Oggetto del Consiglio n. 3824 del 23 luglio 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3824/XVI - D.L. n. 74 e P.L. n. 94: "Disposizioni per la promozione e lo sviluppo dell'autoconsumo diffuso. (Approvazione di un ordine del giorno)".
Bertin (Presidente) - Passiamo pertanto ai punti successivi, che sono i punti n. 5.02 e 5.04 che vengono discussi congiuntamente. Come detto, procediamo alla trattazione congiunta del DL n. 74 e della PL n. 94. Si esamina il nuovo testo predisposto dalla IV Commissione consiliare risultante dal coordinamento del disegno di legge e della proposta di legge. Sono relatori il consigliere Rosaire per il DL 74 e la consigliera Minelli per la PL n. 94. Si è prenotato il consigliere Rosaire per illustrare la relazione, ne ha facoltà.
Rosaire (UV) - Il DL 74 che ci accingiamo a votare è il risultato di un percorso avviato a luglio del 2022. Il tema delle comunità energetiche è di grande interesse a livello europeo, nazionale e regionale. Le comunità energetiche rinnovabili rappresentano un importante passo avanti nella transizione energetica. Queste comunità permettono a gruppi di persone, piccole e medie imprese e amministrazioni locali di unirsi per produrre, condividere e scambiare energia elettrica da fonti rinnovabili. A livello europeo, la normativa è principalmente guidata dalla direttiva Red II e dalla direttiva 2019-944, entrambe parte del pacchetto "Clean Energy for All Europeans", che stabilisce obiettivi ambiziosi per l'incremento dell'energia rinnovabile e la partecipazione attiva dei consumatori. In Italia il recepimento delle direttive europee è avvenuto attraverso diversi decreti legislativi, tra cui il DL 162/2019, noto come "Decreto milleproroghe" e il decreto legislativo 199/2021 e il 210/2021. Questi decreti hanno introdotto misure per promuovere le CER e l'autoconsumo collettivo, stabilendo regole specifiche per la loro formazione e funzionamento.
Il decreto CER, entrato in vigore solo nei primi mesi del 2024 a livello nazionale, ha rallentato in Valle d'Aosta i lavori della Commissione che non possedeva un quadro normativo completo e ufficiale. L'arresto dell'iter legislativo è servito ad apportare i correttivi necessari per disporre di un testo di legge che potesse effettivamente facilitare e promuovere la diffusione delle CER sui territori regionali, in coerenza con le misure previste a livello nazionale. Questa legge va a dare risposte concrete a molti Valdostani, che hanno già sposato la filosofia delle CER; ad oggi nella nostra regione si sono costituite già 10 CER. Questi soggetti, che hanno scelto di investire nel futuro energetico sostenibile, attendevano un quadro normativo chiaro e definitivo che fornisse loro strumenti concreti per rendere operative le comunità, facilitando la realizzazione degli impianti e delle relative infrastrutture. In questo modo non solo sosteniamo l'autonomia energetica locale ma contribuiamo anche a costruire un futuro green per tutta la comunità valdostana.
La IV Commissione "Sviluppo economico" ha espresso parere favorevole all'unanimità sul nuovo testo di legge, che contiene disposizioni per la promozione e lo sviluppo dell'autoconsumo diffuso. L'iniziativa legislativa è frutto del coordinamento tra un disegno di legge della Giunta presentato il 14 luglio del 2022 e la proposta di legge del gruppo PCP. Esprimo soddisfazione per essere riusciti a concludere questo percorso in modo condiviso, così come dimostrato dal voto della Commissione; un risultato ottenuto grazie al lavoro congiunto dell'Assessorato dello sviluppo economico, formazione lavoro, trasporti e mobilità sostenibile, del COA e dei funzionari.
In conclusione, attraverso questa proposta, la Regione prevede la concessione di contributi fino a un massimo di 50 mila euro agli Enti locali e loro forme associative per studi preliminari, progettazione e costituzione delle CER; inoltre sono concessi contributi ai gruppi di autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente (consorzi, cooperative...) per la realizzazione di impianti ubicati in comuni del territorio con popolazione superiore a 5 mila abitanti fino al 40% dei costi ammissibili. Alla Regione spetta un compito di coordinamento e di monitoraggio attraverso l'istituzione di un tavolo tecnico permanente sulle CER, un provvedimento importante in attuazione del piano energetico ambientale regionale e che si inserisce nella road map per una società fossil fuel free al 2040.
Andiamo ora a vedere nello specifico come è composta la legge.
Relazione. Il presente disegno di legge si propone di istituire un complesso organico di misure integrate per la promozione delle configurazioni per l'autoconsumo diffuso sul territorio, anche attraverso l'erogazione di contributi per la costituzione di comunità energetiche rinnovabili e per la realizzazione di nuovi impianti ubicati in comuni del territorio regionale con popolazione superiore a 5 mila abitanti. In particolare, il presente disegno di legge si inquadra nell'ambito delle iniziative volte alla riduzione dei consumi da fonte fossile e di sviluppo delle fonti rinnovabili, in attuazione del piano energetico ambientale regionale, nonché della road map per una società fossil fuel free al 2040.
Il disegno di legge si compone di 12 articoli dei quali di seguito si riassumono gli aspetti più significativi.
L'articolo 1 individua oggetto e finalità dell'intervento normativo, che sono sintetizzabili nell'organizzazione di iniziative che gradualmente consentano la nascita e lo sviluppo delle configurazioni per l'autoconsumo diffuso sul territorio, con l'obiettivo di incrementare l'autonomia energetica della Regione, di perseguire la transizione energetica del proprio sistema socio-economico, nonché di contrastare la povertà energetica.
L'articolo 2 riprende, per esigenze di chiarezza e univocità, le definizioni contenute nel decreto legislativo 8 novembre 2021, n. 199, relativo all'attuazione della direttiva Unione europea 2018/2001 del Parlamento europeo e del Consiglio, in ordine alla promozione dell'uso dell'energia da fonti rinnovabili nel decreto del Ministro dell'ambiente e della sicurezza energetica 7 dicembre 2023 n. 414, nelle deliberazioni dell'Autorità di Regolazione per Energia, Reti e Ambiente (ARERA) e nei decreti del Gestore dei Servizi Energetici (GSE).
L'articolo 3 individua nelle configurazioni di autoconsumo diffuso un ruolo strategico nella transizione energetica del territorio e riconosce la necessità che la Regione le promuova, anche attraverso azioni di sensibilizzazione e informazione.
