Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 4027 del 17 ottobre 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 4027/XVI - Continuazione della trattazione del Documento di Economia e Finanza Regionale (DEFR) per il triennio 2025-2027. (Reiezione di nove ordini del giorno)

Bertin (Presidente) - Con 32 Consiglieri presenti possiamo riprendere i lavori. Ricordo che siamo in fase di replica del Governo relativamente al documento di economia e finanza regionale. Ha chiesto la parola l'assessore Marzi, ne ha facoltà.

Marzi (SA) - Con il documento in discussione da ieri, quindi il documento di economia e finanza regionale, assicuriamo la necessaria continuità nelle fasi di attuazione del piano regionale per la salute e il benessere sociale, approvato dal Consiglio nel giugno del 2023, e della nuova programmazione territoriale approvata con la delibera di Giunta 1609/2022 dal collega Barmasse. In queste sfide a medio e lungo periodo è quotidiano l'impegno profuso dagli uffici dell'Assessorato insieme alle strutture dell'Azienda USL che il nuovo atto aziendale, approvato nello scorso mese di novembre 2023, ha reso maggiormente funzionale e rispondente alle priorità emergenti. È proprio in questo senso che il nuovo atto aziendale ha previsto nuove strutture complesse che danno dignità e attrattività di matrice organizzativa e ha, tra l'altro, istituito i Dipartimenti funzionali e strutture dedicate per specifiche patologie come il Centro di salute mentale piuttosto che il Centro per le malattie rare e autoimmuni. In tale programmazione assume un ruolo determinante la realizzazione della fase 3 del nuovo Ospedale regionale, che consentirà la riorganizzazione generale della sanità valdostana, favorendo una presa in carico tempestiva e maggiormente integrata dei bisogni di salute e benessere sociale, rendendoli quindi maggiormente funzionali e diffusi sul territorio.

In ambito di sanità e salute il DEFR del prossimo triennio riassume le principali azioni che sono in corso di attuazione nell'ambito dei tre livelli di assistenza, quindi quella della prevenzione, quella distrettuale territoriale e naturalmente quella ospedaliera, collocando tutto ciò nell'ambito dei seguenti documenti di programmazione regionale, li ripeto: la delibera 1609/2022, il piano della salute e del benessere sociale, il piano operativo annuale, approvato con delibera 619/2024, il piano regionale della previdenza 2021/2025, approvato nel dicembre del 2021. La sfida della riorganizzazione complessiva della sanità sul territorio, come richiamato dal collega Chatrian, che ringrazio, si dispiega su:

1) la riorganizzazione e il potenziamento dei servizi territoriali;

2) gli investimenti delle strutture residenziali attraverso il finanziamento alle Unités per quanto riguarda le micro sul territorio, attraverso la legge 80/1990, che ha visto e vedrà impegni forti su tutta una serie dei nostri Comuni;

3) la realizzazione degli ospedali di comunità, quindi, sia quanto stiamo facendo attraverso il PNRR sul J.B. Festaz, primo ospedale di comunità, sia quanto autorizzato con le leggi di variazione di bilancio e di applicazione dell'avanzo libero di amministrazione nell'estate del 2024, rispetto alla scelta, in deroga ai canoni nazionali, di avere un secondo ospedale di comunità, anche se la nostra è una comunità da poco più di 100 mila abitanti, di fatto i dati Istat danno 123.018 abitanti al 1° gennaio del 2024, di conseguenza, per 100 mila abitanti noi dovremmo avere un solo ospedale di comunità. Non soltanto abbiamo fatto la scelta, in deroga alle nostre prerogative, di poterne avere un secondo, ma addirittura abbiamo già anche finanziato la spesa con 15 milioni di euro;

4) nuovi servizi previsti dal PNRR, quindi la COT (Centrale Operativa Territoriale), le case della comunità, quelle che una volta venivano chiamati poliambulatori, ma che oggi si rafforzano all'interno di una dinamica di sanità territoriale forte, lo sviluppo dell'ADI (Assistenza Domiciliare Integrata), le cure palliative e la terapia del dolore, oltre naturalmente all'istituzione delle quattro AFT (Aggregazioni Funzionali Territoriali), che, come spesso è stato richiamato in quest'aula, non dal sottoscritto, tra l'altro, ma un po' da tutti, rappresentano un po' la rivoluzione copernicana di tutto ciò che, di fatto, è la reale applicazione dell'integrazione socio-sanitaria.

Su tali assi di intervento sul territorio si inserisce in modo determinante - e credo che questo possa anche venire incontro ad alcuni ordini del giorno che verranno discussi più tardi - la realizzazione del nuovo Ospedale regionale, la cui prossima approvazione del progetto esecutivo di variante, darà avvio - da parte di SIV - alle procedure per il bando di gara, di affidamento e realizzazione dei lavori.

Tra gli investimenti sostanzialmente finanziati per il nuovo Ospedale vi sono 1.3 milioni di euro per gli interventi sul nuovo Pronto Soccorso, 6.3 milioni di euro statali integrati da risorse regionali per la sostituzione di apparecchiature di radioterapia e 1.5 milioni di euro per quanto riguarda la riqualificazione del Reparto di Cardiologia del Parini. C'è stata l'audizione in V Commissione il 10 aprile del 2024, nel frattempo è stato approvato il rapporto conclusivo del verificatore esterno, nel luglio del 2024, questo serve anche per dare contezza del fatto che da aprile il progetto di riferimento, quindi la variante al progetto esecutivo, che era quella, di fatto ha avuto tutte le certificazioni del caso: la validazione del RUP, che è arrivata a luglio del 2024, il visto favorevole del programma annuale pluriennale, che è arrivato nell'agosto del 2024, l'approvazione del programma annuale pluriennale del settembre del 2024 e l'approvazione della variante del programma esecutivo nell'ottobre del 2024, rimane quindi a giorni semplicemente la delibera di Giunta regionale e quindi poi la gara.

È importante però dare una valutazione anche rispetto a tutta una serie di sollecitazioni che arrivano, rispetto al fatto che siamo tutti quanti sul pezzo e che il programma analizzato nell'aprile in V Commissione, il progetto era di fatto quello che ad oggi sta andando avanti, non ci sono state variazioni in tal senso. Andiamo avanti rispetto al potenziamento della chirurgia generale ortopedica, in collaborazione anche con la clinica di Saint-Pierre, il progetto "Ospedale adattabile", che è stato richiamato durante gli interventi proficui della giornata di ieri da parte dei colleghi della minoranza, in maniera anche dicotomica, perché una collega lo ha rappresentato come se di fatto "l'Ospedale adattabile" fosse una sorta di escamotage per non curare i nostri turisti, invece un altro collega ha detto che è un progetto assolutamente valido. Di fatto, in realtà, io non entro nel merito di valutazioni qualitative, dico semplicemente che è stato approvato un progetto che si chiama "Ospedale adattabile" da parte dell'Azienda USL e, se è stato approvato questo progetto, è semplicemente per mettere su carta una dinamica della nostra sanità ospedaliera, che è una dinamica legata ai flussi turistici che la nostra Regione vive. Ci sono dei periodi dell'anno, per fortuna, quello invernale e quello estivo, nei quali il nostro Ospedale accoglie tantissime persone, non in un rapporto esplosivo rispetto agli accessi normali. Quando noi parliamo, ad esempio, che nel periodo invernale abbiamo il 400% in più, quindi non è il 400% in più degli accessi al Pronto Soccorso del Parini, ma è il 400% in più della popolazione presente in Valle, di conseguenza, questo tipo di dinamiche obbligano e hanno obbligato noi, l'Azienda USL, a prendere atto di fatti assolutamente eclatanti da un punto di vista planetario, soltanto in pochissime zone del mondo capita che in periodi individuati e circoscritti la popolazione aumenti di queste dimensioni... non gli accessi agli Ospedali, di conseguenza, il progetto adattabile non soltanto prende e scrive quanto abbiamo richiamato, ma addirittura "procedimenta" quello che deve essere l'approccio nei confronti della cittadinanza valdostana, sia nel periodo turistico invernale che in quello estivo, dando priorità a quel punto a un tipo di interventi di natura emergenziale, rimandando quindi tutti gli interventi di natura elettiva negli altri periodi dell'anno.

Sempre nella logica del potenziamento di questo genere, andiamo avanti con i centri traumatologici, con gli interventi sul CMP3, con il potenziamento del Centro di salute mentale delle attività sull'autismo e stiamo intervenendo per tutto ciò che riguarda anche la legge 37, quindi sul benessere animale, ma anche lì ci sono poi delle iniziative sulle quali andremo a spiegare la trasparenza con la quale ci stiamo muovendo anche in quest'ambito.

Venendo all'ambito delle politiche sociali, è assolutamente centrale l'avviata revisione della legge 3, tra l'altro, oggetto di iniziative nel corso degli ultimi Consigli, sulle quali noi abbiamo dato dei riscontri che sono stati recepiti in maniera assolutamente positiva, più positivi 15 giorni fa che ieri, e, durante la trattazione proprio del DEFR in V Commissione, proprio sulla legge 3, ci siamo addirittura presi l'impegno, a proposito del fatto che si sta facendo uno studio con l'Università, di venire entro la fine dell'autunno a rappresentare in Commissione gli esiti di riferimento.

Per quanto riguarda poi l'istituzione di un ente strumentale per separare le fasi di programmazione da quella di gestione dei servizi alla persona, rimando a una piccola analisi, che, secondo me, è utile fare anche a seguito di una serie di interventi che ci sono stati ieri durante il Consiglio da parte di vari colleghi, rispetto alla concretezza che il DEFR deve avere, indipendentemente dal periodo politico e dalla stagione politica nella quale viene rappresentato, perché se questo DEFR nel corso di questa consiliatura ha avuto e ha subito dei cambiamenti di natura strutturale, cercando di diventare un DEFR che nella sua parte 3 si concentra tantissimo anche sugli obiettivi, secondo me, in una qualche maniera bisogna dare riscontro, perché naturalmente tanti obiettivi, soprattutto in ambiti programmatori, come quello della sanità, hanno archi temporali lunghi, ma poi le famose crocette che intervengono sugli anni di riferimento del DEFR vanno meglio enucleate rispetto al fatto che, se c'è continuità, è anche perché durante l'anno vengono fatte tutta una serie di azioni. In tal senso ci inseriamo anche su questo tema, così come sul disegno di legge regionale in materia di terzo settore e la revisione del sistema regionale, oltre al fatto che ci troviamo a dover ragionare per le politiche sociali in termini di presa in carico multidimensionale dei soggetti in condizioni di povertà, è stata richiamata la povertà, però, secondo me, va enucleata, come vanno enucleate le analisi di riferimento che sono state fatte per quanto riguarda tutte le politiche di rispetto del genere a 360 gradi.

Se durante questa giornata e mezza di analisi del DEFR abbiamo di fatto cercato di dare anche delle connotazioni molto puntuali, gli ordini del giorno in tal senso cercheranno... come dire? di esserlo... in alcuni casi addirittura troppo puntuali rispetto a una trattazione programmatoria di questo genere. Secondo me, è assolutamente importante provare a dare - queste non sono null'altro che le pagine degli obiettivi di riferimento - una lettura a caso di tutti gli obiettivi di riferimento inseriti per quanto riguarda, ad esempio, il mio Assessorato, facendo capire quindi, in modo assolutamente trasparente per tutti quanti noi, al di là delle logiche di parte, perché è normale che per un documento di programmazione finanziaria politica di matrice regionale come il DEFR, ci si divida tra maggioranza e minoranza ed è normale che la minoranza non sia d'accordo con un DEFR che non ha fatto e la maggioranza invece non soltanto lo propugni, ma addirittura lo sostenga e lo voti, però, a parte questo, che è il naturale gioco delle parti, esiste poi un tentativo di essere molto concreti rispetto agli obiettivi, per far capire come, in realtà, quelle crocette sulle annualità indichino un lavoro in continuum, perché c'è una logica programmatoria ampia, il piano della salute e del benessere sociale è 2022-2025, addirittura su un quadriennio, probabilmente quello precedente era durato una decina d'anni e potrebbe anche travalicare quest'arco temporale. Pertanto, partendo da archi temporali così lunghi, si arriva poi alla delibera di Giunta regionale, che è annuale, piuttosto che al PD di riferimento, ad esempio, per quanto riguarda l'obiettivo M4156, che è quello inerente alla revisione della legge 3 di cui parlavamo poc'anzi, quanto richiamato in quinta è assolutamente concreto e i rapporti con l'Università stanno per dare un esito assolutamente puntuale.

Per quanto riguarda l'obiettivo MA4.2, cioè la costituzione della cabina di regia, questa costituzione è prevista nell'ambito del piano della salute e del benessere sociale, ma soprattutto è stata approvata con una delibera di Giunta regionale 282/2024 e l'affidamento dell'incarico di assistenza tecnica è stato approvato dal Coordinatore del Dipartimento politiche sociali mediante un PD, che è del maggio 2024. Abbiamo già detto che, entro il novembre del 2024, ci sarà il primo esito in tal senso. Primo esito che, oltre a intervenire su una logica di divisione tra programmazione e gestione, ha come ulteriore principale obiettivo, in V Commissione l'abbiamo detto, quello di rendere tutti quanti i dipendenti di questo nuovo soggetto che si sta creando con la stessa dignità di natura contrattuale, quindi una dignità contrattuale di matrice pubblica, che è una delle ratio di riferimento di cui stiamo parlando, per cui un'attenzione al meglio per tutti i dipendenti di questa struttura.

Per quanto riguarda la redazione di una bozza di disegno di legge regionale in materia di terzo settore, abbiamo già detto che sono assolutamente iniziate le concertazioni nell'anno 2024 ed è stata avviata anche la concertazione con tutti quanti gli enti di riferimento che vengono richiamati. Per quanto riguarda addirittura tutto il tema dei PUA, essi sono stati avviati il 1° gennaio del 2024 - siamo all'obiettivo 4.6 - e, di fatto, i PUA hanno l'intendimento di potenziare l'integrazione sociale sul territorio e di arrivare quindi finalmente, se si parla di un atto programmatorio come il PSBS, addirittura a dargli una connotazione reale che già ad oggi è perfettamente in linea con quanto stiamo facendo. Anche per quanto riguarda i servizi finalizzati alla prevenzione dell'allontanamento delle famiglie, ci sono tutta una serie di deliberazioni che ci sono state durante il 2024, così come la costituzione nell'ambito del piano di zona di una cabina di regia, che è stata approvata con una delibera, la 1086 sempre del 2024, rispetto anche ad alcuni ordini del giorno che trattano la 14/2008, oltre al fatto che nel 2024 è stato definito un "Nuovo modello sperimentale di strumenti di budget". È stato avviato con l'obiettivo 4.9 l'avvio e la gestione dei progetti che prevedono la realizzazione di gruppi appartamento, tra l'altro tutto quanto questo con una serie di deliberazioni, che, di fatto, hanno anche recepito durante il 2024 gli interventi sia su Saint-Marcel che su Aosta in collaborazione con questi Comuni.

Per quanto riguarda, ad esempio, la legge 23/2010, addirittura siamo in piena attuazione per quanto riguarda questo tipo di legge, così come nell'avvio della gestione del Centro delle famiglie, che è partito dal 1° gennaio 2024 e, tra l'altro, in V Commissione, anche rispetto al fattore famiglia, c'è stato un assoluto confronto più che proficuo con il collega Manfrin, naturalmente su posizioni diverse, ma, di fatto, la risposta da parte del Governo è arrivata. So che non era questa la sua... però è importante dargli una connotazione pratica visto che, di fatto, si è detto ieri che il DEFR in realtà vola in alto e non ha delle declinazioni annuali, non l'ha detto lei, parlo come trattazione in generale, sto cercando di dire che, in realtà, non è così.

La stessa cosa per quanto riguarda l'approvazione da parte della Giunta regionale di tutte le misure sulla povertà, perché il piano è stato approvato nel corso dell'anno 2023, ma soprattutto mediante la DGR 756/2024 è stata anche avviata l'istruttoria per l'avvio di un progetto servizio finalizzato all'inserimento sociale, occupazionale e lavorativo degli individui in condizioni di povertà e a rischio di esclusione sociale, tra l'altro, in collaborazione con il collega Bertschy, piuttosto che l'avvio e la gestione di un progetto che prevede la realizzazione di un centro servizi per la povertà, che sono sempre legati all'approvazione dei LEPS, cosa che è avvenuta tra il 2023 e il 2024, tutto ciò sempre per dare piena attuazione e concretezza in ambito di politiche sociali.

Proverei a fare la stessa cosa anche per quanto riguarda gli obiettivi di riferimento inerenti la sanità: ad esempio, l'obiettivo sulla definizione del modello organizzativo e dell'avvio della sperimentazione della rete epidemiologica, trattato durante la trattazione del PSBS, viene dato su un arco temporale lungo, ma, con delibera 622/2024 di approvazione del POA, il piano operativo annuale del PSBS, la Giunta ha approvato la scheda che prevede l'affidamento di un incarico e con il PD 1037/2024 è stato affidato lo studio all'Università del Piemonte orientale per quanto riguarda l'epidemiologia.

Relativamente alla messa a punto di un monitoraggio ambientale degli antibiotici e dell'antibiotico-resistenza, tema inserito di fatto con la delibera 951 dell'agosto 2024 è stato approvato il piano di riferimento.

Per quanto concerne l'obiettivo MA2.3, quindi l'attuazione degli interventi relativi alle case di comunità e agli ospedali di comunità che abbiamo citato poc'anzi, nel mese di giugno del 2024 l'Assessorato, in collaborazione con l'Azienda USL della Valle d'Aosta, ha trasmesso la ricognizione di riferimento per quest'ambito, oltre al fatto che all'obiettivo MA2.7 rispetto alla COT - argomento inserito nel piano della salute e del benessere sociale - addirittura c'è stata l'approvazione durante il 2024.

È assolutamente importante anche richiamare l'obiettivo MA2.17, perché di quest'obiettivo vengono evidenziate tutta una serie di azioni che sono state fatte, che sono: l'incremento di 15 posti letto nei nuclei residenziali per il trattamento delle demenze e dei disturbi cognitivi, l'avvio dell'offerta di posti in centri diurni per il trattamento delle demenze, la prosecuzione dei servizi "A casa è meglio", l'avvio dell'attività di Atelier Alzheimer; tutta questa roba, che è la declinazione di quell'obiettivo, dove l'abbiamo trattata se non in V Commissione ai sensi della 5/2000 non più tardi di tre settimane fa? Per cui, e chiudo, il DEFR può avere una connotazione politica di parte, e io non ho assolutamente intenzione di intervenire in tal senso, ognuno è libero - diceva qualcuno - di avere le opinioni che vuole e non solo, però, di fatto, è anche assolutamente importante dare una connotazione a questo atto anche di natura programmatoria e quotidiana, che va al di là delle parti politiche, ma a vantaggio della comunità valdostana.

Presidente - Ci sono altre repliche? Ha chiesto la parola l'assessore Bertschy, ne ha facoltà.

Bertschy (UV) - Una brevissima replica, anche perché ormai sono state dette tante cose e io credo che, a fronte di 81 ordini al giorno presentati, non abbiamo molta possibilità di convincere le opposizioni che abbiamo fatto un buon lavoro, quindi possiamo confermare il nostro, cercare di spiegare alla gente, manca un anno di tempo poi per presentarsi ai cittadini, le opposizioni racconteranno che questa maggioranza e questo Governo non sono in grado di risolvere i problemi valdostani, noi cercheremo di convincerli con i fatti che i problemi li abbiamo affrontati e li abbiamo risolti, il giorno dopo ci ritroveremo per verificare i risultati e vedremo le parole più convincenti chi le avrà dette, soprattutto i fatti più concreti chi li avrà portati di fronte ai cittadini. Ripeto: a fronte di 81 ordini del giorno presentati, credo che il dibattito, come è iniziato, si è concluso.

Sul DEFR si discute da tanti anni in questo Consiglio, un vero format non esiste, non abbiamo ancora mai trovato, al di là di chi ha governato, la maniera di scriverlo nella modalità in cui ce lo si aspetta quando si è all'opposizione; allo stesso tempo, nel sentire gli interventi, è difficile capire se, a un anno dalla fine delle elezioni, si può traguardare alla prossima legislatura o se ci si deve limitare a concludere i progetti.

