Oggetto del Consiglio n. 4036 del 5 novembre 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 4036/XVI - Relazione sull'attività del Comitato paritetico di controllo e valutazione delle politiche regionali e della qualità della normazione - Anno 2023. (Approvazione di una risoluzione)
Bertin (Presidente) - Punto n. 4.
Consigliere Sammaritani per la relazione, ne ha facoltà.
Sammaritani (LEGA VDA) - Nella mia veste di Presidente uscente del Comitato, procedo a leggere la relazione sull'attività del Comitato paritetico di controllo e valutazione delle politiche regionali e della qualità della normazione anno 2023.
Il Comitato paritetico di controllo e valutazione delle politiche regionali e della qualità della normazione, organismo paritetico ad alta valenza istituzionale, è stato istituito dall'articolo 3bis della legge regionale n. 3/2011 per esercitare la funzione consiliare di controllo sull'attuazione e valutazione degli effetti delle politiche regionali, allo scopo di migliorare la qualità della normazione dei processi decisionali.
La volontà di svolgere, infatti, un ruolo più incisivo e di indirizzare le politiche regionali ha portato anche la nostra assemblea - come negli anni hanno fatto altre Regioni - a dotarsi di un organismo che analizzi cosa sia accaduto dopo l'approvazione di una legge regionale, in modo da poter valutare se gli stessi contenuti si siano dimostrati utili a tutelare l'interesse collettivo e a raggiungere l'obiettivo che ci si era posti e, nel caso, a unire gli strumenti per reindirizzare l'azione legislativa per il conseguimento degli obiettivi prefissati.
Composto da sei Consiglieri in rappresentanza paritaria della maggioranza e della minoranza consiliare, il Comitato paritetico è nominato dal Consiglio regionale con votazione a scrutinio palese, su proposta del Presidente, sentita la Conferenza dei Capigruppo.
Con deliberazione n. 845/XVI del 22 settembre 2021, il Consiglio Valle ha eletto il primo Comitato, con la seguente composizione: Alberto Bertin, Presidente del Consiglio regionale, e i consiglieri Marco Carrel, Pierluigi Marquis, Simone Perron, Roberto Rosaire e Paolo Sammaritani.
Nel corso della riunione d'insediamento del primo ottobre 2021, sono stati eletti Alberto Bertin, quale Presidente, e Paolo Sammaritani, quale Vicepresidente del Collegio.
Nel 2023, dopo un anno di stasi dovuto all'instabilità politica che ha portato alla formazione di un nuovo Esecutivo, il Comitato è stato ricostituito e ha ripreso la propria attività.
Nella sua prima riunione del 16 marzo 2023, il Comitato ha proceduto all'elezione del vicepresidente del Consiglio Paolo Sammaritani, quale Presidente del Comitato, e del consigliere Paolo Cretier, quale Vicepresidente.
Sono inoltre componenti il presidente del Consiglio Alberto Bertin e i consiglieri Pierluigi Marquis, Claudio Restano e Roberto Rosaire.
Nel corso dell'anno, il Comitato si è riunito quattro volte e ha espletato una serie di attività in attuazione delle funzioni attribuitegli dall'articolo 33quater del Regolamento interno del Consiglio.
In particolare, ha effettuato una ricognizione delle clausole valutative contenute nelle leggi regionali vigenti, con il fine di analizzarne il contenuto e valutarne le eventuali modifiche da apportare a quelle più datate e non più rispondenti, in modo efficace, per la loro formulazione alla funzione valutativa consiliare.
Sono state inoltre esaminate le relazioni di ritorno della Giunta regionale sulle clausole valutative relative ai contributi per lo sviluppo della mobilità sostenibile, articolo 19 della legge regionale 16/2019, all'attività dell'Osservatorio regionale permanente sulla legalità e sulla criminalità organizzata e di tipo mafioso, articolo 6 della legge regionale 1/2022, e all'attività del Forum contro le molestie e la violenza di genere, articolo 4 della legge regionale 4/2013.
Con riferimento a quest'ultima, il Comitato ha proceduto anche all'audizione dell'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali su alcuni aspetti contenuti nella relazione di ritorno.
