Oggetto del Consiglio n. 4029 del 18 ottobre 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 4029/XVI - Continuazione della trattazione del Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) per il triennio 2025-2027. (Reiezione di quindici ordini del giorno. Ritiro di due ordini del giorno).
Bertin (Presidente) - Alla presenza di 31 Consiglieri, riprendiamo l'analisi dell'ordine del giorno del DEFR.
Siamo all'ordine del giorno n. 9 di Rassemblement.
Si è prenotato il consigliere Restano per illustrare l'ordine del giorno, ne ha facoltà.
Restano (RV) - Buongiorno a tutti i colleghi in Aula.
Quest'ordine del giorno ha il titolo: "Assunzioni negli organici della Giunta regionale e del Consiglio Valle". Dalla lettura del DEFR, laddove si tratta la situazione delle risorse umane dei cinque organici, si è appreso che il numero di dipendenti in dotazione corrisponde a 1.565, il fabbisogno per quanto riguarda la Giunta è di 152 unità, mentre per il Consiglio abbiamo una presenza di 64 dipendenti e il fabbisogno è di 5 unità.
Abbiamo quindi, analizzando i dati, un incremento di 245 unità; approvate nel 2024 vi sono 94 unità.
Dall'analisi dello studio Bocconi, e soprattutto da quella che è una sintesi sulla situazione rilevata, è riportato che vi è una significativa incidenza dei dipendenti regionali rispetto alla popolazione: uno ogni 64 abitanti.
Devo ammettere che io stesso non ritengo questo dato del tutto significativo, viste le dimensioni della nostra regione, però ciò che balza agli occhi è il confronto con altre regioni.
Se poi andiamo a vedere lo studio, le proposte fatte, si rileva, per quanto riguarda la programmazione, una criticità emersa che è quella della limitata capacità di programmare i fabbisogni del personale e che vi è la necessità di introdurre un sistema strutturato per programmare i fabbisogni.
Alla luce di quanto detto - e cerco di essere molto rapido - ci sono sorte alcune perplessità e avremmo necessità di avere dei chiarimenti; quindi, chiediamo gentilmente al Presidente, perché credo sia lui a rispondermi, se vi è la disponibilità di produrre un documento di analisi dei fabbisogni lavorativi da sottoporre alla Commissione consiliare competente, dove si possa comprendere i fabbisogni di ciascun Dipartimento e anche la possibilità di riuscire ad avere un confronto con i Coordinatori regionali, per comprendere quali siano i rilievi positivi o negativi rispetto allo studio di cui ho parlato in premessa.
Questo perché ci troviamo in una fase delicata, dove non siamo in grado di comprendere se lo studio sia già stato posto in essere, per quanto riguarda l'argomento che stiamo trattando, e quindi la programmazione tiene in considerazione le indicazioni della Bocconi, oppure se si siano utilizzati altri criteri, quelli che la Bocconi indica come una criticità, per addivenire alle assunzioni.
Presidente - Il Presidente della Regione ha facoltà di intervenire.
Testolin (UV) - In premessa, solo una valutazione "a caldo" su un numero che è stato dato dal consigliere Restano, cioè l'1 a 64. Anche a me non preoccupa particolarmente, nel senso che, rispetto ad altri paragoni, è un numero che deve tenere conto anche di tutti i servizi di cui l'Amministrazione regionale si fa carico rispetto ad altre realtà che, ad esempio, non hanno i Vigili del fuoco ricompresi nell'organico, le guardie forestali ricomprese nell'organico, gli insegnanti ricompresi nell'organico, quindi c'è tutta una serie di motivazioni che possono dare un dato così può anche essere per certi versi fuorviante.
Detto questo, i piani dei fabbisogni di personale che approva il Governo regionale sono predisposti nel rispetto dei vincoli assunzionali definiti con la legge finanziaria che, da quando è venuto meno il blocco del turnover, autorizza assunzioni nei limiti della spesa teorica annua, corrispondente alle unità di personale cessate e non ancora sostituite e cessate nell'anno di riferimento, quindi il numero è blindato.
Ricordato questo, è anche da precisare che i numeri delle assunzioni effettuate nell'anno 2024 si riferiscono a fabbisogni relativi ad annualità anche precedenti e non ancora soddisfatti, perché i concorsi non sono riusciti a dare copertura a tutte le fuoriuscite di personale che ci sono state.
Detto questo, il modello organizzativo proposto da SDA Bocconi ha dato indicazioni relative all'organigramma delle strutture dirigenziali, per recuperare efficienza e integrazione trasversale, ma non riferite alla determinazione dei fabbisogni di personale e alla loro distribuzione tra le varie strutture dirigenziali.
Nel rispetto dei vincoli assunzionali (che sono dei vincoli di spesa), la scelta deve andare a far sorgere i bisogni futuri, non necessariamente sulle dotazioni organiche del passato, quindi possono anche essere riviste in funzione delle nuove strutture e dei profili professionali che si prevede inserire.
Questa è una scelta organizzativa che compete alla Giunta, a valle di un'istruttoria tecnica del Dipartimento Personale e organizzazione, a partire dalle richieste dei Coordinatori dei dipendenti.
Questo, è un ruolo che spetta al Governo regionale e non al Consiglio, quindi non ci sono i presupposti per una valutazione, da parte del Consiglio, in merito all'argomento.
Detto questo, si può fare, si possono creare i presupposti per avere un organigramma di quello che sono, ma sono la somma delle deliberazioni di fabbisogno di personale che vengono periodicamente manifestate e approvate dalla Giunta e danno il quadro complessivo dei bisogni che le varie situazioni rappresentano e che vengono messe in ordine dal Dipartimento deputato e poi sottoposte e approvate dalla Giunta.
Presidente - Consigliere Restano, a lei la parola.
Restano (RV) - L'ordine del giorno lo abbiamo presentato perché è vero che compete alla Giunta, ma compete al Consiglio, soprattutto alla minoranza, cercare di indirizzare la Giunta su certi temi, di dare delle indicazioni alla Giunta per modificare ciò che sembra modificabile o per indirizzarla verso quello che è il programma ideale per la minoranza. Però la necessità di avere dei chiarimenti è scaturita dal fatto che ai Consiglieri, che tengono all'operato della Giunta, non è chiaro a che punto siamo con la riforma, quindi sorgono dei dubbi sul fatto che queste assunzioni... Le posso fare un esempio: abbiamo 40 posti presso l'Amministrazione regionale, di funzionari categoria D, ci si può iscrivere con qualsiasi laurea, potremmo correre il rischio che un laureato in lettere si trovi a lavorare al legislativo perché è il primo nella graduatoria, allora sembrerebbe doveroso avere dei chiarimenti su questi aspetti, capire qual è il metodo che è stato seguito, se è già figlio della riforma o se siamo ancora legati al vecchio modello che è stato criticato dalla Bocconi, non da noi, perché non siamo tuttologi, ci limitiamo a leggere quello che c'è sull'elaborato predisposto dalla Bocconi.
Immagino quale sia il vostro voto rispetto alla nostra esigenza, noi continueremo ad attenzionare - per utilizzare una terminologia che le è molto nota - la questione; se non troveremo, dalla lettura degli atti, le risposte che cerchiamo, ci permetteremo di produrre delle altre iniziative per avere ulteriori chiarimenti.
Presidente - Altri interventi? Mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 16
Favorevoli: 18 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin).
L'ordine del giorno non è approvato.
Passiamo all'ordine del giorno seguente: n. 10 di Forza Italia.
Consigliere Marquis, ne ha facoltà.
Marquis (FI) - Torniamo anche oggi a parlare di realizzazione di seconda canna del Tunnel del Monte Bianco. È un tema di cui si è parlato già all'interno della discussione del DEFR, c'è già stato un ordine del giorno che tratta lo stesso argomento in modo similare e riteniamo che sia importante che il Consiglio regionale deliberi su quest'argomento una forte azione di sostegno all'attività del Governo nazionale e del Governo locale per occuparsi di questa questione, che riteniamo che sia di fondamentale e vitale importanza per l'economia valdostana, ma non solo, anche per tutta quella del Nord ovest.
Abbiamo avuto occasione, anche l'altro giorno, nell'Assemblea di Confindustria, di sentire l'intervento del Presidente nazionale di Confindustria, dove è stato esplicitato il grosso danno che, a livello infrastrutturale, si sta subendo, a livello economico nazionale, per le problematiche che ci sono nei collegamenti di frontiera.
Ci sono delle grosse limitazioni nel traffico, soprattutto per ciò che concerne il trasporto merci e che, al di là di quelle che sono le ideologie di trasferimento su ferro, avviene in gran parte su gomma e sarà difficile che la situazione possa cambiare in modo significativo sotto questo profilo nei prossimi decenni.
L'organizzazione distributiva logistica va in questa direzione e quindi, nonostante i buoni auspici, questa è la realtà che dobbiamo affrontare.
Pertanto, con quest'ordine del giorno, sostanzialmente si chiede al Consiglio regionale, perché il Governo regionale ha già sostanzialmente attivato le iniziative per condividere questa problematica, si è già impegnato su quest'argomento e lo ha ben declinato all'interno del DEFR; noi però riteniamo che il Consiglio regionale si debba esprimere per rafforzare questo posizionamento della Regione Valle d'Aosta sull'argomento.
Presidente - Il Presidente della Regione, ne ha facoltà.
Testolin (UV) - Come accennato, penso che l'abbia anche percepito anche il consigliere Marquis nelle occasioni in cui era presente, il Governo regionale si è espresso in maniera molto chiara e limpida sulle proprie iniziative a favore del raddoppio del Tunnel del Monte Bianco, per una questione principalmente di sicurezza e anche ambientale, e che sono stati espressi con altrettanta chiarezza anche nella manifestazione citata da lei di Confindustria, sia dal sottoscritto, nell'intervento di saluto, sia dal collega assessore Bertschy, nella tavola rotonda dedicata ai lavori anche relativi alle infrastrutture e ai trasporti.
Da parte nostra, penso che tutte le occasioni siano state sfruttate in maniera assolutamente cosciente e coerente con quello che ci viene chiesto dalla mozione, così come abbiamo già peraltro ribadito anche nella mozione precedente presentata da un altro gruppo consiliare. Penso che non ci siano altre cose da aggiungere in merito.
Presidente - Ci sono interventi? Altrimenti mettiamo in votazione. Non vedo richieste di intervento, mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 33
Votanti: 10
Favorevoli: 8
Contrari: 2
Astenuti: 23 (Aggravi, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Lavevaz, Lucianaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Planaz, Restano, Rosaire, Sapinet, Testolin).
L'ordine del giorno non è approvato.
Passiamo all'ordine del giorno successivo, n. 10 della Lega.
Consigliere Manfrin, ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - Con quest'ordine del giorno vogliamo riportare al centro la questione della carenza degli alloggi, una carenza degli alloggi che oggi si fa sicuramente sentire in tutte le città, in tutte le regioni, non soltanto in Valle d'Aosta ma che nella nostra regione non avevamo tendenzialmente mai registrato in maniera così importante.
Credo che non serva uno studio particolarmente approfondito per evidenziare come ci sia, da parte di centinaia di persone, una ricerca spasmodica di un alloggio e segnatamente anche di un alloggio a condizioni accettabili e sostenibili da parte di un nucleo familiare, però ovviamente c'è una grave carenza che viene registrata.
Rispetto a questo, abbiamo preso alcuni dati: nel capitolo 1.6 della sezione 3, relativo alle infrastrutture, ovviamente nella parte dedicata all'Assessorato dell'assessore Sapinet, si può leggere che viene inserito e previsto l'avvio della fase di progettazione per la realizzazione di circa 80 nuovi alloggi in Aosta presso il Quartiere Dora.
Di questa progettazione e realizzazione però non vediamo, non c'è la scheda relativa con le tempistiche né con l'investimento né altro, quindi c'è una dichiarazione nella parte generale, non sappiamo le tempistiche, non ne conosciamo quale sarà il traguardo di realizzazione e quindi è impossibile capire e comprendere quando questa potrà vedere la luce.
Dall'altra parte, bisogna fare un altro lavoro di osservazione, e credo che chi si occupa, per esempio di edilizia residenziale pubblica, abbia ben presente qual è il numero che compare nelle graduatorie di coloro che hanno fatto la domanda: se noi oggi andiamo a vedere qual è il numero di persone che è in attesa di un alloggio di edilizia residenziale pubblica, ci rendiamo conto che la nostra graduatoria è oltre le 600 unità, vuol dire, moltiplicato 3, circa 1800 persone, considerando più o meno i nuclei e una media, ma vogliamo anche essere più bassi, vogliamo fare solo il doppio? Quindi, immaginando che questi siano nuclei che in media sono composti da solo due persone, sono comunque 1200 persone che non sono in grado di sostenere un affitto di un alloggio privato e che sono alla ricerca di una sistemazione.
A fronte di questa necessità, che fotografa molto bene qual è l'esigenza del momento, abbiamo voluto dare uno sguardo più ampio, ampliando il nostro sguardo e il nostro orizzonte rispetto proprio all'edilizia residenziale pubblica e guardando che cosa accade nel resto d'Europa, e il dato che ci viene restituito è che in tutto il Paese (quindi facendo una media tra l'Italia e gli altri Paesi europei), soltanto il 3,7% del patrimonio residenziale è adibito a edilizia sociale e, ovviamente, non abbiamo il 3,7% del patrimonio immobiliare che è un alloggio di edilizia residenziale pubblica, ma, all'interno di questo 3,7%, noi troviamo edilizia sovvenzionata, edilizia agevolata ed edilizia convenzionata. Questo dato quindi non è puramente riferito alle strutture ERP, ma va suddiviso in queste categorie.
Nel resto d'Europa, soltanto l'edilizia residenziale pubblica, tanto per darvi un dato, a fronte del 3,7% suddiviso in queste categorie, troviamo che per esempio in Inghilterra raggiunge la percentuale del 17,6%, mentre in Francia siamo al 16,8%, quindi una percentuale sicuramente superiore, ancora più importante ne sono gli esempi dell'Olanda e dell'Austria, quindi c'è un'attenzione all'edilizia residenziale che permette, anche in momenti come quello che il nostro Paese sta attraversando, di poter avere un cuscinetto, e quindi la possibilità di soddisfare l'esigenza che viene manifestata.
Peraltro, come sicuramente l'assessore Sapinet saprà, ma lo saprà in particolar modo l'assessore Marzi, ci troviamo in un momento particolare nel quale - ieri il collega Baccega lo ha evidenziato - vengono buttate fuori dalle case, senza alcuna pietà da parte di ARER, persone che sono in condizioni di necessità, ma vengono anche buttate fuori dagli alloggi spesso persone che si trovano ad affrontare chiaramente le difficoltà di non riuscire a pagare l'affitto.
Come sappiamo, la nostra legislazione, così come quella di altre Regioni, prevede la possibilità di accedere a una misura, che è quella dell'emergenza abitativa, che permette di avere per 18 mesi un aiuto, un sostegno nel pagare una parte dell'affitto; il problema è che non si trovano alloggi e le soluzioni che vengono proposte oggi, sono soluzioni che spesso le persone... ho diversi casi, non ultimo, sono andato a visitare, ancora all'inizio di questa settimana, una persona che per esempio, nonostante il freddo e tutto, vive all'interno di un garage, all'insaputa chiaramente di chi glielo affitta, perché non vuole andare in una struttura comune, con persone che purtroppo sono poco raccomandabili e quindi l'unica offerta che gli viene fatta è quella di andare in questa struttura, in coabitazione con altre persone, che sicuramente non lo accoglierebbero con gioia e che gli renderebbero la vita ancora più difficile, preferisce battere i denti per il freddo e vivere dentro un garage.
Per tutte queste persone, noi non abbiamo soluzioni di alloggi che possono essere forniti, e, secondo noi, fare una programmazione di una costruzione di alloggi di edilizia residenziale pubblica, che possano anche fungere da riserva in questi casi e in queste condizioni, è assolutamente essenziale.
Ecco perché, con quest'ordine del giorno, impegniamo il Governo regionale a predisporre uno studio teso a mappare le esigenze abitative della nostra Regione e, successivamente, a programmare l'implementazione del patrimonio di edilizia residenziale pubblica in base alle risultanze del summenzionato studio.
Presidente - Assessore Sapinet, ne ha facoltà.
Sapinet (UV) - Buongiorno colleghi, grazie collega Manfrin che ci pone quest'ordine del giorno.
Innanzitutto, confermo che l'attenzione di quest'Amministrazione sul tema dell'edilizia residenziale pubblica è costante e ben vengano le sollecitazioni costruttive come queste, e parlo anche per conto del collega Marzi.
L'iniziativa ci dà modo di sottolineare che già lo scorso anno l'Amministrazione si era attivata, nel senso richiesto dall'ordine del giorno in discussione, attraverso l'inserimento nella delibera degli indirizzi della Regione al consiglio di amministrazione dell'ARER per la definizione degli interventi di edilizia residenziale pubblica per l'anno 2024, con un apposito punto riguardante la collaborazione dell'azienda regionale nell'ambito di un progetto di ricerca che è il "Disagio abitativo in Valle d'Aosta, verso una ridefinizione del quadro di intervento" affidato dalla Regione all'Università della Valle d'Aosta.
Il progetto di ricerca, suddiviso in due parti, la prima è consistente in un'analisi della situazione attuale ed in particolare mirata ad approfondimenti e analisi delle misure e dei modelli di intervento. La seconda parte, che si concluderà di qui ai prossimi mesi, avrà un contesto più operativo e sarà volto a elaborare indicazioni utili alla ridefinizione delle misure e degli interventi atti a fronteggiare il disagio abitativo in Valle d'Aosta, nonché della loro governance anche dal punto di vista economico e finanziario; progetto che poi, ovviamente, potrà avere un momento sia illustrativo e sia di approfondimento da parte di tutti noi.
Su questa base l'Amministrazione avrà gli elementi utili, non solo per una revisione della legge regionale 3/2013, ma anche per supportare la programmazione del fabbisogno degli alloggi di edilizia residenziale pubblica per i prossimi anni.
Condividendo quindi il ragionamento che l'ha portato a presentare quest'ordine del giorno, l'avere questo progetto in corso ci permette di comunicare che stiamo andando in quella direzione; pertanto, chiedo il ritiro, altrimenti ci asterremo e ovviamente, come detto, appena sarà conclusa la seconda parte, ci sarà un momento che chiaramente illustreremo e sul quale faremo dei ragionamenti.
Presidente - Consigliere Baccega si è prenotato, ne ha facoltà.
Baccega (FI) - Credo che noi voteremo con convinzione quest'ordine del giorno presentato dai colleghi, che traccia uno spaccato che è un refrain che da quattro anni continuiamo a evidenziare e a sottolineare, sia noi di Forza Italia che i colleghi della Lega.
La mancanza di alloggi ormai sta diventando davvero un grosso problema, al di là degli alloggi di ERP che non si stanno realizzando, giustamente l'ARER fa quello che può e riesce a ristrutturarne qualcuno, ma, di fatto, non è sufficiente per andare a soddisfare una graduatoria che vede 543 nuclei familiari e 77 nuclei familiari presenti nella graduatoria della mobilità; mobilità che significa: ho l'alloggio grande, ne vorrei uno più piccolo e viceversa, risparmi per le famiglie, ma soprattutto un equilibrio funzionale.
C'è un progetto in corso, ci dite, che vi darà degli elementi utili. L'elemento utile, che va anche valutato da parte nostra, è il mercato libero che fa sì che non ci siano più alloggi disponibili, neanche per chi vuole trasferirsi in Valle d'Aosta a lavorare, pur avendo il posto di lavoro a tempo indeterminato. Una guerra, vi assicuro.
