delle risorse specifiche che garantiscano lo svolgimento di azioni educative relative all'affettività in tutte le istituzioni scolastiche e nei servizi educativi.

Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Marzi, ne ha facoltà.

Marzi (SA) - In relazione all'attività di prevenzione alla violenza di genere nell'ambito della revisione della legge regionale 4/2013 - revisione della quale abbiamo parlato in replica martedì - saranno certamente valutate azioni ulteriori di informazione e formazione per i giovani al fine di rafforzare l'impegno già intrapreso su questi temi.

Si evidenzia come nel mese di agosto 2024 sia stato esternalizzato all'Istituto di Ricerca Sociale di Milano un servizio di accompagnamento a una revisione partecipativa della norma, come da lei richiamato e come ricordato anche nelle varie iniziative su questo tema. Nel mese di novembre sono stati organizzati i primi quattro incontri con gli stakeholder istituzionali e il 13 dicembre, quindi domani, è stato organizzato l'incontro con enti del terzo settore, enti pubblici, ordini professionali e associazioni. Seguiranno quindi i tavoli di lavoro nei mesi di febbraio e marzo, con il rimando conclusivo alla primavera 2025.

Tuttavia è importante sottolineare che già al netto di questa revisione vengono realizzate numerose attività significative per la prevenzione e la sensibilizzazione: tra queste rientrano gli interventi promossi sia nell'ambito del Forum permanente contro le molestie e la violenza di genere, che ringraziamo, sia di coordinamento e confronto tra enti pubblici e privati del terzo settore, finalizzati a promuovere azioni condivise di prevenzione e contrasto alla violenza di genere, sia tramite i bandi dedicati ai progetti antiviolenza che consentono di sviluppare iniziative rivolte sia agli studenti sia all'intera comunità educante. Un esempio concreto di tale azione è rappresentato inoltre dalle attività coordinate dal Tavolo tecnico permanente "legalità e intergenerazionalità" anche in collaborazione con i firmatari del protocollo d'intesa per la prevenzione e il contrasto delle violenze della Procura che promuove iniziative in occasione di ricorrenze come il 25 novembre, cioè la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza contro le donne. Quest'anno siamo andati anche oltre: ricordiamo l'incontro di venerdì scorso "Plus" nell'ex Cittadella dei giovani di Aosta, sempre con il sostituto procuratore D'Ambrosio. Questi interventi includono percorsi educativi volti a sviluppare l'intelligenza emotiva, la consapevolezza delle emozioni, delle relazioni interpersonali e positive, coinvolgendo gli studenti di ogni ordine e grado. Inoltre sono stati avviati progetti specifici come "SOS Orfani" che mira a sensibilizzare e formare docenti e studenti ai sospetti legati alla violenza di genere e altri percorsi laboratoriali e formativi realizzati con il supporto delle istituzioni scolastiche, del sistema sanitario e di altre associazioni territoriali. Tali attività, che si integrano con il piano "Educarsi ed educare all'affettività", perseguono l'obiettivo di promuovere i valori come uguaglianza, dignità, rispetto reciproco e contrasto a qualsiasi forma di abuso o violenza, anche attraverso eventi culturali e laboratori e campagne di sensibilizzazione. Questo impegno costante, che sarà ulteriormente rafforzato e ampliato con la revisione della legge regionale 4 del 2013, rappresenta già oggi una base solida per la costruzione di una cultura improntata alla parità e al rispetto. Per quanto espresso, se l'ordine del giorno non verrà conseguentemente ritirato, il nostro voto sarà di astensione.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Assessore, io le ho detto anche in premessa che sappiamo che sono in campo delle azioni. Sappiamo anche che ci sono delle buone prassi. Le giornate come quella del 25 novembre o quella dell'8 marzo sono giornate importanti perché permettono di discutere, di evidenziare dei problemi, di parlare di alcune realtà, anche di mettere in luce le azioni positive che tutti i vari soggetti coinvolti portano avanti, non soltanto in quelle giornate, ma tutto l'anno, però non ritiriamo l'ordine del giorno proprio perché già più volte abbiamo parlato di prevenzione, di azioni specifiche anche nei confronti delle scuole. Sappiamo che sono state fatte alcune cose ma in maniera più estemporanea e quello che chiedeva l'ordine del giorno era una cosa diversa ed era proprio di destinare risorse alle istituzioni scolastiche al fine di consentire un'azione continuativa e strutturale di supporto ai docenti. È qualcosa, a mio avviso, di estremamente importante perché bisogna poter contare su risorse e strumenti certi e chiaramente le istituzioni scolastiche questi soldi non li hanno. Io credo anche che, se si ritiene - come mi sembra di capire - che questo sia un tema che vada affrontato con grande incisività, occorre predisporre azioni più concrete di quelle che già in parte sono state messe in campo e si intendono mettere in campo.

Non ritiriamo l'ordine del giorno. Confidiamo comunque che all'interno di quella legge che dovrà essere rivista, riscritta, risistemata e che richiede così tanto tempo... perché ricordo che ne abbiamo parlato fin dall'inizio della legislatura e lo studio a cui lei ha fatto riferimento è stato affidato soltanto ad agosto 2024, quando evidentemente ci si è resi conto che all'interno delle competenze delle risorse, dei numeri legati al personale di cui l'Assessorato dispone non c'era la possibilità di fare un lavoro completo e adeguato. Io penso che forse di questo ci si poteva accorgere anche prima, ma mi auguro comunque che si lavori in quel senso e che questo studio ci dia delle buone risposte perché poi le esamineremo nel corso del tempo.

Nell'ambito anche di quello che lei ha detto e del lavoro che si sta facendo credo che l'ordine del giorno su questi due punti potesse essere comunque recepito, quindi in ogni caso lo portiamo al voto.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Manfrin, ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Intervengo perché abbiamo già ovviamente trattato di questo tema tanto a livello locale quanto a livello nazionale e avremo modo anche di parlare ulteriormente in occasione di una mozione che è depositata e che con tutta probabilità si discuterà la prossima settimana. Ecco, devo dire che questo ordine del giorno si divide in due parti: una parte è assolutamente condivisibile fino a "Il Consiglio regionale impegna". Tutta la parte di premesse evidenzia alcuni dei dati statistici relativi alle violenze e nello specifico violenze contro le donne.

Per quanto poi ci sia un dato, e questo mi si consenta di sottolinearlo, cioè la statistica dove si parla di partner e dove si dice che il 39% dice aver subito violenza, con picchi tra le persone non binarie, quindi le persone non binarie hanno un picco di violenza. Su questo ovviamente andrebbero fatte delle valutazioni, ma questo, ripeto, è un dato che viene dato da un'associazione e non è un dato ufficiale dell'Istat e quindi ne avremo modo di parlare.