L'Amministrazione è indipendente da chi la rappresenta a livello personale, le istituzioni hanno un'organizzazione politico-amministrativa che deve per forza di cose traguardare oltre alla legislatura, al di là delle scelte personali di ognuno di noi. Impossibile quindi non fare un DEFR che non guardi oltre, perché l'Amministrazione non finisce con la legislatura ma deve dare continuità. A mio avviso, in alcuni interventi si fa confusione tra i piani strategici e gli obiettivi del DEFR, i piani strategici sono quelli di cui un po' tutti gli Assessori hanno illustrato la programmazione a lungo termine e gli obiettivi del DEFR sono obiettivi che non hanno per forza di cose una visione di tipo complessiva a livello strategico, possono essere obiettivi puntuali come quelli che sono stati indicati. Venire a dire che non esista una pianificazione strategica su alcuni settori vuol dire essersi dimenticati che si è appena votato un piano piuttosto che una programmazione a lungo termine.

Per quello che riguarda il mio Assessorato, il lavoro della formazione, lo sviluppo economico, la ricerca e l'energia, i trasporti e la mobilità sostenibile, abbiamo cercato di fare una sintesi nel proporre questo progetto di fine legislatura, anche cercando di dare continuità alle attività che abbiamo in corso. Ho sentito alcuni riferimenti al lavoro e alla formazione, questo Governo non si è mai esaltato e non ha mai vantato gli ottimi dati che ha oggi sull'occupazione, alcuni interventi forse però sono andati addirittura in senso contrario. Oggi io, quando parlo con le imprese, quando parlo con le forze sociali e il Consiglio politiche del lavoro, vedo una certa soddisfazione da parte di tutti gli attori sociali del mondo del lavoro rispetto alla pianificazione e alle azioni che abbiamo portato avanti e che stiamo portando avanti. Questo Governo è l'unico in questi ultimi 15 anni, che è riuscito a pianificare per due volte i piani politiche del lavoro, l'unico che nel corso della legislatura è riuscito a riapprovare un secondo piano di politiche del lavoro e guardare avanti, piani di politiche del lavoro che erano assenti da tanto tempo, quindi merito di tutti coloro che hanno contribuito a organizzare questa pianificazione, in questa pianificazione si sono introdotti tanti nuovi strumenti, tanti nuovi progetti che erano assenti e che non erano a disposizione di chi era in fase di disoccupazione, di chi era in fase di formazione delle imprese, strumenti che sono tutti identificabili e sono ben conosciuti dal mondo delle imprese, forse meno da alcune componenti politiche e dal mondo delle forze sociali.

Si sta intervenendo con programmi strutturali, per esempio, per cercare di migliorare l'orientamento dei nostri giovani, non esisteva "VDA Orienta" e attività come quelle che abbiamo proposto negli ultimi due anni, non esisteva lo sportello per l'inclusione sociale, non esistevano tutta una serie di azioni che oggi ci sono e sono a disposizione della comunità. Ripeto: grazie anche all'enorme lavoro che hanno fatto tutti coloro che hanno contribuito con la loro attività all'interno del Consiglio politiche del lavoro e in Consiglio regionale a produrre questo tipo di pianificazione che ci permetterà di continuare a investire risorse, a utilizzare il programma del Fondo strutturale che ci ha permesso di poter utilizzare le risorse del PNRR in questa fase comunque di grande attività da parte di tutti. Andare a dire che non c'è un'idea su cosa si vuol fare nel mondo del lavoro io lo trovo veramente scorretto nei confronti della pianificazione che è in corso, si può dire che non si è d'accordo su quello che si fa, ma dire che non c'è una pianificazione vuol dire non leggere i documenti e non essere neanche corretti nei confronti di tutti coloro che questi documenti li hanno fatti e hanno contribuito a realizzarli. Proprio su questo il DEFR indica tre obiettivi: il piano politiche del lavoro, che è fatto, l'alleanza per il lavoro di qualità, che è in corso, ci sono numerose schede di attività che coinvolgono più attori e la realizzazione di uno "Youth corner" in Bassa Valle vicino all'Isiltp che andrà all'appalto nella prossima primavera.

Tre obiettivi, tre obiettivi centrati.

Per quello che riguarda lo sviluppo economico, la ricerca e l'energia, mai come in questo periodo abbiamo organizzato nuove leggi, modificato le nostre leggi, dato risposte a tutti i settori e, come abbiamo ribadito e come lo riconoscono, in particolare il sistema delle imprese, non c'è legge che non abbia finanziamento e che non dia risposta. Tutte le leggi allo sviluppo economico sono finanziate e tutte le leggi hanno dato finora le risposte che il mondo del lavoro ha chiesto al settore dell'industria e dell'artigianato e questo è riconosciuto dagli attori e dalle imprese e ci siamo impegnati insieme a cercare di introdurre nuove misure, come quelle dell'imprenditoria giovanile, che tra i dati che magari non si è voluto leggere, dati del DEFR, per la prima volta ha un'inversione di tendenza, il lavoro indipendente torna a crescere, quindi anche magari attraverso le buone misure.

Abbiamo introdotto misure sperimentali, quelle della zona franca, stiamo realizzando, attraverso i bandi per la ricerca e l'innovazione, attività che possano garantire al sistema delle imprese di poter lavorare in Valle d'Aosta in queste fasi di transizione. Lo approveremo domani mattina in versione finale, dopo l'illustrazione in Commissione, abbiamo da poco deliberato un bando sulla transizione ecologica che mette a disposizione 6 milioni e mezzo a favore di attività di ricerca in questa direzione. Rispetto a questo, proprio per dare continuità al lavoro di pianificazione sull'attività di ricerca, dopo l'approvazione della strategia sulla specializzazione intelligente, stiamo lavorando a un piano industriale che porteremo sicuramente prima della prossima estate all'attenzione del Consiglio, così da garantire un completamento della pianificazione al riguardo del sistema delle imprese. In questo piano si entrerà anche nel merito di tutta un'attività che riguarda sia i settori principali della nostra economia che le attività di pianificazione a livello legislativo.

Ricordo, e ci sarà a breve - credo che riceverete l'invito... -, a novembre, l'inaugurazione... di un'importante crescita di un'industria in Bassa Valle, che andrà a recuperare un sito improduttivo da più di 15 anni, come sono stati recuperati i siti fermi ormai da molto tempo. CVA ha cominciato a dare un'indicazione di quello che intenderà fare sull'ex Tecdis, sono in corso tutta una serie di valutazioni, ma quello si andrà a caratterizzare come un polo che ci permetterà di attrarre nuove startup al riguardo dell'energia rinnovabile e di organizzare un centro di formazione di alto livello, anche qui recuperando un sito ormai improduttivo da tanto tempo. C'è quindi un'attività forte sul piano industriale che si sta caratterizzando proprio anche per la collaborazione con il sistema delle associazioni che rappresentano le imprese. In tutto questo si sta cercando di continuare a rinnovare anche l'organizzazione che sta alla base di una buona pianificazione. Abbiamo recentemente approvato la legge che dà la possibilità a VDA Structure di rilanciare ancora la sua attività in questa direzione. Sotto questo profilo, l'attività sull'energia, che è parallela all'attività di sviluppo e all'attività che noi dobbiamo fare per far crescere la cultura su tutte le nostre politiche energetiche sulla cittadinanza ha visto l'approvazione del PEAR prima della scorsa estate e quell'atto di pianificazione contiene una visione sul nostro futuro, ma, oltre a quell'atto, abbiamo messo in campo tutta una serie di iniziative molto concrete. È in corso un bando per l'efficientamento del patrimonio pubblico, sono in corso delle attività che riguardano il sostegno ai Comuni sulle attività della comunità energetica, abbiamo attivato in maniera molto importante le leggi sulla mobilità sostenibile, con risorse che vanno nella direzione di promuovere un sistema di trasporto ancora meno inquinante. Stiamo approvando e stiamo realizzando un bando per l'efficientamento del sistema delle imprese che vedrà la luce nella prossima primavera. Ci sono a disposizione risorse importanti e gli obiettivi che avevamo definito, che sono quelli dell'attuazione del piano energetico ambientale regionale, stanno in queste azioni che stiamo cominciando a produrre.

Come è stato ricordato ieri nell'intervento della consigliera Minelli, la questione legata all'idrogeno... l'obiettivo rimane molto concreto, poi, quando si è trasparenti, si subiscono anche interventi come quelli che ho sentito ieri. Noi abbiamo detto che spostiamo avanti l'obiettivo in attesa di una maturazione completa, di un sistema che, rispetto a una piccola comunità come la nostra, ha bisogno di maggiore tempo, ma, se voi pensate di sostituire tutto il parco autobus in Valle d'Aosta con l'elettrico, vi sbagliate proprio, ma lo stanno dicendo i dati. Se voi pensate di sostituire, vi sbagliate proprio, ma lo dicono i dati, nel senso che, a differenza a volte di quello che sento, io sono molto tranquillo nel dire che potremo su certi bacini anche andare verso autobus che vanno in quella direzione, ma su altro tipo di trasporto non ce la faremo e in ogni caso tutto questo - vengo a una delle cose che ha detto nel suo intervento il consigliere Aggravi - tutto questo dovrà essere oggetto di una grande analisi nella pianificazione del nuovo appalto dopo il 2027, perché non si sostituisce un autobus diesel con un autobus elettrico a livello di portata, a livello di consumi, a livello di gestione di personale. Tutto questo quindi dovrà essere oggetto di una pianificazione nuova di maggiori costi e di un'organizzazione dei servizi differente, perché anche la capienza degli autobus è ridotta rispetto a una capienza normale, quindi ci sono questioni che non sono semplicemente: "A voi piace l'idrogeno, a noi piace l'elettrico", sono oggetto di valutazioni che sono veramente molto approfondite e che avranno tempo per essere fatte attraverso delle analisi di tipo tecnico. Per noi l'idrogeno rimane un tema da trattare e assolutamente da considerare insieme all'elettrico nella futura pianificazione, ma l'obiettivo c'è, funziona e funzionerà, anche perché la produzione di idrogeno vede due progetti molto interessanti in Valle d'Aosta e vi posso dire che a livello nazionale tutto questo viene guardato con attenzione, perché una piccola comunità è comunque riuscita a muoversi anche in questo campo. Vado velocemente alle conclusioni sul tema dei trasporti, probabilmente in questo periodo, anche perché tutti quanti ci si è impegnati in maniera molto importante per cercare di dare una risposta a una grande emergenza, però forse non sempre si è considerato quanto si è fatto per cercare di superare in questa fase i grandi problemi che provoca la chiusura della linea ferroviaria e tutto questo ha occupato le strutture. Ogni tanto è bene anche che ce lo diciamo, attualmente nella struttura che riguarda il servizio su gomma abbiamo una persona che lavora, speriamo nel prossimo concorso di poter recuperare delle iniziative. Ci stiamo strutturando con dei servizi esterni per poter gestire tutto quello che c'è da fare, compresi i prossimi appalti, però è stato fatto un enorme lavoro per cercare di dare delle risposte alle persone e sono proprio le persone che segnalano che queste risposte sono arrivate. Nel campo dei trasporti c'è l'acquisizione di ulteriori treni elettrici o bimodali per migliorare la qualità del servizio al TPL ferroviario.

Abbiamo chiesto all'Assessorato delle finanze, al quale ho chiesto di poter dire questa cosa in Consiglio, di togliere la parola "bimodali" per una questione di lettura dell'obiettivo, si preferisce - e lo condivido anche - mantenere i titoli originali per capire come sono cambiate... glielo dico perché è questa l'impostazione che è stata data da chi gestisce questo documento, poi a lei non potrà piacere, ma così è e con tanto di documentazione. Poi, ripeto, dall'alto della sua visione io le ripeto quello che è stato fatto, ma non è una dimenticanza, mentre è un refuso quello che ha segnalato. Purtroppo, pur avendolo segnalato, ci siamo dimenticati di eliminarlo, però, rispetto a questo, sul piano del PNRR siano andati a recuperare risorse che altre Regioni non hanno utilizzato e siamo oggi all'acquisto di sei treni elettrici.

Gli ulteriori obiettivi che abbiamo segnalato sono, nel DEFR, la riforma del settore dell'artigianato di tradizione - e il prossimo mese porteremo in Giunta la legge -, l'attivazione di forme adeguate di diffusione delle informazioni di acquisizione e segnalazione da parte dell'utenza nell'ambito dei trasporti è stato prodotto uno sforzo a livello di comunicazione estremamente importante e il prossimo mese, entro fine anno, verrà adottato il nuovo sito, così siamo in corso di conclusione del lavoro con le strutture che dipendono dall'Assessorato di Caveri e l'ultimo è quello della creazione del Centro unificato di ricerca scientifica della Valle d'Aosta.

Raccolgo l'osservazione del consigliere Sammaritani, il lavoro può essere giudicato anche lento, ma è un lavoro comunque estremamente complesso, c'è in corso di assegnazione un servizio a una società che ci darà nei prossimi mesi tutti gli elementi per capire se quest'obiettivo può essere concretizzato, anche perché, come lei ha detto, e l'abbiamo ribadito nel tempo, l'obiettivo è quello di avere tutti gli elementi per capire se tutto questo potrà avere finalmente una sua concretezza. Sono però - ripeto - attività che vanno al di là della volontà politica, che hanno una loro complessità e hanno bisogno di tempi che a volte sembrano lunghi, ma sono necessari per un buono studio dei progetti.

Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.

Testolin (UV) - Prenderò anch'io qualche minuto per fare alcune considerazioni finali.

Siamo partiti ieri mattina con l'illustrazione complessiva di quello che vuole essere il nostro Documento di Economia e Finanza, abbiamo cercato di dare soprattutto serietà a questo percorso, una serietà che deriva non dalla schizofrenia, che qualcuno ha citato, ma è un discorso di serietà che parte dal fatto che determinati argomenti iniziati vanno portati avanti nel tempo, vanno elaborati, vanno modificati, vanno lavorati con anche le nuove esigenze di attenzione che determinate tematiche impongono. Il DEFR è un esercizio molto complesso, molto articolato e che dà spazio a ognuno di noi all'interno di quest'aula di dare il proprio giudizio, probabilmente è più semplice portare un giudizio quando si può lavorare su un testo già preconfezionato, sul quale si possono dare delle indicazioni, si possono avere delle visioni molto puntuali, molto precise, magari anche qualche volta migliori di quelle espresse sul testo, ma che sono frutto di una possibilità di attenzionare il dettaglio e non l'insieme.

Mi tocca invece un ringraziamento ai colleghi di Giunta e di maggioranza che hanno dato all'interno di questa discussione un segnale molto puntuale della preparazione sui diversi dossier, la conoscenza delle problematiche e delle tematiche che sono state analizzate e sviscerate e che vengono portate all'interno delle Commissioni per poter essere portate avanti, per poter essere qualche volta anche modificate e condivise con l'Aula.

Si parla sempre di ottusità e di chiusura da parte del Governo, ma io credo che la discussione di ieri, le prese di posizioni anche forti su qualsiasi tipo di argomentazione dimostrino - l'ha già detto qualche collega che mi ha preceduto - il fatto che questo è l'ultimo DEFR che precede l'ultimo bilancio di legislatura e che chiaramente porta ognuno di noi a perorare la propria causa. Chi deve dare delle risposte deve cercare di farlo con le regole e con i mezzi che l'Amministrazione mette a disposizione, con le difficoltà e con le opportunità che la stessa ci mette a disposizione. Dall'altra parte c'è la necessità di dare un'immagine diversa, un'immagine che vuole a tutti i costi sottolineare che nulla funziona nel verso giusto, ma ci sono delle situazioni che dimostrano anche poca coerenza.

Quando noi parliamo di alcuni percorsi, anche dal punto di vista delle riforme, certi meccanismi di snellezza dell'Amministrazione pubblica io li riporterei all'onore della cronaca, perché proprio l'altro ieri, quando abbiamo avuto l'incontro con Confindustria, determinati passaggi anche del Ministro competente per quanto riguarda la Pubblica Amministrazione hanno sottolineato come i dati valdostani siano per certi versi assolutamente ineccepibili e migliori del resto d'Italia e in un confronto con alcuni imprenditori piemontesi è emerso come i tempi di pagamento, ad esempio, che sono una delle cose più apprezzate e apprezzabili dal mondo dell'imprenditoria, siano in Piemonte migliorati e di questo la controparte era molto contenta, perché sono passati da 83 a 82 giorni o qualcosa del genere, mentre ho voluto verificare i tempi di pagamento della Regione Autonoma Valle d'Aosta fino a settembre di quest'anno, sono 18 giorni contro i 30 indicati dai Ministeri competenti, credo che questo sia un segnale molto forte di efficienza.

Per quanto riguarda altre valutazioni, mi fermo a una legge, che è quella elettorale, una legge elettorale che è stata oggetto di lavoro, di attenzione da parte in primis di chi presiede la I Commissione competente, perché ha cercato di tirare le fila di un percorso che però deve essere un percorso condiviso. Le riforme devono e sono un patrimonio comune, non è un patrimonio di qualcuno che vuole fare o non vuole fare, bisogna trovare una vicinanza in questi percorsi che altrimenti non permettono di andare a identificare qualcosa che poi sia trasversalmente riconosciuto. Ognuno deve fare un mezzo passo indietro per farne due avanti, come si dice. Credo che questo percorso sia stato ben chiarito a tutte le forze presenti in aula e poi ognuno deve prendersi le proprie responsabilità se le cose vanno, non vanno o vanno avanti in un certo modo.

Questo detto, io credo che negli ordini del giorno ci saranno tante situazioni che potranno essere anche prese in considerazione, tuttavia, proprio per la tipologia di confronto che si è instaurata in quest'aula, pensiamo che il nostro lavoro sia fatto con l'attenzione dovuta, che molte delle situazioni che sono state rappresentate abbiano dei percorsi già avviati che hanno delle risposte in itinere, che potranno essere soddisfacenti. Siamo sicuri che le iniziative che stiamo portando avanti siano state portate avanti e saranno portate avanti con l'impegno, l'attenzione, la correttezza e la conoscenza che le stesse richiedono, quindi il nostro sarà un voto di astensione sulle proposte avanzate, così come diciamo che dall'altra parte c'è stata una sorta di tentativo di minare l'impianto di questo DEFR, del lavoro fatto da questa Amministrazione, della quale siamo fermamente convinti e siamo convinti che lo stesso lavoro possa essere apprezzato anche fuori da quest'aula.

Presidente - Con questo intervento si sono concluse le repliche del Governo. Se non ci sono obiezioni, passiamo agli ordini del giorno. Come deciso ieri, seguiremo un ordine di alternanza per i vari gruppi. Iniziamo con il gruppo di Forza Italia, ordine del giorno n. 1. Ha chiesto la parola il consigliere Marquis, ne ha facoltà.

Marquis (FI) - Tocca a me rompere il ghiaccio sull'illustrazione degli ordini del giorno in questa giornata di approfondimenti sul documento di economia e finanza regionale. Abbiamo avuto modo già ieri di intervenire nella discussione generale e abbiamo anticipato questo tema che viene discusso in quest'ordine del giorno. Sostanzialmente nasce dalla presa d'atto di un rallentamento degli investimenti in Valle d'Aosta e soprattutto dal fatto che è stato evidenziato nel DEFR che questo è un argomento preoccupante e da attenzionare; è un argomento da attenzionare e non abbiamo trovato nel documento le dovute risposte a questo tema. È un tema che tocca tutto il Paese e occorre tener conto che in Valle d'Aosta, nel corso del 2024, rispetto ai dati previsionali, è prevista una contrazione degli investimenti del 2,35% di fronte a una media nazionale che è caratterizzata dall'1,95 del nord-ovest e dell'1,77 e che quindi bisogna cercare di trovare delle soluzioni perché senza investimenti non si può immaginare che si creino le condizioni per far crescere l'economia della Valle d'Aosta e il suo benessere.

Gli investimenti quindi sono un indicatore significativo dello stato di salute del sistema produttivo e che sicuramente discende da molti fattori di contesto, alcuni sono estrinseci, quindi all'attività di impresa, e altri intrinseci. All'interno dell'agire della Pubblica Amministrazione ci sono delle misure che pesano molto sui cittadini e sulle imprese e che possono sostanzialmente a costo zero dare delle soluzioni a dei problemi che vengono toccati con mano tutti i giorni per accedere a tutte quelle iniziative, a tutte quelle azioni che sono previste nel bilancio regionale che sono state poc'anzi anche rappresentate dagli Assessori competenti.

C'è stato uno studio, un approfondimento su questo tema da parte dell'Istituto Ambrosetti, dove emerge che il costo annuo dell'attività burocratica a carico delle imprese in Italia ammonta a 57 miliardi di euro, che, in termini di PIL, valgono il 3,3%. Voi capite che, a fronte di un'economia, di una situazione economica stagnante, dove si parla di crescita dello 0,9%, se si risolvessero queste problematiche che richiedono dell'impegno da parte della Pubblica Amministrazione - ma il costo, come dicevo poc'anzi, è zero -, si potrebbero creare delle condizioni affinché il tessuto produttivo si rafforzi e incrementi lo stato di salute dell'economia.