Gli alloggi sono tutti diventati Airbnb, a fini turistici, quelli a disposizione: è molto più comodo, ovviamente per i proprietari, ma di fatto questo sta generando un grosso problema.
Credo che questo tema vada affrontato con maggiore determinazione, ma soprattutto con cognizioni di causa, nel senso che non so quanto potranno essere utili alcuni studi, voi continuate a dire "Si sta lavorando, si sta studiando, l'Università della Valle d'Aosta sta lavorando in quella direzione", ma l'Università della Valle d'Aosta si metta a disposizione dei laureati che è meglio, anziché produrre studi come voi richiedete in continuazione.
Gli elementi ci sono, sono facili da trovare per capire, ma è capire cosa bisogna fare e cosa bisogna fare è costruire alloggi o ristrutturare per evitare l'occupazione di suolo, ma bisogna costruire alloggi.
Noi voteremo quindi con convinzione quest'ordine del giorno, a meno che non lo ritiri, ma non lo so... i colleghi mi dicono di no.
Presidente - Consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz E. (PCP) - Con l'assoluta garanzia che dà sempre il consigliere Manfrin, che sicuramente non ritirerà quest'ordine del giorno, anch'io vorrei dichiarare il nostro voto favorevole, perché quest'ordine del giorno va un po' nell'ottica di quello che chiedevamo anche noi ieri rispetto alla questione delle politiche abitative, perché, effettivamente, continuiamo a sentirci dire che bisogna avere dei dati per comprendere e continuiamo a sentircelo dire ormai da tempo; quindi, mettiamoci di buzzo buono e cerchiamo di avere questi dati.
Dopodiché, dall'altra parte, ci sono esperienze, non solo rispetto all'edilizia residenziale pubblica, ma anche rispetto ad altri incentivi sulla tassazione oppure sugli incentivi per ristrutturare, perché un altro problema sono i tanti alloggi, magari in disponibilità anche delle persone, ma vecchi o comunque non agibili, che molto probabilmente potrebbero essere messi a disposizione se si pensasse ad una legge che vada in quel senso, che vada a incentivare anche le ristrutturazioni, pensando poi comunque a delle detassazioni.
Sotto questo punto di vista, quindi, non possiamo che condividere quest'ordine del giorno e ringraziamo il collega per averlo depositato.
Presidente - Consigliere Manfrin, ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - Ringrazio i colleghi che sono intervenuti, anche per il sostegno a quest'ordine del giorno.
Assessore, vede, io comprendo, ovviamente, che ci sia la parte dedicata proprio a questo studio, però - come ho già avuto modo di dire - io non vedo professionalità che si possano concentrare e che possano far emergere, da parte dell'Università della Valle d'Aosta, un'analisi dei bisogni così importante. Credo però ci siano dei dati, che sono quelli che ho fornito io, che sono quelli che ha fornito il collega Baccega, che evidenziano come il bisogno sia grande.
Rispetto a quello che le ho preconizzato e rispetto a quello che voi avete preconizzato in questo documento, dite che verranno costruiti 89 alloggi, però lei non ci ha dato alcuna certezza, noi non sappiamo quando questi verranno costruiti.
Qui c'è scritto, ripeto, nella parte del capitolo 1.6 sezione 3: "Avvio di fase di progettazione per la realizzazione": dove, come, quando, perché, con quali soldi? Non c'è scritto niente, non c'erano gli obiettivi, quindi noi non possiamo sapere esattamente questo in quale maniera avverrà.
Dall'altra parte, il bisogno è sicuramente grande e importante e ha bisogno di risposte rapide, perché obiettivamente oggi le persone hanno necessità.
È evidente quindi che noi non possiamo ritirare questo ordine del giorno e vi chiediamo però di prendere l'impegno a realizzare, nel più breve tempo possibile, un impegno importante che vada a dare delle risposte, perché io non penso che nessuno qui abbia la scienza infusa, ma è sufficiente girare per le strade, è sufficiente parlare con le persone per sentire: "Ma tu conosci, sai per caso se qualcuno affitta? Sto cercando una casa, io sto andando via da casa mia, sai dove posso andare?", purtroppo è così, "Non riesco più a pagare l'affitto", tanti anche casi purtroppo di sfratto, però effettivamente questo è un bisogno che c'è, è presente, e dargli delle risposte immediate secondo noi è una priorità.
Ovviamente porteremo al voto quest'ordine del giorno.
Presidente - Ci sono altri interventi? Non ne vedo, mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 33
Votanti: 15
Favorevoli: 15
Astenuti: 18 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin).
L'ordine del giorno non è approvato.
Passiamo al seguente ordine del giorno: n. 10 di PCP.
Consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz E. (PCP) - Torniamo su un tema che, in qualche modo, abbiamo affrontato ieri grazie a un ordine del giorno del consigliere Manfrin. Come dicevo, però, abbiamo paura che ci sia un'idiosincrasia al termine "Bon Chauffage" e allora invitiamo, con quest'ordine del giorno, a prendere in considerazione delle misure urgenti di contrasto alla povertà e di individuare maggiori risorse nel prossimo bilancio finanziario.
Immagino che la risposta sarà, più o meno, quella avuta ieri rispetto alla questione del Bon Chauffage, dove viene evidenziato che vengono messe grandi risorse su tante misure e via dicendo.
Anche avere a che fare con i mille rivoli di quelle misure certo che non aiuta le persone in difficoltà.
C'è una proposta, che è quella depositata già da molto tempo dalla Lega in Commissione, di cui stiamo ancora aspettando in qualche modo la calendarizzazione; quello che noi chiediamo è di cercare di prendere in carico in maniera forte questo problema perché lei, meglio di noi, assessore Marzi, sa benissimo che continuano gli sfratti, quindi questo vuol dire che c'è qualcosa che non funziona, continuano ad esserci persone nei dormitori, persone che dormono per strada, quindi sicuramente c'è bisogno di intervenire su questo tema, evidentemente in modo diverso, perché non si può negare che non ci siano delle risorse messe a disposizione, ma evidentemente o non sono sufficienti o sono mal riposte. Quindi, quello che noi chiediamo è di cercare in qualche modo di trovare una misura che possa rendere la vita più agevole a tutti, soprattutto a quelle persone che, anche per le loro condizioni, magari hanno anche pochi strumenti per accedere ad alcune misure sulla povertà.
Che sia fatto anche qui un discorso più generale rispetto ai singoli contributi o alle singole misure che vengono messe in campo.
Presidente - Assessore Marzi, ne ha facoltà.
Marzi (SA) - Grazie Presidente, buongiorno a tutte e a tutti.
Il Piano regionale degli interventi e dei servizi sociali a contrasto della povertà 2023-2025 è stato approvato con delibera 629 del giugno 2023.
Il Piano ha già avuto un preliminare e ampio confronto con le parti sociali, tra cui anche le Organizzazioni sindacali che lei giustamente richiama, oltre ai soggetti a vario titolo interessati dal tema.
Il Piano prevede un potenziamento dei servizi a contrasto della povertà, anche al fine di garantire quello che dal 2000, negli ultimi anni, abbiamo cominciato ad applicare, cioè i cosiddetti LEPS, o Livelli Essenziali delle Prestazioni Sociali, previsti dal 2000 ma applicati soltanto negli ultimi anni.
Confermiamo quindi che continuiamo a lavorare sul tema e - come da lei richiamato - per affrontare concretamente la delicata e generale situazione di disagio; per questo, abbiamo già previsto un importante finanziamento a valere su fondi statali e regionali pari ad euro 4 milioni e 831 mila sul triennio e abbiamo inoltre, nel prossimo bilancio di previsione, previsto un incremento delle risorse da destinare a servizi di aiuto alle persone in grave situazione di marginalità sociale e prive di un'abitazione.
Parallelamente, abbiamo anche previsto l'istituzione di un Centro servizi per la povertà per dare risposte ai bisogni primari delle persone in situazioni di difficoltà.
Su questo tema, peraltro - e questo è il motivo per il quale le chiediamo di ritirare quest'ordine del giorno, altrimenti ci asterremo -, durante la giornata di ieri, nella replica del Governo che mi ha riguardato, ho apposta voluto intervenire rispetto a quelli che sono gli obiettivi inseriti nella parte del DEFR, cioè l'obiettivo MA 4.15 nella parte che riguarda le politiche sociali, dove viene chiaramente evidenziata l'approvazione del piano nell'anno 2023, l'obiettivo MA 4.16, cioè l'avvio di un progetto servizio finalizzato al reinserimento sociale, occupazionale e lavorativo degli individui in condizioni di povertà e a rischio di esclusione sociale.
Infatti, mediante la delibera del primo luglio 2024, la n. 756, è stata avviata l'istruttoria per l'avvio di un progetto servizio finalizzato al reinserimento sociale, occupazionale e lavorativo degli individui in condizioni di povertà a rischio di esclusione sociale.
Il progetto prevede inoltre la sperimentazione di un servizio rieducativo in favore delle persone a rischio di esclusione sociale di povertà, a beneficiare dell'assegno di inclusione, oltre che interventi di reinserimento sociale, occupazionale e lavorativo. Il servizio prenderà avvio dal primo gennaio 2025.
Abbiamo poi l'obiettivo MA 4.17, cioè l'avvio e la gestione di un progetto che prevede la realizzazione di un Centro servizi per la povertà.
Sono state avviate le procedure di riqualificazione dell'immobile di proprietà del Comune di Aosta da parte del Comune medesimo e la collaborazione tra la Regione e il Comune è stata disciplinata da apposita convenzione, approvata dalla Giunta regionale nel mese di marzo 2024.
L'obiettivo MA 4.18, cioè l'avvio e gestione di un progetto di housing temporaneo diffuso sul territorio regionale, in favore delle persone in condizioni di marginalità estrema e di povertà.
Il primo gennaio 2024 sono state avviate le attività, a valere su fondi regionali, per garantire un progetto di housing temporaneo diffuso sul territorio regionale in favore delle persone a condizioni di marginalità estrema e di povertà.
Semplicemente questo rende evidente due aspetti, al di là del normale dibattito politico, che ovviamente farà sì che voi manteniate l'iniziativa e noi ci asterremo: primo, il fatto che, in realtà, temi di questo genere non sono malattie, sono approcci a una comunità, che hanno una loro storia che parte da lontano e proseguirà dopo di me; ma quello che è chiarissimo è l'incarnazione (scusate l'approccio evangelico) del DEFR in tal senso, rende anche evidente che questo documento non è assolutamente un guardare alla luna.
Presidente - Consigliere Baccega, ha facoltà.
Baccega (FI) - Ringrazio le colleghe per aver presentato quest'ordine del giorno che è un po' in sintonia con le riflessioni che facciamo tutti rispetto alle problematiche della povertà. Oggi è uscito il nuovo documento che sottolinea che c'è un incremento in Italia, non ho ancora avuto modo di vedere come siamo messi in Valle d'Aosta, ma non credo molto meglio visto quello che succede intorno a noi, quindi approfondiremo.
C'è l'esigenza ovviamente di fare un confronto su questo tema, Assessore, un confronto serio e approfondito.
Voi mettete in campo tutta una serie di strutture, chiamiamole così, ma c'è uno sportello al Comune di Aosta che, in qualche modo, ha già una sua mission che è quella di dare delle risposte a chi si rivolge; forse bisogna potenziarlo, forse bisogna dargli più energia.
Faccio un altro appello, e mi auguro che lei lo recepisca e lo recepiscano tutti: le assistenti sociali.
Le assistenti sociali hanno un ruolo fondamentale in quest'ambito, e non è possibile che l'assistente sociale segua un caso per sei mesi e poi ne arrivi un'altra che deve ripercorrere a ritroso tutto quello che è successo per un nucleo familiare che magari è assistito da diversi anni.
Anche qui è necessario fare una riflessione seria, approfondita e capire se c'è bisogno di incrementare il numero degli assistenti sociali; bisogna dare delle risposte concrete.
Da questo punto di vista, noi comunque voteremo con convinzione quest'ordine del giorno.
Presidente - Consigliere Manfrin, ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - Ovviamente sosterremo quest'ordine del giorno, farò solo un'osservazione, la collega Guichardaz me la perdonerà: non ho compreso esattamente cosa c'entri il parere delle Organizzazioni sindacali... ah, ecco, è così, per contiguità è stata inserita l'acquisizione del parere delle Organizzazioni sindacali.
Secondo me, se dobbiamo acquisire pareri, ci sono diverse figure che si occupano chiaramente di povertà... però, a prescindere da questo, il tema e la battaglia è giusta.
Come giustamente è stato ricordato, misure di sostegno al reddito, misure di sostegno per le persone in condizioni di necessità sono diventate indispensabili.
Dovremmo un po' cominciare a ragionare: separare gli ambiti, cioè mettetevi nella condizione domani (davvero ve lo chiedo con il cuore), di perdere tutto, di perdere qualsiasi cosa, non avere più una fonte di reddito, magari di avere una disabilità e vivere soltanto con l'accompagnamento con 380 euro al mese, avere il padrone di casa che arriva e vi chiede di pagare l'affitto, avere giustamente i vostri figli che vi chiedono di fare la spesa e mangiare, poi magari la bolletta che arriva, perché c'è il riscaldamento da pagare e voi siete in questa condizione di necessità.
Sapreste esattamente voi a chi rivolgervi? Sapreste esattamente quali sono le misure di aiuto?
Rispondo per voi: no, anche perché purtroppo non ce ne sono.
Il problema è che, effettivamente, dal momento in cui si manifesta il bisogno al momento in cui la presa in carico (è stato evocato il ruolo degli assistenti sociali che portano un risultato), oltre che esserci un lungo percorso, non sempre questa presa in carico avviene e c'è un sostegno, cioè non c'è un percorso in virtù del quale una persona che si trova ad affrontare questo tipo di criticità riesce poi ad avere un sostegno pratico alle proprie esigenze.
Io, ma penso anche molti colleghi, lo vivano sulla propria pelle e abbiano avuto dei contatti, dei colloqui e dei dialoghi con persone che si sono trovate in questa condizione di necessità e queste persone dicono: "Ma io che sono in questa condizione, cosa devo fare?" e la risposta è: "Contatta l'assistente sociale", "Sì, ma l'assistente sociale mi ha detto che tanto non posso fare niente, mi ha detto che tanto non ci sono case per me. L'assistente sociale mi ha detto che non ci sono aiuti di questo tipo". Di fronte a una replica di questo tipo, tu ti trovi disarmato e dici: questa è realtà.
Allora, se non si vuole andare nella direzione di dare aiuti (misure come quelle del Bon Chauffage), oppure andare nella direzione di quello che è stato un aiuto che viene dato in maniera slegata rispetto al reddito (abbiamo trattato, e l'assessore Bertschy lo sa bene, la questione del reddito di cittadinanza; quella era la misura che effettivamente purtroppo non ha sviluppato i propri effetti, come in teoria era nell'idea quando è stata proposta, era un reddito dato in maniera universale, senza obblighi, senza impegni, che però ha permesso a molte persone di sedersi); la mancata adozione tempestiva di progetti, dei PUC, i famosi Progetti di Utilità Comunale, ha permesso anche a queste persone di poter percepire un reddito, magari cercarsi un lavoro in nero, perché tanto comunque non venivano impiegate a fare nulla, quindi questo ha portato ad una crisi del mercato del lavoro.
La rimozione del reddito di cittadinanza rimane però una necessaria attenzione a quelle persone che non sono in età da lavoro (abbiamo visto i dati della disoccupazione che sono crollati).
Ci sono criticità rispetto alle persone, l'abbiamo trattato molte volte, che sono più in difficoltà nel cercare un impiego, abbiamo trattato in quest'Aula anche il tema, per esempio, delle persone che sono in procinto di andare in pensione. Pensiamo ad una persona che si avvicina ai 60 anni o supera i 60 anni, ma magari in pensione ci può andare a 63-64 anni, se io a 60 anni mi trovo espulso dal mercato del lavoro, difficilmente troverò qualcuno che mi ci fa rientrare, soprattutto se, per esempio, le qualifiche che ho non sono qualifiche che mi permettono di poter trovare un lavoro adatto alla mia condizione. Sull'impalcatura, a 60 anni, sarà difficile che mi ci arrampichi, no? All'altoforno, a 60 anni sarà difficile che io vada, ma sarà anche difficile che un'impresa mi ci metta.
È chiaro quindi che chi si trova in queste condizioni ovviamente rischia davvero di essere escluso, di non avere i mezzi per potersi sostentare, se a questo subentrano condizioni di salute precarie o se qui ci troviamo, al netto dell'età, con persone che purtroppo hanno delle fragilità, quindi una condizione familiare difficile, hanno una disabilità, hanno tutta una serie di patologie, a volte anche non riconosciute, che portano però a non poter lavorare, non posso stare troppo in piedi, non posso alzare pesi, non posso fare qualcosa, è chiaro che tutto questo contribuisce a non permettere di potersi procurare gli elementi necessari per poter condurre una vita normale.
A fronte di questo, qui deve entrare la pubblica Amministrazione: oggi non abbiamo una misura di questo tipo e l'introduzione di aiuti che permettano di mitigare questa situazione è quanto mai necessaria.
Io comprendo il discorso dell'assessore Marzi che deve difendere, come si suol dire, la baracca, però, Assessore, penso che lei sappia bene che una persona, che si trova in difficoltà oggi, non ha una soluzione immediata ai propri problemi, e questa è una grave criticità.
Noi quindi voteremo con convinzione quest'ordine del giorno.
Presidente - Consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz E. (PCP) - Ringrazio i colleghi che sono intervenuti, ringrazio anche il collega Manfrin. Sicuramente sono tanti quelli che si occupano di povertà, direi che c'è abbastanza il polso della situazione tra tutte le cose che si sono scaricate sui patronati o su altri pezzi delle Organizzazioni sindacali perché queste possano avere in qualche modo il polso della situazione, perché la preoccupazione che nutriamo - e i tanti ordini del giorno rivolti proprio alla povertà e alle fasce fragili lo dimostrano - è che rispetto a questo tema c'è la famosa delibera, che ha di nuovo citato l'Assessore, ma non c'è una presa in carico oggi del problema, cioè continuiamo a rimandarlo, e la cosa non va migliorando, continua a peggiorare. Quindi, sotto questo punto di vista, credo che un minimo di riflessione sotto quest'aspetto, in vista del futuro bilancio, debba essere fatta e debbano essere messe le risorse, anche alla luce di quello che diceva il consigliere Manfrin.
Il reddito di cittadinanza sicuramente aveva, in qualche modo, attenuato questo problema, dopodiché, effettivamente, il fatto che i progetti, i navigator e compagnia bella non siano stati messi in piedi ha portato addirittura adesso forse a una situazione anche peggiore, se vogliamo, perché in qualche modo le persone si erano anche un po' abituate ad avere un certo reddito.
Avevamo anche proposto la reintroduzione del reddito di inclusione, che poteva essere un'alternativa, adesso abbiamo provato a dire: "Fate quello che volete, ma mettete una misura".
Non so più come dirlo, e credo che con sia il collega Manfrin che il collega Baccega che spesso con me si trovano allineati su questo tema, continuiamo a ripetere le stesse cose ma ci sembra di parlare con qualcuno che non voglia proprio nemmeno ascoltarci; quindi metteremo in votazione, sapendo bene quale sarà l'esito.
Presidente - Mettiamo in votazione, la votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 32
Votanti: 14
Favorevoli: 14
Astenuti: 18 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin).
