Oggetto del Consiglio n. 4030 del 18 ottobre 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 4030/XVI - Continuazione della trattazione del Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) per il triennio 2025-2027. (Reiezione di diciotto ordini del giorno. Ritiro di undici ordini del giorno)
Bertin (Presidente) - 31 Consiglieri presenti. Riprendiamo. Ricordo che la Conferenza dei Capigruppo riunitasi alle ore 13:00 ha preso l'impegno di concludere i lavori entro questa sera.
Consigliere Manfrin, a lei la parola sull'ordine del giorno n. 14 del gruppo Lega Vallée d'Aoste.
Manfrin (LEGA VDA) - Questo ordine del giorno riprende una questione che abbiamo già discusso con il bilancio dell'anno scorso ed è relativa alla famosa indennità di attrattività, quella che era stata definita indennità di attrattività, perché la volta scorsa avevamo appunto trattato come intera opposizione il tema della necessità di sostenere e tutelare quel personale che era stato escluso proprio da questa indennità di attrattività, dopodiché, alla fine di lunghissime discussioni durante tutto l'arco della giornata, era stato evidenziato come non ci fosse la volontà di andare in quella direzione. Dopodiché si è anche detto, dopo l'approvazione della proposta di legge che estendeva l'indennità di attrattività, che questo era un unicum e non ci sarebbe più stata una riapertura di questo tipo, ma, come abbiamo riportato nel testo dell'ordine del giorno, nella parte delle premesse, era stato emesso un comunicato stampa in cui le forze di maggioranza sostanzialmente dicevano: "Siamo consapevoli che vi sia la necessità di tutelare anche queste figure, quindi, in virtù di questa necessità, queste professioni devono trovare la giusta valorizzazione nelle prossime negoziazioni e adeguamenti contrattuali".
Noi abbiamo seguito durante tutto l'anno questo tema ma, da quello che ci consta sapere, gli operatori socio-sanitari non hanno ricevuto alcuna negoziazione o adeguamento contrattuale e quindi evidentemente quello che era stato chiesto con forza non si è realizzato e con questo ordine del giorno chiediamo quindi al Governo regionale di riconoscere l'adeguamento contrattuale del personale escluso dall'estensione della misura di indennità sanitaria di attrattività, con particolare riferimento agli operatori socio-sanitari.
Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Marzi, ne ha facoltà.
Marzi (SA) - Riassumiamo le misure approvate sulle indennità sanitarie temporanee, cioè anche quelle che vengono definite indennità di attrattività: naturalmente ci sono la legge regionale 22/2022, la legge regionale 27/2023 e con questi interventi abbiamo completato le misure straordinarie temporanee che sono rivolte unicamente alle figure sanitarie. Siamo tornati quindi a lavorare, tra l'altro, su sollecitazione anche del Consiglio, sua e del collega Manfrin, con gli strumenti in ambito contrattuale. In tal senso la legge regionale 12/2024 ha ripristinato l'istituto delle Risorse Aggiuntive Regionali (RAR), così come previste dal decreto legislativo 502/1992 e dal decreto legislativo 124/1998. Alla legge è susseguita la delibera della Giunta regionale 1219/2024, dove sono state approvate le linee generali di indirizzo per il triennio 2024-2026 all'Azienda USL per lo svolgimento della contrattazione integrativa aziendale finalizzata appunto all'utilizzo delle RAR ai sensi della legge regionale 12/2024. Sta seguendo quindi la contrattazione a livello aziendale per definire le modalità e gli obiettivi di riferimento per rendere immediatamente applicative anche queste. È quindi evidente che ad oggi non ci sono categorie lavorative escluse da un meccanismo di attrattività in ambito sanitario; naturalmente, meccanismo e strumento avviato che varia a seconda delle richieste e delle possibilità. Per questo motivo le chiediamo di ritirare l'ordine del giorno, altrimenti ci asterremo.
Presidente - Consigliere Manfrin, a lei la parola.
Manfrin (LEGA VDA) - Devo dire una cosa, Assessore: lei ha esibito, nel corso degli anni e della nostra lunga frequentazione, diverse foglie di fico. Se dovessi giudicare la dimensione di questa, è molto ristretta, quindi rischia di fare un po' intravedere, se non mostrare in larga parte le trame di questa giustificazione, che obiettivamente è abbastanza risicata. Lei dice che, siccome quella modalità di attrattività temporanea non verrà più replicata, allora a questo punto non c'è nessuna categoria esclusa. Assessore, non funziona così. Lei sa che ci sono stati chiaramente degli impegni che sono stati presi con alcune categorie di lavoratori. Alcune categorie di lavoratori hanno avuto un giusto riconoscimento del loro operato, ad altre categorie invece si è detto che forse non lo meritavano, forse non avevano lavorato abbastanza o al pari degli altri. Dire che, siccome non c'è più questa legge e tutto è stato sostanzialmente assorbito, non costituisce una differenza fra lavoratori è obiettivamente una giustificazione che non sta in piedi. Io ovviamente non ritiro questo ordine del giorno e lo porteremo al voto.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Restano, ne ha facoltà.
Restano (RV) - Noi sosteniamo sempre questa indennità, però, caro consigliere Manfrin, le chiedo dove vuole arrivare con questa richiesta. Sa perché mi permetto di rivolgermi così a lei? Perché è notizia di oggi che non solo non ci voteranno questo, ma hanno provveduto a ridurre anche l'indennità degli altri: 220 e 500 euro... adesso la leggo bene. Ma come abbiamo fatto a dare la compatibilità finanziaria a questa legge? La prossima volta che non ci passate una legge perché non c'è la compatibilità finanziaria viene giù il mondo. Voi pensate di essere attrattivi facendo durare quattro giorni l'indennità di attrattività? Non so se sia colpa della politica, sicuramente qua c'è un accordo, sintesi dei lavori delle posizioni emerse nell'incontro sindacale del 24 settembre 2024. Questa è la busta paga di un tecnico, perché i medici e gli infermieri non sono ancora stati toccati per adesso e siamo contenti, però di passi indietro ne abbiamo visti in questo Consiglio e i nostri ordini del giorno sono serviti per questo: per smascherarli.
Quello che è accaduto nei confronti delle professioni sanitarie oggi è gravissimo e ci lamentiamo se scappano? Ci lamentiamo se si licenziano? Non è colpa della minoranza questo, spero che non sia neanche colpa della maggioranza, però qualche responsabilità in più voi, colleghi, mi dispiace, ma questa volta ce l'avete. Non avete monitorato l'andamento, non avete calcolato bene la spesa, ci avete fatto aspettare oltre un anno per far passare una legge che avevamo presentato noi e poi, sorpresa delle sorprese, non ci sono i soldi per le professioni sanitarie, non ci sono i soldi per i dirigenti non medici, così il personale, di punto in bianco, all'insaputa di tutti, in questi giorni si è visto arrivare nella busta paga un'indennità ridotta a 220 euro lordi, con la corrispondente diminuzione anche per i dirigenti. Nella riunione è emersa la necessità di effettuare un conguaglio per l'anno in corso perché non ci sono risorse a sufficienza e, per il prossimo anno, hanno già previsto la riduzione, ipotizzando 315 euro per le professioni e 720 per la dirigenza. Se accettiamo questo - e qui vengo alla proposta - creiamo figli e figliastri, creiamo un malcontento che annulla tutto quanto abbiamo fatto sino ad oggi. Sono senza parole, non so cosa dire. Sicuramente voteremo a favore di questa iniziativa, la sosterremo. Capisco che, come ha detto l'Assessore, ci sono vari percorsi, va tutto bene. L'unica strada che non si doveva prendere è questa, cari colleghi. La politica perde credibilità quando accadono queste cose.
Poi parliamo dello studio Bocconi o non studio Bocconi, di motivazioni, benessere lavorativo, chiediamo di fare gli straordinari, LTA 60 euro, 36,50 euro, ma, da questo punto di vista, credo che le Regioni speciali siano altre, non la Valle d'Aosta o forse noi siamo speciali in negativo, un ennesimo passo indietro della maggioranza.
Presidente - Consigliera Minelli, a lei la parola.
Minelli (PCP) - Vorrei manifestare la nostra intenzione di voto, che sarà chiaramente a sostegno di questo ordine del giorno, di cui condividiamo gli obiettivi. Ricordo che su questo tema il nostro gruppo, in particolare con l'azione insistita della collega Guichardaz, che ha avuto un impegno e arriverà tra poco, ha sempre sostenuto questa ricerca di estensione dell'indennità anche alle professioni non strettamente mediche o infermieristiche, ma in particolare per le OSS, quindi votiamo sicuramente questo ordine del giorno.
Presidente - Consigliere Baccega, a lei la parola.
Baccega (FI) - Anche noi lo voteremo con grande convinzione tenuto conto del fatto che negli anni l'indennità sanitaria per noi doveva essere data a tutti coloro che operano in sanità, agli operatori socio-sanitari, ma anche agli amministrativi proprio perché in sanità si lavora in équipe, lo dicono anche i primari.
Non sapevo di questa riduzione, collega Restano, ha fatto bene a informare il Consiglio. Certamente ce lo comunicheranno i nostri referenti, ma perché non avete fatto un comunicato stampa? Siete l'Assessorato che fa più comunicati stampa, per ogni pipì fatta fuori dal vaso c'è un comunicato stampa. Perché su questo argomento, che è un argomento serio, che riduce un impegno preso dalla vostra maggioranza nei confronti di operatori sanitari, non avete fatto il comunicato stampa? Questo modo di agire, questa pantomima che si sta vivendo in questi due giorni è veramente una cosa vergognosa.
Presidente - Metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 15
Favorevoli: 15
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Passiamo all'ordine del giorno n. 14 di Rassemblement Valdôtain. Chi illustra l'ordine del giorno n. 14? Consigliere Restano, a lei la parola.
Restano (RV) - Quest'ordine del giorno ha come titolo: "Osservatorio regionale del turismo". Al punto 1.8 del DEFR, laddove si tratta dell'Assessorato del turismo e commercio, emerge che vi potrebbe essere la necessità di disporre di una più analitica rappresentazione dei dati sui flussi turistici, che potrebbe portare alla creazione di un vero e proprio Osservatorio del turismo che consenta di monitorare il sistema turistico regionale, attivando un sistema di raccolta dati quantitativi ma anche qualitativi al fine di produrre informazioni utili e interpretare e indirizzare le politiche turistiche regionali. Quello che è balzato agli occhi è il verbo "potere" utilizzato al condizionale. Questo perché in precedenza durante la discussione di una mozione il 7 giugno 2023, - e la mozione aveva a oggetto: "Istituzione dell'Osservatorio regionale del turismo entro l'anno 2023, previa valutazione del relativo modello organizzativo da parte della Commissione consiliare competente" - l'Assessore dichiarò: "A nome della maggioranza, mi rendo quindi disponibile, unitamente alla società che lo ha predisposto - si parlava dello studio -, all'illustrazione in Commissione dello studio di fattibilità, chiedendo di modificare l'impegnativa della mozione con un nuovo testo". Il testo era questo: "Il Consiglio regionale impegna il Governo regionale a istituire l'Osservatorio regionale del turismo nell'ambito della futura riorganizzazione e dell'articolazione dell'Amministrazione regionale, attualmente in fase di definizione, richiedendo all'Assessore competente di relazionare in V Commissione sui lavori fino ad oggi posti in essere, propedeutici alla futura istituzione del suddetto Osservatorio".
Come avrete potuto rilevare, l'impegnativa era "il Consiglio impegna il governo a istituire...", in termini abbastanza perentori e c'era un impegno a riferire anche in Commissione. Ora, non mi sembra che ci sia stato il confronto in Commissione, quindi chiediamo all'Assessore competente di illustrare lo studio predisposto per la strutturazione di un Osservatorio regionale del turismo e nel contempo di avviare le azioni necessarie per creare l'Osservatorio regionale del turismo pubblico - noi siamo convinti che debba essere pubblico - da collocarsi all'interno dell'Assessorato del turismo, commercio e sport. Mi scusi, mi ero dimenticato lo sport.
Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Grosjacques, ne ha facoltà.
Grosjacques (UV) - Guardi, nonostante gli ordini di scuderia che non mi consentono di approvare il suo ordine del giorno, le do comunque soddisfazione. Non sarebbe stato in ogni caso approvato, perché stiamo facendo tutte e due le attività previste dalla sua impegnativa, quindi comincerei con il declinare al presente il verbo che lei ha portato al condizionale: "Parte l'Osservatorio". Questo perché ovviamente c'è interesse da parte del Governo regionale ad arrivare all'istituzione dell'Osservatorio regionale del turismo. L'analisi costante dei dati e la possibilità di strutturare ricerche specifiche è infatti un elemento importante per poi poter mettere in campo indirizzi politici solidi ancorati su elementi anche numerici. Per questo motivo è già stato avviato un confronto in questo senso con l'Office régional du tourisme, con cui si è ragionato sulla possibile strutturazione dell'Osservatorio all'interno dell'ente. In questo lavoro ha avuto spazio anche lo studio citato in questo ordine del giorno.
Si ritiene infatti che le dinamiche turistiche siano trasversali rispetto alla gestione delle politiche pubbliche in Valle d'Aosta. Per questo ci sembra adeguato che le attività vengano svolte da un ente che lavora in stretta sinergia con l'Assessorato, ma che ha un suo grado di autonomia ed è chiamato a confrontarsi con diverse strutture dell'Amministrazione. Aggiungo: ha anche le risorse per poterlo fare.
Anche l'impegnativa che avevamo modificato sulla mozione del 7 giugno 2023, quando avevamo rimandato la partenza dell'Osservatorio alla nuova configurazione dell'Amministrazione regionale, quindi, in realtà la anticipiamo, perché il mandato che verrà dato nelle prossime settimane all'Office sarà quello di avviare il percorso che porti alla strutturazione dell'Osservatorio. Le fasi prodromiche e di progettazione dovranno essere svolte all'inizio del 2025. Per questo motivo il percorso sarà inserito nel piano operativo 2025 dell'Office, che è in fase di redazione e sarà approvato dopo il bilancio. Al di là dell'astensione sull'ordine del giorno, quindi io confermo nuovamente la mia disponibilità, che avevo già dato allora, per venire, avendo contattato anche la società che aveva redatto lo studio di fattibilità, a relazionare in IV Commissione su quel documento.
Presidente - Ci sono interventi? Ha chiesto la parola il consigliere Restano, ne ha facoltà.
Restano (RV) - Non mi resta che ringraziare e guardare il Presidente della IV Commissione: spero che lei si dia da fare e riesca a convocarla quanto prima questa Commissione. Ribadisco, perché forse mi è sfuggito, che per noi deve essere gestito direttamente dall'Ente pubblico, non l'ho percepito... lo gestirà l'Office. Confermo anche che quanto io ho letto è stato preso direttamente dal documento che lei ha presentato, quindi il verbo l'ha coniugato lei, non l'ho coniugato io. Aspettiamo l'audizione.
Presidente - Lo ritirate o volete che sia messo in votazione? Va bene, lo metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 33
Votanti: 14
Favorevoli: 14
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Passiamo all'ordine del giorno n. 15 di Forza Italia. Consigliere Ganis, a lei.
Ganis (FI) - L'ordine del giorno che presentiamo oggi mira a colmare alcune lacune rilevate nel Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) 2025-2027, con particolare riferimento alla gestione del dissesto idrogeologico nella nostra regione. La Valle d'Aosta, con la sua complessa morfologia territoriale e l'aumento dei fenomeni meteorologici, si trova sempre più esposta a rischi legati ai cambiamenti climatici come frane, alluvioni e smottamenti. Affinché il DEFR ponga una giusta attenzione sulla gestione del rischio idrogeologico, riteniamo che le misure attualmente pianificate non siano sufficienti a fronte delle nuove sfide imposte dalla crisi climatica. Negli ultimi anni gli eventi estremi hanno mostrato con crescente evidenza quanto il nostro territorio sia vulnerabile e quanto sia fondamentale adottare un approccio preventivo basato su una pianificazione territoriale che sappia rispondere rapidamente in modo adeguato alle emergenze. Tuttavia alcune misure cruciali non sono state sviluppate appieno nel DEFR, creando una potenziale carenza in termini di interventi preventivi e di strumenti tecnologici per il monitoraggio continuo e tempestivo delle aree a rischio. Un aspetto che emerge con forza è l'insufficienza di fondi destinati alla mitigazione del rischio nelle aree più vulnerabili. Inoltre, è essenziale che la Regione rafforzi la sua collaborazione con i Comuni valdostani, che sono i primi a trovarsi di fronte alle emergenze territoriali. La messa in sicurezza delle aree esposte al rischio deve essere una priorità condivisa e sostenuta da un piano organico che includa interventi urgenti, piani di manutenzione straordinaria e ordinaria e anche - lo abbiamo più volte ribadito in questo Consiglio - una pulizia efficace dei torrenti laterali che attraversano il nostro territorio. In questo contesto riteniamo che sia necessario un potenziamento delle risorse destinate alla prevenzione e alla gestione del dissesto idrogeologico. Solo con un'attenta pianificazione, che coinvolga in maniera attiva i Comuni e le autorità locali, sarà possibile ridurre al minimo l'impatto degli eventi idrogeologici e garantire una protezione efficace alle comunità valdostane.
Con questo ordine del giorno intendiamo impegnare il Governo regionale a rafforzare la collaborazione con i Comuni per sviluppare un piano condiviso di interventi preventivi, stanziando fondi adeguati per la manutenzione straordinaria e la messa in sicurezza delle aree più a rischio. La sicurezza del territorio deve essere una priorità e crediamo che un approccio più mirato e tempestivo possa fare la differenza nella gestione del dissesto idrogeologico, proteggendo così il nostro territorio e le persone che vi abitano.
Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Sapinet, ne ha facoltà.
