Oggetto del Consiglio n. 4037 del 5 novembre 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 4037/XVI - D.L. n. 162: "Disposizioni urgenti in materia di finanza locale. Modificazioni alle leggi regionali 7 dicembre 1998, n. 54, 2 agosto 2023, n. 12 e 19 dicembre 2023, n. 25. (Reiezione di un ordine del giorno)
Bertin (Presidente) - A questo punto possiamo passare al punto 4.01 dell'ordine del giorno.
Il D.L. in questione è composto da sei articoli. È stato presentato un emendamento sostitutivo all'articolo 5 dalla II Commissione consiliare ed è stato depositato un ordine del giorno del gruppo di Rassemblement Valdôtain.
Relatore è il presidente della II Commissione, il consigliere Malacrinò.
Malacrinò (FP-PD) - Il disegno di legge che andremo a discutere detta: "Disposizioni in materia di finanza locale", con particolare riguardo al concorso aggiuntivo alla finanza pubblica dei Comuni per l'anno 2024, ai trasferimenti straordinari correnti a favore degli Enti locali, nonché alle convenzioni tra enti, necessarie ai fini del loro accesso a finanziamenti.
Il presente disegno di legge si compone di sei articoli:
L'articolo 1 prevede, al comma 1, che la Regione provveda, per l'anno 2024, al versamento a favore dello Stato del contributo aggiuntivo al risanamento della finanza pubblica che sarebbe stato di competenza dei Comuni.
L'importo definito dal decreto del Ministro dell'interno, adottato di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, corrisponde ad euro 495.456 per ciascuno degli anni 2024 e 2025; rimane comunque invariato l'importo stabilito in euro 32 milioni, del concorso alla finanza pubblica determinato dalla Regione a carico dei propri Comuni, quale quota parte del contributo complessivo stabilito negli accordi di finanza pubblica intervenuti nel corso degli anni a regolare gli obblighi finanziari della Regione nei confronti dello Stato.
Il comma 2 stabilisce, poi, che la Regione trasferisca ai propri Comuni le risorse straordinarie a essi assegnate, ai sensi dell'articolo 1, comma 508, della legge 30 dicembre 2023, n. 213, e dispone che con tali risorse i Comuni compartecipino parzialmente, per l'anno 2024, al concorso aggiuntivo alla finanza pubblica di cui al comma 1, mediante appositi meccanismi di compensazione contabile.
L'articolo 2 prevede, al comma 1, in deroga a quanto disposto dalla legge regionale 20 novembre 1995, n. 48, un trasferimento straordinario corrente di 1,5 milioni per ciascuno degli anni 2025 e 2026 in favore del Comune di Aosta, risorse necessarie sia per fronteggiare gli ulteriori oneri derivanti dalla gestione degli interventi finanziati nell'ambito del Piano nazionale di ripresa e resilienza che per l'aumento delle spese correnti e dei servizi che il Comune di Aosta eroga a vantaggio dell'intera collettività valdostana.
Il comma 2 prevede che la liquidazione sia effettuata in un'unica soluzione, entro il 30 aprile di ciascuno degli anni 2025 e 2026.
L'articolo 3, dal comma 1 al comma 6, prevede che, per il riparto e per la liquidazione per l'anno 2025 del contributo straordinario corrente in favore dei Comuni e delle Unités des Communes valdôtaines per la copertura dell'incremento delle spese correnti, siano utilizzate le medesime modalità utilizzate per gli anni 2023 e 2024.
I successivi commi 7 e 8 prevedono che anche per il contributo relativo al 2026 siano utilizzati gli stessi criteri. Grazie all'introduzione di queste disposizioni, è possibile fornire indicazioni certe agli Enti locali, utili e necessarie alla predisposizione dei relativi bilanci di previsione 2025/2027.
L'articolo 4 interviene sull'articolo 104 della legge regionale 7 dicembre 1998, n. 54; questa modifica si rende necessaria per agevolare l'accesso ai finanziamenti e l'attribuzione delle risorse e delle responsabilità a un unico ente, nel caso di progetti di sviluppo che siano stati presentati da più enti.