L'ordine del giorno non è approvato.
Passiamo ora all'ordine del giorno n. 10 di Rassemblement. Per illustrare l'ordine del giorno, ne ha facoltà il consigliere Aggravi.
Aggravi (RV) - L'ordine del giorno l'abbiamo intitolato "Promozione di uno studio volto ad individuare soluzioni di viabilità alternativa delle vallate oggi già interessate da eventi o presidi da rischi idrogeologici".
Ci perdonerà l'Assessore competente se abbiamo voluto - tra parentesi - definirlo in sintesi integrazione del Piano regionale dei trasporti: non ci permettiamo assolutamente di integrare con un ordine del giorno il grande lavoro, al di là di quelle che sono le singole considerazioni, che è stato fatto, ma volevamo rendere l'idea della finalità di quest'ordine del giorno.
Nel corso dell'esame degli obiettivi strategici, del commento relativo alla parte dei trasporti, della mobilità sostenibile - l'abbiamo anche detto durante le audizioni, in seconda Commissione, sia con l'assessore Bertschy ma anche con l'assessore Sapinet, quando si è affrontato il tema della ciclovia regionale, o comunque di infrastrutture che avevano un'attinenza e un collegamento con l'ambito dei trasporti -, ci aspettavamo qualche elemento di coerenza o concordanza in più tra quello che oggi è rappresentato nel DEFR e quello che è stato descritto, o comunque definito, studiato e analizzato nell'ambito del Piano regionale dei trasporti.
Vero è che oggi il Piano è sostanzialmente in attesa di avere un suo avvio per quello che riguarda la procedura VAS, e l'Assessore l'ha ricordato più volte, legato al tema del Tunnel, e vero è che tutta una serie di aspetti e tematiche sono stati oggetto, nel corso dell'anno, o comunque del periodo, con un focus in particolare a quello che riguarda i collegamenti interni.
Noi abbiamo scelto di definire le soluzioni di viabilità alternativa, anche prendendo - purtroppo, io direi - spunto dagli eventi che ci sono stati quest'estate che hanno interessato i Comuni di Aymavilles e di Cogne: quella è stata una rappresentazione chiara delle problematiche a cui si deve far fronte, così come anche abbiamo citato nelle premesse altre situazioni, come il caso della Val Ferret, che sono soggette a presidi di allerta e sicurezza e che hanno, come ricaduta, spesso la sospensione della viabilità.
Questo lo dico al netto di quelle situazioni invece emergenziali che spesso portano a interruzioni o cambi di viabilità per l'accesso alle nostre vallate laterali.
Lo dico, e lo abbiamo anche in parte trattato - magari più dal punto di vista politico, io ci ho fatto anche un po' di polemica ieri, ovviamente ognuno fa il suo mestiere - sul tema dei collegamenti di Cime Bianche, ma anche dell'Aosta-Pila, sono comunque dei collegamenti importanti ma che, a nostro modesto giudizio, non risolvono la problematica della viabilità alternativa, in particolare quello dell'Aosta-Pila.
Ben venga lo studio, ben vengano le soluzioni, capiamo come si possa fare, ne abbiamo fatte di iniziative sul tema e sicuramente ne faremo ancora, ma un'altra questione sono le tematiche di viabilità alternativa.
All'interno del Piano regionale dei trasporti non abbiamo trovato tutta una serie di situazioni che possono essere sondate ed analizzate. Vero è che se dovessi, lo abbiamo già fatto ad esempio con delle iniziative sul tema dell'area del Nivolet, qualcuno nel corso della Legislatura ha parlato anche della storia del Col du Mont, il tema del Col de Fenêtre, tutta una serie di aree, o comunque di quelli che magari possono sembrare anche dei sogni o delle valutazioni complesse, però guardiamoci anche intorno e vediamo che comunque sia con le difficoltà dell'epoca, perché burocrazia e coscienza anche chiamiamola civica o ambientale diversa rispetto al passato, complicazioni anche dal punto di vista burocratico e procedurale, impediscono la realizzazione di determinate infrastrutture o determinati collegamenti che invece, una volta, per assurdo, sembrava estremamente più semplice realizzare.
C'erano magari meno soluzioni tecniche, ma forse più volontà e costi minori.
Detto questo, il tema principale che vogliamo rappresentare, però, è quello della viabilità alternativa.
Noi avremmo impegnato l'Assessore competente a prevedere, nella definizione del prossimo bilancio di previsione, specifiche risorse utili a promuovere uno studio volto a individuare possibili vie e modalità di accesso alternative a quelle vallate o Comuni oggi già oggetto di attenzione o sorveglianza in termini di rischi idrogeologici, ad integrazione delle risultanze o dei progetti già presenti all'interno del PRT.
Dico all'Assessore che avevo pensato a un'impegnativa non costosa, cioè avevo detto: "Comunque tutta una serie di studi sono stati fatti, potremmo fare una sintesi", ma pensando che avrei ricevuto come risposta il fatto di dire: "Eh, ma tutto questo costa", allora l'impegnativa era stata costruita pro futuro e pro bilancio.
Al di là di come vi posizionerete, penso che comunque alcune considerazioni sul tema possa essere utili farle e sicuramente ci torneremo, quando verrà poi analizzato meglio il Piano regionale dei trasporti.
Presidente - Assessore Bertschy, ne ha facoltà.
Bertschy (UV) - Lei, come sempre, è molto bravo perché quasi si dà già la risposta, nel senso che costruisce l'analisi del problema, lo porta all'attenzione e poi va già alla sintesi.
Al di là della battuta, io le rispondo a nome ovviamente del Governo e anche dell'assessore Sapinet: noi riteniamo che, da un lato, siano considerazioni giuste, ma che riguardano praticamente ormai tutto il nostro territorio, in generale riguardano tutti i territori, perché le condizioni climatiche che si stanno presentando, non più tardi di ieri abbiamo visto di nuovo cosa è successo in Liguria... la fragilità del nostro territorio, ma dei territori in generale, è ormai evidente, e se dovessimo pensare a uno studio di questo genere, dovremmo partire dalla prima vallata entrando in Valle, la Val di Gressoney e Champorcher. Tutte le valli ormai hanno una fragilità e sono interessate da eventi franosi e da situazioni di tipo calamitoso, quindi è corretto e ci possiamo pensare, magari con un po' più di calma nell'analisi del Piano, per capire anche che cosa può essere messo in campo, utilizzando al meglio delle risorse per evitare di fare degli studi che individuino semplicemente i tracciati che poi, come tutti sappiamo, si devono poi confrontare con le autorizzazioni di tipo paesaggistico e non tanto il costo dello studio in termini di risorse, ma poi la realizzazione di questi progetti in termini di investimenti, perché lavoriamo in montagna e sappiamo quanto siano costosi.
Forse, partendo al contrario, bisognerebbe capire quali sono le vallate che già oggi hanno delle alternative percorribili e cercare di capire invece, su quelle che non ce le hanno, cosa si può eventualmente mettere in campo.
A breve la società Pila metterà a bando lo studio per l'approfondimento sul collegamento Aosta-Pila-Cogne che quindi non è un collegamento viabile, come quello che lei ha proposto sull'ordine del giorno, è un collegamento di altra natura, ma quantomeno avremo nei prossimi mesi uno studio definitivo e completo che ci dirà la realizzabilità di quest'intervento, la fattibilità e anche i costi.
Ci asteniamo quindi, come da linea politica presa su tutti gli ordini del giorno, però rimandiamo la discussione su questi argomenti al confronto politico che ci sarà sul Piano regionale dei trasporti.
Presidente - Consigliere Aggravi, a lei la parola.
Aggravi (RV) - Vede Assessore, ormai vi conosco, quindi in alcune situazioni cerco di arrivare già a delle conclusioni, però, in realtà, lei mi ha dato una serie di spunti che vorrei sottolineare.
Il primo è una battuta, ma in realtà potrebbe essere il primo punto di un piano, da qualche parte bisogna iniziare. Sappiamo che i piani nascono con delle priorità, con degli obiettivi, se noi vogliamo, possiamo andare a scalare, abbiamo quattro punti principali di accesso, di transito, come si vogliono definire, per la nostra Valle, due colli, un accesso di fondovalle - che, tra l'altro, ha una problematica ulteriore, che non è gestita nel nostro territorio, perché è immediatamente vicina, poi c'è sempre la questione dell'Ivrea-Santhià che per me rimane, ma penso anche per tutti quelli che fanno quel tratto, davvero paradossale e misteriosa, e questo penso che lo possiamo dire anche insieme -, e poi abbiamo la questione dei due Tunnel.
Mettendo in sicurezza la percorribilità di quegli assi viari si può ovviamente andare a scalare e considerare tutta una serie di queste cose.
Come ha visto, avremmo potuto anche fare altri esempi, noi abbiamo cercato di fare gli esempi più di contingenza: non ho citato il Tunnel del Piccolo San Bernardo perché non volevo tediare l'assessore Caveri o preoccupare il presidente Testolin, che so che sul tema hanno delle visioni diverse da quelle di prospettiva. Però, al di là dei collegamenti viari, abbiamo voluto definire, anche con modalità di accesso alternative, per ricomprendere tutte le soluzioni, proprio per una considerazione, non per forza parlare soltanto di strada o di collegamenti viari, ma in senso lato, anche di modalità di accesso alternative, che è un tema che sicuramente interessa molti e forse quasi tutti i territori della nostra regione, però che prima o poi bisognerà in qualche modo affrontare.
Come ho già detto, faremo la nostra parte nelle osservazioni del Piano, e poi anche in Commissione, ci sarà sicuramente modo di approfondire.
Chiudo il mio intervento con una piccola battuta: a volte è più facile fare una strada che passare sopra o sotto una linea di alta tensione.
Presidente - Ci sono altri interventi? Non ci sono altri interventi, mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 33
Votanti: 13
Favorevoli: 13
Astenuti: 20 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Minelli, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin).
L'ordine del giorno non è approvato.
Passiamo ora all'ordine del giorno seguente, n. 11 di Forza Italia. Si è prenotato il consigliere Baccega per illustrare l'ordine del giorno: a lui la parola.
Baccega (FI) - Questo è un dossier che è presente sui tavoli dell'Assessorato alla sanità e dell'Assessorato ai lavori pubblici da più tempo, ed era un'iniziativa che, mi pareva all'interno di tutto il Consiglio regionale, fosse di gradimento.
Noi avevamo, nel febbraio 2024, attraverso un'interrogazione, chiesto informazioni all'Assessore e ci aveva un po' descritto l'iter che prevedeva la sottoscrizione di un accordo di programma tra i soggetti coinvolti, di coinvolgere il Comune nel predisporre il testo preliminare della variante al Piano regolatore per procedere con la presentazione della verifica del VAS.
Poi, parallelamente, nel mese di marzo, si era detto che si sarebbe avviata l'attività di formazione di consulenza rivolta al personale dell'Assessorato alla sanità, salute e politiche sociali che era coinvolto nel progetto, trattandosi di una formazione finalizzata a fornire il necessario supporto giuridico-amministrativo nelle fasi di realizzazione del progetto.
Ancora una volta, era stata coinvolta la collaborazione dell'Università della Valle d'Aosta, ma soprattutto l'Istituto Superiore della Sanità; una collaborazione scientifica che prevedeva l'analisi di fabbisogni nell'ambito dei disturbi dello spettro autistico, perché in quella direzione è finalizzata quella struttura, e l'analisi di sostenibilità dei servizi utili necessari.
Richiamando quindi tutto questo, facciamo anche una riflessione rispetto al Centro socio-sanitario Myosotis che è perennemente al completo e si era definito appunto di realizzare un centro di apprendimento e di integrazione sociale e lavorativa dedicato a soggetti con disturbi dello spettro autistico, in sintonia con la Fondazione "La cascina del castello" e con la locazione del Comune di Fénis, come ho detto; vogliamo capire se questo progetto stenta a partire, se ci sono delle novità. Ormai sono passati diversi mesi e quindi chiediamo un impegno alla Giunta regionale a presentare, nelle Commissioni competenti, il progetto esecutivo della realizzazione della struttura "La cascina del castello" - io ne ho una copia ma è datata e sicuramente ci saranno delle ulteriori riflessioni e modifiche per rendere esecutivo un progetto di quella portata -ed eventualmente la sottoscrizione dell'accordo di programma che era previsto nel marzo 2024, entro il 30 marzo 2025.
Presidente - Assessore Marzi, ne ha facoltà.
Marzi (SA) - Grazie a quest'iniziativa, possiamo informare che, a seguito dei necessari, proficui confronti avviati con le citate strutture regionali, i due Dipartimenti dell'Assessorato stanno lavorando in queste settimane alla definizione di un testo di convenzione tra le parti, finalizzato a sviluppare il progetto "Cascina del castello".
Il testo della convenzione è volto a fare sintesi dei vari approfondimenti svolti dalle strutture regionali, definire gli impegni dei vari soggetti coinvolti e tracciare, in via definitiva, il percorso amministrativo da porre in essere, individuato nell'istituto disciplinato dal codice del terzo settore della coprogettazione.
In ragione della valenza e complessità del progetto, che abbiamo già avuto modo di evidenziare in quest'Aula - come richiamato anche da lei, collega Baccega -, i tecnici regionali sono supportati dall'Istituto Superiore di Sanità e dall'Università della Valle d'Aosta.
Infatti, la natura del progetto, finalizzato a dare risposte a un fabbisogno vero e proprio assistenziale, sempre più rilevante e non solo di tipo sanitario, richiede interventi secondo il modello organizzativo e gestionale del budget di salute, che prevede la presa in carico e la cura integrata trasversale e multidisciplinare.
La bozza di convenzione sarà portata all'esame del tavolo tecnico autismo, programmato per il mese di novembre, per poi essere presentata all'approvazione della Giunta regionale.
A seguire, sarà avviata un'istruttoria pubblica di coprogettazione, finalizzata a individuare il soggetto del terzo settore disponibile a procedere con la progettazione e la realizzazione del centro "La cascina del castello".
Attività quindi che - come lei ben sa - non saranno svolte dall'Amministrazione regionale, pertanto è del tutto evidente come non sia possibile accogliere quanto richiesto nell'impegnativa perché, di fatto, non sarà prodotto dagli uffici regionali.
Per questo motivo le chiediamo di ritirare l'iniziativa, altrimenti ci asterremo.
È importante però capire un altro approccio, proprio perché lei ha voluto richiamare il tempo trascorso, i rapporti con l'Associazione di riferimento al tavolo interistituzionale che lei conosce, sono dei rapporti proficui e continuativi.
L'iniziativa, in tal senso, tutta in capo al Dipartimento sanità e salute della Regione autonoma Valle d'Aosta, è diventata possibile dopo una omnibus, quella del 2021, se non sbaglio, nella quale si è chiarito che questo tipo di iniziative sono di pertinenza di chi ha cognizioni tecniche e non, come una volta si pensava di fare, a livello patrimoniale.
Anche il Dipartimento finanze, con la struttura dirigenziale del patrimonio, piuttosto che quella dei lavori pubblici, giustamente non intervengono in quest'opera ed è tutta in capo al Dipartimento, che ha dovuto però, come richiamato, prevedere un tipo di progettazione - perché poi dopo quello che dovrà essere fatto in quella struttura è ben oltre la semplice gestione di una struttura sociosanitaria -, e prevedere un confronto con l'Istituto Superiore di Sanità.
Per cui la via della coprogrammazione e della coprogettazione sono gli strumenti che, di fatto, daranno la possibilità di dare risposte precise agli standard richiesti.
Presidente - Per il gruppo, il consigliere Baccega ha facoltà di intervento.
Baccega (FI) - Io lo porterò in votazione comunque, perché è un segnale di attenzione che abbiamo voluto porre rispetto a una problematica che seguiamo ormai da troppi anni.
Non so se siamo arrivati all'anno conclusivo, nel quale si sottoscrive la convenzione, me lo auguro davvero, doveva essere sottoscritta a marzo, siamo a ottobre e direi che se il tavolo tecnico dell'autismo si riunisce a novembre, avremo modo comunque di chiedere conto di che cosa viene fuori da questo rapporto. Un rapporto che comunque mette in evidenza - ed anche per questo è nato quest'ordine del giorno - che la problematica dell'autismo è in continua crescita, anche nella nostra regione.
Ultimamente, la televisione ha prodotto tutta una serie di programmi che guardano proprio a questa patologia e credo che siamo piuttosto indietro nel non essere pronti a dare risposte e soddisfare esigenze, parlando anche di "Dopo di noi"z, che è un altro argomento che ci interessa in modo significativo nel contesto proprio delle politiche sociali.
Per quanto riguarda le politiche sociali, voi avete scritto nel vostro documento: "In parallelo si rende necessario effettuare nuovi investimenti in strutture, formazione professionale, attrezzature e sviluppare ambiti di ricerca". Tutto questo racchiude un lavoro improbo, direi, però l'auspicio è che si vada avanti, che si producano effetti positivi e che ci sia una giusta azione nella direzione di realizzare quest'opera che è davvero molto, molto richiesta.
Comunque grazie, lo metterò al voto sicuramente.
Presidente - Non vedo altri interventi, mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 33
Votanti: 15
Favorevoli: 15
Astenuti: 18 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin).
L'ordine del giorno non è approvato.
Ordine del giorno n. 11 della Lega. Consigliare Foudraz, ne ha facoltà.
Foudraz (LEGA VDA) - Analizzando il DEFR, alla sezione terza, punto 1.5, quello che riguarda l'Assessorato beni e attività culturali, si evidenzia la necessità di creare nuovi spazi di fruizione collettiva presso siti del nostro patrimonio storico-culturale.
Considerata l'importante affluenza, in termini di numeri di visitatori, presso i vari siti culturali valdostani, e rilevato che in nessun sito storico-culturale valdostano mi risulti essere presente uno spazio che possa accogliere gli animali domestici da compagnia -per lo più parliamo dei cani -, per permettere ai loro proprietari umani di visitare i vari monumenti e castelli valdostani (in altre Regioni italiane esistono luoghi di sosta momentanea degli animali, anche se tale pratica è molto più diffusa in altri paesi esteri, come ad esempio in Francia, in Austria, in Grecia, ma anche nella vicina Svizzera); ritenuto necessario pensare a spazi che possano soddisfare questa esigenza dei visitatori, che sempre più spesso viene manifestata da turisti e non, che decidono di arricchire il loro bagaglio culturale e approfondire la storia della nostra regione con visite guidate o audioguidate presso i siti che di cui la nostra regione dispone.
Considerato che potrebbero essere collocate in prossimità dei siti, che magari hanno il maggior numero di visite nell'arco dell'anno, delle apposite gabbie per consentire ai proprietari di lasciare lì i propri animali domestici, proprio per il periodo solo strettamente necessario alla visita del luogo, quest'ordine del giorno andava e va nella direzione di impegnare il Governo a valutare la possibilità di prevedere la creazione di appositi spazi dedicati all'accoglimento momentaneo di questi animali domestici da compagnia, proprio per permettere, ai sempre più numerosi visitatori accompagnati dai loro amici a quattro zampe, di visitare i siti.
Presumo che non ci sarà la risposta dell'assessore Guichardaz a quest'ordine del giorno perché, in realtà, la risposta l'ha già fornita mercoledì nel tardo pomeriggio, annunciando che comunque la maggioranza si sarebbe astenuta rispetto a quest'ordine del giorno, e facendo presente che, in realtà, i cani di piccole dimensioni attualmente già possono accedere ai siti culturali, archeologici chiusi, ovviamente se trasportati all'interno di trasportini.