L'articolo 4 è dedicato alla tipologia di contributi concedibili, all'individuazione dei soggetti beneficiari e alla definizione dell'intensità massima dei contributi stessi. In particolare, la Regione può concedere agli Enti locali i contributi per il finanziamento delle spese necessarie alla predisposizione di studi di prefattibilità, ad attività preliminari allo sviluppo dei progetti, nonché alla costituzione delle CER sul territorio regionale nella misura massima di 50 mila euro affinché gli stessi Enti locali possano successivamente accedere ai contributi previsti dalla misura M2C2I1.2 del piano nazionale di ripresa e resilienza per la realizzazione di impianti a servizio delle stesse CER. La concessione di tali contributi rientra tra gli interventi di finanza locale. L'importo complessivo massimo dei contributi di cui all'articolo 4, comma 2, messo a disposizione, pari a 50 mila euro, è stato ritenuto idoneo per una scala territoriale di cabina primaria. Nell'avviso finanziato nell'ambito del PR FESR 2021-2027, che potrà dare attuazione a tale comma, si ipotizza di differenziare tale cifra, ad esempio, come segue: euro 50 mila nel caso in cui gli studi di prefattibilità siano riferiti a tutte le aree afferenti alla medesima cabina primaria di riferimento, euro 20 mila nel caso in cui gli studi di prefattibilità medesimi siano effettuati su scala territoriale inferiore. A livello di cabina primaria un Ente locale "beneficiario" potrà appaltare lo studio e farsi carico dell'eventuale costituzione per conto degli altri Comuni ricadenti in tale area. Anche nel caso di ipotesi di CER "multicabina", gli studi tecnici potranno comunque essere condotti a scala di cabina primaria, che è normativamente l'unità territoriale massima su cui verrà effettuato il conteggio dell'energia condivisa. L'articolo, inoltre, prevede al comma 4 la concessione di contributi ai soggetti che sostengono investimenti per la realizzazione di impianti ubicati in Comuni del territorio regionale con popolazione superiore a 5 mila abitanti, in quanto esclusi dalla sopracitata misura del PNRR. L'obiettivo è di rendere disponibili ai Comuni sopra i 5 mila abitanti una misura pari a quella formulata nell'ambito del PNRR per i Comuni al di sotto di tale soglia, vale a dire un contributo in conto capitale nella misura massima del 40% e nel rispetto dei contenuti dell'allegato 2 del decreto ministeriale 414/2023. Si riporta di seguito il contenuto dell'allegato 2 del decreto ministeriale 414/2023 al quale il comma 4 dell'articolo 4 fa esplicito riferimento. "Spese ammissibili. Sono ammissibili le seguenti spese: realizzazione di impianti a fonti rinnovabili (a titolo di esempio: componenti, inverter, strutture per il montaggio e componentistica elettrica); fornitura e posa in opera dei sistemi di accumulo; acquisto e installazione di macchinari, impianti e attrezzature hardware e software, comprese le spese per la loro installazione e messa in esercizio; opere edili strettamente necessarie alla realizzazione dell'intervento; connessione alla rete elettrica nazionale; studi di prefattibilità e spese necessarie per attività preliminari, ivi incluse le spese necessarie alla costituzione delle configurazioni; progettazioni, indagini geologiche e geotecniche il cui onere è a carico del progettista per la definizione progettuale dell'opera; direzione lavori, sicurezza; collaudi tecnici e/o tecnico-amministrativi, consulenze e/o supporto tecnico-amministrativo essenziali all'attuazione del progetto. Le spese di cui alle lettere da 6 a 9 sono finanziabili in misura non superiore al 10% dell'importo ammesso al finanziamento. Le spese di cui sopra sono ammissibili nel limite del costo di investimento massimo di riferimento pari a: 1.500 euro/kW per impianti fino a 20 kW; 1.200 euro/kW per impianti di potenza superiori a 20 kW e fino a 200 kW; 1.100 euro per potenza superiore a 200 kW a fino a 600 kW; 1.050 kW per impianti di potenza superiore a 600 kW e fino a 1.000 kW, quindi dei contributi che sono inversamente proporzionali alla potenza dell'impianto che si intende installare.
L'imposta sul valore aggiunto non è ammissibile alle agevolazioni, salvo il caso in cui non sia recuperabile ai sensi della legislazione sull'IVA".
Infine l'articolo riporta che i criteri e le modalità di concessione del contributo e ogni altro aspetto o adempimento, anche procedimentale, utile ai fini dell'applicazione del disegno di legge saranno definiti con deliberazione della Giunta regionale, d'intesa con il CPEL per quanto riguarda i contributi di cui al comma 1 e che i contributi sono ovviamente concessi nei limiti degli stanziamenti di bilancio.
L'articolo 5 stabilisce la cumulabilità dei contributi previsti dal presente disegno di legge con eventuali ulteriori contributi previsti dalla normativa eurounitaria e statale, fermo restando il divieto del doppio finanziamento. Si evidenzia, inoltre, che i contributi sono concessi ai sensi e nei limiti della normativa eurounitaria vigente in materia di aiuti di Stato, laddove applicabile.
L'articolo 6 prevede la possibilità di effettuare controlli in loco e documentali per la verifica del rispetto dei requisiti previsti per la concessione dei contributi.
L'articolo 7 dispone in merito alla revoca dei contributi concessi al verificarsi di specifiche circostanze specificando gli adempimenti e gli oneri a carico del soggetto beneficiario.
L'articolo 8 disciplina le modalità per uno sviluppo razionale delle politiche energetiche sul territorio, con particolare riferimento alla promozione e al sostegno delle iniziative per la realizzazione di configurazioni di autoconsumo diffuso mediante l'istituzione di un tavolo tecnico permanente e la predisposizione di un sistema di raccolta dati e monitoraggio. Le caratteristiche e le modalità di gestione dei dati, nonché le informazioni utili ad alimentare il sistema di monitoraggio saranno disciplinate con apposita deliberazione della Giunta regionale. In particolare, il tavolo tecnico permanente, coordinato dalla struttura regionale competente in materia di energia, sarà inoltre composto almeno da un rappresentante del COA Energia di Finaosta S.p.A., da un rappresentante della Chambre e da un qualificato esperto designato dal CELVA e potrà avvalersi di ulteriori esperti qualificati in materia ed, eventualmente, coinvolgere alcuni principali attori del territorio. L'articolo, inoltre, evidenzia il ruolo di supporto del servizio COA Energia di Finaosta S.p.A. all'Amministrazione regionale nell'attuazione del presente disegno di legge, nell'ambito delle funzioni allo stesso attribuite ai sensi dell'articolo 28, comma 1, della legge regionale 13/2015. Infine, l'articolo (parliamo sempre dell'articolo 8) riporta che le informazioni necessarie ad alimentare il sistema di monitoraggio, nonché le eventuali modalità di gestione ed elaborazione dei dati da parte del COA Energia saranno definiti con deliberazione della Giunta regionale, precisando che le CER e i gruppi di autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente, istituiti sul territorio regionale successivamente all'entrata in vigore del presente disegno di legge, sono tenuti a comunicare al COA Energia le informazioni di cui sopra.
L'articolo 9 prevede la modifica dell'articolo 28 della legge regionale 31/2015 al fine di disciplinare il ruolo del servizio COA Energia di Finaosta per le attività di supporto tecnico e amministrativo nell'applicazione e nella gestione del presente disegno di legge.
L'articolo 10 elenca le disposizioni finanziarie a copertura delle azioni individuate nel presente disegno di legge. In aggiunta alle risorse individuate si ipotizza, ove compatibile, l'utilizzo di risorse eurocomunitarie a sostegno delle misure previste dal presente disegno di legge, in particolare nell'ambito di nuovo FESR 2021-2027 nel quale è prevista un'azione a sostegno della costituzione e dello sviluppo delle CER.
L'articolo 11 reca le disposizioni in materia di finanza locale e determina la copertura degli interventi di cui all'articolo 4, comma 1, in quanto finanziati mediante risorse derivanti da trasferimenti con vincolo settoriale di destinazione di cui al titolo V della legge regionale 20 novembre 1995 n. 48.
Infine l'articolo 12 prevede la dichiarazione d'urgenza al fine di poter procedere celermente alla concessione dei contributi per la costituzione delle CER, anche in considerazione delle tempistiche previste a livello statale nell'ambito della richiesta di eventuali contributi a valere sulla suddetta misura del PNRR.
Presidente - Relatrice della proposta di legge n. 94 è la consigliera Minelli che si è prenotata e a cui passo la parola.
Minelli (PCP) - Anche per ottimizzare i tempi, considerata la mole di lavoro che è prevista in questi quattro giorni, interverrei sia in qualità di relatrice della proposta di legge n. 94, sia per formulare delle considerazioni che il nostro gruppo vuole fare nell'ambito della discussione generale.
Per quanto riguarda il testo di legge che stiamo esaminando, vorrei precisare che non è il DL 74, come ho sentito nell'introduzione, ma è il testo coordinato che è il risultato del lavoro fatto in Commissione e che è la risultanza del DL 74 presentato dalla Giunta regionale il 14 luglio del 2022 e la proposta di legge n. 94 che il nostro gruppo ha presentato il 1° marzo 2023. Inizierei con le considerazioni positive che si possono fare su questo nuovo testo, mi riferisco sia all'articolato, sia alla parte di relazione che ha poi letto il collega Rosaire, una relazione che in aspetti importanti va anche al di là del contenuto degli articoli e ci permette di capire qualcosa di più riguardo a come si intende gestire questa vicenda, quest'argomento che è di estrema rilevanza e che è rappresentata dalle opportunità offerte dalla normativa europea e da quella italiana sulle configurazioni per produrre e consumare energia in modo innovativo e condiviso.
Anzitutto dicevo che è stato positivo il lavoro di confronto perché si partiva da due testi diversi e si è arrivati invece ad un testo condiviso, cosa che non è poi così frequente nei lavori del nostro Consiglio regionale.
Il dato più rilevante e positivo della legge, a nostro avviso, è che si estende il contributo del 40% per gli impianti delle configurazioni di autoconsumo anche al territorio del Comune di Aosta, capoluogo di Regione, l'unico che noi abbiamo sopra i 5 mila abitanti, mentre il PNRR lo riservava ai Comuni con meno di 5 mila abitanti.