Sapinet (UV) - Il DEFR sintetizza in poche frasi la strategia di intervento per la riduzione del rischio idrogeologico in atto ormai da anni. Il paragrafo specifico che è dedicato ai rischi delinea in modo sintetico la strategia basata sulle seguenti azioni fondamentali del processo di prevenzione per la tutela del territorio e delle sue comunità: individuazione della criticità, valutazione del livello di rischio e interventi per migliorare la sicurezza del territorio. Queste sono le azioni. La fase successiva poi evidenzia quanto viene indicato dall'ordine del giorno come una carenza: sviluppo di metodi avanzati di valutazione, monitoraggio e gestione dei rischi per incrementare la tempestività e l'efficacia dell'allerta e delle informazioni sull'evoluzione dell'evento. Posso assicurare che su tali temi, come Amministrazione regionale, grazie all'azione del centro funzionale di Arpa Valle d'Aosta e della Fondazione Montagna sicura, siamo all'avanguardia, lo diciamo, ma i fatti sono lì a testimoniarlo. In merito poi posso rassicurare che si sta operando da sempre nell'ottica che viene rilevata.
Per quanto riguarda l'impegno circa la richiesta di maggiore collaborazione tra i Comuni, ricordo che dal 2001, con la legge regionale n. 5, questo impegno è uno dei pilastri fondanti dell'azione delle strutture regionali che si occupano di difesa dei rischi idrogeologici attraverso l'analisi delle situazioni che vengono segnalate dai sindaci e dai cittadini; l'erogazione di contributi per la realizzazione degli interventi da parte dei Comuni, ove ne abbiano la possibilità, che riguardano soprattutto strutture comunali e poi l'intervento diretto delle strutture regionali nell'ambito dei programmi di intervento finanziati con i fondi europei e statali o direttamente con fondi regionali. In caso di emergenza la collaborazione con i Comuni è molto stretta, come abbiamo dato testimonianza durante l'evento del mese di giugno, ma anche in questi giorni: mercoledì mattina, prima del Consiglio, eravamo lì con i Sindaci di Bionaz, Oyace e Valpelline per la difficile gestione di una strada regionale che, a causa del meteo avverso di questi giorni, ha visto rinviare un intervento di disgaggio; come anche questa notte, in contatto con i sindaci che sui loro territori stavano presidiando e monitorando il territorio. Il piano condiviso, quindi, esiste ed è aggiornato in tempo reale in relazione agli eventi che accadono e alle esigenze che vengono manifestate dai Comuni, ovviamente previa una valutazione della priorità di intervento basata sull'entità dei comprensori interessati e sull'importanza della viabilità interessata. Invito a dare anche un'occhiata alla tabella degli interventi di opere pubbliche allegate al DEFR per avere un'idea di quanto si sta programmando o al programma dei lavori pubblici, che da alcuni anni è allegato al bilancio regionale. Le tipologie di intervento indicate come prioritarie costituiscono da sempre una parte rilevante dei programmi di intervento. Con la manutenzione straordinaria dei versanti a rischio frana poi ritengo che si intenda fare riferimento alle opere di riduzione dei rischi realizzate nel passato, perché non esiste, da un punto di vista tecnico, alcuna possibilità di manutenzione dei versanti se non come attività intesa a impedire scavi o altre iniziative che possano minarne la stabilità.
Per quanto concerne la pulizia straordinaria o ordinaria dei torrenti laterali, sono previsti per il prossimo anno, come per gli anni precedenti, come già più volte detto in quest'aula, interventi di manutenzione degli alvei dei torrenti, che prevedono il taglio della vegetazione invasiva e l'asportazione dei materiali che possono costituire ostacolo al deflusso delle acque. Si stanno poi completando i rilievi per il programma di esportazione del materiale depositato nell'alveo dalla Dora Baltea a seguito dell'evento di fine giugno. Tutto quanto indicato fa parte delle azioni previste e programmate per ridurre il rischio, azioni che si sono fatte, si stanno facendo e si faranno sul territorio valdostano applicando inoltre metodiche di intervento altamente evolute. Per quanto ho detto, quindi, la invito al ritiro dell'iniziativa, in alternativa ci asterremo.
Presidente - Consigliere Ganis, a lei la parola.
Ganis (FI) - Grazie Assessore per la risposta. Il fatto che esistano delle serie di carenze del tipo preventivo lo abbiamo sempre evidenziato, mi permetta, con fotografie sulla pulizia dei torrenti, cosa che è stata fatta in parte e ancora c'è tanto da fare. Questo lo posso garantire, tant'è che per la prossima iniziativa, già glielo dico, arriverò con altre fotografie di luoghi che non sono mai stati soggetti a nessun tipo di intervento.
Detto questo, vorrei anche dirle che manca un aggiornamento dei vari piani. Nella nostra Regione esiste un piano di gestione del rischio alluvioni datato 2015 e poi c'è stata una delibera della Giunta che risale al 2008. Un'altra cosa: nelle altre Regioni questi aggiornamenti sono fatti. La Regione Lombardia lo ha aggiornato nel 2018, la Regione Piemonte l'ha aggiornato nel 2018, il Trentino-Alto Adige nel 2023. Io credo che noi siamo rimasti indietro di una decina d'anni, forse anche molti di più. In questi ultimi anni è chiaro che sono cambiati molti aspetti anche dal punto di vista meteorologico ed è per questo che la prevenzione è fondamentale.
Vorrei soltanto ricordarle, lei lo saprà, che nella nostra regione sono sei i movimenti franosi inseriti con la legge 11/1998. Con il passare degli anni forse questi piani andrebbero aggiornati. Cosa dirle? Noi continueremo a monitorare con attenzione l'evoluzione che fate voi, la Giunta, affinché si mettano in atto delle misure concrete e tempestive per la tutela del nostro territorio e della nostra comunità.
Ricordo che ancora oggi molti torrenti laterali non hanno subito nessun tipo di intervento di pulizia, né straordinaria, né ordinaria. Noi dunque porteremo al voto questo ordine del giorno.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Brunod, ne ha facoltà.
Brunod (RV) - Ringraziamo il collega Ganis per aver portato all'attenzione questa tematica attraverso questo ordine del giorno che riguarda la prevenzione, un tema molto delicato, purtroppo, come Regione, sappiamo bene cosa vuol dire quando succedono certi eventi.
Giustamente, ha detto l'Assessore, si sono fatti, si stanno facendo e sono in programma tanti interventi, come vi è in fondo al DEFR, ma, per quanto ci riguarda, volevamo anche porre l'attenzione non solo come c'è scritto nell'ordine del giorno, che pone molta attenzione riguardo a interventi urgenti e a interventi straordinari, ma noi riteniamo che molte volte anche porre tanta attenzione all'ordinarietà, a sensibilizzare il territorio e i Comuni a una maggiore pulizia di quelle che possono essere anche semplicemente le cunette, i pozzetti, le strade possa fare una grande differenza quando ci sono condizioni meteo sempre più avverse o sempre più difficili da controllare. In questi giorni vediamo che piove due o tre giorni e subito i manti stradali e altre superfici non riescono a scaricare queste grosse quantità d'acqua proprio dovuto al fatto che questi servizi, queste strutture, non sono a volte manutenuti e puliti come dovrebbero essere con il tempo e le condizioni di pioggia che sono sempre più frequenti, con queste giornate dove grandi quantità d'acqua cadono in pochissimo tempo.
Secondo noi, è anche molto importante dedicare tanta attenzione a cercare di fare quelle cose che sono molto semplici, ma che molte volte possono fare la differenza e prevenire quegli interventi di somma urgenza e quant'altro, dove siamo all'estremo di quello che può succedere quando ci sono condizioni meteo gravi.
Poniamo un po' l'accento a questo fattore e, come ha detto prima l'Assessore, sicuramente il fatto di arrivare al traguardo per quanto riguarda il discorso delle pulizie degli alvei e dei torrenti, ma soprattutto della Dora Baltea, che sappiamo quanto per noi è importante da un punto di vista, ma anche molto delicata dall'altro, riuscire ad arrivare alla fine di quel percorso, che magari permette di rivedere certe cose e di effettuare in maniera più agevole la pulizia e il dragaggio di questi alvei, sarebbe un grande risultato, che può arrivare anche a dare soluzioni migliori per quanto riguarda la prevenzione nel territorio.
Presidente - Non ci sono altri interventi. Metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 14
Favorevoli: 14
Astenuti: 20 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Minelli, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Passiamo all'ordine del giorno n. 15 della Lega. Consigliera Foudraz, a lei la parola.
Foudraz (LEGA VDA) - L'ordine del giorno presentato ha come oggetto: "Attività commerciale all'interno dei siti culturali valdostani". È richiamata la sezione terza, punto 1.8, Assessorato del turismo, dove si evidenzia, per il triennio 2025-2027, la necessità di un aggiornamento della disciplina regionale in materia di commercio, ovvero la legge regionale 12/1999.
Considerata l'importante affluenza in termini di numero di visitatori presso i vari siti culturali valdostani; rilevato che in altre realtà italiane ed estere sono presenti, all'interno di siti culturali e museali, attività commerciali di vendita di souvenir, di prodotti dell'artigianato locale o non, in questo caso, nonché prodotti enogastronomici locali e attività di pubblici esercizi di somministrazione di alimenti e bevande; evidenziato che una scelta di questo tipo permetterebbe di offrire maggiori servizi ai visitatori e aumenterebbe il numero di persone occupate a livello lavorativo, oltre a dare una nota di innovazione ai siti, promuovendo le nostre peculiarità nel campo dell'artigianato locale, della cultura del vino, tutto il mondo che ruota intorno al vino - e sappiamo che il vino valdostano ormai ha raggiunto dei livelli veramente stupefacenti, addirittura nel settore mondiale, dell'esportazione -, e anche promuovendo la gastronomia regionale... i siti archeologici, se opportunamente organizzati, sono infatti in grado di promuovere e valorizzare il loro contesto migliorandone la capacità di attrarre visitatori e creando così anche un volano economico di cui anche la popolazione residente potrebbe beneficiare. L'obiettivo dunque è anche quello di valorizzare i nostri siti al fine di incrementare le ricadute culturali, ma anche le opportunità occupazionali ed economiche con una visione decisamente innovativa.
Per queste motivazioni con questo ordine del giorno si vuole impegnare il Governo regionale a valutare, all'interno della revisione della legge sul commercio, di prevedere la possibilità di autorizzare l'apertura, all'interno dei siti culturali di proprietà regionale, di esercizi di vicinato per consentire attività commerciali di vendita di prodotti dell'artigianato tipico valdostano, prodotti enogastronomici del nostro territorio e anche attività di somministrazione di alimenti e bevande; il tutto appunto nell'ottica di dare maggiori servizi all'utenza e quindi anche incrementare l'offerta lavorativa valdostana.
Sappiamo già, perché lo ribadivo già stamattina, presentando un altro ordine del giorno che riguardava i siti culturali presenti nella nostra regione, che l'assessore Guichardaz si era già espresso affermando, a parte l'astensione, che non risultava essere necessaria una modifica alla legge regionale 12/1999 su questa tematica e aggiungendo che una direzione che viene proposta con questo ordine del giorno sarebbe di difficile realizzazione e vorrebbe dire anche attivare l'indizione di svariate procedure di bando per l'assegnazione degli spazi. Avevo preso appunti velocemente, ma mi sembra che la sintesi sia questa, di quello che aveva detto in merito a questo ordine del giorno. Inoltre faceva anche presente che all'interno del Forte di Bard gli esercizi commerciali che avevano attivato la loro attività risultavano al momento essere tutti chiusi.
Credendo nella proposta formulata con questo ordine del giorno, non so adesso se lei mi darà nuovamente una risposta, forse sì, perché vedo che si è prenotato, però si era già ampiamente e chiaramente espresso...
(intervento di un Consigliere fuori microfono)
...no, può parlare, non voglio togliere la parola a nessuno! Però credo di aver riassunto il suo pensiero, il pensiero della maggioranza.
Noi invece non ritireremo questo ordine del giorno e lo porteremo al voto, perché crediamo che tutto quello che contribuisce alla crescita, al miglioramento e all'innovazione sia sinonimo di una visione ampia in molteplici settori, che potrebbero trarne vantaggio: il turismo, una crescita occupazionale, una sponsorizzazione delle tipicità regionali.
Sinceramente a noi non farebbe paura la difficoltà di dover pensare all'uscita di tanti bandi. Noi crediamo che abbiamo una Regione fantastica, perché offre di tutto: dagli sport invernali agli sport estivi, ai monumenti, a una gastronomia eccellente e vino ottimo. Noi crediamo che valorizzare tutto questo non lo dobbiamo vedere sotto l'aspetto della difficoltà, ma dobbiamo cercare di ampliare la nostra visione, la nostra visione del futuro, di quello che vogliamo per la Valle d'Aosta, per la crescita della nostra Regione e cercare di affrontare queste difficoltà, non dire che è un po' difficile, quindi magari lo lasciamo da parte. Questo è il mio pensiero e il pensiero del gruppo della Lega.
Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Jean-Pierre Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz J. (FP-PD) - Rispondo solo per fare i complimenti alla collega Foudraz, perché mi ha ascoltato e ha colto esattamente lo spirito della mia risposta. Io ribadisco quanto le avevo già confermato e le ribadisco anche che noi voteremo in astensione rispetto a questo ordine del giorno.
Presidente - Se non ci sono altri interventi, metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 33
Votanti: 7
Favorevoli: 7
Astenuti: 26 (Aggravi, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Ganis, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Lucianaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Planaz, Restano, Rosaire, Sapinet, Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Passiamo all'ordine del giorno n. 15 di Rassemblement Valdôtain. Ha chiesto la parola il consigliere Brunod, ne ha facoltà.
Brunod (RV) - Il titolo di questo ordine del giorno è: "Implementazione dell'offerta turistica valdostana attraverso una migliore promozione e valorizzazione del settore pesca". Il nostro gruppo di Rassemblement ha diverse volte portato all'attenzione dell'Aula questo settore per le sue potenzialità e per tutto quello che può offrire al sistema turistico valdostano nel suo complesso. Abbiamo rilevato che all'interno dell'Assessorato dell'agricoltura e risorse naturali vi sono diversi passaggi inerenti all'Assessorato per quanto riguarda l'agricoltura, per quanto riguarda il settore enogastronomico, le leggi relative che vanno a sostenere queste iniziative, una parte che riguarda l'aspetto faunistico-venatorio, una parte che riguarda la gestione della fauna selvatica, però, purtroppo, non abbiamo ritrovato dei passaggi o una parte che dedichi attenzione al settore della pesca e alle sue attività, alle sue potenzialità.
Evidenziamo che all'interno del paragrafo relativo all'agricoltura si apprendono le seguenti informazioni: fra gli obiettivi costanti dell'operato dell'Assessorato, il sostegno alle attività di valorizzazione e promozione delle eccellenze territoriali, dei prodotti enogastronomici, del territorio rurale, del savoir faire dei suoi operatori resta un punto fermo e l'Assessorato organizzerà direttamente iniziative volte a promuovere l'immagine della nostra Regione e la commercializzazione dei suoi prodotti mediante misure e bandi e sosterrà anche altre iniziative organizzate da altri soggetti.
Rimarchiamo inoltre quanto previsto alla lettera l) del comma 4 dell'articolo 3 della legge n. 11, cioè la legge: "Nuovi provvedimenti in materia di pesca e del funzionamento del Consorzio regionale per la tutela e l'incremento dell'esercizio della pesca in Valle d'Aosta", dove viene riportato: "valorizzare la pesca quale attrattiva turistica, istituendo in zone idonee opportune riserve consorziali e svolgendo adeguata opera in collaborazione con gli organi turistici della Regione".
Tenendo quindi conto che sono diverse le occasioni dove l'Assessorato dell'agricoltura e risorse naturali e/o l'Assessorato del turismo promuovono iniziative o partecipano a fiere, sagre, saloni o altre iniziative, con l'obiettivo di promuovere e valorizzare al meglio l'immagine della Valle d'Aosta, si impegnano gli Assessori competenti a promuovere iniziative e a valorizzare tutto il settore della pesca e le relative attività presenti sul territorio regionale in occasione delle prossime partecipazioni dei rispettivi Assessorati a eventi, fiere, saloni o altri eventi, altre iniziative, in modo tale da poter presentare al meglio l'immagine della Valle d'Aosta con tutte le sue offerte e opportunità dal punto di vista turistico.
Presidente - La parola all'assessore Carrel.
Carrel (PA) - Le rispondo anche a nome del collega Grosjacques sottolineando quanto abbiamo già avuto modo di dirle in un'iniziativa simile che lei ha portato in Consiglio regionale. L'Assessorato dell'agricoltura e risorse naturali, in collaborazione con il Consorzio regionale pesca della Valle d'Aosta, pubblica annualmente il calendario ittico annuale e nella stessa pagina vengono inoltre indicate le specie ittiche, nonché l'elenco dei corsi e degli specchi d'acqua suddivisi per giurisdizione forestale. L'Assessorato del turismo ha inserito nel sito lovevda.it una sezione dedicata alla pesca, con relativo link, dove vengono descritti il calendario ittico, i punti vendita con i prezzi e le tipologie dei permessi e sono state aggiornate tutte le schede relative alle varie riserve. Gli uffici del Dipartimento risorse naturali, in accordo con il Consorzio regionale pesca della Valle d'Aosta, stanno collaborando all'implementazione del materiale informativo da poter inserire nella documentazione promozionale utilizzata eventualmente anche dagli uffici competenti del Dipartimento del turismo in occasione di manifestazioni che promuovono l'immagine della Valle d'Aosta. Come lei ben sa, nel mese di febbraio-marzo viene approvato il calendario ittico e ovviamente tutte queste azioni vengono coordinate e rese pubbliche dopo l'approvazione di questa delibera.
Presidente - Consigliere Brunod, a lei la parola.