L'articolo 5 reca le disposizioni finanziarie per il bilancio di previsione della Regione, prevedendo, in particolare, che alla copertura finanziaria del concorso aggiuntivo alla finanza pubblica definito dall'articolo 1, comma 1, in complessivi euro 495.456, si provvede mediante maggiori entrate di bilancio per euro 227.668 a carico dei Comuni e per euro 267.788 a valere sulle maggiori entrate già incassate nell'anno 2024, derivanti dall'avanzo di amministrazione del Consiglio regionale relativo all'anno 2023.
L'articolo 6 prevede, infine, la dichiarazione di urgenza.
La II Commissione consiliare permanente, riunitasi in data 04 novembre 2024, ha preso in esame il D.L. 162, presentato dalla Giunta regionale in data 7 ottobre 2024, concernente "Disposizioni urgenti in materia di finanza locale. Modificazioni alle leggi regionali 7 dicembre 1998, n. 54, 2 agosto 2023 n. 12 e 19 dicembre 2023 n. 25" e ha espresso a maggioranza parere favorevole.
Presidente - La discussione generale sul disegno di legge è aperta. Chi vuole intervenire in discussione generale è invitato a prenotarsi. Consigliere Aggravi, a lei la parola.
Aggravi (RV) - Per fare qualche considerazione in particolare sui primi articoli che riguardano questo D.L. e, più in generale, il sistema della finanza locale valdostana.
Sostanzialmente arriviamo al termine, come in realtà era già stato preannunciato non solo durante la presentazione di questo disegno di legge, ma anche da alcune comunicazioni o risposte a interventi che, nel corso delle fasi successive all'applicazione in modo unilaterale della richiesta di questo contributo da parte dello Stato, il Presidente aveva fatto all'Aula, richiamo in particolare quella che era stata anche oggetto di una mia interpellanza dell'8 febbraio 2024.
Sostanzialmente la sentenza - come è citata sia nella relazione, sia dal relatore - la 145 del luglio scorso, dice per l'appunto (semplificando) che: "Senza un sistema integrato di finanza, il rapporto ovviamente è da un lato tra lo Stato e la Regione, e dall'altro tra lo Stato e i singoli Comuni.
Cosa diversa invece è costituire un sistema coordinato nell'ambito della regione, per poi appunto interfacciarsi con lo Stato centrale.
In questa tematica, nel tempo, ricordo in particolare il 2019, quando si discuteva tanto e andava anche molto di moda in quel periodo parlare anche dell'annosa questione dell'extra gettito IMU, che riguardava i rapporti di finanza locale; diciamo che poi il periodo Covid l'ha portato un po' da parte per i vari accordi che si sono susseguiti nel tempo in materia di finanza locale.
Vedendo soprattutto gli allegati, in particolare la nota metodologica del decreto del 29 marzo 2024, quello richiamato anche dal relatore, il decreto del Ministero degli Interni adottato di concerto con il Ministero dell'economia, quello che emerge chiaramente è che, rispetto al panorama delle speciali, da un lato abbiamo Sicilia, Sardegna e Valle d'Aosta, dall'altro abbiamo le Province autonome di Trento e di Bolzano e in particolare il Friuli Venezia Giulia.
In questi due casi hanno già delle norme di attuazione dei loro relativi statuti che definiscono le modalità di interlocuzione finanziaria con lo Stato centrale, dall'altro lato non c'è ancora nulla.
Questo disegno di legge, che oggi finisce per mettere una prima pezza, è soltanto un passaggio, perché - l'ha già detto il Presidente, in realtà, nelle comunicazioni del Consiglio del 18 settembre, poi questa mattina ne ha parlato con riferimento agli incontri con il Ministro Calderoli - c'è la necessità, anche per la Valle d'Aosta, di dotarsi di una norma di attuazione in tal senso.