A nostro avviso, è poi importante anche l'individuazione di un tavolo tecnico permanente con una funzione di sostegno e di promozione allo sviluppo delle comunità energetiche, quindi non soltanto una mera funzione di monitoraggio, ed è una cosa che avevamo proposto nel corso dei lavori. Da parte nostra sicuramente avremmo preferito che la composizione di tale tavolo permanente venisse definita direttamente in legge, lo avevamo proposto, mentre nel testo si rimanda invece a una successiva deliberazione di Giunta, così come avremmo preferito che fosse sempre indicata la caratteristica di qualificato esperto per tutti i componenti del tavolo, mentre la formulazione attuale limita tale qualifica ad alcune figure. Comunque rimaniamo in attesa della deliberazione di Giunta e speriamo che il carattere tecnico qualificato e trainante di questo tavolo tecnico permanente emerga e permetta alla Regione di svolgere quella regia rispetto al movimento delle CER che fino ad ora è un po' mancata.
Poi di questo progetto di legge è da sottolineare, dicevo nella relazione, il punto dove apprendiamo delle specificazioni che sono molto importanti; c'è qualche cosa in più sulla composizione del tavolo ma anche rispetto ai contributi agli Enti locali per studi di fattibilità, progettazione e costituzione delle CER. In particolare si comprende che i 50 mila euro di contributi agli Enti locali per la progettazione e la costituzione delle CER non sono riferiti ai singoli Comuni ma all'insieme dei Comuni ricadenti nella stessa cabina primaria, quindi teoricamente se si fanno i calcoli, si potrebbe pensare mediamente a cinque Comuni che si mettono insieme considerato che sono sedici le cabine primarie in Valle d'Aosta, quindi è una delle ipotesi che si potrebbero fare. Se il Comune invece vuole partire da solo, vuole fare da solo, il contributo scende a 20 mila euro.
C'è un altro punto qualificante nella relazione che è quello in cui si accenna a CER multicabina, cioè a CER che riguardano più cabine primarie, al limite anche si potrebbe ipotizzare anche tutte le cabine primarie della Valle d'Aosta.
A noi sembra qui nella relazione di leggere un invito in qualche modo a una migliore operatività a livello di associazioni di Comuni più che del ruolo del singolo Comune, ciò che non esclude neppure, a nostro avviso, la possibilità di un'azione di tutti i Comuni insieme con la CER multicabina.
A fianco del progetto di legge c'è poi il bando per l'utilizzo dei fondi FESR su cui abbiamo chiesto più volte di avere una nota esplicativa o un sunto del bando stesso per capire un po' meglio, non sono arrivati ma sarebbe stato interessante leggerli e nel prosieguo si cercherà di capire meglio.
Nel merito del testo del progetto di legge, come scaturito infine da questo lavoro di confronto, noi quindi diamo complessivamente un giudizio positivo, giudizio che però non elimina una serie di criticità che avevamo già segnalato nei mesi scorsi e che permangono, che non sono scomparse e ho detto che intervenivo anche per esprimere le nostre considerazioni e vorrei elencarle.
Innanzitutto questa legge arriva in ritardo e con questi contenuti, a nostro avviso, la legge si poteva fare anche un anno fa, quando sia il disegno di legge della Giunta, sia la proposta di legge del nostro gruppo erano state depositate e si sapeva come sarebbe stato impostato il decreto attuativo sulle configurazioni di autoconsumo, perché c'era un testo governativo che era stato inviato all'esame europeo e infatti da quel testo poi non ci sono stati dei significativi discostamenti. Quello che pensiamo è che fare la legge tempo fa avrebbe probabilmente significato che oggi gli studi di fattibilità dei Comuni sarebbero pronti o comunque in stato avanzato e che il tavolo tecnico permanente, se fosse stato istituito prima, avrebbe già accumulato un anno di lavoro. Perché diciamo questo? Perché, a nostro avviso, l'aspetto temporale costituisce una grossa criticità, i contributi alle CER del PNRR con il 40% dell'investimento si possono ottenere solo se ci si muove rapidamente e c'è un limite anche alla disponibilità finanziaria, che è di 2 miliardi e 200 milioni su tutto il territorio nazionale e sappiamo che se non cambiano le cose, chi arriva prima prende. C'è una scadenza prevista, che è marzo 2025, per la presentazione delle domande. La domanda che ci poniamo è questa: siamo in grado di starci dentro? Ed è una domanda più che legittima, visto, fra l'altro, che la legge che oggi andremo ad approvare non è immediatamente operativa, perché ci devono essere degli atti successivi da parte della Giunta regionale. E quali sono? La deliberazione per definire le modalità e l'entità dei finanziamenti agli Enti locali per progettazione, studi di fattibilità e costituzione delle CER; la deliberazione per definire le modalità del contributo del 40% sugli investimenti per quello che riguarda gli abitanti del Comune di Aosta; la deliberazione per individuare i componenti di quel tavolo tecnico permanente e poi ovviamente la sua costituzione. Noi ci auguriamo che questa documentazione sia quasi già pronta, però abbiamo la sensazione che ci vorranno comunque varie settimane affinché la legge vada a regime.
C'è poi una mancanza di alcuni elementi conoscitivi importanti: ho già detto, e ne abbiamo parlato anche in Commissione, che ci sono i fondi FESR che dovrebbero essere per 4 milioni, però noi non sappiamo bene al momento come si pensa di utilizzarli. Nella relazione che ha letto il collega Rosaire si accenna al bando FESR che noi immaginiamo essere rivolto agli Enti locali per finanziare gli studi di prefattibilità, però non ne conosciamo il contenuto. Poi si era detto nei mesi scorsi che ci sarebbe stato uno studio con le proposte per l'assetto giuridico delle CER di iniziativa pubblica ma anche di questo non abbiamo al momento informazioni ulteriori.
In molte altre realtà italiane, anche a noi vicine, penso a delle zone del Piemonte, sono andati avanti, si sono già formalmente costituite numerose CER di iniziativa pubblica. Da noi in Valle d'Aosta c'è stata in questi ultimi mesi un'iniziativa a livello di aziende private, che è un'iniziativa positiva ma come Enti pubblici siamo ad oggi fermi e aggiungo non solo come Enti pubblici, Enti locali, ma anche come parrocchie che - l'ho già detto più volte in aula illustrando delle nostre iniziative - potrebbero essere, come lo sono in molte parti d'Italia, un soggetto importante all'interno del movimento delle CER. Bisogna quindi coinvolgere, bisogna parlarne con la diocesi, con il Vescovo, con i parroci.
Un altro elemento è il rapporto con i Comuni. Quello che ci chiediamo, una volta approvata la legge, è: che cosa succede? La Regione può dire ai Comuni: "Ci sono dei soldi per fare degli studi di fattibilità e progettazione delle CER, mettetevi insieme, progettate, c'è un bando, utilizzate i fondi FESR". Funzionerà? Speriamo. L'unico organismo di riflessione che è stato attivato fra i Comuni un anno fa è avvenuto su nostra sollecitazione e non è che abbia poi avuto una fervida attività, sono stati fatti dei passi, però, a livello di confronto tra i vari soggetti, molto meno. Cinque o sei riunioni sono state fatte, ci sono dei passi avanti, ma è mancata, a mio avviso, proprio una capacità di discussione e di confronto su che cosa fare e soprattutto quello che noi rileviamo è che non c'è stata e non c'è un'azione di guida e di coordinamento, che, per quello che ci riguarda, dovrebbe essere assunta dalla Regione e che attualmente, credo anche per volontà politica, non si è ritenuto di dover assumere. Adesso però bisogna decidere come si vuole agire, la Regione fa il bando FESR e poi cosa fanno i Comuni? Si arrangiano per conto loro?
Nella relazione io leggo che si parla di appalti per affidare gli studi di fattibilità e di progettazione, quindi quello che bisognerà anche capire è se si fanno sedici appalti, tanti quanti sono le cabine primarie per individuare sedici studi professionali. Noi pensiamo - e lo avevamo già proposto - che sarebbe meglio che ci fosse una regia unica a livello regionale, uno studio generale su aspetti che possono riguardare l'intero territorio regionale, per esempio, capire qual è la migliore configurazione giuridica e poi uno studio di dettaglio per le potenzialità e gli impianti da realizzare in ogni ambito di cabina primaria. Noi pensiamo anche che questo tavolo tecnico permanente che viene istituito potrebbe avere il ruolo di regista di tutto questo.