Come avevo avuto modo anche di dire ieri, la Pubblica Amministrazione nazionale si è presa carico di questo problema, il ministro Zangrillo ci ha raccontato all'assemblea di Confindustria quello che è stato fatto a livello nazionale, dal 2022 ad oggi sono state semplificate 200 procedure amministrative, alle quali dovranno sommarsene altre 600 entro il 2026. Questo è anche un tema che è stato attenzionato dallo Stato centrale anche in funzione del piano nazionale di ripresa e resilienza dove sono state date queste indicazioni come condizioni ex ante per poter accedere al sistema dei finanziamenti. Noi crediamo che quest'esigenza ci sia anche a livello regionale, non possediamo sicuramente dei dati di approfondimento a livello locale, ma anche in Valle d'Aosta, se si facesse un esame di questo tipo, ci accorgeremmo quanto potrebbe una riforma delle procedure amministrative "riscontrare" le imprese che operano con difficoltà; dico a maggior ragione in Valle d'Aosta rispetto alle altre Regioni, perché noi abbiamo un tessuto produttivo caratterizzato anche da una grossa presenza di aziende artigiane, che sono delle aziende a conduzione tante volte familiare, che sono meno strutturate sotto il profilo amministrativo, quindi hanno una maggiore esigenza per accedere alle iniziative che vengono messe in atto dalla Pubblica Amministrazione. Per questo noi crediamo, così come abbiamo scritto nell'impegnativa, nella necessità di adottare un piano che vada in questa direzione, un piano che non deve essere calato dall'alto di semplificazione, non è che si possono semplificare tutte le procedure, ma ci sono tutta una serie di procedure che sono datate, che sono da molti anni previste e che quindi meriterebbero di essere anche innovate e questo andrebbe fatto di concerto con le associazioni di categoria, perché sono le prime che sono in grado anche di contribuire e dire laddove si presentano le maggiori difficoltà. Questa è la ragione per cui abbiamo presentato quest'argomento, questa impegnativa, quindi confidiamo che ci sia un approccio positivo, o perlomeno siamo curiosi di ascoltare qual è l'attitudine da parte del Governo in materia.

Presidente - Per la replica del Governo, la parola all'assessore Caveri.

Caveri (UV) - Saremo rapidi nelle risposte per economie ovvie di tempo. Noi presenteremo a breve la riforma della legge 19, che è la legge che regolamenta tutta la materia che riguarda il procedimento amministrativo, il diritto all'accesso ai documenti amministrativi. Questo rientra nel PNRR, ci ha lavorato sopra quel contingente di mille esperti, che nel caso della Valle d'Aosta sono quattordici, in collaborazione con il Legislativo della Presidenza della Giunta. Ci sono importanti novità che tenderanno a rendere più efficiente la macchina. Segnalo, sempre all'interno del PNRR, la riforma dello sportello unico; abbiamo ottenuto proprio in questi giorni un investimento, attraverso il Ministero del ministro Zangrillo, di 2 milioni e 300 mila euro che miglioreranno il funzionamento, implementando anche delle novità di applicativi. Segnalo anche, sempre nell'ambito del progetto bandiera del PNRR, PagoPA, quindi quel sistema di pagamento verso la Pubblica Amministrazione, con elementi di forte modernizzazione. Si aggiungono altri elementi, come la piattaforma unica nel rapporto con i cittadini, il nuovo sito che sarà utile e non solamente una vetrina. Devo dire che lo stimolo e gli obblighi derivanti dal PNRR hanno indotto l'Amministrazione a un lavoro che oggi appare un po' sotterraneo, ma, se nel caso la Commissione competente lo ritenesse, possiamo fare anche emergere in tutta la bontà del lavoro che i miei uffici hanno svolto.

Presidente - Ci sono altri interventi di altri gruppi? Consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (RV) - Quando abbiamo letto l'ordine del giorno, devo essere onesto, ci siamo detti all'interno del gruppo, collega Marquis, che grand programme. Effettivamente mi è venuta in mente quella task force dei mille esperti che era stata già oggetto di varie interlocuzioni nell'ambito di Commissioni e non soltanto.

Mi era poi venuto anche in mente il tema dello sportello unico o, meglio, del vecchio SUEL, che all'interno del DEFR è citato molto, molto tra le righe rispetto ai precedenti DEFR, però ho detto - e ho fatto forse bene -: "Non lo cito", perché altrimenti ci si potrebbe anche aspettare che da parte del Governo qualcuno dica: "Lo stiamo già facendo, datecene il tempo". Forse l'avrei dovuto fare perché mi spiace - e qui faccio una piccola parentesi anche perché il primo ordine del giorno è affrontato dal collega Assessore, che ieri per primo ha replicato - ma nessuno penso si aspettasse da parte delle minoranze il fatto di dire: "Ma che bravi che siete stati, ma che bravi avete fatto tante cose, ma che bravi, siamo d'accordo con voi", come noi non ci saremmo aspettati, ovviamente da parte vostra, che ci sarebbe stata una qualsiasi possibilità di apertura non soltanto sugli ordini del giorno, ma anche su quei passaggi e lo dico almeno per il mio intervento, dove si è riconosciuto comunque che ci sono degli elementi all'interno del DEFR più che condivisibili e su cui abbiamo anche dato delle disponibilità a parlare e soprattutto a confrontarsi. Lo dico poi a chi tra le righe magari ha dato altri tipi di segnali, che è vero, bisogna fare un passo avanti, un passo indietro, un passo di lato, magari evitando anche di darsi dei calci su tante tematiche, però è anche vero che i passi indietro non li deve sempre fare soltanto l'altra parte, lo dico a beneficio di tutti e parlo in senso lato, perché altrimenti non è una collaborazione, ma è una dominanza. Poi lo so che qualcuno nel tempo ha abituato qualcun altro ad accettare sempre la dominanza, ma penso che almeno da parte nostra questo non sia un atteggiamento accettabile e forse per questo siamo ancora dove siamo.

Detto questo - e non utilizzerò dei termini che non mi sono tanto piaciuti ieri ma evito -, la nostra critica, che magari in alcuni casi può essere anche discordante tra le forze di opposizione e meno male, perché sennò ci sarebbe un'opposizione coesa e pronta magari a creare un'alternativa definita rispetto alla vostra maggioranza, però ci sono delle sfumature che forse, a livello di minoranze, sono un pochettino più visibili rispetto a quello che avviene in maggioranza. Poi ci sono anche delle cose particolari e simpatiche su questo, perché ci troviamo delle forze di maggioranza molto vicine magari a certe organizzazioni sindacali che nei propri interventi, ma lo capisco, dicono che il DEFR è fatto bene, però le loro organizzazioni sindacali di riferimento, che magari nel Consiglio politiche del lavoro poco parlano, perché, assessore Bertschy, io magari sono un membro un po' silente del Consiglio politiche del lavoro e molto osservante, ma c'è qualcuno che parla davvero poco, forse dovrebbe parlare più di me e poi vediamo come vanno le cose con i comunicati stampa. Non è solo un problema che hanno i politici, questo lo dico relativamente proprio a quel caso, perché o devono farsi la convergenza alla sinistra, o la convergenza se la deve fare l'organizzazione sindacale di riferimento, oppure al prossimo Consiglio delle politiche del lavoro magari abbiamo occasione anche di parlarne perché se questo DEFR non dà le risposte, non lo abbiamo detto solo noi, l'ha detto chi magari sta un po' in silenzio all'interno di un organo, che, comunque, ha anche una funzione utile a trovare dei punti di convergenza al di là delle proprie posizioni e lo dico perché nella replica che ha fatto l'ha giustamente citato e giustamente dare anche importanza magari a quel piccolo contributo, ma che è stato dato per realizzare quello che è stato fatto e che lo si riconosce... se Rassemblement ha votato il piano politiche del lavoro, un motivo c'è.

Sull'ordine del giorno la nostra posizione sarà di favore ma più nelle intenzioni che magari nella forma, è molto complesso parlare di sburocratizzazione o di semplificazione, è molto più facile citare questi due termini ovviamente che mettere nero su bianco tutta una serie di aspetti, ma apprezziamo la proposta e soprattutto il punto promosso dal gruppo di Forza Italia. Sarà buona cosa anche capire quando arriverà questo progetto di riforma che ha citato l'assessore Caveri, forse per rendersi un po' meglio conto di quello che la task force dei mille esperti ha fatto, perché, lo devo dire onestamente, è molto misteriosa la loro funzione, però serviva a quello, quindi ci auguriamo che ci possa essere una semplificazione. Dico un'ultima cosa, perché non mi ricordo se era l'ultimo Consiglio o quello precedente, si è dato anche corso al piano sulla digitalizzazione o comunque quell'immenso documento in cui c'erano tutti i progetti per la digitalizzazione legati in gran parte al PNRR. Io mi auguro - l'ho già detto all'epoca e lo dico anche adesso - che possano essere utili a sburocratizzare e a semplificare le procedure, perché altrimenti finiremo nella trappola dello Spid, che qualche volta limita e blocca un po' tutti, perché oggettivamente in realtà è un'idea che dovrebbe semplificare, però finisce ogni tanto a entrare in un loop, anche chi magari non ha grossi problemi o magari lavora anche con l'informatica, invece figurarsi chi ne ha necessità e bisogno. Forse quindi la prima semplificazione e sburocratizzazione è proprio la possibilità di accesso a queste piattaforme e a questi strumenti. Poi sul resto ovviamente c'è tanto da lavorare, ma forse, semplificando i punti di accesso, faremo buona cosa e soprattutto diminuiremo i costi a cui tutti quanti dobbiamo far fronte.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Per annunciare invece il voto di astensione del nostro gruppo, perché, sotto questo punto di vista, pur condividendo l'impegnativa, rileviamo che nel DEFR, come ha evidenziato l'assessore Caveri, si parla ampiamente del pezzo della sburocratizzazione e semplificazione e soprattutto nelle premesse non si cita l'importante apporto del PNRR, che è stato invece citato dall'Assessore rispetto alla spinta che c'è stata, quindi sì, forse il ministro Zangrillo, ma direi che anche gli obiettivi del PNRR avevano portato in quel senso. Sotto questo punto di vista, quindi riteniamo che anche nelle permesse non citare chi in qualche modo ha dato input e avvio a tutta questa sburocratizzazione non sia corretto.

Rilevo anche - e lo ha fatto in qualche modo già anche il collega Aggravi - che molto probabilmente, se si lavorasse di più in Commissione, quindi, se avessimo dei confronti maggiori rispetto anche a quanto sta avvenendo, molto probabilmente alcuni di questi ordini del giorno potrebbero anche non essere presentati o forse alcuni interventi che abbiamo fatto potevano essere in qualche modo anche rivisti. Certo è, è evidente a tutti, che il DEFR è stato affrontato solo con gli interventi degli Assessori in Commissione e nulla più perché c'era fretta di approvarlo. La fretta naturalmente porta comunque alla richiesta delle minoranze di avere maggiori garanzie e soprattutto di avere delle risposte e per questo ringraziamo l'Assessore che ha voluto comunque in qualche modo rispondere a quest'iniziativa.

Presidente - Ci sono altri interventi? Consigliere Marquis, a lei la parola.

Marquis (FI) - Abbiamo ascoltato con attenzione la replica dell'Assessore ed effettivamente questo lavoro è un po' misterioso per quanto concerne il Consiglio regionale, lei l'ha definito sotterraneo, quindi, se avesse la voglia di farlo affiorare, saremmo ben contenti per poter capire in Commissione quali sono diciamo le finalità e i contenuti del documento.

La caratterizzazione che noi ritenevamo che fosse importante di quest'iniziativa è che non fosse una semplificazione che nascesse all'interno della Pubblica Amministrazione in modo autoreferenziale, che fosse fatta di concerto con le associazioni di categoria, perché questa è la strada che hanno preso a livello nazionale e noi crediamo che questo sia il fatto di grande novità, perché è solo rapportandosi con i beneficiari delle iniziative che si può capire qual è il problema delle procedure, perché diversamente si ha solo una visione parziale guardando da una parte del tavolo. È da tanti anni che si parla di sburocratizzazione e di semplificazione, sono sempre rimasti dei termini astratti, però qui il termine di semplificazione... bisogna prendere procedura per procedura, non si ha l'ambizione di prenderle tutte immediatamente in carico, bisogna prenderne qualche decina e cominciare a ridisegnarle, perché non è possibile che ci siano delle procedure nate negli anni Novanta che ancora oggi, nonostante sia stata introdotta la digitalizzazione, abbiano ancora lo stesso iter. Credo che questo sia un po' inconcepibile, siamo un po' in ritardo e la responsabilità è un po' di tutti e chiaramente non è di qualche singolo che si trova a ricoprire una carica, però deve essere proprio un'attitudine diversa rispetto a quello che è stato sino a oggi, perché dobbiamo sfruttare le possibilità che la tecnologia offre e anche, laddove si può, utilizzare il buon senso per ridurre le tempistiche. Io credo che qualsiasi procedura che c'è in atto si potrebbe ridurre del 30 o 40% in termini temporali e questo porterebbe dei benefici immediati alle imprese, al tessuto produttivo e ai cittadini, pertanto prendiamo atto che c'è in itinere questo lavoro. Siamo un po' perplessi sotto questo profilo, perché non c'è stato alcun coinvolgimento delle forze esterne, cioè delle categorie sull'iniziativa, perché per noi questo è fondamentale per arrivare a risolvere in modo costruttivo, in modo sostanziale il problema, prendiamo atto, manteniamo chiaramente l'ordine del giorno e lo portiamo alla votazione.

Presidente - Se non ci sono altri interventi, metto in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 14

Favorevoli: 14

Astenuti: 21 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Minelli, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Passiamo ora all'ordine del giorno n. 1 della Lega. Ha chiesto la parola il consigliere Perron, ne ha facoltà.

Perron (LEGA VDA) - Veniamo al nostro ordine del giorno che riguarda un tema diciamo di grande attualità, cioè la questione della seconda canna del Tunnel del Monte Bianco. Nel DEFR a pagina 94 ci sono gli obiettivi strategici, al punto 1.1, che riguardano la Presidenza della Regione, nel quale vengono esplicitati, ad esempio, sul Tunnel del Gran San Bernardo e la contestuale realizzazione degli indispensabili lavori di ammodernamento dello stesso... quindi stiamo parlando del Gran San Bernardo, ma vi è anche la parte, che viene così esplicitata: "l'improrogabile valutazione in merito a un potenziamento dell'infrastruttura del Tunnel del Monte Bianco, con la seria presa in carico della realizzazione di una seconda canna, nell'ambito di un continuo dialogo politico-istituzionale con il Governo italiano e di un essenziale confronto attraverso i canali diplomatici, non trascurando la possibile e necessaria interlocuzione con decisori transalpini a vari livelli", tra l'altro, con i quali questo Governo regionale mi pare abbia buoni rapporti da quanto si evince sempre a mezzo stampa e dalle dichiarazioni dei membri del Governo.

Prendiamo atto, tra l'altro, e qui viene ancora l'ulteriore attualità del tema del vertice Italia-Francia che si è svolto a Torino, con al centro del confronto i trasporti, la necessità appunto della seconda canna per il Traforo del Monte Bianco. Rilevata l'importanza... già ieri, mi pare, sono state tirate fuori delle cifre riguardo all'indotto, all'economia legata al Tunnel del Monte Bianco, noi siamo andati a ricercare alcuni dati che erano stati esposti nel DEFR, quello dello scorso anno, quindi l'importanza del Traforo del Monte Bianco per alcuni settori economici della Valle d'Aosta, c'era la valutazione, come dicevo, nel DEFR 2024-2026, che riguardava la chiusura dopo i tragici avvenimenti del periodo 1999-2022 o, meglio, i tragici avvenimenti del 1999, che poi si sono riverberati sui tre anni successivi, ci sono state perdite ingenti nell'industria manifatturiera, 1,5% medio all'anno, per un totale attorno al 6% di perdita nei tre anni, nel commercio -3,3%, che arriva quasi al 13% nei tre anni e ovviamente nel settore turistico - 7% all'anno fino a un 26% nei tre anni. Chiaramente si capisce che come la nostra economia sia legata con forza a quest'arteria, che, tra l'altro, rileviamo inoltre nell'ordine del giorno, arteria che è poi fondamentale non solo per la nostra piccola Valle d'Aosta, ma chiaramente all'interno del quadro dei trasporti a livello europeo.

Detto ciò, noi ci siamo mossi perché il Consiglio regionale voleva impegnare la maggioranza, sappiamo già però che quest'ordine del giorno non verrà accettato, quindi faremo tutte le considerazioni sul tema. Noi volevamo impegnare ad adottare ogni azione utile, anche in accordo con i Parlamentari valdostani, nel favorire la realizzazione della doppia canna del Tunnel del Monte Bianco nei tempi più celeri. Non avevamo messo una parte più tecnica, quale poteva essere uno studio di prefattibilità, eccetera, proprio perché a noi interessa un impegno di tipo politico su questo tema, perché ci pare che da parte del Consiglio non sia mai stata esplicitata una volontà di questo tipo. Ci sono differenti visioni e a questo punto può essere il momento per esplicitare o discutere su questo tema di così grande importanza. Al di là di ogni ragionevole dubbio, sarà, crediamo, questa l'opportunità nel dibattito democratico che deve avvenire in quest'aula di sentire un po' tutte le sensibilità su questo tema. Perché diciamo questo? Perché sappiamo che concomitante al vertice Italia-Francia, ad esempio, vi è stata la manifestazione dei "Friday for future", che sono - per chi non lo sapesse - quelli legati al movimento di Greta Thunberg.

Sempre a mezzo stampa leggiamo le dichiarazioni: "Ci parlano di sostenibilità e poi vogliono realizzare funivie in aree protette e raddoppiare il Traforo del Monte Bianco". Abbiamo quindi delle posizioni e perché citiamo il "Friday for future"? Non perché viviamo seguendo le loro direttive, ma perché ci pare fossero presenti elementi del Consiglio, che poi potranno spiegare la loro posizione, da parte dell'opposizione ci mancherebbe e anche da parte del Governo ci pare ci fosse qualcuno al "Friday for future", però ce lo diranno gli altri. Non vogliamo fare del voyeurismo di questo tipo, se uno deve fare del voyeurismo politico, io spero che abbia gusti migliori ma comunque sia sarà l'opportunità per avere una contezza anche su questo tema. Tra l'altro, posso dire che ai "Friday for future" i ragazzi hanno, tra l'altro capito, molto bene che fare gli scioperi il venerdì è conveniente, così attaccano a fine settimana, Greta Thunberg l'ha capito fin dall'inizio e questo è un bel segnale per tutti quanti, nella scuola si vedono gli scioperi sempre il venerdì, che è strano, così attaccano il fine settimana, anche Greta Thunberg l'ha capito al volo; vorrei dire che dimostra che è un movimento politicizzato a Sinistra anche da queste piccole cose, ma facciamo finta che io non l'abbia detto.

Comunque sia, tra l'altro, è sempre interessante di quella giornata abbiamo visto, sempre su qualche social, delle foto con una ragazzina che aveva un cartello in mano con scritto: "Burn Fascists and not forests", tradotto: "Bruciate i fascisti e non le foreste". Ora io mi chiedo chi abbia messo in testa queste cose, chi vada a fomentare delle ragazzine con scritte di questo tipo... immaginatevi, se ci fosse un corteo della Lega con striscioni di questo tipo, che cosa sarebbe venuto fuori, invece qualcuno può dire qualsiasi cosa, tanto i violenti sono sempre gli altri.

Tornando al tema, crediamo che a questo punto, anche se il nostro ordine del giorno non verrà accettato, sia il momento importante per esprimere, ognuno da parte sua, la propria sensibilità sul tema, è già stato fatto dai colleghi di Forza Italia, ne hanno già parlato ieri sulla loro posizione, ovviamente era su tutti i giornali, da parte della Lega il ministro Salvini ha sempre esplicitato l'importanza delle infrastrutture per i collegamenti in tutta Italia, quindi da parte nostra c'è la chiarezza assoluta. Crediamo a questo punto che sia importante discutere su questa fondamentale tematica e avere tutte le posizioni.

Presidente - Per il Governo, ha chiesto la parola il Presidente della Regione.