Tutta la parte di premesse si può anche in larga parte condividere, però la parte impegnativa svolta rispetto al tema della violenza introduce un concetto che è quello dell'educazione all'affettività. Ecco, il problema vero è che su tutto questo non si parla di contrasto alla violenza e mi permetto di ribadire un'altra volta che il contrasto dovrebbe essere dato a tutte le violenze, perché non c'è una violenza più importante o una violenza meno importante, ma il contrasto della violenza va dato contro tutte le violenze, qualsiasi tipo di violenza. Il problema è che si parla di violenza nelle premesse e poi dopo cosa si fa? Si mette il cappello di educazione all'affettività. Il cappello di educazione all'affettività è quello che viene utilizzato purtroppo da una certa Sinistra come cavallo di Troia per inserire ovviamente la parte di educazione sessuale e introdurre la parte di educazione sessuale anche in bambini molto piccoli, come sappiamo, a partire anche dai sei anni di età o anche al di sotto. È evidentemente un mezzo che la Sinistra utilizza per cominciare a imporre una propria ideologia e cominciare a introdurre alcuni libri di testo che parlano, sappiamo benissimo di che cosa, al netto di introdurre le pratiche sessuali in un'età così tenera, che evidentemente è assolutamente sbagliato. La sessualizzazione della nostra società fin dall'età precoce è un gravissimo errore. Anche perché, e lo sappiamo bene, da questo punto di vista, le nostre disposizioni normative assegnano alla famiglia il compito di educare i figli da questo punto di vista. Se io fossi genitore, di certo non permetterei che arrivi un'associazione, magari un'associazione arcobaleno nella scuola di mio figlio a insegnare cos'è il sesso per quell'associazione; sarebbe una cosa assolutamente sbagliata.

Oltre alla sessualizzazione precoce, c'è anche il rischio, purtroppo gravissimo, di cominciare a ideologizzare i bambini fin dalla tenera età con dei libri di testo che abbiamo visto circolare con i quali si introduce proprio la questione e il problema di tutto quel prisma, definiamolo così, di comportamenti, di azioni che i bambini non dovrebbero mai subire, ma dovrebbero poter scegliere liberamente una parte fondamentale della propria vita. È quindi evidente che andare a parlare di violenze in tutta la parte dell'ordine del giorno - attenzione, il contrasto alle violenze ci vede assolutamente concordi in questo - e poi finire con il cavallo di Troia dell'educazione all'affettività non meglio specificata educazione all'affettività non ci può assolutamente trovare d'accordo.

Come Lega, abbiamo combattuto questa tipologia di educazione in tutte le sedi. Ricordo che è stato approvato un ordine del giorno, a prima firma dell'onorevole Rossano Sasso, che proprio vieta l'educazione all'affettività ed espelle qualsiasi educazione di questo tipo di queste teorie dalle scuole italiane. È stata approvata dalla maggioranza di Governo, quindi evidentemente c'è anche una concordia nel Governo nazionale ed è per questo che, coerentemente con quello che è già stato affermato e col voto che è stato dato a livello nazionale, ovviamente voteremo in maniera contraria. Ovviamente sarà divertente vedere cosa voterà la Sinistra, alla vostra sinistra, su questo... Ci divertiremo particolarmente a vedere chi è più di Sinistra e io sono pronto a fare una scommessa al netto della mancata contrarietà: io scommetto su di voi e scommetto che voi vincerete il premio della Sinistra più Sinistra, mentre l'altra Sinistra dovrà accontentarsi di subire l'imposizione dell'astensione e ovviamente dichiararsi non d'accordo con una battaglia che invece tendenzialmente dovrebbero condividere.

Presidente - Metto in votazione. La votazione è aperta. Tutti hanno votato? La votazione è chiusa.

Presenti: 33

Votanti: 8

Favorevoli: 2

Contrari: 6

Astenuti: 25 (Aggravi, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Ganis, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lucianaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Planaz, Restano, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 7 della Lega. Ha chiesto la parola il consigliere Perron, ne ha facoltà.

Perron (LEGA VDA) - Veniamo all'ordine del giorno sul tema scuola e in particolar modo riguardante gli insegnanti. Premetto che la riforma della scuola ha introdotto nuove disposizioni in vigore dal 30 giugno 2022 per l'arruolamento dei docenti e la loro formazione obbligatoria e un nuovo sistema per l'abilitazione alla docenza, sottolineato che il sistema di formazione iniziale di accesso ai ruoli a tempo indeterminato degli insegnanti è suddiviso in tre modalità: la prima, un percorso universitario e accademico di formazione iniziale comprendente almeno 60 crediti formativi CFU o accademici CFA da svolgere per acquisire le competenze teorico-pratiche dopo la laurea o durante il percorso formativo; due, un concorso pubblico nazionale indetto su base regionale o interregionale con cadenza annuale; tre, un periodo di prova in servizio di un anno con test finale, valutazione conclusiva anche sulle competenze didattiche acquisite dal docente.

Preso atto che è prevista una fase transitoria fino al 31 dicembre 2024, in attesa che il nuovo sistema vada a regime, sappiamo inoltre che tali percorsi docenti sono organizzati ed erogati attraverso centri universitari e accademici di formazione iniziale degli insegnanti, che comprende un periodo di tirocinio presso le scuole e la prova finale con una lezione simulata per esaminare la capacità di insegnamento.

Considerato che ad oggi la formazione degli insegnanti viene erogata da strutture collocate fuori dalla regione, concorsi a numero chiuso che costringono i docenti che necessitano dell'abilitazione a consumare ferie e permessi per seguire i corsi, oltre a sobbarcarsi il costo di trasferimento, temi di cui avevamo già parlato in precedenti iniziative, questo ordine del giorno impegna il Governo regionale a predisporre, di concerto con l'Università della Valle d'Aosta - stiamo generici -, ogni azione utile a organizzare i corsi necessari all'abilitazione degli insegnanti valdostani.

Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Jean-Pierre Guichardaz, ne ha facoltà.

Guichardaz J. (FP-PD) - Grazie collega. Come ha già ricordato lei, collega Perron, del tema abbiamo discusso ampiamente in aula, in ultimo rispondendo a un'interpellanza del collega Manfrin del 20-21 novembre. Non mi resta che riconfermare quanto ho detto in quell'occasione e in altre occasioni, cioè che l'Università della Valle d'Aosta sta lavorando nell'ambito del CIFIS per creare le migliori condizioni a favore dei docenti valdostani, che è un po' quello che chiedete voi.

Ricordo altresì che da pochissimo - ma l'ho già detto anche in occasione dell'interpellanza - abbiamo stipulato anche il primo contratto integrativo regionale con le organizzazioni sindacali della scuola nella direzione di riconoscere i corsi di abilitazione a tutti gli effetti nell'ambito del diritto allo studio, sia CFU che i TFA. Le chiederei quindi di ritirare l'ordine del giorno con l'impegno, come ho già ribadito rispondendo l'altra volta, di fornire man mano le informazioni utili al Consiglio e naturalmente ai lavoratori interessati.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Perron, ne ha facoltà.

Perron (LEGA VDA) - Grazie Assessore per la risposta. Non accogliamo la sua proposta in quanto nuovamente riportiamo sul tavolo un tema delicato. Quanto state facendo ci auguriamo che funzioni, però, finché non lo vediamo applicato, proseguiamo con la nostra politica, quindi mettiamo ai voti.

Presidente - Metto in votazione. La votazione è aperta. Tutti i presenti hanno votato. La votazione è chiusa.