Sulla questione delle parrocchie ho detto, noi ci siamo resi conto in questo periodo che c'è una certa sensibilità in questo senso nel mondo cattolico. La parte politica che io rappresento ha anche inviato una lettera aperta a sindaci e parroci per sottolineare l'importanza delle CER e abbiamo avuto dei riscontri, però alcuni parroci, per esempio, hanno segnalato un problema che è reale, che è con la Soprintendenza per quello che riguarda la collocazione dei pannelli fotovoltaici sugli edifici religiosi e anche sulle case parrocchiali, quindi un problema di questo tipo con la Soprintendenza crediamo debba essere affrontato.
C'è poi il rapporto con CVA. In questa legge CVA non compare mai e, secondo noi - lo avevamo già detto -, è un errore che deriva da una visione che non condividiamo di CVA considerata come un'azienda privata che opera sul mercato e bada - come sarebbe logico per un'azienda privata - innanzitutto al profitto, ma, in realtà, sappiamo che questa è una società, un'azienda pubblica che, anche per la mission che le è stata affidata al momento della sua costituzione, dovrebbe essere lo strumento della politica energetica regionale della transizione ecologica in Valle d'Aosta. Avevamo proposto nelle fasi di lavoro che ci sono state in queste ultime settimane anche che facesse parte del tavolo tecnico per mettere le proprie competenze a servizio dello sviluppo delle CER, certamente non per entrare lei nelle comunità energetiche perché non è una cosa possibile, ma per dare un supporto tecnico. Non è stato accettato e non ci è chiaro che ruolo si può riservare alla società. È vero che è stato chiesto a CVA di fare uno studio sulle potenzialità delle coperture degli edifici pubblici, questo studio poi non so se negli ultimi giorni è stato definitivamente consegnato, però non lo era ancora qualche tempo fa, comunque quello che c'è stato, nel momento in cui questo studio era partito, è che CVA aveva in qualche modo lanciato il progetto di CVA per le CER e, a leggere anche ieri alcune dichiarazioni sulla "Gazzetta Matin", sembrerebbe che neppure loro sappiano se è previsto un ruolo, però rivendicano di aver lanciato lo scorso anno il progetto "Comunità energetiche a misura della Valle d'Aosta". Io credo che non si possa definire quello un progetto ma uno studio, come è nella realtà, sulle coperture, tra l'altro, sollecitato anche quello da parte nostra. CVA rivendica il progetto per poi spostare il tiro e parlare di criticità, del movimento delle CER, di competitività, di transizione che si può solo fare con i grandi numeri e via di questo passo... Noi riteniamo che la società, la Compagnia valdostana delle acque, invece di lanciarsi in operazioni, che riteniamo quanto meno discutibili in alcune zone, mi riferisco in particolare anche alla Sardegna, dovrebbe lavorare seriamente per la transizione energetica della Valle d'Aosta. Ci viene detto che non è redditizio coprire i tetti della Valle d'Aosta con impianti fotovoltaici. Certo, rende di meno che fare un grande campo fotovoltaico in pianura o un campo eolico in Sardegna, ma le potenzialità crediamo che ci siano e non lo diciamo noi, ma lo dice il piano energetico e ambientale regionale che ha identificato in 400 megawatt di potenza fotovoltaica installabile soltanto sulle coperture, però al momento in questo senso nulla si muove e, per quello che riguarda la partita delle CER in Valle d'Aosta, al momento CVA è fuori.
In conclusione, vado a chiudere, i dati sulle CER al momento in Valle d'Aosta non sono brillanti, non c'è CVA, per ora sono fuori le parrocchie, non sono partiti i Comuni, l'attuale situazione è partita a opera dei privati ed è un'iniziativa che, torno a dire, è importante e anche encomiabile, da incoraggiare sicuramente, ma che, secondo noi, non ha le potenzialità che avrebbe un'iniziativa regionale ambiziosa con il supporto tecnico di un colosso energetico come la nostra Compagnia valdostana delle acque.
La legge dà alcuni strumenti, il percorso, a nostro avviso, è ancora da definire ed è chiaro che questo dipende soprattutto dalla volontà politica, dal ruolo che si pensa di dare alle CER, al loro dimensionamento, alla quantità di persone che si vogliono raggiungere con questo nuovo sistema di produrre e consumare energia, alla potenza produttiva cui si vuole arrivare ed è una cosa che lo sapete bene non diciamo da oggi, lo diciamo da tempo, grosse risposte in questo senso non ce ne sono. A noi dispiace perché crediamo che, come Regione Valle d'Aosta, potremmo - e io dico anche dovremmo - fare una cosa notevole, con centinaia di Megawatt di potenza installata con il fotovoltaico e con migliaia di persone coinvolte.
Noi esprimeremo oggi un voto favorevole sulla legge chiaramente, ma evidenziamo anche la necessità di un cambio di passo e una maggiore chiarezza rispetto agli obiettivi che si vogliono perseguire e al percorso che si intende intraprendere.
Presidente - Le relazioni sono state illustrate, apriamo la discussione generale. La discussione generale è aperta. Chi vuole intervenire si prenoti. Ci sono interventi in discussione generale? Consigliere Ganis, a lei la parola.
Ganis (LEGA VDA) - Ringrazio i colleghi che mi hanno preceduto, chi con delle modalità di tecniche e chi invece più critiche.
Secondo il nostro gruppo, le CER rappresentano un modello innovativo per la produzione e consumo di energia in Valle d'Aosta. Esse si configurano come aggregazioni di utenti finali che collaborano per produrre, consumare e gestire l'energia prodotta da impianti rinnovabili, con l'obiettivo di generare benefici economici, ambientali e sociali per il territorio.
Ricordo che il quadro normativo europeo per favorire lo sviluppo delle fonti energetiche rinnovabili è dettato dalla direttiva europea RED I, recepita in Italia con il decreto legislativo n. 28/2011, mentre la direttiva europea RED II ha disposto che gli Stati membri raggiungano entro il 2030 la quota di energia da fonti rinnovabili pari al 30% circa. La RED II, per consentire lo sviluppo delle comunità energetiche, è stata recepita inizialmente in Italia in modo provvisorio con il decreto-legge n. 162/2019, articolo 42bis, convertito poi nella legge 8/2020 e successivamente recepita in modo definitivo con il decreto legislativo 199/2021. Per quanto riguarda invece il nuovo decreto CER, inviato alla Commissione europea nel 2023, ricordiamo che è entrato in vigore a livello nazionale soltanto nel 2024.
È chiaro che la mancanza di un quadro normativo completo ha rallentato i lavori nella nostra Regione, tant'è che in questi ultimi mesi si è cercato, attraverso la collaborazione di più soggetti, di avviare un testo di legge condivisibile. Per queste ragioni oggi ci accingiamo a votare un testo di Commissione per favorire la nascita e lo sviluppo delle CER, che prevede incentivi, vantaggi economici e semplificazioni burocratiche per tutti i soggetti che vogliono far parte di una comunità energetica.
Ricordo che nella nostra regione nel mese di maggio è stata costituita nel comune di Châtillon la prima comunità energetica composta da tredici privati e sei società, con l'intento di produrre, consumare, immagazzinare e vendere l'energia elettrica rinnovabile, perché i benefici che le CER possono apportare sono molteplici: la riduzione della bolletta, la maggiore indipendenza energetica, creare uno sviluppo sostenibile e creare nuove opportunità lavorative e di coesione sociale all'interno delle comunità. È chiaro che le CER nella nostra regione possono rappresentare un futuro energetico più sostenibile, autonomo e contribuire a costituire un modello migliore per le nuove generazioni.
In generale, e vado verso la conclusione, la nostra Regione è ancora agli inizi nello sviluppo delle CER ma il potenziale è molto alto. Con il giusto impegno da parte di tutti gli attori coinvolti, le CER possono diventare un elemento chiave per la transizione energetica della nostra Regione.
Ringrazio tutti i soggetti che hanno lavorato alla stesura di questo testo di Commissione nella speranza che la nostra Regione possa trarne dei benefici.
Per queste ragioni il nostro gruppo voterà convintamente il nostro testo normativo.
Permettetemi di ringraziare l'Assessore competente per aver creato finalmente un tavolo di lavoro utile per confrontarci sulla materia e per averci resi partecipi alla realizzazione di questo testo.
Presidente - Siamo sempre in discussione generale. Tra l'altro, segnalo che è stato depositato un ordine del giorno. Consigliere Aggravi, a lei la parola.