Testolin (UV) - Molto brevemente, approfittando anche dell'onestà intellettuale del collega Perron che da parte mia è assolutamente riconosciuta, penso che, per quanto riguarda l'impegno da parte del Governo, la dimostrazione rimanga nei fatti, quelli già esibiti nelle varie circostanze e nelle varie situazioni, dove si è perorata la causa del raddoppio della canna per molti motivi: quelli di sicurezza, anche quelli ambientali, quelli che debbano garantire un percorso futuro all'imprenditoria nazionale e allo sviluppo socio-economico e culturale locale. Da quel punto di vista, la giustificazione dell'astensione è dettata dal fatto che il percorso è in itinere, è assolutamente conclamato ed è portato avanti con energia in tutte le occasioni possibili.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Marquis, ne ha facoltà.

Marquis (FI) - Questo è un tema sul quale abbiamo presentato anche noi un ordine del giorno, seppure ha un taglio diverso, su cui crediamo fermamente, perché abbiamo avuto modo tutti di vedere qual è il disagio e quali sono i danni che questa situazione infrastrutturale sta facendo all'economia dell'Italia intera e non solo a quella della Valle d'Aosta.

Viviamo una situazione di isolamento che è a forte rischio degli accadimenti di eventi calamitosi e ha problematiche che si verificano a livello infrastrutturale in relazione alla loro manutenzione. Riteniamo che il dossier vada affrontato, sappiamo che all'interno del DEFR emerge che il Governo regionale si sia preso in carico questo tema, pertanto crediamo che l'impegnativa non possa essere che condivisa e il nostro ordine del giorno è un po' diverso, come dicevo poc'anzi, nel senso che vuole impegnare il Consiglio regionale e non il Governo, perché il Consiglio regionale dovrebbe esprimersi appieno su quest'argomento per rafforzare l'azione del Governo regionale di fronte al Governo nazionale che sta gestendo questa situazione direi in modo molto positivo, perché sappiamo tutti l'evoluzione dell'attitudine che c'è stata da parte della Francia rispetto a quest'argomento, un argomento verso il quale c'era una chiusura totale nell'anno passato e al quale oggi è stata data un'apertura. Noi siamo sicuri che, grazie all'operato del nostro vicepremier Tajani e del Governo nazionale intero, si possa arrivare a trovare una soluzione a questo problema, pertanto il nostro voto sarà un voto favorevole.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Credo sia abbastanza scontata la nostra posizione, si sa di cosa pensiamo (e lo abbiamo detto più volte) del raddoppio del Tunnel del Monte Bianco, quindi noi non voteremo quest'ordine del giorno, anche perché siamo abbastanza... come dire? memori del fatto che questo Consiglio si è più volte nel passato espresso a proposito del Tunnel e dei passaggi che ci dovevano essere in questo Tunnel, che non avrebbero dovuto essere più di 400 mila annui, sappiamo che siamo attualmente a 600 mila, quindi anche le rassicurazioni per cui si tratterebbe di un intervento esclusivamente e limitatamente alle questioni di sicurezza e di emergenza non ci lasciano così tranquilli.

Al di là di questo, ho ascoltato l'esposizione che ha fatto il collega Perron, che ha parlato anche dei ragazzi di "Friday for future", che hanno manifestato venerdì scorso, mi riallaccio anche a quanto era stato detto ieri nell'intervento del collega Manfrin, secondo cui la lettera che è stata trasmessa dai ragazzi al Consiglio regionale era una lettera a cui mancava essenzialmente soltanto la firma della sottoscritta.

Ora io non pretendo di essere creduta né dal collega Manfrin, né dagli altri, ma c'è un fatto - e lo metto a fattor comune per quello che può servire e interessare -: è che io non conosco neanche uno dei ragazzi di quel gruppo, di quel comitato, nemmeno uno e li ho visti per la prima volta quando hanno manifestato qualche anno fa, ma penso che non fossero neanche gli stessi, perché nel tempo sono cresciuti, e poi venerdì perché ho partecipato alla manifestazione. Al di là di questo, però, se in quella lettera si ravvisa, si riconosce ciò che noi, ed io, stiamo dicendo da tempo e viene recepito in qualche maniera da questi ragazzi, per noi è in qualche modo... come dire? una consolazione, nel senso che i ragazzi, come tutti sappiamo, rappresentano il futuro, quindi se queste idee vengono portate avanti e, se ci sarà qualcun altro che lo farà qualora noi non potessimo più farlo perché non saremo magari più qui o ci dedicheremo ad altro, ci sarà un ricambio generazionale anche per queste istanze, che è assolutamente apprezzabile. Queste osservazioni che sono state fatte sono del tutto condivisibili, hanno evidenziato degli argomenti importanti e che per noi sono prioritari.

Faccio un'annotazione: io non ho ricevuto quella lettera se non l'altro ieri dalla collega Guichardaz perché avevo sentito che se ne stava parlando. So che era stata consegnata perché lo avevano detto alla manifestazione, ma io non l'ho ricevuta e la collega poi mi ha detto: "Ma come? È stata mandata a tutti". "No, io non l'ho ricevuta" e abbiamo verificato che era poi stata mandata soltanto ai Capigruppo, ma neanche con l'indicazione che era ai Capigruppo, eppure poi, quando l'ho vista, ho riscontrato che era indirizzata al Consiglio regionale.

Chiedo quindi al Presidente del Consiglio come mai comunicazioni che sono indirizzate al Consiglio regionale e non ai Capigruppo, noi, per esempio, abbiamo fatto una lettera che era indirizzata ai Capigruppo, di cui non abbiamo poi avuto riscontro, e indirizzata a un Presidente, per conoscenza all'altro, ai Capigruppo, ma era effettivamente come una destinazione precisa. Questo destinatario era il Consiglio, del Consiglio facciamo parte in 35 persone e noi non l'abbiamo ricevuta, quindi chiederei, presidente Bertin, che in futuro ci vengano inoltrate tutte le comunicazioni che riguardano i Consiglieri. Non ho molto da aggiungere, sappiamo che in questi giorni c'è un'azione molto insistita da parte non soltanto del Governo della Valle d'Aosta, ma anche del Governo nazionale nei confronti di quest'obiettivo che ponete nell'ordine del giorno. Sappiamo anche che si dovrà esprimere la Francia e dovrà pure dirci qualche cosa sul piano regionale dei trasporti, se vuole intervenire con delle osservazioni o meno; piano dei trasporti che a luglio sembrava dover essere avviato alla VAS, quindi in 45 giorni per le osservazioni e poi la trafila per il Consiglio e credo sia tutto ancora in alto mare.

In ultimo rilevo che in queste due giornate, oggi poi mi sembra che siamo ripartiti in questo modo..., c'è tutto un atteggiamento da parte del Consiglio e di qualche collega in particolare, che magnifica le azioni del Premier, dei ministri, Zangrillo, Tajani, insomma, siamo in un momento in cui stiamo parlando molto del Governo nazionale e mi sembra che siamo tutti quasi in un atteggiamento di ringraziamento che mi fa un po' specie perché è più volte ripetuto. Va bene dirlo, però poi ci torniamo sopra ogni tre per due!

Un'ultimissima cosa: mi sembra che le ultime considerazioni che ha fatto il collega Perron siano significative, perché già ieri praticamente il collega ha detto che c'è stata orgogliosamente una virata a destra, sappiamo che c'è un decreto sicurezza che ci preoccupa molto per buona parte dei suoi contenuti e, se andrete avanti su questa linea, anche il diritto a manifestare pacificamente che queste persone hanno esercitato venerdì scorso potrebbe essere messo seriamente in discussione o addirittura venire del tutto meno. Cogliamo quindi l'occasione per esprimere anche questa preoccupazione.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (RV) - Intervengo su quest'ordine del giorno con una posizione che terremo poi anche su quello successivo dei colleghi di Forza Italia, anzi, mi consentiranno le due forze una battuta: se il Centro-Destra è unito, perché non avete fatto un ordine del giorno comune? Ma capisco che questo è un consiglio complesso, ma permettetemi la battuta...

(intervento di un Consigliere fuori microfono)

...sì, è diverso però la finalità è uguale, poi capisco che i due Vicepremier siano diversi, però ognuno fa il suo, permettetemi una battuta, ve li siete date pesanti, io vi faccio una battuta per farvi sorridere.

Detto questo, noi su quest'ordine del giorno, e in generale anche sull'altro, non me ne vorrà a questo il presidente Testolin... ma un conto è l'impegno politico che può prendersi il Governo, il Presidente, un Assessore, un altro conto è l'impegno che il Consiglio regionale tutto si prende su un'impegnativa di questo genere, un'impegnativa abbastanza chiara nelle finalità, un'impegnativa che necessiterebbe di ulteriori approfondimenti e comprensioni e cerco di dare degli elementi un po' a tutti i colleghi.

Intanto bisogna capire, qualcosa è emerso, però io penso che non sia una posizione in realtà molto nuova o comunque dirimente, bisogna capire che cosa l'altra parte della catena del Bianco pensa, perché ovviamente io non posso iniziare i lavori del Tunnel senza sapere se la Francia è d'accordo a gestire un tema di questo genere, non sto parlando di soldi, sto semplicemente parlando di un "toc toc" e vedere se dall'altra parte qualcuno apre. Vorrei anche un po' capire però che cosa fa il Governo nazionale, perché, al di là del sicuro impegno che portano avanti i referenti del Governo nazionale, sarebbe bene comprendere un po' meglio qual è la strategia e la volontà. Non so se la strategia è più una strategia di portare sempre avanti l'idea, cioè "Vogliamo raddoppiarlo" o effettivamente c'è un canale aperto con il Governo francese, forse più che con il Governo, addirittura con la Presidenza francese.

Sul tema poi del Monte Bianco, come in generale di tutti i Tunnel, ci sono anche delle questioni che vanno approfondite, e non sono di poco conto, che possono essere nel novero delle esternalità negative, bisogna comprendere qual è il tema anche dei flussi, ma non tanto sulla quantità, ma proprio le modalità di flusso del traffico, qualcosa effettivamente nel piano regionale dei trasporti, anche in alcuni convegni fatti dalla Confindustria qualche elemento in più c'è, ma bisognerebbe anche capire il materiale di risulta dove verrebbe poi gestito, perché ricordo che soprattutto le discariche di inerti dell'Alta Valle, quando si finì l'autostrada, erano in una situazione che mise in difficoltà non direttamente ovviamente chi utilizzava l'infrastruttura, ma chi lavorava nel settore.

Sulle ulteriori esternalità negative di quello che sta avvenendo possiamo fare qualsiasi tipo di studio, mettere qualsiasi tipo di cifre e quant'altro, do un contributo diretto e personale: nel 1999, e fin quando è stato chiuso il Traforo sul libro dei corrispettivi si segnala -60%, quindi penso che, al di là di quelli che possono essere degli studi sicuramente più definiti e più puntuali - e sicuramente molto più rilevanti che quelli di un semplice libro di corrispettivi di un negozio -, io vi assicuro che è stato quasi un'ecatombe per alcune attività. Bisognerebbe però anche parlare di esternalità positive, se faccio una grande opera, devo capire il territorio che la ospita, che cosa si porta a casa per contemperare l'effetto delle esternalità negative. La cementificazione di quella zona è impressionante o comunque qualcuno voleva addirittura fare una terza corsia di salita al Tunnel. Sicuramente anche nella zona chi è contrario al raddoppio ti dice che è più contrario alla terza corsia, quindi c'è anche un tema di questo tipo e penso che le tempistiche per affrontare questi argomenti ci possano essere perché sicuramente non si inizierà a scavare domani mattina.

Vi è poi un curioso aspetto che andrebbe approfondito, perché quella che ogni tanto si cita come la direttiva gallerie qualcuno a volte la chiama direttiva canne, ma si rischia anche di fraintendere e soprattutto sull'evoluzione delle tipologie di veicoli: elettrici, idrogeno o quant'altro, sappiamo che i tunnel monocanna hanno delle problematiche e lo dico anche a chi occupa il suo tempo nelle attività nei devendro pe lo demàn: nei venerdì per il domani e su questo avevamo presentato un'interrogazione con risposta immediata proprio per capire - il collega Perron l'ha detto bene - qual è il posizionamento non soltanto del Governo, ma all'interno della maggioranza, relativamente alla presenza non soltanto di membri eletti, ma anche di rappresentanze politiche importanti di questa maggioranza, perché il Segretario del Partito Democratico e il collega Padovani - almeno così riportano i giornali - erano presenti.

Non so se il collega Padovani ha parlato con il collega Marguerettaz, che si auspicava ieri per l'Union Valdôtaine in un intervento molto elettoralistico, altro che... le opposizioni hanno fatto molto meno ieri, io le faccio i miei complimenti per l'intervento... abbia parlato con il collega Padovani che mi sembra si definisca tutt'altro che un moderato, perché altrimenti non capisco la moderazione che lei cerca dove può trovarla, soprattutto in questo momento.

Mi chiedo anche sempre il collega Marguerettaz come possa gestire questa situazione, perché sappiamo che il suo astio, giusto e anche condivisibile, verso i comitati, in realtà si è infranto proprio su venerdì, perché, ripeto, cito il collega Padovani, non il Presidente del Consiglio comunale, perché sono altri colleghi appassionati del Comune di Aosta, io mi occupo più del collega Padovani... ci può dire magari che cosa pensa effettivamente di uno dei dossier portanti del DEFR.

Rispondo in senso lato anche su questo ad alcune giuste considerazioni nelle repliche dei colleghi Assessori: se voi ieri avete ascoltato il mio intervento, non era importante farlo, ma ve lo ripeto, io giustamente ho suddiviso quelli che potevano essere obiettivi da chiudere nell'anno relativamente invece a degli obiettivi che devono necessariamente essere lasciati in eredità e avevo proprio citato i due Tunnel, perché ovviamente non è un dossier che si possa chiudere nel giro di qualche mese e su questo ne siamo pienamente consapevoli.

Detto questo, non me ne vorranno i colleghi proponenti sia di questo ordine del giorno che del successivo, ma senza ulteriori dati, noi in questo momento, come gruppo di Rassemblement Valdôtain, non ce la sentiamo di dare o di contribuire a una delega ancora un po' in bianco perché non abbiamo gli stessi elementi che sicuramente avete voi, ma siamo disponibili e decisi a lavorare in tal senso, con un obiettivo chiaro e comune: scongiurare in qualsiasi modo l'interruzione di un'importante arteria che non collega soltanto la nostra regione con la Savoia, ma che collega un'importante area europea, economica e soprattutto che rischia di pesare tanto non soltanto sulla zona della Valdigne o dell'Alta Valle, ma di tutta la Valle d'Aosta, di tutto il nord-ovest e parimenti, anche se non lo dicono, dell'altra parte della catena del Monte Bianco.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Manfrin, ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Ringrazio ovviamente i colleghi che sono intervenuti prima di me. Credo sia necessario fare un piccolo passo indietro rispetto all'oggetto di questo ordine del giorno per quanto l'interesse sia sicuramente meno importante, soprattutto per il collega Chatrian.

Quello che voglio dire è che quest'ordine del giorno ha un obiettivo ben preciso, che in parte è stato anche colto nell'intervento del collega Aggravi, ed è uno: si sono fatte molte chiacchiere, si è parlato molto, soprattutto al di fuori di quest'aula, rispetto al problema del raddoppio del tunnel, se fare questa scelta o non farla, ma questo Consiglio ovviamente continua a discutere di questo tema e soprattutto gli organi esecutivi di questo Consiglio continuano a discutere di questo tema senza aver avuto un mandato preciso da parte di quest'Assemblea, cioè quest'Assemblea, sia essa di maggioranza o di opposizione, non ha mai deliberato un atto che dicesse: "Questo Consiglio, per la sua maggior parte, è d'accordo con il raddoppio del tunnel" e avere questo mandato oppure non averlo è evidente che fa la differenza, perché noi possiamo scrivere tutto quello che vogliamo, però dobbiamo prendere atto di una cosa: che quello che è stato detto tanto dal collega Perron, quanto dal collega Aggravi, è che noi non sappiamo e non conosciamo il posizionamento di alcune forze di maggioranza rispetto a questo tema, non lo conosciamo, ma vorremmo tanto conoscerlo. Non lo conosciamo perché, se su un documento così importante come il documento regionale di economia e finanza si scrive in maniera così un po' volutamente slavata, che si vorrebbe genericamente addivenire... adesso non mi ricordo, lo recupero in diretta mentre intervengo... non ricordo esattamente la formula che è stata utilizzata, forse è stata riportata anche nel pezzo dell'ordine del giorno: "...continua a rivestire particolare importanza il prolungamento della concessione del Tunnel del Gran San Bernardo e la realizzazione degli indispensabili lavori di ammodernamento dello stesso, così come l'improrogabile valutazione in merito a un potenziamento dell'infrastruttura del Tunnel del Monte Bianco, con la seria presa in carico - io non so se ci possa essere una presa in carico più seria o più faceta, non so io come si possa, diciamo, prendere in carico la realizzazione di una seconda canna in questa maniera - della realizzazione di una seconda canna, nell'ambito di un continuo dialogo politico istituzionale". Tutta una serie di volute linguistiche per dire che si vorrebbe la seconda canna, ma per non dirlo in maniera troppo forte, perché poi ci sarà qualcuno che questo DEFR lo deve votare e magari questo qualcuno questo DEFR non lo vuole votare se c'è scritto in maniera troppo netta che c'è la seconda canna.

Allora noi abbiamo voluto togliere dall'imbarazzo questa maggioranza, per una volta abbiamo voluto farlo e abbiamo detto: "Sapete che c'è? Oggi è importante dare un mandato forte", perché noi su questo tema siamo d'accordo: noi vogliamo il raddoppio del Tunnel a tal punto che il tema è stato portato più volte all'attenzione all'ordine del giorno e, se cercate, lo troverete, del G7 dei Ministri delle infrastrutture e dei trasporti e a farsi carico appunto di portare il tema è stato proprio il ministro Matteo Salvini, che, se ci fosse la realizzazione e il via libera, chiaramente dovrebbe poi prendere l'onere di realizzarlo. Su questo, peraltro, siamo anche in contatto costante con il viceministro Rixi, che questo tema lo conosce bene e abbiamo fatto anche diversi sopralluoghi al Tunnel del Monte Bianco.

Dicevamo, le valutazioni che ci consentono di dire che c'è la necessità di un raddoppio sono molteplici, il collega Aggravi le ha riassunte per quanto riguarda la parte economica, poi giustamente ha posto anche degli interrogativi di natura su dove si può mettere poi il materiale di risulta, che sarà evidentemente parte del progetto, poi ci sono valutazioni di tipo ambientale che le colleghe fanno e faranno, ma è chiaro che ad oggi la creazione di ingorghi o di problemi di circolazione sicuramente non depone in favore dell'ambiente, poi c'è il tema di come realizzarlo e di come gestirlo, perché anche banalmente fare una doppia canna che permetta, da una parte, di poter fare la manutenzione dovuta alla canna, che chiaramente deve essere ammodernata dopo molto tempo in cui non lo è stato fatto, quindi deve essere chiusa, però mantenere inalterati i livelli di traffico... questa è una soluzione che è stata posta all'attenzione, cioè dire: se ad oggi il volume di traffico è di 100 veicoli al giorno - sto dicendo una cosa ovviamente campata in aria, ma solo per fare un esempio -, manteniamo il traffico massimo di 100 veicoli al giorno, poi ovviamente chiudiamo una canna per fare la manutenzione, utilizziamo l'altra e, quando saranno entrambe utilizzabili, potremo utilizzarle entrambe, ovviamente per l'andata e per il ritorno, anche perché il collega Aggravi ha posto un'altra questione che è sicuramente importante, cioè l'ammodernamento della nostra canna ad oggi, perché ovviamente il dimensionamento di quella struttura oggi crea dei problemi e dei mezzi che sono nati successivamente alla costruzione del Tunnel oggi hanno una dimensione tale per la quale bisogna fare dei convogli per poterli accompagnare, perché la loro sagoma sborda rispetto alla corsia esistente, quindi evidentemente anche qui c'è un rallentamento. Allora l'adattamento di questa struttura è evidente che dovrebbe essere à la une rispetto anche alla sicurezza di questa struttura.