Io però ho visto e vedo che i fruitori di questi siti monumentali e questi siti culturali, per la maggior parte delle volte, hanno cani di grossa taglia, quindi noi crediamo che poter collocare delle apposite gabbie all'esterno dei luoghi di cui stiamo parlando possa essere un ulteriore atout per la nostra regione e anche ritengo con dei costi abbastanza contenuti, perché non servono delle risorse importanti per questo tipo di richiesta.
Non avendo quindi la risposta, faccio già la controreplica, così ci portiamo avanti: annuncio che, come gruppo, non ritireremo questo ordine del giorno, perché riteniamo che possa essere un tema importante da affrontare.
Presidente - Assessore Marzi, ne ha facoltà.
Marzi (SA) - Lei ha già chiaramente evidenziato tutti gli aspetti del caso, che però è necessario mettere in un ordine diverso, perché in realtà il problema maggiore non è legato ad aspetti di natura economico-finanziaria, ma ad aspetti di natura gestionale piuttosto che organizzativa.
Rispondiamo infatti agli aspetti che attengono alla materia di nostra competenza sulla tutela degli animali da affezione, argomento questo, tra l'altro, normato dalla 37/2010 sulla quale stiamo intervenendo.
All'articolo 8 del capo 2 si prevede che i cani, accompagnati dal proprietario o detentori, hanno accesso a tutti gli esercizi pubblici e commerciali, nonché ai locali e a tutti gli uffici aperti al pubblico, presenti naturalmente nel nostro territorio regionale, e pertanto anche ai siti culturali.
Come da lei richiamato, la norma prevede che i proprietari o detentori che conducono i cani in tali ambienti, che sono descritti al comma 1 della 37, sono tenuti ad usare guinzaglio e museruola, avendo cura che i cani non sporchino e non creino disturbo.
Inoltre, prevede che il responsabile di tali servizi e locali aperti al pubblico può vietare o limitare l'accesso ai cani, dandone però comunicazione al Comune territorialmente competente.
Pertanto, già oggi, a meno che il responsabile del locale non ne faccia esplicita limitazione con comunicazione in Comune, i cani possono entrare nelle aree pubbliche alle condizioni sopracitate, e tra l'altro richiamate anche da lei, accompagnati quindi dal proprietario che visita il luogo.
Molti siti culturali valdostani, come ad esempio i castelli, piuttosto che il Forte di Bard e il Museo archeologico regionale, consentono già l'accesso negli spazi chiusi o espositivi però ad animali di piccola taglia, tenuti in braccio o in apposito trasportino, consentendo quindi ai cani di media e grosse taglia l'accesso alle aree esterne, naturalmente se tenuti al guinzaglio.
La più specifica possibilità, se ritenuta quindi necessaria, di prevedere la creazione di appositi spazi dedicati all'accoglimento momentaneo sarebbe subordinata a un approfondimento che coinvolgerebbe diverse strutture regionali, per una verifica più che altro, come le ho richiamato poc'anzi, a livello realizzativo, fatto che non consente evidentemente di approvare in tal senso un ordine del giorno così specifico.
Per questo motivo, visto che lei ha detto che non lo ritirerà, noi comunque ci asterremo.
Sono infatti molteplici gli aspetti che andrebbero valutati, oltre al fatto che andrebbero accertati uno per uno, ambiente e caratteristiche dei siti richiamati.
Cito appunto alcuni di questi aspetti: i cani dovrebbero essere sorvegliati, implicando adeguata presenza di personale, i luoghi dovrebbero essere regolarmente e rigorosamente sanificati e gli spazi dovrebbero essere strutturati in modo che i cani non possano nuocere né a sé stessi né agli altri.
Questo ad oggi è già previsto, quindi per tutta una serie di aspetti, cogliamo positivamente questa attenzione; la 37 in tal senso già era una legge che dimostrava sensibilità da questo punto di vista, nella nuova rimodulazione stiamo cercando di renderla ancora più soddisfacente e confacente ai tempi e alle necessità.
Da questo punto di vista non possiamo accogliere quest'ordine del giorno. Sicuramente, un domani si possono fare una serie di considerazioni, quello che secondo me è anche corretto valutare è il fatto che ad oggi, attorno a questi siti, ma comunque in Valle regolamenti iscritti ad albi, sono previsti tutta una serie di professionisti che in tal senso però potrebbero dare una mano.
Presidente - Consigliera Foudraz, ne ha facoltà.
Foudraz (LEGA VDA) - Pensavo di non dover replicare perché ero convinta che mi rispondesse l'assessore Guichardaz, avendo già anticipato la risposta due giorni fa.
Ringrazio l'assessore Marzi: lei ha detto che si potrebbe comunque pensare a una valutazione di quest'aspetto, quindi dell'inserimento di gabbie negli spazi esterni ai siti culturali; una valutazione che ovviamente deve essere fatta tra le diverse strutture interessate dell'Amministrazione regionale.
Quest'ordine del giorno voleva essere da stimolo e quindi noi lo porteremo lo stesso al voto e a voi rimarrà una traccia per eventualmente rimettere un pochino ulteriore sensibilità e quindi magari prevedere che queste gabbie vengano messe all'esterno dei siti.
Presidente - Mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 33
Votanti: 8
Favorevoli: 8
Astenuti: 25 (Aggravi, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan,
Lavevaz, Lucianaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Minelli, Padovani, Planaz, Restano, Rosaire, Testolin).
L'ordine del giorno non è approvato.
Passiamo all'ordine del giorno seguente, n. 11 di PCP. Consigliera Minelli, a lei la parola.
Minelli (PCP) - Nella terza sezione del DEFR, a pagina 170, si parla della legge 4/2013 che riguarda gli interventi di prevenzione e contrasto alla violenza di genere e le misure di sostegno alle donne vittime di tale violenza.
Abbiamo già avuto modo, nei mesi scorsi, di affrontare l'argomento, ricordando i dati relativi al codice rosso nella nostra regione, che risultano particolarmente allarmanti: nell'ultimo anno, a cavallo tra il 2023 e il 2024, sono numeri che meritano di essere ribaditi.
Fino ad aprile 2024, partendo appunto da maggio 2023, su 53 arresti complessivi eseguiti in Valle d'Aosta, ben 28 (cioè la metà) sono legati alla violenza di genere, a maltrattamenti e abusi. A questi si aggiungono altri provvedimenti, 52, di allontanamento dal domicilio familiare, 83 denunce a piede libero.
Sono tutti dati in crescita rispetto all'anno precedente e sappiamo anche, perché questo è documentato dalla letteratura in materia, che, a fronte di denunce e di segnalazioni o di maltrattamenti o di abusi, la realtà è spesso molto più grave perché c'è un sommerso che è dovuto alla difficoltà, da parte di molte persone, di rivolgersi alle Forze dell'ordine.
Ho citato i numeri di cui siamo in possesso in via ufficiale, perché sono quelli appunto che provengono dalle Forze dell'ordine o dalla Procura, non abbiamo i dati aggiornati ad oggi, a settembre 2024, però, la cronaca locale ha riportato di vari altri episodi che possono essere ascrivibili al codice rosso.
Quello che a livello amministrativo si sta facendo è una revisione della legge 4/2013; un lungo lavoro di revisione di cui si sta occupando da tempo l'Assessorato alla sanità, salute e politiche sociali.
Già a giugno scorso, rispondendo a una nostra interrogazione, l'Assessore ci aveva detto: "Prevediamo di presentare una bozza di revisione del testo di legge all'attenzione della quinta Commissione nell'arco del prossimo anno", quindi del 2025, ma ci aveva anche aggiunto che "nelle intenzioni del Governo questo testo nuovo ricomprenderebbe anche il contrasto alle discriminazioni sessuali in senso più ampio", tema per cui, lo sappiamo, giace in Commissione da oltre due anni la proposta di legge n. 64 depositata dal nostro gruppo il 17 maggio del 2022.
Ora, noi riteniamo che, proprio per la situazione che è peggiorata negli ultimi anni, in particolare nell'ultimo anno, questa revisione della legge 4 rivesta un carattere di vera urgenza, e lo dimostrano quei dati che ci vengono o dall'Arma o dalla Procura, e pensiamo che vada approvata rapidamente.
La dichiarazione dell'Assessore, secondo cui questo testo di legge arriverà nell'arco del 2025, ci preoccupa un po', perché siamo a ottobre 2024, il 2025, come tutti gli anni ha 12 mesi, e noi crediamo che siano tempi ormai più che maturi per produrre un testo di leggere visionato.
Diciamo di più: abbiamo fatto presente sia all'Assessore, sia in Commissione, sia nell'incontro che avevamo avuto con i tecnici e con i funzionari dell'Assessorato dopo un anno dal deposito della nostra proposta di legge, quando ci era stato detto, manifestata quest'intenzione di fare un testo unico, noi avevamo detto che, a nostro avviso, era meglio mantenere le cose separate, ma ci eravamo dette disponibili a vedere che cosa avevate intenzione di proporre.
Questo però un anno e mezzo fa, dopodiché non abbiamo più saputo niente di niente.
Allora, proprio perché crediamo che la legge 4/2013 debba essere rivista perché la sua revisione è urgente, chiediamo con quest'ordine del giorno al Governo di presentare entro 90 giorni (e ci siamo tenuti larghi perché sappiamo che siamo verso fine anno, le scadenze sono tante, 90 giorni sono anche probabilmente troppi però abbiamo messo questo termine) per avere una bozza di disegno di legge di riforma della legge 4/2013; ma, al contempo, chiediamo al Presidente della quinta Commissione di iscrivere rapidamente all'ordine del giorno di una prossima seduta della Commissione l'espressione del parere sulla nostra proposta di legge 64.
Questa proposta di legge, che si intitola "Disposizioni contro le discriminazioni e le violenze determinate dall'orientamento sessuale o dall'identità di genere" va o approvata o respinta, quindi chiediamo che ci sia l'espressione del parere.
Presidente - Assessore Marzi, ne ha facoltà.
Marzi (SA) - Collega Minelli, come già riferito, abbiamo già avviato le attività di revisione del sistema degli interventi regionali alle politiche a contrasto della violenza di genere, attualmente disciplinato dalla legge regionale 4/2013.
Pur riconoscendo nuovamente alle colleghe la validità degli argomenti posti all'attenzione con la presentazione della vostra proposta di legge, cioè la 64, il confronto, che è già avvenuto anche in quest'Aula, delinea -lo ripeto - posizioni divergenti rispetto al percorso individuato per affrontare in generale i temi delle discriminazioni e delle violenze.
L'Amministrazione regionale ha infatti ritenuto - e questo vi è stato anche rappresentato dai tecnici di riferimento - opportuno elaborare una legge quadro sulla violenza nell'ambito della revisione della legge 4/2013, non ritenendo necessario e soprattutto appropriato e funzionale parcellizzare gli interventi ed elaborare quindi leggi specifiche solo per alcune categorie, come fa la vostra proposta di legge 64.
Nell'ambito del processo partecipato di revisione della legge, abbiamo già programmato, tra l'altro nelle prossime settimane, audizioni e interviste dei principali portatori di interesse del territorio e che hanno partecipato alla conduzione dei tavoli di lavoro, cosa che tra l'altro voi sapete benissimo.
La nuova bozza di legge sarà quindi presentata proprio per questo percorso condiviso e partecipato presumibilmente nell'estate del 2025.
In tale lasso di tempo, potranno quindi essere utilmente recepite le indicazioni e gli orientamenti derivanti dalle norme nazionali e internazionali di settore che, tra l'altro, sono in continua evoluzione, come voi sapete, e come già evidenziato, l'ampia partecipazione e la condivisione in sede di costruzione e revisione delle leggi caratterizzano sicuramente approcci e metodi di lavoro virtuosi e proficui, che però, nel contempo, richiedono tempi che necessariamente non possono risultare affrettati.
Per tutte le motivazioni su esposte, l'ordine del giorno non può essere accolto e nei fatti, sia politici che amministrativi, è anche di fatto assolutamente superato.
Pertanto, se mantenuto, il nostro voto sarà di astensione, questo naturalmente per ciò che concerne l'ordine del giorno nello specifico.
Per quanto invece riguarda questo tipo di sensibilità all'interno del DEFR, visto che voi siete assolutamente maestre nel voler approfondire i temi, e questo è un vanto, come sapete anche io un pochettino studio, venendo all'incarnazione, evangelicamente parlando, del DEFR in quella che è l'esplicitazione degli obiettivi di riferimento, al punto MA 4.13 di fatto ad oggi si parla di incremento delle risorse a valere sul reddito di libertà gestito dall'INPS, con finanziamenti regionali per supportare economicamente le donne vittime di violenza nell'ambito dei rispettivi progetti di emancipazione e fuoriuscita dalla violenza, l'erogazione del percorso formativo di professionisti della rete antiviolenza finalizzato alla maggiore conoscenza della rete e al miglioramento dell'elaborazione tra i soggetti che intervengono a vario titolo nell'ambito dell'aiuto e del supporto delle donne vittime di violenza.
Come previsto quindi dal DEFR 2024-2026, per quanto riguarda il potenziamento del reddito di libertà finalizzato a supportare economicamente le donne vittime di violenza nell'ambito dei rispettivi progetti di emancipazione e fuoriuscita della violenza, nel corso del 2024 è stata approvata dalla Giunta regionale la deliberazione attuativa della misura e delle risorse relative per quanto riguarda l'INPS.
Nel corso del 2025 saranno avviate le procedure di affidamento di un servizio di seconda accoglienza, destinato alle donne vittime di violenza di genere con o senza figli minori e il servizio sarà finanziato attraverso risorse del Fondo sociale europeo.
Sempre nell'ambito delle iniziative programmate per contrastare la violenza di genere e potenziare i servizi preposti, nell'anno 2024 è stato avviato un percorso formativo di 65 ore, suddiviso in tre step di apprendimento, dedicato ai professionisti della rete antiviolenza, finalizzato alla maggiore conoscenza della rete e al miglioramento delle collaborazioni tra i soggetti che intervengono a vario titolo nell'ambito dell'aiuto e del supporto delle donne vittime di violenza.
Questa risposta, cioè la parte finale dopo l'analisi dell'ordine del giorno, è legata naturalmente al fatto che la collega Minelli, per contestualizzare l'ordine del giorno, è tornata a dati di ordine generale, ai quali facciamo assolutamente attenzione, e infatti, indipendentemente dall'ordine del giorno, in termini di politiche generali, è giusto connotare quanto fatto rispetto all'obiettivo individuato dal DEFR che sarebbe il punto 4 in discussione anche oggi.
Presidente - Consigliera Minelli, ne ha facoltà.
Minelli (PCP) - Assessore Marzi, io le riconosco una grande capacità di eloquio, e credo di questo siano testimoni un po' tutti coloro che sono in quest'Aula e che conoscono questa sua capacità; le dico però che trovo semplicemente incredibile, e direi dal mio punto di vista anche un po' vergognoso, che siano tre anni che mi si ripeta esattamente le stesse cose, uguali, dicendomi che "Abbiamo già avviato la revisione", ma credo che lo sappiano anche i muri in quest'Aula, così come lo sappiano all'esterno.
Una revisione di una legge come questa, su cui esistono anche normative nazionali a cui fare riferimento, che sono state aggiornate... ci sono esperienze in altre Regioni, esiste una produzione anche molto utile ai fini di chi vuole fare un lavoro di cesello per scrivere la nostra legge, non credo che siamo in una situazione nella nostra Regione tale per cui sia così complicato operare una revisione della legge 4/2013.
Quello che avviene, questo sì, è un peggioramento continuo, anno dopo anno, di quella che è la situazione e crescono i casi, i numeri, ce lo dicono anno dopo anno i rapporti.
Allora, che ci vogliano tre anni per arrivare a dirmi oggi che la legge sarà scaricata nell'estate del 2025, quando saremo a scadenza di Legislatura? Ma io credo che sia una cosa veramente da mettersi le mani nei capelli, ma non è possibile che non riusciamo a produrre una revisione di questa legge in tempi brevi!
Mi ha detto che eravate a sentire tutte le varie parti già due anni fa, già lo scorso anno, me lo ripete adesso e mi dice che arriveremo all'estate del 2025. Ma io non lo so, è incredibile!
Tra l'altro, lei dice anche "Siete perfettamente a conoscenza del processo partecipato": no, non ne siamo perfettamente a conoscenza, ci sono state dette alcune cose, non sappiamo tutte le persone che sono state audite, a che punto è questo percorso che avete intrapreso, perché noi siamo state sentite una volta, e non era per la revisione della legge del 2013, ma era semplicemente su una nostra proposta di legge e ci era stato detto: "Abbiamo intenzione di fare una cosa globale, di inserire anche gli aspetti che voi affrontate in quella proposta di legge, che possiamo apprezzare o non apprezzare, ma vi riconosciamo di aver fatto...", cosa ce ne importa?!
Noi stiamo dicendo da tempo che, a nostro avviso, le due cose vanno separate, voi pensate di no, va bene, legittimo, però allora producete una bozza di testo, diteci qualche cosa.
Non lo fate, non lo avete fatto fino a qui? Benone, quello che noi chiediamo è prima di tutto una sollecitazione, e ho detto 90 giorni per arrivare a quel testo, perché dopo tre anni che mi si dice che lo si sta rivedendo, credo che 90 giorni siano anche tanti. Invece arriveremo a luglio del 2025, magari anche ad agosto, che così poi nessuno lo guarderà più quel testo. E poi l'altra cosa che chiediamo è di mettere in votazione, e a questo punto io mi appello ai Commissari della quinta Commissione, visto che noi non ne facciamo parte, perché su questa benedetta proposta di legge 64 si arrivi al voto, che sarà - io immagino - un voto negativo, non lo so, è possibile, però noi preferiamo che sia fatta chiarezza. Su quella proposta di legge si voti e sia quel che sia, ma non continuate a dirci che avete intenzione di approfondire, di mettere dentro anche le cose che noi abbiamo proposto, perché è bene così.
Se vorrete fare una legge che metterà all'interno anche nella revisione della legge 4/2013 tutto quello che riguarda le discriminazioni legate all'orientamento sessuale, mettetelo, ma, per favore, licenziate quell'altra proposta di legge.
Poi, Assessore, io la sollecito veramente a cercare di accorciare questi tempi, perché a luglio o ad agosto, non lo so, perché l'estate finisce il 21 di settembre, 2025 mi sembra effettivamente un po' troppo.
Presidente - Consigliere Manfrin, ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - Torniamo a quella che definirei una vexata quaestio di quest'Aula. Ringrazio le colleghe per aver posto il tema, ma direi che, secondo me, va fatta un po' di chiarezza su tre punti.
In primis, i dati: colleghe, voi avete riportato nel testo alcuni dati, peraltro così mi consta evidenziare come l'ultimo rapporto che è stato fatto a novembre da parte dell'USL è un rapporto trionfante, che esponeva dei dati dicendo: "Siamo stati bravi perché quest'anno abbiamo detto che ci sono state 125 violenze di genere, e siamo riusciti ad arrivare a questo grande risultato perché abbiamo formato i nostri operatori nel riconoscere qual è la violenza di genere".
L'ultima volta che ho controllato - e controllo tutte le mattine - per definire un qualcosa "violenza di genere", c'è bisogno che vi sia una denuncia, poi un processo, poi una condanna, tre gradi di giudizio e una verità che viene stabilita da una sentenza, sentenza ovviamente definitiva.