Aggravi (RV) - Per fare una piccola considerazione nel dibattito su quest'importante progetto, disegno di legge, e anche per esprimere la posizione di voto del gruppo a favore del testo che è scaturito dal lavoro in Commissione.
Come hanno detto anche i relatori, come ha detto il collega, sicuramente il panorama legato alle comunità energetiche, ma più in generale a quelle che sono oggi le configurazioni di autoconsumo diffuso, è estremamente variegato e complicato, non è, se vogliamo, per una volta una complicazione dettata dalla tecnologia, anzi, per assurdo la tecnologia è quasi più semplice della burocrazia che in realtà c'è dietro ed è anche per questo che il mio gruppo presentò un ordine del giorno al piano energetico ambientale regionale con il quale si chiedeva per l'appunto di andare a ricomprendere.. in quel momento c'erano ancora le due proposte ma l'auspicio era di arrivare a un unico disegno di legge, un unico testo, che potesse però tenere conto di tutte le forme di autoconsumo diffuso. Questo perché? Perché adesso al netto delle singole posizioni delle singole visioni - perché va detto che c'è anche una parte forse più ideologica, più filosofica dietro alla scelta anche delle forme di autoconsumo, in particolare è la categoria delle CER che ha anche una parte più legata al discorso dell'utilizzo di energia rinnovabile - ci sono due problematiche: una è quella della sostenibilità economica e della sostenibilità dell'impianto complessivo che viene costruito della stessa comunità, dello stesso gruppo di autoconsumo e quant'altro e, come si è già visto in altre forme di incentivazione e di regolamentazione del mercato, ci possono essere delle situazioni che in un primo momento sono vantaggiose ma poi, con il passare del tempo, entrano in crisi.
La volontà quindi del nostro gruppo che poi è stata recepita è appunto quella di poter dare agli operatori - e dicendo "operatori" cito non soltanto i privati ma anche gli Enti locali, tutti quelli che sono soggetti che possono essere coinvolti nelle forme di autoconsumo - la libertà di poter scegliere e definire la propria sostenibilità e convenienza nella configurazione della comunità o del gruppo che meglio si rappresenta nello schema di autoconsumo diffuso.
Noi sosterremo questo disegno di legge e ben venga anche il lavoro che è stato fatto che ha avuto dei ritardi anche dovuti a quella che poi è stata l'uscita della varia regolamentazione di derivazione sia europea che anche nazionale. È ovvio che non siamo a favore di tutta - ma questo fa parte della filosofia politica di ognuno - una regolamentazione o comunque una pianificazione che qualcuno vorrebbe venisse più dall'alto, secondo noi, gli operatori devono fare le loro scelte, devono operare secondo le regole, soprattutto secondo la sostenibilità delle scelte che vengono fatte perché altrimenti saremmo in un altro modello di sviluppo che non è sicuramente allineato alle nostre visioni.
Il mercato legato alle tecnologie dell'energia sicuramente è in evoluzione e riserverà ancora sorprese più o meno positive nei prossimi anni, quello che ci auguriamo è sicuramente che si possa potenziare da parte di tutti in qualsiasi forma, ripeto: siamo molto aperti a qualsiasi forma di produzione di consumo, è ovvio che bisogna farlo con accortezza perché certe... come dire? bolle passate, che sono state sostenute da incentivazione e quant'altro in realtà hanno delle ricadute notevoli poi non soltanto sulle singole bollette o su, ad esempio, l'annosa questione degli oneri di sistema, che deriva anche in quota parte dalle incentivazioni che sono state fatte in passato, e dovremmo ricordarcelo ogni volta... Detto questo, però il testo di legge è più che condivisibile, ci auguriamo anche che il bando relativo possa esserci quanto prima, come ci hanno annunciato anche l'Assessore e i tecnici in Commissione, e che comunque si possa poi, a fronte di questo passaggio in Consiglio, poter anche potenziare - perché no? - ulteriori provvedimenti di legge che possano sostenere quella che in senso più lato si può definire anche un'autonomia energetica non soltanto regionale, ma anche delle singole realtà che operano e che investono, perché comunque c'è una quota parte di investimento a rischio, nessun investimento è libero totalmente dal rischio, quindi ricordiamo sempre che ci deve essere comunque una sostenibilità reale e realistica nelle azioni che vengono poste in essere.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Marquis, ne ha facoltà.
Marquis (FI) - Intervengo anch'io a nome del gruppo su quest'importante disegno di legge che tratta il tema delle comunità energetiche, delle configurazioni di autoconsumo diffuso; questo è sicuramente un tema molto complesso ancora tutto da sviluppare. Questo è stato possibile vararlo grazie alla definizione del decreto 414 di dicembre 2023 che ha dato il "là" a questo tipo di iniziative. È un disegno di legge che è complementare a quello previsto dallo Stato, dalle forme di finanziamento che sono state previste, ci sono al suo interno delle buone opportunità perché è previsto da parte dello Stato il finanziamento del 40% a fondo perso degli impianti che vengono realizzati e di nuova installazione relativi alle fonti rinnovabili che fanno parte di una configurazione di autoconsumo diffuso, quindi credo che siano anche delle opportunità che dobbiamo cogliere in Valle d'Aosta.
La legge dello Stato prevede che il finanziamento sia possibile solo limitatamente ai Comuni al di sotto dei 5 mila abitanti, ovvero tutte le realtà in Valle d'Aosta al netto della città capoluogo di Aosta. Qui credo che ci sia la parte più importante del disegno di legge, che è quella che prevede per i Comuni con popolazione maggiore ai 5 mila abitanti il finanziamento del 40% per la realizzazione degli impianti; questo significa che c'è una buona complementarietà rispetto alla norma che è stata varata a livello statale.
Per quanto invece concerne la promozione per l'informazione, per cercare di incentivare la costituzione delle comunità energetiche, è prevista all'articolo 4, comma 1, la possibilità di concedere dei contributi agli Enti locali sino a 50 mila euro per degli studi di prefattibilità relativamente a questo tipo di iniziative. Credo che questa sia la sostanza del disegno di legge.
Per quanto ci riguarda, assieme ai colleghi dell'opposizione, abbiamo presentato un ordine del giorno che magari andremo a descrivere dopo, sostanzialmente di valutare poi nel corso di applicazione di questa norma da qui alla definizione del bilancio la possibilità di far accedere a queste contribuzioni previste dall'articolo 4, comma 1, anche le imprese e gli enti di natura privata. Questo è un po' il contributo che abbiamo inteso portare.
Il nostro voto sarà un voto favorevole perché crediamo che possa costituire un passo avanti per andare nella direzione giusta, sperando che si possano realizzare questo tipo di iniziative che devono essere realizzate molto in fretta perché il tempo è molto stretto, perché i finanziamenti valgono da qui alla fine dell'attuazione del piano nazionale di ripresa e resilienza 2026 e sappiamo tutti quanto è difficile autorizzare questo tipo di iniziative e i tempi che ad oggi sono necessari per le autorizzazioni di realizzazione degli impianti. Proprio per questa ragione riteniamo che sia a livello statale, sia a livello regionale bisognerà cercare in qualche modo di creare delle task force per facilitare questi percorsi perché diversamente sarà difficile rispettare gli obiettivi.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Padovani, ne ha facoltà.
Padovani (FP-PD) - Intervengo anch'io per portare necessariamente un piccolo contributo, visti i tempi e la mole di lavoro che abbiamo in questi giorni, a questa discussione, contributo che vale anche come dichiarazione di voto sul provvedimento di legge.
In merito alla transizione energetica, alle speculazioni sull'energia e sui costi delle bollette, è evidente come siano ormai indispensabili scelte radicalmente nuove. Il contrasto senza quartiere alla crisi climatica deve essere una nostra priorità, come devono essere nostre priorità la sicurezza e la salubrità dei nostri territori, esposti come non mai allo sferzare di eventi meteorologici estremi. Dobbiamo lavorare per accompagnare la conversione ecologica dell'economia e della società e una giusta e rapida transizione del nostro modello energetico verso un sistema decarbonizzato e sostenibile, come dobbiamo lavorare per supportare le fasce di popolazione che attraversano periodi di fragilità e incentivare la creazione di nuove professionalità e nuovi posti di lavoro green e stabili. Questo provvedimento rappresenta una svolta vera e propria, utile a sostenere e sviluppare anche sul nostro territorio le comunità energetiche rinnovabili, uno strumento straordinario in grado di accompagnare una transizione energetica ormai non più rimandabile, verde, equa e democratica. Il fatto che si sia riusciti a produrre un testo condiviso penso che sia un elemento che la valorizza ulteriormente.
