Oggetto del Consiglio n. 3823 del 23 luglio 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3823/XVI - DL n. 152: "Disposizioni in materia di stazioni radioelettriche e di postazioni di radiotelecomunicazioni. Modificazioni alle leggi regionali 4 novembre 2005, n. 25, 12 marzo 2002, n. 1, e 28 ottobre 2021, n. 30".
Bertin (Presidente) - Punto n. 5.01. Consigliere Aggravi, a lei la parola.
Aggravi (RV) - Chiederei una breve sospensione per una riunione dei gruppi di minoranza.
Presidente - Il Consiglio è sospeso.
La seduta è sospesa dalle ore 15:38 alle ore 15:49.
Bertin (Presidente) - Riprendiamo. Siamo al punto n. 5.01. Il disegno di legge in questione ha 12 articoli, sono stati presentati tre emendamenti da parte delle Commissioni II e III ed è pervenuta una nota da parte del Co.re.com. I relatori sono, per la II Commissione, il consigliere Malacrinò e, per la III, il consigliere Jordan. Per una mozione d'ordine, si è prenotato il consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Parlo a nome dei gruppi di minoranza che hanno ritenuto opportuno fare il punto della situazione.
Questa mattina abbiamo già evidenziato e stigmatizzato quello che, purtroppo, è stato un percorso obiettivamente davvero molto curioso di un disegno di legge che incredibilmente ha preso delle vie preferenziali che non ha potuto essere esaminato compiutamente dalle Commissioni, non ha potuto essere analizzato nella sua interezza e soprattutto non c'è stato il dovuto confronto anche con gli organi che dovrebbero essere deputati per esaminarlo; basti leggere il parere che è arrivato nella giornata di ieri e che non esprime alcun parere da parte del Co.re.Com., c'è una presa visione.
Ora riteniamo che la gestione di questo tipo, la gestione di questo percorso sia assolutamente curiosa, bizzarra e che non debba capitare mai più. Riteniamo che percorsi di questo tipo debbano essere un unicum, anche perché per questa volta, e solo per questa volta, non faremo delle azioni che potrebbero tranquillamente lasciarci qui in Consiglio a discutere per dei giorni, e chi era qui nella scorsa legislatura ne ha avuto già un assaggio.
Riteniamo altresì che l'assessore Caveri, che ritiene di non onorarci con la sua presenza e a giustificazione di tutto questo addirittura provi a sbeffeggiarci con dei twitter dai quali apprendiamo, un po' twitter e un po' notizie, che addirittura è stato inviato da parte del Presidente della Regione, non so, questa mattina non ci è stata data notizia, per conferire con il presidente Mattarella, non sapevamo che l'assessore Caveri fosse passato dal ruolo politico a quello di dirigente dell'Ufficio Cerimoniale, quindi le possiamo porre le nostre felicitazioni e rallegrarci per lui per il nuovo incarico; quello che però possiamo fare è accettare l'offerta che l'assessore Caveri ha fatto, ovvero di regalarci un Regolamento di diritto parlamentare, ricordandogli che non è più parlamentare, e questo non è un Parlamento, ma questa è un'Assemblea del Consiglio regionale e ringraziandolo per i sedici regali - peraltro io possiedo anche una copia del primo Regolamento del Parlamento del dopoguerra - noi faremo lui dono invece del Regolamento del Consiglio regionale, con le varie sfaccettature, in maniera che lui comprenda appieno qual è il suo ruolo e quale dovrebbe essere il contegno anche da tenere all'interno di quest'aula.
Per queste motivazioni, per il percorso davvero anomalo, ci rivolgiamo a lei, Presidente, affinché non debba mai più succedere che un Assessore tratti il Consiglio come una sua dépendance e decida di andarci quando ritiene più opportuno, delegando chi lo rappresenta qui a far sistemare le proposte di legge che a lui piacciono quando vuole e quando arriva; i gruppi di opposizione non parteciperanno né alla votazione, né ovviamente alla discussione di questa legge.
Presidente - Come detto, il relatore è il consigliere Jordan a cui passo la parola per illustrare la relazione.