Brunod (RV) - Grazie Assessore. Ci fa piacere aver ricevuto una parte di notizie importanti dalla sua risposta, una delle quali è proprio l'ultima, con cui ci ha riferito che gli Assessorati stanno lavorando per implementare questo materiale informativo e quindi, nonostante ormai sappiamo che in queste giornate non viene passato nulla, l'importante è che ci siano anche dei segnali da parte vostra che ci sono degli impegni a portare avanti certe iniziative. Io credo che questa sia la cosa più importante: che i nostri ordini del giorno abbiano lo stesso una finalità e raggiungano lo stesso un obiettivo, perché in parte vengono colti.
Come abbiamo detto, monitoreremo se in futuro poi questo materiale arriverà anche all'interno delle mostre e delle fiere che vengono svolte sia per quanto riguarda l'Assessorato dell'agricoltura, sia per quanto riguarda l'aspetto delle presenze dell'Assessorato del turismo durante i convegni, le mostre e tutte le altre iniziative e attività che vengono svolte non tanto sul territorio regionale, ma al di fuori della Valle d'Aosta, perché poi è lì che è importante promuovere e valorizzare al meglio l'immagine e l'offerta turistica della Regione nel complesso.
Da una parte è positivo, come ha detto lei, che vengano inserite queste informazioni all'interno del portale, però poi dall'altra parte è altrettanto importante, se non indispensabile, la veicolazione di queste informazioni fuori dalla Valle d'Aosta e nei punti in cui gli Assessorati competenti ritengono che sia sempre più importante essere presenti per divulgare e cercare di attrarre più persone sul nostro territorio.
Per dare un segnale di importanza rispetto a questo tema, sul quale torniamo molte volte, anche se c'è stata un'apertura, un interesse da parte sua, ci teniamo lo stesso a portare in votazione l'ordine del giorno.
Presidente - Metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 32
Votanti: 13
Favorevoli: 13
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Minelli, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Passiamo all'ordine del giorno n. 16 di Forza Italia. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola il consigliere Marquis, ne ha facoltà.
Marquis (FI) - Con questo ordine del giorno torniamo su un tema di cui abbiamo parlato più volte all'interno di questo Consiglio. Sostanzialmente, anche nel corso della discussione sul documento di economia e finanza regionale, si è parlato della difficoltà dell'accesso all'abitazione per le fasce più deboli. Questo è un ordine del giorno che nasce da tutta una serie di iniziative che sono state presentate in aula, dapprima la mozione a cui è ancorato, quella del 21 aprile 2023, che è stata approvata in quest'aula, condivisa con la maggioranza regionale. Una mozione che dava disposizione al Governo regionale di orientare tutte le scelte in tema di accesso all'abitazione alla pari equità, ovvero, dal momento che non abbiamo delle case per tutti, delle case popolari di edilizia residenziale pubblica, questo è un tema di cui si è parlato stamattina, occorre trovare delle soluzioni, perché tutti siamo a conoscenza del fatto che ci sono delle fasce deboli che non hanno una soddisfazione di questa esigenza, che è un'esigenza primaria. L'accesso alla casa dovrebbe essere garantito a tutti.
Bisogna rispettare l'articolo 3 della Costituzione, che dice che bisogna trattare tutti coloro che si trovano nella stessa situazione con pari dignità sociale. Il tema sostanzialmente è questo: l'edilizia residenziale pubblica riesce a soddisfare parzialmente la domanda di appartamenti. Al di sotto dei 12.500 euro, che è la fascia che è stata individuata come più fragile dalla Regione, all'interno dell'edilizia residenziale pubblica ci sono all'incirca 1.000 assegnatari di appartamenti. In questa fascia ISEE nel mercato libero di utenti che devono accedere alla casa ce ne sono tre volte tanto, quindi sappiamo tutti che, nonostante il gran da fare che ci si possa dare per realizzare delle nuove case o ristrutturare e recuperare delle case di edilizia popolare, non ci sarà mai la possibilità di far fronte a una situazione di difficoltà che sta crescendo di anno in anno. Sino a oggi cosa ha fatto la Regione? La Regione ha messo in campo l'iniziativa di dare un contributo per chi accede al mercato libero per abbattere la spesa che il cittadino deve sostenere per l'affitto. A seguito di tutta una serie di interrogazioni e di attività ispettive sono stati raccolti dei dati che voglio mettere a disposizione dell'Aula. Il contributo della locazione prevede due fasce: la fascia A per coloro che si trovano sotto i 7.500 euro di ISEE e la fascia B per coloro che si trovano tra i 7.500 e i 12.500 euro, sostanzialmente con un contributo che cambia di intensità.
Facendo un ragionamento sulla media dei dati si evince questa situazione, l'affitto medio che viene corrisposto dagli utenti dell'ARER per coloro che versano in una situazione di ISEE al di sotto dei 7.500 euro è 64 euro al mese. Questo è il dato al 31 dicembre 2023. Il canone medio di locazione che viene corrisposto nel libero mercato da coloro che hanno fatto la domanda del contributo per gli affitti che si trovano nella medesima fascia ISEE al di sotto dei 7.500 euro annui è di 463 euro. Potete capire qual è la differenza. Ci sono famiglie che hanno un ISEE da 7.500 euro e devono corrispondere 463 euro di affitto al mese per poter ottenere un contributo. Tenete conto che 463 euro al mese sono più di 5.000 euro all'anno per una famiglia che ne ha 7.500 di ISEE. Significa che non solo si va oltre il 20% di corresponsione del costo della spesa per l'affitto, che non sarebbe auspicabile, rispetto a quello che si ha in disponibilità, qui il 70-80% della disponibilità va per pagare l'affitto. Questo tutto ancora al netto delle spese condominiali. Il contributo medio degli affitti per questa categoria, che spende 463 euro di affitto, è di 161 euro al mese, il che significa che chi si trova sotto i 7.500 euro al mese di ISEE deve spendere 302 euro al mese di affitto mediamente contro i 64 euro, vuol dire cinque volte tanto. In più deve dimostrare di non essere moroso perché, per poter prendere il contributo, bisogna avere tutto in regola. Chi si trova nella fascia 7.500-12.500 euro all'ARER spende 150 euro al mese, nel mercato libero ne spende 507 euro in media. Il contributo in questo caso scende: 126 euro e questa categoria spende 380 euro al mese. Cosa significa tutto questo? Stiamo parlando di persone estremamente fragili, che hanno delle grosse difficoltà per far fronte alle esigenze primarie della vita, per sopravvivere, non per vivere, sotto il profilo economico. Noi riteniamo quindi che questo sia un problema di natura straordinaria, da affrontare. La stessa Caritas quest'estate ha pubblicato che cresce il numero delle persone che hanno difficoltà nell'accesso alla casa sul mercato libero, sul mercato valdostano e che aumentano i flussi delle persone che si rivolgono per la somministrazione dei pasti, perché questo è un problema concreto. Cosa significa affrontare e prendersi carico di una situazione di questo carattere straordinario? Significherebbe moltiplicare per due o per tre l'intervento che attualmente la Regione mette in campo sugli affitti. Ci rendiamo conto che sono delle risorse impegnative. Non so se ritenete di avere la forza di farlo, io ritengo che ci possa essere la forza da parte della Regione di andare incontro a un problema di natura straordinaria, perché dobbiamo garantire a tutti un minimo livello di dignità di vita. Questo vorrebbe dire spendere una quindicina di milioni per poter mettere tutti nella stessa condizione. Noi riteniamo che, a fronte del fatto che ci sono 700-800 persone che hanno la soddisfazione minimale dell'accesso alla casa e che ce ne sono 3.000 che non ce l'hanno, queste 3.000 persone non possono non essere prese in carico. La presa in carico che c'è oggi riteniamo sia insufficiente nella nostra realtà valdostana e che si debba fare qualcosa di più, almeno ci dovrebbe essere un segnale di incremento dell'attuale intensità del contributo. È questa la ragione per cui non chiediamo niente di particolare, ma di dare attuazione alla mozione che è stata approvata in questo Consiglio, un impegno che si è preso tutto il Governo regionale a seguito dell'approvazione della mozione con l'emendamento che è stato introdotto dall'Assessore competente, che noi abbiamo accettato.
La mozione diceva anche di acquisire uno studio sul disagio abitativo nella sua complessità, proprio per andare a fondo su questa problematica, perché è una problematica che riteniamo importantissima. È stato attivato lo studio con l'Università, non abbiamo ancora avuto modo di averne conto e dovrebbe essere uno studio propedeutico alla modifica della legge n. 3. Da quello che abbiamo potuto vedere, però, gli è stato dato già un taglio diverso rispetto a quello che era previsto nella mozione che è stata approvata come tipologia di approfondimento sulla questione. Mi sia consentito dire, Assessore, che sembra quasi non si voglia andare a fondo nel percepire quanto è profondo questo problema, perché il taglio è stato leggermente perimetrale rispetto al baricentro del problema.
Questa è la proposta e aspettiamo di avere le vostre considerazioni.
Si dà atto che dalle ore 16,00 assume la Presidenza il vicepresidente Sammaritani.
Sammaritani (Presidente) - Per il Governo, la parola all'assessore Marzi.
Marzi (SA) - Una stima dell'impatto finanziario rispetto a quanto da lei proposto determinerebbe un incremento quasi doppio di quanto mediamente annualmente eroghiamo. Infatti, se avessimo dovuto calmierare i canoni di affitto secondo quanto da lei proposto sul bando 2023, l'importo totale da erogare sarebbe stato di circa 10,5 milioni di euro a fronte degli attuali circa 5,4 milioni di euro. Probabilmente è anche per questo motivo che, come da lei richiamato, la volta scorsa ha ritirato la mozione. Si rende pertanto evidente la non percorribilità di questo ordine del giorno a livello finanziario, ma cercheremo anche di spiegarle come non sia opportuno da altri punti di vista, se lei ascoltasse, collega Marquis.
Chiaramente l'obiettivo del sostegno alla locazione è di supportare i cittadini con minore capacità economica nel far fronte alle spese relative ai canoni degli alloggi. Su questo tema, come già riferito nello scorso Consiglio, in Valle d'Aosta, grazie al significativo contributo medio mensile erogato sul bando 2023, riusciamo a calmierare il canone di locazione nel mercato privato. Infatti, si riduce del 40% il canone per la fascia A sino a 7.500 euro e si riduce del 30% il canone per la fascia B tra 7.500 e 12.500 euro. Sono queste percentuali di aiuto superiori a diverse altre misure presenti sul territorio nazionale. In ogni caso in nessuna Regione il mercato privato viene equiparato all'edilizia residenziale pubblica in quanto ciò potrebbe condurre a una distorsione del mercato. È importante inoltre considerare un aspetto: i nuclei in graduatoria di edilizia residenziale pubblica, quindi in attesa di assegnazione di alloggio, che hanno percepito il sostegno alla locazione del 2023 sono 312 e questi 312 nuclei rappresentano solo l'11% dei nuclei che percepiscono il sostegno alla locazione. Ciò significa che solo l'11% dei nuclei che percepiscono il sostegno alla locazione è interessato o possiede i requisiti per accedere agli alloggi ERP fermo restando che si riscontra che parte di essi rinuncia poi all'assegnazione.
In conclusione non riteniamo legittimo attraverso fondi pubblici equiparare il canone sul mercato privato a quello dell'edilizia residenziale pubblica.
Per questo motivo il nostro voto sarà di astensione qualora lei decida di non ritirare nuovamente l'iniziativa. Ne comprendiamo la filosofia e sappiamo che a lei piacciono i numeri. Ho tagliato tutta una serie di valutazioni sugli ISE e ISEE, anche perché già il discorso tra ISE e ISEE per un tecnico come lei non è un parametro secondario in un'analisi da fare a voce.
Presidente - La parola al consigliere Marquis.
Marquis (FI) - Grazie Assessore. Non avevo dubbi sulla sua risposta e sui suoi contenuti, che non condivido per niente, perché qui non si tratta di un approccio filosofico, ma si tratta di un'analisi dei numeri oggettiva. Ci sono delle difficoltà sul territorio a fronte della non assegnazione di alloggi i cittadini valdostani non fanno neanche la domanda nell'edilizia residenziale pubblica. Se lei pensa di sostenere queste cose, è completamente fuoristrada o mette la testa sotto la sabbia perché non vuole affrontare il problema. Io le dico che ad ogni anno che passa la situazione peggiora. Questo è quello che si rileva sul territorio, è quello che dicono i dati. Se non si vuole prendere carico della situazione, basta dirlo, non c'è nessun problema. Se non ne condividevate la filosofia, non avreste dovuto approvare una mozione, perché una mozione è un impegno che bisogna sostenere, altrimenti siamo qui a prenderci in giro dentro l'aula, altro che ordini del giorno, Assessore! Ha votato lei quella mozione, quindi la invitiamo ad attuarla, altrimenti d'ora in avanti dobbiamo presentare delle mozioni per richiedere il rispetto di altre mozioni dentro l'aula.
Non possiamo assolutamente condividere la risposta né nel merito, né sotto il profilo della forma, perché viene meno anche il rispetto delle decisioni che vengono prese in quest'aula, portando avanti delle posizioni, perché lei sapeva benissimo, quando approvava questa mozione, quali erano le ripercussioni e le ricadute anche sul bilancio regionale di quella scelta che era stata fatta. C'erano tutti i dati e queste cose erano già state rappresentate anche sotto il profilo numerico. Erano stati consegnati, al momento della discussione della mozione, degli elaborati che evidenziavano che bisognava come minimo raddoppiare l'intensità del contributo degli affitti e, nonostante questo, lei l'ha votata e oggi la rinnega. Mi dispiace, ma non è così che si fa fronte agli impegni e non è così che si amministra la cosa pubblica.
Presidente - Ci sono interventi? Se non ce ne sono, metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 33
Votanti: 3
Favorevoli: 2
Contrari: 1
Astenuti: 30 (Aggravi, Barmasse, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Distort, Foudraz, Grosjacques, Erika Guichardaz, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Lavy, Lucianaz, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Minelli, Padovani, Perron, Planaz, Restano, Rosaire, Sammaritani, Sapinet, Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Passiamo all'ordine del giorno n. 16 della Lega. La parola al consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Con questa iniziativa torniamo su un tema di cui abbiamo disquisito più volte, ricordo anche le iniziative delle colleghe di PCP rispetto alla questione della Società di servizi.
Abbiamo letto con preoccupazione il paragrafo che è stato posto nelle premesse del documento di economia e finanza regionale, con il quale si ventilano, si ipotizzano delle trasformazioni, delle evoluzioni della Società di servizi e dei servizi da essa erogati. Inoltre, si evoca anche un ripensamento della forma giuridica, con particolare riferimento alle nuove esigenze di erogazione dei servizi sociali. Diciamo che non è chiara la direzione che si intende prendere con questa evoluzione, memori del fatto - non me ne vorrà ovviamente il Presidente - che spesso, quando qui si parla di evoluzione, si parla di evoluzione in peius, quindi il rischio vero è che si vada a peggiorare la qualità del servizio e soprattutto la qualità della vita dei lavoratori. Questo tema però ci permette di riportare nel dibattito consiliare la questione della Società dei servizi e soprattutto i loro lavoratori, che più volte si sono riuniti per evidenziare alcune criticità, una su tutte quella che poi abbiamo inserito nell'impegnativa di questo ordine del giorno, che è la questione dell'applicazione del contratto collettivo regionale.
Come sappiamo, infatti, ci sono diverse figure che sono impiegate a diverso titolo. Parlo di una su tutte: quella degli assistenti sociali. Ci sono, per esempio, persone che sono assunte con il contratto collettivo regionale e poi ci sono assistenti sociali che sono assunti con la Società dei servizi. Entrambi svolgono la stessa identica professione, ma hanno due contratti diversi e anche due remunerazioni diverse, ecco quindi che diventa assolutamente necessario andare nella direzione che è stata suggerita e su cui, peraltro, si era anche aperto un tavolo di trattativa. Ricordo sempre il tavolo che si era aperto con l'allora presidente Lavevaz e alla presenza dell'allora e attuale assessore Bertschy, con il quale si era andati a provare a discutere con i rappresentanti sindacali delle associazioni per trovare un accordo rispetto all'evoluzione del loro contratto.
Con questo ordine del giorno che proponiamo chiediamo al Governo regionale di predisporre ogni azione utile che porti all'adozione del contratto collettivo regionale per il personale della Società dei servizi impiegato nei servizi sociali, socio-assistenziali e socio-educativi.
Presidente - Per il Governo, la parola al presidente Testolin.
Testolin (UV) - Rispondiamo con piacere a questo tipo di sollecitazione, anche perché la decisione che emerge dal DEFR è stata frutto di un percorso di condivisione con le associazioni sindacali e con i gestori della Società di servizi, Società di servizi che, come tutti ben sanno, ha delle peculiarità: oltre a quella di contribuire a gestire dei servizi, ha anche una forma societaria che non è positiva per quanto riguarda l'aspetto finanziario, perché eroga servizi sui quali dobbiamo pagare delle imposte sul valore aggiunto. Sono risorse che l'Amministrazione da una parte impegna, ma dall'altra non vanno nelle tasche di chi lavora e neanche in quelle di chi gestisce il servizio. Sulla scorta di questo e del fatto che la Società di servizi applica tutta una serie di contratti non solo nel mondo dei servizi alla persona, ma in generale per tutti i contratti che applica, l'obiettivo, come giustamente diceva lei, senza entrare nel particolare, è quello di cercare di rovesciare il massimo possibile delle risorse che l'Amministrazione impegna a favore di chi lavora, quindi migliorando il contesto retributivo di queste persone.