Le CER hanno una triplice convenienza, non solo ecologica e ambientale, ma anche sociale, perché permettono di autoprodurre e autoconsumare energia pulita e rinnovabile, risparmiare sulle bollette, ridurre drasticamente le emissioni. Attraverso la produzione e la condivisione di energia rinnovabile inoltre i territori con i loro cittadini e le loro cittadine possono diventare protagonisti di un nuovo sistema elettrico decarbonizzato, decentrato e collettivo, capace di portare benefici sia ambientali che economici e sociali. In questi impianti si potrà produrre, gestire e consumare l'energia in modo del tutto locale e poco impattante, fornendo energia rinnovabile a prezzi accessibili per i propri membri.
Per concludere, quando si dice che la transizione energetica non è solo un passaggio di tecnologie ma richiede anche un cambio di mentalità, le CER rappresentano uno dei pochi strumenti già esistenti per sperimentarlo attraverso decentralizzazione, condivisione di energia, autoproduzione e protagonismo dei territori.
Voterò a favore di questo provvedimento come lo farà il gruppo del quale faccio parte.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Di Marco, ne ha facoltà.
Di Marco (PA) - Il testo di legge relativo alle disposizioni per la promozione e lo sviluppo dell'autoconsumo diffuso che oggi andiamo a votare si inquadra nel complesso processo di transizione energetica avviato a livello internazionale, che prevede il passaggio da un sistema energetico fondato sull'uso di fonti fossili non rinnovabili a un sistema energetico fondato sull'uso di fonti pulite, rinnovabili e sostenibili, al fine di salvaguardare il nostro pianeta dalle emissioni di anidride carbonica, contrastare il riscaldamento globale e la crisi climatica, e ridurre l'impatto dei cambiamenti climatici; e costituisce un passo importante nella roadmap per una società e una Valle d'Aosta fossil fuel free al 2040.
Come gruppo consiliare di Pour l'Autonomie, da sempre sensibile e propositivo riguardo ai temi dell'ambiente e della sostenibilità, esprimiamo il nostro appoggio a questo testo con cui, nell'ambito della normativa e degli obiettivi fissati a livello europeo, nazionale e regionale, si vanno a introdurre azioni di promozione per lo sviluppo delle configurazioni di autoconsumo diffuso; a concedere contributi per il finanziamento di studio, progettazione e costituzione delle Comunità Energetiche Rinnovabili, misura fondamentale per incentivare la diffusione dell'autoconsumo diffuso; e a istituire un Tavolo tecnico permanente, che nel dettaglio si occupi di promuovere la creazione delle configurazioni di autoconsumo diffuso su tutto il territorio regionale, di monitorarle e controllarne l'evoluzione, nonché di predisporre una relazione annuale da illustrare alla Commissione consiliare competente.
La transizione energetica è certamente una sfida strategica complessa e difficile per la nostra Regione, che deve confrontarsi con particolari fattori naturali e antropici, quindi, come Pour l'Autonomie, crediamo che l'attenzione e l'impegno di questo Governo e di questo Consiglio su questa materia debbano mantenersi costanti e concreti per farci raggiungere quel nuovo modello di sostenibilità ambientale ed energetica che tutti auspichiamo.
In ultimo voglio sottolineare come questo testo di legge sia il risultato di un proficuo coordinamento tra il disegno di legge n. 74 e la proposta di legge n. 94, a dimostrazione di come su temi di particolare rilevanza maggioranza e opposizione sappiano dialogare e confrontarsi nel comune intento di perseguire il benessere della nostra collettività.
Per le ragioni appena esposte, il nostro gruppo consiliare esprime parere favorevole a questo testo di legge.
Presidente - Siamo ancora in discussione generale. Chiedo se vi sono altri interventi in questa fase, altrimenti chiudo la discussione generale. Assessore Bertschy, prima di chiudere la discussione generale, a lei la parola.
Bertschy (UV) - Semplicemente perché, dopo un po' di anni di esperienza, so che se si chiude la discussione generale, gli ordini del giorno non sono emendabili...
(interventi di un Consigliere fuori microfono)
...allora lo emendo prima ancora della discussione.
Presidente - Facciamo così, anticipiamo i tempi.
Bertschy (UV) - Li abbiamo già regolati un po' in tutte le maniere questi ordini del giorno, quindi preferisco anticipare.
Dopo una lunga valutazione in Commissione consiliare, che ha portato a un testo condiviso, quest'oggi è stato presentato un ordine del giorno dalle forze politiche che nello spirito che è animato, con il lavoro politico che abbiamo portato avanti fino ad oggi vorrei fare in modo di poter accogliere senza mettere in difficoltà il provvedimento a livello amministrativo e legislativo, perché noi stiamo predisponendo un bando che di qui a poco verrà utilizzato dagli Enti locali, quindi dobbiamo evitare che questo poi rallenti ancor di più il lavoro che è stato fatto. Io quindi propongo di emendare - poi lo faremo nella discussione dell'ordine del giorno - laddove c'è scritto: "di impegnare il Governo regionale di valutare da qui alla predisposizione del bilancio di disporre l'accesso alle misure di cui all'articolo 4 anche per le imprese" e di mettere invece: "Il Governo regionale di valutare da qui alla predisposizione del bilancio la possibilità di accesso alle misure di cui all'articolo 4 anche solo in parte anche per le imprese", "disporre" mi sembra un po' forte". Se siete d'accordo, poi lo emendiamo con più calma.
Presidente - A questo punto chiudo la discussione generale sulle due proposte, sul disegno di legge e sulla proposta di legge, poi confluite nel coordinamento della Commissione. La discussione generale è chiusa. Per la replica del Governo, la parola all'assessore Bertschy.
Bertschy (UV) - Grazie a tutti per gli interventi, seppur ovviamente con sfumature politiche diverse. Come dicevo poc'anzi, il provvedimento che siamo riusciti a concludere ha evidenziato la volontà politica di continuare un percorso quando si può insieme per dare sviluppo e forza alle politiche energetiche che stiamo costruendo per affrontare questa fase di investimento, ma anche di cambiamenti in primo luogo di tipo culturale che affrontiamo insieme a tutti gli altri Paesi e a tutte le altre Regioni sia a livello europeo che mondiale.
La legge, grazie alla collaborazione da parte di tutti e direi dell'Assessorato in primo luogo, chiude una fase politica di valutazione di due testi di legge nati in un quadro legislativo completamente diverso, ma soprattutto completamente cambiato in questa fase, quindi la Valle d'Aosta che si è proposta, con un disegno di legge del Governo regionale e di un gruppo politico, e che quindi ha dimostrato molta attenzione su questo tema già in fase iniziale del suo sviluppo, ha dovuto poi attendere il quadro regolatorio, che non è vero che si è completato e che avrebbe poi permesso di sviluppare una nuova legge, si è completato solo in quest'ultimo periodo e adesso ci ha permesso di arrivare a un testo di legge condiviso.
Ringrazio in particolare il consigliere Christian Ganis per aver riconosciuto anche il ruolo politico di mediazione, io credo che, quando si arriva a una mediazione, come quella che abbiamo raggiunto, bisognerebbe parlare di quello che si è costruito, non più di quello che si è lasciato, perché sennò ognuno torna a difendere il suo testo di legge e allora che mediazione abbiamo raggiunto? Viene meno lo spirito con il quale si è lavorato sia in Commissione che a livello politico e credo che questo sia utile anche per il futuro, perché sennò la maggioranza non fa tutto lo sforzo che deve fare per arrivare a raggiungere un obiettivo, come la minoranza evita di mettersi a costruire dei progetti. Se si arriva a questo punto, voltiamo pagina, c'è un testo condiviso, questo è il testo sul quale si lavorerà e si darà la possibilità ai cittadini di costruire qualcosa di utile per noi ed è bene poi lasciare da parte quelle bandiere che si sono sventolate fino a qualche giorno prima. Poi questo non vieta ovviamente che ognuno debba difendere le proprie idee, però il testo di legge poi, quando è legge, diventa legge per tutti, quella è la legge di riferimento sulla quale porre lo sviluppo delle iniziative.