Jordan (UV) - Il presente disegno di legge, così come indicato in oggetto, apporta modifiche alla legge regionale 4 novembre 2005, n. 25, in materia di strutture di radiotelecomunicazioni con la principale finalità di razionalizzare e ottimizzare la pianificazione e la realizzazione dei siti attrezzati e delle postazioni di proprietà pubblica, proponendone l'unitarietà della gestione, oltre che meglio definire alcuni aspetti relativi alla realizzazione della rete di comunicazione di fibra ottica.
Da diversi anni l'Amministrazione regionale garantisce le attività di adeguamento, gestione e manutenzione delle postazioni di radiotelecomunicazioni presenti sul territorio regionale, anche quelle di proprietà degli Enti locali valdostani; questo in quanto il contesto normativo e tecnologico, essendo in continua evoluzione, presuppone l'unitarietà in termini sia gestionali che di pianificazione. Il passaggio di proprietà all'Amministrazione regionale degli impianti di radiotelecomunicazioni rappresenta pertanto un elemento significativo di un'azione che in tali ambiti non poteva essere gestita settorialmente e senza un coordinamento territoriale complessivo. La materia delle radiotelecomunicazioni è stata oggetto negli ultimi anni di numerosi interventi legislativi volti, da un lato, a sottolineare l'importanza strategica del settore, ma anche per "semplificare" l'iter di realizzazione delle infrastrutture, superando con più facilità, e questo è un aspetto che può creare nel nostro territorio non poche difficoltà, vincoli urbanistici e autorizzativi. Conseguentemente si rende necessario pertanto aggiornare e adeguare la nostra legge regionale 25.
Infine con questo provvedimento si vogliono risolvere alcune criticità legate alla realizzazione delle reti di comunicazione di fibra ottica relativamente agli aspetti sanzionatori, che, pur essendo confermati nel loro complesso, necessitano di alcuni aggiustamenti riferendosi ai contenziosi per l'esecuzione dei lavori che in talune occasioni risultano sproporzionati e penalizzanti per il sistema degli Enti locali.
Il presente disegno di legge si compone di dodici articoli per complessivi quattro capi. Il capo I, riguardante le disposizioni generali, si compone di un unico articolo, che enuncia l'oggetto e le finalità del presente disegno di legge, volte al trasferimento della gestione delle competenze relative ai siti e alle postazioni di radiotelecomunicazioni pubbliche dagli Enti locali alla Regione, al fine di ottimizzarne la pianificazione e promuoverne un'unitaria e uniforme gestione.
Il capo II reca modificazioni alla legge 25. L'articolo 2 inserisce la lettera abis), prevedendo anche la razionalizzazione e l'ottimizzazione della pianificazione, nonché la realizzazione dei siti attrezzati e delle postazioni, promuovendo l'unitarietà di gestione.
L'articolo n. 3 inserisce le competenze della Regione.
L'articolo n. 4 reca modificazioni all'articolo 6bis della legge 25 in modo da attribuire la competenza alla Regione, d'intesa con i Comuni alla formazione e approvazione dei piani d'intesa aventi carattere generale.
Gli articoli 5 e 6 recano modificazioni di coordinamento.
L'articolo 7 reca modificazioni all'articolo 11 della legge 25 introducendo precisazioni inerenti sia al procedimento di autorizzazione sia di natura terminologica.
L'articolo n. 8 sostituisce il comma 3 dell'articolo 13 della legge 25 aggiornando i termini di validità della segnalazione certificata.
Il capo III reca modificazioni alla legge 1/2002 ed è composto da un solo articolo che è in coerenza con le modificazioni apportate, modifica l'allegato A della legge regionale 1 del 2002, inserendo rispettivamente la competenza in merito alla pianificazione, realizzazione e la gestione delle postazioni in capo alla Regione.
Il capo IV reca infine le disposizioni finali.
Presidente - La relazione è stata presentata, apriamo la discussione generale. La discussione generale è aperta. Chiedo se ci sono interventi. Non vedo richieste di intervento... ha chiesto la parola il consigliere Jordan, ne ha facoltà.
Jordan (UV) - A integrazione di quanto indicato nella relazione di legge, credo sia opportuno fare alcune considerazioni rispetto al sistema delle radiotelecomunicazioni, questo anche per dare qualche elemento in più all'origine di questa modifica normativa.