Presenti: 33

Votanti: 15

Favorevoli: 15

Astenuti: 18 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 7 di RV. Ha chiesto la parola il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (RV) - Come abbiamo potuto vedere o, meglio, partecipare nella scorsa settimana, è iniziato il percorso in Commissione di un importante provvedimento, ovvero quello dello schema del decreto legislativo recante modificazioni al decreto legislativo 136.

Volevo segnalare che c'è un errore nella premessa, cioè il decreto di cui è iniziata la trattazione in I Commissione è quello relativo alla riattribuzione delle concessioni di energia idroelettrica. Mi ero segnato di segnalare che nella premessa è stato riportato un passaggio non corretto ma dal titolo e dall'impegnativa penso che si sia compreso. Un decreto legislativo molto importante che ci consente, ma ci consentirà soprattutto e consentirà al Consiglio di discutere relativamente all'applicazione e a legiferare sul tema delle procedure di riassegnazione o riattribuzione delle concessioni di grande derivazione idroelettrica. In realtà, in senso lato questo ordine del giorno vuole fare allargare un pochettino più gli orizzonti e il perimetro di riferimento non soltanto alle grandi concessioni, ma in generale a tutti gli impianti di produzione di energia, che ovviamente, dal punto di vista della conformazione anche del nostro territorio, sono sicuramente quelli più oggi impattanti dal punto di vista della grandezza, sono quelli relativi alla produzione di energia idroelettrica. Come abbiamo potuto vedere nel recente passato e anche qualche anno fa, il tema delle compensazioni a favore dei territori interessati dalla presenza di grandi impianti di energia era andato alla ribalta delle cronache e anche dei contenziosi quando si è parlato dei famosi rigassificatori. È un tema estremamente complesso che, se da un lato ha avuto anche nel passato tutta una serie di interventi, io ne cito uno che è la decisione della Corte costituzionale 383 del 2005, dove sostanzialmente si riconosce come illegittima l'esclusione di misure di compensazione in caso di concentrazioni territoriali di attività, impianti, infrastrutture a elevato impatto territoriale... non voglio arrivare a tanto, ma voglio specificare un principio, non voglio neanche sostenere quelle che in alcune situazioni vengono definite situazioni in "nimby" ("non nel mio cortile"), soprattutto lo abbiamo visto per altri impianti non soltanto di produzioni di energia, ma anche quando si parla di trattamento di rifiuti, anche di stesse produzioni industriali. Certo è che questi impianti hanno sicuramente un'importanza fondamentale per la Comunità, per ovviamente i concessionari, per l'Ente pubblico che incassa, ad esempio, in questo caso i canoni di derivazione, ma sicuramente hanno un impatto in certi passaggi positivo, ma che comunque cambia la conformazione dei territori. Possiamo anche dire, perché è capitato in alcune situazioni e noi lo vediamo in maniera un pochettino più diffusa, in particolare con riferimento alle derivazioni d'acqua, laddove ci sono degli effetti che si generano a cascata anche sugli utilizzi civili, quindi di uso agricolo, di fabbisogno di acqua... sono situazioni che in realtà magari non vanno all'onore delle cronache, come è stato il caso dei rigassificatori, non a caso perché hanno riempito paginate di giornali, ma che comunque impattano sui territori di riferimento che non riguardano spesso soltanto ambiti definiti o comuni definiti, perché sappiamo, soprattutto laddove magari c'è un ru o comunque un utilizzo condiviso di più territori dell'acqua, in questo caso gli effetti sono diffusi.

Tra le considerazioni che vengono fatte sugli effetti e sugli impatti che i territori subiscono o hanno relativamente a questi impianti - e parlo anche di impianti già esistenti perché comunque, al di là delle nuove autorizzazioni, ci sono anche impianti già esistenti - si parla spesso non soltanto di misure di compensazione, ma anche di principi di riequilibrio ambientale o territoriale, cioè cercare di mantenere un'uniformità e non squilibrare l'equilibrio ambientale del territorio. In questo caso ci sono e l'impegnativa ne dà delle esemplificazioni ma, per far capire l'obiettivo dell'ordine del giorno, ci sono due tipologie di compensazioni: quelle dirette e quelle indirette. Quelle dirette: sostanzialmente a fronte della presenza o della realizzazione di un nuovo impianto, c'è la corresponsione di un canone di derivazione, in questo caso, e quindi si può discutere della destinazione. Quella indiretta non deriva direttamente dalla realizzazione o dalla concessione, ma poi dalla sua messa in opera e quindi di solito si considera questo passaggio o comunque lo si esemplifica in termini dei benefici di utilità.

L'ordine del giorno... vedendo anche e ricordando che nell'ambito del bilancio c'è uno stanziamento specifico che è stato anche oggetto di mia domanda ai referenti, all'assessore Sapinet durante l'audizione, ma solo per capire a cosa servisse quello stanziamento... uno stanziamento specifico che sarà utile per poi dar corso alla legge che emetterà le previsioni dello schema di norma di attuazione sulle grandi derivazioni.

L'ordine del giorno impegnerebbe il Governo regionale a prevedere, nell'ambito della definizione della legge regionale per la riattribuzione delle grandi concessioni di derivazione d'acqua e in particolare nelle modalità di espletamento delle procedure di riassegnazione, l'introduzione di misure di compensazione a favore dei territori interessati dagli impianti, consistenti, ad esempio, in interventi economici come la destinazione specifica dei canoni di derivazione e/o i benefici di utilità come la fornitura gratuita di energia per strutture di interesse pubblico. Relativamente a questo ultimo punto, io non voglio entrare nei contenuti diretti dello schema di attuazione ed è per quello che si citano le modalità di espletamento delle procedure di riassegnazione. Tra l'altro, ci sono tutta una serie di leggi che hanno già prodotto in particolare Regioni a statuto ordinario e ci sono, tra l'altro, soprattutto sulle piccole derivazioni, perché ci concentriamo sempre sulle grandi, perché sono quelle che ovviamente impattano di più sia in termini di bilancio, sia in termini di produzione di energia, ma anche il grande tema delle piccole derivazioni non è di secondo piano sia perché impattano su determinati territori che a volte hanno già un equilibrio particolare e quindi devono essere gestiti e soprattutto possono essere l'occasione di introiti per realtà che hanno grosse difficoltà di reperimento di risorse finanziarie presso i consorzi di miglioramento fondiario, quindi non sono assolutamente da sottostimare.

Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Sapinet, ne ha facoltà.

Sapinet (UV) - Grazie collega. Con l'arrivo in I Commissione dello schema di decreto legislativo recante norme di attuazione dello Statuto speciale per la Regione Autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste in materia di concessione di derivazioni d'acqua - e qui ringrazio il collega Marguerettaz per il lavoro che sta portando avanti all'interno della Commissione paritetica -, qui entra nel vivo la discussione su un tema che è per noi importante. Poi, una volta approvata la norma di attuazione, sarà disciplinata da una legge regionale su cui il Dipartimento programmazione risorse idriche e territorio e la struttura Gestione del demanio idrico stanno lavorando; strutture che ringrazio, così come ringrazio il Dipartimento legislativo che sta dando il necessario supporto.