Mi prendo qualche minuto in più su questo argomento, perché è un argomento interessante per tutti. L'anno scorso, se lei si ricorda, su alcune figure che lavoravano per la Società di servizi all'interno della legge di bilancio sono state allineate le caratteristiche in funzione dei lavoratori che svolgevano lo stesso servizio per conto dell'Amministrazione regionale. Qui il percorso vuole essere lo stesso. Stiamo lavorando da alcuni mesi, quasi un anno, e chiuderemo questo percorso con una società - non so se l'ha detto lei oggi o ieri, o qualcun altro l'ha detto - che costa 70.000 euro per fare questo tipo di piano - vado a memoria -, che dovrà portarci alla fine di un confronto e di una raccolta di dati con chi gestisce questo servizio, con le condizioni che ci sono sul territorio regionale, con la tipologia di servizi che bisogna rendere, alla costituzione di un ente strumentale. Non nascerà domani mattina, ma avrà bisogno di un percorso normativo di un certo tipo. Bisogna creare il contenitore all'interno del quale bisogna far transitare chi svolge questa attività all'interno della Società dei servizi per chiudere un percorso che vada a sostenere economicamente un miglioramento, che deve essere quello di rendere allineato il proprio contratto a quello di una figura che svolge la sua attività all'interno dell'Amministrazione regionale.
Questa società ci aiuta a costruire questa strada, che, lo ripeto, non sarà un percorso dove io schiocco le dita e riesco a creare questo meccanismo, ma questo ci permetterà di avere un duplice beneficio: da una parte, quello di andare a creare una società che gestirà tutti i servizi alla persona, cercando di migliorare in primis il servizio reso, con un'organizzazione puntuale, non che adesso non funzioni, ma, se io mi dedico squisitamente a quel tipo di servizio, potrò calarmi nelle peculiarità solo di quel servizio; dall'altra parte un miglioramento e una maggiore dignità della remunerazione del lavoro che queste persone andranno a fare, che probabilmente sarà lo stesso di prima. Contestualmente, inoltre, un recupero di risorse investibili in questo percorso, che sono quelle che oggi sono vanificate dal pagamento dell'imposta sul valore aggiunto, che evidentemente non può essere riversata. In poche parole questo è quello che stiamo facendo. Il percorso di analisi, di studio e di realizzazione avverrà entro la fine dell'anno. Questa stessa comunicazione è già stata fornita anche alle organizzazioni sindacali, che, pur essendo a conoscenza del percorso, non lo hanno ancora avuto a disposizione perché il lavoro non è ancora finito. Prima si finisce il lavoro e poi si va avanti: questo è l'obiettivo e la direzione.
Presidente - Interviene il consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Grazie Presidente per i suoi aggiornamenti. Sono aggiornamenti che io ovviamente non avevo, nel senso che penso li abbia resi noti adesso. Chiaramente non ero a conoscenza del tutto. È di tutta evidenza che i passaggi che lei ha elencato, comprese le valutazioni, credo che forse siano state le colleghe ad aver sollevato la questione dei costi... la valutazione tanto del percorso normativo quanto del punto di approdo, dovranno avvenire sulla scorta della documentazione che verrà fornita e sulla scorta di quello che sarà il confronto con i lavoratori e con le organizzazioni sindacali che li rappresentano. È evidente che l'obiettivo per noi rimane in piedi, nel senso che l'obiettivo di applicare il contratto collettivo regionale a questi dipendenti per noi è la stella polare, il traguardo a cui si deve tendere. È di tutta evidenza che, se ci sono dei percorsi che vanno in questa direzione e che si pongono l'obiettivo di arrivare a quello, questo lei non l'ha detto, però mi pare di averlo capito fra le righe, noi non possiamo esprimerci né a favore, né contro questo tipo di percorso senza conoscerlo. Visto che l'obiettivo che ci si dà è questo, a meno che qualche collega non voglia intervenire nel merito, noi possiamo ritirare l'ordine del giorno per fare poi le nostre valutazioni successivamente quando avremo tutta la documentazione a disposizione.
Presidente - Non vedo interventi, quindi l'ordine del giorno è ritirato.
Il Consiglio prende atto del ritiro.
Passiamo quindi alla trattazione dell'ordine del giorno n. 16 di Rassemblement Valdôtain. Ha chiesto la parola il consigliere Restano, ne ha facoltà.
Restano (RV) - L'argomento che trattiamo è la disciplina delle attività di tatuaggio e piercing. La Fondazione Veronesi ha prodotto uno studio una decina di anni fa relativo ai tatuaggi e ai piercing, il quale afferma che questi tatuaggi sono sempre più visibili durante la bella stagione, ma che non sempre sono innocui per la salute. In effetti bisogna mantenere delle misure di prevenzione, di igiene e di sicurezza che si ritengono necessarie, altrimenti ci possono essere delle conseguenze importanti sul fegato e su altre malattie infettive. La nostra Regione non disciplina questa materia, ancorché all'interno del piano della prevenzione che abbiamo approvato alcuni anni fa vi siano dei programmi predefiniti e liberi che in qualche maniera trattano questi argomenti.
Se guardiamo il programma 0.5, tratta la sicurezza negli ambienti di vita e potremmo includerlo all'interno di questo; se prendiamo il piano mirato della prevenzione, sarebbe proprio quello specifico oppure un programma libero "malattie infettive prioritarie" e, non ultimo, le malattie nei luoghi di lavoro, perché, quando ci si reca da un tatuatore, si entra anche all'interno di un luogo di lavoro. Tutto questo per dire che vi sarebbero i presupposti per normare la materia, come già avvenuto in altre Regioni. Sicuramente chi opera in questo senso alla luce del sole in Valle d'Aosta rispetta tutte le regole, non credo vi sia un problema, ma vi è un mondo nascosto di tatuatori che esercitano senza avere la dovuta formazione, senza rispettare le regole minime di igiene, nel totale abusivismo. La norma che noi chiediamo di adottare deve prevedere la formazione, come è avvenuto in altre Regioni. Chiediamo quindi al Governo regionale di predisporre, entro 60 giorni, un disegno di legge avente oggetto: "Disciplina delle attività di tatuaggio e piercing", che ne regolamenti l'attività e la formazione degli operatori, valorizzando e coinvolgendo le realtà già presenti nella nostra regione.
Presidente - Per il Governo, la parola all'assessore Marzi.
Marzi (SA) - Come da lei richiamato, l'attività di tatuaggio e piercing non ha allo stato attuale una normativa di riferimento a livello nazionale nonostante alcune Regioni in tal senso si siano mosse. Le strutture competenti dell'Assessorato e dell'Azienda USL però stanno predisponendo una bozza di norma regionale che dovrà essere condivisa e strutturata con le strutture regionali competenti in materia di accreditamento e formazione. Tale bozza dovrà poi essere oggetto di confronto anche con le realtà già presenti sul territorio e coinvolte sul tema per queste attività specifiche. Considerato che l'iter è già stato avviato e che la tempistica non può essere determinata a priori in quanto è condizionata dai confronti e dalle procedure che investono più uffici e più soggetti, l'ordine del giorno, che condividiamo, non può essere approvato, quindi ci asterremo. A titolo personale poi le dico, collega Restano, che, viste le patacche che prova a rifilarmi anche su robe che non mi riguardano, tipo l'ordine del giorno "Preferenze", avrei un po' di timore in tal senso. Mi guardi, sono un panda, non mi tratti male.
Si dà atto che dalle ore 16,31 riassume la presidenza il presidente Bertin.
Bertin (Presidente) - Consigliere Restano, a lei la parola.
Restano (RV) - Rassemblement Valdôtain dispensa una carezza per tutti. Caro Assessore, mi ha detto una cosa che conoscevo: questo disegno di legge è fermo da alcuni anni. Si è un pochino arenato all'interno delle maglie dello sportello unico, che alcune volte, come già accennato in questi giorni di Consiglio, necessiterebbe di qualche semplificazione. Come lei ben sa, quando noi discutiamo qualcosa, come la presentazione di un disegno di legge, è perché ce l'abbiamo già pronto, molto più semplice di quello che si è arenato all'interno degli uffici dello sportello unico, quindi faremo la nostra parte, depositeremo la nostra proposta di legge e attendiamo i vostri riscontri. Vediamo chi è più veloce, se il panda o l'asinello di Rassemblement Valdôtain nel depositare il disegno di legge. Poi avremo modo di confrontarci e speriamo di trovare un percorso comune.
Presidente - Metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 15
Favorevoli: 15
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Passiamo all'ordine del giorno n. 17 di Forza Italia. Chi lo illustra? È ritirato.
Il Consiglio prende atto del ritiro.
Passiamo all'ordine del giorno successivo: il n. 17 della Lega. Consigliera Foudraz, a lei la parola.
Foudraz (LEGA VDA) - Richiamato il punto 1.6 del DEFR, che riguarda l'Assessorato delle opere pubbliche, dove si evidenzia la parte relativa alla gestione e manutenzione della rete stradale classificata regionale e i rapporti da intrattenere con Anas per opere che ricadono su tratti stradali di competenza statale, si prende atto che nella nostra regione sono numerosi i cantieri stradali che interessano la rete viaria stradale, i quali, inevitabilmente, recano disagio all'utenza stradale. Da un altro lato mi vien da dire, aprendo una parentesi, comunque ben vengano, perché, se si fa manutenzione, vuol dire che si ha a cuore anche la sicurezza di coloro che frequentano le strade, però potrebbero esserci degli accorgimenti da adottare. Evidenziato che, durante l'elaborazione dei vari cronoprogrammi dei lavori di manutenzione ordinaria e straordinaria delle strade che insistono sul nostro territori, si potrebbe valutare la possibilità con gli enti proprietari delle sedi stradali di articolare un orario con turni di lavoro che coprano l'intero arco delle 24 ore, ovviamente nei mesi dove questa cosa è fattibile, onde limitare e contenere i disagi ai viaggiatori, anche in considerazione del numero di mezzi circolanti, soprattutto in alcuni periodi dell'anno, dove l'incremento della circolazione, già di per sé sostenuta, raggiunge picchi elevati; inoltre, si avrebbe anche il risultato di ridurre in termini di tempo l'esecuzione delle manutenzioni da eseguire.
Con questo ordine del giorno, quindi, il Consiglio vuole invitare il Governo a impegnarsi a valutare la possibilità, di concerto con gli enti proprietari delle sedi stradali, di prevedere, nelle prossime future installazioni di cantiere di manutenzione stradale, l'articolazione dello svolgimento degli stessi nell'arco di tutte le 24 ore della giornata, con appositi turni di lavoro, che mirino proprio a contenere maggiormente i disagi che vengono causati all'utenza stradale e non da meno riducano conseguentemente anche i termini di tempo dell'esecuzione delle lavorazioni programmate.
Presidente - Assessore Sapinet, a lei la parola.
Sapinet (UV) - Grazie collega. Il problema sollevato dall'ordine del giorno va nella direzione che è sicuramente condivisa: quella di limitare al massimo i disagi per la popolazione e i disagi derivati dai lavori della gestione e della manutenzione della rete stradale, lavori e manutenzione ordinari ma anche straordinari.
Circa la proposta di prevedere turni che coprano le 24 ore nella realizzazione dei cantieri stradali, va sottolineato che il ricorso al lavoro notturno è già attuato dai rispettivi enti gestori, compresa la Regione, dove possibile e dove indispensabile.
Ricordo, a titolo di esempio, alcuni cantieri: quello relativo alla pavimentazione della rotonda di Pont-Suaz, il posizionamento delle barriere stradali new jersey sempre sul Pont-Suaz, o gli ultimi lavori svolti dall'Anas sulla statale 26, all'altezza della Mongiovetta e, sempre da parte di Anas, gli attuali lavori in galleria sulla variante di Etroubles, dove c'è anche un problema di manodopera, oltre che di lavoro notturno.
Richiamo anche il ricorso ai lavori su più turni in caso di interventi di somma urgenza, come il cantiere di quest'estate per il ripristino della circolazione lungo la strada regionale n. 47 di Cogne, di cui abbiamo parlato, e sottolineo anche il ricorso all'utilizzo del lavoro su turni di 24 ore lungo l'asse autostradale, sia da parte di SAV che da parte di RAV.
Tutto ciò premesso, corre però anche l'obbligo di sottolineare che il lavoro su più turni e notturno nei cantieri stradali non sempre è possibile o opportuno in quanto sottoposto a stringenti vincoli legati ad alcuni aspetti: garantire la sicurezza degli operai e degli addetti, oltre che il rispetto dei vincoli e dei contratti di lavoro; garantire il corretto approvvigionamento dei materiali di cantiere ed escludere interventi di particolare complessità o pericolosità che, per la loro stessa natura e per la conformazione dei siti sui quali si sviluppano i cantieri, non possano essere svolti in orario notturno. Si ribadisce comunque l'impegno di questa Amministrazione a cercare tutte le soluzioni utili a contenere al massimo i disagi a danno della popolazione, nei limiti di quanto detto, e cercando una sempre migliore sinergia tra i vari enti e un'attenzione ai disagi.
Per questo chiediamo il ritiro, in alternativa ci asterremo.
Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Foudraz, ne ha facoltà.
Foudraz (LEGA VDA) - Ringrazio l'Assessore e mi piace quello che ha detto in conclusione, ovvero l'impegno a cercare delle soluzioni per poter attuare questa modalità di turnazione anche nei cantieri dove attualmente non viene attuata. Lei mi ha parlato di turnazioni che già esistono, turnazioni sulle 24 ore di questi lavori nei cantieri stradali e mi ha citato alcuni cantieri: i cantieri di Pont-Suaz, la strada della Mongiovetta e a Etroubles, dove c'è la variante. Ci siamo dimenticati che c'è anche tutta un'altra parte di Regione, che va da Aosta verso il Monte Bianco. Io posso garantirle che percorro quella strada settimanalmente e non ho mai visto nessuna turnazione. Lei però ha detto che proverà a cercare delle soluzioni. Quel tratto stradale che collega l'Alta Valle con il capoluogo regionale è parecchio trafficato. Giusto, lei è a Saint-Nicolas, io però vado un po' più su e posso garantirle che è veramente trafficato.
Sono grata di quello che ha risposto, non ritireremo l'ordine del giorno, ma soltanto perché rimanga agli atti l'impegno che lei si è preso, anche se vi asterrete nel votare questo ordine del giorno.
Presidente - Metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 6
Favorevoli: 6
Astenuti: 28 (Aggravi, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Ganis, Grosjacques, Erika Guichardaz, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Lucianaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Minelli, Padovani, Planaz, Restano, Rosaire, Sapinet, Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Passiamo all'ordine del giorno n. 17 di Rassemblement Valdôtain. Chi lo illustra? Ha chiesto la parola il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.
Aggravi (RV) - Questo ordine del giorno, come in un altro caso, potremmo dire che è un ordine del giorno rappel. In questo caso penso mi risponderà l'assessore Sapinet. Il titolo è: "Revisione del piano territoriale paesistico e possibili ricadute in termini di sviluppo di grandi complessi commerciali".
Il collega Ganis si ricorderà che nel corso della trattazione della proposta di legge n. 96, quella sui distretti del commercio, era stato approvato un ordine del giorno del nostro gruppo consiliare, che, una volta emendato d'accordo con l'Assessore, chiedeva di valutare lo stato dello sviluppo dei servizi di rilevanza regionale di cui alla lettera f) del comma 2 dell'articolo 23 - stiamo parlando di grandi complessi commerciali - delle norme di attuazione del PTP alla luce dell'attuale presenza e collocazione sul territorio regionale; proporre, nell'ambito degli obiettivi di cui al punto 4 della deliberazione 1067/2022, elementi di indirizzo, specifiche norme o modifiche volte a favorire la rigenerazione urbana delle zone soggette a maggior desertificazione commerciale e presentare i risultati dell'attività di cui ai punti precedenti nelle competenti Commissioni consiliari. Qui si parlava appunto di una tempistica.
Al di là di quello, il tema è tornato à la une, un po' per cantieri che si stanno sviluppando, un po' per una serie anche di ulteriori iniziative legislative, devo dire anche un po' con sorpresa, perché il tema del PTP per anni è stato un po' in sordina e adesso anche in alcune osservazioni e modifiche dei piani regolatori viene tirato fuori dal cilindro. Il tema della presenza e collocazione sul territorio regionale di queste strutture è sicuramente complesso e complicato. Io lo ricordo tutte le volte, perché è bene ricordarlo: comunque gli enti di governo principale della pianificazione territoriale sono i Comuni, i piani regolatori generali non sono certo secondi ad altri strumenti di programmazione. L'articolo 1bis, che è stato citato anche in qualche replica dall'Assessore al Commercio, sappiamo tutti come è nato, come non ha potuto agire e come difficilmente oggi si potrà ripetere, al netto anche di impegni presi nel PNRR, e non soltanto, legati al tema della concorrenza.
Fatto sta che vogliamo portare questo rappel all'attenzione dell'Aula, impegnando l'Assessore a riferire circa i risultati dell'attività di cui all'impegnativa dell'ordine del giorno citato in premessa e impegnare, di conseguenza, i Presidenti delle Commissioni a poter organizzare una seduta congiunta nel termine previsto, comunque per poter analizzarlo. Che questo poi possa avvenire nell'ambito dell'esame di una legge proposta da altri gruppi consiliari, oppure in un esame più complessivo dello stato dell'analisi o dell'applicazione della delibera che ho citato sul PTP l'importante è che si faccia in modo tale che possiamo comprendere effettivamente quali sono le evoluzioni e gli spazi di manovra.
Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Sapinet, ne ha facoltà.
Sapinet (UV) - Grazie collega. Prendo nota del rappel. Avevo un post-it lì, perché non ce ne siamo dimenticati. Non a caso questa mattina avevo ringraziato anche la struttura Pianificazione territoriale, che è un po' al centro dell'azione, con una serie di dossier, tanti e di peso.