Questo testo di legge, tra l'altro, è uno dei tanti atti che insieme al piano energetico regionale vanno nella direzione di sensibilizzare la nostra comunità ma anche aiutarla concretamente. Vi invito a cercare nelle altre Regioni per capire chi si è posto il problema di finanziare i Comuni sopra i 5 mila abitanti con gli investimenti, con ulteriori disegni di legge regionale, la farò completare questa ricerca ma vi posso dire che siamo abbastanza all'avanguardia perché il PNRR ha dato risposta ma ha dato risposta a tutte quelle comunità che sono sotto i 5 mila abitanti. Noi qui completiamo con questo disegno di legge un aiuto di investimento per coloro che andranno a progettare e costruire comunità energetiche nel Comune di Aosta riferendosi a questo territorio.
In questa fase transitoria quindi utilizziamo il PNRR a livello nazionale per le comunità e le cabine primarie poste nei Comuni sotto i 5 mila abitanti, però completiamo quella misura di finanziamento con queste risorse che sono risorse del FESR e dei fondi strutturali, quindi questa legge va vista come una legge di transizione verso questo periodo, che sarà un periodo relativamente breve, perché la prossima primavera si completerà la possibilità di utilizzo di quelle risorse e potrà essere che questa legge poi verrà ancora modificata in futuro per andare a sostenere quegli investimenti anche sotto i 5 mila abitanti, però per ora garantiamo questo e direi che non è un'opportunità da poco. Lo facciamo con un atteggiamento un po' diverso, io non ho nessuna remora nel dire che gli stimoli che pervengono dalle opposizioni sono di aiuto per cercare di lavorare al meglio, allo stesso tempo non devono essere stimoli da raccogliere sempre e in ogni caso, perché noi continuiamo a dire che le politiche sulle comunità energetiche vanno governate, non ci possiamo sostituire a quello che il territorio vuole sviluppare come libera iniziativa e soprattutto definire come obiettivi generali, perché ricordiamoci sempre che una parte degli obiettivi che le comunità energetiche devono raggiungere sono anche quei benefici di tipo sociale e di comunità che vanno realizzati non per forza con un indirizzo di tipo politico, che possono essere realizzati, e forse possono farlo ancora meglio di quello che avviene quando un indirizzo è stabile, statico e già definito in partenza, proprio da quei territori che, raccogliendo i bisogni delle proprie comunità, delle proprie associazioni, dei propri cittadini, possono andare a centrare meglio l'obiettivo. Noi abbiamo tutta l'intenzione di continuare a indirizzare a governare questa politica e anche di sviluppare un definitivo studio per capire se potremo anche essere parte, come Regione, di una comunità energetica.
Vi posso garantire che anche qui, al di là di quello che si può dire nei convegni di tipo pubblico e politico, quello che si deve fare quando si ha un ruolo di responsabilità di governo e anche di controllo dell'utilizzo delle risorse pubbliche, è, prima di lanciarsi in operazioni particolari, dobbiamo essere sicuri che tutto lo studio giuridico che porta ad avere gli elementi necessari per fare delle scelte sia compiuto. Come sapete, il COA Energia ha incaricato uno studio importante di realizzare degli approfondimenti che sono in fase di completamento e, quando dico così, non vuol dire che non ci stiamo lavorando, ma se abbiamo affidato uno studio, dobbiamo anche cercare di stimolare le persone che ce lo devono dare come completamento del lavoro, ma allo stesso tempo non ci possiamo sostituire, quindi lavoriamo per far sì che questo studio si completi, come sapete bene, questa mattina avevamo riunito il tavolo di lavoro con gli Enti locali e anche la Consulta degli Enti locali, poi abbiamo rinviato questa riunione di qui a quindici giorni perché è stato convocato il Consiglio, a quel tavolo di lavoro di qui a quindici giorni porteremo in dote una legge, uno studio speriamo definitivamente alla sua fase di possibile lettura, andremo a raccogliere di qui alla fine di agosto le proposte e anche i suggerimenti che gli Enti locali, una volta letto questo studio, vorranno ancora portare, di modo che il lavoro potrà essere realizzato al meglio e intanto completeremo il bando che andrà a finanziare gli Enti locali per quel che riguarda la realizzazione degli studi e la costituzione delle società.
Ricordo che questi contributi, sia quelli della legge, che quelli del PNRR, non si propongono di studiare e basta, ma chi utilizza risorse pubbliche per realizzare gli studi poi si deve impegnare a costruire le comunità energetiche, pena la restituzione dei denari e pena anche l'utilizzo degli investimenti con dei vincoli che sappiamo essere dei vincoli giustamente dati dal fatto che, utilizzando risorse pubbliche, poi ci si impegna a dare continuità ai progetti realizzati. Questo lavoro, che è un lavoro politico, tecnico e giuridico, è un lavoro che necessita di tempi che sono quelli che stiamo seguendo. Le imprese e i privati possono ovviamente andare molto più veloce ed è bene che lo facciano anche in Valle d'Aosta, ma non c'è nessuna Regione che si è posta l'obiettivo di finanziare con delle leggi quello che stiamo facendo noi, proprio perché, da un lato, c'è già una legge pubblica, che è quella del PNRR, che mette in disponibilità tutte queste risorse attraverso delle regole molto precise.
Io valuterei, se possibile, la parte del punto positiva di quello che stiamo facendo e di quello che stiamo inseguendo, in un contesto dove il decreto delle aree idonee impegnerà tutte le Regioni nei prossimi sei mesi a definire la possibilità di sviluppo delle politiche energetiche e vi posso garantire che quello è forse il dossier che più mi preoccupa in questa fase perché abbiamo letto tutto, abbiamo sentito di tutto e oggi bisognerà tradurre gli impegni assegnati dal Governo alle Regioni in atti concreti, che vuol dire dove realizzare questi investimenti perché possano produrre quel risultato, che è più alto di quello che noi abbiamo messo nel nostro piano energetico, per noi come per tutte le altre Regioni.
Quando metteremo tutti i soggetti intorno a una tavola, tutti gli attori istituzionali intorno alla tavola per dire: "Qui si può fare", "Qua non si può fare", "Su quel territorio si può costruire", andremo a vedere, nella costruzione di questo provvedimento, come riusciremo a concordare con tutti che l'obiettivo energetico diventa prioritario rispetto agli altri obiettivi che invece evidentemente tutti cercheranno di tenere prioritari quanto questo. Questo provvedimento quindi va inserito in questo contesto e, ripeto, questi sei mesi che verranno ci daranno anche la misura di quanto è cresciuta la sensibilità culturale e anche l'obiettivo prioritario che vogliamo raggiungere perché dovremmo superare, come in altre Regioni e come in altri territori, quelle difficoltà che poi maturano le proroghe, maturano le moratorie, maturano tutte quelle iniziative da parte degli Enti pubblici che non portano a una veloce realizzazione e autorizzazione delle opere per esempio.
Facciamo, come sempre, tesoro dei consigli da parte di tutti, crediamo di aver realizzato un provvedimento di legge che è un buon punto di sintesi, facciamo però molta attenzione a dire che tutto è risolto e che da domani mattina tutto si può fare, perché non è così e perché lo dimostra anche la storia recente di Regioni anche a Statuto speciale come la nostra.
Io cercherei in questo momento di dare continuità a questo lavoro, abbiamo già più volte annunciato altri provvedimenti che, quando li annunciamo, non vuol dire che poi non ve li vogliamo dare, perché mi pare che il lavoro che è stato impostato è sempre stato un lavoro trasparente. Quando ci sono documenti che sono a disposizione, vengono messi a disposizione di tutti proprio perché attraverso quei documenti poi si può lavorare insieme; sono però documenti che a volte hanno bisogno di approfondimenti, voi mi avevate chiesto in Commissione una sintesi del bando che stiamo completando e che vi verrà data quanto prima per spiegare come funzionerà.
Vengo, per concludere, al tema dell'ordine giorno delle imprese. Ripeto: da parte nostra c'è la massima disponibilità a valutare anche quest'aspetto, la scelta politica che era stata fatta da tutti i gruppi nella fase di discussione era quella di mantenere l'asset dell'investimento pubblico sugli Enti locali proprio qui per governare un po' questo tipo di investimenti insieme agli attori che governano il territorio, appunto con i Comuni. Andiamo a verificare se questo può essere ulteriormente implementato ponendo bene l'attenzione sul tema del doppio aiuto, degli aiuti di Stato e di tutta una serie di temi che comunque fanno già parte delle verifiche che vengono fatte sul PNRR per gli interventi sotto i 5 mila abitanti, però dobbiamo fare in modo che la lettura di un ulteriore contributo di aiuto per le imprese, che io non limiterei, se dovessimo poi andare in quella direzione, solo alle imprese, perché poi c'è anche il terzo settore, le altre associazioni, non c'è solo il tema legato all'impresa che può essere sostenuto, però se dovessimo andare in quella direzione, dovremmo fare in modo che i contributi siano sostenibili nell'ambito di un quadro giuridico certo per non creare dei problemi a nessuno.
