Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3782 del 10 luglio 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3782/XVI - D.L. n. 141: "Disciplina dell'organizzazione dei servizi al lavoro e del sistema della formazione professionale nella Regione autonoma Valle d'Aosta/Vallée d'Aoste. Abrogazione della legge regionale 31 marzo 2003, n. 7 (Disposizioni in materia di politiche regionali del lavoro, di formazione professionale e di riorganizzazione dei servizi per l'impiego), e di altre disposizioni in materia di lavoro e formazione professionale". (Approvazione di un ordine del giorno. Reiezione di tre ordini del giorno. Ritiro di un ordine del giorno).

Bertin (Presidente) - Alla presenza di 31 Consiglieri, possiamo riprendere i lavori del Consiglio. Siamo in discussione generale. Punto n. 4.01 dell'ordine del giorno, D.L. n. 141. Si era prenotato già questa mattina il consigliere Manfrin, al quale diamo la parola.

Manfrin (LEGA VDA) - Discutiamo oggi il D.L. 141 che - lo hanno già detto i relatori che hanno parlato prima di me - disciplina da una parte l'organizzazione dei servizi al lavoro e dall'altra il sistema della formazione professionale della nostra regione. Un provvedimento sicuramente corposo, formato da ben 34 articoli, che entrano nel merito di alcune scelte che sono sicuramente importanti, anche qui se n'è parlato già diffusamente.

Per entrare nel merito e per esprimere una valutazione sul tema e sul provvedimento, occorre entrare nel merito delle variazioni del mondo del lavoro, delle variazioni che ci sono state nel mondo del lavoro di oggi, che, come tutti sappiamo, ha subìto importanti trasformazioni in breve tempo.

Dobbiamo in primis considerare il dato della disoccupazione nel nostro Paese, che si attesta al 6,8%, mentre nella nostra regione - tra il 2022 e il 2023 - il tasso di disoccupazione della fascia 15-64 anni è calato dal 5,4% al 4,1%, dietro al Trentino Alto Adige, che ha un tasso di disoccupazione del 2,9% e allo stesso livello della Lombardia.

Come ha osservato la Banca d'Italia, peraltro, in Valle d'Aosta il numero di occupati ha continuato a salire, grazie al contributo dei comparti delle costruzioni e dei servizi; l'incremento più marcato rispetto al resto del Paese ha riguardato sia i lavoratori dipendenti, soprattutto nella componente a tempo indeterminato, sia quelli autonomi.

Sempre citando l'analisi fatta da Banca d'Italia, le dinamiche del mercato del lavoro valdostano sono state fortemente condizionate dalle tendenze demografiche: fra il 2007 e il 2023, la forza lavoro è cresciuta in misura contenuta, risentendo della significativa riduzione della popolazione su cui hanno influito anche le migrazioni verso l'estero.

Anche qui ritorna il tema della bassa natalità e la necessità d'intervenire per contrastare lo spopolamento e per fornire anche qui una possibilità di avere una forza lavoro che sia sufficiente.

Se dovessimo riassumere per sommi capi quello che è il contenuto e quella che è stata l'evoluzione, siamo passati da - soltanto qualche anno fa - la spasmodica ricerca di un'occupazione per cercare di sbarcare il lunario a un mercato del lavoro in cui chi ha le necessarie caratteristiche può permettersi di concentrarsi sulla ricerca d'impiego di migliore qualità e più aderente alle proprie necessità.

Questo stato delle cose ci pone quindi davanti a due sfide: da una parte garantire alle imprese - ma mi permetta di dire anche alla pubblica Amministrazione, viste le molte procedure che non trovano sufficiente personale o personale sufficientemente formato - l'accesso a una forza lavoro sufficiente e qualificata, sufficiente di numero per le necessità richieste con una formazione tale da poter svolgere al meglio il proprio compito e dall'altra la consapevolezza - e questo riteniamo sia un tema importante e in questa direzione vanno anche una serie di proposte che noi abbiamo formulato - che non tutti riescono ad accedere al mercato del lavoro e che rimarrà sempre e comunque una fascia, che sia essa maggiore o minore, che avrà necessità di essere sostenuta e supportata, ma che non può vivere eternamente di formazione continua, di chiamate a termine e di stage retribuiti poco e per un periodo limitato e che necessita di una sua stabilità per poter programmare il futuro con fiducia.

In questo quadro si inserisce il D.L. 141 che - come hanno potuto evidenziare gli interventi che mi hanno preceduto e anche la relazione che è stata effettuata - porta con sé sicuramente delle innovazioni positive e dei valori condivisi, ma anche delle incognite e delle affermazioni di principio che non si sa a oggi se potranno mai vedere una concretizzazione, una realizzazione.

Il numero di emendamenti e di proposte raccolti durante l'audizione evidenziano che l'attenzione sul tema è molto alta da parte di numerosi portatori d'interesse che si sono confrontati con la Commissione competente e non solo: ognuno ha avuto modo di potersi confrontare al di fuori delle audizioni con gli esperti del settore.

Abbiamo già evidenziato, in sede di discussione in V Commissione consiliare, alcune criticità che abbiamo rilevato nell'impianto della norma e con le proposte che abbiamo esplicitato - e ringrazio i capigruppo e il Presidente per l'ammissione e la discussione - riteniamo di poter fare delle proposte concrete per andare nella giusta direzione.

Su alcuni temi sul tavolo, portati da alcune forze di minoranza - e qui sarà sicuramente interessante - guarderemo con interesse al derby che ne scaturirà: sarà curioso vedere quale posizione assumerà chi, soltanto qualche anno fa, promuoveva quelle stesse politiche - come, se ne parlerà, il Job Act - contro le quali oggi raccoglie firme, perfino sulla soglia dell'Ospedale di Aosta.

Sul resto, a nome del gruppo Lega, annuncio che voteremo per parti separate quegli articoli che riterremo meritevoli di approvazione, anche a seguito della discussione degli emendamenti.

Presidente - Consigliere Perron, ne ha facoltà.

Perron (LEGA VDA) - Come per tutte le leggi che hanno un certo peso e una certa articolazione, diventa un po' difficile per la minoranza esprimersi in maniera favorevole.

La tecnica legislativa declina i principi, poi molte cose sono delegate - anche in questo caso - all'esecutivo con delibere di Giunta, e, direi, anche bene così, perché una riforma di questo tipo non può non legarsi a una visione d'insieme e anche a una visione di dettaglio sui tanti fattori che all'opposizione, chiaramente, noi non possiamo avere; quindi direi: bene così, la tecnica legislativa è questa.

Se è vero quindi che, come è già stato anticipato, ci asterremo sulla legge nel suo complesso, possiamo dire che apprezziamo la direzione - in particolar modo per quel che mi compete: per formazione ho più competenza ovviamente sui settori trattati agli articoli dal 18 al 25, che sono quelli che riguardano il sistema dell'istruzione e della formazione professionale. Per noi della Lega è fondamentale il raccordo fra il tessuto produttivo e il mondo della scuola; ricordiamo che l'Italia è un Paese manifatturiero, mi pare il secondo in Europa dopo la Germania, quindi è fondamentale formare competenze che possano da subito contribuire al mercato del lavoro e allo sviluppo dell'imprenditoria, in particolare la piccola e media.

È la direzione, tra l'altro, che con varie iniziative - si ricorderanno gli Assessori - avevamo sollecitato, quindi in questo caso diamo atto che ci si è mossi, che si è aperto un dossier e che si è messo mano a una riforma che andava sicuramente sviscerata.

Diamo atto della direzione di principio sulla parte, ripeto, che mi compete - soprattutto gli articoli 18 e 25 - ma saremo molto critici poi nell'attuazione, perché ci viene difficile a oggi immaginare come poi saranno messi a terra questi principi.

Riguardo alla questione scuola - ovviamente che qui è attinente, qui abbiamo valutato una parte della questione - è notizia attuale la riforma nazionale sugli istituti tecnici e professionali, che sono quelli banalmente - per chi è un po' meno avvezzo alle questioni scolastiche, che sono sempre più tecniche e burocratiche, strapiene di sigle da tutte le parti da far venire mal di testa - che portano al diploma, mentre gli IFP che qui sono stati trattati, sono quelli che in genere vanno dai 2 ai 4 anni e che formano direttamente i ragazzi per andare poi a lavorare sul territorio.

Posso dire, da insegnante proprio di quei settori, che, prima che arrivassero gli IFP, avevamo solo gli istituti tecnici e professionali e i ragazzi a incontrati anni dopo per strada - quasi tutti lavorano, per fortuna - tutti lamentano il fatto che all'epoca a scuola facevano troppo poche di ore di lavoro, quindi in questo caso ben vengano gli IFP che abbiamo trattato.

Contemporaneamente, a livello nazionale è in atto una riforma degli istituti tecnici e professionali, che è vicina all'approvazione che dovrebbe essere in questi giorni: verrà istituita una filiera tecnologica professionale, ci sarà la possibilità di avere istituti con quattro anni più due; è una riforma che è stata voluta fortemente dalla Lega e chiaramente supportata da tutto il Governo nazionale che l'ha resa realizzabile.

Sarà interessante, e su questo butto la palla un po' più avanti per l'altro lato della medaglia rispetto a questa legge: capire come il nostro Assessore all'istruzione recepirà questa norma, come questo Governo recepirà la riforma a livello nazionale e quale posizione prenderà.

La sinistra, l'abbiamo visto, a livello nazionale, assieme ad alcuni sindacati, è stata estremamente critica, per usare un eufemismo, mentre, ad esempio, dalle risposte dell'Assessore in audizione abbiamo colto una maggior apertura su questo tema, ma questo sarà decisamente un altro capitolo.

Nel frattempo, come ha già anticipato il collega Manfrin, noi saremo per l'astensione generale ma su alcuni articoli voteremo favorevoli.

In particolare io già li declino: l'articolo 18 che riguarda i principi; il 20 che riguarda l'alternanza e il sistema duale, che è quello per cui ci si muove molto più vicini alle imprese per portare rapidamente i ragazzi vicino al mondo del lavoro; il 21 che riguarda gli IFP; il 24, che è quello che apre le porte ai futuri ITS anche sul territorio regionale - speriamo, i risultati statistici degli ITS sono molto incoraggianti, si vede che c'è un'altissima partecipazione al lavoro successivo; una maggiore specializzazione che servirà, in quanto ormai i sistemi produttivi sono sempre più complessi - e poi il 29, che concerne interventi a favore di organi di formazione accreditati. Questi li voteremo.

Chiudo con un'annotazione più politica: davvero, io non riesco a capire come una parte della Sinistra, in generale nell'istruzione e nella formazione (che non riguardano i licei, dove lì ci sono persone che sono più selezionate e che nella vita probabilmente si occuperanno di altro) possa considerare svilente occuparsi subito di lavoro quando in realtà non lo è affatto.

Non siamo tutti uguali, non è vero che tutti possono fare tutto. L'ho visto, per esperienza personale, ma tutti noi lo potremmo confermare: ci sono delle persone che sono ben poco adatte alla speculazione filosofica ma, io lo dicevo spesso, avevo ragazzi che dormivano quando c'era letteratura, purtroppo avevano delle difficoltà enormi - uno potrà dire che non ero capace io a fargliela, per la carità, può anche starci -ma quando si andava nel laboratorio di falegnameria o di meccanica lì l'ignorante ero io e non loro.

Questi ragazzi hanno fatto poi strada, guadagnano bene perché si sono guadagnati una professionalità riconosciuta, quindi dobbiamo togliere lo stigma per il fatto che se qualcuno si occupa di lavoro sia in qualche modo di serie B.

È falso, vale cento volte di più un lavoratore di questi settori capace che un colletto bianco incapace e pluri-laureato che lavora in settori dove non meriterebbe di stare.

Molto bene quindi su questo principio, per il resto abbiamo già detto tutto.

Presidente - Consigliere Marquis ne ha facoltà.

Marquis (FI) - Il disegno di legge che è stato introdotto dal relatore, il 141, disciplina la programmazione e l'attuazione integrata in regione in materia di formazione e lavoro.

Già solo questa definizione indica e definisce qual è la complessità dell'argomento, perché si parla di programmazione e attuazione integrata di politiche di formazione e lavoro.

È sicuramente, questo, un ambito nel quale occorreva intervenire, perché la disciplina è una disciplina risalente al 2003, dal 2003 a oggi è cambiato completamente il mondo del lavoro, c'è stata tutta una serie di riforme a livello nazionale, un'evoluzione continua che è cambiata di anno in anno; è una materia che viene trattata sempre più in ambito multidisciplinare e direi che la filiera di approccio è sempre più lunga e articolata, perché in questa tematica - si parte dall'istruzione - sono compresi: le scuole, i professionali, l'orientamento, i servizi sociali su determinate tematiche, i servizi territoriali, i centri per l'impiego e i centri accreditati, che sono parificati e privati, pertanto la materia è sicuramente molto difficile da trattare, su questo conveniamo.

Soprattutto, è una materia che fino a pochi anni fa era fondata su un principio molto semplice: s'interveniva attraverso delle politiche passive e, da una parte, il lavoratore veniva sostenuto attraverso l'istituto della disoccupazione, dei sussidi, mentre, dall'altra parte, per le imprese, per il mondo delle attività produttive era prevista la produzione d'incentivi.

Ora l'approccio è completamente diverso, è un approccio ereditato anche dalle esperienze dei paesi più avanzati dell'Unione Europea, è un approccio che sostanzialmente si fonda sulle politiche attive e questa è una vera rivoluzione culturale, se vogliamo dire, che in quest'ambito è tracciata a livello di principi, perché la legge è come la cornice di un grande quadro che dovrà essere poi definito con una serie di provvedimenti di attuazione.

Sicuramente, sotto il profilo dei principi, i principi sono condivisibili, perché si parla d'integrazione, ci si rende conto che la situazione è cambiata e si legge questo sforzo di andare in quella direzione, ma credo che sotto il profilo molto pratico, affinché arrivino poi delle ricadute a terra, la strada sia molto lunga e articolata da intraprendere e non sarà così semplice raggiungere e perseguire gli obiettivi che ci si prefigge, anche perché il mondo del lavoro è un mondo completamente diverso già solo rispetto agli ultimi 4-5 anni, non andiamo indietro a livello di esperienza decennale, ma con l'introduzione della digitalizzazione, con la necessità delle nuove competenze, ci si rende conto che è sempre più ampio il delta tra le aspettative dei settori produttivi e quella che invece è l'offerta dei lavoratori.

Invece, laddove ci sono dei lavoratori qualificati e che hanno delle specializzazioni particolari, si tende poi alla migrazione perché in regione non ci sono dei posti che sono corrispondenti alle aspettative delle persone che hanno un maggiore bagaglio competenziale.

Il discorso è molto complesso: dentro questo disegno di legge si parla di politiche per il lavoro, si parla di: orientamento, parità di genere e misure di conciliazione per il genere femminile, formazione professionale, formazione continua, 'accessibilità per i disabili, servizi per l'impiego e parificazione con i servizi a supporto accreditati.

Ci sarebbero dei temi da approfondire, ci sarebbe da parlare ore su quest'argomento, ma io volevo solo evidenziare un aspetto riguardo all'applicazione di questi principi e a qual è la distanza, che c'è ancora, a livello di realtà, tra l'enucleazione del principio e la sua applicazione.

Bisognerebbe cercare anche di far parlare le singole iniziative che si fanno in tutti questi settori che ho citato, perché, a volte, spesso e volentieri, ogni iniziativa non parla con l'altra.

Per fare un esempio molto semplice, faccio riferimento ai progetti d'inclusione attiva: sono progetti che si rivolgono alle categorie svantaggiate, sono dei progetti che sostanzialmente cercano di riavvicinare al mondo del lavoro - laddove ce ne sia ancora la potenzialità - persone che è da tempo che sono in una situazione di disoccupazione o d'inattività.

Ci sono delle persone che fanno questi corsi, che li frequentano, ci sono sicuramente delle situazioni in cui l'esito è favorevole, ci sono altre situazioni che forse il risultato non è pari alle aspettative, però, finito il corso, non c'è la possibilità di trovare uno sbocco per nessuna o quasi nessuna di queste persone.

Allora bisognerebbe cominciare a fare anche degli esempi concreti, anche solo nell'ambito dell'offerta della pubblica amministrazione: magari a questi progetti riservare una quota di assunzioni - laddove essi devono assumere delle persone con caratteristiche d'invalidità - una quota di posti riservati nel pubblico, per far sì che un progetto dove partono magari cento persone che ci partecipano e trenta hanno bisogno di un prosieguo dell'attività, ci sia anche uno sbocco per qualcuno, perché, diversamente, finita l'esperienza, queste persone rimangono a piedi.