Un ulteriore lavoro svolto dal Comitato è stato l'esame delle clausole valutative inserite nel disegno di legge n. 103 (di questa legislatura) di modifica degli interventi economici di sostegno e promozione sociale, legge regionale. 23/2010, e nella proposta di legge n. 120 per l'istituzione del Fattore famiglia della Valle d'Aosta.
Dall'esame della clausola di cui al disegno di legge n. 103, è scaturita la proposta da parte del Comitato finalizzata alla previsione di una cadenza annuale, anziché biennale, della relazione di ritorno sulla clausola valutativa de quo.
Tale proposta è poi divenuta oggetto di un emendamento accolto dalla Commissione consiliare competente e approvato all'unanimità dall'Aula.
Quanto agli obiettivi prospettati per l'anno di attività del Comitato, nella riunione del 13 novembre è stato dato formalmente avvio al programma di attività proposto dal presidente Sammaritani, e condiviso da tutti i componenti, attraverso l'invio di una nota indirizzata al Presidente della I Commissione consiliare, nella quale vengono evidenziati, con l'intento di una condivisione di una parte del relativo lavoro, i due obiettivi prioritari del Comitato:
la semplificazione del corpus normativo, attraverso la scelta di una materia dal repertorio delle leggi regionali e il riordino della stessa materia, anche attraverso l'abrogazione delle norme non più produttive di effetti, in funzione di una maggiore certezza del diritto vigente;
l'elaborazione di linee guida per la formulazione delle clausole valutative, che ne evidenzino elementi tipici ed elementi variabili e che possano costituire un punto di riferimento per il legislatore in termini di quantità sostanziale nella normazione.
Questa è la relazione, quindi dall'attività del Comitato è scaturita poi una risoluzione, come prevede la normativa vigente.
Vado a leggere il contenuto della risoluzione che verrà posta poi in votazione:
"Richiamato l'articolo 33quater, comma 8 del regolamento interno del Consiglio regionale, che prevede che il Comitato presenti annualmente al Consiglio regionale una relazione sulla propria attività, corredata da una proposta di risoluzione in materia di controllo e valutazione;
richiamata la relazione approvata dal Comitato nella seduta del 10 ottobre 2024;
richiamata la funzione del Comitato, consistente nell'analisi dell'efficacia delle leggi regionali vigenti, al fine di poter valutare se i loro contenuti si siano dimostrati utili a tutelare l'interesse collettivo e a raggiungere l'obiettivo che ci si era posti al momento della loro promulgazione;
ricordato, a tal proposito, sia l'importanza della previsione di clausole valutative all'interno delle leggi da promulgare, sia l'esigenza di semplificare e uniformare, ove possibile, il corpus normativo regionale;
considerato che il progetto "Capire", promosso dalla Conferenza dei Presidenti delle assemblee legislative delle Regioni e delle Province autonome, si propone di diffondere la cultura e l'uso della valutazione delle politiche pubbliche anche attraverso il consolidamento del dialogo tra i Consigli e le Giunte regionali;
considerato altresì che il succitato progetto "Capire" ha individuato nei tavoli tecnici interistituzionali, tra i Consigli e le Giunte regionali, gli strumenti necessari a favorire l'efficacia del processo valutativo, in particolare attraverso la produzione e lo scambio di dati e di informazioni qualificati;
ritenuto pertanto opportuno avviare un percorso di lavoro - fondato sul raccordo e collaborazione - di condivisione dell'esperienza tra Consiglio della Valle e la Giunta regionale, per rafforzare la consapevolezza che sia interesse comune comprendere se e come una politica pubblica funziona, attraverso la costituzione di un tavolo tecnico interistituzionale Consiglio-Giunta, sullo studio e applicazione delle clausole valutative, con lo scopo di condividere le linee guida operative per la formulazione delle clausole valutative e definire l'iter procedurale per la trasmissione al Consiglio regionale delle relazioni di ritorno;
impegna l'Ufficio di Presidenza e la Giunta regionale ad addivenire alla costituzione di un tavolo tecnico interistituzionale, Consiglio e Giunta, sullo studio e applicazione delle clausole valutative, con lo scopo di condividere le linee guida operative per la formulazione delle clausole valutative che ne evidenzino elementi tipici ed elementi variabili e che possano costituire un punto di riferimento per il legislatore in termini di qualità sostanziale della normazione e definire l'iter procedurale per la trasmissione al Consiglio regionale delle relazioni di ritorno.