Ora, noi non abbiamo niente di tutto questo, abbiamo 125 segnalazioni che sono state riportate agli organi di informazione e, a fronte di una richiesta, non si è potuto spiegare se queste erano singole, erano multiple, se c'era stata una denuncia, se c'erano state delle azioni conseguenti, come e in quale maniera si era distinta la violenza di genere in quel caso. E ho fatto un esempio direttamente quando ho telefonato a chi quei dati li aveva raccolti, ho detto: "Ma scusate, se in strada due persone si azzuffano, ci sono un uomo e una donna e un uomo dà una sberla a una donna, quella è violenza di genere perché magari uno ha fatto un incidente con la macchina o quant'altro? " e mi hanno detto: "No, noi consideriamo tutto", quindi non c'è discernimento rispetto a questi dati. E io credo che la questione dei dati sia importante, perché capire esattamente e circoscrivere un fenomeno serva assolutamente per capire qual è l'effetto di questo fenomeno sulla nostra realtà.
Poi qui riportate il fatto che ci sono state 28 denunce: sono denunce, e le sentenze? Quante condanne ci sono state? Io lo chiedo, vogliamo capire, perché un conto è la denuncia e un conto è la condanna, quindi quando voi ci riporterete i dati sulle condanne, avremo una fotografia del fenomeno.
La questione invece è ancora un'altra, quindi sulla questione dei dati, noi non abbiamo certezze, vengono riportati dati che purtroppo non sono certi e riportano segnalazioni.
Dal punto di vista invece della normativa, la cosa che non avete riportato e che noi non riusciamo a comprendere è: quali sono le carenze della nostra legge? Perché qui c'è tutta una parte di premesse, ma non vengono evidenziate quali sono le carenze che la legge regionale oggi riporta. Io avrei avuto piacere di vedere, perché, giustamente, come lei ha detto, ci sono delle misure nazionali che già oggi agiscono quando si trattano le questioni del codice rosso, quindi c'è un codice rosso, che peraltro mi permetto sommessamente di segnalare, che non tratta soltanto la violenza di un genere rispetto a un altro, ma tratta di tutte le violenze, e una cosa che noi abbiamo sempre detto è che noi dobbiamo contrastare la violenza in qualsiasi forma e verso chiunque si rivolga.
Rispetto a questo, qui le carenze della nostra legge non sono evidenziate, quindi non si comprende esattamente in quale maniera e con quali motivazioni si debba riformare; quindi se eventualmente in una prossima iniziativa, che sono certo che farete, visto che avete chiesto di mettere in votazione la legge che avete proposto, se ci potrete evidenziare quali sono le carenze che attualmente la legge 4/2013 presenta, ve ne saremo grati e così avremo degli elementi in più per poter valutare.
Infine, non comprendiamo come mai in tutto il testo dell'ordine del giorno si riportino tutta una serie di dati, relativi appunto a denunce, arresti, maltrattamenti, abusi: questo che presentate inquadra il fenomeno della violenza maschile sulle donne, e poi dopo però chiedete di approvare rapidamente le disposizioni contro le discriminazioni e le violenze determinate dall'orientamento sessuale e dall'identità di genere. Perché qui non vedo nessun dato che viene riportato, quindi non si comprende sulla base di che cosa ci sia questa urgenza e soprattutto questa necessità.
Noi riteniamo che ogni proposta di legge vada iscritta, sostenuta, presentata e anche supportata sulla base di una carenza, di una mancanza, cioè si crea una mancanza, si crea una carenza e quindi evidentemente si interviene in maniera legislativa, se ovviamente c'è la facoltà di poter intervenire da parte della Regione, se è nelle competenze della Regione, per intervenire in questa facoltà.
Qui non comprendiamo esattamente quale sia la necessità della proposta di legge 64 che voi citate, perché in tutto il testo dell'ordine del giorno non ci sono dei dati che voi fornite rispetto a questo.
È evidente quindi che, così come strutturato e così come formulato, quest'ordine del giorno non può trovare il nostro voto favorevole.
Presidente - Assessore Marzi, come gruppo, ne ha facoltà.
Marzi (SA) - Come tutti sanno, è difficile tirarmi per i capelli, e men che meno, come nel suo caso, mettermi le mani nei capelli, però secondo me è corretto, a tutela degli uffici e del lavoro che si sta facendo, stigmatizzare il termine "vergognoso".
Siccome giustamente lei mi attribuisce tre anni di lavoro su una legge e io sono 19 mesi che faccio l'Assessore alle politiche sociali, credo che in questo caso, anche nel caso che lei giustamente richiama da parte sua, non ci sia un'espressione di lucidità.
La legge quadro di riferimento e il fatto di mantenere coerenza e di dire sempre la stessa cosa in Amministrazione è un vanto, quindi non soltanto non lo valuto a titolo personale, ma neanche a titolo amministrativo.
Magari invece è inopportuno, da un punto di vista politico, il fatto che lei continuamente stigmatizzi, forse per dare merito di un lavoro che tutti le riconoscono, indipendentemente da riportare continuamente le stesse iniziative, quando le vengono date risposte puntuali, coerenti e quindi sempre uguali.
Presidente - In cosa consiste il fatto personale? Un minuto.
Minelli (PCP) - No Assessore, guardi, non è così. Io ho detto a lei che è vergognoso che mi vengano date sempre le stesse risposte, qui non mi rispondono gli uffici in quest'Aula... non c'è neanche più e non ascolta. Mi vengono date da chi occupa quel posto, quindi io mi sento rispondere da anni le stesse identiche cose e mi permetto di dire che è vergognoso dirmi a questo punto, dopo tre anni, che andremo ancora per un altro anno e più. Eh no!
Presidente - Siamo veramente al limite, come fatto personale. Consigliere Restano, per il gruppo, ne ha facoltà.
Restano (RV) - Annuncio la nostra astensione, però la risposta dell'Assessore mi dà l'opportunità di prendere atto che è necessaria una legge quadro sul tema perché è inopportuno parcellizzare tanti interventi.
Non posso che rilevare una cosa, Assessore, senza voler offendere nessuno: a volte, visto che siamo in tema sanitario, mi sembra che soffriate un pochino di bipolarismo politico, perché sull'invecchiamento attivo non è necessaria una legge quadro.
La invito a leggere oggi le considerazioni degli anziani del Partito Democratico, cioè della CGIL, su La Stampa locale e a cosa si riferiscono rispetto al trattamento degli anziani e alle necessità.
Allora facciamola questa legge quadro sull'invecchiamento attivo.
Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 2
Favorevoli: 2
Astenuti: 32 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lavy, Lucianaz, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Planaz, Restano, Sammaritani, Sapinet, Testolin).
L'ordine del giorno non è approvato.
Nel comunicare all'Aula che mi assenterò per partecipare da remoto a una riunione dell'Assemblea della Conferenza dei Presidenti delle Assemblee, sospendiamo il Consiglio per una breve pausa e riprendiamo tra dieci minuti.
Il Consiglio è sospeso.
La seduta è sospesa dalle ore 11:06 alle ore 11:19.
Marguerettaz (Presidente) - Signori, riprendiamo i lavori. Dovremmo essere all'ordine del giorno 11 di Rassemblement. Per la presentazione dell'ordine del giorno, la parola al collega Brunod.
Brunod (RV) - Quest'ordine del giorno ha come titolo "Prevedere un controllo di tutta la segnaletica verticale e orizzontale presente sull'intera sentieristica del territorio regionale".
Abbiamo appreso, all'interno dell'Assessorato ...
Presidente - Scusate, colleghi, per favore, un po' di silenzio.
Brunod (RV) - ... agricoltura e risorse naturali, che l'Assessorato proseguirà l'attività di rilancio del settore forestale al fine di sostenere l'occupazione e rinforzare la manutenzione del territorio, sia tramite interventi di amministrazione diretta, sia con l'affido di lavori a ditte esterne nell'ambito della viabilità forestale, degli interventi selvicolturali e della sentieristica.
Sempre l'Assessorato continuerà a favorire la promozione e la manutenzione della rete escursionistica regionale e quant'altro, non sto a dilungarmi su quel tratto che l'abbiamo già detto ieri.
Evidenziamo che nella sezione 3, per quanto riguarda l'Assessorato allo sport e turismo, relativamente alla strategia da adottare per affrontare la destagionalizzazione, occorre proseguire con le azioni guidate dalla visione che mette al centro dello sviluppo del sistema turistico regionale, della comunicazione della destinazione Valle d'Aosta la sua unicità, grazie a un territorio che si sviluppa in altezza, sino al raggiungimento delle più alte vette.
Il perseguimento di questa direttrice si attua, tra le altre cose, con la differenziazione dell'offerta, assegnando un'importanza prioritaria allo sviluppo e alla promozione delle componenti che afferiscono alle categorie del turismo lento, culturale ed enogastronomico.
Un rilievo significativo dovrà anche essere attribuito a proposte tipiche delle stagioni di spalla, come gli itinerari per l'osservazione dei colori autunnali, oltre che al nuovo prodotto turistico "Cammino Balteo", che è stato ideato proprio per favorire la dislocazione dei flussi turistici nel tempo e nello spazio e della sempre più attuale Via Francigena.
Occorre anche indirizzarsi verso una diversificazione delle destinazioni, a tutto vantaggio di una maggiore sostenibilità e resilienza del sistema turistico regionale nel suo complesso.
Ricordiamo che sul tema relativo alla rete sentieristica presente sul territorio regionale, sia per quanto riguarda gli interessi di competenza e interesse regionale, ma anche sugli altri, sulle criticità e sulle grandi potenzialità di questo settore, abbiamo presentato diverse iniziative nel corso della Legislatura, tenendo conto soprattutto che negli ultimi anni abbiamo ricevuto varie segnalazioni e indicazioni da parte di turisti, fruitori della sentieristica presente sul territorio regionale, ma anche da esperti professionisti della montagna, relative alle criticità, dubbi e difficoltà riscontrate nel percorrere alcune parti di sentieri presenti sul territorio regionale, sentieri dove, in diversi casi, ci è stato fatto presente che, nonostante siano presenti sul geonavigatore regionale, poi però, purtroppo, sono privi o carenti della relativa sentieristica sul terreno.
Abbiamo riscontrato quindi che sul sito di riferimento, il geoportale dove ci sono tutti i sentieri della nostra regione, nella prima schermata del catasto sentieri vi è riportato quanto segue: "A causa degli interventi meteorologici di fine giugno, i sentieri potrebbero essere interessati da interruzioni del percorso. In attesa della completa ricognizione della rete sentieristica e dell'effettuazione degli eventuali interventi di ripristino, si raccomanda di informarsi in loco sulle condizioni di percorribilità".
Note di corretto utilizzo del programma, sul geonavigatore è visibile tutta la rete sentieristica della Valle d'Aosta, anche se alcuni tratti sono poco frequentati e privi di segnaletica, si dice; gli itinerari, invece, propongono percorsi di maggiore interesse e con segnaletica.
L'Amministrazione invita chiunque utilizzi le informazioni, le tracce GPS oppure le mappe, a prestare la massima attenzione all'utilizzo delle informazioni e che l'utente, pertanto, prima di procedere alle informazioni sulla rete sentieristica, espressamente esonera da qualsiasi responsabilità i gestori del sito.
Abbiamo rilevato, aprendo sempre questo sito ufficiale della Regione, che vengono riportate le seguenti informazioni: "Benvenuti nel portale di accesso ai servizi di consultazione del catasto sentieri della regione. Il catasto sentieri rende disponibile ai frequentatori della montagna una rete sentieristica di circa 5000 km su cui l'Amministrazione regionale, i Comuni e le Unités effettuano periodiche manutenzioni".
Evidenziamo che la presenza insufficiente, dubbiosa o a volte deteriorata dalla segnaletica verticale ed orizzontale lungo i sentieri, o peggio ancora, l'assenza della segnaletica sui sentieri, oltre a non permettere in modo soddisfacente la realizzazione di una gita o escursione, può portare a condizioni di rischio, dove la sicurezza degli utenti viene a mancare con conseguenti possibili richieste degli interventi di soccorso.
In questi ultimi tempi, molto spesso succede proprio che vi sia questa necessità, anche di dover far partire le squadre di soccorso per andare a recuperare persone che si sono perse, quindi si sono messe in potenziali condizioni di rischio che magari si sarebbero potute evitare in altro modo.
Tenendo conto della costante crescita del turismo outdoor, delle sue importanti potenzialità per la nostra regione, anche per quanto riguarda le strategie da adottare per affrontare la destagionalizzazione turistica, si impegna l'Assessore competente a prevedere, a partire dalla prossima primavera, in sinergia con tutti i Comuni e le Unités, una verifica dello stato della segnaletica verticale e orizzontale di tutta la rete sentieristica presente sul territorio regionale e in seguito programmare e definire tutte le necessarie azioni e interventi secondo un criterio di priorità, affinché, come Valle d'Aosta, si possano garantire e offrire servizi relativi al settore outdoor sempre più precisi e performanti, e allo stesso tempo garantire migliori condizioni anche dal punto di vista della sicurezza per i fruitori dei nostri sentieri ed itinerari.
Presidente - La parola all'assessore Carrel, grazie.
Carrel (PA) - Si ricorda, come abbiamo già fatto durante altre discussioni e anche in questi ordini del giorno del DEFR, che, indipendentemente dalla quota, gli itinerari escursionistici sono classificati in itinerari regionali e itinerari comunali.
Per tutti gli interventi su itinerari regionali e comunali, ogni anno viene redatto il Piano degli interventi di lavori, che viene ridefinito e approvato entro il mese di marzo, in base all'avanzamento dei lavori, alle eventuali criticità sopravvenute, alle nuove richieste dei Comuni e alla disponibilità finanziaria, tecnica e di risorse umane, dando priorità agli itinerari regionali, alla Via Francigena e al Cammino Balteo.
L'Assessorato agricoltura e risorse naturali esegue attività di monitoraggio delle condizioni di percorribilità tramite il Corpo forestale della Valle d'Aosta ed effettua interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.
Il Corpo forestale segnala inoltre agli enti di competenza eventuali situazioni di degrado della segnaletica relativa ai sentieri di competenza.
La gestione della cartellonistica e della segnaletica è quindi di competenza sia regionale che comunale, e la suddetta viene rinnovata ed eventualmente sostituita contestualmente agli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria.
In virtù dell'ordine del giorno, credo che possa prendermi l'impegno di sollecitare gli uffici a un controllo ulteriore, ma un controllo che - come può vedere dalla mia risposta - cerca di essere più puntuale possibile in base a quelle che sono le risorse umane disponibili all'interno del Dipartimento.
Presidente - Grazie. La parola al collega Brunod.
Brunod (RV) - Ringrazio l'Assessore per aver nuovamente affrontato questo tema, un tema su cui torniamo sovente perché tutti ci rendiamo conto dell'importanza a livello strategico di questo settore. Ovvio che ci abbia risposto lei perché è la sua competenza, ma è un settore che è trasversale, perché va comunque a toccare la parte dell'Assessorato al turismo, all'interno del quale - come si è scritto in diversi passaggi del DEFR - si tiene molto a questi aspetti e alla loro valorizzazione da un punto di vista turistico. Ma era giusto affrontare il tema ed approfondire questa tematica perché, come lei ha detto questa volta e ci ha ribadito in altre occasioni, ci sono delle competenze.
È anche vero, però, che quando parliamo di sistema turistico parliamo nel suo complesso e quando valorizziamo tutte le località della nostra regione non guardiamo poi se si parla di Regione, Comune o quant'altro, ma del sistema turistico Valle d'Aosta a 360 gradi.
Noi abbiamo capito dalla sua risposta che ha colto l'obiettivo di quest'ordine del giorno, che era proprio quello di lavorare e sensibilizzare anche per quegli itinerari che sono itinerari storici, presenti sul nostro territorio, che sono inseriti nel geoportale, ma in cui poi purtroppo con gli anni, magari per una minore frequentazione o per via degli agenti atmosferici o di tante altre condizioni, ad oggi non è più presente la segnaletica sul territorio.
Questo è un aspetto che riteniamo molto, molto importante, perché se è vero che un valdostano che frequenta questo itinerario può riuscire a orientarsi, e quindi a cercare di risolvere possibili condizioni di criticità e sicurezza che si presentano in base anche alle condizioni atmosferiche o qualsiasi altra condizione, dobbiamo sempre pensare che un turista che viene da fuori regione non conosce il territorio, magari si consulta sul sito di riferimento - ed è giusto che sia così -, magari scarica anche la traccia, poi va sul terreno e va a infilarsi in condizioni di criticità, che poi sapete bene tutti voi quali situazioni e scenari si possono aprire da quando poi uno si perde, si fa male e quant'altro.
Questo era un po' l'obiettivo; ci fanno piacere la sua apertura, il suo impegno e soprattutto la disponibilità a impegnarsi affinché ci sia ancora più attenzione di quanto si faccia oggi su questo settore. Quindi siamo convinti che lei avrebbe comunque accettato quest'ordine del giorno. Poi, ovviamente, come è stato detto e ribadito, gli ordini in scuderia bisogna eseguirli, quindi va bene così.
Grazie, lo ritiriamo.
Presidente - Ordine del giorno n. 12 di Forza Italia. Per la presentazione, la parola al collega Ganis.
Ganis (FI) - Quest'ordine del giorno ha, come finalità, la promozione della sicurezza e la prevenzione degli incidenti in montagna.
Purtroppo, in questi ultimi mesi, si sono verificati una serie di incidenti in montagna nella nostra regione, anche mortali. Proprio per queste ragioni, anche il direttore del Soccorso alpino valdostano ha messo in evidenza alcuni concetti di prevenzione appunto per chi va in montagna.
Permettetemi di ringraziare tutti i professionisti e i volontari che intervengono in caso di emergenza e di incidenti, mettendo a rischio anche la loro vita, e l'ha ricordato anche il collega Brunod.
Tornando invece all'ordine del giorno, come gruppo di Forza Italia, ci presentiamo oggi con una proposta che intende rispondere a un'esigenza sempre più sentita nella nostra regione: la promozione della sicurezza e della consapevolezza nella fruizione del nostro straordinario territorio montano.
La Valle d'Aosta è da sempre riconosciuta come una destinazione d'eccellenza per l'attività legata alla montagna, dalle escursioni all'alpinismo fino agli sport invernali. Tuttavia, come ho ben evidenziato in premessa, l'aumento di incidenti e anche l'aumento costante di visitatori, poco preparati e non pienamente consapevoli dei rischi, mette in difficoltà la struttura in generale, quindi questo impone una riflessione approfondita sulle misure di prevenzione e formazione che possiamo adottare per tutelare tanto i turisti quanto il nostro territorio.
La professione di guida alpina e di maestro di sci, figure storiche, riconosciute anche come presidi del territorio, non è solo una professione tecnica, ma assume anche un ruolo fondamentale di educazione e promozione culturale.
Questi professionisti non solo accompagnano gli alpinisti lungo i percorsi più impervi, ma sono anche ambasciatori di valori quali il rispetto per la montagna e la sicurezza.
Per queste ragioni, la loro funzione dovrebbe essere valorizzata soprattutto nella formazione sulle nuove generazioni, affinché si avvicinino alla montagna in modo consapevole e responsabile.
In questo ordine del giorno, quindi, poniamo l'attenzione sulla necessità di integrare, nel piano dell'offerta formativa delle scuole valdostane, progetti che promuovano la sicurezza in montagna, curati appunto dall'Unione valdostana guide di alta montagna e dall'Associazione valdostana maestri di sci.
Presidente - La parola all'assessore Jean-Pierre Guichardaz.