Mi è capitato la scorsa settimana di parlare con una persona che ha frequentato questa esperienza e che, soddisfatta di aver potuto vivere questa situazione di avvicinamento di nuovo al mondo del lavoro, mi ha detto: "Ho parlato con gli assistenti sociali che mi hanno detto che bisogna vedere primo: se verrà riproposto il progetto e secondo: se c'è qualcuno magari che si trova in una gravità maggiore della mia, allora viene meno la possibilità di partecipazione.

Queste sono le situazioni che si vivono nel quotidiano e che, così come tutto l'approccio alle problematiche della disabilità, hanno ancora bisogno di molti passi avanti, perché, per passare dal principio alla progettualità, la strada da fare è ancora molto impegnativa.

Questo è solo per dire che riconosciamo l'importanza di quest'iniziativa, perché è un atto importante, è un atto dal quale discende anche il benessere della nostra comunità nei prossimi anni, perché se, come abbiamo detto, il lavoro deve assicurare una vita dignitosa alle persone, le risultanze di questa attività e di queste possibilità che verranno date al mondo del lavoro potranno essere più o meno idonee e corrispondenti alle aspettative dei cittadini.

Chi è intervenuto prima di me ha fatto anche alcuni ragionamenti sulla situazione del lavoro.

È vero che i dati danno una situazione molto migliore - rispetto anche ad altre realtà in Valle d'Aosta, dove la disoccupazione è calata - però occorre anche considerare che, se noi andassimo a fare una valutazione su quella che invece è la soddisfazione da parte del lavoratore rispetto alle aspettative di garantirsi una vita dignitosa, i risultati credo che sarebbero molto sconfortanti, perché capita a tutti noi di parlare con chi vive l'esperienza del lavoro.

È anche cambiato il modo di classificare la persona occupata da quella disoccupata, perché magari con quattro ore di lavoro e con un piccolo contratto, la situazione di una persona risulta di occupazione piuttosto che di disoccupazione.

Diventa difficile capire la corrispondenza tra il valore del dato e, invece, il malessere che si sente e la difficoltà che si vive nella società.

Dal momento - come dicevo - che noi crediamo che, al di là del contenuto del quadro che è stato predisposto, di cui condividiamo i principi, è proprio per questa ragione che noi guarderemo con attenzione l'evoluzione della trattazione di questa materia, come verrà poi affrontato il discorso attivo, quindi parteciperemo con la dovuta attenzione, e con una proficua collaborazione nelle Commissioni competenti, per poter contribuire a individuare delle soluzioni che vadano a migliorare le politiche del lavoro in Valle d'Aosta.

Proprio per questa ragione e tenuto conto che non c'è ancora un discorso di attuazione, il nostro voto sarà di astensione.

Presidente - Vi sono altri interventi? Non vedo altre richieste d'intervento... Consigliere Chatrian ne ha facoltà.

Chatrian (UV) - Per richiedere una breve sospensione in maggioranza per analizzare gli ordini del giorno e gli emendamenti che sono stati presentati.

Presidente - Il Consiglio è sospeso.

La seduta è sospesa dalle ore 15:32 alle ore 16:00.

Bertin (Presidente) - Riprendiamo dopo la sospensione. Siamo in discussione generale del D.L. 141. Vi sono ancora interventi? Ne approfitto per segnalare che sono state depositati otto subemendamenti che verranno distribuiti tramite posta elettronica.

Chiudo la discussione generale, se non ci sono altri interventi. Non vedo altri interventi, la discussione generale è chiusa. Per il Governo, replica l'assessore Bertschy.

Bertschy (UV) - Grazie a tutti i colleghi e a tutti gli intervenuti, grazie al relatore Padovani, grazie ai Presidenti della Quarta e della Quinta che, insieme ai Commissari, hanno permesso al disegno di legge di arrivare in aula.

È stato un lungo lavoro di preparazione quello delle Commissioni. Si tratta di una riforma importante, soprattutto si tratta di un disegno di legge che si propone di dare più servizi al lavoro e sulla formazione; una rinnovata spinta per essere attuali, per essere capaci di leggere il contesto che stiamo vivendo e soprattutto per interpretare al meglio i bisogni dei cittadini, sia coloro che oggi lavorano ma vogliono migliorare la propria occupazione, sia coloro che sono in cerca di lavoro, sia tutti coloro che, da giovani, stanno crescendo all'interno della scuola e del mondo della formazione per apprendere, per sviluppare i propri talenti e per crescere in una comunità della formazione del lavoro che sappia accogliere al meglio i propri bisogni e le proprie aspirazioni.

Nella sequenza degli interventi, ho avuto l'impressione che in alcune occasioni si confondano due momenti di discussione dei nostri atti, anzi, direi, a mio avviso, vi sia una doppia difficile lettura di alcuni interventi, nel senso che questa è la legge per il lavoro: disciplina gli interventi sul lavoro, si propone di rinnovare l'organizzazione dei nostri servizi, e ovviamente, si deve integrare con altre politiche, dalle politiche per l'istruzione alle politiche sociali, però si deve occupare di questo, che è l'obiettivo centrale che il disegno di legge deve definire.

Dall'altra parte è una legge, e non è un piano, di qui a poco, prima della pausa estiva, io spero che si potrà discutere il piano politiche del lavoro. So che le Commissioni sono particolarmente cariche, però nel piano di politiche del lavoro ci sono le risorse finanziate per poter dare risposte alle imprese e ai lavoratori, alla formazione e a tutti coloro che si attendono un'attuazione della legge.

Il piano politiche del lavoro quindi disciplina e dà concretezza al disegno legge che di qui a poco ci appronteremo a votare e non va confuso con una legge che invece definisce dei principi, dà degli indirizzi e attraverso i piani, piuttosto che gli atti deliberativi, permette di concretizzarli.

Ho avuto l'impressione che le due cose - ma lo capisco - a volte siano state sovrapposte o anche un po' confuse. Avremo modo, nel confronto sul piano politiche del lavoro, di parlare anche delle azioni e di alcuni aspetti che sono stati sollevati.

Non credo che in una fase come questa si possa agire guardando indietro nel tempo, a cosa sta succedendo, ma piuttosto bisogna lavorare in un quadro normativo, che è quello definito. Oggi noi lavoriamo in un quadro normativo che prevede che le politiche di lavoro si sviluppino all'interno di quel contesto che è stato definito a livello nazionale -si è sicuramente in una fase di confronto, politico e sociale - però è quella la fase di riferimento.

Io credo sia stata data una lettura, un'interpretazione alla relazione della legge, a mio avviso, sbagliata; la legge dice da dove parte questa legge: parte da un quadro normativo che è quello attuale, che verrà sicuramente discusso a livello parlamentare nei prossimi mesi, però è su questo che noi dobbiamo posare la nostra azione legislativa e amministrativa, oltre che la visione politica.

Questa è la fase di riferimento, è inutile raccontarci chi ha votato quei testi, chi non li ha votati, chi li ha sostenuti, chi non li ha sostenuti. Ogni fase politica ha la sua fase di attuazione ed è bene che tutto questo sia oggetto di discussione.

Per quello che ci riguarda, in quest'ultimo periodo, per chi deve occuparsi di politiche del lavoro abbiamo anche dovuto ricurvare e porre le nostre attenzioni politiche, tecniche e amministrative in seguito alla riforma sul reddito di cittadinanza che c'è stata non più tardi di qualche tempo fa.

C'è quindi necessità a livello locale di saper leggere i bisogni della nostra comunità e di adattarli - attraverso disegni di legge come quelli che abbiamo proposto - il più possibile al momento che si vive, ma cercando di guardare avanti.

Questo disegno di legge dà, a mio avviso, una giusta interpretazione dei bisogni che abbiamo bisogno di assolvere; non si sostituisce ad altre azioni, attraverso la sua applicazione sicuramente non può cambiare nell'immediato una serie di criticità che viviamo, per esempio quella del trend demografico, ma può assolvere quel compito invece che gli viene assegnato.

Noi, attraverso una buona disciplina, dovremmo continuare a migliorare le nostre azioni sull'orientamento dei giovani per portarli, sempre di più, a compiere delle scelte, a formarsi per quegli obiettivi che nella vita uno vuole raggiungere.

Nel momento che viviamo, a me pare sbagliata la visione più integralista da parte di qualcuno rispetto alla necessità che formazione e lavoro, che lavoro e imprese e formazione e istruzione si parlino sempre di più, cercando di leggere in questa collaborazione la capacità di dare una risposta ai bisogni dei nostri ragazzi, piuttosto che di difendere altri tipi di impostazioni.

Quello che dobbiamo fare è mettere i giovani e le famiglie in condizione di avere il più possibile le migliori risposte, perché non si trovino poi in una situazione di difficoltà, di crisi, di insoddisfazione per non essere riusciti a sviluppare i propri percorsi. Su questo nella fase di dibattito ci sarà modo di parlare ancora, però la legge si propone esattamente di continuare a coltivare l'elemento essenziale per il futuro, soprattutto per il bene dei nostri ragazzi: permettere loro di essere messi tutti allo stesso punto di partenza e di scegliere la strada da percorrere, garantendo loro che quella strada è uguale per tutti, che in quella strada, se ben percorsa, troveranno tutti le stesse soddisfazioni, soprattutto le stesse attenzioni da parte dell'Amministrazione, degli istituti di formazione e di tutti coloro che devono accompagnarli nella loro crescita.

Non esistono, a nostro avviso, strade migliori o strade peggiori, ci sono le strade giuste; nella vita prima le si imbocca meglio si possono recuperare e poi si possono avere le soddisfazioni che è bene che tutti vadano ad ottenere, impegnandosi con l'attenzione che viene richiesta oggi alla formazione e all'istruzione.

C'è molta attenzione a integrare le nostre politiche e c'è anche molta attenzione nel far che si vada sempre in maniera più importante a disciplinare il governo politico delle politiche del lavoro, creando la giusta collaborazione tra pubblico e privato; sono elementi che fanno parte di documenti che si possono ritrovare anche nel passato.

C'è la grande necessità che tutti si concorra a dare una buona organizzazione alle politiche di tutti, con il compito - da parte della parte pubblica - di disciplinarle, governarle e soprattutto di indirizzarle verso i bisogni.

La difficoltà che oggi tutti abbiamo è quella di fare in modo che queste politiche giustamente possano raggiungere le necessità delle persone, sapendo bene che le necessità delle persone si devono accompagnare alla volontà di una comunità lavorativa che, nel giusto rapporto, crede nel valore della qualità.

Nell'ultimo periodo, nel Consiglio politiche del lavoro abbiamo investito, in maniera importante, nella strategia sull'alleanza per il lavoro di qualità, stiamo continuando a produrre dati, a mettere a disposizione delle analisi del nostro lavoro, perché nel lavoro di qualità c'è necessità, da parte di tutti, di cercare di alzare questo livello.

Allora, per esempio, la lettura in alcuni settori dei dati che riguardano ancora in maniera importante i contratti di apprendistato -non quelli di primo e terzo livello, ma quelli di secondo livello - va vista come una lettura critica per capire se se ne stia facendo un giusto utilizzo e se si stia utilizzando questo tipo di contrattualistica per migliorare i servizi - quindi accompagnare le persone nell'imparare un lavoro, per metterle al più nella condizione di avere un lavoro dignitoso e dei contratti sempre migliori - o se diventano semplicemente dei momenti di passaggio, di assunzione di risorse senza questo tipo di obiettivo, perché poi noi possiamo organizzare le migliori leggi, disciplinare i migliori piani, ma la fase attuativa dipende per una parte dalla parte pubblica, ma per una grande parte da tutti quegli attori che fanno parte del mercato del lavoro. In questo senso c'è necessità di continuare a stimolare il territorio perché questi valori siano dei valori condivisi, perché siano dei valori sui quali tutti posano e poggiano la loro azione.

Per conto nostro, il lavoro che si continuerà a fare è di fare in modo che il Dipartimento delle politiche del lavoro sia sempre più all'interno delle dinamiche del lavoro valdostano e sempre di più all'interno delle politiche che riguardano il miglioramento della formazione professionale.

Dico questo perché noi - prima sperimentalmente, ora in maniera strutturale - cerchiamo sempre più di leggere i bisogni del territorio, di farci raccontare i problemi e le esigenze delle imprese, ma soprattutto poi di mettere in contatto la domanda e l'offerta, cercando di favorire il più possibile l'ottenimento di un lavoro coerente con le proprie competenze e, allo stesso tempo, offrire la possibilità di continuare a crescere a coloro che hanno voglia di migliorare le proprie competenze, , facendo sì che tutto questo si sviluppi in un quadro trasparente di azioni, ma soprattutto in una situazione in cui dobbiamo raggiungere tutti quei territori che non sono così vicini alla città e che, quando sviluppiamo le nostre azioni formative, debbono avere le stesse opportunità che hanno gli altri.

Su questo dobbiamo ancora investire, perché la difficoltà oggi - quando si fanno soprattutto le azioni di formazione, quelle di classe e quelle di gruppo - è raggiungere quei territori che sono meno popolati e su quali è più difficile tenere in piedi a livello economico il costo della formazione e il rapporto con la popolazione, però su questo bisogna, da parte nostra, continuare a investire e fare in modo che tutti possano cogliere queste possibilità.

Non se n'è parlato perché il disegno di legge indirizza il lavoro ma, tra le cose importanti che si continua a sviluppare, vi è un forte utilizzo dei fondi strutturali da parte del Dipartimento dell'Assessorato alle politiche del lavoro, che vuol dire fare in modo che, intorno alla nostra azione, continui a crescere la preparazione e la formazione di tutti quegli enti e di tutte quelle istituzioni che con noi devono lavorare per migliorare il servizio e, allo stesso tempo, imparare a utilizzare queste risorse. Ci sono grandi risorse a disposizione dei nostri piani, dal 2021 al 2027, e queste risorse possono essere utilizzate se l'Amministrazione le utilizza per le sue politiche e se il territorio è pronto a utilizzarle osservando tutti gli adempimenti amministrativi che sono alla base di quest'azione.

Si è parlato anche molto d'inclusione, ci sono degli emendamenti che riguardano il tema dell'inclusione e alcuni interventi sono andati in questa direzione; nell'ultimo periodo si è lavorato molto su questi temi e siamo andati a istituire la figura del disability manager, disability manager che oggi vede la sua seconda edizione.

Sono state formate figure professionali a disposizione degli enti, a partire dall'Amministrazione regionale, per favorire, facilitare e migliorare l'inserimento lavorativo delle persone e anche per modellare quest'inserimento lavorativo, una volta assunta una posizione di lavoro.

È evidente che anche qui l'Amministrazione indirizza, propone, sviluppa delle politiche ma poi c'è bisogno di un territorio fatto di imprese pubbliche, di imprese private e di persone che lavorano nelle imprese pubbliche e nelle imprese private pronte ad essere a disposizione di quest'azione d'inclusione, perché le cose non avvengono da sole, c'è bisogno di tutti gli attori per far sì che la progettualità, rispetto al tema delle fragilità - che non vuol dire fare delle differenze, ma accogliere invece in maniera positiva le qualità delle persone - possa crescere, con una visione politica che però, a mio avviso, vede delle differenze. Sempre di più dobbiamo parlare di persone, sempre di più dobbiamo parlare di lavoro, sempre di meno dobbiamo escludere nella nostra azione politica amministrativa quei percorsi dove si differenzia.

La prima inclusione dobbiamo farla - ed è esperienza fatta sul campo - favorendo la persona al di là di tutte le accezioni che se ne fanno, quindi tutti quelli che lavorano nel sistema lavoro devono concorrere per delle azioni di politiche d'inclusione. Non esiste il formatore di serie A e quello di serie B. Lo abbiamo fatto, e lo dico anche perché lo abbiamo proposto: è stato utile per migliorare la conoscenza di tutta una serie di aspetti ma nel futuro la vera inclusione sarà fare in modo che tutti si propongano e tutti si formino nella direzione di creare quest'azione che deve diventare sempre più performante e sempre più efficace, sennò avremo sempre delle strutture più adatte a cogliere rispetto a delle altre, delle persone più attente a farlo rispetto a delle altre.

L'amministrazione regionale può dare l'esempio, ci sta provando; io, anzi, voglio riconoscere all'attuale coordinatore del personale e alle sue strutture una rinnovata attenzione, che si è esplicitata anche con una delibera per dare un esempio, un esempio importante: le politiche del lavoro si devono rivolgere appunto con questa visione a tutte le persone alla ricerca di un lavoro e soprattutto di una soddisfazione nell'andare a lavorare, e tutto questo lo si può fare se non si isolano le persone e le si aiutano a inserirsi in un contesto favorevole.