È anche per questo che il nostro gruppo consiliare ha presentato un ordine del giorno che cercherò anche di rappresentare nell'ambito del ragionamento che voglio fare con quest'intervento in discussione generale, perché, se da un lato il modello trentino-sudtirolese è un po' particolare, molto più di interesse è quello del Friuli Venezia Giulia, nell'ambito del quale, tra l'altro - e richiamo in particolare il decreto legislativo 154/2019 - il fatto che ci siano due categorie di regioni a Statuto speciale è lampante, perché tra l'altro c'è un meccanismo che ci dovrebbe interessare, perché, nell'ambito di un'applicazione ulteriore del 10% del contributo alla finanza locale che lo Stato centrale si riserva sempre come buffer eventualmente per andare a richiedere un maggior sforzo da parte degli enti, s'introduce un rapporto intercorrente non per la Regione Friuli e lo Stato, ma in realtà dipendente dalla media dei rapporti tra i contributi delle entrate correnti della Regione Autonoma Valle d'Aosta e della Regione Sicilia, quindi c'è una necessità di fare ordine soprattutto per salvaguardare la stabilità e la certezza del nostro ordinamento finanziario.
Di principio, quindi, ben venga la definizione, e vedremo in che senso, di un sistema integrato di finanza locale che dovrebbe poi, a cascata, andare ovviamente a una riforma - e oggettivamente non so se ce ne sarà il tempo nello scorcio di questa fine legislatura - di un obiettivo che è inserito all'interno del DEFR e che viene ripetuto e che ha anche un po' sostituito (visto che abbiamo parlato prima nella relazione del Comitato paritetico del tema della semplificazione normativa) quella che era l'idea di un testo unico degli Enti locali; è un obiettivo che è denominato "Revisione del sistema della finanza locale", perché non c'è solo una problematica di rapporto tra i nostri Enti locali e lo Stato centrale o tra il futuro sistema integrato regionale e lo Stato centrale, ma anche di fiumi e fiumiciattoli di leggi di settore, o comunque anche di meccanismi di trasferimento straordinario di finanza appunto a beneficio della finanza locale, che necessariamente devono essere riordinati.
Penso che a fronte di questo passaggio normativo con il disegno di legge 162 - e poi vedremo della proposta di schema di attuazione del nuovo sistema di finanza integrato - forse è il caso anche di mettere seriamente mano all'altro meccanismo e, visto che oggi abbiamo anche ricordato il professor Lévêque, è anche l'ora forse di aggiornare la legge 48, perché è comunque datata e comunque necessariamente dovrà tenere conto anche di queste pesanti evoluzioni normative che sembrano pura tecnica o comunque sembrano più interessanti per gli addetti ai lavori, ma in realtà poi hanno un effetto perché derivano dalle tasse e dalle imposte che i cittadini pagano, non tutti, ma quelli che le pagano sicuramente dovrebbero stare ben attenti a questi passaggi.
Perché ho citato il modello friulano? Per un motivo, e qui introduco anche l'ordine del giorno che abbiamo voluto presentare, per richiamare un passaggio molto interessante.
Nell'ambito di queste interlocuzioni e della definizione del decreto legislativo 154/2019, che consente al Friuli di risolvere il problema che invece si presenta oggi per la Valle d'Aosta, ci sono due opportunità che il Friuli ha colto: da un lato quella previsto all'articolo 3 di questo decreto legislativo, laddove individua due tipologie di contribuzione a favore della finanza pubblica, da un lato, banalmente, il contributo in termini finanziari, dall'altro anche l'eventuale realizzazione, sul territorio regionale, di opere pubbliche aventi rilevanza nazionale, concordata con lo Stato, le cui risorse siano iscritte sui pertinenti stati di previsione del bilancio statale, con oneri a proprio carico.
Questo lo dico perché tutto si tiene, nel senso che abbiamo piani e valutazioni d'importanti infrastrutture sul territorio della nostra regione, in prospettiva ne avremo sicuramente, spesso però ci si dimentica di come queste infrastrutture possano essere finanziate.
Un principio che è stato scritto nell'ambito dei principi generali in materia di concorso della finanza pubblica da parte della Regione Friuli è anche questo: "Caro Stato, io non ti corrispondo delle finanze tout court, ma faccio venir meno la spesa che tu dovresti sostenere nei miei interessi, sul mio territorio, attraverso la possibilità di vedere queste risorse anche concentrate nell'ambito d'interventi su infrastrutture nella regione di riferimento".
Dall'altro lato, un'altra opportunità che il Friuli ha colto, ovvero regionalizzare l'imposta sugli immobili.