Guichardaz J. (FP-PD) - Come ho avuto modo di dire, anche per una questione di coerenza di lettura rispetto alle due deleghe nella mia risposta in replica, ci siamo già presi carico come sistema, insieme ai colleghi Bertschy, Grosjacques e Caveri, stiamo già lavorando intensamente nelle scuole già con dei progetti che ci vedono, insieme agli accompagnatori di media montagna, alle guide alpine, maestri di sci e ad altri soggetti che si occupano di questo tema. Quindi la volevo confortare. Non sto a rileggere di nuovo l'intervento che ho fatto anche per non ripetere le cose già dette.
Presidente - Qualcuno chiede la parola? Si è prenotato il collega Restano, ne ha facoltà.
Restano (RV) - Avrei gradito più precisione negli altri soggetti. Mi permetto di sottolineare che il sistema Valle d'Aosta, così come concepito, e credo sia un buonissimo sistema quello del soccorso, prevede - come da lei accennato - anche altri attori: il soccorso alpino della Guardia di finanza piuttosto che Vigili del fuoco in altre condizioni e altri operatori ancora.
Penso, e credo, che lei si riferisse a questo, quando è intervenuto: che nell'ambito di una corretta informazione e formazione dei nostri giovani, quindi interventi verso i ragazzi, sia opportuno coinvolgere veramente tutti gli attori, al fine di trasmettere quella che realmente è, un'attività inclusiva, che viene svolta da tutte le figure di professionisti della montagna appartenenti a organismi militari, civili e soprattutto il nostro prodotto della montagna che sono le guide alpine, gli accompagnatori di media montagna e i maestri di sci.
Presidente - Altri che si prenotano? La parola al collega Ganis.
Ganis (FI) - Ben venga la presa in carico del problema, però anch'io, come ha ben evidenziato il collega, avrei preferito e gradito anche una risposta più approfondita, cosa che lei è bravo a fare, no? Quindi cercherò di farlo io.
Noi, come gruppo, crediamo fortemente in questi progetti, quindi anche in forma estemporanea; progetti che debbano acquisire un carattere più strutturato ed organico, per garantire una formazione continua e capillare sui temi di prevenzione per quanto riguarda gli incidenti in montagna.
È nostro compito, cioè di tutti, creare le condizioni per rendere questa formazione accessibile e sistematica, nel pieno rispetto appunto dell'autonomia scolastica.
Solo così potremo formare generazioni che, pur apprezzando la bellezza e le opportunità offerte dalla nostra montagna, siano anche consapevoli dei rischi e pronti a gestirli in modo responsabile, perché lei lo sa benissimo, Assessore: la prevenzione parte anche dalle scuole, il luogo ideale per radicare la cultura della salute e anche quella della sicurezza.
Il nostro obiettivo è duplice: da un lato garantire la sicurezza di chi si avvicina alla montagna, dall'altro è promuovere la montagna come strumento di inclusione sociale e di accessibilità, quindi aperta a tutti, ma sempre in modo sicuro e informato.
Questo ordine del giorno quindi rappresenta una risposta concreta alle esigenze del nostro territorio e della comunità in cui viviamo, nonché un investimento per il futuro e per la nostra regione.
Seppur lei giustamente, insieme ai suoi colleghi e all'Amministrazione, abbiate già intrapreso un percorso di inserire questo progetto all'interno delle scuole, noi come gruppo ne riconosciamo l'importanza e l'urgenza e per questo motivo la porteremo al voto.
Presidente - Grazie. Altri interventi? Non ci sono altri interventi, metto in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 33
Votanti: 13
Favorevoli: 13
Astenuti: 20 (Barmasse, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Minelli, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin).
L'ordine del giorno non è approvato.
Ordine del giorno n. 12 della Lega. Per la presentazione, la parola al collega Distort.
Distort (LEGA VDA) - Quest'ordine del giorno porta il titolo "Riconversione ad uso residenziale e sociale dei fabbricati dismessi non residenziali".
Con quest'ordine del giorno intendiamo suggerire al Governo una nostra proposta per migliorare gli obiettivi di attuazione del Documento di Economia e Finanza in riferimento al capitolo 1.6 di competenza dell'Assessorato opere pubbliche, territorio e ambiente, dove si riferisce a pagina 145: "Il tema dell'edilizia residenziale pubblica assume inoltre un fondamentale rilievo con importanti e impegnativi programmi di riqualificazione di numerosi edifici e un ambizioso programma di rigenerazione per la realizzazione di 80 nuovi alloggi".
Avevo già citato in un ordine del giorno, più o meno, non proprio di pari oggetto ma comunque all'interno dell'ambito, sulle case popolari o comunque sull'edilizia residenziale pubblica.
La previsione per i prossimi tre anni è consegnare 80 alloggi.
Bene, ma noi sappiamo che il fabbisogno abitativo attualmente si attesta nell'ordine di circa 600 nuclei richiedenti, compresi i nuclei che chiedono mobilità, e tale numero è destinato ad aumentare nel futuro prossimo per l'incremento degli scenari purtroppo di povertà, che speriamo si possano invertire come tendenza.
Siamo qui per questo, voi siete qui per questo.
Questa analisi, che voi dovreste avere ben chiara, se intendete amministrare correttamente, vi fa capire che è indispensabile mettere in atto nuove misure ben più ampie per il reperimento di spazi abitativi, bisogna poter arrivare in breve tempo a soddisfare le attuali 600 richieste, ben più di quanto attualmente in programma. Quindi è del tutto evidente che la realizzazione di 600 o 500 - secondo le modalità di conteggio, comunque stiamo parlando di diverse centinaia - nuove unità abitative di edilizia residenziale pubblica è complicata da alcuni elementi: uno sicuramente un imponente impegno di finanza pubblica, altro elemento i tempi di attuazione che fisiologicamente sono destinati a dilatarsi molto nel tempo (immaginiamo gli appalti, immaginiamo anche soltanto cosa è successo e cosa è in corso dal punto di vista dell'esecuzione delle opere di superbonus nel quartiere Cogne, contenziosi con le imprese); quindi tutta una serie di problematiche che prolungano i tempi.
E poi c'è un altro elemento fondamentale, cioè l'elemento del consumo di suolo.
C'è l'obiettivo europeo di ridurre il consumo di suolo, noi possiamo capire, il reperimento di 600 unità abitative non deve essere un turnover, non deve essere di ristrutturare 600 unità già esistenti, bisogna andare a reperire laddove c'è la possibilità di mettere in atto nuova costruzione o ristrutturazione di fabbricati dismessi.
Ecco, è proprio qui che si focalizza il contenuto di questa nostra iniziativa.
Si tratta di trovare una risposta che sia efficace alle esigenze abitative attuali e di un futuro prossimo, quindi bisogna pensare a formule diverse, virtuose, snelle, coraggiose e che sappiano innescare anche i meccanismi dell'iniziativa privata.
Noi non siamo né al Governo della Regione, né in maggioranza, ma con le conoscenze e le armi di cui disponiamo vogliamo consegnare una nostra ricetta, nell'obiettivo di facilitare il reperimento di nuove unità abitative, contenendo al tempo stesso il consumo di suolo e garantendo una corretta rigenerazione urbana.
Potrebbe essere utile l'ipotesi di riconvertire esclusivamente ad uso abitativo sociale, non residenziale in genere, non residenziale speculativo, ma abitativo-sociale, edifici in disuso la cui attuale destinazione d'uso non risulta essere quella residenziale, quindi - tanto per fare degli esempi - potrebbero essere edifici commerciali, artigianali, industriali che non vengono più utilizzati (tra l'altro, questo si collega anche un po' alla desertificazione del commercio), strutture che comunque immaginiamo di media taglia che concludono il proprio ciclo di attività e quindi rimangono questi dinosauri o questo cimitero di elefanti, che va a nutrire lo spazio costruito dismesso, e che tra l'altro mette in atto anche meccanismi di basso livello urbano.
Questa soluzione prevede di operare scelte, quindi di disciplina urbanistica. Non chiede di impegnare soldi, chiede di impegnare risorse intellettuali, normative, visione politica.
Scelte di disciplina urbanistica che però sia coraggiosa e che vada oltre l'ottica delle zonizzazioni e della rigidità delle destinazioni d'uso.
Noi sappiamo che la disciplina urbanistica non è questo tormentone di deformazione professionale, ma è a tutti gli effetti oggettiva.
L'urbanistica, se ben gestita, può rivelarsi un interessante strumento in grado di innescare meccanismi virtuosi, capaci di rispondere alle esigenze di una comunità in breve tempo, incentivando le iniziative private e consentendo così di ridurre l'impegno di finanza pubblica.
Certo, immagino che ci sia un'area politica che veda con sospetto tutto ciò che ha a che fare con l'iniziativa privata, soprattutto in edilizia; noi vogliamo toglierci di dosso dei pregiudizi e guardare alla realtà in termini assolutamente laici e obiettivi.
Il pensare che a fianco agli impegni della pubblica Amministrazione, che usa risorse pubbliche, ci sia un'attività di tipo privato è una soluzione virtuosissima dal punto di vista di educazione civica, di funzionamento di una società.
Vi ricordo che la disciplina urbanistica rientra, appunto, esattamente nell'ambito di competenze primarie della Regione e allora, alla luce di queste riflessioni, con quest'ordine del giorno, chiediamo al governo della Regione - ed è una domanda retorica, perché conosciamo già la risposta, sarà una risposta di astensione, ciò non toglie il fatto che noi oggi vogliamo formalizzare il fatto che noi un'idea l'abbiamo, una visione l'abbiamo, una ricetta l'abbiamo e la vogliamo evidenziare con quest'ordine del giorno - di considerare, nell'elaborazione dell'aggiornamento alla legge regionale 11/98, una previsione normativa, opportunamente disciplinata - certo, noi stiamo dando una direzione, non stiamo dicendo in che modo esecutivamente attuare questa nostra visione - che consenta, a soggetti pubblici o privati, relativamente a edifici esistenti non residenziali in disuso, interventi di riconversione che comprendano la destinazione residenziale in superamento dei vincoli urbanistici di zona, ovviamente purché (questo è fondamentale) gli usi residenziali consistano esclusivamente in interventi di tipo abitativo-sociale.
Presidente - Per la risposta, la parola all'assessore Sapinet.
Sapinet (UV) - Dire che ci stiamo lavorando potrebbe sembrare una fase di circostanza, ma invece è la realtà, e colgo l'occasione per ringraziare la struttura pianificazione territoriale per il lavoro che sta portando avanti in una situazione sicuramente di difficoltà, ma la carne al fuoco è tanta, così come ringrazio i colleghi della terza Commissione con i quali si stanno portando avanti i vari dossier.
È stato dato un segnale sulla legge 24/2009 sul Piano Casa: segnali importanti, sia nell'ambito del rilancio dei borghi per la sua applicazione in zona A, sia al settore imprenditoriale, ma anche dal punto di vista ambientale, di cui abbiamo ricordato i dati importanti nell'ambito del consumo del suolo.
Adesso abbiamo altri appuntamenti, quindi la prima modifica leggera della legge 11, la prima manutenzione che era già in programma, ma alla quale verranno associati anche i ragionamenti sulla legge Salva Casa e la sua applicazione nella nostra regione, e poi il lavoro che seguirà sul PTP.
Come detto, si sta lavorando anche in tale direzione, come abbiamo già in altre iniziative ricordato.
La legge Salva Casa ammette sempre alcune destinazioni d'uso, tra le quali quelle residenziali nelle zone A, B e C dei piani regolatori; noi stiamo recependo, e ne discuteremo, e sicuramente lei sarà protagonista in Commissione nell'ambito appunto della manutenzione della legge 11, che verrà portata all'attenzione di quest'Aula nei tempi che già abbiamo annunciato.
Insediare questi immobili significa intervenire anche sul tessuto sociale di un quartiere, significa dare servizi, progettare un'area dove devono vivere e convivere persone.
Non è quindi un'operazione che si risolve semplicemente derogando a tutto, lo sa bene, ma è un'iniziativa interessante che deve essere ben gestita.
Ricordo anche che ARER sta mettendo in campo diverse azioni di cui abbiamo parlato diffusamente nei mesi scorsi, sia a completamento del Superbonus, sia sfruttando bandi nazionali che fanno riferimento al PNRR; un'operazione che abbiamo esaminato attentamente anche in Commissione e che sta dando risposte in tal senso.
Rimanderei quindi questa valutazione, quella in merito alle misure suggerite, nel prossimo esame delle modifiche alla legge regionale n. 11/98 in relazione anche al DL Salva Casa, pertanto inviterei il ritiro dell'iniziativa, in alternativa ci asterremo.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Baccega, ne ha facoltà.
Baccega (FI) - In realtà ringrazio il collega Distort per aver presentato quest'idea, questo percorso che si potrebbe intraprendere per dare delle risposte non nell'immediato, ma per avviare un percorso che vada a calmierare quella che è un'esigenza che è venuta fuori con grande chiarezza questa mattina dai diversi interventi che si sono succeduti.
C'è un'esigenza di alloggi molto forte, ci sono strutture sul territorio che possono essere acquisite o magari sono già anche delle strutture pubbliche, sarebbe opportuno fare una breve ricognizione per capire quali di queste possano avere, come indirizzo, quello scopo e poi ovviamente si tratterà di finanziare, di trovare le risorse.
Più avanti avremo anche noi un ordine del giorno che va in quella direzione, due anni fa è stato approvato, quest'anno pare che non verrà approvato, però ci proveremo.
Quindi noi lo votiamo con convinzione perché riteniamo che si debba cominciare a dare una svolta anche dal punto di vista dell'edilizia privata, oltre che dell'edilizia residenziale pubblica.
Presidente - Altri interventi? Ha chiesto la parola il consigliere segretario Distort, ne ha facoltà.
Distort (LEGA VDA) - Grazie Assessore per la risposta che fa comunque intravedere che nei lavori di approfondimento e di aggiornamento della legge 11 potrebbe esserci anche uno spazio, aprirsi una sorta di finestra che va in tal senso e, facendo parte della terza Commissione, sarà mia cura monitorare a prosecuzione.
Ribadisco, comunque, a scanso di equivoci, visto che lei ha citato il fatto che non si intende andare nella linea di derogare a tutto: è ovvio che non se ne parla nemmeno, io non intendo minimamente derogare a tutto, non è nella mia linea, né dal punto di vista politico, né dal punto di vista professionale.
Dico semplicemente che bisogna saper pensare a formule diverse. Se vogliamo arrivare semplicemente a un obiettivo di rispondere alle esigenze abitative, uno, l'altro elemento è contenere il consumo di suolo e il terzo è portare avanti iniziative di rigenerazione urbana per migliorare la qualità urbanistica, la qualità del nostro territorio, questi tre elementi messi insieme compongono un sillogismo che arriva nella linea di dover ripensare a modelli, bisogna avere il coraggio.
Quando ero studente di architettura, avevo annotato che il mio docente di teoria dell'urbanistica, tra i tanti insegnamenti, diceva, le cito: "L'urbanistica si presta ad essere una scienza perversa, perché nell'intento di dover disciplinare tutto, ponendo dei limiti a tutto, pone limiti anche al buon senso. Bisogna saper pensare ad un'urbanistica che, anziché porre dei limiti, sappia rispondere alle esigenze di una comunità".
Questo non è far west, questa è visione.
L'urbanistica poi è il punto di incontro, sappiamo, l'ho detto diverse volte, l'abbiamo condiviso insieme tra l'attività professionale dell'architetto pianificatore e l'attività politica dell'amministratore; quindi, voi che siete amministratori dovete fare una scelta, o decidete di amministrare e di indirizzare l'urbanistica o vi ritrovate a subirla, e non solo la subite voi, ma lasciate che la subiscano i cittadini?
Avete ancora sì e no 11 mesi di governo, scegliete se dare indirizzi a questo settore così importante o se subire delle regole.
Concludo con una citazione del grande Gandalf nel Signore degli Anelli che dice, ad un certo punto: "Tutto quello che dobbiamo decidere è cosa fare con il tempo che ci rimane". Buon lavoro. Chiaramente porto al voto.
Presidente - Ci sono altri interventi? Non vedo altri interventi, mettiamo in votazione l'ordine del giorno 12 della Lega. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 14
Favorevoli: 14
Astenuti: 20 (Barmasse, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Minelli, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin).
L'ordine del giorno non è approvato.
Ordine del giorno n. 12 di PCP. Per la presentazione, la parola alla collega Erika Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz E. (PCP) - Abbiamo già affrontato ieri, diversi di noi, il tema dell'Università, non tanto rispetto al contenitore che sappiamo fare acqua, ma rispetto al contenuto, quindi sul fatto che all'interno del DEFR ritroviamo veramente un po' tutto l'universo mondo, nel senso che si esplicita la volontà di uno sviluppo dell'attività didattica e di ricerca per un maggior riconoscimento dell'ateneo a livello internazionale e si parla di ampliare l'offerta formativa progettando nuovi corsi in ambito educativo, di innovazione sociale, di comunicazione e nuove tecnologie, nonché nell'ambito geologico, applicativo geofisico, cioè un po', come dicevo, tutto lo scibile umano.
Con questa impegnativa chiedevamo di venire in Commissione per svolgere incontri di approfondimento, soprattutto con i vertici dell'Università, per conoscere le intenzioni.
Dalla replica dell'Assessore, abbiamo comunque colto lo spunto del piano triennale dello sviluppo 2024-2026 su cui abbiamo iniziato ieri l'analisi, dopo che l'Assessore ci ha informato, quindi ritireremmo quest'ordine del giorno analizzando prima il piano e poi portando una mozione o qualcos'altro nel prossimo Consiglio.
Presidente - Un doppio grazie alla consigliera Guichardaz.
Ordine del giorno n. 12 di Rassemblement Valdôtain. Per la presentazione, la parola al collega Restano.
Restano (RV) - Questo ordine del giorno ha il titolo: "Eventi di grande rilievo sportivo".
Abbiamo letto con interesse e con piacere al punto 1.8 dell'Assessorato turismo, sport e commercio, che alla voce "sport" vi sono indicati i grandi eventi che saranno organizzati quest'anno.
In effetti viene scritto: "Oltre alle manifestazioni sportive realizzate in continuità con il passato, il settore sportivo sarà implementato con competizioni di rilievo nazionale e internazionale. Nel corso dell'anno 2025, infatti, il territorio valdostano potrebbe ospitare eventi di grande rilievo sportivo, per i quali sono in corso interlocuzioni oppure, in alcuni casi, gli accordi sono già in fase di definizione".
Di seguito vengono elencati i grandi eventi: Coppa del mondo di sci nordico, Coppa del mondo di Sci alpino, Coppa del mondo di mountain bike, Giro ciclistico d'Italia, ritiri calcisti, Ultra Trail di livello internazionale con l'UTMB, Coppa del mondo di Skyrunning a Châtillon, Campionati italiani di biliardo a Saint-Vincent.
Alla luce di quanto affermato sul DEFR e nell'ottica della trasparenza dell'attività della pubblica Amministrazione, chiediamo al Governo di produrre alla Commissione consiliare competente, prima della predisposizione del bilancio, una relazione che contenga i presunti impegni di spesa previsti per ogni singolo evento, quali sono le associazioni che si intendono coinvolgere, gli enti del territorio, eventualmente privati, quali aziende o singoli, che collaboreranno con la Regione e quale sarà il loro impegno, nonché i ritorni ipotizzati in termini di incremento turistico, promozione del territorio, incremento della pratica dell'attività sportiva da parte della popolazione valdostana.
Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Grosjacques, ne ha facoltà.