È opportuno ricordare, vado indietro fino agli anni Settanta, che alcuni degli impianti di radiotelecomunicazioni, quelli più importanti, sono stati costruiti direttamente dagli operatori o dall'Amministrazione regionale, questi impianti erano quelli definiti strategici per la loro capacità di coprire il territorio in termini di copertura di rete e soddisfacevano i contratti di servizio e faccio riferimento al segnale RAI.
Risultava pertanto necessario, per i territori dove non arrivava il segnale radiotelevisivo, di provvedere autonomamente, quindi sono stati i Comuni e poi le Comunità montane a far costruire questi impianti per poter dare una risposta alla popolazione. È interessante leggere gli atti del Consiglio di quel periodo, e parlo della fine degli anni Settanta, dove già veniva evidenziato il mancato coordinamento regionale in tema di comunicazione. I più si ricorderanno poi tutti i tentativi che sono stati fatti per favorire l'installazione dei ripetitori delle reti Mediaset che non coprivano tutto il territorio regionale, e vi ricorderete sicuramente anche del prolificare quasi incontrollato di parabole per sopperire alla mancanza di segnale.
È evidente che con il passare degli anni con l'adeguamento tecnologico si è dimostrata sempre più complicata la gestione singola degli impianti, in questo caso è stato importante il ruolo delle Comunità montane, che hanno saputo fare una corretta gestione, ma soprattutto una pianificazione degli interventi appunto con la legge 25.
Vado avanti e con il successivo passaggio al digitale terrestre si è evidenziata ancora una volta la necessità di fare un intervento a livello regionale sia in termini organizzativi che finanziari, una soluzione indispensabile per garantire il passaggio di tecnologie in tutti gli impianti e non lasciare gli impianti spenti dopo lo swich-off. Basti pensare cosa è successo in certe valli del Piemonte dove il digitale terrestre è arrivato con molti anni di ritardo.
Arrivo agli ultimi anni dove il cambiamento tecnologico è stato molto importante, dove si è voluto collegare gli impianti regionali con la fibra ottica, dove si è provveduto a far installare sugli impianti pubblici di radiotelecomunicazioni anche altri operatori, quindi fare quest'operazione di razionalizzazione e concentrare (incomprensibile) sugli impianti che ce l'hanno già. Ecco la vera finalità della legge 25: razionalizzare e governare un settore che già allora era in forte sviluppo ed evitare così la proliferazione di impianti e favorire così una gestione più corretta del sistema. In tal senso il passaggio degli impianti di telecomunicazione degli Enti locali alla Regione permetterà quindi di migliorare questi aspetti gestionali, di coordinare gli interventi e di favorire una migliore programmazione. Così come riferito dall'assessore Caveri in Commissione, questo passaggio è stato fortemente voluto dagli Enti locali. Purtroppo, a fronte del così grande interesse legato ai sistemi di telecomunicazione e per la gestione della comunicazione dei dati, diventa molto difficile per il sistema degli Enti locali, e anche per la Regione, riuscire a coordinare e a pianificare tutto il sistema. Tutti noi sappiamo che i dati che vengono trasmessi dagli impianti sono utilizzati per tante attività, che ci coinvolgono quotidianamente e sovente non ce ne accorgiamo nemmeno. È altrettanto evidente che è scontata la prospettiva che vedrà aumentare in modo importante l'utilizzo di servizi che utilizzano tali dati: parlo del 5G e delle nuove tecnologie che sono in fase di test. Riscontriamo però che numerose normative, così come indicato nella relazione che ho letto precedentemente, in qualche modo hanno favorito e avvantaggiato lo sviluppo della rete, migliorando il servizio e la qualità del segnale, magari anche diminuendo la lunghezza d'onda e migliorando quindi gli aspetti delle conseguenze sulla salute, su un tema che non conosciamo totalmente. Il problema è che queste normative hanno favorito il prolificare degli impianti e il numero degli impianti. Le normative europee in merito alle telecomunicazioni e i diversi provvedimenti nazionali, tra cui in ultimo un emendamento proposto in Parlamento dall'attuale maggioranza del Centro-Destra e approvato nella legge di coesione, hanno nettamente favorito lo sviluppo e il miglioramento del servizio. Quest'ultimo emendamento del Parlamento diventato legge fa proprio riferimento a degli interventi in deroga ai regolamenti comunali, quindi in qualche modo superando e bypassando tutti i vincoli che intelligentemente in Regione erano stati inseriti per definire le zone su cui andavano installati i tralicci, anche dal punto di vista urbanistico. Quest'emendamento supera quindi tutti i vincoli.