Con valutazione preliminare occorre ovviamente attendere anche l'approvazione della norma da parte del Consiglio dei ministri. La disciplina vigente già prevede un canone specifico a favore degli Enti locali interessati da una derivazione idroelettrica e si tratta dei cosiddetti "sovracanoni" che vanno a favore del BIM che vengono poi redistribuiti tra i Comuni. La disciplina prevede l'erogazione di una quantità di energia elettrica a favore degli Enti locali da definirsi con legge regionale. ARERA ha già previsto che questa quota possa essere monetizzata a favore degli Enti locali, quota che è intenzione definire prima dell'avvio della procedura di riattivazione delle grandi concessioni.

Con la legge regionale, che, come detto, sarà portata all'attenzione del Consiglio dopo l'approvazione della norma, ci sarà quindi l'occasione di approfondire questi temi, di individuare la migliore declinazione possibile, costituendo questi elementi fondamentali della disciplina di valutazione delle offerte. È un impegno ad approfondire e affrontare la questione che questo Governo si prende. D'altra parte poi lo schema di norma di attuazione prevede già le istanze promosse dall'ordine del giorno, che ovviamente, come detto, andranno declinate nella normativa di recepimento e così sarà. Infatti, successivamente all'approvazione della norma di attuazione, le strutture preposte lavoreranno - e tutte le azioni preliminari in merito alle valutazioni e alle possibili implicazioni sono già in corso - alla legge regionale su cui questo Consiglio sarà coinvolto, e lo speriamo, nei primi mesi del 2025. Sarà quindi possibile definire le misure di compensazione ambientale e territoriale, anche di natura finanziaria, a favore dei territori in cui si trovano le centrali idroelettriche, nonché a individuare i servizi pubblici e le categorie di utenti cui i concessionari di derivazioni dovranno fornire gratuitamente l'energia elettrica secondo quanto previsto dal comma 5 dell'articolo 3 della norma di attuazione in questione, un confronto quindi che continuerà e che sarà aperto nei tempi che speriamo siano questi, che li ho anticipati. Pertanto invitiamo al ritiro, in alternativa ci sarà un'astensione.

Presidente - Ci sono interventi? Ha chiesto la parola il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (RV) - Sì, ringrazio l'Assessore anche per alcuni passaggi che integrano in realtà quello che era stato chiesto in audizione, che ci permettono di avere anche una comprensione un po' più strutturata rispetto a quello che è già stato detto in Commissione. Quello che mi sento di dire è che le confermo che non ritirerò l'ordine del giorno. Io mi ricordo in due incontri con la popolazione durante la campagna elettorale del 2020, in due zone su cui insistono degli impianti, i principali impianti di produzione di energia idroelettrica della Valle d'Aosta, delle sollecitazioni da parte soprattutto di amministratori locali di esperienza, quindi qualcuno purtroppo che nel frattempo ci ha lasciato; sollecitazioni a prendersi un impegno concreto, dire: "ma voi che siete venuti qui a fare il comizio vi prendete l'impegno un domani di riconoscere al Comune interessato o sul quale c'è questo impianto anche una maggior quota parte di queste assegnazioni, un'assegnazione diretta?". Dirò che in un caso chi me lo chiedeva aveva una connotazione politica chiara, che è più vicina in questo momento a lei che al sottoscritto, nel senso che era un esponente della locale sezione dell'Union Valdôtaine...

(interruzione da parte di alcuni Consiglieri)

...sì, locale abbiate pazienza...

(ilarità da parte di alcuni Consiglieri)

...adesso cerchiamo di mantenere la calma... della sezione dell'Union Valdôtaine del Comune, così almeno... in quella sede... ovviamente non è una domanda facile per chiunque... Ovviamente, ripeto, io sono a favore - chi mi conosce lo sa - della realizzazione di impianti importanti, ovviamente cercando le migliori soluzioni possibili, perché comunque il no a prescindere non ha senso, però è anche giusto in una logica anche di riconoscimento di quelle che possono essere delle giuste compensazioni sulle esternalità negative che si generano perché non ci sono solo esternalità positive o, meglio, su impianti di questo genere, ma di tutte le produzioni energetiche anche industriali; sicuramente il territorio ha dei benefici, ma sono maggiori in proporzione i benefici che ha l'intero sistema rispetto al territorio interessato, per quanto poi, soprattutto per quello che riguarda l'acqua, i grandi invasi generano e genereranno in prospettiva in realtà anche un altro tipo di utilità finale, perché con le prospettive che abbiamo il trattenere l'acqua sappiamo che, oltre a degli utilizzi del territorio, può anche permettere un maggior governo del territorio, di quelle che sono - e lo si è visto in alcuni casi - situazioni di piena, sia situazioni emergenziali, sia situazioni di contenimento della forza della natura in alcuni casi. In realtà, io penso che questi impianti dobbiamo sempre vederli più non solo per l'utilizzo di energia, ma anche in generale come fonte di governo del territorio e in qualche modo anche di mitigazione del microclima di determinate aree, perché sappiamo che comunque queste realtà le portano. In prospettiva io l'ho anche detto quando abbiamo parlato del piano energetico ambientale, se lo ricorderà l'Assessore competente: forse bisognerà valutare che certi impianti non si fanno più da tanto tempo, però forse in prospettiva dovremo fare delle considerazioni diverse rispetto a quelle che stiamo facendo fino a adesso, perché la produzione sappiamo che è più efficiente in certi tipi di impianti rispetto che in un numero maggiore di piccoli impianti. Una diga idroelettrica produce enormemente più energia rispetto a tanti impianti solari, ma non è solo il tema della Valle, è il tema in generale del green deal, perché basta vedere altri Paesi quello che stanno facendo, ma non voglio allargarmi troppo.

Manteniamo quindi l'ordine del giorno anche per dare contezza di un principio che riteniamo molto importante relativamente alle misure di compensazione e da riconoscere ai territori interessati e a quelli che possono essere anche degli spunti legati al proseguo di un percorso legislativo estremamente importante. Su questo ordine del giorno il mio gruppo chiederà il voto segreto.

Presidente - Metto in votazione. Ci sono altri interventi? Non vedo altri interventi. La votazione è aperta. Tutti i presenti hanno votato? La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 29

Favorevoli: 15

Contrari: 14

Astenuti: 5

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 7 di Forza Italia. La parola al consigliere Marquis.

Marquis (FI) - Con questo tema all'ordine del giorno abbiamo portato all'attenzione del Consiglio regionale il piano regionale dei trasporti e, in particolare, le tematiche che afferiscono alla rete autostradale.