Grosjacques (UV) - Per quel che riguarda le interlocuzioni con i vari comitati, come lei sa, ci sono delle attività che si ripetono, quindi hanno già dei comitati di riferimento, mentre su altri stiamo ragionando sull'organizzazione con le località che ospiteranno queste manifestazioni.
Per quel che riguarda i flussi che lei ci chiede, ovviamente potranno essere misurati solo dopo l'effettuazione delle manifestazioni, in quanto gli eventi sportivi con valenza turistico-promozionale possono produrre un indotto diretto derivante dalla presenza sul territorio dei protagonisti della manifestazione e dei loro accompagnatori; cito il caso di Next Gen, dove la carovana è stata qui alcuni giorni e sono stati misurabili e misurati i benefici in termini economici dell'investimento effettuato in quanto disponiamo dei periodi di soggiorno.
Molto più complesso è invece il cosiddetto ritorno indiretto, ovvero il flusso turistico futuro generato dalla promozione dell'evento rivolta all'universo dei potenziali fruitori del nostro territorio.
Esistono dei metodi scientifici che, con un buon grado di approssimazione, possono portare alla quantificazione in termini economici dell'indotto indiretto, ma occorrerebbe affidare un incarico ai pochi operatori privati specializzati che dispongono delle competenze necessarie per quantificare i flussi di ritorno e l'economia dagli stessi generata per addivenire all'individuazione del reale effetto moltiplicativo dell'investimento pubblico effettuato.
Per quel che riguarda invece la domanda sugli impegni di spesa, di questo, ovviamente, discuteremo e relazioneremo in Commissione all'atto della presentazione del bilancio.
Presidente - Qualcuno si prenota? Ha chiesto la parola il collega Restano, ne ha facoltà.
Restano (RV) - Grazie Assessore per la risposta.
È importante la raccolta dati, è importante però determinare in precedenza per prevedere quali siano i dati da valutare e da raccogliere prima che l'evento venga svolto, in maniera da prepararsi e da quantificare successivamente quello che è il ritorno.
Lei ha detto, giustamente, che occorrerebbe dare un incarico; noi siamo a favore di quest'incarico, anche per poi poter programmare con scienza e coscienza i futuri investimenti sui grandi eventi.
Sarebbe opportuno, visto l'importante elenco di manifestazioni che, ripeto, noi guardiamo con favore, avere un'idea di quello che è il budget che andiamo a impegnare o che andremo a impegnare, proprio per poter fare le giuste valutazioni.
Quando si fa una norma, e lei ce lo insegna, si prevede un articolo con le clausole valutative. Abbiamo appena votato una norma, io a favore, sull'organizzazione di un grande evento che è qua indicato, la Coppa del mondo di mountain bike a La Thuile, e sarebbe importante, per gli eventi che non sono previsti da una norma specifica, mettere una clausola valutativa, solo per poter comprendere se stiamo andando dalla parte giusta o meno, o cosa si può modificare per il futuro.
Presidente - Altri intendono intervenire? Non ci sono richieste di intervento? Metto in votazione l'ordine del giorno n. 12 di Rassemblement. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 16
Favorevoli: 16
Astenuti: 18 (Barmasse, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin).
L'ordine del giorno non è approvato.
Ordine del giorno n. 13 di Forza Italia. Per la presentazione, la parola al collega Marquis, ne ha facoltà.
Marquis (FI) - L'ordine del giorno in discussione è la proposta di predisporre un piano per contrastare la denatalità in Valle d'Aosta.
Abbiamo avuto modo di approfondire, nella discussione del Documento di Economia e Finanza Regionale 2025-2027, l'importante tematica della demografia.
Evidentemente, il problema è di natura strutturale; così come è stato indicato, siamo entrati in una situazione recessiva sotto il profilo demografico, le nascite sono arrivate a essere poco più di 700 all'anno e quindi questo è un dato preoccupante sul degiovanimento della società valdostana.
Pertanto, riteniamo che occorra prendersi carico di questo problema, seppure è un problema molto complesso da affrontare, perché richiede una serie di misure trasversali per poter cercare di invertire la rotta.
Sotto questo profilo, abbiamo evidenziato un parallelo tra la nostra realtà e quella dell'Alto Adige, perché lì c'è una situazione completamente diversa e crediamo che derivi anche dall'approccio che c'è stato nel tempo verso questo problema, l'attenzione che è stata messa con una serie di misure integrate per favorire la procreazione.
Creare delle situazioni di contesto che possano stimolare il desiderio e soprattutto il vedere la possibilità di poter concretizzare il proprio progetto di vita attraverso la creazione di una famiglia in funzione delle disponibilità anche delle misure che sono offerte dalla pubblica Amministrazione.
A questo riguardo, facciamo un parallelo anche su quello che avevo evidenziato nella discussione generale laddove, per quanto concerne i beni culturali, è stato evidenziato che occorre definire un piano strategico che raggruppi sulla cultura tutte le iniziative che sono state messe in essere proprio per dare anche la percezione alla comunità di una visione per affrontare la problematica.
Riteniamo che, seppure le misure da prendere siano molto trasversali rispetto al problema della denatalità, ci sia l'esigenza di raccogliere tutte le iniziative che ad oggi sono predisposte nei vari Assessorati in funzione di quest'obiettivo e aggregarle in un piano per favorire l'attenzione verso la famiglia, che venga trasmessa ai cittadini con un'integrazione delle misure che sono già in essere per implementarle e per cercare di affrontare in modo strutturale questo problema.
Presidente - Per il governo, la parola al presidente Testolin, ne ha facoltà.
Testolin (UV) - Inizio con una battuta: ieri, per distrarmi da due giorni di Consiglio, arrivo a casa e, accendendo la televisione, c'era Bruno Vespa e quindi mi siedo un attimino per assopirmi meglio. Stavano parlando di questo tema, e mi è venuto in mente lei. In un confronto tra minoranza e maggioranza è emerso come anche i mille euro di bonus che lo Stato ha in itinere, sia da una parte che dall'altra, sanno già che il risultato sarà eccezionale.
Detto questo, l'approfondimento del ragionamento è stato che, come ha giustamente detto lei, questa è una situazione strutturale che va affrontata soprattutto nel cercare di garantire alle famiglie un reddito che possa essere sufficientemente importante per mantenere e dare sicurezza nel costruire un percorso di crescita familiare, accompagnato da una politica dell'abitazione di un certo tipo, ma che possa far cambiare quell'approccio alla procreazione, un approccio che deve essere sostenuto da un percorso trasversale sulle necessità dell'uomo, in primis il lavoro.
Da questo punto di vista, i dati sono confortanti, perché la Valle d'Aosta, più di altri territori, ha dimostrato che nel tempo ha saputo recuperare quelle criticità dettate da numeri importanti di disoccupazione: sono calati più del resto del territorio, siamo a una disoccupazione intorno al 4-10% e questi dati sono assolutamente interessanti e vanno nella direzione desiderata.
Evidentemente, ci sono tutta una serie di situazioni che cercano di andare ad agevolare ulteriormente; prendiamone una a caso, quella degli asili nido, del nido per l'infanzia, dove le risorse sono aumentate in modo esponenziale e nel prossimo futuro verranno rafforzate, quelle per i servizi di tata familiare. Proprio nell'ottica che lei auspicava, c'è da parte del Dipartimento politiche sociali un lavoro di mappatura di tutte le misure attive a livello regionale a favore delle famiglie, al fine di elaborare un documento condiviso e propedeutico alla valutazione dei bisogni, a quelli coperti, a quelli non coperti, che potrà dare in itinere un'indicazione precisa e puntuale, al di là di un contesto generale più ampio e articolato, che possa essere di sostegno a questo percorso.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Marquis, ne ha facoltà.
Marquis (FI) - Abbiamo ascoltato la sua risposta che, in parte, ha declinato quelle che sono le iniziative che vengono offerte oggi per affrontare questo problema di natura complessa.
È del tutto evidente che, dati i risultati, le iniziative non sono sufficienti, perché sennò non saremmo, anno dopo anno, ad avere il calo e la riduzione delle nascite, così come trovo che sia un po' superficiale l'affermare che possiamo stare tranquilli perché c'è la disoccupazione che sta decrescendo.
Il problema non è la disoccupazione in Valle d'Aosta, è il reddito dei lavoratori che è troppo basso rispetto al costo della vita, quindi la gente ha bisogno di avere un maggiore reddito a disposizione per affrontare i problemi della vita.
Questo credo che sia stato già condiviso quando abbiamo discusso il Piano delle politiche del lavoro, quando si è parlato della qualità del lavoro, della redditività, perché non basta passare otto ore a lavorare se poi si ottengono mille euro al mese, perché non sono sufficienti per poter far fronte alle esigenze della propria famiglia.
È proprio questa la ragione, che noi riteniamo che questo sia un tema multidisciplinare e proprio per questo abbiamo presentato anche delle misure parallele a quest'iniziativa sulla riduzione dell'addizionale IRPEF, per lasciare delle maggiori risorse nella disponibilità delle famiglie.
Ma sappiamo che non è sufficiente un approccio sulla fiscalità, bisogna, secondo noi, come dicevo poc'anzi, mettere insieme tutte le iniziative, non solo quelle delle politiche sociali, anche quelle fiscali e anche quelle del lavoro. Servirebbe proprio un documento, un dossier, che raggruppi tutto e che possa far vedere ai valdostani quali sono le opportunità che vengono offerte loro, perché diversamente, in tutto questo sistema, non è neanche semplice per le famiglie capire quali sono le azioni che la pubblica Amministrazione mette loro a disposizione, perché le famiglie non sono in grado di venire a spulciare il bilancio regionale o tutti i giorni andare a sfogliare il sito internet della Regione o rivolgersi ai corpi di intermediazione per capire quali sono le opportunità che vengono messe a loro disposizione.
Bisognerebbe fare un libretto, un qualcosa che venga distribuito, che venga messo a disposizione, che venga a livello di comunicazione, in cui vengano rappresentate queste cose. Però riteniamo che, per fare una cosa seria, vada fatto un vero e proprio piano che aggreghi tutto e che ci si renda conto se sia sufficiente o insufficiente quello che viene fatto. Secondo noi è insufficiente, perché sennò i risultati sarebbero diversi.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Aggravi, ne ha facoltà.
Aggravi (RV) - Prima di entrare nel dunque, devo dire che ho scoperto di aver avuto la stessa idea del Presidente ieri sera; non so se anche lui poi però abbia avuto le mie stesse conclusioni.
Vede, Presidente, abbiamo delle convergenze, io e lei, senza parlarci; invece, quando ci parliamo, a volte ci troviamo meno, quindi magari dobbiamo chiedere a Bruno Vespa di organizzare un aperitivo.
Ma, al netto di questo, sinceramente - e lo uso come esempio perché ho avuto lo stesso pensiero - il tema dei mille euro alla fine - e guardo il collega Carrel e il collega Manfrin (anche se non c'è) perché, nella nostra semplicità, quando inventammo, diciamo così, il Naître Valdôtain, non era poi così distante da quello che ci troviamo o ci troveremo, perché adesso il percorso della legge di stabilità e degli altri documenti è in itinere, però non è così distante da quello e lo dico magari anche a chi criticò quella scelta o quella proposta, cioè di fatto il Governo nazionale quello sembra proporre.
C'è un grosso problema legato alle politiche a favore della natalità o di contrasto alla denatalità, hanno un effetto elettorale purtroppo quasi nullo, perché tendono al medio e lungo periodo, quindi spesso, purtroppo, sono di poco interesse, oppure sono molto spot, come nel caso dei mille euro, perché se non si dà continuità, io do ragione al collega Marquis, a cui consegnerò poi la tessera del club della detassazione, come ho detto ieri, ben vengano tagli, li ha citati adesso nella sua replica, ma se questi poi non sono continuativi e non danno continuità... Eh, lo so, però noi stiamo vedendo tutta una serie di misure, parlo soprattutto del Governo nazionale, che sono spot, ma non di questo, degli ultimi governi nazionali.
È un grosso problema, non si può favorire la natalità se ogni anno cambio le misure, proprio perché intanto non c'è l'effetto di abitudinario, di chi ovviamente ha messo in campo un progetto di un certo tipo, dall'altro le difficoltà continuano a esserci, i costi continuano a esserci e quindi è estremamente complesso.
Sinceramente noi quest'ordine del giorno lo voteremo dal punto di vista della finalità; lo riteniamo molto generico, il tema degli asili nido - il collega Restano ieri l'ha presentato come ordine del giorno - è un tema concreto su cui abbiamo fatto una proposta. L'Assessore ci ha risposto, il Presidente ha ricordato in parte anche la risposta dell'Assessore, però è un tema concreto, cioè bisogna cercare di dare una continuità su uno dei problemi.
Quindi anche il tema del bonus dei mille euro, per carità, io continuo a pensare, proprio in ottica di detassazione, che se consentissero alle famiglie di scaricare tutte le spese legate al tema di quelli che possono essere i benefici o quant'altro, ma fatti in una certa maniera, potrebbe avere forse più senso, se c'è una continuità che va oltre l'anno o oltre il triennio.
Se ogni anno dobbiamo cercare copertura per ulteriori misure, è un grosso problema e soprattutto non andiamo da nessuna parte.
Detto questo, anche pensare a fare un'aggregazione, un'integrazione complessiva di tutte le misure, forse è il caso di individuarne anche magari poche o alcune, ma su una continuità che deve avere almeno un decennio di applicazione.
Detto questo, comunque voteremo l'ordine del giorno perché ne condividiamo lo spirito e la finalità, seppur sia molto generico.
Presidente - Ci sono altri interventi? Il collega Manfrin, ha chiesto la parola, ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - Ovviamente anche il gruppo Lega voterà favorevolmente quest'ordine del giorno, considerando che una misura è stata proposta ed è attualmente in discussione nella quinta Commissione, direi in discussione da un anno e mezzo (non possiamo godere dei vantaggi, dei privilegi che la maggioranza gode, ovvero che in due settimane i provvedimenti legislativi passano davanti a tutti, anche meno, nel giro di tre giorni); ci auguriamo che invece la misura possa avere un esito migliore e quindi che possa essere per lo meno discussa e approvata (approvata ci auguriamo, temo che il destino non sarà quello). Ma l'augurio è che almeno possa essere discussa, perché riteniamo che la misura del fattore famiglia sia quella che, guardando anche i dati... è uscita tra l'altro una proiezione per quanto riguarda il futuro del nostro Paese rispetto ai dati demografici, c'è ovviamente la parte più critica che è quella colorata in rosso, e la parte invece che vede un aumento che è quella segnalata in verde.
La parte in verde comprende Regioni (qui è citato il Trentino Alto Adige), ma in realtà la parte verde comprende anche la parte del Veneto, della Lombardia e parte del Piemonte, su cui è applicato proprio il fattore famiglia e su cui il fattore famiglia ha prodotto degli effetti. Lo abbiamo anche evidenziato nella relazione di accompagnamento di questa legge, quindi è evidente che un intervento che sostenga le famiglie, soprattutto che permetta di gestire al meglio quelle che sono le facilitazioni, gli aiuti, centrandoli in maniera particolareggiata proprio sulla tipologia del nucleo familiare, questo è quello che noi auspichiamo e quindi, siccome ovviamente quest'ordine del giorno va in questa direzione, non soltanto lo voteremo, ma ci auguriamo che, qualora approvato, e sappiamo bene che non sarà così, questo Piano, che dovrebbe essere fatto entro 180 giorni, possa integrare ovviamente anche il fattore famiglia.
Presidente - Ci sono altri interventi? Non ci sono altri interventi, mettiamo in votazione l'ordine del giorno n. 13 di Forza Italia. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 33
Votanti: 14
Favorevoli: 14
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Minelli, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin).
L'ordine del giorno non è approvato.
Ordine del giorno n. 13 della Lega. Per la presentazione la parola al collega Lavy, ne ha facoltà.
Lavy (LEGA VDA) - Finalmente è stato attivato il percorso per un nuovo piano di marketing; ciò è molto positivo, poi ovviamente vedremo come sarà declinato e organizzato.
Abbiamo in Valle d'Aosta una specificità nella specificità, che sono appunto le comunità Walser, comunità che oggi, purtroppo, sono sempre più in crisi sotto diversi punti di vista, in primis su quello linguistico e conseguentemente anche dal punto di vista culturale.
Il Titsch e il Töitschu stanno morendo, sono ormai eccezioni le famiglie che li parlano in maniera corrente nella vita pubblica; al di fuori delle mura domestiche è sempre più difficile sentir parlare in queste due lingue e purtroppo ormai, sotto tanti aspetti, questa identità e questa cultura è quasi diventata, purtroppo, folklore, e questo ovviamente preoccupa.
Una lingua, una cultura, si mantiene con un'attività, con il fatto di capire che sia una specificità, ed è forse questo l'aspetto che manca in quelle comunità: il rendersi conto che poche centinaia di persone rappresentano un unicum assoluto, che non si deve perdere ma, anzi, si deve valorizzare.
Non mi soffermerò ovviamente su tutta una questione riguardo alla lingua e alla cultura, perché più volte l'abbiamo trattata in Aula e più volte purtroppo ho ricevuto delle risposte che assolutamente non mi hanno soddisfatto, e lo si vede anche sotto alcuni risultati, che non è stato fatto niente, perché tutto va bene, tutto va bene sotto questi aspetti: è quello che mi è stato detto, e va bene così.
Mi concentro invece su di una questione che tocca un altro aspetto essenziale: la sopravvivenza economica e anche la riconversione del turismo in un'area che, per esempio, vede il discorso del piccolo impianto di Weissmatten al centro.
Queste aree hanno bisogno di puntare sulla destagionalizzazione e su di una nuova frontiera del turismo e ovviamente anche sull'aspetto culturale.
Se oggi voi chiedete a un abitante per esempio della Germania dell'esistenza di alcune isole linguistiche germanofone a sud delle Alpi occidentali, questo non saprà dirvi nulla, perché non sa dell'esistenza di queste isole germanofone a sud delle Alpi occidentali, e questo ovviamente è grave, perché ci impedisce di aprire tutta una serie di discorsi nell'ambito anche culturale da un lato, ma anche l'ambito turistico ed economico su queste zone.
Andate per esempio a vedere la situazione sul Lago di Garda, a Lazise, a Bardolino: sono privilegiate del turismo tedesco e addirittura in quei luoghi lì ci sono i cartelli scritti in lingua tedesca prima che in lingua italiana.
Questi sono gli esempi di come comunque anche il turismo, da un lato, può portare un rinvigorimento dal punto di vista linguistico e culturale, e soprattutto permetterebbe alle comunità Walser di far rientrare la loro identità, la loro cultura in un ambito che è molto più ampio, che è quello appunto del contesto germanofono che spesso invece viene dimenticato.
È ovvio che se si lavorasse in questo senso, quindi implementando il turismo a livello germanofono in quelle aree, bisognerebbe fare un lavoro innanzitutto anche sugli operatori turistici, fornendo loro magari corsi in lingua tedesca, però sicuramente avere una porta aperta sulla cosiddetta Mitteleuropa sarebbe essenziale, soprattutto per dei territori che devono connotarsi in maniera molto specifica, anche in maniera diversa rispetto al resto della Valle d'Aosta.
Con questo ordine del giorno quindi si chiede che nella predisposizione del piano di marketing - vedremo poi appunto come verrà fatto - ci sia un capitolo specifico riguardo l'attrattività di turisti da Regioni o Stati germanofoni verso i Comuni Walser della Valle del Lys.
Bertin (Presidente) - Assessore Grosjacques ne ha facoltà.