È ovvio che per sviluppare tutto questo bisogna fare in modo che le qualità delle persone possano essere messe a disposizione, che vengano conosciute per tutte le possibilità che si possano creare e, allo stesso tempo, bisogna accompagnare con le altre azioni politiche coloro che hanno più difficoltà a inserirsi in un contesto lavorativo.

È per questo che questa legge porta avanti le sue iniziative e andrà accompagnata da altre leggi che dovranno sostenere, anche in termini più sociali, quel lavoro che stiamo facendo.

Con l'Assessorato delle politiche sociali abbiamo prodotto negli ultimi mesi numerosi atti, che ci vedono al lavoro insieme, sui laboratori occupazionali e su altre iniziative, proprio per distinguere da un lato l'azione e dall'altro per accompagnare tutti verso quella direzione.

Ci sono quindi in questa legge le premesse per sviluppare, oltre che all'azione politica, delle azioni che possano rendere il nostro territorio il territorio delle imprese che cercano lavoratori formati, il territorio che ha bisogno di lavoratori formati nei servizi - parliamo di sanità ma parliamo di tutto il resto; un territorio che ha bisogno di rispondere alle esigenze dei servizi che ci vedono sempre più alla ricerca di nuove azioni, pronto a sviluppare queste risposte.

È con questa visione che abbiamo creato e costruito il piano politiche del lavoro che discuteremo, è con questa visione che proveremo a dare a questa legge la concretezza che serve.

Concludo il mio intervento ringraziando le strutture del Dipartimento politiche del lavoro, del legislativo, le finanze che, come sempre, di fronte a queste grandi riforme, sanno collaborare insieme per portare disegni di legge di un livello importante come questo all'attenzione delle forze politiche.

Presidente - La replica del Governo è stata fatta, ricordo che abbiamo degli ordini del giorno, se non ci sono altri interventi, passerei agli ordini del giorno.

Si inizia con l'ordine del giorno n. 1 della Lega. Si è prenotato il consigliere Manfrin per illustrare l'ordine del giorno, ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Quest'ordine del giorno è molto semplice e peraltro viene anche ripreso da un emendamento di PCP all'articolo 27; è un ordine del giorno che si ricollega a quello che è stato evidenziato da parte delle associazioni che si occupano di disabilità e che hanno rappresentato le persone con disabilità durante l'audizione in V Commissione.

Durante l'audizione è stata esplicitata in realtà una criticità, che non è propria solo delle persone con disabilità - l'abbiamo già riscontrato anche in occasione di discussioni che riguardano persone che non hanno disabilità ma che comunque versano in una condizione di necessità economica o sociale - è un problema che si sprigiona pure nel momento in cui si aderisce a un tirocinio o ad una formazione che impone uno spostamento.

Per questo spostamento e per poter partecipare a questi tirocini e a questa formazione purtroppo viene chiesto un esborso economico, ci sono le spese di trasporto, c'è tutta una serie di oneri a carico di chi frequenta questi tirocini e questa formazione e purtroppo caricare di questo ulteriore costo le persone con disabilità, o comunque le famiglie, è sicuramente un aggravio in più rispetto alla normale gestione familiare.

Questa formazione dovrebbe poi servire a un inserimento, questa formazione peraltro tendenzialmente prevede anche una copertura economica, però le associazioni ci hanno segnalato questa criticità e noi, sulla base di questa criticità, abbiamo presentato quest'ordine del giorno, che chiede molto semplicemente di predisporre ogni azione utile a consentire la partecipazione a tirocini e a convenzioni supportando i soggetti privi di disponibilità nelle spese destinate alla frequenza.

Presidente - Per il Governo, assessore Bertschy.

Bertschy (UV) - L'azione che viene sottolineata con l'ordine del giorno è parte delle attività che si stanno facendo, ma in ogni caso se ne coglie l'obiettivo, che è continuare a sensibilizzare in questa direzione.

Voteremo l'ordine del giorno ritenendolo un'ulteriore sensibilizzazione al riguardo delle politiche sulla conciliazione che stiamo sviluppando e di un'azione innovativa che è stata messa in campo, che sarà sperimentata quest'anno proprio per favorire le politiche di formazione.

Abbiamo costruito un sistema di politiche che permette, a coloro che devono sviluppare dei corsi di formazione, di poter utilizzare un voucher che permetterà di utilizzare i servizi collegati, che siano per l'infanzia o per altro, però il tema del trasporto ha fatto parte di questa discussione e dobbiamo continuare a favorirlo, sapendo che ogni situazione ha una sua casistica, quindi tutte vanno raccolte per cercare di continuare a migliorare l'azione.

Siamo favorevoli all'ordine del giorno.

Presidente - Ci sono altri interventi? Altrimenti mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 35

L'ordine del giorno è approvato all'unanimità.

Passiamo all'ordine del giorno seguente, ordine del giorno n. 1di PCP. Si è prenotata la consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Ho già espresso all'interno della discussione generale un'osservazione rispetto alla relazione, quindi a quanto in qualche modo venga preso in considerazione, ma soprattutto venga anche messo in positivo.

Sappiamo che a partire dal 2014 sono state introdotte nuove norme, comunemente conosciute come il Job Act, che, per quello che riguarda la nostra forza politica, sono riforme che da una parte volevano rendere più flessibile il lavoro ma, di fatto, hanno impoverito il lavoro, rendendo i lavoratori meno protetti e più vulnerabili.

Come dicevo durante la discussione, siamo anche state attive durante la campagna promossa dalla CGIL per portare in Cassazione quattro quesiti referendari, fra cui due legati al Job Act e uno che chiede proprio l'abrogazione di questa norma.

Con quest'ordine del giorno chiediamo al Presidente della Regione di farsi promotore, per il nostro Consiglio regionale e poi nell'ambito dei rapporti con le altre Regioni, di un referendum volto ad abrogare norme facenti parte di quel Job Act richiamato all'interno della relazione.

È sicuramente un impegno che immagino sia condiviso da chi, come noi, in questo periodo ha aiutato nella raccolta firme perché, come dicevo, è legato anche a quella raccolta firme, crediamo anche che possa essere qualcosa di qualificante per la nostra regione e in qualche modo possa essere anche un modo per valorizzare quanto forse - e l'ha evidenziato l'assessore Bertschy - si vada in senso opposto con altre politiche.

Immaginiamo che chi è di fronte a noi - e già l'ha espresso all'interno della discussione generale - non possa assolutamente essere d'accordo su una proposta di questo tipo, ma crediamo che tutte le forze progressiste, sotto questo punto di vista, non possano invece accogliere con favore quest'ordine del giorno.

Presidente - Per il Governo, il Presidente della Regione.

Testolin (UV) - Credo che, per quanto riguarda il Governo e la maggioranza, la risposta sia implicita nelle parole della presentatrice dell'ordine del giorno.

Crediamo, come è emerso anche dall'illustrazione da parte dell'Assessore, che questo processo previsto dal Jobs Act sia un qualcosa che avvenga in maniera naturale in questo percorso di rivoluzione all'interno del mondo del lavoro, ma non vogliamo entrare in un aspetto politico, che forse è quello che ha animato il vostro gruppo a rilanciare quest'aspetto. Pensiamo che all'interno di questi percorsi ci siano delle diverse sensibilità ma che queste si possano esprimere al di là di una presa di posizione da parte dei Presidenti di Regioni.

Ci sono delle raccolte firme che portano alla possibilità di accedere a un referendum, all'interno del quale ognuno potrà liberamente esprimersi, ed è quello che noi faremo nel momento in cui ci siano queste possibilità.

Per quanto ci riguarda, pertanto, sull'ordine del giorno ci asterremo.

Presidente - Ci sono altri interventi? Consigliere Padovani ne ha facoltà.

Padovani (FP-PD) - Quest'ordine del giorno mi permette, prima di tutto, di rispondere a chi in discussione generale mi domandava cosa pensassi io del Job Act; evidentemente non è molto attento a quello che è stato il mio pensiero e che continua ad esserlo: io sono fermamente contrario al Job Act, continuo a esserlo e ho partecipato come autenticatore alla raccolta di firme della CGIL non per mero spirito di servizio, ma perché credo in quel referendum.

Come immagino credano in quel referendum le presentatrici di quest'ordine del giorno, le quali - tra l'altro - hanno costruito tutto il loro intervento in discussione generale sul Job Act, evidentemente non capendo qual era l'oggetto della discussione.

Io non vorrei continuare il derby a sinistra , come diceva prima un collega qui di fronte, che mi compiaccio che abbia ritrovato un po' di contegno nei suoi interventi - ma purtroppo mi tocca. Io francamente non capisco perché si debba richiedere questo referendum quando ce n'è già uno al quale abbiamo contribuito nella raccolta di firme, nel quale crediamo, evidentemente ci crediamo, come non capisco chi continua questo derby a sinistra - voglio usare sempre l'espressione del collega di fronte - quando da al di là delle Alpi ci hanno dato un esempio di come in realtà la sinistra dovrebbe ritrovare il piacere di restare insieme sulle cose che condivide, piuttosto che separarsi su quelle che non condivide, ma evidentemente gli esempi che ci arrivano da al di là delle Alpi qui non vengono recepiti sempre.

Ci asterremo ovviamente su quest'ordine del giorno.

Presidente - Consigliere Manfrin, a lei la parola.

Manfrin (LEGA VDA) - Nella scorsa legislatura si usava dire "Non volevo intervenire, ma..." - diciamo che qualcuno richiede un necessario intervento.

Allora ritengo che sia opportuno intervenire per ribadire un concetto, cioè fondamentalmente questa sfida sinistra che, devo riconoscere, il presidente Testolin ha abilmente disinnescato... una sinistra di popolo e di governo, una sinistra che deve giustificare la propria esistenza e la propria permanenza al Governo perché - come giustamente, tra l'altro è stato anche evocato, un po' con la funzione di Mélenchon: "Sennò arrivano i fascisti" - poi dopo ci si trova ad avere dei mélanges che difficilmente trovano un amalgama, ma questa è ovviamente tutta benzina per chi invece propone un modello alternativo, e di questo ne avremo contezza.

Direi che sarà interessante, credo siano state esplicitate le posizioni dei colleghi. Io però nel momento in cui qualche collega oggi non voterà questa proposta che viene formulata, mi aspetto che a questo punto non si presenterà neanche più davanti all'Ospedale per raccogliere le firme, perché sarebbe un po' un controsenso dire: "Ma noi vogliamo abolire il Job Act, raccogliamo le firme, facciamo una battaglia compagni, stringiamo il pugno, andiamo nelle piazze" e poi quando c'è la possibilità di votare, non lo vota.

Sarebbe un po' un controsenso, è vero, la Sinistra di controsensi ce ne ha insegnati parecchi, a cominciare - come ho evocato nel mio intervento - già da quelli che promuovevano questo meraviglioso Job Act e poi erano in prima persona a promuovere questo Job Act e poi improvvisamente si sono ricordati che: "Però non mi piace più tanto, l'ho promosso quando Renzi era il Segretario del PD, ma siccome poi dopo Renzi non è stato più Segretario del PD... allora l'aveva fatto e allora l'ho sostenuto, ma non mi piace più".

Questo sarà un derby interessante e, ripeto, i soggetti che oggi giustificano la propria appartenenza, la propria esistenza all'interno di una maggioranza con la funzione "Mélenchoniana", domani avranno a dolersene, come ne avrà Mélenchon, se farà questo fantastico accordo di governo centrista e tecnico.

In ultimo mi corre la necessità di evidenziare e di ringraziare anche il collega per il richiamo al contegno, anche perché l'ultima volta che ho controllato - e controllo tutte le mattine - mi pareva che il richiamo a un contegno adatto a quest'Aula fosse volto al plurale e non al singolare, e allora probabilmente questo collega avrà avuto modo di rendersi conto anche lui che forse i limiti e i toni del dibattito si sono travalicati da molte parti, perché forse si fa molta difficoltà a fare autocritica.

Presidente - Consigliera Erika Guichardaz ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Capisco bene il Presidente che ha voluto sviare in qualche modo rispetto a quest'impegnativa, capisco molto meno bene invece chi siede all'estrema sinistra, che quindi su quest'impegnativa dovrebbe assolutamente vederlo favorevole, insieme a noi.

Non si tratta - e voglio specificarlo - di una sfida a sinistra, si tratta semplicemente di portare avanti le proprie idee e i propri valori, quindi con coerenza - come ci distingue, e ci è riconosciuto da tutti - è normale che sotto questo punto di vista nel momento in cui in una relazione in cui non era assolutamente necessario prodigarsi e parlare di quelle riforme, si è voluto farlo, perché evidentemente qualcuno crede che quella flessibilità sia utile - e credo che sotto questo punto di vista possa assolutamente essere anche la visione di parte degli autonomisti - e l'ha dimostrato anche, leggendo la relazione, il consigliere Padovani che, prontamente, ha tolto proprio quelle parti di relazione in cui c'era un riferimento esplicito al Job Act, proprio perché - come ha giustamente detto - non c'eravamo solo noi a certificare quelle firme.

Evidentemente io ho ascoltato lui ma lui non ha ascoltato me, perché, oltre al tema del Job Act, abbiamo evidenziato il tema della formazione duale, abbiamo evidenziato tutto il tema della riforma Valditara, di cui abbiamo anche discusso in Commissione, e sotto questo punto di vista abbiamo evidenziato anche quelle che sono per noi delle contraddizioni che ci sono all'interno di questa legge rispetto alla questione della flessibilità.

Lo diciamo anche sostenute da quante persone, molto probabilmente vicine valorialmente alle nostre idee, sono venute in Commissione a sostenere quanto stiamo affermando in questi ordini del giorno.

Collega Manfrin, mi permetta, non stia a guardare le divisioni a Sinistra, perché mi sembra che anche a Destra qualche divisione ci sia, quindi forse sarebbe meglio che ognuno guardasse a casa propria.

Presidente - Consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (RV) - Semplicemente per esprimere la posizione di voto su quest'ordine del giorno che da parte nostra sarà contrario, per una motivazione molto semplice e molto netta, al di là di come la si pensi - e onore alle colleghe che sono coerenti e stanno portando avanti questa loro giusta battaglia. Non comprendo invece chi dice che la condivide ma poi fa in altra maniera.

Capisco invece la posizione del Presidente, che si trova giustamente a essere anche retto da alcuni soggetti che condividono questa battaglia ma non lo dicono espressamente.

Per fare anche una piccola considerazione, non voglio entrare nel derby a Sinistra, che sono altri i derby che mi interessano, soprattutto quando si vincono - e su questo penso che con il collega Padovani siamo d'accordo, perché almeno sul calcio non litighiamo - però mi preme dire una cosa e fare una considerazione: è inutile esaltarsi troppo su quello che sta avvenendo in Francia, per un motivo molto semplice, perché la Francia potrebbe imparare da quello che è successo nel 2020 in Valle d'Aosta, dove un'alleanza, un accordo di Governo, che è nato contro qualcuno e qualcosa, ha generato quello che è questo derby oggi, quindi penso che forse lei possa spiegare al suo amico Mélenchon come vanno a finire le cose che nascono necessariamente contro qualcuno o qualcosa e non per fare qualcosa. Buon lavoro.

Presidente - Vi sono altri interventi? Se non ci sono altri interventi, mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 7

Favorevoli: 2

Contrari: 5

Astenuti: 28 (Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lavy, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Rosaire, Sammaritani, Sapinet e Testolin).

L'ordine del giorno di PCP non è approvato.

Consigliera Erika Guichardaz per l'illustrazione dell'ordine del giorno n. 2 di PCP, ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Altro tema toccato durante la discussione generale è quello della formazione e del raccordo che è stato in qualche modo stressato all'interno di questo disegno di legge con l'istruzione.

Sappiamo bene - e l'ha un po' detto in replica, l'assessore Bertschy - che ci deve essere una corrispondenza tra l'offerta e la domanda sul territorio; quello che in qualche modo però con quest'ordine del giorno vogliamo porre è che, rispetto a quello che riguarda la pianificazione - e lo troviamo all'interno della legge - non sia completamente demandata alle strutture in materia di politiche del lavoro (un po' per quel raccordo che c'è sicuramente tra la formazione e l'istruzione, ma un po' anche per quello che riguarda una pianificazione correlata alle esigenze espresse dal mercato del lavoro) anche perché - sotto un certo punto di vista - quest'impostazione potrebbe portare anche a confondere l'istruzione con l'addestramento professionale legato ai bisogni delle imprese, cristallizzando quelle disparità già presenti, non solo nella nostra comunità ma anche nel nostro Paese.