Venendo invece alla questione politica, questa maggioranza ha deciso di non decidere, cioè una scelta di astenersi su tutti gli ordini del giorno non ci permette di comprendere cosa pensa questa maggioranza, ma soprattutto non ci permette di capire cosa ne pensa il collega Padovani, il quale spesso, quando ci sono queste decisioni, decide di rifugiarsi nei servizi igienici per non dover esprimere la propria posizione, che è contraria a quello che pensa la maggioranza... che però decide, bontà sua, oggi intanto di tacere sul tema, perché ha avuto la consegna del silenzio, dall'altra parte però di andare alle manifestazioni nelle quali si dice: "Guai aprire la seconda canna, non si fa", quindi si fa il bel corteo, si fa la sfilata il venerdì per venire qua davanti e dire che non ci piace, però poi dopo in aula, quando si può esprimere la propria posizione e si dice: "Collega Padovani, ha una platea davanti, ha la possibilità di dirlo, lo dica: "io non voglio il raddoppio del Tunnel perché io voglio piantare le margherite in autostrada""... se lei lo facesse, io sono convinto che forse un pezzettino dell'elettorato che le due colleghe le hanno cannibalizzato potrebbe forse avere un piccolo ritorno di fiamma, invece lei non ha il coraggio di farlo e rimarrà lì silente. Io mi rendo anche conto che lei non abbia neanche il coraggio di presentare un'iniziativa che impegni questo Consiglio a dire di no al raddoppio del Tunnel del Monte Bianco, ma semplicemente perché l'unica volta in cui lei ha presentato un'iniziativa all'interno di questo Consiglio con il voto segreto le è stata sonoramente bocciata da parte di cinque membri della sua stessa maggioranza. Ora, capirà che tutto questo concorre al fatto che lei se ne stia lì, silente più di Albus, a guardare quello che succede intorno a lei, a votare - alla fine di questa giornata o delle prossime non lo so - il DEFR, dove c'è scritto che si vorrebbe andare con valutazioni serie verso il raddoppio del Tunnel del Monte Bianco, però lei che forse si può vendere: "Sì, però", "forse", "seriamente...", "non lo so", "vediamo".

Noi capiamo, capiamo anche che a questa bella sfilata, sempre di venerdì, c'è stato il Segretario del PD che ha partecipato, testimoniando questa vicinanza con questo movimento, ma in ogni caso che il tema ambientale, cioè quello della manifestazione pacifica che ha sollevato la collega Minelli, è particolarmente presente. Collega Minelli, io mi rendo conto che lei giustamente voglia attaccare anche la questione delle manifestazioni, io le posso dire che sono assolutamente felice se sarà confermato il decreto sicurezza, perché, vede, la manifestazione pacifica che lei ha in mente, se è quella che è stata fatta contro la TAV, dove abbiamo un bollettino di guerra ogni volta che si prova a cercare di finire il cantiere, è evidente che avere dei sistemi per evitare questo tipo di manifestazione è cosa buona e giusta. Poi magari qualcuno ritiene che le manifestazioni pacifiche siano quelle che faceva la Salis a martellate in Ungheria, ma magari questo è un pensiero che abbiamo noi.

Noi, come gruppo Lega, abbiamo presentato quest'ordine del giorno per dare la possibilità di esprimersi. Vedremo come ci si esprimerà, ma noi la nostra posizione l'abbiamo evidenziata e di certo non la cambiamo.

Presidente - Non vedo altre richieste d'intervento, metto in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 11

Favorevoli: 9

Contrari: 2

Astenuti: 23 (Aggravi, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lucianaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Planaz, Restano, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Passiamo ora al primo ordine del giorno di PCP. Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - L'ordine del giorno parte dalla constatazione che nel documento di economia e finanza 2025-2027 non compare alcuna considerazione significativa sul tema rilevante delle varie norme di attuazione e del lavoro della Commissione Paritetica Stato-Regione Valle d'Aosta, eppure sappiamo che si tratta di argomenti sicuramente molto importanti. In particolare mi riferisco a una di queste norme di attuazione, cioè quella sulle concessioni di derivazione di acqua anche a scopo idroelettrico, che è ormai da cinque anni all'attenzione di questa Commissione essendo stata richiesta con degli atti consiliari nel 2019. Ora, noi sappiamo che, durante la seduta dello scorso Consiglio, in apertura di quella riunione, il presidente Testolin ci aveva detto che la Commissione Paritetica si è riunita nel periodo da aprile, quando è stata ricomposta con l'integrazione che era necessaria, fino a settembre 2024... ci ha detto che si è riunita due volte e che comunque - ed è la notizia che era arrivata in Consiglio quella mattina - il 30 settembre 2024 avrebbe deliberato l'approvazione dello schema della norma di attuazione sulle concessioni, che poi sarà trasmesso all'esame del Consiglio regionale.

Ora, io so, perché abbiamo ricevuto il DEFR in un momento preciso, quindi questo DEFR non è stato scritto (e nemmeno la pagina che riguarda la Presidenza sono stati scritti) dopo il 30 settembre ma ben prima, comunque abbiamo rilevato che di quest'importante tema non c'era niente e quest'argomento non era nemmeno stato preso in considerazione, ma, visto che si parla di perseguimento anche, direi così, di obiettivi strategici e che questo è l'ultimo DEFR della legislatura, a noi ha fatto specie che non si dicesse nulla su questa questione così rilevante.

Abbiamo poi appreso che la Commissione Paritetica sarebbe stata riconvocata ancora, dopo il 30 settembre, anche l'8 ottobre e poi nuovamente tre giorni fa (oggi è giovedì), lunedì 14 ottobre, con ancora all'ordine del giorno il tema della norma di attuazione per le concessioni. Quello che sappiamo per certo, però, è che a nessuno di noi che siamo qui, al Governo magari sì, ma alle persone con cui io ho parlato, ma di sicuro non a noi, non è arrivata non dico la copia dello schema di norma approvata che dovrà essere trasmesso dal Ministero, però non è mai nemmeno arrivato... né mai è stato detto nemmeno nulla sulla bozza di questa norma di attuazione. Non sono arrivati nemmeno i verbali delle riunioni che si sono svolte tra aprile e settembre 2024, io ho fatto un accesso agli atti per ricevere questi verbali e anche le convocazioni che ci sarebbero state per la Commissione e mi è stato detto che non ci sono, che la Regione non è in possesso neanche delle convocazioni, quindi questo significa che la Regione non sa quando si riunisce la Commissione Paritetica che discute di argomenti estremamente rilevanti per la Regione stessa.

Ora, credo sia evidente che perlomeno la bozza - e poi oggi magari - se è stato approvato - lo schema definitivo della norma di attuazione - sia in possesso di tutti i componenti della Commissione Paritetica, di cui tre, lo ricordo, sono stati designati dal Consiglio regionale. Poi, secondo noi, è assolutamente inimmaginabile che il Presidente della Regione non abbia ricevuto delle informazioni preventive sul testo della bozza di norma di attuazione che poi è stata esaminata dalla Paritetica.

Quello quindi che a noi sembra di rilevare è che questo percorso, che poi ha portato con due sole riunioni, da aprile al 30 settembre, così parrebbe, all'approvazione di questa norma... e ci era stato detto che era complesso, c'era un lavoro lungo da fare, con due riunioni poi si è arrivati a questo, proprio ci è stato detto il 30 di settembre - la data è importante credo... -: "non sappiamo come mai ci sia stata quest'accelerazione improvvisa". Ricordo anche che in quel Consiglio di quindici giorni fa era all'ordine del giorno una nostra interpellanza che sollecitava appunto la questione e poi è arrivata la notizia.

Quello che noi intendiamo fare con quest'ordine del giorno è impegnare il Presidente della Regione a trasmettere con urgenza al Consiglio, quindi a tutti i Consiglieri regionali, la bozza di norme di attuazione in materia di concessioni di derivazione d'acqua; e perché insistiamo su questo? Perché sappiamo tutti che, nel momento in cui lo schema viene approvato dalla Commissione, poi deve essere inviato al Consiglio, ma l'iter non finisce, perché poi deve essere rinviato allo Stato e sappiamo che, dopo l'approvazione definitiva, ci dovrà essere anche il lavoro di elaborazione della legge che disciplinerà tutta la questione; e siamo a ottobre 2024.

I tempi stringono, questa questione è in piedi non dall'inizio di questa legislatura ma dalla precedente, dal 2019, e crediamo che sia assolutamente un dossier che vada chiuso nel più breve tempo possibile, ma che il Consiglio possa avere la possibilità di ragionarci, di fare le sue valutazioni, di discutere, cosa che non è avvenuta.

Quello che chiediamo è di poter ricevere urgentemente la bozza della norma di attuazione.

Presidente - Per il Governo, ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.

Testolin (UV) - Prima di entrare nel merito dell'impegnativa, mi permetto di esprimere una considerazione: trovo grave che non siano ancora arrivate, tramite le persone con cui parlate, delle bozze relative a quest'argomento, perché l'attività è un'attività politica di confronto con il Presidente in primis della Paritetica e non è un'attività amministrativa, ecco perché non ci sono delle comunicazioni ufficiali, invece mi preoccupa il fatto che voi possiate attingere a informazioni tramite dei canali che non sono quelli ufficiali. I lavori della Paritetica non sono inseriti nel DEFR perché la Paritetica è un organo a sé stante dall'Amministrazione regionale, che ha una vita e un suo percorso autonomo all'interno del quale evidentemente c'è un confronto paritetico tra i membri di parte regionale e quelli di parte statale che si concluderanno con l'invio ufficiale di un documento, che, quando arriverà, sarà evidentemente reso a disposizione del Consiglio regionale, così come deve essere fatto nel percorso logico e istituzionale che è già previsto, quindi per questo noi ci asterremo su quest'ordine del giorno.

Presidente - Ci sono altri interventi? Non vedo prenotazioni, mettiamo in votazione... Consigliera Minelli, a lei la parola.

Minelli (PCP) - Guardi, presidente Testolin, lei è preoccupato che noi abbiamo delle informazioni e trova grave che non siano arrivate anche delle bozze relative sull'argomento. Io rilevo una cosa: il giorno dopo la sua comunicazione in Consiglio regionale, un quotidiano, riportando la notizia che era stata approvata il 30 settembre la norma d'attuazione sulle concessioni idroelettriche, ne definiva anche alcuni aspetti contenutistici che lei non aveva assolutamente citato in aula. Lei aveva detto semplicemente che aveva ricevuto una mail, un courriel, da parte del Presidente della Paritetica che informava il 30 settembre che il giorno stesso era stata approvata la norma di attuazione per le concessioni idroelettriche. Questo lei ha detto, questa è la copia della mail che ho ricevuto con accesso agli atti.

Come mi ha detto un giornalista, ognuno ha delle fonti, io ho utilizzato nel mio testo dell'ordine del giorno e anche nell'esposizione che ho fatto il condizionale, perché noi abbiamo ricevuto un'informazione secondo cui ci sarebbero state altre riunioni della Commissione Paritetica l'8 e il 14 e, al di là del fatto che la cosa importante sarà riceverlo questo testo, o perlomeno quello che io chiedevo adesso non era neanche il testo inviato dai Ministeri, ma era almeno la bozza per cominciare a ragionarci, ragionamento che, secondo me, il Consiglio avrebbe dovuto iniziare a effettuare da tanto tempo e lo avevamo chiesto anche con degli atti consiliari, però io vorrei veramente sapere, Presidente, se non si è a conoscenza del fatto che ci siano state delle ulteriori convocazioni, perché tutta questa vicenda è un po' oscura, secondo noi, e ci chiediamo come mai all'improvviso, dopo sette mesi in cui ci sono state soltanto - l'ha detto lei - due riunioni... anzi, una, perché la seconda è quella dell'approvazione, se è stata approvata il 30 di settembre, quindi come mai proprio in quel momento siamo arrivati a uno sblocco improvviso. Io vorrei essere sicura che quello che lei ci ha detto corrisponde esattamente a ciò che è successo e, per farlo, ho ovviamente chiesto i verbali, perché nei verbali ci deve essere il resoconto di ciò che è avvenuto. Questi verbali sono indisponibili, non è possibile averli, lei dice che ci sono delle questioni amministrative, io rilevo però che non c'è un'esplicitazione.

Quello che chiediamo è anche semplicemente avere delle date, chiediamo questo, oltre alla bozza, su cui credo che sarebbe importante cominciare a discutere. Non viene dato nulla, non c'è, a nostro avviso, una trasparenza nemmeno sugli iter, senza entrare nei meriti dei contenuti, e non c'è e non c'è stato coinvolgimento a livello anche semplicemente di informazioni del Consiglio.

Ricordo anche che questo Consiglio ha votato una mozione che è stata emendata dal Governo in cui noi avevamo proposto che a ogni seduta della I Commissione, ed era ancora Presidente della I Commissione il consigliere Restano, quindi parlo di qualche fuoriuscita fa dalla maggioranza... noi avevamo chiesto che ad ogni Commissione venisse dato un aggiornamento, che si facesse in apertura di Commissione ogni volta il punto della situazione. Ci era stato detto: "No, proponiamo che, qualora ci siano degli stati di avanzamento del procedimento, il Presidente di Commissione, informato dal Presidente della Regione - significa che il Presidente della Regione qualche cosa ne sa se rimaniamo a quello che era stato detto allora -, darà gli aggiornamenti ai componenti della stessa". Questo non è mai avvenuto, ma la proposta che questa attività la facesse il Presidente di Commissione su interlocuzione con il Presidente della Giunta e non con la Paritetica... allora non avevamo neanche un membro del Consiglio che era anche membro della Paritetica, quindi era impossibile... non c'è mai stata. Allora io cerco di fare le somme, metto 2 più 2, se allora il Presidente della Regione avrebbe potuto informare sugli stati di avanzamento della norma di attuazione il Presidente della I Commissione, adesso il Presidente dice: "Noi non sappiamo nemmeno se ci sono delle convocazioni, non sappiamo se la Paritetica si riunisce, non abbiamo i verbali, sono questioni separate", allora o ci avete raccontato una cosa diversa all'epoca o ce l'avete raccontata adesso. Sta di fatto che il 2 di ottobre...

(intervento di un Consigliere fuori microfono)

...l'avete proposta voi quella modifica ed è stata votata all'unanimità...! avete dato un'informazione, oggi è il 17 o il 18 - non so neanche più che giorno è -, non abbiamo ancora ricevuto niente, vedremo quanto tempo passerà ancora e cercheremo di approfondire diversamente se questa norma è stata approvata il 30 di settembre, l'8 o il 14.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Marguerettaz, ne ha facoltà.

Marguerettaz (UV) - Un breve intervento perché mi associo alle preoccupazioni del presidente Testolin, ma non sono solo preoccupato, sono stra-preoccupato, perché, oltre ad avere informazioni che in teoria nessuno dovrebbe avere, sono delle informazioni farlocche, nel senso che io ho sempre riconosciuto una grande capacità politica nelle colleghe, ma è sufficiente nascondersi dietro a un condizionale per dare delle verità assolute, ma scusandosi ci dice: "Io ho usato il condizionale perché non lo so". In realtà, l'enfasi con la quale si dicono le cose non lasciano dubbi: "Io so che la Commissione Paritetica è stata convocata con all'ordine del giorno... - andiamo poi a leggere i verbali - nelle sedute successive al 30 di settembre sulle grandi concessioni".

Collega Minelli, non è così, l'ordine del giorno delle Commissioni... vedo che, per certi versi, tutti le riconoscono un lavoro, però io le devo dire che è un po' superficiale, è un po' approssimativa nel lavoro perché le sue fonti non sono attendibili.

Il 30 è stata approvata, dopodiché solo per due questioni, perché questa Commissione Paritetica per molti è un'istituzione sconosciuta, ma non è che nelle riunioni c'è la sintesi del lavoro, nelle riunioni si introducono gli argomenti e si fanno gli approfondimenti e tra una riunione e l'altra ci sono le interlocuzioni con i Ministeri. Voi invece state dando una rappresentazione, sempre lì, fuorviante della politica perché dice: "Ma sa, se uno vuole, può". Non è così, perché le norme paritetiche vengono approvate se la componente statale e quella regionale vanno d'accordo e, se i Ministeri le dicono che questa cosa non va, la norma di attuazione lei se la tiene nel cassetto, quindi il lavoro che è stato fatto è stato un lavoro prezioso per arrivare a una norma di attuazione che ci permetterà di fare la legge regionale, sempre ammesso che il Consiglio regionale approvi e che il Consiglio dei Ministri approvi, perché ha detto bene su questo, ha detto una cosa giusta tra tutte le cose sbagliate che ha detto.

L'approvazione della Commissione Paritetica non ha concluso l'iter ed ecco perché la comunicazione arriverà dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, esattamente come gli ordini del giorno, quindi queste vocine che le danno delle informazioni sono delle vocine inattendibili. Le scarti, frequenti delle compagnie migliori.

Presidente - Consigliera Minelli per...? È già intervenuta...L'ha già fatto dopo il Presidente.

(interventi di alcuni Consiglieri fuori microfono)

Presidente - Un minuto a testa.

Minelli (PCP) - Semplicemente per dire al collega Marguerettaz che potrà andare a riascoltare, perché fortunatamente tutto è registrato, io non ho detto che la Commissione è stata riconvocata l'8 e il 14, io ho detto - e l'ho scritto anche - che sembrerebbe, e ho chiesto conferma... ho chiesto pure, perché non ero sicura, le convocazioni e i verbali. Se fossi stata sicura, stia tranquillo che non avrei chiesto conferma, ma, visto che delle comunicazioni arrivano anche a noi e che qualche contatto forse a livello nazionale ce lo abbiamo, volevo averne contezza. Ora, se lei mi dice che ci sono sintesi degli argomenti che devono essere fatti con i Ministeri, lo sappiamo tutti, quello che a me interesserà sapere prima o poi è esattamente la data in cui questa norma sarà stata approvata e, se sarà il 30, io avrò chiesto una conferma che non viene data. L'impegno però della mozione è un altro.

Presidente - La parola al consigliere Marguerettaz.

Marguerettaz (UV) - La capacità di imbrogliare non ha limiti, le ho detto che è stata approvata il 30 e credo sia registrato. Siccome lei - non so se è in buona fede o meno, mi pongo questo dubbio - il 2 ha cominciato e ha iniziato a dire: "Ma sarà stata approvata o meno?", oggi di nuovo e, quando lei è intervenuta, al di là delle cose che ha scritto, ha detto: "A noi risulta", quindi "A noi risulta", quando lei ha parlato, e vada a sentire cosa ha detto, perché sono attento, non ha usato il condizionale, il condizionale l'ha usato nell'ordine del giorno, quindi mi perdoni ma è un po' superficiale nel suo approccio.

Presidente - Metto in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 2

Favorevoli: 2

Astenuti: 33 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lavy, Lucianaz, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Planaz, Restano, Rosaire, Sammaritani, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Sospendiamo brevemente dieci minuti per arieggiare i locali, alle ore 11:30 riprendiamo. Il Consiglio è sospeso.

La seduta è sospesa dalle ore 11:22 alle ore 11:30.

Bertin (Presidente) - Riprendiamo, siamo agli ordini del giorno, affrontiamo il primo ordine del giorno di Rassemblement Valdôtain. Si è prenotato per l'illustrazione il consigliere Aggravi, a cui passo la parola.

Aggravi (RV) - Spero che i colleghi mi sentano bene anche da altri lidi. Abbiamo intitolato quest'ordine del giorno: "Sostegno all'Amministrazione comunale di Valtournenche per il completo ripristino delle aree interessate dagli eventi alluvionali del giugno e luglio scorso", ci sarà anche un altro ordine del giorno che avremo modo di discutere di un'altra forza. Perché abbiamo voluto però concentrare quest'ordine del giorno soltanto sull'area di Valtournenche e non sull'area di Cogne? Noi abbiamo partecipato, come anche altri Capigruppo, agli incontri organizzati dal Presidente sullo stato dell'emergenza, su quello che era, soprattutto nelle prime fasi, il compte rendu degli interventi che sono stati organizzati, in particolare relativamente all'area di Aymavilles e Cogne, abbiamo anche partecipato a un sopralluogo, quindi c'è stata - questo va detto -, adesso al netto delle giuste magari schermaglie di parte che ci sono, una comprensione dell'evolversi della situazione soprattutto in quell'area.

Sull'area di Valtournenche, in particolare della zona di Breuil-Cervinia - spero che vada bene la denominazione -, c'è stata un po' meno, se vogliamo, attenzione sull'evoluzione dei lavori, perché ovviamente lo stato delle attività da fare era ed è ben differente, però abbiamo voluto portare all'attenzione del Consiglio e di questo Governo regionale un ordine del giorno prendendo spunto dalla sezione terza del DEFR, in particolare gli obiettivi strategici della Presidenza della Regione, per esprimere un impegno al Governo regionale a dare pieno sostegno all'Amministrazione comunale di Valtournenche, al fine di ripristinare le aree colpite dall'evento alluvionale di quest'estate in vista dell'imminente apertura della stagione sciistica, può sembrare un impegno largo, un impegno generico, ma così non è. Nelle premesse noi specifichiamo, ad oggi siamo stati anche con i colleghi del gruppo sulla zona, come altri gruppi hanno sicuramente fatto, e, con l'imminente apertura degli impianti della Cervino il 26 ottobre, ad oggi l'area interessata è stata sicuramente messa in sicurezza, ma mancano ancora le passerelle e tutta una serie di interventi.