Il Friuli, nel periodo intercorrente tra la definizione di quel decreto legislativo e poi successivamente altri interventi, si è adoperato per poter portare, nell'ambito della propria normativa di rango speciale, un principio che, ovviamente, è nel rispetto delle normative comunitarie e della normativa statale e regionale, ovvero quello di una manovrabilità direi avanzata, che non è da confondersi con la manovrabilità di una norma di attuazione, che già abbiamo.
Questa è specificatamente legata alla disciplina dei tributi locali comunali di natura immobiliare istituiti con legge statale, anche in deroga alla medesima legge, definendone le modalità di riscossione e consentendo agli Enti locali di modificare le aliquote e di introdurre esenzioni, detrazioni e deduzioni.
Nell'ambito del sistema di finanza integrata, la Regione Friuli non ha soltanto disciplinato e definito i rapporti intercorrenti tra la Regione più i Comuni e lo Stato centrale, ma ha scelto strategicamente, e io direi anche in modo lungimirante, di andare a prendersi un'ulteriore competenza e un'ulteriore responsabilità, d'accordo con lo Stato, e secondo un principio fondamentale: "Come io sono un unico ente regionale e rispondo nei confronti dello Stato per una cifra che non mette a rischio o in discussione la stabilità dei rapporti finanziari tra la Regione nel rinnovato sistema di finanza integrata e lo Stato centrale, mi porto a casa ovviamente una maggiore responsabilità, ma la possibilità di andare a disciplinare sul mio territorio in maniera più puntuale e più fattiva anche la parte di entrata fondamentale da cui poi deriva la parte di spesa sugli Enti locali, quindi in particolare i tributi locali comunali".
Il passaggio che ho citato e che ho letto è relativo appunto alla legge costituzionale del 31 gennaio 63, n. 1, lo Statuto speciale della Regione Friuli Venezia Giulia.
È stata inserita un'ulteriore lettera nell'ambito del quarto comma dell'articolo 51 che dà questa possibilità, che poi si è manifestata concretamente in una legge regionale che ha visto poi un percorso a parte, relativamente all'istituzione dell'imposta locale sugli immobili, e quello è un percorso a parte.
A fronte di questo, l'ordine del giorno che abbiamo presentato, prendendo spunto dalle informazioni che avevamo, in particolare da quanto detto dal Presidente il 18 di settembre nelle comunicazioni all'inizio del Consiglio, per cui era stato attivato uno specifico gruppo di lavoro per valutare l'elaborazione di una norma di attuazione, finalizzata appunto a creare un sistema integrato di finanza regionale, di concerto con quello degli Enti locali, noi impegneremo con quest'ordine del giorno il Governo regionale a dare mandato a questo gruppo di lavoro, che è coordinato dal Segretario regionale, costituito per valutare appunto l'elaborazione di questa norma di attuazione sul sistema integrato di finanza regionale, di contemplare, nell'ambito dell'elaboranda norma di attuazione, la possibilità di disciplinare i tributi locali comunali di natura immobiliare istituiti con legge statale, anche in deroga alla medesima legge sul modello di quanto già definito dalla Regione Autonoma del Friuli Venezia Giulia.
È un'opportunità, secondo noi, molto importante, che permetterebbe di dare soprattutto la possibilità di meglio declinare, sulla base delle necessità e delle categorizzazioni del nostro territorio, un'imposta che è tra le imposte madri relativamente alla parte Entrate delle Amministrazioni pubbliche, direi dell'Amministrazione pubblica, a questo punto, a fronte della realizzazione del sistema integrato di finanza pubblica, non soltanto legato al tema della finanza locale, ma all'intero sistema di finanza regionale e che forse ci consentirebbe, da un lato, anche di poter andare a meglio definire come sono costruite le entrate per poter meglio definire i trasferimenti e l'applicazione della parte spese relativamente a un riordino più complessivo dell'intero sistema di finanza locale.
È un punto su cui noi crediamo ed è un'opportunità che, secondo noi, va accolta ed è per questo che abbiamo presentato quest'ordine del giorno.