Per questo, con quest'ordine del giorno impegniamo il Governo a evitare che le aziende entrino nelle scuole con propri formatori che non siano insegnanti, quindi privi di strumenti didattici, ma che questi formatori aziendali forniscano le competenze utili agli insegnanti impegnati nei vari percorsi.

Questo un po' per valorizzare anche quel ruolo, perché nessuno di noi è contrario all'idea che ci siano persone che sappiano svolgere il loro lavoro, dall'altra parte crediamo che il lavoro d'insegnante, o comunque di educatore, non possa essere svolto da chiunque, ma si debba comunque avere delle competenze.

Quello che noi teniamo a evidenziare in questo ordine del giorno è proprio questa diversità che, in qualche modo, è piuttosto evidente, soprattutto con l'altra parte che sta di fronte a noi e che l'ha ben esplicitata nei suoi interventi.

Presidente - Per il Governo, assessore Bertschy.

Bertschy (UV) - Per il Governo. Noi siamo assolutamente contrari a quest'ordine del giorno e lo emenderemmo per dire: "Togliamo 'evitare' per fare in modo invece che le aziende entrino nelle scuole, nel senso che questo è il trend dei maggiori Stati europei che hanno saputo dare una risposta importante in termini di formazione delle persone, in termini di attenzione verso i ragazzi.

Quest'ordine del giorno mi sembra più rivolto ad alcune categorie che al benessere dei giovani, che ai veri bisogni dei giovani, che hanno bisogno da subito di opportunità, della possibilità di avere le attenzioni necessarie per far crescere il proprio talento.

Io credo fortissimamente in questa idea, che non vuol dire dare la scuola alle imprese, vuol dire esattamente il contrario: vuol dire dare ai ragazzi una possibilità, per evitare di stare in ambienti che non permettono loro d'interessarsi a momenti di formazione, di coltivare degli obiettivi e soprattutto di essere subito protagonisti nella vita.

Ancora di più quindi bisognerebbe lavorare in questa direzione, su un livello di pari dignità e soprattutto seguendo esempi importanti di altri Stati che hanno dimostrato che, attraverso questo, permettono alle persone di crescere, di coltivare appunto queste proprie aspirazioni, ma soprattutto di conquistare nella vita gli spazi che permettono poi di raggiungere degli obiettivi attraverso percorsi di formazione assolutamente diversi.

Da parte nostra quindi non c'è questo tipo di visione, ma ci rendiamo conto che ovviamente sotto questi aspetti, per fortuna, la si vede diversamente.

Presidente - Altri? Mettiamo in votazione... Consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Io vorrei sgombrare il campo da un equivoco che continua a emergere, come è già anche emerso in precedenza attraverso interventi in discussione generale.

Nessuno pensa - e parlo di noi - che non si debba potenziare l'istruzione professionale, la formazione, e che ci possano essere delle collaborazioni fattive tra la scuola e le imprese e, più in generale, con il mondo del lavoro.

Però io credo fermamente questo, cioè che un conto sia essere dei professionisti capaci, detentori di un patrimonio di conoscenze e di competenze derivanti sia dalla propria preparazione sia dall'esperienza, che ha sicuramente una grande importanza, e un altro conto sia veicolare questo patrimonio agli studenti, ai ragazzi, siano essi esclusivamente quelli che seguono un percorso d'istruzione professionale o tecnica oppure un percorso di formazione professionale.

Un ottimo imbianchino, un ottimo meccanico, un eccellente operatore turistico - e potremmo continuare, perché sono tantissime le professionalità che possono essere interessate anche in un rapporto scuola-lavoro - penso che non siano in automatico dei buoni insegnanti in grado di avere un approccio didattico corretto e soprattutto efficace nel lavoro in classe.

Mi sembra quindi che ci sia una sorta di semplificazione, che si semplifichi troppo e che non si colga quella che è invece la realtà scolastica e didattica - ed è il motivo per cui abbiamo delle riserve su quella parte della legge che insiste su questo tema e per cui abbiamo presentato un emendamento e quest'ordine del giorno.

Dico che credo che ci sia un equivoco perché anche dalle parole dell'Assessore in conclusione si dice: "C'è una visione totalmente diversa". E meno male che sia diversa!

Io direi che non c'è una visione totalmente diversa sull'utilità dei rapporti tra mondo del lavoro e mondo della scuola, su questo assolutamente no: ho detto più volte anche in quest'aula che ritengo che sia necessario intanto potenziare il sistema dell'istruzione professionale nella nostra regione - considerato che ne abbiamo la competenza, ed è una competenza primaria - e ho detto più volte che non si deve più puntare, come è stato fatto forse in passato, su percorsi d'istruzione che siano il liceo per tutti, per dirla in maniera molto semplice, e credo anche che sia utile che ci siano dei rapporti, come dicevo, e molte scuole lo fanno da tempo, anche permettendo che ci sia la presenza di qualcuno all'interno della scuola, per costruire però dei percorsi e dei progetti.

La preoccupazione che abbiamo - e che è anche un po' confermata da quello che si diceva riguardo ad alcuni Paesi - è che ci sia una sorta di sostituzione, o comunque una delega a questi soggetti, perdendo invece un ruolo essenziale, a mio avviso, della scuola.

Dico di più, gli stessi insegnanti devono compiere - a mio avviso - un percorso formativo che deve essere finalizzato già all'orientamento nei gradi di scuola inferiore, credo che ce ne sia necessità, lo dico da insegnante facendo anche un'autocritica rispetto alla categoria che dovrebbe essere più disponibile a effettuare anche un percorso di formazione in questo senso, però non bisogna confondere le cose.

L'ordine del giorno quindi andava nella direzione - e lo rileggo, perché c'è proprio scritto in fondo all'ordine del giorno - che "I formatori aziendali forniscano le competenze utili agli insegnanti impegnati nei percorsi per le competenze trasversali e l'orientamento", che significa proprio ragionare in termini di un'integrazione tra i due soggetti, ma la scuola ha un ruolo fondamentale che comporta una preparazione didattica.

Un tempo, lo sappiamo tutti, alla fine dell'Università gli insegnanti venivano un po' sbattuti nelle scuole; oggi è un po' diverso, c'è sicuramente ancora della strada da fare, però la preoccupazione che abbiamo è reale, e lo dico anche con cognizione di causa, perché mi è capitato, da genitore e da rappresentante nel consiglio di classe, di dover prendere una posizione netta nei confronti proprio di un formatore esterno, chiamato dalla scuola e che, a mio avviso, ha fatto dei danni, perché la sua competenza (che pure c'era e che pure gli era riconosciuta a livello imprenditoriale da molti) non è stata portata in maniera utile e con la competenza didattica necessaria all'interno di quella scuola e in quel momento.

Ribadiamo quindi che l'intenzione non è certo quella di pensare a una separazione, a un ruolo elitario della scuola, ma a una collaborazione che sia fondata su degli effetti che sono assolutamente da tenere in considerazione e da valutare con grande attenzione.

Presidente - Consigliere Aggravi ne ha facoltà.

Aggravi (RV) - Anche in questo caso, per esprimere la nostra posizione di voto che, non me ne vogliano le colleghe, sarà nuovamente contraria, per due motivi. Io comprendo che casi come quello rappresentato anche dalla collega Minelli, come anche altri casi e situazioni di questo genere, possano anche essere giustificati e influenzati da singole casistiche, ma un ordine del giorno rappresenta un'impegnativa che dovrebbe andare al di là delle singole casistiche e, oggettivamente, sin dalla prima volta in cui ho letto l'impegnativa, cioè "Impegnare il Governo a evitare che le aziende entrino nelle scuole", ho immaginato un blocco di celerini che impedissero l'entrata nelle scuole delle aziende.

Anche affermare, o meglio scrivere, che proprio i formatori delle aziende sono privi di strumenti didattici, oggettivamente io la trovo estremamente forte come affermazione.

Lo dico anche perché credo fortemente nel rapporto - non soltanto per quanto riguarda la formazione professionale, ma anche in altri contesti - nel necessario rapporto tra le imprese e le scuole, quindi non devono essere dei singoli casi che devono influenzare poi l'azione oppure la messa a terra di giuste misure di contatto tra la scuola e il lavoro, perché altrimenti - perdonatemi - se si fa di tutta l'erba un fascio, allora magari anche il caso che coinvolga un insegnante che magari ha gli strumenti didattici cosa ci fa dire? Che dobbiamo impedire che quella persona entri nella scuola? Oggettivamente io penso che quanto rappresentato sia anche un po' pericoloso, perché già dal punto di vista del linguaggio... diciamo che si vede qual è la volontà. Magari è stato scritto in maniera un po' troppo rapida, però io penso che, già nell'impegnativa e già nelle parole che avete usato, ci sia una visione di fondo che è contraria a quello che invece dovrebbe essere un principio rafforzato, valorizzato e giustamente bisogna anche scegliere chi si porta all'interno della scuola, perché io non penso che quel formatore aziendale, o quella persona, sia entrato da solo senza che qualcuno l'abbia chiamato o l'abbia coinvolto, quindi anche in quel caso magari dovremmo comprendere un po' di più come o perché sia stata scelta quella persona piuttosto che un'altra.

Non buttiamo via quindi il bambino e l'acqua sporca tutti insieme, cerchiamo di far lavorare le due cose, se ci crediamo, se crediamo nel rapporto tra l'impresa e la scuola.

Mi sembra che dall'impegnativa che avete rappresentato così non sia, ma à chacun son rôle, noi voteremo contro perché crediamo che vi sia la necessità che a scuola si sappia un po' che cos'è l'impresa, così come nelle imprese si sappia un po' quello che fa la scuola.

Presidente - Consigliere Perron.

Perron (LEGA VDA) - Voteremo anche noi ovviamente in maniera contraria a quest'ordine del giorno. Se prima nel nostro intervento abbiamo parlato di quello che si può definire un pregiudizio un po' snobistico che riguarda certi tipi di lavori che invece non vanno snobbati per nulla - ed è un certo tipo di snobismo tipico del mondo che anni fa, con una brillante definizione, è stato definito dei "Radical chic" - nella vostra impegnativa chiaramente si vede un altro tipo di pregiudizio, che è quello anti-imprenditoriale di fondo, perché questo è, c'è poco da fare, va rilevato e lo rappresentate perfettamente.

Sento dire: "Coloro che lavorano non sono per forza dei buoni formatori", ma questo è chiaro, però io mi chiedo ma, secondo voi, come si sono formate generazioni e generazioni di lavoratori nel boom italiano dagli anni 50-60 se non proprio andando a lavorare direttamente e imparando i mestieri da chi li faceva, anche facendosi la gavetta e facendosi il lavoro necessario che poi negli anni portava a delle qualità, a delle qualifiche? Oppure penso alle scuole, chiedevo prima al collega Distort, perché io su questo tema ho un po' la memoria offuscata: ma c'erano scuole famose di formazione, proprio legate alle aziende, mi viene in mente sul territorio valdostano la scuola Cogne, quindi come fate a sostenere un principio del genere?

È che di fondo non amate di base l'idea che ci siano delle aziende, ci sia un settore privato forte; è un pregiudizio che potremmo definire in generale anticapitalistico e quindi lo mettete sul tavolo in questo modo, blindando la scuola, o meglio, un certo tipo di scuole, perché se parliamo dei licei, probabilmente sono anche d'accordo che serva a poco far entrare le aziende, ma negli IFP, in questi casi, ma benissimo che ci siano e che si aprano le porte! Se sono formatori o gente incapace, andranno mandati a casa, come dovrebbe essere in qualsiasi settore.

Io stesso non sono per nulla un'aziendalista - ad esempio detesto tutto il lessico anglosassone che ci viene mandato sulla testa ogni giorno - però non possiamo certo prescindere dal fatto che l'intervento delle aziende misurato, intelligente e controllato non possa altro che portare benefici quando abbiamo un Paese, come abbiamo già detto prima, che è trainato dalla piccola e media imprenditoria privata, e grazie a Dio che ce l'abbiamo, è la forza dell'Italia, è la forza anche della Valle d'Aosta per molti aspetti, quindi ben venga che ci sia questo tipo di visione.

Chiaramente quindi siamo contrari al vostro ordine del giorno.

Presidente - Ci sono altri interventi? Non vedo richieste, lo mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 31

Favorevoli: 2

Contrari:29

Astenuti: 4 (Bertin, Jordan, Guichardaz Jean-Pierre e Padovani).

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 3. Consigliera Erika Guichardaz per l'illustrazione, ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Con quest'ordine del giorno vorrei sollecitare l'assessore Caveri - non so se sarà lui a intervenire - proprio perché, come evidenziavo in discussione generale, una cosa che ci ha un po' sorpreso all'interno di questo disegno di legge è la totale assenza o la presa in considerazione di un tema che è sicuramente molto rilevante in questo momento anche per quello che riguarda il lavoro: il rapporto tra l'intelligenza artificiale e il lavoro.

Vi è un timore diffuso che molte professioni possano essere sostituite, del tutto o in parte, da sofisticate applicazioni in grado di produrre contenuti, gestire attività amministrative e industriali, regolare processi di marketing, strutturare canali e-commerce con target sempre più precisi e definiti e molto altro ancora, di cui già in altre occasioni abbiamo avuto modo di parlare.

Sotto questo punto di vista esiste il Regolamento europeo sull'intelligenza artificiale che garantisce sicurezza e rispetto dei diritti fondamentali e promuove l'innovazione.

Nel mese di gennaio, l'assessore Caveri aveva annunciato uno studio per ottenere delle linee direttrici per gestire l'intelligenza artificiale e abbiamo visto - però non abbiamo ancora avuto modo di leggerla - la delibera scaricata l'8 luglio, quindi lunedì, dove in qualche modo - credo almeno dal titolo, mi è sembrato di comprendere così e poi vedremo i contenuti - in qualche modo si dovrebbe già entrare su questo tema.

Quello che noi chiediamo con quest'ordine del giorno è un'impegnativa da parte della Giunta - non sapendo cosa ci sia in delibera magari è già previsto anche in delibera, però lo scopriremo - "A prevedere un monitoraggio dell'intelligenza artificiale sul mercato del lavoro in Valle d'Aosta e delle attività di formazione per insegnare alle persone a utilizzarla", perché questo è l'altro grande tema in discussione in questo momento.

Presidente - Per il Governo, assessore Bertschy.

Bertschy (UV) - La presentazione di quest'ordine del giorno conferma quello che ho detto in fase di replica, cioè che, a mio avviso, si confonde la legge con il Piano formazione. Non esiste nessun segmento della legge che parli di alcuni aspetti che riguardano il mondo del lavoro, quindi non avrebbe senso oggi parlare di questo o di altre questioni.

Nel piano Politiche del lavoro - che tra l'altro è stato provato come seconda battuta ma è stato approvato alcuni mesi fa e ha già avuto il parere del Consiglio politiche del lavoro e del CPEL - c'è una sezione apposita sull'intelligenza artificiale, proprio perché è uno dei temi presenti, alcuni dicono emergenti, ma invece dico presenti, anche perché presenti da sempre: l'innovazione è parte dei sistemi del miglioramento dei processi di produzione e allo stesso tempo va accompagnata con tutte quelle azioni che servono per far sì che queste grandi innovazioni, questi grandi cambiamenti, possano contribuire a migliorare la qualità del nostro lavoro, non a sostituirsi, ma soprattutto non a modificare tutti gli elementi essenziali perché le persone possano poi produrre tutti questi aspetti e anche dei benefici sui servizi; ne parliamo sul piano politiche del lavoro, abbiamo già previsto anche delle azioni che sono iniziate anche in campo di formazione professionale e riteniamo che sia quello il posto - quindi l'articolo 4 e l'articolo 5 della legge - dove sviluppare le politiche che riguardano la formazione professionale.

L'assessore Caveri invece ci dirà come interviene, per quello che riguarda la sua delega sull'innovazione, con il piano recentemente anche questo approvato in Giunta.

Presidente - Assessore Caveri ne ha facoltà.

Caveri (UV) - Abbiamo approvato lunedì l'Agenda digitale che è anche il piano pluriennale che è costituito - lo vedremo in Commissione nelle prossime settimane e nei prossimi mesi - da una riflessione complessiva sull'impatto delle diverse nuove tecnologie sulla vita sociale ed economica della regione; dall'altra invece ci sono delle schede precise che mettono assieme le diverse progettualità, che siano PNRR, FSE, quindi anche l'aspetto formativo e il FESR, e anche risorse proprie per riflettere sull'intelligenza artificiale.

Io credo che non si debba avere paura dell'intelligenza artificiale, se non altro perché saremo tutti presi dal flusso di un cambiamento enorme, forse addirittura superiore alla nascita del web.