Una volta approvata la legge, andremo alla costituzione del tavolo tecnico, il tavolo tecnico avrà un compito di governance, su questo abbiamo raccolto lo stimolo che è pervenuto, in particolare dal gruppo PCP che aveva proposto il disegno legge 94, cerchiamo di dare a questo tavolo quest'ulteriore forza per come governare una politica che è ai suoi inizi ma che deve produrre degli importanti risultati, ricordando però che il compito della promozione spetta alla Regione all'interno della legge di un articolo ben preciso. Promozione e governance possono lavorare insieme senza però abdicare appunto al ruolo che ci viene richiesto, tra l'altro, che ci è stato più volte richiesto proprio da voi altri.
Grazie a tutti voi, grazie ai componenti della Commissione, grazie al Presidente della Commissione, che ha provato in corsa in questi ultimi giorni a mettere insieme un testo e soprattutto a coordinare, insieme agli uffici del Consiglio regionale, un testo per portarlo in aula adesso prima della pausa estiva così da poter utilizzare al più presto, completandolo con le delibere di Giunta necessarie.
Presidente - Finita la replica, prima di affrontare l'ordine del giorno e il testo, ci fermiamo un momento e sospendiamo per arieggiare i locali. Successivamente riprendiamo con l'ordine del giorno e l'analisi del testo. Il Consiglio è sospeso.
La seduta è sospesa dalle ore 17:29 alle ore 17:46.
Bertin (Presidente) - Riprendiamo con i lavori. Abbiamo finito la fase di replica, siamo all'analisi dell'ordine del giorno, in parte già discusso e affrontato durante la discussione generale. In ogni caso, se siete d'accordo, iniziamo con l'ordine del giorno. Per illustrarlo, la parola al consigliere Marquis, anche se in sostanza è già stato fatto.
Marquis (FI) - Sarò quindi molto telegrafico. La condivisione che c'è stata con il Governo e la maggioranza regionale è quella di una leggera modifica dell'impegnativa dell'ordine del giorno che è stata esplicitata nel testo che lascerei poi leggere, perché non mi è ancora stato restituito dagli uffici, che introduce la possibilità di accedere ai contributi di cui all'articolo 4, comma 1, anche alle imprese.
Presidente - L'ordine del giorno è stato sostanzialmente illustrato, il Governo ha già fatto le proprie valutazioni. Altri gruppi vogliono intervenire? Posso metterlo in votazione? Metto in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 30
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità, così come modificato e visto in precedenza.
A questo punto possiamo passare all'analisi dell'articolato e le dichiarazioni di voto le facciamo alla fine dell'articolato. Ricordo che stiamo valutando il nuovo testo della IV Commissione consiliare risultante dal coordinamento della proposta di legge e del disegno di legge, con un nuovo titolo. Possiamo iniziare dall'articolo n. 1. Metto in votazione l'articolo n. 1. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 32
L'articolo n. 1 è approvato all'unanimità.
Articolo 2. Stesso risultato. Articolo 3. Stesso risultato. Articolo 4. Stesso risultato. Articolo 5. Stesso risultato. Articolo 6. Stesso risultato. Articolo 7. Stesso risultato. Articolo 8. Stesso risultato. Articolo 9. Stesso risultato. Articolo 10. Stesso risultato. Articolo 11. Stesso risultato. Articolo 12. Stesso risultato. Resta adesso da votare la legge nel suo insieme, ma prima, per chi vuole, le dichiarazioni di voto. Consigliera Minelli, a lei la parola.
Minelli (PCP) - Per ribadire quanto abbiamo già detto, cioè il nostro appoggio, il nostro voto favorevole a questo nuovo testo di Commissione. Forse si è perso parte dell'intervento che ho fatto precedentemente, io ho sottolineato il fatto che è positivo che si sia giunti a un testo coordinato e condiviso e ho anche detto che non è frequente questo nei lavori del nostro Consiglio regionale e, a mio avviso, questo mette proprio in luce la positività di quanto è stato fatto.
Alcune considerazioni anche su quanto detto dall'Assessore, l'Assessore dice: "arrivati a questo punto, quello che è importante è fare riferimento soprattutto a ciò a cui si è arrivati e non a ciò che è stato". Io ritengo che sia corretto fare entrambe le cose ma dico di più: anche guardare a quello che sarà il dopo, nel senso che c'è sicuramente un percorso che è stato fatto: lungo, articolato, che ci ha visti essere impegnati in tanti sulla possibilità di arrivare a un testo di legge che funzioni. Non condivido il fatto che si dica che c'è una volontà di difendere il proprio testo di legge, non è assolutamente così, io non ho speso una parola sul testo di legge che avevamo depositato proprio perché c'è stata un'evoluzione e mi sono concentrata sul testo di legge coordinato perché è un risultato l'essere giunti a quel testo.
Da parte nostra non c'è nessuna volontà di piantare delle bandierine, anche se non ci si vuol credere, non ha importanza, ma certo c'è la sottolineatura del fatto di aver impiegato tempo, attenzione e risorse per fare un lavoro che è nell'interesse della comunità ed è questo lo spirito con cui abbiamo lavorato in questo tempo alla definizione non solo della legge, questo l'ho detto tante volte, ma proprio di quello che, a nostro avviso, è un modello che dovremmo darci come Regione riguardo alle CER.
L'Assessore dice poi che gli stimoli che arrivano sono alle volte anche tanti e insistenti e non devono essere necessariamente raccolti sempre e in ogni caso, e ci mancherebbe altro! Tra l'altro, noi sappiamo molto bene che non accade quasi mai, così per quello che ci riguarda forse è anche normale, però io prendo atto del fatto che invece in questo percorso c'è stata una reciproca volontà di trovare una soluzione, lo avevo detto e lo ribadisco.
Sicuramente adesso si apre un percorso nuovo che non è solo ed esclusivamente collegato all'applicazione del testo di legge, che, come dicevo, è anche un testo di legge che ha bisogno ancora di delibere attuative, che monitoreremo e che vedremo, ma ci deve essere un investimento anche proprio di responsabilità un po' da parte di tutti se si crede che questo deve essere un obiettivo condiviso, cioè quello di diffondere le comunità energetiche nella nostra regione.
Noi votiamo questo testo di legge e sicuramente, lo diciamo con grande serenità, seguiremo i successivi passaggi che ci saranno in maniera molto attenta.
Presidente - Ci sono altre dichiarazioni di voto? Ha chiesto la parola l'assessore Bertschy, ne ha facoltà.
Bertschy (UV) - Grazie anche per quest'ultimo intervento, al di là delle giuste differenze, io credo sia importante dare continuità al lavoro del tavolo con tutti i gruppi e soprattutto cercare di arrivare insieme al territorio.
Credo che anche chi ha provato in questo periodo a organizzare iniziative si renda conto di quanto lavoro c'è da fare per sensibilizzare la nostra popolazione, c'è stato un importante convegno nell'ultimo mese organizzato proprio da CVA sul tema delle energie rinnovabili, un convegno di alto livello, che ha comunque posto la nostra Regione all'attenzione dei maggiori attori, pubblici e privati che lavorano per dare forza a queste politiche. Questo tavolo di raccordo anche attraverso questi eventi, eventi più piccoli e lavoro di tutti i gruppi politici quindi non potrà che aiutarci a far crescere l'attenzione della popolazione valdostana, delle imprese di tutto il territorio nei confronti degli obiettivi che il piano energetico intende raggiungere nel prossimo periodo.
Abbiamo aggiunto un ulteriore tassello, adesso bisogna fare in modo giustamente che questo testo si traduca in azione concreta ed è quello che proveremo a fare già dal mese di agosto così da lasciare poco spazio alla vacanza e impegnarci immediatamente per il lavoro.
Presidente - Altri? Metto in votazione la legge nel suo insieme. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 33
La legge è approvata all'unanimità.