Presidente - Siamo in discussione generale, vi sono altri interventi? Chiedo ai colleghi di prenotarsi. Non vedo altre richieste d'intervento, nessuna prenotazione, chiudo la discussione generale. La discussione generale è chiusa. Per il Governo, replica il Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Testolin (UV) - In merito alla norma nel suo complesso, penso che sia da accogliere il messaggio che la stessa vuole trasmettere, che è quello di fare chiarezza rispetto alla surroga da parte della Regione per quanto riguarda gli adempimenti che la sentenza della Corte costituzionale ci impone in questo particolare contesto: il rifinanziamento sostanzialmente della parte relativa al Comune di Aosta e la suddivisione delle risorse messe a disposizione dalla Regione a favore dei Comuni per sopperire alla crescita delle spese da sostenere da parte di questi ultimi.
Entrerei invece un attimo nel merito dell'ordine del giorno, in modo da dare, già in questa replica, una sostanziale risposta.
Intanto il gruppo di lavoro, così come è stato concepito, lavora per rilanciare - come anche detto oggi all'interno delle comunicazioni e ricordato anche dal Consigliere proponente l'ordine del giorno - il sistema degli Enti locali valdostano, che ha bisogno di una norma d'attuazione, pari a quella del Friuli Venezia Giulia e delle Province Autonome di Trento e di Bolzano, per conclamare una situazione che noi davamo per acquisita ma riguardo alla quale, in realtà, la Corte costituzionale ci ha convinto diversamente, quindi in quel senso dobbiamo procedere.
Un passo in avanti, da un punto di vista del confronto con lo Stato, è stato già avanzato nel momento in cui abbiamo chiuso l'accordo finanziario fino al 2032, in modo da sancire che le risorse previste dalla Regione allo Stato per il contributo alla finanza pubblica devono ricomprendere anche quelle relative a eventuali istanze di richiesta nei confronti dei Comuni.
Per quanto riguarda invece il punto dell'ordine del giorno che richiede di ampliare una visione complessiva - se ho capito correttamente lo spirito, quindi la rimodulazione da parte di una legge regionale che possa andare a intervenire sulle percentuali d'incidenza di una legge statale che traccia le aliquote applicabili in seno all'IMU - credo che la risposta sia già all'interno del decreto legislativo 20/2017, n. 184, che sancisce le norme d'attuazione dello Statuto speciale della Valle d'Aosta in materia di coordinamento e di raccordo tra la finanza statale e regionale, che al secondo comma espressamente statuisce quanto segue: "La legge regionale, nel rispetto dei principi fondamentali dell'ottenimento tributario statale, disciplina criteri, modalità e limiti di applicazione, nel proprio territorio, di tutti i tributi locali istituiti con legge statale, anche in deroga alla medesima legge, in relazione alle peculiarità territoriali e ai contesti economici sociali di riferimento, definendone le modalità di riscossione con facoltà di consentire agli Enti locali, nell'esercizio della loro autonomia, di modificare le aliquote e di introdurre esenzioni, detrazioni e deduzioni".
Questo quindi dovrebbe andare a dare una risposta nel senso auspicato dall'ordine del giorno.
È più che evidente che, in questo contesto, l'attivazione da parte della Regione di un intervento rispetto a questo tipo di tributo comporterebbe due aspetti: uno che in merito alle risorse da riconoscere allo Stato su determinate tipologie di fabbricato - adesso vado a memoria e non sono proprio un tecnico - quelli di categoria D, quelli commerciali e industriali, prevederebbero un'integrazione per il gettito differenziale da parte della Regione a favore dello Stato, così come altri interventi normativi che andassero ad abbassare le entrate dei Comuni dovrebbero presupporre un riconoscimento da parte della Regione a favore dei Comuni per permettere la quadratura del cerchio a livello di bilancio.
È chiaro che la possibilità è sul tavolo, è sancita, l'applicazione è una questione di equilibri, di risorse e di scelte che possono essere applicate o meno.
Alla luce quindi di questo, io chiederei il ritiro dell'ordine del giorno, altrimenti ci asterremo.
Presidente - Si è prenotato il consigliere Aggravi, ne ha facoltà. L'ordine del giorno è già stato illustrato sostanzialmente, ma, nell'ambito di quest'ordine del giorno, credo voglia intervenire il consigliere Aggravi, a cui passo la parola.