Il web ha abituato noi, le giovani generazioni, tutta la popolazione e anche il mondo complessivo dell'economia, ad avere degli strumenti nuovi che un tempo avremmo ritenuto quasi incredibili, se pensiamo che cosa c'è dentro un qualunque portatile, ci rendiamo conto di quanti cambiamenti ci siano stati nel breve evolvere di una generazione.

L'intelligenza artificiale è una tecnologia che si sta modificando e sta accelerando. Noi nel piano cercheremo, anche attraverso il famoso "Progetto Bandiera", quello principale del PNRR, di infilare dei pezzi di utilizzo dell'intelligenza artificiale all'interno del mondo pubblico. Bisogna farlo senza pregiudizi, quindi da una parte non si può avere un atteggiamento conservatore, in quanto il trattamento dei dati cambierà profondamente il nostro modo di porci: io penso a delle professioni come la professione di praticante avvocato. Il praticante avvocato - lo dico agli avvocati - veniva spesso usato per ricercare sentenze, la giurisprudenza; ebbene, in un battito di ciglia, in maniera molto sistematica e molto valida, c'è una capacità di ricerca; penso agli atti amministrativi, un giorno o l'altro ci sarà uno sgrossamento degli atti amministrativi evitando, per così dire, il copia e incolla che si fa oggi, ma ci sarà la possibilità di avere del materiale sul quale naturalmente poi l'uomo, l'essere umano, deve sempre avere, come vediamo già oggi nelle ricerche che facciamo sulle chat GPT piuttosto che su Gemini, ma sapendo che ci sono sistemi che noi abbiamo già visto, sia da Amazon che da Google, già molto più sviluppati, che non sono grand public - non oso pensare che cosa ci sia nella tecnologia militare, che è sempre un passo avanti - però non possiamo avere o non potremmo mai avere un atteggiamento luddistico, cioè dire: "Arrivano queste macchine, però noi siamo abituati a fare così" oppure "Non adoperiamo macchine" perché non adoperare queste tecnologie, vorrebbe dire sostanzialmente rimanere fermi e fare un passo indietro.

Un aspetto importante, che lei ha giustamente rimarcato, è di come, per fortuna, anche se lo Stato italiano in questo momento si appresta a regolamentare la tematica - domani proprio nella conferenza dei Presidenti si discuterà di un documento che riguarda il disegno di legge governativo sull'intelligenza artificiale, che pone alcuni paletti interessanti - la verità è che il Regolamento europeo è già pienamente applicabile.

Il Regolamento europeo è fino adesso l'unica regolamentazione nel mondo sull'intelligenza artificiale ed è completo, garantistico, attento in ogni particolare, ai rischi di abuso, e di cattivo uso dell'intelligenza artificiale.

Noi quindi, declinandole nel tempo e presentandole nei piani annuali del digitale, presenteremo delle novità, alcune piuttosto facili e subito applicate, altre un po' più complicate, che però - ripeto - non eviteranno mai una presenza umana di controllo e di vigilanza perché, comunque, per quanto si possa ragionare sull'intelligenza artificiale, quest'ultima non si sostituirà mai all'intelligenza umana, e devo dire anche alla stupidità umana.

Presidente - Ci sono altri interventi? Consigliera Erika Guichardaz.

Guichardaz E. (PCP) - Ritirerei l'ordine del giorno, ma spiego la motivazione, nel senso che, a mio avviso, comunque un accenno al rapporto tra l'intelligenza artificiale e il lavoro andava fatto all'interno di questa legge.

Comprendo che l'Assessore ci faccia notare che esistono un piano triennale e un progetto triennale, ma secondo me proprio all'interno di un disegno di legge andava esplicitato: così come abbiamo esplicitato tante altre cose, andava esplicitato anche il rapporto tra l'intelligenza artificiale e il lavoro.

Avremo modo comunque, come ha detto l'assessore Caveri, di parlarne e di discuterne in Commissione per un aspetto, sotto questo punto di vista, più operativo, quindi ritiriamo l'ordine del giorno.

Presidente - L'ordine del giorno è ritirato. Ordine del giorno n. 4, sempre di PCP. Consigliera Erika Guichardaz ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Quest'ordine del giorno invece si concentra su un articolo particolare che è quello dei progetti di pubblica utilità, progetti che in qualche modo vengono, se vogliamo, un po' stravolti all'interno di questo disegno di legge, perché diventano una misura di politica attiva, temporanea e straordinaria, e in qualche modo vedono la partecipazione - come già peraltro ora - invece, con gli Enti locali e le loro forme associate ma non daranno luogo a rapporti di lavoro.

Nell'articolato, rispetto ai progetti di pubblica utilità, si prevede che la Giunta stabilisca, con propria deliberazione adottata, previo il parere del CPEL, le tipologie di progetto, le modalità e i criteri di realizzazione delle misure.

Quello che noi chiediamo in quest'impegnativa, visto l'importanza proprio dei PIA all'interno del tessuto sociale della nostra comunità - spesso sono stati evocati all'interno di tante delle nostre iniziative in Consiglio regionale - è di poter vedere preventivamente in Commissione quella bozza di deliberazione che dovrebbe essere quindi stabilita solo con il CELVA ma che, in qualche modo, forse avrebbe senso che passasse anche all'interno delle Commissioni interessate.

Presidente - Per il Governo, assessore Bertschy.

Bertschy (UV) - Noi siamo dell'idea, se si ritiene di fare un passaggio in Commissione, di farlo a illustrare la deliberazione, non la bozza, nel senso che il documento verrà elaborato all'interno di azioni annuali della programmazione triennale del piano politiche del lavoro, quindi con la concertazione con tutti gli attori che fanno parte del Consiglio politiche del lavoro che, con la nuova legge, saranno ancora più numerosi.

Venire a fare un'illustrazione è dovuto, oggi ci impegniamo con un ordine del giorno, per un domani si può anche magari immaginare di modificare la legge; presentare una bozza invece vuol dire ridiscutere completamente il lavoro che è stato fatto.

Se siete d'accordo quindi noi possiamo emendare in questo senso: "Impegna l'Assessore competente a illustrare i contenuti della deliberazione che disciplina progetti di utilità pubblica alle Commissioni competenti", altrimenti ci asterremo sull'ordine del giorno.

Presidente - Consigliera Erika Guichardaz ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Per dire: "No, grazie, Assessore". Per illustrarceli... credo che una bozza di delibera la possiamo leggere e comprendere, cioè una delibera, perché quello che lei dice è che ci sarebbe già una delibera e ci verrebbe solo in qualche modo illustrata una volta che è già stata fatta, quindi senza possibilità di coinvolgimento da parte delle Commissioni competenti. No, non accettiamo l'emendamento e portiamo avanti l'ordine del giorno.

Presidente - Ci sono altri interventi? Non vedo richieste, mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rosaire, Sapinet e Testolin).

L'ordine del giorno non è approvato.

Presidente - Consigliera Minelli ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Non so se sia intenzione della Presidenza fare adesso la solita pausa per il cambio d'aria, in quel caso potremmo esaminare i subemendamenti che sono arrivati, altrimenti chiediamo una breve sospensione.

Presidente - Approfittiamo della richiesta per sospendere i lavori, arieggiare i locali e analizzare gli emendamenti e i subemendamenti. Il Consiglio è sospeso.

La seduta è sospesa dalle ore 17:21 alle ore 17:46.

Bertin (Presidente) - Riprendiamo i lavori dopo la pausa. Abbiamo analizzato e votato gli ordini del giorno, siamo ora all'articolato. Iniziamo subito con un emendamento, emendamento n. 1 di PCP al titolo del disegno di legge. Per illustrare l'emendamento, la consigliera Minelli ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Brevemente, noi proponiamo una modifica per il titolo del D.L. 41, perché l'attuale formulazione, a nostro avviso, non rimanda alla reale integrazione tra l'organizzazione dei servizi al lavoro e il sistema della formazione professionale, ma ravvisiamo una sorta di giusta opposizione.

La proposta è di un nuovo titolo che ponga l'accento sull'integrazione tra i servizi per l'impiego, le politiche attive del lavoro e le politiche formative, che sono tutti elementi che nella relazione introduttiva si ritrovano.

Non so se è il caso che illustri già anche l'emendamento successivo... No, perché è un altro articolo, mi dica lei.

Presidente - Come preferisce.

Minelli (PCP) - Però dopo c'è un subemendamento, quindi forse va prima illustrato...

Presidente - Uno alla volta. Assessore Bertschy, ne ha facoltà.

Bertschy (UV) - La valutazione che ha portato a questo titolo è proprio perché si tratta di due sistemi che sono separati nel testo e autonomi nella loro funzione, l'integrazione si realizza attraverso le politiche attive che tutto il testo poi propone di realizzare, quindi non accogliamo l'emendamento.

Presidente - Ci sono altri interventi sull'emendamento? Altrimenti lo mettiamo in votazione. Stiamo votando l'emendamento n. 1 del gruppo PCP, relativo al titolo del D.L. Mettiamolo in votazione, la votazione è aperta, la votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 2

Favorevoli: 2

Astenuti: 33 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lavy, Lucianaz, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Planaz, Restano, Rosaire, Sammaritani, Sapinet e Testolin).

L'emendamento non è approvato.

Passiamo ora all'emendamento n. 2 di PCP all'articolo 1 della legge. Consigliera Minelli ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - L'emendamento recepisce anche alcune osservazioni che sono state fatte durante le audizioni in Commissione, sia dalla parte sindacale sia da alcune associazioni dei consumatori, in pratica sopprime una parte dell'articolo, cioè le parole "In tutte le sue forme".

Lo scopo è di cercare di evitare che rientrino dei contratti di lavoro individuali e collettivi con dei livelli salariali che non prevedono una vita dignitosa.

Noi crediamo che quest'espressione possa essere eliminata; non cambia comunque lo spirito della legge.

Lo chiediamo anche perché in una parte della legge si pone l'accento sulla libertà delle scelte dei lavoratori, qui però ci sembra che questo ponga invece una limitazione.

Presidente - Assessore Bertschy, ne ha facoltà.

Bertschy (UV) - Non riteniamo di accettare l'emendamento, perché in tutte le sue forme è riferito alla cultura del lavoro, non alla parte contrattualistica. "Diffondere la cultura del lavoro in tutte le sue forme". È proprio per questo che l'accezione è importante, perché è uno degli obiettivi e delle finalità della legge.

Ci asterremo quindi sull'emendamento.

Presidente - Se non vi sono altri interventi, mettiamo in votazione l'emendamento n. 2 di PCP all'articolo n. 1 del D.L.. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 2

Favorevoli: 2

Astenuti: 33 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lavy, Lucianaz, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Planaz, Restano, Rosaire, Sammaritani, Sapinet e Testolin).

L'emendamento non è approvato.

Mettiamo ora in votazione l'articolo 1 del D.L.. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 16 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Restano e Sammaritani).

L'articolo n. 1 è approvato.

All'articolo n. 2 vi è l'emendamento n. 3 di PCP più il subemendamento n. 1 dell'assessore Bertschy.

Illustriamo prima l'emendamento e poi i subemendamenti. La votazione sarà prima sull'emendamento e poi sugli emendamenti. Consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - L'emendamento n. 3, il nostro emendamento, in pratica chiede una formulazione diversa: "Incentivare la partecipazione attiva dei cittadini alla ricerca del lavoro e individuare meccanismi che prevedano una condizionalità fra le misure di sostegno al reddito, o la fruizione dei servizi per il lavoro, e l'effettiva disponibilità ad attivare una ricerca di lavoro o a partecipare a misure di politica attiva del lavoro".

Questa formulazione ha lo scopo di mantenere la centralità della persona, che sia essa un lavoratore o un disoccupato - che, a nostro avviso, non deve soltanto essere enunciata nei principi generali della legge ma resa effettiva, garantendo l'esercizio di questa libertà di scelta nella costruzione dei propri percorsi lavorativi.

La formulazione che è presente nella legge parla semplicemente di accettare offerte di lavoro e ci sembra che sia generica e un po' impositiva.

Abbiamo visto il subemendamento che viene proposto dall'Assessore: si aggiunge, rispetto alla formulazione originaria, un aggettivo che è "Congruo".

"Accettare offerte di lavoro congrue": noi riteniamo che per questo piccolo su-emendamento però non si vada nella direzione di ciò che invece volevamo, anche perché diventa difficile stabilire chi decida che siano congrue o meno queste offerte di lavoro. Quindi noi lo manteniamo e portiamo al voto l'emendamento.

Presidente - Assessore Bertschy.

Bertschy (UV) - Di questo aspetto avevamo già parlato nella seconda audizione in Commissione. Capisco l'intento politico, però poi ci sono delle norme da rispettare.

Noi abbiamo fatto questo subemendamento per rispettare le disposizioni che sono date dal decreto legislativo 150/2015 che all'articolo 21 comma 7 lettera D recita: "In caso di mancata accettazione, in assenza di giustificato motivo di un'offerta di lavoro congrua, ai sensi dell'articolo 25, la decadenza della prestazione e dello stato di disoccupazione" ed è quello che andiamo ad aggiungere, ovviamente con l'obiettivo di fare in modo che in quel "Congruo", ci sia tutto quello che serve per garantire da un lato che le persone - ottenuta la formazione, fatto il lavoro che devono realizzare, attraverso le politiche messe a disposizione dei servizi per il lavoro - possano rientrare nel mercato del lavoro, ma in un mercato del lavoro che ovviamente deve offrire delle possibilità d'inserimento attinenti sia alle competenze, che alle distanze, quelle territoriali, in particolare, che nella nostra regione incidono.

Dall'altra parte sappiamo tutti che dovremmo cercare anche di motivare le persone - noi ci occupiamo di politiche attive - a rientrare nel mercato del lavoro e a utilizzare tutti gli strumenti necessari perché attraverso il lavoro le persone perseguano i loro obiettivi e anche il proprio interesse a costruirsi dei percorsi nella vita.

Da parte nostra è accolto lo spirito del nostro emendamento, però non possiamo sicuramente andare contra legem.

Presidente - Come detto, mettiamo prima in votazione il subemendamento. La votazione è aperta, la votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 16 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Restano e Sammaritani).

Il subemendamento è approvato.

Avendo approvato il subemendamento, decade l'emendamento. Mettiamo in votazione l'articolo n. 2 così come modificato.

La votazione è aperta, la votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 16 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Restano e Sammaritani).

L'articolo n. 2 è approvato.

All'articolo n. 3 vi è l'emendamento n. 1 della Lega più subemendamenti 7 dell'assessore Bertschy.

Per illustrare l'emendamento della Lega, il consigliere Manfrin ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Quest'emendamento prende vita a fronte del confronto che si è tenuto in seno alla V Commissione consiliare ed è sostanzialmente un emendamento che va a inserire, oltre alla parte delle persone con disabilità, anche la figura del caregiver, quindi l'articolo così riformulato - oltre che la conciliazione, quindi un'attenzione particolare in più rispetto alle persone con disabilità - ricomprenderebbe un'attenzione in più anche per i loro caregiver, che fanno parte dell'ambito familiare in cui vive la persona disabile, quindi avere un'attenzione per i ritmi e per le tempistiche e anche per le attività che svolgono i caregiver è un valore aggiunto che secondo noi va esattamente nella direzione di tutelare le persone che hanno una maggiore debolezza.

Presidente - Assessore Bertschy, ne ha facoltà.

Bertschy (UV) - Semplicemente per dire che siamo d'accordo sul principio, lo subemendiamo come da subemendamento 8, ritenendo appunto sempre la figura del caregiver lavoratore, nella sua funzione di lavoratore.

Presidente - Se non vi sono altri interventi, mettiamo in votazione il subemendamento. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 35

Il subemendamento è approvato all'unanimità.

Decade dunque l'emendamento n. 1 della Lega e votiamo l'articolo 3, così come modificato. La votazione è aperta. La votazione à chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 35.

L'articolo n. 3 è approvato all'unanimità.

Mettiamo in votazione, se non vi sono interventi, l'articolo n. 4. Non vedo richieste, la votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 35.

L'articolo n. 4 è approvato all'unanimità.

Articolo n. 5, non vedo richieste d'intervento, mettiamolo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 35.

L'articolo n. 5 è approvato all'unanimità.

All'articolo n. 6 c'è l'emendamento n. 4 di PCP che non viene illustrato. Lo mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 9

Favorevoli: 9

Astenuti: 26 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz,

Lucianaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Planaz, Restano, Rosaire, Sapinet e Testolin).

L'emendamento non è approvato.

Mettiamo ora in votazione l'articolo n. 6.