Conveniamo sul fatto che tutte le questioni, come questa, oltre a poter avere risposte immediate per iniziare a minimizzare gli effetti sul territorio, devono essere però inquadrate in una visione di più ampio respiro. Per questo abbiamo avviato le attività per aggiornare il PTP e renderlo maggiormente rispondente alle esigenze dei prossimi anni alla luce dei cambiamenti che stanno avvenendo non solo climatici, ma anche sociali e culturali, ne è testimonianza anche tutta una serie di iniziative che lei, ma anche altri colleghi hanno portato all'attenzione dell'Aula. Solo in tale ambito sarà quindi possibile valutare tutti gli effetti, individuarne i legami e ipotizzare gli scenari evolutivi per provare a risolvere le criticità. Le analisi tematiche preliminari sono concluse, restituendo un insieme corposo e articolato di indicazioni e di proposte, che vanno attentamente valutate. Chiaramente sono proposte e indicazioni tecniche che vanno valutate soprattutto sotto il profilo politico e anche con i diversi portatori di interesse.
Come detto, stiamo lavorando e si arriverà a breve, nei tempi che abbiamo già detto, all'aggiornamento leggero della legge n. 11, che è il passo ulteriore. Come ci siamo detti: piano casa, legge n. 11 e poi PTP, che conterà comunque anche le indicazioni sull'applicazione della legge "salva casa". Il recepimento della legge "salva casa", infatti, è prioritario e complesso, perché interviene in vario modo sulla disciplina urbanistica di cui la Regione ha competenza primaria.
Per quanto riguarda il documento relativo al PTP, quindi stiamo valutando come organizzare non solo la presentazione del documento, che è previsto dalla deliberazione di Giunta, ma anche come avviare il confronto con i portatori di interesse per aprire una discussione sul territorio con le parti economiche e sociali e, ovviamente, il percorso politico.
Con il nuovo anno, quindi, una volta terminata l'approvazione delle modifiche alla legge n. 11, che di fatto costituisce un primo risultato del lavoro svolto, potremo concentrarci sul documento tecnico relativo al PTP. Stiamo quindi pensando, come detto, a organizzare questi confronti per renderli i più utili possibili non solo all'Amministrazione, ma anche agli operatori del territorio. Come potete immaginare, ci asterremo nel caso non venisse ritirata l'iniziativa.
Presidente - Ha chiesto la parola al consigliere Aggravi, ne ha facoltà.
Aggravi (RV) - Ovviamente non ritiriamo l'iniziativa, così almeno avremo un secondo rappel o, meglio, un primo rappel, speriamo di non averne un secondo. Prendiamo atto delle tempistiche che ci ha indicato, cercheremo di seguire il percorso che lei ha dato, quindi attendiamo il primo step: quello della legge n. 11.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Lavy, ne ha facoltà.
Lavy (LEGA VDA) - Voteremo anche noi questo ordine del giorno, perché è giusto in qualche maniera affrontare in Commissione un tema che è molto, molto complesso. Quello del governo e della costruzione di questi esercizi commerciali di media e grande distribuzione è un tema molto delicato, anche al centro di un dibattito in tantissime comunità. Abbiamo presentato una proposta di legge qualche giorno fa, che appunto ha come scopo quello di regolamentare o almeno porre una sorta di termine, di pausa, al momento fino a che appunto non ci sia una riforma organica del PTP in una certa direzione, una proposta in legge che è già stata applicata anche in altre Regioni, che ha portato dei frutti. Ci sarà modo anche di affrontarla in Commissione, sperando appunto che anche questo dibattito ci sia in Commissione, perché vediamo benissimo la differenza di velocità fra proposte di legge e disegni di legge scaricati dalla Giunta. In ottica del tutto costruttiva, però, abbiamo presentato questa proposta di legge per mettere altro cibo sul tavolo, che deve essere poi digerito successivamente, su un tema che è veramente complesso. Sosterremo quindi questo ordine del giorno, che alla fine è un intento del tutto positivo di discussione e di confronto in Commissione.
Presidente - Metto in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 33
Votanti: 14
Favorevoli: 14
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Gli ordini del giorno n. 18 di Forza Italia e n. 18 della Lega sono molto simili. Soprattutto per razionalizzare la risposta, che rischierebbe di essere un doppione, propongo, se siete d'accordo, di affrontarli congiuntamente, ovviamente con due votazioni distinte. Possiamo procedere così? Due illustrazioni, poi interviene il Governo e infine il voto sarà separato.
Ha chiesto la parola il consigliere Ganis, ne ha facoltà.
Ganis (FI) - Presentiamo oggi un ordine del giorno che affronta una tematica di cruciale importanza per la nostra Regione: la gestione della specie canis lupus, il lupo, e il suo impatto sulle attività umane, in particolare sulle pratiche tradizionali di utilizzo e gestione dei territori montani. La gestione del lupo è stata oggetto di numerose iniziative presentate in Consiglio regionale da parte del sottoscritto a testimonianza della rilevanza che essa riveste per il nostro territorio, caratterizzato da una forte presenza di attività pastorali e agricole che convivono con una fauna selvatica sempre più in crescita. La presenza del lupo nelle aree montane della Valle d'Aosta ha suscitato un dibattito significativo sia a livello locale che europeo, con posizioni spesso divergenti tra la necessità di salvaguardare una specie simbolo della biodiversità e l'esigenza di proteggere le attività economiche tradizionali. È con attenzione che accogliamo la notizia proveniente dall'Unione europea circa la proposta di declassare lo stato del lupo da rigorosamente protetto a protetto nell'ambito della Convenzione di Berna. Tale modifica comporterebbe un cambiamento nella gestione della specie, consentendo, nei limiti di quanto previsto, il prelievo venatorio della specie. Questo passo rappresenta un punto di svolta nelle politiche di gestione della fauna selvatica, offrendo nuove prospettive di azione per affrontare la questione dei danni delle attività umane e dell'equilibrio necessario tra conservazione della biodiversità e protezione degli interessi economici.
Alla luce di queste disposizioni, è fondamentale che la nostra Regione si prepari a gestire al meglio questa transizione, anticipando appunto gli scenari che potrebbero derivare dal declassamento del lupo e definendo un piano strutturato di conservazione e gestione della specie. Tale piano dovrà bilanciare l'esigenza di salvaguardare il lupo, una specie importante per l'ecosistema, con la necessità di tutelare le attività umane, in particolare quelle agricole e pastorali, riducendo al minimo l'impatto di questa specie sugli allevamenti, sulle comunità montane e sul mondo venatorio. Questo ordine del giorno propone pertanto di impegnare il Consiglio regionale e la Giunta a elaborare un piano di gestione che, in vista di un possibile declassamento della specie, stabilisca le azioni necessarie per garantire la coesistenza del lupo con l'attività dell'uomo. Tale piano dovrà includere misure di monitoraggio, prevenzione e mitigazione dei danni o del rischio, nonché un quadro normativo ed economico che sostenga gli operatori del settore, assicurando che il lupo continui sì a far parte del nostro patrimonio naturale, senza però compromettere lo sviluppo economico del mondo agricolo.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Manfrin, ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - Come questo Consiglio e come le persone al di fuori sanno, la specie del lupo è oggetto di un processo che mira a declassare lo status da rigorosamente protetto a protetto nell'ambito della Convenzione di Berna. C'è stato già un primo passaggio informale a livello di Paesi, che hanno sostanzialmente dato il via libera, e adesso si attende che ci sia lo spostamento del lupo dall'allegato 2 all'allegato 3 della Convenzione di Berna, che riporta appunto le specie di fauna soltanto protette.
È di tutta evidenza che quest'Aula è già stata coinvolta fin dall'inizio di questa legislatura in un dibattito che riguarda proprio questo tema, un dibattito che evidentemente si è sviluppato e che ha portato peraltro alla scrittura di un disegno di legge e di una proposta di legge sostanzialmente identiche. Ricordo il collega Carrel fra i depositari e primi firmatari di questa proposta di legge, che poi è diventata legge in virtù di un accordo di quest'Aula ed è stata approvata a larghissima maggioranza, con le consuete eccezioni, ma è giusto che ci sia il libero pensiero di ciascuno di esprimere il proprio sentire. È la legge del 18 maggio 2021, n. 11, che è intitolata: "Misure di prevenzione e di intervento concernenti la specie lupo, attuazione dell'articolo 16 e direttiva 9243 CE del Consiglio, 21 maggio 1992, relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della fauna selvatica".
Questa proposta di legge, che è diventata legge a tutti gli effetti, evidentemente ha una possibilità di sviluppare alcuni effetti, effetti che evidentemente vanno nella direzione di tutelare tanto la fauna selvatica quanto gli allevamenti e i potenziali danni che possono essere causati proprio da chi svolge questa attività, con la necessità quindi di tutelare questo tipo di attività che storicamente insistono sul nostro territorio regionale. Una parte di questa legge però non si è mai potuta applicare perché c'è un vincolo sicuramente molto forte rispetto a un parere che si deve acquisire prima di fare l'azione di prelievo della specie lupo, un parere che è tendenzialmente sempre negativo, quindi è evidente che questa legge diventa inefficace. Alcune Regioni hanno cercato in qualche maniera di provare a superare questa modalità e quindi di acquisire questo tipo di parere in realtà riducendo la tempistica della risposta; altre invece - e noi siamo esattamente in questa situazione - gioco forza hanno dovuto semplicemente attendere.
Questo potenziale declassamento, che è figlio della diffusione del lupo in tutta Europa, sicuramente apre le strade ad altri scenari ed è l'applicazione effettiva della legge di cui abbiamo parlato, cioè la 11/2021. Ecco quindi che, in attesa che ci sia la scelta e la decisione del declassamento da parte della Convenzione di Berna - o magari no, non lo sappiamo, ma il comune sentore e la decisione che è arrivata dagli Stati europei pare invece vadano nella direzione del declassamento - con questo ordine del giorno impegniamo l'Assessore competente a riferire nella III Commissione consiliare circa gli eventuali aggiornamenti sul declassamento della specie canis lupus, anche in funzione di quanto previsto dalla legge regionale 18 maggio 2021, n. 11.
Presidente - La parola all'assessore Carrel sui due ordini del giorno.
Carrel (PA) - Il 25 settembre scorso gli Stati dell'Unione europea hanno dato il via libera al declassamento dello status di protezione del lupo, richiedendo la modifica della Convenzione di Berna per portare la specie lupo da particolarmente protetta a protetta. L'Italia, peraltro, è tra i Paesi che hanno votato a favore di questo declassamento. La modifica della Convenzione declassa così la protezione della specie da rigorosa a semplice nel continente europeo. Per diventare effettiva, la riduzione dovrà essere approvata dal Comitato permanente della Convenzione e rimandata all'Unione europea per un aggiornamento della direttiva "Habitat", in seguito ci sarà il conseguente adeguamento delle leggi nazionali. Nella proposta del piano regionale faunistico venatorio, approvato con delibera di Giunta n. 744 del 1° luglio del 2024, al paragrafo 4.2, dedicato alla specie lupo, nella parte relativa agli indirizzi gestionali, infatti abbiamo scritto che attualmente non si dispone di un piano nazionale aggiornato in materia di conservazione e gestione del lupo. Poche righe dopo si continua sostenendo che si ritiene che sia necessario promuovere specifici protocolli locali, che contengano indicazioni circa le situazioni di criticità, le modalità di intervento, gli operatori e le azioni di dissuasione e di contenimento. Il protocollo di intervento deve contenere i criteri e gli obiettivi per gestire in maniera tempestiva a livello locale le problematiche e le criticità legate alla presenza del predatore. Il declassamento del lupo quindi consentirebbe la possibilità di prelievo, su autorizzazione del Ministero, una volta ottenuto il parere favorevole dell'Ispra, ma prima è necessario chiudere appunto tutto l'iter che ho sopra elencato.
Presidente - Per i gruppi interviene qualcuno? Ha chiesto la parola il consigliere Ganis, ne ha facoltà.
Ganis (FI) - Grazie Assessore. Mi permetta il collega della Lega: il prelievo è una cosa, il controllo è un'altra. Qui si parla di controllo e non di prelievo.
Detto questo, vorrei invece ricordare all'Assessore che il Vicepresidente del Piemonte già nel lontano 2023 inviò una lettera al ministro dell'ambiente, Pichetto Fratin, per chiedere l'approvazione di una strategia condivisa per la gestione del lupo e per il controllo. A mio avviso, già allora questa lettera rappresentava una grande attenzione verso il territorio piemontese, a tutto il mondo agricolo e a quello antropizzato. Lei oggi, Assessore, mi ha fatto un po' un excursus, una sintesi di tutto quello che già conosciamo, senza poi arrivare a niente di concreto ovviamente, perché al momento non c'è niente. Io però, dopo aver letto il DEFR, le posso dire che non c'è nessun accenno...
(brusìo in aula)
...scusate, Assessore... Consigliere...
Presidente - Consigliere...
Ganis (FI) - È sempre lei...
Dopo aver letto il DEFR ci si accorge che non c'è nessun accenno alla specie del lupo. Non si prende in considerazione la problematica e non si tiene conto di un piano di conservazione e di gestione. Ricordo che già nel 2019 il Ministero dell'ambiente ha elaborato un piano fermo nel cassetto, come è ferma la nostra legge per i motivi che ha ben evidenziato il collega. Ripeto: occorre attuare, al fine di gestire al meglio la problematica, in attesa del declassamento della specie, almeno una bozza di questo piano. Perché dico questo? Per non trovarci poi sempre a rincorrere il problema. Il mondo agricolo, quello faunistico e tutto quello antropizzato, aspettano non soltanto delle risposte, ma anche dei fatti, dei fatti concreti. Questa bozza potrebbe rappresentare un fatto concreto. Ricordo che il controllo della specie del lupo rientra anche nella linea politica di molti partiti nazionali, anche se poi qualcuno va in bagno, come il collega Andrea. Per questo motivo non ritiro l'ordine del giorno e andremo al voto.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Manfrin, ne ha facoltà. Invito agli altri Consiglieri a non esagerare.
Manfrin (LEGA VDA) - Ringrazio il collega che mi ha preceduto, che probabilmente aveva perso il riferimento della legge regionale 11/2021, a cui cerchiamo di fornire un supporto leggendo l'incipit dell'articolo 1, che dice: "Il Presidente della Regione, di concerto con l'Assessore regionale competente in materia di agricoltura e risorse naturali, con proprio decreto, previo parere favorevole dall'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra), limitatamente alla specie canis lupus può autorizzare il prelievo, la cattura e l'eventuale abbattimento di esemplari". Ovviamente, così come citato nell'ordine del giorno che abbiamo depositato, l'incipit dell'articolo 1 della legge regionale 11/2021 evidentemente prevede la parte del prelievo, che su questo si incentrava, perché è evidente che la parte che blocca poi tutta una serie di processi è proprio la questione della richiesta del parere dell'Ispra, che deve autorizzare ogni volta. Su questo, per esempio, abbiamo visto che in Trentino-Alto Adige in realtà c'è stato un superamento, con l'accorciamento dei tempi di risposta del parere dell'Ispra, che, se non risponde, tendenzialmente è una criticità, perché si arriva al fatto che l'Ispra non risponde mai, quando ci sono richieste di questo tipo, sostanzialmente si dà una sorta di silenzio-assenso. Con il declassamento della specie in realtà si andrebbe anche a incidere su questo meccanismo. È chiaro che fino a quando non abbiamo la notizia e l'ufficialità del declassamento non possiamo neanche compiere delle azioni che vadano nella direzione che abbiamo indicato, quindi è evidente che, senza avere un aggiornamento tempestivo, che chiederemo ovviamente all'Assessore costantemente, non potremo fare delle scelte conseguenti. Attendiamo evidentemente questo parere, ma chiediamo e confermiamo anche il voto del nostro ordine del giorno, che chiede di essere tempestivamente informati per poter poi fare le azioni conseguenti quando avremo dei dati certi in mano.
Presidente - Consigliere Planaz, a lei la parola.
Planaz (RV) - Ringrazio i colleghi per la presentazione dei due ordini del giorno, dall'altra parte mi dispiace che da parte del Governo sul DEFR siano stati un po' timidi riguardo a questa problematica, una problematica che assilla la nostra Regione, e non solo, da molti anni e che...
Presidente - Consiglieri, chiedo un po' di silenzio. A lei la parola.
Planaz (RV) - ...se si riesce a sistemare, sennò continuo l'intervento ugualmente.
Dicevo che da parte del Governo non è stato scritto praticamente nulla riguardo a questa problematica. Le misure che ci sono adesso a disposizione non sono efficaci per proteggere tutti gli animali, c'è tutta una fauna selvatica che ha subito un calo molto grave, vediamo i caprioli e, a seguire, ci sarà una serie di altre specie che verranno sempre meno, la cui popolazione diminuirà a causa degli attacchi del lupo.
È una problematica che noi abbiamo portato avanti già dagli inizi, con i colleghi che hanno presentato queste iniziative, perché - è inutile che ce lo nascondiamo - io penso che nella regione in cui viviamo tutti ci conosciamo abbastanza, io non so se le segnalazioni arrivino solo a me, ma ogni giorno mi arrivano segnalazioni di attacchi sia a fauna selvatica e resti di fauna selvatica, ma anche a bovini, ovini e caprini, soprattutto in questa stagione, dove forse le cucciolate incominciano a cacciare e logicamente il numero di branchi aumenta, non sono pochi.