Un piccolo excursus su come si è arrivati a questo nuovo, aggiornato piano regionale del traffico. Il primo piano regionale del traffico che è stato presentato è stato nel 2022, a seguito del quale c'è stata un'approvazione in sede di VAS favorevole con tutta una serie di condizioni; condizioni che hanno sostanzialmente evidenziato che occorre tener conto della pianificazione comunitaria nazionale - che sono sopravvenute nel frattempo - in tema di sviluppo sostenibile e sulla base dei rilievi dei soggetti che sono stati consultati, in particolare si doveva ancora tener conto delle mutate condizioni generali che attengono al tema della mobilità a seguito della pandemia, che ci ha visti coinvolti per alcuni anni, anche a seguito dei cambiamenti dovuti alla crisi energetica, ai cambiamenti climatici, vi è tutto quello che, di fatto, ha portato l'esigenza di rivisitare una situazione che era consolidata. È con il 15 luglio 2024 che è stato approvato dal Governo regionale il nuovo piano regionale dei trasporti, adeguato alle esigenze che ho poc'anzi evidenziato. Nella delibera di approvazione si dice che sono stati fatti alcuni incontri con i portatori di interesse per conoscere i loro punti di vista.

Quello che volevamo evidenziare con questa iniziativa è che il piano regionale dei trasporti contiene tutta una serie di proposte che riteniamo siano non ardite o coraggiose, ma che siano tutte da verificare prima di fare delle valutazioni di prospettiva con chi effettivamente conosce questo settore e chi gestisce le società autostrade e concessionarie perché le reti sono assoggettate a delle norme stringenti sotto il profilo tecnico, che soprattutto, anche a una realtà come la Valle d'Aosta, non consentono poi delle grandi iniziative innovative perché viviamo in una regione di montagna e bisogna anche calare la situazione sul nostro territorio, con tutti i limiti che questo mette di fronte. In particolare abbiamo anche letto in una delle iniziative ispettive - nel resoconto - che è stata presentata e discussa nei mesi scorsi - e qui si faceva un ragionamento sulla realtà di Morgex - che veniva evidenziato dall'Assessore che il piano regionale dei trasporti è un documento dove sostanzialmente vengono avanzate le idee che poi dovranno essere sottoposte a uno studio di fattibilità per verificare poi effettivamente quali possono essere le prospettive sotto il profilo tecnico e se possono essere trasferite in iniziative concrete, nella sostanza.

Il passaggio che volevo evidenziare è questo: quando si presenta un documento di così alta strategia come può essere un piano regionale ne discende poi tutta una serie di comportamenti delle Comunità locali, dove, da una parte, si creano delle aspettative laddove si evidenziano delle situazioni che possono magari concorrere a dare sviluppo a un'area, ma dall'altra parte si evidenziano tutta una serie di vincoli che poi determinano queste prospettazioni allo stato di idee. Pertanto tutto questo va anche a influire sul recepimento o meno da parte delle pianificazioni di carattere locale. È questo il ragionamento che vogliamo fare sulla delicatezza dell'evidenziare delle situazioni che poi non si sa se possono essere messe in atto o meno.

La realtà autostradale, visti i miei trascorsi, ho avuto modo di conoscerla, proprio per questa ragione, assieme al gruppo, ho presentato questa iniziativa. Soprattutto per quanto riguarda la situazione dell'alta Valle, se l'autostrada è stata realizzata in una determinata maniera, se è stata realizzata come sistema aperto e non chiuso, ci sono delle ragioni oggettive che hanno portato a realizzare questa cosa in deroga rispetto all'approccio che veniva fatto nel resto del Paese. Da allora a oggi il territorio è ancora stato utilizzato maggiormente, ha quindi ancora dei vincoli superiori e quindi riteniamo che ci possano essere delle oggettive difficoltà a intervenire in modo diverso di come si era intervenuti all'epoca. Ci sta che ci possono essere delle valutazioni da fare, questa è cosa buona, però il ragionamento che facciamo noi è, come mai in questa fase qui si dice: "li sentiremo dopo"? A nostro avviso, poteva essere utile sentirli prima perché magari su determinate idee bastava confrontarsi due ore e poi si diceva: "no, questa lasciala perdere perché non ha nessuna possibilità di essere realizzata" o diversamente poteva emergere che c'era effettivamente la possibilità di attuare un'iniziativa e quindi ben venga che poi la parte politica proceda e vada avanti secondo i propri desiderata.

Alla fine di questa premessa la richiesta nell'impegnativa è quella di organizzare un'audizione con le società concessionarie proprio con questa finalità: per sottoporre le proposte che interessano la rete autostradale e capire qual è il grado di effettiva realizzabilità delle medesime, a prescindere dalla condivisione politica o meno dei soggetti, perché i soggetti possono anche esprimere solamente dal punto di vista tecnico qual è il parere del gestore dell'infrastruttura che è dotata di grandi strutture tecniche per capire quale sia effettivamente la realizzabilità delle proposte.

Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Bertschy, ne ha facoltà.

Bertschy (UV) - Grazie collega Marquis. Sul tema abbiamo ovviamente punti di vista diversi e forse anche l'approccio politico è diverso, ma io rispetto assolutamente la sua visione delle cose. Io non credo sia corretto che la politica chieda ai concessionari cosa può pensare di pianificare, soprattutto concessionari che hanno in concessione beni pubblici da parte delle Autorità competenti. La VAS prevede proprio - ed è questo l'esercizio giusto - che le società, come tutti gli altri enti e le altre istituzioni, potranno fare le loro osservazioni sulle quali poi la parte tecnica e il Consiglio infine dovrà esprimersi. Se le cose e le argomentazioni che lei porta saranno corrette, saranno oggetto di queste valutazioni e alla fine della procedura della VAS avremo concluso il procedimento e avremo il nostro piano regionale trasporti, quindi io ritengo inopportuno sentire in questo momento le concessionarie che avranno invece nel pieno esercizio dell'attività trasparente dell'Amministrazione pubblica la possibilità di farlo. Il perché abbiamo inserito queste ulteriori valutazioni, perché la necessità di capire come migliorare quello che è stato infrastrutturato c'è, c'è anche tutto un aspetto tecnologico innovativo che avanza, tant'è vero che abbiamo avanzato anche altre proposte e che sono in corso di valutazione e che probabilmente saranno oggetto anche all'interno delle osservazioni da parte delle società, ma come di tutti gli altri enti. Riteniamo quindi che in questa fase si debba provare a capire come migliorare ancora l'accessibilità di questa infrastruttura ponendoci l'obiettivo di utilizzarla di più, che è un obiettivo che tutti abbiamo da tempo.

Io ritengo che in una fase di pianificazione porsi troppi limiti non sia corretto, non bisogna creare delle aspettative, ma le aspettative non le crei nella misura in cui il procedimento è in corso. Io non credo che Forza Italia, che oggi appartiene a un Governo che si sta proponendo l'obiettivo di realizzare una grande opera come il ponte di Messina, si debba creare il problema di fare un po' di pianificazione in Valle d'Aosta. Stiamo parlando di un'opera di quasi 15 miliardi oggi pianificata, quindi noi stiamo ragionando su un tema che è tutto di infrastrutture del futuro e c'è la necessità di provare e farci dare delle risposte definitive rispetto a questi argomenti. Guai non lo facessimo!

Presidente - La parola al consigliere Marquis.

Marquis (FI) - Evidentemente abbiamo un approccio diverso nell'affrontare la questione. Vede, lei ha detto che non è corretto, secondo voi, pensare di coinvolgere nella pianificazione le società. Qui non si parla di pianificazione. Si tratta di chiamare una società e dire: "ho questa idea, ma è fattibile o sto dicendo una stupidaggine?"