La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 24

Favorevoli: 24

Astenuti: 11 (Baccega, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron e Sammaritani).

L'articolo n. 6 è approvato.

Articolo n. 7, mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 24

Favorevoli: 24

Astenuti: 11 (Baccega, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron e Sammaritani).

L'articolo n. 7 è approvato.

Articolo n. 8, non vedo richieste d'intervento, mettiamolo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 16 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Restano e Sammaritani).

L'articolo n. 8 è approvato.

All'articolo n. 9 vi è l'emendamento n. 1 delle Commissioni Quarta e Quinta. Se non viene illustrato, lo mettiamo direttamente in votazione.

La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 16 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Restano e Sammaritani).

L'emendamento n. 1 è approvato.

Mettiamo in votazione l'articolo 9. Posso dare stesso risultato? Stesso risultato.

All'articolo n. 10, c'è un emendamento, n. 5, n. 6 e n. 7 di PCP. Per illustrare gli emendamenti all'articolo n. 10, la consigliera Minelli ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - I tre piccoli emendamenti proposti per quest'articolo chiedono d'inserire nella rete regionale dei servizi e delle politiche del lavoro tre soggetti. Il primo è Sviluppo Lavoro Italia, che è la società che dal primo marzo 2024 è subentrata ad AMPAL Servizi e riteniamo che, visto che la rete regionale deve interagire con la rete nazionale, sia corretto dichiarare la nuova agenzia.

Poi si propone d'inserire all'interno della rete anche la Consigliera regionale di parità e le associazioni dei consumatori. Recepiamo in questo modo una richiesta, che riteniamo condivisibile, che è stata espressa in audizione in Commissione.

Presidente - Altri interventi? Assessore Bertschy ne ha facoltà.

Bertschy (UV) - Per quanto riguarda l'emendamento n. 5, non riteniamo di portare all'interno della rete dei servizi Sviluppo Lavoro Italia, però ovviamente con loro c'è l'ex Anpal dove c'è tutto il lavoro di collaborazione con rispetto dei ruoli reciproci, però non riteniamo di portali all'interno.

Sull'emendamento n. 6 accogliamo la Consigliera di parità, mentre per quanto riguarda l'Associazione consumatori - lo dico adesso, ma lo potevamo anche dire prima - non si tratta di non rispettare e soprattutto di non valorizzare il ruolo dell'associazione Consumatori, ma non è all'interno della loro finalità. C'è con l'Associazione da parte di tutto il Governo un'ampia collaborazione sulle finalità previste dalla legge 6/2004.

Presidente -Se non vi sono altri interventi, mettiamo in votazione l'emendamento n. 5 di PCP. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 2

Favorevoli: 2

Astenuti: 33 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lavy, Lucianaz, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Planaz, Restano, Rosaire, Sammaritani, Sapinet e Testolin).

L'emendamento n. 5 non è approvato.

Mettiamo in votazione ora l'emendamento n. 6 di PCP... Assessore Bertschy, ne ha facoltà.

Bertschy (UV) - Mi scuso, probabilmente in tutti questi numeri cominciamo a fare un po' di confusione. Non riteniamo la Consigliera di parità all'interno della rete di servizi perché è già presente nel Consiglio politiche del Lavoro. Avevo detto accoglibile in termini politici ma non in termini legislativi amministrativi; fa già parte della rete proprio perché parte del Consiglio politiche del lavoro, quindi mi scuso per la comunicazione di prima.

(interruzione fuori microfono)

Bertschy (UV) - ...Sì, però è un ruolo diverso.

Presidente - Posso dare lo stesso risultato o metto in votazione? Stesso risultato per l'emendamento n. 6. Mettiamo in votazione l'emendamento n. 7. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 9

Favorevoli: 9

Astenuti: 26 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lucianaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Planaz, Restano, Rosaire, Sapinet e Testolin).

L'emendamento n. 7 non è approvato.

Mettiamo in votazione l'articolo n. 10 del D.L.. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 16 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Restano e Sammaritani).

L'articolo n. 10 è approvato.

All'articolo n. 11 vi è l'emendamento n. 8 di PCP - sostitutivo dell'articolo 11 e aggiuntivo dell'articolo 11bis e 11ter - che non sarà posto al voto in quanto non è stato ritenuto ammissibile, ma può essere illustrato e può essere oggetto della discussione. Per illustrarlo, la consigliera Minelli ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Molto brevemente, spendo soltanto tre secondi per dire che non ho capito bene la spiegazione dell'Assessore sulla questione della Consigliera di parità, ma me lo farò poi spiegare, anche perché ho visto che, per esempio, la Sovrintendente è sia nel Consiglio Politiche del Lavoro sia nella rete, però me lo farò spiegare.

Su quest'emendamento noi chiedevamo - e poi ci è stato spiegato che non è possibile accogliere l'emendamento perché non sono state quantificate delle spese - che si ritornasse un po' alla formulazione della legge 7/2003, che distingueva i compiti di tre diversi organismi, vale a dire l'Osservatorio economico e del mercato del lavoro, il Centro di orientamento e il Centro per il diritto al lavoro dei disabili e degli svantaggiati.

Ci è stato detto in Commissione, durante le audizioni da parte dei tecnici, che questa sostanziale suddivisione - o comunque queste funzioni - rimane nella sostanza per quello che riguarda il primo dei tre organismi, mentre per gli altri ci è stato detto che rientrano nei LEP, nei Livelli essenziali delle Prestazioni, e quindi non compaiono.

È vero che le attività previste dalla legge 7/2003 per questi due organismi si ritrovano in parti del disegno di legge, però, a nostro avviso, si perdono in questa maniera le connotazioni specifiche che vedono, vicino alle attività che sono ricoperte dai LEP, molte iniziative che sono connesse al Piano triennale della politica del lavoro e ad altre attività che lo Stato ha demandato alla Regione.

La richiesta quindi era quella di ripristinare la formulazione originaria con la suddivisione dei compiti, con lo scopo finale di dare una maggiore stabilità interna per quello che riguarda i servizi per l'impiego.

Presidente - Come detto, l'emendamento non sarà posto in votazione. Votiamo pertanto l'articolo n. 11. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 26

Favorevoli: 26

Contrari: 9 (Aggravi, Baccega, Brunod, Guichardaz Erika, Lucianaz, Marquis, Minelli, Planaz e Restano).

L'articolo n. 11 è approvato.

Mettiamo in votazione l'articolo n. 12. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 28

Favorevoli: 28

Astenuti: 7 (Aggravi, Brunod, Guichardaz Erika, Lucianaz, Minelli, Planaz e Restano).

L'articolo n. 12 è approvato.

All'articolo n. 13 vi è l'emendamento n. 9 di PCP. Si dà per illustrato, lo mettiamo in votazione. Mettiamo in votazione l'emendamento n. 9 di PCP. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 9

Favorevoli: 9

Astenuti: 26 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lucianaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Planaz, Restano, Rosaire, Sapinet e Testolin).

L'emendamento n. 9 non è approvato.

Votiamo l'articolo n. 13, posso dare lo stesso risultato dell'emendamento? No, mettiamolo in votazione. La votazione è aperta, la votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 33

Favorevoli: 33

Astenuti: 2 (Guichardaz Erika e Minelli).

L'articolo n. 13 è approvato.

Mettiamo in votazione l'articolo n. 14. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 33

Favorevoli: 33

Astenuti: 2 (Guichardaz Erika e Minelli).

L'articolo n. 14 è approvato.

Emendamento n. 10 di PCP sull'emendamento. Consigliera Minelli ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - L'emendamento chiede di esplicitare, nell'articolo che viene dedicato alla sicurezza sul lavoro, la necessità di prevedere degli accorgimenti, che sembrano in apparenza banali, ma che riteniamo fondamentali per una reale inclusione e sicurezza sul luogo del lavoro delle persone con disabilità.

Noi avevamo proposto questa formulazione: "Predisposizione nei luoghi di lavoro di itinerari dedicati a persone con disabilità motoria e sensoriale, al fine di agevolare gli spostamenti quotidiani e le eventuali evacuazioni in situazioni di emergenza".

Dico già che su quest'emendamento c'è un subemendamento dell'Assessore che chiede, in alternativa alla nostra formulazione, di promuovere la predisposizione nei luoghi di lavoro degli itinerari dedicati a queste persone.

Dal nostro punto di vista, sia questa sia anche delle modificazioni che vengono proposte per emendamenti successivi sono più blande rispetto alla nostra formulazione, però accettiamo anche questa formulazione, chiedendo che questa predisposizione, così come promozione della predisposizione, venga poi applicata in maniera stringente e non rimanga soltanto una dichiarazione di intenti.

Presidente - Mettiamo in votazione il subemendamento che è già stato illustrato. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 35

Il subemendamento è approvato all'unanimità.

Decade l'emendamento n. 10 di PCP.

Votiamo l'articolo 15 così come modificato. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 35

L'articolo n. 15 è approvato all'unanimità.

All'articolo n. 16 vi è l'emendamento n. 11 e 12 di PCP con il subemendamento dell'assessore Bertschy. Per l'illustrazione dei due emendamenti, la Consigliera Minelli ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - L'emendamento n. 12 del nostro gruppo vuole promuovere le certificazioni di genere all'interno delle imprese. Noi abbiamo scritto nella formulazione: "Prevede la promozione della certificazione della parità di genere", l'Assessore ha modificato con "Promuove la certificazione della parità di genere", anche qui la formulazione, come spesso accade, è più soft, ma va bene anche questa.

Presidente -C'è anche l'emendamento n. 11. Consigliera Minelli, per illustrare l'emendamento n. 11.

Minelli (PCP) - Chiedo scusa, cominciamo a essere tutti stanchi.

L'emendamento n. 11 riguarda invece la lettera D del comma 2 dell'articolo 16; chiediamo di sostituire ciò che c'è scritto con "La promozione di misure innovative sperimentali di welfare aziendale e pratiche di lavoro flessibile o di telelavoro, con particolare attenzione alle persone con disabilità che ne facciano richiesta, e l'incentivazione di progetti sperimentali proposti da altri enti pubblici o da imprese private per il perseguimento delle finalità di cui all'articolo 3".

L'obiettivo è sottolineare l'importanza delle pratiche di lavoro innovative per le persone con disabilità, sempre nell'ottica di una loro migliore inclusione sociale, cosa che noi riteniamo debba essere presa in considerazione in qualsiasi momento.

Presidente - Mettiamo in votazione l'emendamento n. 11 di PCP. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 9

Favorevoli: 9

Astenuti: 26 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lucianaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Planaz, Restano, Rosaire, Sapinet, Testolin).

L'emendamento n. 11 non è approvato.

Consigliere Manfrin vuole intervenire sull'emendamento 12 e subemendamento, ne ha facoltà.

Manfrin (PCP) - Intervengo su questo subemendamento perché devo dire che già la formulazione di quest'articolo non mi aveva mosso a sentimenti positivi. Leggendo per esempio già quello che è contenuto all'interno del comma 3, dove si prevede un'intesa quale integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali ed ecologiche nelle loro operazioni commerciali, mi sono immaginato le preoccupazioni sociali ed ecologiche delle aziende.

Io credo che le aziende vadano messe nelle condizioni di essere libere di fare impresa, ovviamente nel rispetto delle normative e di quello che è previsto per legge, ma già introdurre e politicizzare un discorso, secondo noi, non mette quest'azione nella corretta direzione.

Se a questo aggiungiamo anche la questione e un ulteriore appesantimento della promozione della certificazione della parità di genere, anzi, nella riformulazione dell'Assessore promozione e certificazione a parità di genere, diciamo che non andiamo nella direzione di semplificare, ma andiamo nella direzione di dare ulteriore carico e ulteriori oneri ad aziende.

Peraltro ricordo che con il collega Perron abbiamo anche chiesto in sede di audizione in V Commissione quali fossero i costi di certe operazioni e di certe certificazioni di cui ovviamente si sente spesso parlare ma poi, in soldoni, non si conoscono i dettagli, ebbene, non sapevano neanche le rappresentanti che ne parlavano di cosa si trattasse, non sapevano bene quantificare quali erano i costi e neanche quali erano i benefici.

Sinceramente, in promozioni di questo tipo noi non vediamo un beneficio per le aziende e non vediamo in maniera positiva per le aziende - e soprattutto per il lavoro e per le imprese - l'obbligo di seguire alcuni orientamenti ideologici e politici che, in realtà, dovrebbero stare ben lontani dal mondo del lavoro.

Il gruppo Lega ovviamente voterà in maniera contraria.

Presidente - Mettiamo in votazione il subemendamento dell'assessore Bertschy. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 33

Votanti: 33

Favorevoli: 20

Contrari: 13

Il subemendamento è approvato.

L'emendamento decade. Mettiamo in votazione l'articolo n. 16. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 26

Favorevoli: 19

Contrari: 7

Astenuti: 9 (Aggravi, Baccega, Brunod, Guichardaz Erika, Lucianaz, Marquis, Minelli, Planaz e Restano).

L'articolo n. 16 è approvato.

All'articolo n. 17 vi sono gli emendamenti n. 2 e 3 delle Commissioni Quarta e Quinta. Diamo per illustrati i due emendamenti e li mettiamo in votazione congiunta. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 33

Favorevoli: 33

Astenuti: 2 (Guichardaz Erika e Minelli)

Gli emendamenti n. 2 e 3 sono approvati.

Mettiamo ora in votazione l'articolo n. 17. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 33

Favorevoli: 33

Astenuti: 2 (Guichardaz Erika e Minelli)

L'articolo n. 17 è approvato.

All'articolo n. 18 vi sono l'emendamento n. 13 di PCP, l'emendamento n. 14 sempre di PCP più il subemendamento n. 4 dell'assessore Bertschy.

Per illustrare i due emendamenti, la consigliera Minelli ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - L'emendamento n. 13 riveste per noi una certa importanza, ha lo scopo di esplicitare una modalità d'inclusione lavorativa per le persone con disabilità, che è rappresentata dalle tecnologie informatiche e dalle tecniche realizzate attualmente per rendere il più possibile accessibili i prodotti hardware e software anche per queste persone.

La formulazione che proponiamo è quella alla lettera F che è internamente sostitutiva dell'attuale: "Promuovere l'integrazione, l'orientamento e l'inserimento lavorativo delle persone con disabilità, in particolare attraverso l'uso e la diffusione di tecnologie assistive di tipo digitale" che sono quelle che in questo momento permettono davvero una reale inclusione.

Illustro anche l'emendamento n. 14, che riguarda invece i cittadini di origine straniera, chiediamo di "Promuovere specifiche iniziative per l'integrazione sociale dei cittadini attraverso la promozione di corsi di lingua italiana, in collaborazione con l'Assessorato competente in materia di istruzione e con le altre attività formative destinate agli adulti".

Riteniamo che l'apprendimento e la conoscenza della lingua siano lo strumento principe d'integrazione in senso generale, e in particolare nell'ambito lavorativo, e crediamo anche che occorra valorizzare le attività di formazione che già sono presenti sul territorio.

Su quest'emendamento c'è un subemendamento dell'Assessore che cambia un po' la formulazione, dice non "In particolare" come chiedevamo noi ma "Tra cui la promozione di corsi di lingua italiana" che è una formulazione che accettiamo.

Presidente - Assessore Bertschy, ne ha facoltà.

Bertschy (UV) - Per dire che siamo a favore dell'emendamento 13, ovviamente il subemendamento serve per chiarire meglio le attività anche riguardo alle altre lingue.

Presidente - Mettiamo in votazione pertanto l'emendamento n. 13 di PCP. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 35

L'emendamento n. 13 è approvato all'unanimità.

Mettiamo in votazione il subemendamento n. 4 dell'assessore Bertschy. C'è una richiesta d'intervento, pertanto prima la richiesta d'intervento. Consigliere Manfrin ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Abbiamo preso atto della proposta formulata dalle colleghe che va nella direzione che noi riteniamo un po' atipica, cioè da una parte di fornire a spese dell'Amministrazione degli strumenti a cittadini stranieri per competere sul mercato del lavoro con i cittadini che invece sono residenti in Valle d'Aosta, ma la cosa che abbiamo trovato particolarmente curiosa è che sia le colleghe sia la proposta di recepimento formulata dall'Assessore vadano nella direzione di promuovere corsi di lingua italiana.

Essendo noi una regione bilingue ed essendovi una maggioranza a guida autonomista, ci saremmo aspettati una riformulazione che comprendesse anche la lingua francese, ma questo non è stato, quindi ci permettiamo di non concordare con la formulazione che è stata effettuata, né nel merito né nel metodo, quindi ovviamente il gruppo Lega voterà in maniera contraria.

Presidente - Assessore Bertschy, ne ha facoltà.