Aggravi (RV) - Sostanzialmente per prendere atto di quanto detto dal Presidente. Io, nella presentazione e nella discussione, ho citato e ho detto: "Non confondiamoci totalmente con la 184" per un motivo molto semplice: verissimo quello che ha detto il Presidente, però l'opportunità di meglio specificare un principio che già c'è, soprattutto rendendolo più attuale e più specifico sulla norma relativamente ai tributi locali, secondo noi poteva ed è un'occasione da non perdere, perché vero sulle aliquote, vero sul termine delle riscossioni e anche delle esenzioni, detrazioni e deduzioni, ma c'è un particolare: che è tipico dei tributi locali comunali, ovvero anche delle categorie di immobili.
Il Friuli ha fatto un lavoro molto puntuale sulle categorizzazioni, la 184 permette di muoversi nell'ambito della regolamentazione definita dallo Stato.
L'opportunità - visto che comunque, l'abbiamo visto sull'idroelettrico e su altre norme, la produzione di una norma d'attuazione è un percorso complicato, lungo e non semplice - era di sfruttare quest'occasione e questa norma per inserire un elemento di maggior chiarezza che consentisse di fare un lavoro preparatorio, in prospettiva, perché sono altrettanto d'accordo con il Presidente: è prima di tutto una questione di volontà e di scelta politica andare a individuare delle risorse che strutturalmente possano essere destinate a interventi di defiscalizzazione, perché sennò - e ne abbiamo già discusso durante il DEFR - è inutile fare quegli interventi spot (e lo vediamo soprattutto quando c'è l'assalto alla diligenza della finanziaria nazionale che poi si perdono) e, soprattutto, per vederne i benefici non basta neanche un triennio, bisogna pensare a renderlo ancora più strutturale, e su quel punto noi ci siamo e ci saremo sempre.
Meglio mettere meno le mani nelle tasche delle persone, piuttosto che dargli un contributo in più. Per noi questo è un principio fondamentale.
Detto questo, mi spiace, ma l'ordine del giorno noi non lo ritiriamo, ma soltanto per mantenere fisso un punto politico in cui crediamo. Ripeto, al di là di come voterete, io faccio ancora affidamento sulla sua attenzione, si valuti bene se non c'è lo spazio per poter definire un po' meglio, nell'ambito del percorso di norma di attuazione, relativamente al sistema integrato, e a questo punto le chiederei magari d'integrare l'audizione in I Commissione anche con questo passaggio, in modo tale da capire effettivamente che cosa è stato chiesto di fare alla parte regionale della Paritetica, considerando anche quel passaggio che ho fatto relativamente alla norma d'attuazione dello Statuto friulano sulle grandi infrastrutture d'interesse nazionale realizzate sulla regione di competenza.
Ripeto, io terrei molto presente il fatto che - al di là dell'importante norma 184, che speriamo un giorno di poter applicare un po' meglio, un po' più in maniera attiva - ci possano essere le condizioni anche per meglio disciplinare e non avere dubbio sulla possibilità di andare non soltanto a manovrare i tributi locali, ma poter anche definire in maniera più puntuale quelle che sono anche in deroga alla medesima legge, ma che, ci consenta, appunto, di meglio declinare quella sua applicazione, l'applicazione di un'imposta importante per le finanze pubbliche al fine, appunto, di differenziare e valorizzare territori che hanno costi e incombenze ben diversi da quelli di altri, in particolare di quelli più vicini all'asse centrale della Valle.
Presidente - Consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz E. (PCP) - Intervenendo su questo punto, faccio già anche la dichiarazione di voto, sia per quello che riguarda la legge, sia per quello che riguarda l'ordine del giorno.
Come è stato ampiamente detto, il sistema delle autonomie valdostano è nato e concepito da amministratori e tecnici che avevano una chiara visione, ma poi nel tempo è stato progressivamente smantellato, con interventi successivi, a volte per rispondere a sollecitazioni dello Stato, come in questo caso, a volte a esigenze di finanza pubblica, oltre a delle scelte invece accentratrici da parte della Regione.