(interruzione dell'assessore Bertschy fuori microfono)

...no, ma le sto dicendo, perché potrei fare un esempio e lo dico al microfono, quindi rimane a verbale. Sono già entrato nel merito rispetto alla questione che è stata avanzata della galleria della Bassa Valle dove si pensa di fare tre corsie per diluire il traffico sulla rete autostradale per 3 chilometri di allargamento. Quella cosa lì è oggettivo - lo ripeto tre volte - che non può ridurre il traffico, imbottiglia ancora di più un restringimento su 3 chilometri, quindi sarebbero bastati 5 minuti di confronto con un gestore di una rete autostradale, che le avrebbe detto: "ma lasci perdere, Assessore". Sa come nel settore definiscono le iniziative che sono state presentate? Delle utopie, sono delle utopie che non hanno nessuna possibilità di essere realizzate, cioè qui non stiamo parlando del ponte sullo stretto, che è un'iniziativa che è stata valutata, studiata, che risponde a un'esigenza. Pensare di fare una galleria in bassa Valle è una questione onirica più che una scelta razionale per affrontare un problema, perché, se io allargo un tratto di strada per 3 chilometri, dove non ci sono compresi dei caselli nel frattempo, delle uscite, non cambia assolutamente niente la questione del traffico. Finiti i 3 chilometri sono tutti imbottigliati. Potrei chiedere supporto al collega laureato in fisica, che in due secondi potrebbe entrare nel merito e rispondere a questa domanda. Ci sono delle situazioni dove bastava prendere dei contatti per far sì che non si creassero delle aspettative, che diversamente poi disorientano anche la Comunità.

Presidente - La parola all'assessore Bertschy.

Bertschy (UV) - Farò una brevissima replica poi col collega Marquis... su questi temi è sempre interessante confrontarsi. Guardi che la politica si affida a dei tecnici e, tra l'altro, il tecnico che sta pianificando questo piano è un tecnico che ha responsabilità in altri territori importanti come il nostro: per esempio, in provincia di Bolzano lavora con i Ministeri, quindi la critica non la sta facendo all'Assessore, ma in termini di pianificazione... perché l'Assessore non fa progetti, dà degli indirizzi.

Il tema che abbiamo dato come indirizzo è che la Bassa Valle soffre di questo problema. Forse lei non raccoglie questa difficoltà e questa criticità. Quella è una delle idee messe in campo. Saranno i documenti successivi che ci diranno come affrontarlo, ma che ci sia un'oggettiva problematica di uscita-entrata della Bassa Valle su un corridoio internazionale non lo può negare neanche a lei, poi quale sarà la soluzione tecnica migliore ce lo diranno i tecnici.

Presidente - La parola al consigliere Aggravi.

Aggravi (RV) - Non voglio inserirmi tra l'Assessore e il collega Marquis, però volevo fare una piccola considerazione su questo ordine del giorno e sui temi visto che comunque anche noi abbiamo presentato poi un'iniziativa successiva, ma soprattutto il collega Marquis ha giustamente fatto riferimento a un'iniziativa, che, se non erro, era stata presentata da noi. Voglio anche specificare il perché - non me ne voglia il collega Marquis - non voteremo l'ordine del giorno, nel senso che il piano regionale dei trasporti ha tutta una serie di proposte o comunque di valutazioni che anche noi abbiamo in alcuni... e quella interpellanza lo rappresentava; lì c'era anche una sorta di tentativo di comprendere meglio come mai fino al giorno prima si era detto di no alla possibilità nella realizzazione dello svincolo a Morgex. Poi ce lo siamo trovati - ma ben contenti, per carità - nel piano regionale dei trasporti come anche di altre iniziative che avevamo fatto proprio per comprendere e per andare un pochettino più nel profondo relativamente a queste scelte, anche perché è iniziata o, meglio, inizierà la procedura di valutazione ambientale strategica che consentirà ovviamente di andare anche più nel dettaglio, di fare osservazioni, fare critiche, chiedere ulteriori approfondimenti e oggettivamente, anzi sicuramente, ci sarà poi anche un passaggio successivo dove io mi auguro che tutte le varie realtà che sono coinvolte, tra cui eventualmente anche le concessionarie oppure i nominati di parte regionale delle concessionarie, potranno partecipare o potranno essere auditi in Commissione, posto il fatto che sulle soluzioni tecniche è anche giusto audire i tecnici, per comprendere sia quelli che hanno fatto le proposte sia eventualmente quello che scaturirà dalla procedura di VAS. Sicuramente quindi c'è la necessità di affrontare i temi che riguardano i trasporti, però c'è anche la necessità di utilizzare un metodo e, visto che la procedura di VAS è in corso, è il luogo dove andare a fare gli approfondimenti e a cercare di comprendere meglio come mai alcune proposte sono state fatte e alcune no. Cito anche, ad esempio, quella della proposta della tariffazione chilometrica che era stata oggetto sempre di una nostra iniziativa. Ci sono delle urgenze che si possono o si dovrebbero risolvere anche su altri piani e mi permetta il collega proponente di ricordargli che ad oggi sull'Ivrea/Santhià mi sembra che la situazione sia la stessa, quindi, uscendo dai confini della Valle, uscendo da logiche di doppie e triple canne e quant'altro, c'è un passante o un passaggio che qualcuno ha detto: "è stato tutto risolto, siamo intervenuti". Chi utilizza quella strada però si trova ancora la stessa problematica, quindi io direi anche qui: mettiamoci un po' metodo, ma lo faccio più come appello nei confronti di chi ha sicuramente la possibilità di sollecitare o stimolare gli ambienti romani, più del nostro gruppo, possa finalmente dare una soluzione a un problema davvero assurdo prima ancora di comprendere quante canne fare in Bassa Valle. Detto questo, comprendiamo benissimo lo spirito di fondo e, ripeto, non soltanto legato alle concessionarie autostradali, ma anche su altri temi che saranno sicuramente oggetto di osservazioni e approfondimenti e mi auguro un lavoro, quanto prima, nella Commissione competente.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Il collega Marquis ha posto un tema che è sicuramente interessante e poi nella sua esposizione è entrato anche nei dettagli e ha citato uno degli interventi previsti per ora nella bozza di piano regionale dei trasporti, su cui anche noi abbiamo grosse perplessità. Se si legge l'impegnativa dell'ordine del giorno, si può vedere che si chiede di fare un'audizione con relativa urgenza dei vertici delle due società autostradali, questo ci pare fuori luogo rispetto al fatto che, come ha evidenziato giustamente il collega Aggravi, ci sarà tutta una procedura di VAS, sulla quale poi si potranno anche presentare delle osservazioni puntuali e poi ci sarà il percorso di Commissione, perché sappiamo bene che in Commissione di questo si potrà e si dovrà discutere a lungo.