Apprendiamo in modo favorevole e molto attesa da tutti gli allevatori la proposta di declassamento di questa specie. Nessuno vuole l'estinzione di questa specie, ma un controllo sicuramente deve essere fatto. Non voglio entrare nei cavilli burocratici che sono stati elencati da tutti i colleghi, ma, per riuscire ad avere un documento che sia efficace in caso di pubblica sicurezza o altro, logicamente io chiederei, se poi non lo farete, lo faremo con altri strumenti, con un'impegnativa nei prossimi Consigli... portare questa tematica in III Commissione, come richiesto dal collega, mi pare una cosa buona e giusta, anche per approfondire i metodi in cui si potrà o si dovrà intervenire, perché non è che con il declassamento di questa specie, al di là del parere della Convenzione di Berna, che arriverà nel prossimo autunno e poi con tutti gli atti che dovranno essere ribaltati, sia dalla Commissione europea ma anche dallo Stato e recepiti dalla nostra Regione... non è che se domani c'è un declassamento della specie, incominciamo a fare tutti i pistoleri e abbattiamo tutto quello che ci troviamo davanti. Dovrà essere regolamentato in maniera che sia un documento efficace, non come adesso... come tutte le misure che sono state fatte adesso sia nella denuncia degli attacchi e quant'altro... che, anche se sembra ben regolarizzato, così non è, perché non tutti vengono trattati allo stesso modo, dipende anche dai rilievi che vengono fatti, dallo spirito di chi fa i rilievi e dalla simpatia di chi si trova davanti... comunque avere un documento che sia veramente efficace e che possa non dare delle risposte concrete a chi vive in montagna e quant'altro, ma un po' di rassicurazione, perché fino adesso io ricevo segnalazioni tutti i giorni di attacchi continui su animali - e alcuni casi vengono dichiarati, giustamente, non mi metto (incomprensibile) a sostituire gli esperti... - da predatori come lupi o canidi, ma sono degli incidenti o degli attacchi che prima della presenza del lupo nella nostra regione non si vedevano.
Viene anche denunciato il fatto - mi dispiace doverlo dire in quest'aula - che molte aziende non denunciano più gli attacchi perché tanto non vengono tutelate e sembra sempre che, quando uno subisce un attacco o uno smarrimento, sia in malafede e per colpa dell'allevamento che non ha accudito bene i suoi animali e non è sempre così, di conseguenza, rinunciano anche a denunciare ed è sbagliatissimo. Qui faccio un appello a denunciare un eventuale attacco o smarrimento di animali, perché, se non riusciamo ad avere dei dati concreti, anche adesso che avremo la possibilità di intervenire su questo problema, se non abbiamo dei dati aggiornati e la fotografia esatta di tutti gli attacchi o dei vari incidenti causati da questi predatori, non potremo adempiere a un documento che sia veramente efficace per dare le risposte che in tutti questi anni non sono state date.
Presidente - Consigliere Ganis, a lei la parola.
Ganis (FI) - Vorrei soltanto spiegare bene un concetto: il prelievo viene fatto sulla specie cacciabile, quindi sulla quantità e sulla qualità e tiene conto anche dei censimenti sulle specie cacciabili; il controllo invece viene fatto per motivi di gravità, quindi nelle zone vietate, dove non si può cacciare, e anche nei giorni di silenzio venatorio. Credo che lei lo sappia, collega. A questo punto preparerò magari un emendamento alla legge.
Presidente - Metto in votazione. La votazione è aperta. Votiamo prima l'ordine del giorno n. 18 di Forza Italia, le votazioni sono separate. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 33
Votanti: 15
Favorevoli: 13
Contrari: 2
Astenuti: 18 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet)
L'ordine del giorno non è approvato.
Metto ora in votazione l'ordine del giorno n. 18 della Lega. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 32
Votanti: 14
Favorevoli: 12
Contrari: 2
Astenuti: 18 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet)
L'ordine del giorno non è approvato.
Passiamo all'ordine del giorno n. 18 di Rassemblement Valdôtain. Consigliere Restano, a lei la parola.
Restano (RV) - Parliamo nuovamente di pesca, in particolar modo di pesca turismo, questo è il titolo che abbiamo dato all'ordine del giorno.
Come anticipato nel corso del dibattito generale, abbiamo rilevato che all'interno del punto 1.2, Assessorato agricoltura e risorse naturali non è stato fatto alcun passaggio esplicito su quel che riguarda l'attività della pesca. Noi sottolineiamo l'importanza strategica sul turismo del settore della pesca sportiva, un'importanza che si rileva anche dal punto di vista commerciale e della promozione del territorio.
Chiediamo con questo ordine del giorno di valutare la progettazione di altre riserve di pesca speciali che abbiano delle caratteristiche morfologiche diverse dall'unica rimasta in Valle d'Aosta. Il fine è quello di creare una vera e propria offerta turistica che permetta all'amante della pesca di soggiornare in Valle d'Aosta almeno per una settimana, cambiando tipologia di torrente, tipologia di acque e di pesca, in maniera da vendere un prodotto che potrebbe essere unico nel suo genere a un'utenza che fino ad oggi in Valle d'Aosta sembrerebbe poco considerata. Vi è un gran numero di operatori specializzati nell'organizzazione di turismo della pesca che potrebbero lavorare per la Valle d'Aosta. Inoltre chiediamo di valutare insieme al consorzio l'opportunità di permettere ai Valdostani di fruire della stessa riserva in maniera agevolata rispetto ad altri.
Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Carrel, ne ha facoltà.
Carrel (PA) - La legge regionale 34/1976 all'articolo 2 sancisce che il Consorzio regionale per la tutela, l'incremento e l'esercizio della pesca con sede in Aosta ha competenza sulle acque pubbliche della Valle d'Aosta. Ai sensi della citata legge, al Consorzio regionale pesca spettano tra gli altri compiti la valorizzazione della pesca, istituendo in zone idonee opportune riserve consorziali, e la creazione di particolari riserve da utilizzare esclusivamente ai fini agonistici. L'eventualità invece di trasformare alcune delle attuali riserve esistenti in riserve speciali può essere valutata dal Consorzio regionale pesca in base alle caratteristiche dei tratti di torrente interessati e del rapporto costi/benefici stimati per una tale operazione. La previsione di una fruizione agevolata per i pescatori valdostani è competenza in capo al Consorzio regionale pesca; peraltro, tale condizione favorevole esiste già in quanto i pescatori valdostani soci del Consorzio regionale pesca usufruiscono già di uno sconto del 25% sui permessi delle riserve e delle riserve speciali.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Restano, ne ha facoltà.
Restano (RV) - Assessore, la risposta doveva essere politica, quindi, pur sapendo che non avrebbe votato questo ordine del giorno, avremmo preferito sentir dire da lei che crede in questi progetti ed esprimere un giudizio positivo nei confronti della nostra proposta. Le interlocuzioni con il Consorzio, quelle politiche, spettano a lei. Noi confidiamo, conoscendola, che si attivi per favorire un percorso di questo tipo e soprattutto successivamente per promuovere il prodotto pesca in Valle d'Aosta, così come anticipato dal collega Brunod e come le sto chiedendo in questo momento. Andiamo a votare.
Presidente - Metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 32
Votanti: 12
Favorevoli: 12
Astenuti: 20 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Erika Guichardaz, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Minelli, Padovani, Rosaire, Sapinet)
L'ordine del giorno non è approvato.
Passiamo ora all'ordine del giorno n. 19 di Forza Italia. Consigliere Ganis, lo illustra lei o è ritirato? Ritirato.
Il Consiglio prende atto del ritiro.
Passiamo all'ordine del giorno n. 19 di Rassemblement Valdôtain. Ha chiesto la parola il consigliere Brunod, ne ha facoltà. Chiedo ai Consiglieri di fare un po' di silenzio.
Brunod (RV) - Questo ordine del giorno ha il seguente titolo: "Le possibili azioni o migliorie al piano di gestione territoriale dell'Ente Parco naturale Mont Avic per una migliore fruizione dell'area protetta".
Abbiamo rilevato che all'interno del punto 3, cioè l'indirizzo agli enti strumentali, in modo particolare per quanto riguarda l'Ente Parco Mont Avic, si riportano le seguenti linee di indirizzo per il triennio: "Le finalità del parco per il triennio 2025-2027 saranno orientate soprattutto a estendere nell'area di ampliamento territoriale le attività e gli strumenti volti ad assicurare un'adeguata tutela del territorio, così come la sua promozione secondo principi di sostenibilità; assicurare la gestione e la fruizione del territorio ai fini scientifici e culturali anche nella nuova area dell'ampliamento; tutelare, valorizzare e restaurare le risorse paesaggistiche, storiche, ambientali e naturali della zona, anche attraverso l'adeguamento del piano di gestione territoriale all'area di ampliamento".
Ricordiamo che il 19 giugno del 2018, attraverso la delibera di Giunta regionale n. 794, è stato approvato il piano di gestione territoriale dell'ente e che, in data 10 maggio 2023, con una deliberazione del Consiglio regionale, è stato approvato l'ampliamento dei confini territoriali del parco nel comune di Fénis, ai sensi della legge 16/2004.
Evidenziamo che in questi anni abbiamo ricevuto diverse segnalazioni da parte dei frequentatori dell'area naturalistica, ma anche da professionisti della montagna in merito alle modalità relative alla fruibilità all'interno del territorio dell'area protetta e che nel corso della legislatura abbiamo già presentato in Consiglio regionale anche alcune iniziative ispettive con l'obiettivo di trovare delle possibili soluzioni condivise per arrivare a migliorare l'attuale situazione relativa alla fruibilità all'interno del parco.
Si impegna quindi l'Assessore competente a prevedere, entro i prossimi 30 giorni, un'audizione nella relativa Commissione consiliare competente di un elenco di soggetti, che sono elencati nell'impegnativa, con l'obiettivo di poter approfondire meglio le tematiche e le criticità sopra evidenziate e valutare possibili modifiche, integrazioni o possibili migliorie da apportare al piano di gestione territoriale in vigore, tenendo conto anche delle attività di adeguamento dello stesso che saranno intraprese relativamente all'area di ampliamento.
Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Sapinet, ne ha facoltà.
Sapinet (UV) - Grazie collega. In questo ultimo periodo abbiamo dimostrato, anche con i fatti, una certa attenzione al mondo delle aree protette, quindi la continuazione e poi la chiusura del cerchio per quanto riguarda l'ampliamento del Parco del Mont Avic sul comune di Fénis e poi l'attenzione verso la Riserva del Mont Mars, con un importante finanziamento che dà una risposta. Del Mont Avic abbiamo parlato spesso anche in precedenti interrogazioni e iniziative, dove abbiamo ribadito che le modalità di frequentazione dell'area protetta previste nel piano sono frutto di un compromesso tra esigenze di conservazione del parco e volontà di assicurare un'ampia e importante fruizione per promuoverne la visibilità. Anche iniziative partite da lei hanno permesso poi di rafforzare e incentivare la collaborazione in ambito di eventi come il Marché au Fort. Queste modalità presenti nel piano sono state a suo tempo condivise con i soggetti citati da lei nelle iniziative - guide, Comuni, eccetera -, con le quali c'è stato, c'è e ci sarà un approfondito confronto.
Ciò detto, è chiaro che, alla luce dell'ampliamento del Parco, il Parco stesso dovrà quindi adeguare il piano, ma è utile precisare che la procedura di adeguamento del piano è alquanto articolata: a una fase di raccolta di tutti i dati seguirà l'espletamento della procedura di VAS. È evidente che in quel processo si riprenderanno anche i temi della fruizione, della tutela, della promozione e della valorizzazione del Parco. I tempi dell'adeguamento sono dunque dettati da tempistiche correlate all'esecuzione dei necessari approfondimenti, che, una volta avviati, saranno sicuramente oggetto del coinvolgimento della Commissione stessa. Come detto, il processo di modifica del piano di gestione territoriale del Parco prevede già che vengano svolti tutti i passaggi amministrativi che abbiamo ricordato e che siano coinvolti tutti i diversi portatori di interesse, che sicuramente saranno chiamati a partecipare a incontri in cui confrontarsi, nei quali esprimeranno le proprie posizioni, compresa anche la fase di partecipazione pubblica in quanto assolutamente aperta. I termini proposti dall'iniziativa non sono pertanto coerenti con l'iter che abbiamo illustrato, saranno tempistiche diverse, ma sicuramente ci si ritroverà nelle Commissioni e in tutti i passaggi che quest'azione richiederà. Intanto richiediamo il ritiro dell'iniziativa, altrimenti ci asterremo.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Brunod, ne ha facoltà.
Brunod (RV) - Dopo aver ascoltato la sua risposta in merito, sicuramente da una parte ci fa molto piacere che, anche dopo diverse iniziative sul tema Parco Mont Avic, diverse volte siano stati presi in considerazione gli spunti e fatte alcune migliorie, come lei ha ben citato adesso nella risposta; questo ordine del giorno, invece, cercava un po' di anticipare quelli che saranno i tempi, che lei in modo molto tecnico ha dettagliato per quanto riguarda tutti gli step del piano di gestione e quant'altro. Perché dico questo? Perché è più o meno da sei anni a questa parte che è in vigore il piano di gestione e si sono manifestati un po' questi dubbi e perplessità, quindi abbiamo pensato di poter anticipare questi tempi e di richiedere le audizioni di questi soggetti. In modo particolare mi riferisco proprio alle professioni della montagna, perché, come lei probabilmente sa bene, Assessore, all'interno del piano di gestione ci sono dei passaggi per quanto riguarda proprio la mobilità pedestre e lo svolgimento di certe attività dell'arrampicata sportiva, l'accessibilità a certe vette che sono fuori dalla sentieristica, la modalità di fruizione con le biciclette, oppure la fruizione dello sci alpinismo, sui quali i fruitori hanno manifestato dei dubbi e delle perplessità. A beneficio proprio in primo luogo dell'area protetta e di quanto prevede la normativa, nel piano di gestione viene ribadito sovente proprio questo discorso di evitare la dispersione delle persone fuori dai sentieri, poi però allo stesso tempo c'è una serie di attività che possono essere svolte fuori da questi sentieri, perché certe aree sono consentite ma non sono segnalate. Non ci sono i sentieri per l'accessibilità a queste aree. Allo stesso modo, per fare degli esempi, lo sci alpinismo è consentito in certe aree ma poi, come sa bene, se io le dico che lei può stare a 20 metri a destra e a sinistra di un sentiero, quando ci sono a 2000 metri di quota 2 metri di neve, i 20 metri a destra e a sinistra... magari lei sul suo comune può conoscere esattamente dov'è il sentiero, ma, quando le paline e tutte le segnaletiche sono coperte, è molto difficile.
Proprio con questo scopo propositivo e collaborativo, abbiamo cercato, come abbiamo detto, in primo luogo di contenere maggiormente le persone nei luoghi idonei; dall'altra parte, per cercare di consentire ai fruitori una maggiore tranquillità - scusi Presidente, c'è un po' di confusione... - nello svolgimento delle proprie attività, ritenevamo opportuno poter affrontare questo percorso. Lei ha detto che questi non sono i tempi, però dall'altra parte siamo anche convinti, con il Presidente della III Commissione competente - che è sempre disponibile ad accettare anche le audizioni in Commissione, o comunque dei percorsi per approfondire certi temi - che ci sia lo spazio per poter anticipare il tempo e non aspettare queste tempistiche così lunghe, che magari richiedono anche anni di tempo, anni in cui potremmo perfezionare certi aspetti e migliorare certe cose. Per questo, votiamo ugualmente l'ordine del giorno.
Presidente - Metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 32
Votanti: 12
Favorevoli: 12
Astenuti: 20 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Erika Guichardaz, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Minelli, Padovani, Rosaire, Sapinet)
L'ordine del giorno non è approvato.
Passiamo all'ordine del giorno n. 20 di Forza Italia. Consigliere Ganis, a lei la parola.
Ganis (FI) - Intervengo solo per dire che gli ordini del giorno n. 20 e n. 21 del nostro gruppo sono ritirati.
Presidente - Anche il consigliere Restano ha comunicato che l'ordine del giorno n. 20 è ritirato.
Il Consiglio prende atto del ritiro.
Pertanto passiamo all'ordine del giorno n. 21 di Rassemblement Valdôtain. Non c'è il Presidente della Regione, allora lo trattiamo dopo. Non è ritirato, è soltanto posticipato.
Ordine del giorno n. 22 di Forza Italia. È ritirato? Ritirato. Passiamo all'ordine del giorno n. 22 di Rassemblement Valdôtain. Ha chiesto la parola il consigliere Restano, ne ha facoltà.
Restano (RV) - Torniamo a parlare di sport, parliamo dell'Ufficio sport regionale, un argomento che abbiamo già trattato più volte in Consiglio. Un suggerimento che ci siamo permessi di portare all'attenzione dell'Assessore...
Presidente - Consigliere Restano, mi scusi, abbiamo fatto confusione. L'ordine del giorno n. 22 di Forza Italia non era ritirato. Proseguiamo con ordine. Ha chiesto la parola il consigliere Ganis, ne ha facoltà.
Ganis (FI) - L'emergenza causata dalla diffusione della Bluetongue nella Valle d'Aosta si impone come un atto di responsabilità e attenzione verso il settore agricolo, strategico per l'economia locale e per la tutela della biodiversità nella nostra regione. La Bluetongue, malattia infettiva dei ruminanti, trasmessa da insetti vettori, ha già colpito in modo significativo il territorio valdostano, creando una situazione endemica che compromette la salute degli animali, l'equilibrio ambientale e la stabilità economica delle aziende agricole coinvolte. Alla luce delle difficoltà già affrontate dalle aziende zootecniche, ulteriormente aggravate dall'emergenza Bluetongue, è necessario che le istituzioni regionali si attivino in modo tempestivo e coordinato. In particolare, appare urgente non solo predisporre le misure di prevenzione e contenimento attraverso la vaccinazione massiva, ma anche il rafforzamento delle strutture veterinarie sul territorio. Inoltre, bisogna anche prevedere degli adeguati sostegni economici per le aziende danneggiate. Pertanto, si rende fondamentale l'impegno del Governo regionale nel garantire un adeguato supporto alle attività di contrasto alla Bluetongue attraverso la rimodulazione delle risorse veterinarie e l'adozione di provvedimenti economici che riconoscano indennizzi per gli allevatori colpiti; contestualmente la creazione di una commissione potrà assicurare un efficace coordinamento tra i settori interessati, con il coinvolgimento degli organismi tecnici competenti, per monitorare l'andamento della malattia e definire le azioni necessarie.
Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Marzi, ne ha facoltà.
Marzi (SA) - Premettendo che chiederemo il ritiro dell'iniziativa o ci asterremo sia per motivi tecnici che politici in previsione di effettuare una vaccinazione volontaria per la Bluetongue sul territorio regionale, questo Assessorato si impegna affinché l'Azienda USL possa prevedere convenzioni con veterinari liberi professionisti o possa far ricorso ad assunzioni a tempo determinato di medici veterinari iscritti all'Ordine.
Rispetto ai punti 2 e 3, riferisco quanto trasmesso dagli uffici del collega Carrel, che ringrazio. Al momento attuale è prematuro ipotizzare la tipologia e l'entità dei danni al settore zootecnico in quanto sarà necessario tenere conto dell'evolversi della situazione. In ogni caso, la legge regionale 17/2016 (Legge quadro per gli aiuti in agricoltura), articolo 9, comma 1, lettera f), prevede la possibilità di concedere aiuti alle piccole e medie imprese operanti nel territorio regionale nel settore dell'allevamento delle specie di interesse zootecnico, anche per il tramite delle associazioni di allevatori per la prevenzione, il controllo e l'eradicazione di epizoozie, nonché per i danni causati dalle medesime fino al 100% dei costi sostenuti.
Questi aiuti sono disciplinati dall'articolo 26 del Regolamento UE 2022/2472, il cosiddetto "Regolamento in esenzione per gli aiuti in agricoltura". Nello specifico, la norma comunitaria recepita a livello regionale prevede, nel caso di misure di controllo e di eradicazione, i seguenti costi ammissibili: test e altre indagini in caso di epizoozie, compresi i test TSE e BSE; acquisto, stoccaggio, somministrazione e distribuzione di vaccini, medicine e sostanze per il trattamento degli animali; abbattimento e soppressione o distruzione degli animali o distruzione dei prodotti a essi collegati o altre misure imposte dalle autorità pubbliche competenti; pulizia, disinfezione, disinfestazione aziende e attrezzature in funzione delle epidemiologie e delle caratteristiche dell'agente patogeno o del vettore. Sono anche previsti aiuti destinati a ovviare ai danni diretti e indiretti causati da epizoozie in atto. La compensazione è calcolata tenendo conto del valore di mercato degli animali abbattuti, soppressi o morti a seguito dell'epizoozia e/o nell'ambito di un programma pubblico, delle perdite di reddito di agricoltura dovute a obblighi di quarantena e alle correlate difficoltà.
Viste le diverse ripercussioni dell'epizoozia sul settore zootecnico, al momento le diverse professionalità degli Assessorati sono in continua condivisione di comunicazioni e di informazioni. Per quanto descritto e ritenendo corretto riconoscere l'impegno profuso sin da subito, operando in un'ottica di responsabile prevenzione su questo tema, come già riconosciuto più volte anche in quest'aula, ne approfittiamo per ringraziare tutti coloro i quali stanno collaborando nei due Assessorati diversamente coinvolti, oltre all'Istituto zooprofilattico sperimentale, all'Azienda USL, in particolar modo il dottor Ragionieri e i suoi collaboratori veterinari, oltre a tutti i veterinari aziendali.
Presidente - Consigliere Ganis, a lei la parola.
Ganis (FI) - Grazie Assessore della risposta. Le chiederei gentilmente di farci avere una copia di quello che ha detto, perché, vista la velocità nel leggere la risposta, io francamente non ci ho capito nulla. Comunque apprezziamo l'impegno dell'Assessorato, ma noi, come gruppo, tenuto conto appunto dell'importanza dell'ordine del giorno, lo porteremo al voto.
Presidente - Consigliere Planaz, a lei la parola.
Planaz (RV) - Brevemente vorrei ringraziare il collega e anche per la risposta dell'Assessore, anche se io conosco bene il settore, immagino per gli altri sia un po' più complicato. Le richieste del collega non sono poi così fuori dal coro, perché, in una fase come quella che stanno attraversando le aziende in questo periodo, che è stata molto confusa, sia per la movimentazione, ma anche per la commercializzazione degli animali, alcune manifestazioni sono andate a buon fine, in parte, diciamo così. Il malessere tra gli allevatori c'è perché questo blocco di movimentazione ha creato molti disagi nelle demonticazioni e quant'altro, con un eccessivo costo burocratico, al di là del fatto che i costi dell'uso dei prodotti repellenti per proteggere gli animali da questo moscerino sono dei costi aggiuntivi che le aziende hanno dovuto subire. Anche noi abbiamo presentato un'iniziativa di cui annuncio già il ritiro, per non perdere tempo, però la porteremo nella prossima adunanza consiliare per approfondire le tematiche, per vedere l'evoluzione, anche se, visto l'andamento della stagionale, dovrebbe risolversi a breve. Andremo però ad approfondire ulteriormente questa problematica per vedere se è il caso di intervenire nella prevenzione e anche nella profilassi... per fare una verifica più approfondita dei danni che sono stati creati da questo insetto a tutti gli allevamenti.
Presidente - Metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 32
Votanti: 14
Favorevoli: 14
Astenuti: 18 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet)
L'ordine del giorno non è approvato.
L'ordine del giorno successivo è il n. 22 di Rassemblement Valdôtain. Chi lo presenta? Consigliere Restano, a lei la parola.
Restano (RV) - Torniamo a parlare di sport, come detto poco fa, e in particolar modo dell'Ufficio sport regionale. È un argomento che abbiamo già portato all'attenzione dell'Assessore competente più volte, non ci ha mai dato soddisfazione fino ad oggi, confidiamo nel suo intervento odierno.
Come è stato previsto l'Osservatorio del turismo regionale per raccogliere dati importanti, riteniamo che sia altrettanto importante raccogliere dati sull'attività sportiva svolta in Valle d'Aosta a tutte le età, da zero a n anni, perché lo sport è importante a tutte le età, anche per l'anziano - lo prevede la legge che abbiamo depositato sull'invecchiamento attivo -, ma è importante comprendere qual è l'orientamento dei Valdostani, dove è meglio investire, cosa si può fare per far praticare di più lo sport in Valle d'Aosta, come si può essere più attrattivi per orientare gli investimenti nel settore dello sport, non solo negli eventi di alto profilo sportivo, ma soprattutto per le persone che ne hanno bisogno, per adottare dei corretti e sani stili di vita, per far crescere la popolazione e soprattutto per rendere lo sport accessibile a tutti, il cosiddetto "sport di cittadinanza". Per fare questo, per analizzare il fenomeno degli sport, bisogna raccogliere dati. All'ufficio del CONI hanno una banca dati, che, a nostro avviso, deve essere data in disponibilità a un ufficio della Regione preposto proprio a queste attività. L'ufficio stesso deve raccogliere i dati mancanti, deve analizzarli e fornirli al decisore politico affinché si possa portare all'attenzione del Consiglio e delle competenti Commissioni, con i suggerimenti del caso, per investire al meglio le risorse che abbiamo in nostra disponibilità.
Chiediamo quindi di impegnare l'Assessore ad avviare tutte le azioni necessarie per creare un Ufficio sport regionale dedicato a collaborare con il CONI e con tutte le federazioni sportive della Valle d'Aosta per raccogliere dati, analizzarli e quindi indirizzare le scelte politiche nel mondo dello sport.
Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Grosjacques, ne ha facoltà.
Grosjacques (UV) - Lei ha anticipato la risposta nelle sue premesse, collega Restano, perché nel "rilevato che attualmente l'Assessorato allo Sport non dispone di personale", io metterei una virgola e poi "dedicato a tale attività, che risulterebbe determinante per il buon governo politico dello sport", perché, come lei sa, la situazione del personale in queste strutture, come evidentemente anche in molte altre strutture dell'Amministrazione regionale, non è così numericamente importante da poter consentire di fare tutto quello che si vorrebbe fare e, tra le altre cose, potrebbe starci anche quello che lei ha proposto. In ogni caso, rilevo che la Consulta regionale per lo sport, di cui all'articolo 15 della legge 3/2004, di cui è membro di diritto anche il Presidente del Comitato regionale del CONI, tra le proprie funzioni annovera la possibilità di formulare proposte, oltre che pareri, in materia di politica dello sport, mentre tra le competenze del Comitato ristretto, di cui all'articolo 18 della stessa legge e di cui anche in questo caso fa parte il Presidente regionale del Comitato CONI, che ha la documentazione che lei ha citato, figura la realizzazione, su richiesta della Consulta, di indagini e studi su specifici argomenti afferenti il settore sportivo, in tutte le sue declinazioni. Gli organismi sopracitati sono pertanto nelle condizioni di fornire informazioni e di rappresentare le esigenze del mondo sportivo in modo da indirizzare le scelte politiche in materia.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Restano, ne ha facoltà.
Restano (RV) - Grazie per la gentile risposta, Assessore, risposta che non condivido totalmente. Ritengo che la politica sia a un livello sopra al CONI e quindi che tocchi alla politica fornire dei giusti indirizzi qualora disponga dei dati. Come fare a raccogliere i dati quando quelli che si hanno a disposizione non sono sufficienti? Bisogna fare delle scelte. Nelle 250 assunzioni si possono prevedere dei funzionari che si dovranno occupare di sport, tra il personale in disponibilità alla scuola si può chiedere un distacco. I percorsi sono tanti, si possono dare delle consulenze, si possono dare degli incarichi, qualcuno dice che basta volerlo.
La Consulta regionale per lo sport probabilmente non dispone delle professionalità richieste. È un organo, mi permetta, per la gestione politica dello sport, può fornire delle suggestioni. Forse, leggendo con attenzione lo studio della Bocconi, si possono aggiungere dei suggerimenti su come procedere. Noi comunque aspettiamo sempre fiduciosi che il Governo regionale guardi lo sport con un occhio diverso da quello che ha utilizzato fino ad oggi.
Presidente - Se non ci sono altri interventi, metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 32
Votanti: 14
Favorevoli: 14
Astenuti: 18 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet)
L'ordine del giorno non è approvato.
Passiamo all'ordine del giorno n. 23 di Forza Italia. Consigliere Ganis? L'ordine del giorno n. 23 di Forza Italia è ritirato.
Il Consiglio prende atto del ritiro.
Passiamo pertanto all'ordine del giorno n. 23 di Rassemblement Valdôtain. Chi lo illustra? Ha chiesto la parola il consigliere Lucianaz, ne ha facoltà.
Lucianaz (RV) - Ho problemi con la voce, quindi sarò rapido spero. Teurio le bouigno, dotteur Caveri, "tiro lé oréye" comèn se di dju pa Bassa Val. [traduzione letterale dal patois: le tiro le orecchie, dottor Caveri, "tiro le orecchie" come si dice giù in Bassa Valle].
Ici on engage - on connaît déjà votre réponse, on imagine au moins votre réponse - le Gouvernement à donner suite à tout effort administratif et économique de la part des différentes structures de l'Administration régionale afin de promouvoir, valoriser, affirmer l'utilisation, la diffusion par tous les moyens techniques des langues historiques valdôtaines, notamment le walser et le francoprovençal. Du walser on a un petit peu parlé ce matin, on a abordé le thème, du francoprovençal je dirai deux mots.
L'ultimo capoverso nella presentazione del DEFR dice: "Infine, anche con riguardo all'obiettivo strategico "Rapporti con le altre minoranze linguistiche", vi è piena coerenza col programma di governo nell'affermare che la Valle d'Aosta, cuore dell'Europa, deve fare tesoro del particolarismo linguistico che la contraddistingue come punto di partenza verso l'apertura dell'internazionalizzazione e sottolinea l'importanza di rafforzare il bi-multilinguismo anche attraverso progetti Erasmus, e Twinnig progetti transfrontalieri, mobilità di alunni e insegnanti finalizzati alla conoscenza e al rispetto della diversità culturale e linguistica". Ottima frase. Questa è la frase del 2025-2027, l'ultimo DEFR di quest'anno, a pagina 122, ma è la stessa identica frase, virgole comprese, del DEFR 2024-2025. Se volete, ve lo rileggo, se vi fa piacere, identico, pari pari. In un anno siamo riusciti a copiare quattro righe delle stesse interessanti intenzioni, ma vedo nella scheda di obiettivo che di concluso non c'è nessun segno, siamo a zero. Io qui, Assessore, le darei una bella ammonizione.
La tematica, come lei ricorda giustamente in questo DEFR la legge 482/1999, di cui, tra l'altro, si celebrerà il venticinquesimo anniversario e non so se i 25.000 euro erano destinati l'anno scorso per questa occasione, però le ripeto che 25.000 euro per sostenere l'utilizzo di una lingua storica per un popolo più che ridicolo è vergognoso. Comunque sono le scelte del Governo, sappiamo bene che il Governo Testolin non ha a cuore la lingua francoprovenzale, non ha a cuore la cultura valdostana, come dice di avere. Nelle scuole mi risulta che, a parte lo storico Concours Cerlogne di gexiana memoria - quindi si risale agli anni Sessanta - grandi attività sul francoprovenzale non vengano fatte.
Comunque questa è la vostra linea, è la vostra scelta: niente patois, ci si occupa di altre amenità, a mio modo di vedere, naturalmente.
Tra le varie interessanti intenzioni della 482 lei ci ricordava l'anno scorso - e quest'anno nell'aggiornamento del cronoprogramma viene in parte ripreso - che tra le disposizioni della legge c'è: promuovere l'apprendimento delle lingue minoritarie; consentire l'uso delle lingue tutelate nell'esercizio delle funzioni pubbliche, infatti qui vediamo a che punto siamo in quest'aula; promuovere e diffondere le lingue e le culture tutelate attraverso i mezzi di comunicazione di massa. Qui la Regione ha fatto nulla o ben poco. Io di convenzioni non ne ho sentito parlare, di editoria ne so ben poco. Mi spiace, assessore Caveri, io le darei un'altra ammonizione, perché qui è stato fatto ben poco. Mi permetta, siamo allo stesso livello dell'anno scorso o meno. Nel DEFR dello scorso anno però si intendeva anche promuovere un percorso condiviso di revisione della normativa di riferimento, specifiche norme di attuazione in cui si possano meglio definire alcuni aspetti, la salvaguardia delle specificità linguistiche e del loro uso mediante costanti contatti con gli organi dell'Amministrazione centrale, eccetera. Io i contatti suoi con l'Amministrazione centrale non li conosco, non mi è dato modo di sapere, sicuramente lei avrà avuto contatti con i vertici più alti dello scibile diplomatico, però, mi permetta, per quanto riguarda l'attività di revisione della normativa di approfondimento del testo che riguarda la legge del francoprovenzale, a mio avviso, a parte un'audizione in Commissione, non è stato fatto nulla. Mi permetta di darle un'altra ammonizione.
Finisco con lo schema obiettivo, che scrive l'anno scorso, 2024-2026, che l'obiettivo è di "organizzazione di tavole rotonde e convegni e/o di iniziative di carattere divulgativo finalizzate alla sensibilizzazione e alla valorizzazione delle minoranze linguistiche sul territorio valdostano". Le leggo anche l'obiettivo di quest'anno, 2025-2027: "Organizzazione di tavole rotonde, convegni, iniziative, di carattere divulgativo finalizzate alla sensibilizzazione e alla valutazione delle minoranze linguistiche del territorio valdostano". Pari e patta, qui è peggio di un copia e incolla. Il fatto è che non è stato fatto nulla e questa è la quarta ammonizione.
Mi fermo qui, perché adesso estraggo il cartellino rosso. Assessore, secondo me, è così impegnato con tutte le attività di cerimoniale, di gran ciambellaneria, è così impegnato a livello europeo... si occupi di altro, lasci stare il francoprovenzale. Sinceramente, per ridurlo così, è meglio che non se ne tratti. La ascolto con interesse.
Presidente - La parola all'assessore Caveri.
Caveri (UV) - Io capisco che avete altri riferimenti politici, come Cateno De Luca, noto esponente delle minoranze linguistiche italiane. Vede, lei non può darmi il cartellino rosso per la semplice ragione che lei non è un arbitro, lei è un giocatore che ha approfittato di un ordine del giorno per giocare al dileggio. Io so che lei gioca anche col complottismo, con le scie chimiche, col no-vax, con tutta una serie di altre amenità, allora le posso dire che io e lei siamo profondamente diversi e ne sono anche molto fiero.
Nel merito, visto che il suo è stato una specie di catena, scusi la ripetizione di insulti, credo sia inutile risponderle.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Lucianaz, ne ha facoltà.
Lucianaz (RV) - Io sono particolarmente onorato da questa risposta, che rispecchia esattamente la sua deontologia. Si ricordi, Assessore, che le amenità sono la tachipirina e la vigile attesa, e mi fermo lì, e lasci stare gli eroici che hanno combattuto un mondo vergognoso, ma questo è un altro argomento, ci torneremo.
Per quanto riguarda la lingua, ripeto, lasci perdere. Ha tantissimi soldi da gestire, ha un sacco di cerimoniali a cui partecipare, lasci stare il franco-provenzale. Si è difeso da solo in tutti questi secoli, nonostante i tanti Vegezzi-Ruscalla esistenti, nonostante lo Stato italiano, nonostante il Clero, nonostante il Fascismo, nonostante l'Union Valdôtaine. State tranquilli, il franco-provenzale... ha avuto quarant'anni di tempo per occuparsene... almeno una riga nello Statuto di autonomia, neppure quello è riuscita a fare l'Union Valdôtaine e lei in particolare. Lasci stare, che noi ci salveremo con la nostra lingua senza il bisogno del sostegno del Governo regionale.
Presidente - La parola all'assessore Caveri per il gruppo.