Naturalmente la presente risoluzione è sottoscritta da tutti i componenti del Comitato paritetico.
Presidente - Ci sono altri interventi? Si è prenotato il consigliere Cretier, ne ha facoltà.
Cretier (FP-PD) - Un breve intervento sul tema presentato dal collega Sammaritani, che ringrazio per la competenza con cui ha gestito nel precedente mandato il Comitato paritetico.
Come già detto in sede di riunione, ho intenzione di proseguire nel solco dell'attività e, con la piena collaborazione dei colleghi del Comitato - in particolare del presidente Bertin e dell'avvocato Sammaritani, ma anche dei colleghi Marquis, Restano e Rosaire - e del personale e degli uffici preposti, laddove è necessario nelle nuove leggi variare assieme la clausola valutativa, dove sia importante conoscere l'impatto di alcune norme, per tutto il Consiglio regionale ma anche per il Governo e per una politica oculata e responsabile, con dati disponibili e puntuali.
Inoltre ritengo opportuno sottolineare il grande lavoro che sta facendo nella Conferenza delle Assemblee legislative regionali il presidente Bertin, come coordinatore del progetto "Capire", il lavoro che analizza la situazione e produce un patrimonio comune, un interesse collettivo sugli effetti delle politiche regionali al fine, come dice la relazione, della qualità della normazione dei processi decisionali legislativi, con un impatto reale sul bilancio regionale e in particolare sulla qualità ed efficacia, non solo in termini finanziari, ma di applicazione seria e puntuale di norme votate in Consiglio regionale che necessitano di verifiche ex post, ovvero la valutazione e realizzazione successiva dell'applicazione di una legge regionale.
Presidente - Ci sono altri interventi? Consigliere Aggravi, ne ha facoltà.
Aggravi (RV) - Mi si consenta di fare qualche breve considerazione, a partire dai temi che il collega Sammaritani ha rappresentato nella relazione del Comitato e anche relativamente all'impegnativa della risoluzione che, ovviamente, dovrebbe fare da conclusione e da corollario rispetto al lavoro del Comitato medesimo.
Io vorrei partire dal tema delle conclusioni, e mi consentiranno i colleghi se vedere negli obiettivi quello della semplificazione del corpus normativo fa sempre un po' specie, perché è come quando qualcuno diceva che sarebbe riuscito a risanare il bilancio dell'Alitalia, nel senso che noi vediamo spesso e volentieri la presentazione -e lo stiamo vedendo anche in questi ultimi periodi - di tutta una serie d'interventi normativi che possono - l'abbiamo già detto più volte- forse trovare anche la giusta sede nell'ambito di un unico intervento o nella modifica di provvedimenti legislativi già adottati da tempo.
Così c'è sicuramente anche la necessità, e giustamente è stato sottolineato nella relazione, di andare a fare un intervento - perdonatemi il termine - di "Pulizia" di tutta una serie di norme che giacciono nel corpus normativo e forse non sono neanche più non soltanto à la une ma aggiornate rispetto all'evoluzione normativa ulteriore.
Abbiamo anche delle norme - a volte penso a quella sul commercio, che è già stata oggetto di discussione - laddove un articolo era stato cassato dalla stessa Corte però comunque giace ed è presente nel corpus normativo; poi, va bene, ci sarà una revisione, però è un esempio che ci dice che da tempo quella norma è rimasta nell'ambito delle norme regionali, su questo poi una considerazione politica: spesso e volentieri - l'abbiamo già detto durante il Documento di economia e finanza - si è parlato di testi unici: sul tema degli Enti locali quale peggior campo o più complesso campo dove per lungo tempo si è parlato di un testo unico, quindi anche di una semplificazione che non c'è stata; sul tema dei Segretari comunali non voglio tornare, ma anche lì in qualche modo si tornerà e anche lì forse una procedura di semplificazione o di armonizzazione, come si dice nell'ambito, meriterebbe attenzione.
Ben venga quindi l'obiettivo ma che effettivamente sia poi messo a terra già a partire dal momento in cui si generano questi interventi normativi, perché altrimenti ...andare a ritroso con delle tempistiche molto più lunghe, molto più complesse e forse meno incisive nel momento in cui effettivamente la norma può produrre o sta già producendo degli effetti.