Crediamo che i tempi siano poco congrui rispetto al lavoro che si deve fare. Fermo restando che, nel momento in cui partirà ufficialmente la procedura di VAS, perché sappiamo che al momento tutto è fermo in attesa della risposta da parte della Francia riguardo alla questione del Tunnel, ci saranno poi i famosi 45 giorni per le osservazioni e poi ci sarà l'iter in Commissione, quindi in quel momento noi sicuramente su questa questione intendiamo intervenire e comprendere meglio anche da parte delle società, dei tecnici. È vero, mi riferisco poi anche al piano regionale dei trasporti, agiscono sulla base di input politici, però è chiaro che bisogna poi che anche gli input tengano conto di tutta una serie di questioni, anche della fattibilità e dell'utilità di certi interventi.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Manfrin, ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Intervengo solo perché è stato evocato giustamente lo snodo dell'Ivrea/Santhià, con la relativa criticità. Intervengo soltanto, ovviamente, per confermare che è stata fatta un'azione importante. Credo, e lo dico a beneficio di tutta l'Aula, che molti sappiano - ma penso che forse fare un passaggio in più è utile - quale sia la motivazione, l'oggetto del contendere, ovvero un conflitto con la società che gestiva - perché dal 1° dicembre non la gestisce più - il tratto autostradale o un conflitto rispetto ai lavori effettuati, un conflitto rispetto alle tabelle utilizzate per chiedere poi la remunerazione di quei lavori. Ci sono stati parecchi conflitti che si trascinano da tempo e non voglio dire che quella che poi è stata realizzata è stata - potremmo quasi definirla - una manovra ritorsiva nei confronti della perdita delle concessioni a beneficio di altri, ma questo ovviamente sta al mondo delle gare... Sicuramente che un intervento andasse messo in campo era evidente e lo abbiamo detto: i lavori sono iniziati il 25 di novembre e la previsione per il bypass e la previsione di termine dei lavori per il bypass è di lì a tre mesi, quindi è corretto puntare il faro anche sulla necessità di superare quella criticità. Dobbiamo anche dire che non è sufficiente dire: "facciamo i lavori dei bypass" affinché siano realizzati, c'è un tempo tecnico di realizzazione che appunto sono tre mesi, quindi possiamo ragionevolmente immaginare che per i primi di marzo quella criticità, che giustamente è molto importante, evidentemente sarà risolta con un qualcosa di sicuramente migliore rispetto all'attuale soluzione e quindi evidentemente da quel momento in poi si potrà percorrere ovviamente in tutta sicurezza.

Presidente - La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 9

Favorevoli: 9

Astenuti: 26 (Aggravi, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lucianaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Minelli, Padovani, Planaz, Restano, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 7 di PCP. Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Si tratta di un ordine del giorno piuttosto semplice. Abbiamo visto i disegni di legge della manovra di bilancio, abbiamo ascoltato le illustrazioni degli Assessori. In particolare abbiamo visto l'articolo 37 del disegno di legge 168 che riguarda i contributi allo smantellamento di vecchi impianti a fune, un articolo che riteniamo importante perché ha lo scopo di andare a intervenire sul territorio per migliorarlo dal punto di vista paesaggistico, ma anche per riqualificare quelle aree dove oggi ci sono impianti che non possono più essere utilizzati, sono dismessi o abbandonati. Ci sono anche in alcune situazioni degli edifici di pertinenza che potrebbero magari anche col tempo rappresentare un potenziale pericolo.

Abbiamo chiesto in Commissione di avere un elenco di questi impianti dismessi e di capire anche un po' qual è la priorità. Ci è stato risposto che le segnalazioni verranno dai Comuni, che intanto sono state predisposte le risorse e che poi, sulla base di quello che verrà richiesto, si interverrà. Noi riteniamo però che sia utile anche avere un quadro un po' più preciso della situazione e che sia giusto intervenire in maniera razionale, anche tenuto conto delle singole realtà.

Quello che chiede in sostanza l'ordine del giorno al Governo è, insieme alle strutture competenti - ma anche alle Amministrazioni comunali, alle società che gestiscono i vari impianti a fune - di predisporre un elenco il più possibile completo e dettagliato di questa situazione, di questi impianti abbandonati proprio per pensare a un intervento della Regione che sia il più possibile progressivo, ma anche razionale nell'ottica della riqualificazione e del ripristino delle aree interessate.

Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Bertschy, ne ha facoltà.

Bertschy (UV) - Il lavoro che voi ci chiedete di fare è un lavoro che ovviamente va fatto e lo stiamo iniziando a fare come strutture, perché avremo la necessità di avere una fotografia ben rappresentativa dello stato dei luoghi e anche degli impianti che sono rimasti inattivi sul territorio, alcuni oggi anche a quote basse. A volte abbiamo in mente i grandi impianti delle grandi stazioni, ma abbiamo tutta una serie di quote che segnano anche il cambiamento economico, sociale, ma anche il cambiamento climatico di questi cinquant'anni.

Al di là dell'impegno dell'ordine del giorno, noi, una volta che avremo completato il lavoro di raccolta di informazioni, lo metteremo a disposizione e cercheremo di intervenire un po' per priorità, dovremo capire nel lavoro da fare... Questo è un primo articolo che dà seguito all'indirizzo che abbiamo inserito nel DEFR e quindi è un progetto da costruire bene proprio per intervenire in maniera concreta sul territorio. Il lavoro che ci proponiamo di fare è anche quello di intervenire in una certa epoca, perché poi da un certo punto in avanti le società, ottenuta la concessione, avevano e hanno l'obbligo di intervenire smantellando quello che vanno a togliere quando si fanno dei nuovi impianti. Se avete visto, al comma 2 è citata la legge 29 del 1997. Vero è che poi ci sono impianti che non sono delle società, sono rimasti sul territorio, alcuni addirittura saranno su proprietà private e neanche di proprietà pubblica, quindi è un catasto da costruire e, ripeto, nessun problema poi a metterlo a disposizione una volta che ci sarà una prima fotografia completa per dare corso all'utilizzo delle risorse, è un milione e mezzo in un triennio. È una stima che, una volta che avremo tutte le segnalazioni, potremo vedere se è sufficiente o quanto dovrà essere implementato. Ci asterremo sull'ordine del giorno.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Sì, ringrazio l'Assessore anche per le precisazioni. Effettivamente è chiaro che ci sono responsabilità per taluni impianti che sono tutti delle società altre che, proprio per quella che è stata la storia più o meno recente della posa degli impianti, investono maggiormente di responsabilità gli enti pubblici.

Abbiamo capito che questo lavoro è in itinere, però non lo ritiriamo l'ordine del giorno per una ragione abbastanza semplice: due anni fa, in occasione della manovra di bilancio del 2022, avevamo predisposto - ed era stato approvato all'unanimità - un ordine del giorno, che, per certi versi, ricomprendeva anche questa parte, non riguardava solo la questione degli smantellamenti, ma riguardava più in generale tutto l'impegno della Regione nei confronti degli impianti a fune per quello che riguarda revisioni, modifiche, sostituzioni, anche smantellamenti. Sono passati due anni, quell'ordine del giorno è rimasto totalmente inevaso, quindi che almeno resti agli atti che c'è una richiesta in questo senso più limitata rispetto alla precedente, ma che rimanga.

Presidente - Metto in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 8 della Lega. Ha chiesto la parola il consigliere Distort, ne ha facoltà.