Caveri (UV) - Lei è una persona simpatica, anche eclettica, però le manca un dato fondamentale. Io vorrei sapere, dal punto di vista giuridico, in quale legge sia stato inserito per la prima volta il francoprovenzale. Il francoprovenzale è stato inserito nella legge 482/1999, di cui sono uno degli autori. Le dirò di più visto che lei si occupa anche dei Walser: sono stati inseriti all'interno dello Statuto di autonomia con un articolo specifico che io ho presentato alla Camera dei deputati ed è diventato una modifica dello Statuto di autonomia. Anche i Walser piemontesi sono stati riconosciuti nella legge 482. Con il riconoscimento dei francoprovenzali valdostani nella legge 482 è stata fatta una cosa, a mio avviso, nobile, e nella stessa legge abbiamo riconosciuto anche tutti i francoprovenzali del Piemonte. Io tutto mi posso prendere, ma non il fatto di non essermene occupato.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Lavy, ne ha facoltà.
Lavy (LEGA VDA) - Assessore, forse mi sarei fermato alla prima non risposta. Le vorrei ricordare, per esempio, di un'iniziativa, che non riguardava il francoprovenzale, ma riguardava le famose écoles en langue, che poi erano diventate le classes en langue, di cui appunto avevamo chiesto in qualche maniera se c'era la volontà di partire con un progetto di scuole in lingua, poi diventate di classi in lingua. Lei allora era Assessore all'istruzione e ha risposto: "Sì, partiremo l'anno prossimo con le classes en langue". Mi ricordo poi, dopo un anno, quando lei ha cambiato deleghe, la delega all'istruzione l'ha presa il collega Guichardaz e di queste classes en langue non si è più saputo nulla. Allora avevo portato un'iniziativa e avevo chiesto all'assessore Guichardaz che fine avessero fatto queste classes en langue. L'assessore Guichardaz aveva detto che non esistevano. Avevo addirittura chiesto: ma l'assessore Caveri, che si era tanto prodigato qua in aula, dicendo: "le faremo, perché noi teniamo alle lingue..." e quant'altro cosa aveva fatto? L'assessore Guichardaz sa cosa mi aveva risposto? Nulla, che non era stato fatto nulla.
Sicuramente lei può vantarsi dell'articolo 40-bis o della 482, assolutamente, ma sa meglio di me e sa meglio di tutti noi che, per agire dal punto di vista linguistico, non basta avere una legge, non basta avere un articolo, non basta avere un cappello se poi sul territorio non si fa niente. Il discorso dei soldi, dei 25.000 euro detti prima, è emblematico. Si fa un grandissimo elogio delle politiche linguistiche valdostane e più volte ho detto: "Ma allora, dato che siamo un modello per tutti, testiamo qual è l'effetto di queste politiche linguistiche sul territorio. Facciamo un censimento linguistico". Ovunque ci sia una minoranza linguistica - noi ne abbiamo più di una - ci sono dei censimenti linguistici per capire qual è lo stato delle lingue. Sa cosa mi era stato risposto allora? "No, non si fa, perché un censimento linguistico è divisivo". Allora continuiamo così dicendo che va tutto bene, che abbiamo lavorato tanto, intanto le lingue muoiono. Sarò contento di ascoltarla poi in quel convegno a dicembre, perché sicuramente ci darà tantissimi spunti per fare altri tipi di iniziative, quindi ci rivedremo sicuramente.
Presidente - Metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 33
Votanti: 15
Favorevoli: 15
Astenuti: 18 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet)
L'ordine del giorno non è approvato.
Gli ordini del giorno n. 24, 25 e 26 di Forza Italia sono tutti ritirati.
Il Consiglio prende atto del ritiro.
Pertanto passiamo all'ordine del giorno n. 24 di Rassemblement Valdôtain. Ha chiesto la parola il consigliere Planaz, ne ha facoltà.
Planaz (RV) ? Siamo già intervenuti prima sull'ordine del giorno, l'avevo presentato per velocizzare i tempi, lo ripresenterò nella prossima adunanza consiliare a questo punto.
Presidente - L'ordine del giorno è ritirato.
Il Consiglio prende atto del ritiro.
Passiamo all'ordine del giorno n. 25 di Rassemblement Valdôtain. Ha chiesto la parola il consigliere Lucianaz, ne ha facoltà.
Lucianaz (RV) ? Siamo nel pantano, assessore Marzi, penso mi risponda lei. Il progetto di ampliamento dell'Ospedale Parini, che - è bene ricordarlo ogni tanto - si trova sull'asse più trafficato della città di Aosta senza uno spazio verde che solo la resilienza politica di certi personaggi può pretendere e insistere nel volerlo a tutti i costi prevedere in quell'angusto spazio. Sono però scelte vostre, sono votate a maggioranza e ne risponderete ai cittadini e alla vostra coscienza.
In ogni caso quell'area occupa circa 7.000 metri quadrati, che era già conosciuta ai tempi per i numerosi rinvenimenti archeologici, già quando andavamo ad allenarci alla palestra CONI si parlava di rinvenimenti archeologici, la mitica CONI del grande CREUX. L'opera ricade infatti in un'area sottoposta a tutela archeologica ai sensi di una legge regionale del 1983 e del piano regolatore vigente per cui è resa necessaria un'indagine preliminare del sito archeologico. Già nel 2004 è stato avviato uno studio di fattibilità, poi integrato nel 2007 per appunto ammodernare il Parini e solo nel 2008 che si comincia con una variante al piano regolatore di Aosta a parlare di questa area, un'area di interesse archeologico che a noi serviva per parcheggiare le auto ed era veramente comodo quel parcheggio. Ne hanno fatto un altro, con ben altri costi. Questi lavori hanno preso ufficialmente il via nel 2011, dopo un lungo studio di fattibilità durato quattro anni, con l'esecuzione di cinque saggi preventivi. La progettazione esecutiva è stata effettuata nel 2013, quindi il progetto esecutivo c'è, assessore Marzi, ed era il 2013. Nel 2014 è stata la maggioranza dell'Union Valdôtaine ad aver votato in Consiglio di sospendere il progetto esecutivo, quindi il progetto esecutivo è stato sospeso politicamente, perché? Perché si riteneva indispensabile ridurre i posti auto, l'elisuperficie, un piano dell'ospedale nuovo, alcuni spazi, eccetera, poi nel 2015 i reperti archeologici. Non la faccio più lunga, perché siamo tutti stanchi.
In ogni caso, siamo arrivati al fatto che il costo preventivato all'ultima Commissione, l'ultima udienza di Commissione, che ormai è risalente a sei mesi fa, è di oltre 200 milioni... stiamo ancora attendendo la progettazione preliminare delle fasi 4 e 5, almeno noi avremmo piacere di avere qualche notizia in più, è un mistero che già c'è negli uffici regionali sicuramente, perché qui non c'è aria, non c'è idea, non ci sono costi, non si sa che cosa si stia studiando. In breve si chiede a questo Assessorato un minimo di chiarezza, Assessore. Lei, a parte il fatto che mi mostra le spalle e non mi ascolta, quindi è tutto dire, però è il suo modo di fare politica. Quanto dicono i consiglieri di minoranza per lei non ha nessunissima importanza, lei ha il suo foglio scritto e ci leggerà quanto è scritto sul foglio, però la nostra richiesta è di avere più chiarezza, di avere più notizie, che se ne parli in Commissione, che almeno i Consiglieri regionali siano informati. Dal mese di aprile abbiamo ricevuto una relazione di 31 pagine, con un solo schemino di dimensioni minime, abbiamo visto quattro slide proiettate sullo schermo e questo è il progetto che ci ha presentato lei. Quello che chiede perlomeno il nostro gruppo, io in particolare, è di avere un po' di chiarezza su questo progetto, che è sicuramente uno dei più importanti per quanto riguarda il Governo regionale, che coinvolge la popolazione tutta, che sappiamo è realizzato in una zona molto critica. Non abbiamo informazioni, non sappiamo come funzionerà il traffico, non abbiamo idea di quali strade e per quanto tempo rimarranno chiuse, o comunque decisamente limitate. Non si ha un'idea dei costi, se non quelli che sono periodicamente, continuamente, direi progressivamente aumentati. Io mi aspetto già la sua risposta, per una volta - e non sarà l'ultima - le chiedo ancora un po' di correttezza, un po' di educazione verso gli altri colleghi, di avere qualche riferimento, qualche documento, qualche cifra in più di questo pantano in cui vi siete purtroppo ficcati.
Presidente ? Ha chiesto la parola l'assessore Marzi, ne ha facoltà.
Marzi (SA) ? Come già anticipato ieri, informiamo che la variante al progetto esecutivo del nuovo ospedale è stata approvata dall'Assemblea del socio unico di SIV lo scorso 15 ottobre 2024. Come avrà notato, collega Lucianaz, ho detto "la variante al progetto esecutivo". Il percorso proseguirà ora con l'approvazione della Giunta e con l'emanazione del decreto del Presidente della Regione che avrà funzione di titolo abilitativo alla costruzione. Due, confermiamo quanto dichiarato in occasione dell'audizione in V Commissione consiliare in data 10 aprile 2024, nonché nelle varie sedute del Consiglio regionale nelle quali si è affrontato il tema del nuovo Ospedale Parini. Durante l'addizione in V Commissione sono state illustrate le principali caratteristiche funzionali e prestazionali del complesso edilizio di cui al progetto esecutivo (fase 3, quarto lotto); gli aspetti cantieristici e realizzativi; il cronoprogramma sintetico delle principali milestone dell'intervento; i costi dell'intervento e del programma in corso di esecuzione.
Ad oggi e fino alla pubblicazione del relativo bando di gara non risulta possibile divulgare alcun ulteriore materiale trattandosi di documenti riservati che formeranno parte integrante degli elaborati d'appalto dei lavori, così come disposto sia dal Codice degli appalti vigente, sia dall'articolo 116, comma 7, del Regolamento interno del Consiglio regionale della Valle d'Aosta, laddove viene disciplinato il differimento dell'accesso agli atti sino alla conclusione della gara d'appalto. Tre, si precisa che il progetto permane identico a quanto presentato nella sopracitata seduta della V Commissione. Quattro, i lavori di cui trattasi, cioè la fase 3 del progetto di fattibilità tecnico-economica e le fasi 4 e 5, risultano interamente finanziati da fondi regionali e da fondi statali per euro ... per euro che sono indicati dove sono presenti e approvati, anche con gli allegati del vigente bilancio regionale approvato, per la precisione a pagina 118 della programmazione regionale dei lavori pubblici.
Come avrà notato, collega Lucianaz, mi faccio anche un fregio di non scaldarmi rispetto a quelle che possono essere delle esternazioni di natura personale. La capisco, però credo sia assolutamente la maniera più rispettosa del mondo quella di dirle le cose come stanno, anche quando non le piace. Per questo motivo, chiudendo in bellezza la discussione di questo DEFR, le chiedo di ritirare l'iniziativa, altrimenti ci asterremo. Come avrà notato, anche in tal senso sono stato democratico, come con tutti, e non ci scaldiamo anche da questo punto di vista. Grazie e buon lavoro.
Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz E. (PCP) ? Assessore, non possiamo non scaldarci invece su questo tema. Lo abbiamo detto dall'inizio della legislatura: l'ospedale era la cosa più importante di questa legislatura. Lo è stato anche nelle scorse, ma in questa si poteva dare una svolta, cioè decidere finalmente di fare uno studio comparato per capire dove fare quell'ospedale. Arriviamo oggi a sentirci dire che il 15 ottobre 2024 è stata approvata una variante.
Voglio sottolineare che, come abbiamo già detto, vuol dire che questo non lo vedremo mai. In più una garanzia, cioè molto probabilmente speriamo che non si ispirino anche lì a un ghiacciaio, perché sennò magari vedremo anche piovere lì dentro.
Non accetto che lei dica che quella audizione in quella Commissione è un'audizione che è stata esplicativa, perché sinceramente che si venga a parlare di come è fatto esternamente, di quanto sarà bello il museo a noi non interessava quasi per nulla, perché quello che interessa ai Valdostani e quello che interessa a questo Consiglio regionale è capire i posti letto, come si intende fare rispetto alle radiologie, alle chirurgie, come intendete bypassare tutto il problema della viabilità, come pensate di fare per l'elisuperficie, tutte queste risposte non le abbiamo avute perché i tecnici, lei se lo ricorderà bene, non c'erano.
L'altra volta, quando l'assessore Barmasse aveva iniziato in qualche modo a presentare quello che poteva essere uno studio, erano venuti anche gli architetti, si era parlato di che cosa ci poteva essere lì dentro o meno. Oggi si dice: si va in appalto, voi non potete conoscere nulla, come se a noi interessasse sapere chissà che cosa di quel progetto. A noi di quel progetto interessa sapere cosa state facendo per la sanità valdostana, punto.
Le ripeto: quello che è scritto nel DEFR e che le ho letto ieri è molto preoccupante, perché nuovamente, nonostante si dica che ci sarà un nuovo ospedale, questo nuovo ospedale funzionerà. C'è scritto chiaramente, poi lei dice che forse non sappiamo nemmeno leggere, ma, quando lei dice che è adattabile e che nei periodi turistici non ci saranno attività, per noi vuol dire una sola cosa. Queste sono le risposte che noi chiediamo in Commissione, quindi voteremo convintamente quest'ordine del giorno, che un po' va anche nel solco della mozione depositata ormai da molto tempo in questo Consiglio regionale, che doveva essere in testa al Consiglio, ma naturalmente poi valuteremo cosa fare, anche alla luce della votazione di oggi.
Grazie al consigliere Lucianaz, che ha voluto nuovamente portare questo tema sul documento di programmazione più importante, direi sulla questione più importante che ci vede in qualche modo interessati in questa legislatura.
Presidente ? Consigliere Lucianaz, a lei la parola.
Lucianaz (RV) ? Non mi sentirete più per oggi. Assessore, io la ringrazio per la risposta, sicuramente lei la ritiene democratica e io la ritengo molto poco trasparente, come è suo solito. Comunque a lei piace velarsi di retorica, ma qui non si ha nulla, non c'è ciccia, mi spiace. Ai miei tempi si diceva: "tanto fumo", ma qui non si riescono ad avere risposte. Continua col suo disco e sono 365 giorni che ci dice che il progetto esecutivo c'è, manca la validazione. Ora ci sarà anche la validazione, ma c'è sempre una variante periodica che salta fuori a ogni incontro, a ogni richiesta. Non c'è modo di avere un minimo straccio di documentazione, questo non le fa onore, mi spiace per lei. Lei si riterrà anche democratico, ma non le fa assolutamente onore.
Comunque continuerà la nostra battaglia per quanto possibile. Nel Consiglio scorso il suo collega...
(intervento dell'assessore Marzi fuori microfono)
...no, lei è democratico, non dico che non è democratico, ci mancherebbe. Nel Consiglio scorso il suo collega Guichardaz ci ha garantito che sono ancora da progettare gli scavi archeologici nella zona dell'hospital street, ma le ricordo che l'hospital street fa parte del lotto 4 della fase 3, che lei dice che andrà in appalto. Vorrei capire se la progettazione degli scavi fa parte di questa sua garanzia. Avremmo tante cose da chiederle, mi spiace essere monotono e, finché lei non darà risposte, siamo costretti a continuare a tempestarla di domande.
Presidente ? Se non ci sono altri interventi, metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 33
Votanti: 15
Favorevoli: 15
Astenuti: 18 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire e Sapinet)
L'ordine del giorno n. 25 di Rassemblement Valdôtain non è approvato.
Torniamo all'ordine del giorno n. 21 di Rassemblement Valdôtain. Ha chiesto la parola il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.
Aggravi (RV) ? Ringrazio anche la disponibilità del Vicepresidente. L'ordine del giorno è molto semplice: la vicenda di Aosta Factor oggi è ferma a quanto previsto dall'articolo 5 della legge regionale 16/2021 in cui Finaosta veniva autorizzata a porre in essere tutte le attività finalizzate alla cessione, anche parziale, della partecipazione azionaria in Aosta Factor. Noi chiediamo la possibilità di organizzare delle audizioni con la governance di Finaosta e di Aosta Factor per capire lo stato dell'arte delle attività. La domanda fatta in audizione al Presidente non ci ha permesso di fugare i dubbi, che, tra l'altro, sono ancora aperti. È una vicenda molto simile - faccio un parallelismo molto rapido - alla questione della quotazione di un'altra importante società partecipata. Certe operazioni, una volta che vengono dichiarate, o si chiudono in fretta o rimangono al palo. Annuncio già che sul punto il mio gruppo chiede il voto segreto.
Presidente - Per il Governo, la parola all'assessore Bertschy.
Bertschy (UV) - Leggerò la risposta che il Presidente aveva preparato. Sta rientrando, quindi a breve sarà qua. La risposta è: "Come noto, ogni anno il Consiglio regionale, su iniziativa del Governo, è tenuto ad approvare il piano di revisione ordinaria annuale delle partecipazioni regionali alla data del 31 dicembre 2023 e contiene in apposita sezione la relazione sull'attività svolta sulle ragioni del mantenimento delle partecipazioni che erano oggetto di valutazione nel precedente piano di revisione.
Conseguentemente a breve la Giunta regionale approverà il suddetto piano e ci sarà occasione, nell'esame di Commissione, di esaminare il testo di questo ordine del giorno, eventualmente con il coinvolgimento delle società coinvolte, Finaosta e Aosta Factor". Richiede quindi, essendo la sua dichiarazione una richiesta ormai superata, il ritiro dell'ordine al giorno e in ogni caso, appunto, da parte nostra c'è la disponibilità di un futuro confronto coinvolgendo Finaosta e Aosta Factor.
Presidente - Ci sono altri interventi? Non ce ne sono. Metto in votazione. È stata richiesta la votazione segreta, dico bene? La votazione segreta è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 33
Votanti: 16
Favorevoli: 13
Contrari: 3
Astenuti: 17
L'ordine del giorno non è approvato.
Con questo ordine del giorno abbiamo finito gli ordini del giorno.