Bertschy (UV) - Nella riformulazione si dice "Tra cui", quindi non esclude la lingua francese. Devo dire che questa è una delle cose più richieste dalle imprese in questo momento, soprattutto perché è un tema che fa parte dei progetti d'inclusione al lavoro e delle politiche che vanno sviluppate, per cui nel "Tra cui" esiste la possibilità di scegliere, a seconda degli ambienti di lavoro, perché poi questo è molto importante ed è inclusivo assolutamente delle due lingue, francese e italiano, e soprattutto delle possibilità che avremo di dare all'integrazione dei lavoratori stranieri tutte le possibilità per inserirsi perché, ripeto, questo è uno dei temi più richiesti dalle imprese.

Presidente - Mettiamo ora in votazione il subemendamento dell'assessore Bertschy. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 7 (Aggravi, Baccega, Brunod, Lucianaz, Marquis, Planaz e Restano).

Il subemendamento è approvato.

L'emendamento n. 14 di PCP decade. Mettiamo ora in votazione, se non vi sono richieste d'intervento, l'articolo n. 18. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 28

Favorevoli: 21

Contrari: 7

Astenuti: 7 (Aggravi, Baccega, Brunod, Lucianaz, Marquis, Planaz e Restano).

L'articolo n. 18 è approvato.

Articolo n. 19, non vi sono richieste d'intervento, lo mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 16 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Restano e Sammaritani).

L'articolo n. 19 è approvato.

All'articolo n. 20 vi è l'emendamento n. 15 di PCP. Per illustrare l'emendamento, consigliera Minelli ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Anche di questo emendamento, o comunque di questa questione sui tirocini extracurricolari, abbiamo discusso in Commissione alla presenza anche del Presidente di ADAVA e abbiamo ritenuto importante inserire nel comma 1 dell'articolo 20 i tirocini extracurriculari.

In sostanza l'unica variazione rispetto alla formulazione originaria è questa: "Attivazione di tirocini curriculari, extracurriculari e di contratti di apprendistato nelle tipologie previste dal decreto legislativo 81", questo perché i tirocini extracurriculari sono previsti, sono normati nella nostra regione e ci sembra opportuno che rientrino anche questi a tutti gli effetti in una legge quadro sul lavoro nella nostra regione.

Ci è stato risposto anche in audizione che si potrà fare questa cosa con un atto amministrativo, che è uno strumento sicuramente utile ma che, a nostro avviso, ha un significato diverso e la valorizzazione dei tirocini extracurriculari è prevista anche dal recente Piano nuove competenze transizione, legato al PNRR, approvato con un decreto interministeriale lo scorso marzo.

Quando ne abbiamo discusso in Commissione, ricordo che il Presidente di ADAVA ci ha anche detto "Questa è una cosa che probabilmente, quando se ne discusse nel Piano politiche del lavoro, è un po' sfuggita", ma ha sottolineato l'importanza di questi tirocini; da qui la richiesta.

Presidente - Assessore Bertschy ne ha facoltà.

Bertschy (UV) - Accogliamo l'emendamento, anche se è una delle attività che è già in corso e proprio ADAVA sta utilizzando una delle misure che noi abbiamo attivato da tre anni sui tirocini extracurriculari, estendendola a quelle associazioni di categoria. É un tema da gestire con molta attenzione, perché, se viene interpretato nella sua giusta finalità, diventa un momento di formazione per i ragazzi. Non si deve trasformare tutto questo e credo che sappiate quanto siano sotto osservazione in attività di prestazione di lavoro, quindi i tirocini extracurricolari, in particolare, debbono essere finalizzati a un percorso di formazione di conoscenza di nuovi settori lavorativi e di formazione dei nostri ragazzi e su questo, essendo già un'attività in corso, non c'è problema ad aggiungerlo alle finalità dell'articolo 20.

Presidente - Non vi sono altri interventi, mettiamo in votazione l'emendamento n. 15 di PCP. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 35

L'emendamento è approvato all'unanimità.

Mettiamo in votazione l'articolo n. 20. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 33

Favorevoli: 33

Astenuti: 2 (Guichardaz Erika e Minelli).

L'articolo n. 20 è approvato.

Mettiamo in votazione l'articolo n. 21. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 32

Favorevoli: 32

Astenuti: 2 (Guichardaz Erika e Minelli).

L'articolo n. 21 è approvato.

Mettiamo in votazione l'articolo n. 22. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 24

Favorevoli: 24

Astenuti: 11 (Baccega, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron e Sammaritani).

L'articolo n. 22 è approvato.

All'articolo n. 23 vi sono gli emendamenti n. 16 e 17 di PCP, l'emendamento n. 2 della Lega, il subemendamento n. 8 dell'assessore Bertschy, l'emendamento n. 4 delle Commissioni Quarta e Quinta. Consigliera Erika Guichardaz per illustrare gli emendamenti n. 16 e 17.

Guichardaz E. (PCP) - L'emendamento 16 prevede una riformulazione del primo comma invertendo un po' e dando una mission diversa alla questione della formazione professionale, quindi la modifica direbbe: "La formazione professionale finalizzata ad acquisire, aggiornare e qualificare le competenze per favorire l'ingresso e il reingresso nel mercato del lavoro si rivolge in particolare a", quindi è un modo per, in qualche modo, valorizzare sotto questo punto di vista la parte formativa.

L'emendamento n. 17 invece prevede che, fra le persone a cui si rivolge la formazione, vengano inserite anche le donne vittime di violenza seguite dal Centro donne contro la violenza di Aosta.

Presidente - Sempre su quest'articolo, vi è l'emendamento n. 2 della Lega. Consigliere Manfrin, per l'emendamento n. 2 della Lega.

Manfrin (LEGA VDA) - Per illustrare l'emendamento n. 2, che viene recepito con il subemendamento da parte dell'Assessore che va nella direzione di ricomprendere, fra le categorie su cui si concentra un'azione, anche una categoria che era stata esclusa - ne avevamo parlato anche in V Commissione - ovvero la figura della persona che è prossima alla pensione.

Come sapete, abbiamo trattato per lungo tempo di quelli che una volta si chiamavano "Esodati" grazie alla legge Fornero; adesso quel fenomeno evidentemente si è ridotto, non ha più la proporzione di quel tipo, ma rimane tutta una serie di persone a cui mancano pochi anni per arrivare al mondo alla pensione e che spesso vengono espulse dal mondo del lavoro, e purtroppo chiaramente, per questioni anagrafiche, non sono più attrattive per il mondo del lavoro, sia perché passerebbe poco tempo in attività, sia perché dovrebbero essere formate e quant'altro, e che quindi si trovano un po' in un limbo, quindi riteniamo che sia importante concentrare l'azione in questa direzione.

Mi permetto d'intervenire anche nel merito dell'emendamento 17 di PCP che individua nelle donne vittime di violenza seguite dal Centro donne contro la violenza di Aosta un'aggiunta all'elenco; il problema è che ci sono anche donne vittime di violenza e che non sono seguite dal Centro donne vittime contro la violenza, per cui è evidente che inserire una caratteristica di questo tipo sarebbe limitativo rispetto alla necessità che ci sono.

Ovviamente noi su questo ci asterremo.

Presidente - Assessore Bertschy, ne ha facoltà.

Bertschy (UV) - Dobbiamo rimanere tutti concentrati perché, tra emendamenti e subemendamenti e contro emendamenti, stiamo anche facendo impazzire gli uffici, quindi rischiamo di fare qualche errore, ma poi li recupereremo nei prossimi Consigli regionali.

Emendamento n. 16: noi siamo a favore anche di questa riformulazione che da un lato capiamo e probabilmente l'eliminare una parte della frase, sarebbe da implementare, nel senso di parlare anche di servizi e tutto il resto, ma va bene anche questa riformulazione che è riferita al mercato del lavoro, quindi è accoglibile.

Per quello che riguarda l'emendamento n. 17, commentavamo adesso facendo un'analisi un po' più approfondita che le parole del Consigliere Manfrin sono anche corrette, nel senso che bisognerebbe dire "Oltre al Centro donne contro la violenza di Aosta" anche tutti gli altri servizi che possono...

(Interruzione fuori microfono).

Bertschy (UV) - ...Qui sì, però non è detto in assoluto che uno si riferisca a un centro valdostano, quindi è comprensibile, ma non so se sia estendibile come concetto e se ci sia l'accordo di tutta l'Aula ...però, io trovo che sia corretto quest'aspetto. Lo dico perché lo commentiamo in diretta.

Per quello che riguarda invece l'emendamento della Lega e il contro emendamento, è assolutamente corretto sottolineare quest'aspetto, stiamo lavorando a una misura che abbiamo chiamato "Misura per gli over 58", poi lo definiremo anno per anno, però c'è una fetta di lavoratori, c'è una platea di lavoratori che a un certo punto fa sicuramente fatica a rientrare in un tessuto produttivo, quindi è sicuramente utile favorire quelle persone attraverso delle politiche che le possano portare alla conclusione della carriera lavorativa, lavorando ma in un sistema un po' più guidato e governato.

Chiediamo solo di poter definire, all'interno del Piano politiche del lavoro e del Piano politiche annuale, l'età di questa platea, perché potrebbe anche cambiare nel corso del tempo.

Presidente - Per quanto riguarda l'emendamento n. 17, se vi è l'accordo di tutta l'Aula, esso può essere modificato, l'importante è che la dicitura venga chiarita in modo preciso. Consigliera Erika Guichardaz ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Ho compreso quello che ha detto l'Assessore ed effettivamente potrebbero essere seguiti anche da Centri antiviolenza che sono situati altrove, quindi la formulazione potrebbe essere: "Donne vittime di violenza dei Centri antiviolenza", i CAV in sostanza, quindi più in generale.

(Intervento fuori microfono)

...allora mettiamo semplicemente "Le donne vittime di violenza".

Presidente - Attenzione, che potrebbero esserci problemi di applicazione, senza la specifica. Consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - Credo che il presidente Bertin abbia ragione, perché una formulazione che non preveda forse anche quello che è un ente riconosciuto potrebbe creare dei problemi, quindi possiamo togliere, se siete d'accordo, "Di Aosta" seguito "Dai centri antiviolenza" che poi sono i CAV che sono riconosciuti su tutto il territorio nazionale.

Presidente - In questo caso c'è il disaccordo della Lega, pertanto non può essere modificato. Pertanto si procede alla votazione dell'emendamento n. 16 di PCP. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 21

Favorevoli: 21

Astenuti: 14 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Ganis, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Perron, Planaz, Restano e Sammaritani).

L'emendamento n. 16 è approvato.

Mettiamo in votazione l'emendamento n. 17. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 21

Favorevoli: 21

Astenuti: 14 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Ganis, Lavy, Lucianaz,

Manfrin, Marquis, Perron, Planaz, Restano e Sammaritani).

L'emendamento n. 17 è approvato.

Mettiamo ora in votazione il subemendamento n. 8 dell'assessore Bertschy. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 35

Il subemendamento n. 8 è approvato all'unanimità.

Decade dunque l'emendamento n. 2 della Lega.

Vi è poi l'emendamento n. 4 delle Commissioni Quarta e Quinta, che diamo come illustrato e lo mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 35

L'emendamento n. 4 delle Commissioni è approvato all'unanimità.

Mettiamo ora in votazione l'articolo n. 23 così come modificato. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 35

L'articolo n. 23 è approvato all'unanimità.

Mettiamo in votazione l'articolo n. 24, se non ci sono richieste di intervento. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 33

Favorevoli: 33

Astenuti: 2 (Guichardaz Erika e Minelli).

L'articolo n. 24 è approvato.

Mettiamo in votazione l'articolo n. 25. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 24

Favorevoli: 24

Astenuti: 11 (Baccega, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron e Sammaritani).

L'articolo n. 25 è approvato.

Mettiamo in votazione l'articolo n. 26. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 35

L'articolo n. 26 è approvato all'unanimità.

Articolo n. 27, a quest'articolo vi è l'emendamento n. 18 di PCP. Si è prenotata la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - L'emendamento interviene sul comma 2 dell'articolo 27 e chiede di sostituirlo. In pratica quello che si vuol fare è prevedere l'esclusione dei costi per l'attivazione della formazione e dell'integrazione lavorativa per i soggetti interessati ma anche per le associazioni di supporto alle persone con disabilità.

Sappiamo che sono dei costi modesti, però rappresentano un aggravio finanziario che, nel complesso, considerate le persone che vengono seguite, non è indifferente e rappresenta, a questo punto, anche un ostacolo di tipo economico alla reale inclusività.

Presidente - L'emendamento è stato illustrato. Assessore Bertschy ne ha facoltà.

Bertschy (UV) - Noi riteniamo di non accoglierlo, proprio perché riteniamo che vada fatto e che non vadano discriminate, quindi è nella piena attività del lavoro e, ripeto, questa sta nella finalità della legge e dobbiamo perseguirla con il Piano politiche del lavoro, senza distinguere le categorie degli utenti.

Presidente - Mettiamo in votazione l'emendamento n. 18 di PCP. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 11

Favorevoli: 11

Astenuti: 24 (Aggravi, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lucianaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Planaz, Restano, Rosaire, Sapinet e Testolin).

L'emendamento n. 18 non è approvato.

Mettiamo ora in votazione l'articolo n. 27; non vedo richieste, la votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 33

Favorevoli: 33

Astenuti: 2 (Guichardaz Erika e Minelli).

L'articolo n. 27 è approvato.

Articolo n. 28. A quest'articolo vi è l'emendamento n. 19 di PCP più il subemendamento n. 5 dell'assessore Bertschy. Per illustrare l'emendamento, la consigliera Minelli ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - L'emendamento propone di sostituire il comma 3 dell'articolo 28 che reciterebbe con la nuova formulazione: "La Regione disciplina con propri atti le modalità e i criteri per l'accesso individuale alla formazione da parte dei cittadini anche attraverso idonee iniziative d'informazione".

Proponiamo questa frase che, a nostro avviso, ha lo scopo di chiarire il ruolo e l'azione della Regione. Nella formulazione originaria si utilizza il termine "Sovraintende" e, a nostro avviso, non è di facile comprensione e può generare delle confusioni e delle ambiguità.

Abbiamo visto che c'è un subemendamento, per cui si chiede di cambiare sostanzialmente una frase che diventa: "La Regione favorisce e coordina" al posto di "Disciplina", anche qui la formulazione è più debole nella vostra proposta, però accettiamo comunque questa mediazione.

Presidente - Possiamo mettere in votazione il subemendamento? La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 35

Il subemendamento n. 5 dell'assessore Bertschy è approvato.

Decade, conseguentemente, l'emendamento n. 19 di PCP.

Votiamo ora l'articolo n. 28, come modificato, la votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 26

Favorevoli: 26

Astenuti: 9 (Baccega, Distort, Foudraz, Ganis, Lavy, Manfrin, Marquis, Perron e Sammaritani).

L'articolo n. 28 è approvato.

Mettiamo in votazione l'articolo n. 29, non ci sono richieste d'intervento. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 30

Favorevoli: 30

Astenuti: 5 (Aggravi, Brunod, Lucianaz, Planaz e Restano).

L'articolo n. 29 è approvato.

Mettiamo in votazione l'articolo n. 30. Vi sono richieste d'intervento? Non ne vedo. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 26

Favorevoli: 26

Astenuti: 9 (Baccega, Distort, Foudraz, Ganis, Lavy, Manfrin, Marquis, Perron e Sammaritani).

L'articolo n. 30 è approvato.

Mettiamo in votazione l'articolo n. 31. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 16 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Restano e Sammaritani).

L'articolo n. 31 è approvato.

All'articolo n. 32 vi è l'emendamento n. 20 di PCP, emendamento soppressivo dell'articolo. Consigliera Minelli per l'illustrazione, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Come ha detto lei, l'emendamento propone la soppressione dell'articolo 32.

Condividiamo l'esigenza che occorra disciplinare i casi specifici oltre a quanto è già evidenziato dalla legge 21/2009, la casistica potrebbe essere però più agilmente oggetto di un regolamento e noi crediamo che non sia opportuno inserirla in una legge di disciplina organica in materia di lavoro, ma pensiamo che occorra intervenire direttamente sulla legge 21/2009.

Presidente - Assessore Bertschy ne ha facoltà.

Bertschy (UV) - L'emendamento n. 20 di PCP non è accoglibile, in quanto c'è l'urgenza di dare una risposta rispetto alla precedenza sulle chiamate pubbliche per questa categoria di utenti. Rimane l'impegno di rivedere la legge regionale 21/2009 ed è un lavoro che è in programmazione.