Dall'altro lato, l'elaborazione di linee guida per la formulazione delle clausole valutative: bene, è stato fatto sicuramente un grande lavoro, è stata messa insieme una struttura utile per poter avere tutti gli strumenti utili per poter applicarle, però bisogna farlo.
Noi abbiamo presentato due emendamenti oggi che cercano e propongono d'introdurre delle clausole valutative su due disegni di legge, quello degli enti cooperativi e quello per le Pro Loco, ed è un caso e un esempio che è già successo: non è la prima volta che dai banchi del Consiglio - così non divido maggioranza e opposizione - si presentano delle clausole valutative che non nascono nel momento in cui la legge è presentata.
Se abbiamo delle linee guida, se abbiamo un Comitato paritetico, perché poi non si applicano e non s'inseriscono già nella fase di produzione normativa le clausole valutative necessarie? Soprattutto di interventi dove le risorse finanziarie sono importanti e dove gli effetti della relativa politica vanno giustamente valutati, per comprendere, se a distanza di uno, due anni o del triennio, devono esserci delle azioni di revisione, rettifica, modifica, oppure addirittura dire che la politica non ha funzionato; così come, anche con più ampio respiro, lasciando a chi verrà dopo dei dati e delle valutazioni importanti.
Poi mi si consenta, soprattutto sul tema dell'impegnativa della risoluzione, quella della creazione di un tavolo tecnico interistituzionale Consiglio-Giunta: benissimo e ben venga; tra l'altro, se non erro, il prossimo anno avremo anche l'opportunità di avere, sia dal lato del Consiglio che dal lato della Giunta, delle persone formate nell'ambito della valutazione delle politiche attive, quindi potrebbe essere il link o il collegamento utile per avviare e per rendere effettivo non soltanto il tavolo ma anche la comunicazione tra Giunta e Consiglio.
Su questo punto voglio sottolineare però un'altra necessità, che è una necessità che scontiamo ogni volta che si inizia il lavoro di scrittura e di preparazione di una proposta di legge. Non è possibile andare avanti con questo misterioso meccanismo del mistero sulle disposizioni finanziarie o sulla possibilità di andare a scrivere, come legge comanda, delle norme. Questo lo dico perché si risparmierebbe tempo, soprattutto poi successivo, e si consentirebbe a ogni singolo Consigliere di essere promotore d'iniziative legislative, perché, fino a prova contraria, in una democrazia parlamentare l'iniziativa legislativa dovrebbe partire dal Parlamento stesso.
Lo dico soprattutto a chi, ad esempio, è contrario o ha dei dubbi, come il sottoscritto, sull'elezione diretta del Presidente, perché des deux l'une: se accettiamo il regime parlamentare, la spinta legislativa deve partire prima di tutto dal Consiglio, quindi bisogna mettere il Consiglio in condizione di poter presentare delle leggi.
Poi ben venga - e fa il suo gioco - che il Governo venga in audizione in Commissione e dica: "No, le risorse non ci sono", ma permettetemi di scriverle come Dio comanda, perché altrimenti perdiamo del tempo e soprattutto non ha senso parlare di collaborazione interistituzionale tra Consiglio e Giunta.
Nessuno dei Consiglieri ha le strutture, le possibilità e la volontà politica sicuramente di un intero Governo e di un'intera maggioranza, ma consentiteci di fare il nostro lavoro; non sto chiedendo risorse finanziarie libere, sto chiedendo semplicemente la possibilità di definire un meccanismo di comunicazione che consenta, sia dal punto di vista della norma finanziaria, sia dal punto di vista anche della parte più tecnica, perché ovviamente le strutture del Consiglio non hanno sicuramente tutta l'esperienza che ogni singola struttura della Giunta ha, e questo lo dico nell'interesse di tutta l'Amministrazione, perché poi è un po' brutto sentirsi dire in Commissione: " Eh, ma la disposizione finanziaria non è scritta bene", scrivimela o dammi delle indicazioni, la modifico e poi almeno possiamo affrontarla.
Come non è bello sentirsi anche dire a volte: "Ma quest'intervento normativo non è scritto bene". Scriviamolo insieme, troviamo le modalità per scriverlo bene, sennò è inutile parlare di collaborazione, e questo lo dico al di là delle logiche maggioranza-minoranza che sono il sale della democrazia, almeno fino a prova contraria.