Grosjacques (UV) - In premessa, le dico che la valorizzazione di quelle zone... minoranze, chiamiamole così, Walser, sono certamente all'attenzione di questo governo, almeno quanto lo sono per lei. Però, ovviamente, il sottoscritto non si può impegnare ad inserire nel piano di marketing strategico della Regione un capitolo specifico di promozione dei comuni Walser in Regioni e Stati germanofoni in quanto, come abbiamo detto nella replica al DEFR, la costruzione del piano di marketing strategico sarà un documento che partirà dal basso, partirà proprio dal territorio, quindi il percorso di costruzione coinvolgerà non solo tutti gli Assessorati dell'Amministrazione regionale, ma anche i Comuni, les Unités des Communes, le Associazioni di categoria che parteciperanno in rappresentanza degli operatori turistici del territorio, i rappresentanti delle professioni legate alla montagna, i parchi naturali, La Chambre e tutti gli altri soggetti che, a vario titolo, dovranno essere coinvolti nel percorso in argomento.
I Comuni Walser potranno quindi portare direttamente le loro istanze e le loro esigenze ai tavoli di lavoro, andando a individuare anche le loro specificità, i prodotti e i servizi, anche di tipo linguistico culturale, che caratterizzano la loro offerta, i target e i mercati di riferimento.
I soggetti interessati alla promozione in Stati germanofoni potrebbero essere non soltanto i Comuni Walser, ma anche altri Comuni e territori valdostani, la cui offerta sia in grado di attrarre e conquistare quei mercati o segmenti di mercato.
Presidente - Consigliere Lucianaz, ne ha facoltà.
Lucianaz (RV) - Mersi Présidan, bondzor à tcheutte.
Solamente per sostenere energicamente l'ordine del giorno del collega Lavy: veramente c'è da apprezzare l'intervento e la risposta del Governo non poteva essere molto diversa. In ogni caso, la richiesta deve venire dal basso, ma vediamo che costantemente le iniziative partono dall'alto qui in Regione Valle d'Aosta, quindi che ci sia questa sensibilità da parte del governo, mi sembra abbastanza logico.
In ogni caso, ricordiamoci - e verrò poi sull'argomento parlando del francoprovenzale - che lo schema obiettivo per le minoranze linguistiche previsto dal DEFR, e parlo di pagina 134... Assessori, grazie per l'attenzione, e termino, sono rapido io in genere... lo schema obiettivo, e lo ricorderò all'assessore Caveri, prevede l'organizzazione di tavole rotonde, di convegni e di iniziative di carattere divulgativo, finalizzate alla sensibilizzazione e alla valorizzazione delle minoranze linguistiche sul territorio valdostano, quindi tutto questo gran bla bla bla, che almeno riesca a concretizzarsi, se non altro nel suo Assessorato, visto che nell'Assessorato competente non vediamo risultati.
Presidente - Consigliere Lavy ne ha facoltà.
Lavy (LEGA VDA) - Grazie anche al consigliere Lucianaz per il contributo. Assessore, è ovvio che parta dal basso un piano del genere, ma quello che ha detto lei, che magari potrebbero esserci anche altri Comuni che fanno richiesta in qualche maniera di lavorare per andarsi a conquistare quel tipo di mercato, io la vedo in maniera molto negativa, ma proprio perché la Regione deve fare da regia e proprio perché se si vuole dare una mano comunque a delle comunità che hanno un atout molto specifico, è ovvio che, in qualche maniera, è brutto da usare questo termine, ma bisogna privilegiare le comunità Walser nell'aprirsi al contesto tedesco rispetto a delle altre, altrimenti allora facciamo la campagna su tutta la Valle d'Aosta, allora si perde il senso di avere dei legami maggiori fra il mondo germanofono e le comunità Walser.
O le valorizziamo in qualche maniera, e ho fatto degli esempi: andiamo a studiare magari appunto il caso di queste cittadine sul Lago di Garda, che sono molto interessanti, è lì che c'è quel tipo di turismo, poi è ovvio che in tutte le altre zone sicuramente il turismo tedesco ci sarà comunque, ma si è concentrato principalmente lì.
Allora, se noi vogliamo unire l'aspetto culturale e linguistico anche all'aspetto economico e turistico, è lì che bisogna andare, poi sicuramente gli Enti locali, gli enti sul territorio, potranno portare avanti le loro richieste, ma è lì che la Regione deve fare da regia, per cui se altri territori chiedono le stesse cose, bisognerà magari avere il buon senso di dire di no, perché il turismo è tedesco, abbiamo le minoranze Walser, concentriamolo nei Comuni Walser, nella Valle del Lys, non ampliamolo a tutta la Regione, perché altrimenti allora tutto il discorso linguistico e identitario crolla.
Noi porteremo al voto questo ordine del giorno, perché comunque è giusto porre delle condizioni e porre un punto fermo su alcune questioni.
Per quanto riguarda l'attenzione del mondo Walser, sì, a parole siamo tutti attenti al mondo Walser, poi però quando magari vengono proposte alcune iniziative più concrete, che avrebbero almeno l'intenzione di far capire qual è la condizione dal punto di vista linguistico e culturale, poi queste vengono bocciate, quindi l'attenzione spesso appunto viene solamente detta a parole.
Presidente - Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 16
Favorevoli: 16
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)
L'ordine del giorno non è approvato.
Passiamo al seguente ordine del giorno di Rassemblement. Consigliere Aggravi ne ha facoltà.
Aggravi (RV) - L'ordine del giorno ha un titolo: "Piano scuole per la città di Aosta", l'ho almeno annunciato forse due volte all'assessore Guichardaz, sia nel corso di una interrogazione sia in realtà in modo informale durante le Commissioni.
Faccio solo una considerazione: so che, come ha detto ieri l'Assessore, vi asterrete per comodità, e siccome invece noi per comodità siamo abituati a esporre e far comprendere, almeno cercare di far comprendere quello che facciamo, mi conceda una serie di considerazioni.
Lei giustamente ieri ha già detto che sull'ordine del giorno 13, che è questo appunto, sono troppo brevi i tempi, non c'è la possibilità di fare adesso un piano definito di quelli che sono gli interventi di edilizia scolastica e anche gli spostamenti; per carità, tutto è possibile, però questa è una tematica che da tempo si ripete e soprattutto ha una particolarità: ci si trova ogni tanto un articolo con un bel rendering, un grande annuncio e poi però non si sa come si prosegue.
Non interessa tanto l'approvazione dell'ordine del giorno, ma che ci sia una visione
complessiva di quello che sono gli interventi.
Lo dico anche all'assessore Sapinet, perché effettivamente nelle premesse abbiamo fatto anche delle citazioni relative alla parte di obiettivi del suo Assessorato.
Gli interventi che vengono citati sono quelli sull'ex Manzetti, le ex Magistrali, l'ex palestra La Rochère, abbiamo citato anche la permuta in Corso Padre Lorenzo (o meglio l'area, un intervento su quell'area di Corso Padre Lorenzo) e tutti questi aspetti, purtroppo, non sono stati oggetto di approfondimento. Lo dico anche perché lei in replica ieri diceva che qualcuno non ha potuto assistere alle Commissioni o, sostanzialmente, poteva fare le domande in Commissione, io le avrei volute fare ma le tempistiche non l'hanno concesso. Quindi delle due l'una, o in Commissione abbiamo la possibilità di farlo, oppure non ci si dica poi in Aula che ripetiamo le cose dette in Commissione.
Non lo dico solo a lei, lo dico in senso lato, perché, tendenzialmente, cerco di evitare una situazione dove se ho una delucidazione in Commissione, cerco di non riportarla, a meno che non abbia un'utilità politica.
Lì non ci è stato possibile, quindi io mi sono rifatto alle interrogazioni e all'ordine del giorno.
L'ordine del giorno impegnerebbe gli Assessori competenti, quindi in realtà non solo l'assessore Guichardaz, l'ho già spiegato, a presentare, entro 60 giorni dall'approvazione del presente ordine del giorno, alle Commissioni consiliari competenti, un piano dettagliato degli interventi di edilizia scolastica e relativa programmazione di rilocalizzazione temporanea delle Istituzioni eventualmente coinvolte, comprensivo di tempistiche di attuazione, copertura finanziaria degli interventi e ogni ulteriore informazione utile alla comprensione generale delle attività svolte.
Il punto fondamentale è la comprensione generale delle attività svolte, perché l'impressione è che siano tutti interventi a macchia di leopardo e dove non ci sia, tra l'altro, un coordinamento con la città di Aosta, in questo caso, che ovviamente ha delle incombenze, come lei mi ha ricordato nella risposta dell'interrogazione che citiamo nelle premesse, quindi creando tutta una serie di preoccupazioni ma soprattutto un po' di confusione.
Presidente - Assessore Jean-Pierre Guichardaz ne ha facoltà.
Guichardaz J. (FP-PD) - Solo un'annotazione: io non ho detto che ci asteniamo per comodità, ho semplicemente spiegato le motivazioni dell'astensione. Assolutamente, non avrei mai detto che per comodità ci asteniamo
Riguardo alla Commissione, io mi ero preso la giornata intera, quindi i tempi di Commissione non li fisso io e credo di aver risposto a tutte le domande che mi sono state fatte, poi, ripeto, non siamo noi e non sono io che a domanda mi nego così.
Io confermo quello che lei peraltro ha riportato e la ringrazio anche per aver ascoltato tutta la relazione e le varie repliche; nella replica ho dato risposta, per una questione lì sì, di comodità, forse è per quello che non mi sono spiegato, visto che rappresentavo ciò che era scritto all'interno, mi sembrava una cosa anche utile contestualizzare per dare anche una coerenza rispetto alle vostre iniziative.
Presidente - Ci sono altri interventi? Mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 16
Favorevoli: 16
Astenuti: 18 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Testolin).
L'ordine del giorno non è approvato.
Ordine del giorno n. 14 di Forza Italia. Consigliere Baccega, ne ha facoltà.
Baccega (FI) - Qui torniamo in ambito sanitario. Voi scrivete sul DEFR che c'è la necessità - la ribadite - di difendere i diritti delle persone affette da patologie neuropsichiatriche, anche nella logica di favorire un'efficace riabilitazione e un reinserimento sociale. Niente di più vero.
Va comunque detto che molti pazienti sono costretti a frequentare strutture in altre regioni, con tutto il disagio che questo può generare per le famiglie che, quando vanno a far visita ai loro cari, sono costretti spesso a lunghe trasferte con dei costi anche piuttosto significativi.
Sempre nel DEFR, si ribadisce la necessità di rispondere in maniera differenziata ai crescenti bisogni di salute della popolazione valdostana, anche collegati all'invecchiamento della popolazione; noi auspichiamo fortemente che il provvedimento sull'invecchiamento attivo, che abbiamo presentato insieme al collega Restano, possa essere guardato con la giusta attenzione, non con il dire: "Voi siete l'opposizione e allora ve lo bocciamo a tutti i costi", perché un po' questo è il refrain che pare giri. C'è un forte aumento delle malattie croniche, che chiedono lo sviluppo di nuove competenze e di abilità degli operatori che, a vario titolo, intervengono nella presa in carico dei pazienti e a sostegno degli infermieri di professione, ma anche concentrando tutta l'attenzione necessaria alle persone con disagio mentale, noi aggiungiamo.
È di oggi un articolo che parla proprio dell'operatività e del lavoro del volontariato che non è più sufficiente e che deve andare nella direzione di avere, da parte pubblica, una chiara e inequivocabile attenzione: chiara ed inequivocabile attenzione. Un'attenzione che - lo ribadisco - in Valle d'Aosta c'è, c'è sempre stata; c'è bisogno di migliorare, c'è bisogno di andare avanti.
Per quanto riguarda le persone con disagio mentale, c'è bisogno di una nuova struttura. Avevo letto da qualche parte che probabilmente l'hôtel Sarre potrà essere acquisito dalla Regione per creare una struttura, non so se sia questo il percorso, ma ci sono sicuramente altre disponibilità.
Colgo l'occasione per ribadire in quest'ordine del giorno che nel dicembre 2021 questa maggioranza istitutiva l'introduzione del concetto di supporto tra pari, il peer support concept, e del ruolo degli utenti familiari esperti, gli UFE.
Su questo noi abbiamo fatto una serie di interpellanze e interrogazioni perché questi UFE vanno ovviamente significati nell'ambito dei servizi della salute mentale, secondo l'esempio virtuoso delineato da altre regioni, questo dicevate, e all'epoca noi chiedemmo quali dovevano essere le qualifiche di questi UFE, quindi quale formazione, quale assistenza ai loro familiari potevano dare, oltre a quella che quotidianamente già mettono a disposizione, ma anche eventualmente ai familiari di altri utenti, si diceva nel vostro provvedimento.
Se si intendeva prevedere una retribuzione, o comunque un sostegno economico a queste persone che anche avrebbero avuto il compito di occuparsi di altri, non solo dei loro familiari.
Credo che questa cosa sia finita nel nulla, è sicuramente finita nel nulla, perché non c'è stata la formazione, nessuno ha partecipato a formazioni di questo tipo secondo quelli che erano gli indirizzi della delibera della Giunta regionale 1727 del 30 dicembre 2021, quindi le problematiche e le difficoltà sono andate nella direzione di acuirsi, ci sono più difficoltà.
Quello che noi chiediamo alla Giunta è di pianificare e progettare la realizzazione di una nuova struttura per persone affette da disturbi neuropsichiatrici in una logica di riabilitazione e reinserimento sociale, questo entro sei mesi dall'approvazione del presente ordine del giorno.
Cosa vuol dire? Che avete sei mesi di tempo per individuare, fare un percorso, pianificare ed eventualmente dare anche un incarico per la realizzazione di una struttura di questo tipo H24, possibilmente con 24 posti, tenuto conto che mi sembra che nella delibera delle esigenze non si veda questa volontà di far crescere e di far portare le persone che sono ricoverate comunque in altre strutture fuori dalla Valle d'Aosta nella loro regione.
Presidente - Assessore Marzi, ne ha facoltà.
Marzi (SA) - Occorre specificare, innanzitutto, cosa si intenda con l'accezione di disabile neuropsichiatrico.
All'interno di questa dicitura, rientrano infatti innumerevoli casistiche e cause della patologia, che vanno da problemi alla nascita sino a conseguenze di ictus e di ischemie.
Rispetto a quanto richiesto in merito a pianificare e progettare la realizzazione di una nuova struttura, come lei sa, non rientra nei compiti dell'Assessorato realizzare strutture, l'Assessorato si occupa di analizzare i fabbisogni e disciplinare i requisiti autorizzativi e di accreditamento dei servizi.
Inoltre, nell'istruttoria che ha portato alla definizione dei fabbisogni regionali sociosanitari per il prossimo triennio, non è stato manifestato un fabbisogno in ambito sanitario e sociosanitario con la definizione di disabile neuropsichiatrico.
Ricordiamo, tra l'altro, che questa DGR è stata affrontata in quinta Commissione il 25 settembre 2024 e poi approvata; tra l'altro, è una delle deliberazioni sulla quale lei è più attento e collaborativo.
Con la delibera 1727/2021 sono stati inoltre disciplinati i requisiti per le strutture residenziali, semiresidenziali e i servizi psico-socio educativi territoriali per la salute mentale.
Con la delibera 1051/2020 sono stati disciplinati i requisiti per l'autorizzazione delle strutture sociosanitarie e semiresidenziali per l'erogazione di trattamenti socio-riabilitativi di recupero e mantenimento delle abilità funzionali residue, in risposta ai bisogni delle persone con disabilità sociosanitaria.
Stiamo inoltre lavorando a una proposta di delibera utile a definire i requisiti organizzativi per le strutture residenziali per le persone con disabilità sociosanitarie, che daranno risposte a vario titolo, anche alla disabilità neuropsichiatrica evidenziata in quest'ordine del giorno.
A seguito di una verifica presso le potenziali strutture regionali interessate delle politiche sociali, del patrimonio e dell'Azienda USL, non ha trovato riscontro a oggi la notizia di un'eventuale acquisizione di una struttura alberghiera da parte della Regione nel Comune di Sarre.
Per questo motivo, e per quanto esplicitato, nel ringraziarla, le chiediamo di ritirare l'iniziativa, altrimenti ci asterremo.
Presidente - Consigliere Baccega.
Baccega (FI) - È molto vero che in quella Commissione abbiamo approfondito la delibera dell'istruttoria dei fabbisogni, ma quella delibera partiva dicendo: "Sentite le organizzazioni", cosa che pare non sia avvenuta, e non a caso, dopo quella delibera, sono venuti a chiedere conto dicendo: "Ma come? Non ne sappiamo niente", ecco perché è nato quest'ordine del giorno, semplicemente per questo, ed era un'attenzione che forse era opportuna.
Lei mi vuol dire che non ci sono utenti fuori dalla Valle d'Aosta che potrebbero rientrare in una struttura che realizziamo, che è giusto realizzare, in Valle d'Aosta?
Io credo di sì. All'epoca - siccome venti mesi li ho fatti anch'io lì dove è seduto lei -
ce ne erano tanti che erano fuori e si cercava di andare nella direzione di, poi è arrivato Mister Covid e allora tutto purtroppo è sfumato, però questa credo che sia ancora un'esigenza. Quindi l'invito è semplicemente a valutare e a approfondire, perché questo è il tono pacato che mi impone di parlare di questo tema che è un tema fortemente sentito.
Comunque noi lo portiamo al voto, come avrà capito.
Presidente - Consigliera Erika Guichardaz.
Guichardaz E. (PCP) - Collega Baccega, nonostante io condivida il fatto che sicuramente ce ne sarebbe bisogno, almeno questo è quello che abbiamo noi come ritorno, ma, evidentemente, non è lo stesso ritorno che ha l'Assessore, da quello che ci ha detto, quindi prima di pianificare e progettare, molto probabilmente sarebbe importante che l'Assessore venisse a rappresentarci questa non esigenza che, invece, non solo il gruppo di Forza Italia, ma anche il gruppo di PCP, rileva sul territorio.
Questo lo dico perché lo ha accennato il collega Baccega: sappiamo benissimo che ci sono anche persone che devono andare fuori Valle, abbiamo problemi rispetto agli accreditamenti, abbiamo questioni aperte rispetto ad alcune strutture. Abbiamo anche noi fatto diversi accessi agli atti su questo tema, come eravamo piuttosto critiche rispetto all'inserimento del ruolo delle UFE (come è stato fatto, più che altro), perché si porta una realtà con una storia e un bagaglio molto forte, come quella trentina, e la si porta qui in Valle d'Aosta, come se bastasse prendere le idee e portarle, senza avere quelle competenze e quelle conoscenze che servono, tant'è che non ci sembra che ci sia stato un gran movimento sotto questo punto di vista.
Forse, prima di pianificare e progettare, sarebbe bene che l'Assessore venisse a confortarci rispetto a quello che ci ha detto, ossia che, evidentemente, le segnalazioni che hanno i nostri gruppi sono segnalazioni non vere, quindi l'invito che posso fare all'Assessore - magari poi formuleremo una mozione in uno dei prossimi Consigli - è proprio quella di venire a rappresentarci quanto ha significato nella risposta al collega Baccega, perché a noi risulta una situazione molto diversa rispetto a quella che lui ha rappresentato.
Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? No, mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 13
Favorevoli: 13
Astenuti: 21 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Minelli, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin).
L'ordine del giorno non è approvato.
Con questo ordine del giorno, i lavori della mattina si interrompono. È convocata una Conferenza dei Capigruppo, nella sala adiacente.
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La seduta termina alle ore 12:58.