Questo obiettivo strategico, che riguarda il sistema della finanza locale, non può passare se non attraverso una riflessione più completa sull'ordinamento e sull'organizzazione degli Enti locali.
Come dicevo, è un sistema datato e snaturato, quindi qui sì, certo, facciamo un primo passo verso quel sistema coordinato e integrato per interloquire con lo Stato sulla finanza locale, ma - come è stato detto da tutti - sarebbe necessaria una norma di attuazione e anche su questo molto probabilmente - ribadisco - sarebbe necessario andare verso una concertazione maggiore rispetto a quello che è avvenuto in questi anni.
Sotto questo punto di vista noi quindi voteremo la legge perché - come dicevo - è sicuramente un primo passo verso un'interlocuzione rispetto alla finanza locale, un piccolo primo passo, direi, mentre non voteremo l'ordine del giorno presentato dai colleghi di Rassemblement Valdôtain proprio per le ragioni che ho espresso prima, ossia che gli obiettivi non sono non sono molto chiari, e in questo momento a volte ci chiediamo... abbiamo quasi più paura che i tributi comunali li disciplini la Regione rispetto allo Stato, perché, lo abbiamo visto in diverse occasioni, continuiamo a fare e rifare leggi, proprio perché non c'è un'interlocuzione prima, ne era un esempio quella dei segretari comunali, come ha ben detto nel passaggio precedente il consigliere Aggravi.
Possiamo dire anche rispetto alla questione dell'imposta di soggiorno- anche su questo diverse criticità noi le abbiamo espresse in quest'Aula - che sicuramente quello che è evidente è che spesso - e ci è capitato - qui noi discutiamo di leggi già approvate che poi sappiamo avere addirittura delle divergenze tra quello che è stato approvato e i le interpretazioni date dagli Enti locali.
Sotto questo punto di vista crediamo che sicuramente un passo successivo, ma forse il Consigliere Aggravi cerca di portarsi avanti... però diciamo che in questo momento già siamo piuttosto preoccupate di pensare a cosa potremmo leggere nelle norme di attuazione (come lo stiamo vivendo in questo momento per altre questioni), quindi sotto questo punto di vista sarebbe importante più che altro interloquire fra gli enti, come era buona norma peraltro un tempo, cosa che non è assolutamente più avvenuta.
Voteremo quindi a favore della legge, ma non voteremo l'ordine del giorno.
Presidente - Consigliere Marquis ne ha facoltà.
Marquis (FI) - Due considerazioni anche da parte del gruppo di Forza Italia su questo disegno di legge presentato dal Governo regionale, che in particolare tratta di finanza locale, riguardo al concorso aggiuntivo alla finanza pubblica dei Comuni per il 2024, questo è un po' il centro dell'iniziativa, che a latere tratta anche i trasferimenti correnti a favore degli Enti locali, in particolare al Comune di Aosta.
Quanto al concorso aggiuntivo dei Comuni, trattasi sostanzialmente di una pezza necessaria a seguito della sentenza 145 del luglio 2024 della Corte costituzionale, che ha sostanzialmente ribadito che esiste un rapporto tra lo Stato e la Regione e un rapporto tra lo Stato e i Comuni. Da qui la necessità, che ha indicato il Presidente, di procedere urgentemente a una norma d'attuazione che preveda un sistema integrato regionale dove la Regione, per dirla in parole povere ma in estrema sintesi, sia garante dei rapporti del nostro territorio con lo Stato.
Poi tutti i rapporti di finanza internamente alla Regione vengono stabiliti secondo le regole del nostro ordinamento di autonomia locale.
Riteniamo quindi che questo sia un passaggio importante, che andrà fatto e che auspichiamo che venga fatto in urgenza, così come è stato indicato negli obiettivi del Presidente nelle comunicazioni di questa mattina.
Per quanto invece riguarda il contributo relativo al Comune di Aosta, avremmo forse preferito un trattamento diverso e che superasse anche il concetto di mero contributo, perché con il Comune di Aosta bisognerebbe fare un punto importante nei rapporti, perché Aosta è una città capoluogo, vediamo tutti i problemi che sono presenti in questo territorio, quindi non capiamo neanche bene se queste risorse aggiuntive a quelle che vengono indicate come i trasferimenti utili per la gestione del PNRR ma anche per le spese correnti, siano sufficienti, non sufficienti o quant'altro.