Vero è anche che ho avuto un confronto con il Sindaco di Valtournenche, che ci ha aggiornato, al di là ovviamente delle persone più direttamente interessate, sulla situazione delle problematiche legate sicuramente al tema burocratico di predisposizione degli interventi proprio materialmente da poter avere, ma volevamo esprimere anche attenzione e poter permettere al Consiglio di esprimere attenzione e sostegno al di là di quello che sicuramente già c'è - e il Presidente sicuramente ce ne darà contezza nel suo intervento - a un'area che non è sicuramente seconda ad altre.

Faccio una considerazione più di natura politica: anche quest'ordine del giorno, tanto ci è stato detto più o meno direttamente, lo abbiamo capito, non avrà sostegno da parte del Governo e della maggioranza regionale. Quello che mi spiace, e lo voglio dire, è che il coraggio politico che quelle forze di opposizione di minoranza hanno avuto nel votare una risoluzione in Consiglio per cercare tutti insieme di trovare concordanza nelle soluzioni e nelle possibilità di uscire da una situazione difficile oggi non si trova, perché? Per calcolo politico, per preoccupazione, per nervosismo interno alla maggioranza e al Governo, perché spesso si scarica al di fuori magari situazioni interne.

Bene, quelle forze di minoranza che hanno votato quella risoluzione e quell'ordine del giorno in quella situazione hanno avuto coraggio politico perché potevano non votarlo, potevano non predisporlo e potevano semplicemente attaccare il Governo, gli Assessori, i Presidenti e chi per esso e dire che non avete fatto abbastanza. Sarebbe stato molto più semplice, avremmo forse guadagnato qualche consenso in più, perché devo essere molto onesto, paga molto di più a volte fare così, ma chi per senso di responsabilità ha detto: "No, cerchiamo comunque di dare la possibilità di trovare delle soluzioni insieme", in una situazione che non dovrebbe avere colore politico, né posizione politica, né volontà personale. Ecco, quel coraggio oggi qua, anche se giustificato magari con una logica politica, voi non ce l'avete, e mi dispiace, perché chi ci perde prima di tutto non sono neanche i soggetti direttamente interessati da quest'ordine del giorno, ma purtroppo siete proprio voi, e questo mi spiace, perché quest'ordine del giorno poteva avere 35 voti favorevoli e poteva essere magari anche riscritto in forma di risoluzione, magari firmato anche da altri gruppi e ritirato dal mio gruppo. Mi spiace molto.

Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.

Testolin (UV) - Parto dalla fine dell'intervento del collega Aggravi nel riconoscere un aspetto molto importante della vita politica con la quale ci troviamo a confrontarci e riconosco che soprattutto al gruppo del quale è Capogruppo e agli altri che hanno partecipato, la Lega in primis, a questo percorso di condivisione una partecipazione molto attenta e corretta. Invece per altri aspetti e altri gruppi, con i quali avremo modo di confrontarci in un successivo ordine del giorno, farò altre considerazioni.

Nel merito della richiesta, così come era stato concordato con un percorso di condivisione, perché giustamente questo è uno di quei temi che non ha colore politico, ce lo siamo detti all'inizio, abbiamo cercato di lavorare in questa direzione. Abbiamo condiviso delle scelte, alcune sono ancora in itinere, tra le quali quella di un sostegno finanziario che verrà programmato, così come ci eravamo detti, per la fine del mese di ottobre e i primi del mese di novembre, per definire i sostegni da un punto di vista finanziario diretti alle Amministrazioni comunali che si sono trovate a dover affrontare dei danni e anche a costruire quel meccanismo di aiuto che dovrà essere reso armonioso con gli aiuti dello Stato che arriveranno soprattutto nell'ambito delle risorse messe a disposizione dallo Stato, ma di cui parleremo in una successiva istanza.

Rispetto a questo, come il consigliere Aggravi ha interloquito con l'Amministrazione comunale, evidentemente l'abbiamo fatto anche noi, anche sollecitati da quelle che erano state delle considerazioni che erano emerse in sede di confronto, soprattutto con l'ADAVA, con la quale abbiamo cercato di armonizzare quelle che potevano essere le ipotesi di sostegno all'attività degli albergatori e delle attività in generale toccate da quest'evento calamitoso, abbiamo sentito il Sindaco che, in merito al "tenuto conto" espresso nelle premesse dell'ordine del giorno, ci ha rassicurato, nel senso che ha dato un orizzonte temporale, che dovrebbe essere la prima settimana di novembre per chiudere i lavori di posizionamento degli attraversamenti sul torrente che dovranno permettere il passaggio giustamente delle persone nell'area antistante poi gli impianti di risalita.

Da questo punto di vista, credo che il sostegno, invece quello più legato alle attività di messa in sicurezza, sia sempre stato garantito dalle strutture dell'Amministrazione regionale, così come quello finanziario, verrà, tra l'altro, calato in funzione delle richieste espresse già tramite le raccolte dati che sono state avanzate nel corso di questi mesi e che sono state oggetto anche di invio alle strutture nazionali di PC, quelle risorse che però al momento non sono previste a livello di rimborso da parte dell'Amministrazione statale. Abbiamo cercato di dare una copertura e un'assistenza nel rispetto di quelle che sono anche le competenze di intervento che chiaramente a Cogne, come a Valtournenche, sono in capo per certi tipi di attività alle Amministrazioni comunali.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Per dichiarare il sostegno del nostro gruppo a questa mozione, anche alla luce di quella risoluzione del 10 luglio che noi e Rassemblement abbiamo votato con la maggioranza, forse il Presidente si è un po' confuso, perché difficilmente noi votiamo con la maggioranza, ma esistono dei casi - e questo è uno di quei casi - proprio perché credevamo e crediamo ancora che su tematiche di questo tipo ci dovesse essere una condivisione, soprattutto un impegno da parte di tutto il Consiglio regionale, quindi con assoluto favore sosteniamo la proposta di Rassemblement.

Presidente - Sempre per il gruppo di Rassemblement, ha chiesto la parola il consigliere Restano, ne ha facoltà.

Restano (RV) - Solamente per replicare alla risposta del Presidente, che, per certi aspetti, apprezziamo. Volevo significare che il nostro ordine del giorno non ha riguardato le richieste di ristori o dei risarcimenti, ma piuttosto riguarda un'attenzione verso una località, verso la necessità di intervenire rapidamente perché siamo a 2 mila metri, quindi si avvicina l'apertura della stagione invernale, da un giorno all'altro potrebbe nevicare e chi opera potrebbe essere a disagio nel portare a compimento i lavori. In effetti, sottolineo, che non abbiamo parlato dei numeri di passaggi, non abbiamo parlato se i ponti potevano essere tre, quattro o cinque, vale a dire che siamo stati obiettivi nel nostro intervento.

Sottolineiamo che siamo nelle nostre interlocuzioni a conoscenza dell'attività dell'Assessorato dei lavori pubblici, chiediamo anche all'Assessore competente di monitorare la situazione, nel limite del possibile, già sappiamo che questo viene fatto, non vogliamo rimproverarvi. Prendiamo la mancata dichiarazione di voto del Presidente come se fosse un voto a favore, quindi riteniamo che l'obiettivo, già solo nel dibattere, sia raggiunto.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Baccega, ne ha facoltà.

Baccega (FI) - Anche da parte nostra, pieno sostegno all'iniziativa e all'impegno del gruppo di Rassemblement Valdôtain rispetto a quest'ordine del giorno. Lo avevamo già detto in tempi non sospetti che gli interventi, rispetto alle due località che erano state fortemente colpite dall'alluvione, dovevano avere uno sguardo significativo e diverso, al di là dei ristori che poi ovviamente con altro provvedimento andremo a chiedere da parte del collega Marquis.

Credo che il pubblico adesso deve intervenire sulle strutture in modo significativo e cercare di dare subito delle risposte proprio perché - e lo dice l'impegno - la stagione sciistica è alle porte, tra qualche giorno apriranno, quindi è opportuno essere presenti e vigilare attentamente sugli interventi da realizzare.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Manfrin, ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Anche la Lega ovviamente si unisce al sostegno a quest'ordine del giorno. Io però ne approfitto, perché giustamente il collega Restano si accontenta e chi si accontenta gode, io ritengo però che forse un discorso più generale vada fatto. Io comprendo e ho apprezzato, tra l'altro, anche i toni del Presidente nell'intervento, non era scontato che lo facesse anche rispetto alla responsabilità che alcune forze politiche hanno dimostrato, credo però che ci sia un grosso problema e il grosso problema si esplicita - l'ha detto qualche altro collega questa mattina - rispetto appunto alla discussione di questi ordini del giorno e alla scelta di astenersi su ciascuno, anche se lo si condivide.

Io non ritengo di potermi accontentare del mancato accoglimento anche a fronte di parole positive, perché giustamente, come è stato detto, quando una discussione si sviluppa, è evidente che si parte da posizioni diverse, quindi la maggioranza ha scritto un DEFR e l'opposizione ha fatto il suo lavoro di analisi rispetto alla corrispondenza o meno o alla valutazione o meno di quello che questo DEFR contiene, però è evidente che l'opposizione ha presentato delle iniziative che sono volte non tanto a contrastare, in alcune parti probabilmente ci sono anche delle visioni opposte, quanto a integrare o a provare a migliorare, o a inserire delle parti che magari sono mancanti. Questo presentato dai colleghi di Rassemblement è uno dei tanti impegni che riteniamo si potesse tranquillamente accogliere perché presenta davvero una parte impegnativa che non può non essere accolta e non può essere condivisa da tutti i membri di questo Consiglio. Ovviamente la Lega voterà favorevolmente a quest'ordine del giorno, rimane davvero il dispiacere che non sia stata fatta una cernita e una scelta rispetto a quello che è stato presentato in generale e una valutazione rispetto all'approvazione o meno.

Presidente - Non vedo altre prenotazioni, metto in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 33

Votanti: 15

Favorevoli: 15

Astenuti: 18 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Ripassiamo all'ordine del giorno n. 2 di Forza Italia. Ha chiesto la parola il consigliere Baccega, ne ha facoltà.

Baccega (FI) - Prima di entrare nel merito di quest'ordine del giorno che vado a presentare, direi che due considerazioni vanno fatte relativamente alle repliche che la Giunta ieri e questa mattina ci ha espresso. C'è chi ci ha bacchettati, perché probabilmente presentare tanti ordini del giorno può essere un impegno faticoso per loro, bensì anche per gli uffici, c'è chi è stato proprio perentorio, nessuna concessione, lo difendiamo fino in fondo. Non c'è niente da difendere, perché, se l'opposizione si pone alla vostra attenzione con 81 ordini del giorno, significa che anche da questa parte c'è un pensiero, c'è una logica, c'è voglia di collaborare, c'è voglia di contribuire. L'ordine del giorno che poco fa è stato votato, poteva essere votato all'unanimità tranquillamente. Non si capisce perché non si può votare quell'ordine del giorno. Poi anche l'affermazione dell'assessore Bertschy: "Non si è fatto nulla", nessuno ha detto, almeno mi pare di non aver sentito, che non avete fatto nulla. 81 ordini del giorno vanno a dire che probabilmente si può migliorare, quindi vogliamo rafforzare i percorsi e vogliamo inserire nuove opportunità di crescita, niente di più, una di queste è quella che rappresentiamo adesso. Il Ministero della salute ha trasmesso uno schema di accordo, sancito nel corso della seduta della Conferenza delle Regioni e delle Province autonome di Trento e Bolzano per l'istituzione di un profilo professionale di assistenza infermiere. Chi ha fatto l'Assessore alla sanità, come il collega Bertschy, sa benissimo quali erano e quali sono sempre state le difficoltà che abbiamo affrontato nel dire: "Abbiamo l'esigenza anche nelle microcomunità di avere delle figure professionali che possano quanto meno somministrare la pastiglietta o qualcosa del genere" e questa è la figura ideale, la famosa terza OSS di cui si parlava sempre, che il Ministero ci mette a disposizione. E noi che cosa chiediamo di tutto questo? È una figura che ha lo scopo di fornire assistenza diretta e supporto gestione organizzativa e formativa in contesti territoriali, lo dice con chiarezza, entra nel merito di quelle che erano fortemente le esigenze anche di questa Regione ed è necessario avere la qualifica di operatore socio-sanitario e partecipare con profitto a un ulteriore percorso formativo, perché bisogna essere operatori socio-sanitari, quindi aver conseguito quell'attestato e proseguire in una formazione che andrà nella direzione di costituire in Valle d'Aosta l'assistente infermiere. Lo stanno già facendo anche in altre Regioni come ipotesi di gestione.

Noi riteniamo che questa sia una logica importante, perché lo diciamo nel nostro ordine del giorno, è necessario rispondere in maniera differenziata ai crescenti bisogni di salute della popolazione valdostana, anche collegata all'invecchiamento della popolazione. Noi abbiamo presentato, insieme al collega Restano, una legge sull'invecchiamento attivo e saranno fondamentali in quella logica anche queste nuove figure professionali. Tutto questo richiede ovviamente lo sviluppo di nuove competenze, che intervengono nella presa in carico dei pazienti e a sostegno degli infermieri professionali, quindi abbiamo l'esperienza, ce l'abbiamo tutti, ce l'ha lei, collega Bertschy, ce l'ha lei, collega Marzi, sicuramente, ce l'abbiamo anche noi, l'abbiamo vissuto, anche in momenti drammatici quando c'era il Covid, il collega Barmasse sicuramente ne ha vissute di peggio anche lui, però c'è un'idea che va nella direzione di avviare il percorso istituzionale, quindi formare il percorso in un perimetro formativo per istituire in Valle d'Aosta la figura dell'assistente infermiere. Ovviamente tutto questo sancito da una serie di accordi nei 24 articoli della Conferenza delle Regioni e che vanno anche a determinare il percorso formativo, è molto chiaro questo documento ed è sicuramente efficiente, firmato dal Ministro e dal segretario D'Avena.

Non capiamo quindi perché questa presa di posizione: "Nessuna concessione, difendiamo il DEFR fino in fondo". Questa non offende il vostro DEFR, non l'offende, lo integra quest'ordine del giorno, dà un supporto al vostro DEFR, quindi è veramente strano questo comportamento, non è bello e non è rispettoso nei confronti di chi è fuori.

Presidente - La parola all'assessore Marzi per il Governo.

Marzi (SA) - Come richiamato dal collega Baccega, la disciplina statale in materia ad oggi deve essere completata con l'emanazione di un decreto del Presidente del Consiglio dei ministri su proposta del Ministro della salute. In concreto, l'operatore socio-sanitario, a seguito di un ulteriore percorso formativo, verrà qualificato in assistente infermiere. Non appena sarà adottato il citato decreto, la competente struttura dell'Assessorato predisporrà le posizioni a livello regionale e, conseguentemente, programmerà l'organizzazione delle relative attività formative. Considerato che è necessario attendere l'emanazione del decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta del Ministro della salute, chiediamo il ritiro della mozione non potendo pertanto ad oggi darne seguito, in caso contrario, ci asterremo.

Siccome però questo percorso professionale, come da lei richiamato, in termini di arricchimento del DEFR è vitale per voi e per noi, speriamo il Governo chiuda in fretta questo percorso che riteniamo essere centrale per il futuro del servizio sanitario pubblico italiano e valdostano.

Presidente - Consigliere Baccega, a lei la parola.

Baccega (FI) - Grazie Assessore. È ovvio, se l'impegno avesse aggiunto: "non appena il decreto sarà approvato", probabilmente avremmo portato a casa quest'ordine del giorno, questo lei mi sta dicendo. Sicuramente lei ha fatto un'affermazione chiara, che questo ordine del giorno ha la sua valenza e aspetta solo il decreto del Ministro, decreto che è in arrivo, glielo anticipo, perché, prima di venire qui a dire delle cose, ovviamente abbiamo approfondito e il fatto che si abbia al Governo persone che sono coinvolte nelle varie Commissioni ci permette di... Io l'unica cosa che volevo capire è: ma lei alla Commissione salute ha partecipato? Questa cosa qui poteva stare nel DEFR, poteva esserci, perché se lei ha partecipato alla Commissione salute...

(intervento di un Consigliere, fuori microfono)

...no, c'è una Commissione salute precedente che ha dato il "la" a questo provvedimento, Assessore, c'è una Commissione dell'8 agosto 2024, quindi in quel senso io le chiedo: lei c'era o non c'era? Se la Valle d'Aosta era presente, probabilmente nel DEFR si poteva scrivere... È epocale che ci sia questa figura, è evidente che è epocale, perché l'abbiamo chiesta per anni questa figura intermedia tra l'operatore socio-sanitario e l'infermiere, a sostegno di una sanità che ne ha fortemente bisogno, allora quello che dico, se ci fosse stata anche solo una nota che diceva: "Non appena il Governo sarà... noi provvederemo a istituire il percorso istituzionale formativo", perché c'è del lavoro da fare prima di arrivare ad avere delle figure di questo tipo, però bisogna farlo sapere: ecco perché noi non ritiriamo questo provvedimento, quest'ordine del giorno, perché la Valle d'Aosta, le operatrici socio-sanitarie, gli operatori socio-sanitari devono conoscere che è in dirittura d'arrivo questo percorso formativo e che potranno in qualche modo essere funzionali all'interno delle nostre strutture residenziali sul territorio, in Ospedale e nelle cliniche apposite.

Presidente - Consigliere Restano, a lei la parola.

Restano (RV) - Anche noi voteremo quest'ordine del giorno, è un provvedimento atteso che ritengo potesse essere considerato all'interno del documento che stiamo oggi discutendo. Potevamo anche chiedere un emendamento solo per permettere a chi ci segue e a chi leggerà il DEFR di comprendere che si guarda avanti e che si vogliono dare delle risposte. Ci si è confrontati parecchio su questa nuova figura, anche gli ordini professionali che riguardano le professioni tecniche e sanitarie, ma, in risposta ai dubbi che sono stati sollevati, si può dire che è una figura intermedia che interessa chi è già in possesso della qualifica di OSS ed è disponibile a frequentare un ulteriore corso di formazione per avvicinare le proprie competenze alle competenze dell'infermiere. È una figura, come ha detto il collega Baccega, attesa, che può portare anche una risposta alle numerose OSS che oggi sono prescritte e non possono più svolgere all'interno delle microcomunità il lavoro che hanno svolto fino ad oggi. Se gli uffici dell'Assessore e l'Assessore hanno la bontà di dare indirizzo ai propri uffici che inizino a prendere in considerazione quest'opportunità per la creazione di una nuova figura professionale, magari riusciamo ad accorciare i tempi, a dare risposte all'interno delle microcomunità, dei reparti ospedalieri e anche a chi ha dedicato una vita alla professione di OSS e oggi, purtroppo, suo malgrado, non può più svolgere quelle mansioni che ha svolto fino a poco fa.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Il nostro gruppo invece non voterà quest'ordine del giorno, un po' perché l'impegnativa dice proprio già di avviare il percorso per istituire la figura, quando sappiamo che anche a livello nazionale c'è un grosso dibattito rispetto a questa figura e soprattutto al fatto che l'assistente infermieristico in qualche modo possa rappresentare un ibrido tra l'infermiere e l'OSS. Sicuramente, come hanno evidenziato sia il consigliere Baccega, sia il consigliere Restano, ci sarebbe bisogno di supporto alla figura dell'infermiere, sia nelle strutture che negli ospedali, questo potrebbe essere motivo di interesse, ad esempio, rispetto a quegli OSS con limitazioni - lo avevamo già portato in diversi Consigli - che potrebbero aiutare gli infermieri in tutta una serie di adempimenti più burocratici, anche riferiti alla questione della verifica della scadenza dei farmaci, all'aiuto nella compilazione di tutti quei modelli di cui abbiamo parlato nel tempo. Secondo noi, pensare di avviare e istituire già questa figura nel momento in cui ancora c'è questo dibattito a livello nazionale è un po' prematuro.

Presidente - Altri interventi? Non vedo altre richieste. Metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 14

Favorevoli: 14

Astenuti: 21 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Minelli, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Passiamo al seguente, ordine del giorno n. 2 della Lega. Ha chiesto la parola il consigliere Lavy, ne ha facoltà.