Ben vengano quindi i tavoli e la comunicazione interistituzionale, ma si definisca e si faccia in maniera più fattiva, effettiva e reale.
Sulle disposizioni finanziarie - e guardo soprattutto le parti tecniche sedute negli alti scranni del Consiglio - forse potrebbe essere anche cosa buona e giusta, prima del termine della legislatura, fare un ragionamento sulla parte anche delle schede e delle relazioni alle proposte di legge che è un dossier - e guardo anche il Presidente del Consiglio - che in parte si era affrontato e forse si potrebbe far ben tesoro dell'attività che è già stata fatta in seno al Comitato paritetico e, perché no, trovare una via prima di chiudere questa legislatura, nell'interesse di tutta l'Amministrazione e anche di chi poi comunque deve lavorare su delle norme e su dei pacchetti normativi complessi che sicuramente possono essere meglio rappresentati e meglio affrontati, anche dal punto di vista normativo, con delle relazioni e delle schede, di dettaglio e informative, che siano fatte con dei crismi definiti e soprattutto che li rendano intellegibili tra la parte di Consiglio e la parte di Giunta.
Anche questo sicuramente è un gran programma, però forse questo riusciremo in parte a farlo, nell'attesa che si compia - come dice qualcuno - la beata speranza e si arrivi alla semplificazione del corpus normativo, non solo per chi vive di leggi, ma soprattutto per chi le subisce ogni giorno.
Presidente - Ci sono altri interventi? Consigliere Sammaritani, ne ha facoltà.
Sammaritani (LEGA VDA) - Intervengo perché chiaramente, oltre a quello che è stato indicato nella relazione sul Comitato paritetico e poi trasfuso in parte nella risoluzione, volevo condividere quest'ulteriore riflessione, che peraltro è già accennata nella relazione, ed è una delle due linee sulle quali abbiamo lavorato oltre a quella della clausola valutativa - che, naturalmente, è un tema alquanto importante, al fine appunto di valutare poi la qualità e l'efficacia delle norme - ma altra linea sulla quale abbiamo lavorato, altra questione, che è stata affrontata anche in modo molto corretto dal collega Aggravi, è quello della semplificazione del corpus normativo.
Abbiamo fatto una ricognizione che non è stata riportata nella relazione, ma, grossomodo, sono vigenti nel nostro ordinamento circa un migliaio di leggi regionali.
Sono tante, sono troppe evidentemente, quindi diciamo che questo tavolo interistituzionale, che si suggerisce con questa risoluzione di istituire, secondo me avrà un valore se sarà poi una cosa istituzionalizzata, che diventerà strutturale, proprio perché dopo il lavoro sulle clausole valutative, che quindi sono un lavoro che guarda al futuro e che guarda alla qualità della formazione per il futuro, sicuramente sarà importante agire subito sulla semplificazione, quindi sulla ricognizione delle norme vigenti e cercare di semplificare, di accorpare, insomma, di fare un lavoro di ripulitura e di riordino delle nostre norme, sicuramente, così come a livello nazionale: siamo uno Stato che ha troppe leggi, troppo farraginose e troppo complicate da esaminare anche per gli operatori del diritto, figuriamoci per un semplice cittadino o per uno straniero che volesse venire a investire in Italia.
Dobbiamo quindi essere noi, piccola Regione, magari a dare l'esempio.
Direi che la prossima linea, senza voler suggerire nulla all'attuale Presidente Cretier, ma con il quale chiaramente, come ho già dichiarato, collaborerò con estremo piacere, direi che questa direttrice sarebbe molto importante, potrebbe essere il prossimo punto di arrivo del lavoro di questo tavolo.
Chiudo semplicemente ringraziando naturalmente tutti i componenti del Comitato per il lavoro svolto e per la collaborazione che hanno dato in questo periodo di Presidenza da parte mia.
Presidente - Vi sono altri interventi?
Il Consiglio prende atto della relazione stessa.
Come sottolineato in precedenza, è prevista, nella legge, una risoluzione sui lavori del Comitato paritetico. La risoluzione è già stata illustrata. Se non vi sono altri interventi, mettiamo in votazione la risoluzione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 33
La risoluzione è approvata all'unanimità.