Distort (LEGA VDA) - Parliamo in questo ordine del giorno di consumo di suolo. L'Europa e le Nazioni Unite ci chiedono di azzerare il consumo di suolo netto entro il 2050 e di allinearlo alla crescita demografica e di non aumentarne il degrado entro il 2030.

A questo proposito lo scorso 3 dicembre a Roma, presso la sede dell'Ispra, è stato presentato il rapporto Consumo di suolo, dinamiche territoriali e servizi ecosistemici a seguito dei dati di monitoraggio relativi al periodo tra il 2006 e il 2023. Questo rapporto rileva che complessivamente sul territorio nazionale il consumo di suolo rimane ancora elevato, anche se con una leggera diminuzione rispetto all'anno precedente. In particolare - nota che non può che farci piacere - rileva che la Valle d'Aosta è la Regione più virtuosa rispetto al consumo di suolo ponendosi all'ultimo posto, ma in questo caso è un ultimo posto virtuoso in termini di quantità di suolo consumato. Piccola parentesi: probabilmente questo è un effetto della legge casa, chiudo la parentesi. Questa notizia comunque relativa ancora a un incremento di consumo di suolo ha generato un tam-tam mediatico che conferisce una sorta di bollino da maglia nera per l'Italia sul consumo di suolo e che avrà come contraccolpo lo scatenamento di una tendenza che tenderà a porre il diniego a ogni iniziativa che prevede di gestire, deliberare, normare, legiferare anche nell'ambito della nostra autonomia legislativa qualunque attività che implichi consumo di suolo. Questo scenario di consumo di suolo zero, se non gestito con sapienza, sarà una trappola che penalizzerà soprattutto i territori di montagna e di media montagna e penalizzerà in generale tutto il settore della casa. Se non riusciamo a capire questo rischio, chiunque sarà alla guida della Regione oggi o domani si troverà vincolato da una demonizzazione a priori di qualunque attività edificatoria.

Il moloc del consumo zero di suolo inibirà inevitabilmente l'attività economica e a farne le spese saranno tutte quelle attività imprenditoriali virtuose che operano o che potranno operare sul nostro territorio, consentendo la valorizzazione di quelle aree che adesso e nel prossimo futuro sono e saranno interessate da spopolamento e da desertificazione di quelle attività imprenditoriali che potranno invece ridar loro vita. La più grande penalizzazione a nostro parere sarà a carico dei territori di montagna e di media montagna e per questo mi rivolgo con lo sguardo all'assessore Carrel, benché questo tema sia fondamentalmente di competenza dell'Assessore che ha in delega l'ambito urbanistico, però mi rivolgo anche a lei sia per il lavoro di squadra che siete tenuti a svolgere, ma soprattutto perché veramente la Cenerentola che porterà più di tutte la penalizzazione di questa visione di demonizzazione del consumo di suolo sarà esattamente quella parte di territorio che è la media montagna, l'alta montagna; non a uso turistico, ma laddove invece le attività legate al mondo rurale hanno invece bisogno di risposte, di nuovi modelli imprenditoriali. Sono le zone E, nelle quali, se non avremo strumenti che ci permetteranno nei modi opportuni di costruire anche dal punto di vista edilizio una nuova e virtuosa imprenditorialità, noi condanneremo i territori di montagna e di media montagna all'abbandono, all'incolto e all'assenza di ogni presidio. Esistono margini di manovra, ne esistono assolutamente. Richiedono approfondimento, capacità e visione politica. Dove si collocano questi margini? I margini si collocano nella lettura critica dei dati. Noi sappiamo che i dati dicono, tra l'altro, che l'incidenza degli edifici di nuova costruzione nel consumo di suolo è pari al 16%. Intanto è già un dato interessante, cioè gli edifici, quelli che noi pensiamo essere i demoni di questa attività di scempio nei confronti del suolo, sono responsabili del 16% del consumo globale. Teniamo conto che in questi edifici, in questo 16% confluiscono destinazione d'uso di abitazioni, uffici pubblici, privati, alberghi, ristoranti, bar, scuole, ospedali, attività industriali, attività artigianali, commerciali e altro. Di tutto questo 16% più della metà - e questo è l'altro dato interessante su cui bisogna per forza riflettere - corrisponde all'espansione dell'indotto produttivo industriale che si suddivide circa pari merito tra attività industriale - compreso quindi anche il settore agroalimentare e quindi in qualche modo riprende anche un po' l'agricoltura -, l'attività di grande distribuzione commerciale e le strutture legate all'e-commerce. La metà di tutto questo consumo, che è il 16% del totale, è occupato fondamentalmente da questi grandi capitoli. Voglio sottolineare le attività, le grandi attività commerciali.

Per tornare a questo dialogo che ho voluto impostare anche con l'assessore Carrel, immaginiamo quanti ampliamenti - quanta superficie di ampliamento - si vorrebbero consentire alle attività agrituristiche affinché possano essere competitive, perché possano tenere ancora in piedi la vita del nostro tessuto economico e demografico nell'ambito rurale, quanta superficie di questi ampliamenti bisogna mettere insieme per riuscire a compensare o a pareggiare almeno il consumo di suolo di una sola - esclusivamente una sola - attività di grande struttura di vendita. La sfida di oggi e di domani sul consumo di suolo si attua come una strategia corretta di gestione di questo consumo e che deve essere compatibile con l'economia, con la peculiarità del nostro territorio, si tratta quindi di saper operare delle scelte per consentire... dobbiamo mettere in campo capacità di visione, individuazione di diversi criteri, di diverse destinazioni d'uso. Tutto questo presuppone un percorso di approfondimento politico e tecnico per individuare dinamiche di strategia urbanistica che rendano compatibile lo sviluppo delle attività economiche territoriali, scongiurando semplificazioni ideologiche volte banalmente al contrasto tout court dell'attività edificatoria. Questa visione permetterà di garantire la valorizzazione soprattutto delle aree di montagna, attualmente in spopolamento e in desertificazione imprenditoriale, consentendo l'attività di ampliamento e di nuova costruzione se necessaria. L'alternativa è la condanna all'abbandono dei territori rurali, lasciando lo spazio all'incolto e all'assenza di presidio.

Ciò premesso, chiediamo al Governo regionale di considerare, contestualmente o parallelamente all'attuale elaborazione degli aggiornamenti della legge regionale 11 del 1998 del PTP, attraverso il coinvolgimento delle strutture regionali e della III Commissione consiliare, un percorso di approfondimento politico e tecnico finalizzato a individuare dinamiche di strategia urbanistica che sappiano rispondere a questa visione. Questo tema, sul quale noi richiamiamo attenzione oggi, è cruciale per il futuro dell'economia del nostro territorio, mentre la vostra anticipazione semplicistica di astensione sulle nostre iniziative dimostra la vostra rinuncia a gestire le nostre sollecitazioni. Vi evito la banalizzazione di una risposta che avrebbe il solo scopo di giustificare la vostra astensione e ritiro l'ordine del giorno.

Presidente - L'ordine del giorno è ritirato. I lavori del Consiglio sono sospesi, ci aggiorniamo alle ore 15:00.

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La seduta termina alle ore 13:00.