Lavy (LEGA VDA) - Avrei voluto vedere se il giorno in cui è arrivato il presidente Mattarella avesse piovuto forte, avremmo accolto il Presidente della Repubblica all'Università con le bacinelle d'acqua e avrei anche voluto vedere un po' che scusa sarebbe stata tirata fuori visto queste infiltrazioni dato che l'Università rappresenta un ghiacciaio, immagino che chi lo accompagnava avrebbe detto: "Ma no, ma noi ci teniamo veramente tanto ai ghiacciai, al riscaldamento climatico che appunto abbiamo riprodotto lo scioglimento dei ghiacciai nella nuova Università visto che rappresenta un ghiacciaio". Ovviamente siamo allo scherzo, buttiamola sullo scherzo, perché ci sarebbe veramente da piangere su di una struttura nuova che ha già delle infiltrazioni. Siamo stati noi i primi a denunciarlo, era già a marzo di quest'anno e abbiamo appunto detto che c'erano già delle infiltrazioni allora e ora queste infiltrazioni continuano. Di certo questo non è un primato che volevamo avere, perché in una struttura nuova di certo uno non crede che ci possano essere delle infiltrazioni e soprattutto non possano ripetersi delle infiltrazioni, però ci sono anche tutta un'altra serie di problemi: la mancanza di corrimano, il fatto che nei piani sotterranei manchi il certificato di prevenzione incendi e, appunto, dopo vent'anni di lavori e milioni e milioni spesi, il timore che si sia fatta un'opera magari con tutta una serie di problematiche strutturali è un dubbio che rimane.

Due note di colore: la prima è che qualche giorno fa c'è stata un'intervista all'archistar che ha progettato la struttura in cui piove l'acqua, l'architetto che appunto per ringraziarci in un'intervista dice: "In tutta la Valle d'Aosta non hanno costruito niente di nuovo da almeno trent'anni", quindi lui si fa paladino di aver rotto un cliché, di aver rinnovato la Valle d'Aosta, dicendo che appunto in Valle d'Aosta non si costruisce niente da almeno trent'anni, come se noi vivessimo tutti ancora nelle caverne, come se, per esempio, la Skyway non esistesse. Questa la vedo una grandissima mancanza di rispetto da parte di un architetto, perché appunto hai fatto un'opera che ha tutta una serie di problematiche, almeno sii grato proprio perché, se fosse perfetta, nessuno potrebbe dire niente, ma questo genere di considerazioni sono del tutto evitabili. La seconda nota di colore, che forse è addirittura più grave, è il comunicato stampa della SIV, che, in merito alle infiltrazioni, dice, secondo me, delle cose molto gravi, che comunque fanno presagire un futuro nebuloso a proposito di infiltrazioni.

"Si confida che qualche disagio possa essere compreso e tollerato, oggi e in futuro, in ragione delle estreme complessità realizzative e descrittive per poter usufruire di un'opera tanto prestigiosa quanto unica. La facciata della struttura è infatti estremamente sensibile alle variazioni di temperature, di soleggiamento e meteorologiche in generale". Ricorrendo a una metafora "La facciata a suo modo respira e risulta in continuo e marcato movimento, anche se questo non è percettibile".

La toppa è peggio del buco, fossero stati zitti, sicuramente non si sarebbero fatti una figura che definisco pessima, perché dire che abbiamo un edificio unico, quindi anche se ci piove dentro chi se ne frega, credo sia di una gravità non di poco conto, oltre che essere una presa in giro. Chissà perché si presenta quest'ordine del giorno, perché uno dice: "Va beh, ci sono le infiltrazioni d'acqua, è ovvio che si cercherà di mettere tutto a posto per evitare che ci possano essere di nuovo"; per due motivi: il primo è che appunto avevamo già denunciato che c'erano delle infiltrazioni nel mese di marzo e oggi ci sono di nuovo; il secondo è il comunicato stampa della SIV, che dice che "Dovranno essere compresi e tollerati dei disagi oggi e in futuro", quindi significa che il problema delle infiltrazioni è strutturale, che potranno esserci anche in futuro e questo, che è un edificio nuovo e che dovrebbe essere il fiore all'occhiello della Valle d'Aosta, cosa significa? Ci facciamo ridere dietro da tutti? Vent'anni di lavoro, milioni e milioni spesi, un altro lotto che dovrebbe essere portato avanti e ci troviamo un'Università in cui pioverà dentro e che ha ancora ad oggi alcune zone inaccessibili, per non parlare poi degli ascensori che sono lenti e si bloccano qualche volta. Poi abbiamo l'architetto che costruisce un'opera del genere che dice che in Valle d'Aosta grazie a lui... meno male che c'è stato lui perché sennò in Valle d'Aosta è da 30 anni che non si costruisce una "beata mazza". Forse, mi permetto la battuta, sarebbe stato meglio non costruire un'Università del genere a posteriori.

Poi apriamo una riflessione che va al di là di quest'ordine del giorno, perché credo che nel recupero delle palazzine Beltricco e Giordana del secondo lotto devono essere attentamente attenzionate, perché, se vengono fatte con gli stessi criteri con cui è stato fatto adesso l'edificio di cui stiamo parlando, non è che dobbiamo ripetere le infiltrazioni anche lì, forse ragioniamo sulla progettazione, ragioniamo sul materiale utilizzato, ragioniamo su tante cose, ma avere altri due edifici in cui piove dentro sinceramente anche no. Con quest'ordine del giorno che uno dice: "Va beh, ma è scontato", in realtà non è scontato, si chiede appunto, di concerto con la SIV, che si intervenga al più presto possibile per mettere una parola "fine" alle infiltrazioni d'acqua e appunto lavorare affinché si possano aprire il prima possibile anche le parti dell'edificio che ad oggi non sono accessibili.

Presidente - Per il Governo, la parola all'assessore Sapinet.

Sapinet (UV) - Su quest'argomento vi è anche un question time al quale risponderà il Presidente a testimonianza della trasversalità dell'argomento tra più Assessorati che condivido con il collega Guichardaz e sicuramente con UNI VDA, che, di fatto, ha la competenza tecnica e gestionale dell'immobile.

Confermo quindi in questa sede che la Société Infrastructures Valdôtaines nella sua qualità di società in house regionale e di stazione appaltante delle opere di cui trattasi e dei suoi servizi tecnici hanno sempre assicurato la loro collaborazione per la soluzione dei problemi e le varie circostanze che si sono verificate. Tutto ciò in accordo e in coordinamento diretto sia tra loro e con l'Assessorato regionale competente, che quindi ricordo essere quello delle opere pubbliche nella prima fase, ora, con la consegna dello stabile all'Ateneo, quello competente in materia di istruzione e sia con i servizi tecnici e i vertici amministrativi di UNI VDA.

Venendo alle impegnative e ai contenuti dell'ordine del giorno, si evidenzia che, riguardo alle infiltrazioni d'acqua sono sempre state e sono all'attenzione dei servizi tecnici della società SIV, i quali hanno collaborato e collaborano attivamente sia con i tecnici dell'Università della Valle d'Aosta, sia con i tecnici dell'impresa preposti per contratto a intervenire.

Riguardo l'inaccessibilità di alcuni spazi che vengono segnati, comunico che il termine dei lavori di completamento delle finiture delle autorimesse interrate è previsto per il prossimo 31 ottobre, seguiranno le normali pratiche amministrative necessarie che i servizi tecnici della società SIV sono già impegnati ad accelerare il più possibile. Le azioni richieste pertanto le stiamo portando avanti ed è per questo che si richiede il ritiro o, in alternativa, ci asterremo.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Anche noi abbiamo pensato che fortunatamente il giorno in cui è venuto il presidente Mattarella c'era un bel sole e poi, quando c'è stata l'inaugurazione dell'anno accademico e abbiamo partecipato quel tardo pomeriggio all'inaugurazione, era iniziato a piovere, però era iniziato da poco, quindi, per fortuna, non abbiamo dovuto assistere con imbarazzo in quell'occasione all'affannosa ricerca di secchi e bacinelle per cercare di raccogliere l'acqua piovana. Tra l'altro, noi ci siamo anche chiesti come sia stato possibile poi entrare nell'Università, fare l'inaugurazione, già prima con il presidente Mattarella, in assenza di un certificato di prevenzione incendi o di altro documento che sarà stato prodotto, ma che abbiamo anche chiesto con l'accesso agli atti insieme ai collaudi, ma non abbiamo ancora ricevuto niente.

Lo scorso marzo, quando la Lega ha ricordato di aver chiesto conto delle infiltrazioni di acqua, successivamente lo avevamo fatto anche noi, ponendo però l'accento su un altro tema... lo ricorderete perché ci siamo tornati spesso sopra e c'è anche un question time all'ordine del giorno di questo Consiglio, che chiede conto di quelle che possono anche essere le responsabilità di chi in questo momento è presidente di SIV e che è stato nominato nel momento in cui era ancora direttore dei lavori, cosa per cui era stato nominato negli otto anni precedenti, quindi noi ci chiediamo anche se ci sono degli accertamenti di qualche tipo di responsabilità, perché avevamo posto la domanda, quando abbiamo insistito con le nostre iniziative ispettive: "Qualora si verificassero dei problemi, delle difficoltà riguardo agli interventi, ai lavori che sono stati fatti, chi ne avrà poi la responsabilità?", perché poi la stessa persona che risulta essere il Presidente della società SIV era anche direttore dei lavori, quindi c'è qualche cosa che comunque ci resta come domanda.

Credo anche che ci sia poi da rilevare un'altra cosa: l'impegnativa dell'ordine del giorno che voteremo è però un pochino pleonastica, perché si chiede all'Assessore di interloquire con SIV sollecitando ogni azione possibile per rimediare alle infiltrazioni, forse è anche un po' superfluo, perché credo che questo ce lo aspettiamo tutti. È vero, però, quello che ha rilevato il collega Lavy, cioè il comunicato stampa che SIV ha prodotto, che non riesco a capire bene se è più sconcertante o più preoccupante, forse tutte e due le cose, perché, nel momento in cui ci viene detto: "Beh, insomma, cara gente, abbiamo di fronte un'opera che è stata definita tanto prestigiosa quanto unica", ma probabilmente è anche vero, perché, dal punto di vista architettonico, credo sia un edificio unico nella sua tipologia, poi a me - devo dirlo - dal punto di vista semplicemente estetico, piace. È anche vero che, dal punto di vista invece delle valutazioni che ho potuto fare già quando ci siamo entrati nel primo sopralluogo, quando non era ancora finita, devo dire che la prima cosa che ho pensato salendo i piani - l'ho detto alla collega ma l'ho fatto probabilmente perché sono abituata a fare anche i lavori di casa - è stata: "Chi laverà le finestre qui dentro? E che cosa costerà la manutenzione di questa cosa?". Poi abbiamo visto che ci sono gli acrobati che puliscono le finestre, bene, si investirà anche in quel senso.

Faccio anche un riferimento, perché ogni tanto poi bisogna fare anche le comparazioni con altre situazioni: penso alla Brambilla di Verrès, dove ci sono delle zone e poi magari questo sarà oggetto di qualche altra riflessione che potremo fare, ci sono delle parti dell'edificio dove dal 2015 non si toglie la polvere, perché i bidelli non lo possono fare visto che il contratto non prevede certe cose ed è dal 2015, siamo nel 2024, sono nove anni, ma in Università probabilmente ci saranno altre regole, altre contrattazioni che saranno messe in atto. Dire però che qualche disagio dovrà essere tollerato perché l'opera è prestigiosa, è unica e respira... quindi la lasceremo respirare perché sennò muore, se non respira, muore.

Ci è anche stato detto - ed è stato scritto - che qualche disagio dovrà essere compreso e tollerato, come diceva il collega Lavy, oggi e in futuro, quindi che cosa ci dobbiamo aspettare? Che pioverà dentro magari non tutte le volte, qualche volta sì, qualche volta no e poi siamo anche in un periodo in cui ogni qualvolta che piove sappiamo che viene giù l'ira di Dio, si aprono le cataratte del cielo. E allora? Non so, forse si dovrà dire agli studenti che si iscriveranno all'Università della Valle d'Aosta di portarsi una bacinellina e un secchiello. Una volta agli studenti si diceva di portare il pezzo di legna perché bisognava scaldarsi a scuola, non siamo più lì, adesso magari ci sarà l'acqua. Allora io credo che sarà sicuramente importante che la Regione interloquisca con SIV, perché bisognerà risolvere il problema, però con preoccupazione ci chiediamo che cosa succederà in futuro, perché, se dobbiamo aspettarci da chi è responsabile di questa struttura una cosa del genere, non lo so. Mi preoccupa perché, se dobbiamo tollerare oggi e in futuro una situazione di pioggia perché abbiamo una struttura molto bella... per me è bella, però forse ci sono delle priorità diverse rispetto al livello di valutazione estetico e architettonico. Ci vuole poi anche qualche cosa che sia funzionale.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Marquis, ne ha facoltà.

Marquis (FI) - Una breve dichiarazione di voto anche da parte nostra su quest'ordine del giorno che voteremo in modo favorevole, anche se ci pare ultroneo dover arrivare in Consiglio regionale a chiedere e impegnare la società che ha avuto, per conto della Regione, la responsabilità di seguire e gestire questo cantiere e di dover intervenire per rimuovere le infiltrazioni d'acqua su un fabbricato appena consegnato. Dovrebbe essere una cosa che va da sé e che non dovrebbe succedere. Effettivamente un po' di preoccupazione la crea, soprattutto per quanto riguarda la gestione in prospettiva dello stabile, quindi crediamo sia una cosa da mettere a posto. Ci saranno anche le assicurazioni, perché c'è un'assicurazione decennale, sulla realizzazione delle opere, quindi aggiungerei di attivare anche le assicurazioni e di ricordarselo perché non è corretto che la Pubblica Amministrazione si debba fare carico di manchevolezze da parte dell'impresa, così come pensiamo che sia indispensabile mettere a disposizione il prima possibile gli spazi che sono oggi inaccessibili per gli studenti e per il personale.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Lavy, ne ha facoltà.

Lavy (LEGA VDA) - Ringrazio anche i colleghi che sono intervenuti. Certo che è ultroneo, certo che è superfluo un ordine del giorno del genere, però le infiltrazioni le avevano già denunciate al mese di marzo, si sono ripresentate, quindi o sono le stesse e non sono state messe a posto o ce ne sono altre, forse che è ancora più grave, perché significa che l'edificio è un colabrodo, è un colapasta. Con quest'ordine del giorno quindi - che ovviamente non ritireremo, perché è una sorta di impegno e alla prossima infiltrazione ve lo si tirerà fuori e vi si dirà: "Ve lo avevamo detto purtroppo" - si vuole appunto impegnare in maniera seria e forse anche dare una tirata di orecchie alla SIV, perché dire che in un edificio del genere bellissimo, stupefacente, che tutti aspettavamo, ci potranno essere dei disagi ora e in futuro non è assolutamente ammissibile, perché poi va benissimo fare le battute giustamente dicendo agli studenti: "Portate una bacinella, portatevi l'ombrello, l'impermeabile per fare lezione", ma qui si parla di un'opera che dovrebbe rappresentare la Valle d'Aosta, è venuto a inaugurarla il presidente Mattarella, non è una catapecchia da qualche parte, è l'Università della Valle d'Aosta, quindi serietà su questo tema. Io mi auguro che questi tipi di infiltrazioni e queste problematiche vengano assolutamente risolte il prima possibile e poi forse una riflessione a questo punto: dato che comunque di rinvii dell'apertura ce ne sono stati decine ormai, forse non era meglio aspettare un altro anno e aprire tutto in maniera funzionale, evitandosi anche delle brutte figure del genere? Non lo so. Comunque non lo ritiro e lo porteremo al voto.

Presidente- Ci sono altri interventi? Non vedo richieste, metto in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Passiamo all'ordine del giorno n. 2 di PCP. Per l'illustrazione, ha chiesto la parola la consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Parliamo di un tema che ha affrontato in replica ieri l'assessore Carrel, che è il tema delle consorterie. Sappiamo - e lo abbiamo letto nel DEFR - che gli uffici assessorili sono chiamati ad alleggerire il carico burocratico in capo alle consorterie e, anche in collaborazione con le rappresentanze riconosciute dalla legge stessa, forniscono supporto negli adempimenti amministrativi in materia giuridica, tecnica e tributaria al fine di promuovere l'assolvimento ottimale della loro precipua funzione socio-ambientale.

La legge che abbiamo approvato nel 2022, la n. 19, reca le norme per il riconoscimento delle consorterie, in particolare all'articolo 18 pone anche dei termini, ossia quel termine di tre anni dalla data di entrata in vigore in cui i Comuni devono operare una ricognizione completa delle consorterie esistenti nel territorio, nonché dei beni immobili di uso collettivo per i quali non sia nel frattempo intervenuta la registrazione, pena il fatto che quelle proprietà entrino nel demanio del Comune. Sappiamo di criticità occorse per la ricognizione di queste consorterie, perché, sotto un certo punto di vista, ci deve essere un lavoro certosino anche negli archivi, molti di noi sono anche forse stati chiamati perché uno dei loro avi faceva parte, a me è capitato rispetto al forno del villaggio, ad esempio, quindi sicuramente, sotto questo punto di vista, ci sono Comuni attenti che in qualche modo stanno portando anche avanti questa parte. Dall'altra parte sappiamo anche bene che questo lavoro è un lavoro difficoltoso, soprattutto tenuto conto anche dell'enorme mole di lavoro che hanno i nostri Comuni e che spesso ricordiamo.

Quello quindi che noi vogliamo in qualche modo sollecitare e magari anche, in vista del bilancio, può essere qualcosa che possa essere da sollecito all'assessore Carrel, è attivare anche... o comunque intanto venire in Commissione, se è possibile, a relazionare rispetto a quello che è avvenuto in questi due anni dalla data di entrata in vigore di quella legge, ma soprattutto se poi è possibile in qualche modo intervenire a supporto delle collettività locali proprio per quella ricerca necessaria per definire anche la perimetrazione e definire anche i soggetti che fanno parte di queste consorterie.

Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Carrel, ne ha facoltà.

Carrel (PA) - Grazie Consigliera per l'illustrazione. Le norme di cui andiamo a trattare sono la legge 168/2017, quella nazionale e, come lei ha ben già citato, la legge regionale 19/2022. La stessa legge regionale all'articolo 5 prevede che sia l'Associazione Réseau des Consorterie et des biens communs de la Vallée d'Aoste come strumento di cooperazione volontaria fra i soggetti gestori dei domini collettivi, in collaborazione con la Regione, a svolgere funzioni di analisi e di monitoraggio dei domini collettivi. Tale Associazione, ai sensi della delibera di Giunta regionale 371/2023, è il gestore del Registro valdostano delle consorterie, in virtù della convenzione tra la Regione e Valle d'Aosta, a essa sono affidate le istruttorie sostanziali delle pratiche. Inoltre, con l'obiettivo che lei ha ben espresso nel suo ordine del giorno di coordinare tutti i vari attori, è stato istituito un tavolo di coordinamento che ha il compito di formulare le proposte per l'applicazione e la revisione delle disposizioni in materia di domini collettivi, analizzando le questioni anche complesse che si presentano. Come ho avuto già modo di dire ieri in replica, l'ufficio è uno e ovviamente garantisce tutto il supporto necessario, ma è opportuno che tutti gli attori svolgano i propri compiti e credo che questo sia quello che dobbiamo auspicare tutti proprio per attuare appieno la norma.

Presidente - Ci sono altri interventi? Non vedo richieste, metto in votazione l'ordine del giorno... ha chiesto la parola la consigliere Lucianaz, in extremis, ne ha facoltà.

Lucianaz (RV) - Bondzor a tcheutte. [Traduzione letterale dal patois: Buongiorno a tutti]. Sì, Presidente, grazie per la parola.

Solo per sostenere con convinzione quest'ordine del giorno in quanto l'istituto delle consorterie, come bene è stato già anticipato, è determinante sia dal punto di vista sociale, istituzionale, ma anche verso una proiezione turistica, culturalmente impegnata. Tra i cinque obiettivi strategici della futura Europa, che anche questo Governo ha convintamente sostenuto, è l'Europa più intelligente, è l'Europa più verde, è l'Europa più connessa, è l'Europa più sociale, è l'Europa più vicina ai cittadini, ebbene, sono stati declinati con il documento regionale del quadro strategico regionale di sviluppo sostenibile 2030, la cui programmazione è stata seguita dall'Amministrazione regionale, che si orienterà, come è stato ribadito in quest'aula, verso gli obiettivi di una Valle d'Aosta più intelligente, una Valle d'Aosta più verde, una Valle d'Aosta più connessa, una Valle d'Aosta più sociale, una Valle d'Aosta più vicina ai cittadini. L'Agenda 2030 rappresenta il nuovo quadro di riferimento per questo Governo, un riferimento globale per l'impegno sia italiano, sia internazionale, teso a trovare soluzioni comuni per le grandi sfide del pianeta. Ecco che anche l'istituto delle consorterie rientra in questo grande progetto ed è assolutamente indispensabile sostenere in ogni modo, anche dal punto di vista burocratico - perché no? - questo istituto. È un istituto da approfondire, da conoscere meglio e, a nostro avviso, foriero di interessanti sviluppi, ripeto, anche dal punto di vista del turismo culturale e del corretto utilizzo del territorio, quindi un plauso a quest'iniziativa.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Soltanto per chiedere una precisazione all'Assessore, perché la collega Guichardaz e io non abbiamo capito, al di là del fatto che è stato esplicitato fin dall'inizio che tutti gli ordini del giorno saranno rifiutati, quello che noi volevamo capire dall'Assessore è se c'è comunque una disponibilità a presentare questo tipo di relazione che abbiamo chiesto in Commissione, non dico adesso nel contesto del DEFR, ma se c'è un'apertura, perché su questo, che è poi l'impegno stesso dell'ordine del giorno, non è stato risposto, quindi se è possibile avere una risposta precisa.