Secondo noi questo poteva essere trattato non con quest'urgenza, ma forse meglio nell'ambito del bilancio di previsione che da qui a poco verrà discusso.
Per questa ragione, quindi, nonostante condividiamo nel merito la prima parte, ci asterremo, così come ci asterremo nella votazione sull'ordine del giorno se non verrà ritirato.
Presidente - Consigliere Restano, per il gruppo, a lei la parola.
Restano (RV) - Intervengo dopo la consigliera Guichardaz, perché preoccupato dalle sue affermazioni.
Noi siamo convintamente autonomisti e riteniamo che sia fondamentale manifestare la nostra volontà di autogoverno. Riteniamo che sia importantissimo affermare e mantenere le nostre prerogative e soprattutto che in Valle d'Aosta, al di là di quella che sia la maggioranza che si alterna al Governo, vi siano gli elementi e le capacità per scrivere una norma d'attuazione che permetta di valorizzare le nostre possibilità di gestire la finanza pubblica.
È per questo che riteniamo fondamentale l'ordine del giorno che abbiamo presentato, perché è un atto politico, che va a sancire questi importanti principi e che ci permette di affinare le sinergie tra la Regione e gli Enti locali della Valle d'Aosta.
Noi quindi voteremo convintamente e politicamente sosterremo in tutte le sedi quest'ordine del giorno affinché si faccia un passo avanti - è l'unica cosa che condivido di quello che lei ha detto: il collega Aggravi guarda sempre avanti - e sosterremo che sia fondamentale, per il futuro economico di questa regione, votare quest'ordine del giorno e procedere con la norma d'attuazione.
Presidente - Ci sono altri interventi sui gruppi? Non vedo altre richieste d'intervento, se così è, mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 11
Favorevoli: 11
Astenuti: 23 (Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Ganis, Grosjacques, Erika Guichardaz, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marquis, Marzi, Minelli, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Passiamo ora, se siete d'accordo, all'articolato. Metterei in votazione l'articolo n. 1.
Consigliere Aggravi, per dichiarazione di voto, ne ha facoltà.
Aggravi (RV) - Ho atteso l'articolo 1 proprio per specificare il nostro posizionamento già espresso in Commissione.
Se la legge si fosse limitata al passaggio relativo, e soprattutto propedeutico, alla realizzazione del sistema integrato di finanza regionale, l'avremmo votato.
Sugli altri articoli abbiamo alcuni dubbi, forse si poteva anche limitare l'intervento soltanto a quello, sono scelte politiche, ognuno è giusto che faccia le proprie.
Per questo motivo, pur condividendo nello spirito, in particolare - ripeto - il passaggio sul sistema integrato di finanza locale, noi ci asterremo su tutti gli articoli e sulla legge nel complesso, come fatto in Commissione.
Presidente - Se non ci sono altri interventi, non vedo richieste, mettiamo in votazione l'articolo n. 1 del D.L.. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 20
Favorevoli: 20
Astenuti: 14 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Ganis, Lavy, Lucianaz,
Manfrin, Marquis, Perron, Planaz, Restano e Sammaritani).
L'articolo n. 1 è approvato.
Posso dare lo stesso risultato per l'articolo n. 2? Stesso risultato. Per gli articoli n. 3 e n. 4 stesso risultato.
All'articolo n. 5 vi è l'emendamento sostitutivo della II Commissione. Mettiamo in votazione l'emendamento sostitutivo. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 20
Favorevoli: 20
Astenuti: 14 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Ganis, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Perron, Planaz, Restano e Sammaritani).
L'emendamento sostitutivo è approvato.
Posso dare lo stesso risultato per l'articolo n. 6? Stesso risultato.
Adesso mettiamo in votazione la legge nel suo insieme. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 20
Favorevoli: 20
Astenuti: 14 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Ganis, Lavy, Lucianaz,
Manfrin, Marquis, Perron, Planaz, Restano e Sammaritani)
Il D.L. è approvato.