Questa semplificazione ci preoccupa molto e preoccupa giustamente i Comuni e gli abitanti delle frazioni dove si vorrebbero installare gli impianti ed è oggetto dell'attenzione del Governo regionale. Questa semplificazione permette ai diversi operatori di cercare la collocazione degli impianti dove meglio ritengono, in funzione delle esigenze di copertura del segnale, così giustificano la scelta, ma questo a prescindere se gli impianti sono collocati in posti più o meno impattanti, più o meno vicini alle abitazioni.
Con la legge 25 nel passato riuscivamo a essere più attenti su quest'aspetto; sicuramente - ed è giusto dirlo - che è fatto salvo il rispetto dei limiti di emissione previsti dalla legge, ma con questo si rischia seriamente di non rispettare il paesaggio, si rischia seriamente di non rispettare il territorio, anche la qualità della vita dove questi impianti sono previsti, non è solo un problema di frequenze e di impatto radioelettrico.
Ci troviamo - e questo è quanto l'assessore Caveri ha risposto a un'interpellanza in merito a qualche Consiglio fa - a non riuscire a pretendere la pianificazione e la programmazione dai diversi operatori, ci troviamo a non conoscere con anticipo quali e dove saranno effettuati gli interventi. Ci troviamo a non avere più gli strumenti normativi che potrebbero condizionare gli operatori a installare i loro impianti dove sarebbe meglio per i Comuni, dove ci sarebbero già altri impianti di radiotelecomunicazioni. In questo senso sono diversi i Comuni che hanno perso cause legali in merito al contenzioso che si è generato a seguito di queste proposte. Con questa situazione diventa veramente difficile fare il coordinamento che sarebbe opportuno, che era alla base - lo ricordo - della finalità della legge 25, però occorre fare dei passi avanti, occorre agire immaginando azioni, così come è stato indicato nell'articolo 4, comma 3, in cui si richiedono in maniera forte agli operatori i piani di sviluppo futuri. Il Governo ha già iniziato quest'attività, si richiede agli operatori di sapere quali sono i piani futuri così da conoscere e da concordare preventivamente la pianificazione e così anticipare situazioni di eventuale criticità. Occorre agire, e concludo, utilizzando tutte le nostre prerogative, ammesso che in questo settore lo si possa fare, perché, come ho detto prima, le normative nazionali in qualche modo ci hanno superato. Dobbiamo farlo per evitare di rincorrere quelle installazioni che apparentemente sembrano piuttosto selvagge.
Presidente - Siamo sempre in discussione generale, chiedo se ci sono altri interventi. Non mi pare ci siano richieste. La discussione generale è chiusa. Il Governo non credo che replichi, pertanto, se non vi sono dichiarazioni di voto, possiamo passare all'analisi dell'articolato.
All'articolo n. 1 vi è l'emendamento n. 1 delle Commissioni II e III, che è un emendamento che sostituisce il titolo. Metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 18
Il primo emendamento al titolo è stato approvato all'unanimità.
Sempre all'articolo 1 vi è il secondo emendamento delle Commissioni II e III. Posso dare lo stesso risultato? Stesso risultato. Articolo n. 1. Stesso risultato. Articolo n. 2. Stesso risultato. Articolo n. 3. Stesso risultato. Articolo n. 4. Stesso risultato. Articolo n. 5. Stesso risultato. Articolo n. 6. Stesso risultato. Articolo n. 7. Stesso risultato. Articolo n. 8. Stesso risultato. Articolo n. 9. C'è il terzo emendamento delle Commissioni II e III che introduce il capo 3bis all'articolo 9bis, pertanto possiamo dare lo stesso risultato? Stesso risultato. Articolo n. 10. Stesso risultato. Articolo n. 11. Stesso risultato. Articolo n. 12. Stesso risultato. Metto ora in votazione la legge nel suo insieme. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 18
Il disegno di legge è approvato all'unanimità.