Presidente - Un minuto.

Carrel (PA) - Solamente per specificare che non c'è nessun tipo di problema a venire in Commissione, credo che però sia opportuno che queste discussioni vengano fatte in Commissione e organizzate nei lavori di Commissione, però, per quanto ci riguarda, non c'è nessun tipo di problema.

Presidente - Ci sono altri interventi? Metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 2 di Rassemblement. Consigliere Brunod, a lei la parola.

Brunod (RV) - Quest'ordine del giorno ha come titolo: "La fruizione del castello di Saint-Germain nel comune di Montjovet".

Ovviamente, dopo aver analizzato il DEFR, facciamo riferimento alla sezione 3 al paragrafo 1.5, l'Assessorato dei beni e delle attività culturali, si riporta quanto segue, perché questo passaggio è importante in riferimento poi ai contenuti che abbiamo messo nell'impegnativa.

Per quanto riguarda i beni culturali, le attività e gli obiettivi sono rivolti a una constante azione di conoscenza, tutela e conservazione del patrimonio culturale, costituito da una notevole varietà di beni materiali e immateriali; per citarne alcuni, dalle testimonianze delle antiche civiltà a quelli dell'insediamento nelle epoche storiche più recenti, il paesaggio e le architetture, le opere d'arte, gli oggetti di interesse etno-antropologico, il plurilinguismo, con la finalità di consentirne la fruizione presente e futura. In continuità con la programmazione avviata negli anni precedenti, nell'ottica di un'efficace valorizzazione e fruizione integrata di tutto il patrimonio storico archeologico, nell'ambito di circuiti turistico-culturali, attivi e da incrementare, saranno portati a termine o avviati lavori presso siti archeologici e castelli.

Le attività previste riguardano e riguarderanno la progettazione di nuovi allestimenti museali per siti aperti o ancora da completare nell'ottica del rinnovamento dei messaggi culturali, l'esecuzione di interventi di recupero e rifunzionalizzazione del patrimonio culturale con destinazioni legate alla storia intrinseca dei siti stessi o per creare nuovi spazi di fruizione collettiva e interventi di completamento di interventi in atto per la completa e funzionale fruizione del patrimonio monumentale, in un'ottica di salvaguardia delle componenti architettoniche, archeologiche, storiche e artistiche dei beni culturali. Sono inoltre previsti, su vari edifici e monumenti appartenenti al patrimonio culturale di proprietà regionale, numerosi interventi di manutenzione, restauro di parti strutturali, materiali e interventi di restauro di componenti storiche e artistiche presenti nei castelli o nei palazzi storici.

Nella sezione 5, pianificazione triennale dei lavori pubblici, obiettivi contenuti e tabella riepilogativa, invece ritroviamo nella tabella del DEFR 2025-2027 l'elenco dei lavori pubblici individuati nell'ambito della programmazione di settore, il seguente intervento avente come oggetto: "Manutenzione e messa in sicurezza della via di accesso al castello di Saint-Germain", per un importo complessivo di 335 mila euro, di cui 35 mila euro per servizi tecnici e 300 mila euro per lavori, di preciso 160 mila euro sono stati inseriti sul 2025, 155 mila euro nel 2026 e nessuna risorsa nel 2027 e 19.850 euro sono servizi tecnici che sono già stati affidati. Altro dettaglio importante è che questo intervento era già stato inserito all'interno del DEFR nell'anno 2022, che corrisponde al primo anno del triennio.

Richiamiamo l'interpellanza n. 3489, discussa in Consiglio regionale il 3 aprile 2024, avente come oggetto: "Gli intendimenti proprio per la piena fruibilità dell'area del Castello di Saint-Germain" e ci ricordiamo bene, visto che non sono passati così tanti mesi, la risposta fornita dall'Assessore competente in merito all'iniziativa sopracitata.

Rimarchiamo che in diverse occasioni anche l'Amministrazione comunale di Montjovet ha evidenziato quanto sia strategico e necessario, per una migliore integrazione dell'offerta turistica del territorio, procedere quanto prima con gli interventi necessari che possano garantire la piena fruibilità dell'area, almeno quella esterna, del Castello di Saint-Germain.

Dopo queste premesse quindi si impegna il Governo regionale a prevedere nella definizione del prossimo bilancio di previsione triennale 2025-2027 le risorse finanziarie necessarie per effettuare gli interventi utili a garantire la piena fruibilità dell'area esterna del castello di Saint-Germain nel comune di Montjovet.

Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Jean-Pierre Guichardaz, ne ha facoltà.

Guichardaz J. (FP-PD) - Solo per dire che ieri vedevo che prendeva appunti mentre ho letto la mia replica, ho risposto a tutti gli ordini del giorno che mi sono stati assegnati. Aggiungo solo che, come già risposi all'interpellanza, questo tipo di intervento è stato valutato dalla Soprintendenza nella misura in cui lei ha specificato anche in termini finanziari; tra l'altro, abbiamo avuto modo anche di incontrare il Comune di Montjovet in merito e lo abbiamo in qualche modo rassicurato.

Le chiederei, per l'impossibilità al momento di inserire delle risorse così importanti all'interno del bilancio su un'opera che richiede comunque una valutazione molto più ampia, di ritirare l'ordine del giorno, altrimenti ci asterremo.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Per dire che quest'ordine del giorno non verrà ritirato ovviamente, noi lo voteremo perché, al di là del fatto che, come dice l'Assessore, è necessaria una valutazione ampia su quello che è possibile fare per gli interventi utili a garantire la fruibilità del castello di Saint-Germain, pensiamo però che vale la pena prevedere comunque nel bilancio di previsione questi denari e poi c'è tutto il tempo di fare gli approfondimenti, ma mettere un punto fermo sul fatto che si stabilisce un impegno finanziario ci sembra una cosa importante.

Il castello di Saint-Germain è una struttura sicuramente forse un po' sottovalutata, ma che ha dignità, merita di essere valorizzata, perché, per la zona di Montjovet ma anche della Media Valle, potrebbe costituire un ulteriore atout di quell'offerta turistica che nella nostra visione e nelle nostre idee è anche complementare ad altre tipologie di offerte che già esistono e che vanno comunque potenziate.

Ho detto più volte fin dall'inizio della passata legislatura che nella nostra regione avrebbe veramente senso lanciare un progetto strutturato di maggiore valorizzazione di quello che già si sta facendo per le strutture: castelli, caseforti, torri, eccetera, perché la valle centrale, la Vallée de la Doire potrebbe tranquillamente essere una sorellina minore della Vallée de la Loire.

Presidente - Altri interventi? Ha chiesto la parola il consigliere Brunod, ne ha facoltà.

Brunod (RV) - Ovviamente condivido pienamente le considerazioni che ha espresso la collega Minelli in merito a quest'ordine del giorno e, in risposta a quanto abbiamo appreso dalle poche informazioni che ci ha rilasciato l'Assessore competente... ieri lei ha detto che ha preso appunti, ma in realtà non ha preso nessun appunto perché mi ha riletto parte della stessa risposta che mi aveva già dato nel mese di marzo, quindi c'erano pochi appunti da prendere, se non una rilettura di quanto aveva già effettuato alcuni mesi fa. Mi stupisce un po' il fatto di aver sentito - adesso ho preso questi tre appunti - che oggi lei mi ha detto qualcosina in più, ma dire: "Abbiamo incontrato gli amministratori del Comune di Montjovet, li abbiamo rassicurati" e allo stesso tempo però mi ha detto che li avete portato le informazioni sul fatto che vi è l'impossibilità di garantire le risorse finanziarie, quindi "La rassicuro che il Castello di Saint-Germain continuerà a essere così com'è", in sostanza vuol dire, non credo sia stato un bel messaggio e recepito positivamente dall'Amministrazione comunale di Montjovet questa sua risposta che lei oggi ci ha dato. In modo particolare mi stupisce una cosa: un po' questo suo modo di fare, questo modo di rispondere a questi argomenti che sono importanti quando lei ieri ha detto: "Per rendere il dibattito più agevole", una cosa così mi sembra. Su un argomento così importante come il DEFR, come è stato ribadito da tanti colleghi, dire: "Andiamo avanti veloci, così ci portiamo avanti" non è tanto un bel segnale, soprattutto da lei che ha sempre molta attenzione e disponibilità nei confronti di noi colleghi di minoranza quando facciamo le iniziative. Questo era un aspetto che volevamo toccare, anche se non entra proprio nel dibattito dell'ordine del giorno in modo specifico.

Ricollegandosi al discorso invece del tema dell'ordine del giorno, senza stare troppo a riprendere tanti passaggi della risposta dell'interpellanza del mese di marzo di quest'anno, lei nell'ultima frase, che sono solo due righe, ma alla fine sono anche abbastanza significative, dice: "Nella programmazione dell'attività dei prossimi anni si terrà sicuramente conto della necessità di procedere a tale investimento che, come vi ho detto, sono tutt'altro che modeste". È proprio detto da lei: "Della necessità di procedere con l'investimento nella programmazione dell'attività". Il DEFR è un documento di economia e finanza, è un documento di programmazione, quindi quale migliore occasione c'era attraverso quest'ordine del giorno, o comunque nel DEFR, di cogliere questo spunto per andare a inserirlo? Allora mi chiedo: ma lei ha cambiato idea su questa sua dichiarazione o ha eseguito degli organi di scuderia dove è stato detto: "Asteniamoci su tutto" e quindi non è andato a leggersi bene la risposta di marzo e adesso l'ha presa così com'era e dice: "Va beh, ho cambiato idea, è così, ne prendo atto e andiamo avanti". Questo, secondo noi, è un aspetto importante, che era una buona occasione per dire su quest'ordine del giorno: "Visto anche quanto ho detto nel mese di marzo, cogliamo l'occasione e accettiamolo", prevediamo queste risorse giuste per dare un segnale di continuità e programmazione negli anni futuri su un aspetto così importante come sono i castelli e non solamente mettere tanti passaggi, garantire la fruizione dei monumenti e castelli di qua e di là all'interno del DEFR e poi in concreto e in pratica non farli. Questo è il nostro suggerimento e un nostro spunto perché comunque quanto è stato inserito nella tabella dei lavori pubblici riprende una cosa del 2022 e quindi in sostanza sul Castello di Saint-Germain nulla si è fatto e nulla si farà. Questo è quanto. Non lo ritiriamo quindi e lo votiamo.

Presidente - Non vi sono altri interventi? Metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 3 di Forza Italia. Consigliere Ganis, a lei la parola.

Ganis (FI) - Ringrazio l'Assessore o, meglio, gli Assessori, che già ieri ci hanno anticipato le risposte, senza appunto trattarle magari nel modo opportuno. Come gruppo noi riteniamo che il nostro lavoro ispettivo vada riconosciuto e valorizzato e per questo motivo, come hanno fatto anche gli altri, presenteremo in Consiglio tutte le nostre iniziative pur sapendo che, ahimè, verranno respinte.

Detto questo, l'ordine del giorno che presentiamo oggi intende affrontare un tema di grande importanza per il tessuto economico e sociale della nostra Regione: il fenomeno della desertificazione commerciale, che minaccia in modo crescente la sopravvivenza delle attività di vicinato. Queste attività rappresentano non solo una fonte di sostentamento economico per molti cittadini, ma anche un elemento essenziale di coesione sociale e di vitalità dei nostri centri urbani e nelle zone più periferiche. L'abbiamo sempre evidenziato, anche a lei, Assessore, in Consiglio regionale.

Negli ultimi anni, proprio in questo Consiglio, abbiamo avviato numerose iniziative volte a contrastare la chiusura delle piccole attività commerciali, in particolare quelle legate al commercio al dettaglio, di generi alimentari e di prima necessità. Il documento di economia e finanza regionale per il triennio 2024-2026 riconosce la gravità del problema e pone, tra gli obiettivi prioritari quello di attenuare la mortalità delle attività di prossimità, io direi meglio conosciuto come desertificazione commerciale. In quest'ottica l'articolo 29 della legge regionale n. 1/2020, ha introdotto una misura di sostegno strutturale a favore degli esercizi di vicinato, un passo importante per sostenere il commercio locale; tuttavia, nel definire i beneficiari di tali contributi, alcuni settori commerciali fondamentali, come il commercio al dettaglio di abbigliamento, codice Ateco 47711, e di biancheria personale, maglieria e camicie, codice Ateco 47713, sono stati esclusi. Questo ha creato una disparità di trattamento tra gli operatori del commercio di vicinato, che, seppure anche loro gravemente colpiti dalla crisi economica e dalla desertificazione commerciale o, come la chiamate voi, mortalità delle attività di prossimità, non possono accedere ai contributi previsti dalla legge regionale. La nostra proposta quindi mira a colmare questa lacuna, correggendo un'ingiustizia che penalizza alcuni settori del commercio al dettaglio. Infatti molti commercianti hanno segnalato come questa esclusione stia mettendo a rischio la sopravvivenza di attività che rientrano a pieno titolo nelle dinamiche del commercio di prossimità. È nostra convinzione che tutte le attività di vicinato debbano essere sostenute in modo equo poiché svolgono una funzione insostituibile nel mantenere vivi i centri abitati e nell'aprire un servizio di prossimità ai cittadini. Faccio un esempio banalissimo, quello che succede oggi è questo: nella stessa via il negozio da bambini - faccio un esempio proprio terra terra, per la signora Gina - può accedere al contributo, mentre di fronte il negozio di abbigliamento uomo e donna no, questa, a mio avviso, è una disparità.

Con quest'ordine del giorno chiediamo quindi al Governo regionale di estendere i contributi previsti per il 2025 agli esercizi di vicinato che operano nel commercio al dettaglio di abbigliamento e biancheria personale, includendo i codici Ateco 47711 e 47713, ricordo che il 47712 può accedere al contributo. Quest'intervento permetterebbe di garantire un sostegno equo e inclusivo a tutte le attività di vicinato, contribuendo così a contrastare il fenomeno della desertificazione commerciale nella nostra regione.

Presidente - Per il Governo, la parola all'assessore Grosjacques.

Grosjacques (UV) - Direi che l'analisi sulla crisi strutturale del commercio l'abbiamo fatta ieri in fase di replica del DEFR, quindi non la ripetiamo. Stiamo facendo, come facciamo puntualmente tutti gli anni in fase di predisposizione della delibera per l'assegnazione delle risorse per gli esercizi di vicinato, la revisione dei codici Ateco. Devo dire che l'anno scorso abbiamo inserito le attività di somministrazione associate ad alcuni codici Ateco nei piccoli Comuni turisticamente meno rilevanti e quest'anno, da un confronto con le associazioni maggiormente rappresentative di categoria, non è emersa nessuna esigenza di inserimento di nuovi codici Ateco; tra l'altro, quest'anno le domande sono 178, assolutamente in linea con quelle degli anni scorsi, a cui cercheremo di dare una risposta puntuale rispetto al fatto che in assestamento abbiamo aggiunto ulteriori 300 mila euro, quindi quest'anno la misura sarà di un milione.

È un lavoro pertanto che facciamo tutti gli anni, non avrebbe nessun senso inserire puntualmente solo due codici. Io conosco molto bene il suo attaccamento, il suo lavoro costante nella difesa degli esercizi di vicinato, ma le posso garantire che è lo stesso lavoro che facciamo noi con misure concrete, quindi, quando sarà tempo di presentare la delibera, faremo anche la verifica se questa sia un'esigenza puntuale o se sia riferita solo a qualcuno puntualmente individuato.

Chiediamo il ritiro di quest'ordine del giorno perché è un'attività che facciamo dal primo anno di attivazione di questa misura e che faremo anche nell'anno 2025.

Presidente - Altri interventi? La parola al consigliere Lucianaz.

Lucianaz (RV) - Cito da un articolo di un quotidiano locale: "la Valle d'Aosta è terra di supermercati. Nel 2020 la Regione deteneva il record italiano tra le venti Regioni per superficie di vendita della grande distribuzione, con 714 metri quadrati ogni mille abitanti, davanti al Friuli e alla media italiana, che è della metà". È vero che la Regione ha provato in qualche modo a opporsi negli anni passati, però la realtà è che in Valle abbiamo due ipermercati di oltre 5 mila metri, abbiamo altri due supermercati oltre i 2.500 metri, sei superfici oltre i 1.500 metri e poi abbiamo 56 superette oltre i 400 metri, 42 oltre i 250 metri, 58 oltre i 150 metri. Veramente una sequela impressionante.

Calcolate che il Comune di Monza ha gli stessi abitanti della Regione Valle d'Aosta, se a Monza ci fossero due ipermercati, due supermercati, 56 superette, 42 negozi oltre i 250 metri, 58 oltre i 150 metri, oltre ai 698 piccoli negozi che l'annuario statistico regionale ha censito nel 2023...

Ho già avuto modo in quest'aula di dire che il Comune di Saint-Christophe, ad esempio, conta cinque supermercati, sono cifre impressionanti, Sarre aprirà forse a fine anno o appena dopo un grande Famila di oltre 2.500 metri più 890 metri di superficie non alimentare. Ci ricordiamo bene che a Sarre c'era il negozio della Giulietta, a Chesallet, c'era il negozio di Marina a Sarre, c'era il negozietto al Montan, non ce n'è più uno, giustamente. Questa non è l'offerta che il turista preferisce, non è questa l'immagine della Valle d'Aosta che va data. Poi ci sarà sicuramente chi ha piacere di parcheggiare l'auto sotto il supermercato, ma vi garantisco che non è l'immagine di una Valle d'Aosta che tutela la montagna, tutela i piccoli villaggi.

Giustamente l'Assessore parla di sostegni economici, a mio avviso, anche i negozi che hanno fatturati maggiori avrebbero bisogno di sostegni, nel senso che è rimasta l'unica attività, l'unico centro di aggregazione nel comune spesso. Anche se in estate fanno grossi fatturati, fanno grossi incassi e sono comunque impegni enormi perché tutto si concentra in poche settimane e poi vi sono periodi dell'anno con spese enormi e incassi bassissimi e, oltre al problema di reperire personale, è anche un fatto di organizzazione... quindi sicuramente ci vorrebbe, a nostro avviso, un'attenzione particolare per tutte le realtà che fanno commercio in Valle d'Aosta.

Presidente - Altri interventi? Consigliere Ganis, a lei la parola.

Ganis (FI) - Sorrido per non piangere, non l'ho fatto ieri, lo faccio oggi. Non metto in dubbio il suo operato, Assessore, però mi permetta una piccola precisazione: è stato lei comunque a dirmi un giorno: "Mi raccomando, me lo ricordi, questa è una mancanza" e io oggi lo sto facendo, glielo sto dicendo: questa è una mancanza. Siamo andati in giro io e lei, abbiamo incontrato dei commercianti e poi mi ha detto: "Me lo ricordi al momento opportuno". Bene.

Assessore, questo è il momento opportuno, quindi inserisca i codici mancanti all'interno della legge, perché, come le ho detto, escludere questi codici Ateco penalizza alcuni commercianti e lei, Assessore, che un giro per il Paese l'ha fatto ne ha avuto la conferma. Come noi spesso diciamo, tutte le attività andrebbero sostenute in maniera equa.

Chiudo e mi ricordo anche la data di oggi, perché sono convinto che per l'anno 2025 questi codici Ateco verranno inseriti nella legge sulla misura di sostegno alle attività commerciali. La ringrazio, però noi non ritireremo l'ordine del giorno.

Presidente - Ci sono altri interventi? Non ce ne sono, metto in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Con quest'ordine del giorno si interrompono i lavori di questa mattina del Consiglio regionale, i lavori consiliari riprenderanno alle ore 15:00.

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La seduta termina alle ore 13,01.