Presidente - Non vedo altre richieste, mettiamo in votazione l'emendamento n. 20 di PCP. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 2

Favorevoli: 2

Astenuti: 33 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lavy, Lucianaz, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Planaz, Restano, Rosaire, Sammaritani, Sapinet e Testolin).

L'emendamento non è approvato.

Mettiamo in votazione l'articolo n. 32. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 24

Favorevoli: 24

Astenuti: 11 (Baccega, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Manfrin,

Marquis, Minelli, Perron e Sammaritani).

L'articolo n. 32 è approvato.

Mettiamo in votazione l'articolo n. 33. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 16 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Restano e Sammaritani).

L'articolo n. 33 è approvato.

All'articolo n. 33bis vi è l'emendamento del consigliere Aggravi e il subemendamento n. 6 dell'assessore Bertschy. Consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (RV) - Per ribadire quanto già detto in discussione generale: l'emendamento vuole introdurre la clausola valutativa e ben venga l'ulteriore specifica del subemendamento che introduce, nell'ambito degli enti che verranno coinvolti via via sugli ambiti di valutazione previsti dall'articolo, anche il Consiglio politiche del lavoro. Ci sembrava corretto comunque porre all'attenzione del Consiglio una clausola importante per un disegno di legge - ognuno, a seconda delle proprie dichiarazioni di voto, lo voterà o no - che complessivamente necessita di un'analisi completa sulla sua attuazione.

Presidente - Assessore Bertschy.

Bertschy (UV) - Ovviamente condividiamo, avendo subemendato la proposta, anche perché la linea d'indirizzo del Consiglio regionale in quest'ultimo periodo è quella d'inserire le clausole valutative; abbiamo chiesto semplicemente di coinvolgere il Consiglio politiche del lavoro e per questa valutazione, come il consigliere Aggravi sa, c'è un nucleo di valutazione che continua a lavorare sulle politiche e sulle azioni che vengono promosse, quindi è corretto racchiudere tutto questo in un lavoro complessivo e di offrire al Consiglio la valutazione sugli effetti poi che la legge produrrà.

Presidente - Mettiamo in votazione il subemendamento all'articolo n. 33bis. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 35.

L'articolo n. 33bis è approvato all'unanimità.

Mettiamo in votazione l'articolo n. 34. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 16 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Restano e Sammaritani).

L'articolo n. 34 è approvato.

Se vi sono dichiarazioni di voto, chi è intenzionate a farle, si prenoti. Consigliera Minelli per dichiarazione di voto, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Brevemente, come ha già annunciato nel momento della discussione generale la collega Guichardaz, sul disegno di legge nel suo complesso noi ci asteniamo per le motivazioni che erano state già esplicitate e che non torno a ripetere.

Quello che voglio sottolineare però sono due cose in sostanza; la prima è che più volte, nel corso della giornata - sia nel momento della replica dell'Assessore e poi anche durante la discussione di alcuni ordini del giorno o anche di emendamenti - è stato detto che forse è stato confuso lo spirito della legge, in particolare per quello che riguarda la distinzione tra ciò di cui si deve occupare una legge in materia di politiche del lavoro, una legge quadro, e la questione della formazione e dell'istruzione.

Ora noi crediamo che le cose siano comunque strettamente collegate e lo dimostra anche il fatto che più volte quest'elemento sia emerso nel corso delle audizioni; ci è stato tra l'altro anche detto che c'era stato un lavoro di stretta collaborazione, segno che comunque le cose s'intersecano in qualche maniera.

La seconda cosa che volevo evidenziare è che noi abbiamo cercato di lavorare su questo disegno di legge analizzandolo, come hanno fatto tutti, con attenzione, e abbiamo potuto in Commissione comprendere meglio alcune cose e anche produrre una serie di proposte che si sono tradotte negli ordini del giorno e nei venti emendamenti che abbiamo visto, almeno in parte, essere stati accolti, segno che comunque il lavoro che avevamo in mente, che era quello di migliorare in alcune parti la legge, pur non votandola nel suo complesso, ha avuto un risultato.

È un po' quello che noi cerchiamo di fare normalmente: lavorare sui testi anche - e questo lo dico perché me ne rendo conto - "Costringendo" a un lavoro di riesame e anche di rielaborazione in alcuni punti.

Nel complesso quindi, dal punto di vista dell'esito del lavoro e anche in relazione all'impegno che è stato messo, questa è una valutazione positiva.

Presidente - Vi sono altre dichiarazioni di voto? Assessore Bertschy ne ha facoltà.

Bertschy (UV) - Molto rapidamente, visto che abbiamo avuto modo tutto il giorno di confrontarci e anche, nel corso di questi due mesi, di avere ben due audizioni su questo testo di legge.

Due considerazioni, una intanto di merito: nell'esaminare così velocemente anche gli emendamenti, non è detto che qualcosa non sia sfuggito, ovviamente andrà fatta una rilettura complessiva nei prossimi mesi per aggiornare o migliorare le cose sulle quali la velocità anche di discussione magari non ha permesso una piena valutazione del lavoro. Mi riferisco a un paio di articoli, uno in particolare: io raccolgo correttamente la segnalazione sulle vittime contro la violenza di Aosta e credo che su questo dovremmo tornare perché deve essere una legge non a escludere ma a includere, quindi mi prendo l'impegno di continuare a valutarlo ed eventualmente a migliorarlo - come dicevo - nei prossimi mesi.

Poi sono sicuro di una cosa: la dovremo completare, perché nel rileggere ci sono sicuramente alcune cose da migliorare.

Detto questo, a livello di metodo - lo dico in questo momento al Governo, ma lo dico come componente del Consiglio - se si vuole lavorare bene, arrivare alle ore 09:00 del mattino con venti emendamenti non aiuta.

Io capisco che il lavoro dei gruppi sia difficile, perché facciamo tutti questo lavoro, ma è chiaro che emendare una legge così importante al mattino alle ore 09:00, costringe tutti a un lavoro suppletivo che viene fatto nella maniera migliore possibile - io ho chiesto di dare tutta l'attenzione politica che potevo dare e ho chiesto alle strutture di dare tutta un'attenzione tecnica - però credo che a livello di sistema forse dobbiamo un po' migliorare, ma lo dico come Consigliere e non come rappresentante del Governo, perché un domani le leggi servono per essere le migliori possibili, a volte la fretta non aiuta, però prendetela come un'osservazione costruttiva e non come una polemica, ma neanche come un'osservazione critica al lavoro che avete fatto perché immagino che tutti voi ci avete messo tutto il tempo e avete potuto farlo nell'organizzazione del vostro lavoro.

Ripeto però, così tanti emendamenti ci hanno sicuramente messo un po' in difficoltà.

Allo stesso tempo - e concludo - ringrazio ovviamente tutti, ringrazio in particolare la maggioranza, le Commissioni, il Governo e, come ho detto, le strutture del Dipartimento politiche del lavoro. La considerazione che faccio è che emendare una legge che ha più di vent'anni è comunque un lavoro importante che non è detto che sia definitivo ma che può essere affrontato solo se c'è continuità nel lavoro e se si possono, con l'attenzione politica del caso, affrontare le leggi che, quando hanno questo tipo di importanza, hanno bisogno di un lavoro attento da parte di tutti, ma anche di una continuità nel seguire i dossier.

Ci sono altre leggi importanti che sono molto datate nel nostro attuale ordinamento e che quindi dovremo continuare a cercare di affrontare, perché l'evoluzione socio-economica che viviamo impone anche di lavorare a temi come questi.

Grazie a tutti per le astensioni costruttive, per il lavoro che è stato fatto e da parte nostra massima disponibilità a continuare a lavorare con la coralità necessaria per dare le migliori risposte possibili con le politiche del lavoro ai bisogni dei cittadini e delle imprese.

Presidente - Consigliera Erika Guichardaz per dichiarazione di voto, ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Riprendo un po' le considerazioni fatte dall'assessore Bertschy, perché comprendo che vedersi arrivare quest'oggi gli emendamenti sicuramente avrà creato dei problemi anche alle strutture.

Evidenzio però che oggi, ad esempio, noi abbiamo quattro leggi e io faccio parte di un gruppo di due persone che non ha strutture che lavorino per lui e, come molti gruppi di minoranza, dobbiamo comunque dedicarci alle nostre competenze e alle nostre risorse, quindi sotto questo punto di vista forse ha ragione: come metodo, sarebbe più importante avere ancora del tempo dopo l'ultima audizione per poter effettivamente elaborare quegli emendamenti senza vederseli poi in aula all'ultimo minuto.

Potrebbe essere un metodo da usare di qui in avanti, anche perché anche sulla Omnibus abbiamo visto che poi la fretta forse ha portato anche a degli articoli che sono un po' dubbi e di cui magari parleremo durante il Consiglio, visto che ho depositato un'iniziativa, e comunque ne parleremo in Commissione, visto che abbiamo chiesto un'ulteriore audizione su quell'articolo.

Presidente - Si è prenotato il consigliere Manfrin, per dichiarazione di voto.

Manfrin (LEGA VDA) - Per esprimere, anche a nome del gruppo Lega, un ringraziamento a tutta l'Aula ma ovviamente anche all'assessore Bertschy per la gestione del dibattito rispetto a questo D.L..

Riteniamo che le modalità adottate siano le modalità corrette di valutazione delle proposte, a prescindere dalla provenienza e a prescindere anche dal numero eventualmente formulato che sicuramente ha aumentato il carico degli uffici, e riteniamo che il modo di procedere sia esattamente questo, cioè valutare le proposte che vengono formulate in maniera che possano effettivamente migliorare il testo e poi, eventualmente, se non si condividono piuttosto dire di non votarle e proseguire con il percorso.

Riteniamo che effettivamente però, a fronte della discussione che c'è stata e del dibattito che si è affrontato, il testo ne esca sicuramente migliorato.

Abbiamo espresso in maniera molto chiara, come Lega, le nostre contrarietà, le nostre criticità e abbiamo affrontato con la stessa trasparenza il dibattito, chiaramente votando quello che ritenevamo fosse opportuno votare.

Rispetto alle donne vittime di violenza - l'abbiamo detto fuori microfono, lo diciamo anche al microfono in maniera che rimanga - riteniamo che la categoria delle donne vittime di violenza non vada considerata soltanto se si rivolge a un centro o a qualcun altro. Le donne vittime di violenza sono tali se sono vittime di violenza, punto; senza essersi rivolta a questo, a quello, a quell'altro, fuori, dentro Aosta, all'amico, al cugino o allo zio. Se si devono tutelare le persone, si devono tutelare a prescindere da a chi si rivolgono, è questo l'errore che noi vediamo in nuce rispetto alla formulazione che c'è stata ed è questa, secondo noi, una stortura che va corretta, altrimenti ci sono chiaramente piani e persone che hanno un procedimento agevolato e delle facilitazioni e persone che vivono le stesse difficoltà e le stesse criticità che invece non vedono riconosciuto lo stesso identico diritto, pur essendo nella stessa situazione.

È chiaro che questa è una struttura che noi non abbiamo condiviso e che ci auguriamo - prendiamo per buono l'impegno da parte dell'Assessore di poter intervenire - quindi aspettiamo con ansia la correzione di quello che abbiamo evidenziato.

Su altri aspetti, abbiamo detto in maniera chiara che non condividiamo un certo tipo di scelte, non condividiamo alcune impostazioni che purtroppo ci sono parse eccessivamente ideologiche, ma queste sono le naturali divisioni, differenze che ci contraddistinguono, e facendo un po' una somma, facendo un po' un bilancio rispetto al percorso di questo disegno di legge, come abbiamo detto dall'inizio pur condividendo una parte di quello che è stato proposto e pur apprezzando anche lo spirito positivo e le iniziative - il collega Perron ha parlato della parte più legata al mondo della formazione scolastica, noi ci siamo concentrati invece più sulla parte di supporto delle persone che hanno qualche criticità, che hanno qualche difficoltà in più a entrare e a rimanere nel mercato del lavoro - sulla base quindi di questa valutazione, come Lega esprimeremo un voto di astensione ma considerando, nelle parti che abbiamo già descritto, comunque un'innovazione sicuramente positiva per la nostra regione.

Presidente - Consigliere Aggravi per dichiarazione di voto, ne ha facoltà.

Aggravi (RV) - Al di là dell'espressione del voto, sono contento che l'Assessore abbia colto e abbia compreso qual è stato l'approccio - non soltanto del gruppo Rassemblement Valdôtain ma anche di altri gruppi - con una dichiarazione anche già preventiva che ribadiamo di astensione critica, ma comunque nel senso positivo del termine.

Comunque sia, questo è un disegno di legge molto importante perché non soltanto aggiorna una disciplina che ha superato la maggiore età - perché siamo ben oltre i 20 anni, speriamo che non sia ancora un "Neet" - però sostanzialmente l'ha superata e pone la basi in realtà per quella parte di lavoro su cui, anche nel mio intervento in discussione generale, ho cercato di attenzionare tutta una serie di questioni (bisognerà comprendere quale sarà poi la messa a terra di tutta una serie di previsioni e anche quali saranno poi le valutazioni che in corso d'opera si dovranno fare) non soltanto dal punto di vista della valutazione poi complessiva dell'applicazione della legge, ma anche del monitoraggio delle misure messe in campo, in particolare anche della pianificazione che verrà definita.

Per quello che mi riguarda - l'ho già detto e lo ripeto - anche nell'ambito e soprattutto nell'ambito del Consiglio politiche del lavoro manterrò la posizione che fino a oggi ho tenuto: anche lì una rappresentanza critica nel momento in cui alcune cose non si ritenessero condivisibili e allo stesso tempo sostenere delle misure altrettanto condivisibili.

Io mi auguro che ci possa essere anche comunque sempre un'attenzione sull'analisi e la valutazione dei dati, perché negli interventi vari che sono stati fatti - prendo ad esempio quello della questione dei disoccupati di lunga durata, che è stata anche oggetto di un subemendamento e di un emendamento - uno dei fenomeni che abbiamo potuto vedere (purtroppo, direi, ma di cui comunque va preso atto nel Consiglio delle politiche del lavoro) è che noi abbiamo due fette importanti della nostra società - quelli che potenzialmente dovrebbero entrare o entrano nel mondo del lavoro e quelli invece che sono più avanti con l'età - che sono in difficoltà. Noi abbiamo queste due importanti parti della nostra società che soffrono - chi magari di ricollocazione, chi di vera e propria anche vocazione dal punto di vista del lavoro - ed è un grosso problema perché poi nel mezzo sappiamo che invece tutta una parte di demografia in età da lavoro, viene meno proprio perché l'effetto demografico è quello che è e che ben conosciamo.

Sicuramente ci sarò modo di parlarne ancora, sicuramente ci sarà modo di analizzare in maniera più puntuale quelli che saranno gli strumenti di programmazione; faremo la nostra parte.

Oggi abbiamo cercato e abbiamo scelto di partecipare in discussione generale e ringrazio anche i colleghi e le colleghe che hanno presentato degli ordini del giorno e degli emendamenti che ci hanno permesso di esprimerci anche su delle posizioni più ideologiche rispetto a quelle più di natura amministrativa. Detto questo, il gruppo Rassemblement Valdôtain si astiene nel complesso della votazione del disegno di legge.

Presidente - Vi sono altre dichiarazioni di voto? Consigliere Padovani ne ha facoltà.

Padovani (FP-PD) - Io penso che questo provvedimento che si aggiunge agli altri - penso in particolare all'alleanza per il lavoro di qualità - rappresenti uno strumento utile per affrontare le grandi sfide che ci presenta il mercato del lavoro oggi, sfide che sono: il contrasto alla precarietà, che è l'ostacolo che impedisce alle giovani e ai giovani di godere di un futuro certo e stabile; la promozione della parità di genere, che sia di avanzamento di carriera o salariale; l'emersione del lavoro nero, una forma di sfruttamento doppia e ignobile; favorire la conciliazione dei tempi di lavoro, di vita e di cura, che è una delle grandi sfide attuali del mercato del lavoro; la promozione della sicurezza sul lavoro, perché la Valle d'Aosta deve fare la sua parte per combattere quella strage quotidiana e che ogni anno si presenta in Italia; il sostegno all'inserimento e alla permanenza nel mercato del lavoro delle persone con disabilità dei soggetti a rischio di esclusione sociale e dei migranti, perché non dobbiamo lasciare indietro nessuna e nessuno e, infine, quei provvedimenti che devono dare una nuova prospettiva ai cosiddetti "Neet", cioè a quelle giovani e a quei giovani che probabilmente hanno perso speranza nel futuro e nelle proprie capacità, futuro che può essere nell'istruzione o nel lavoro, perché da questa parte del Consiglio noi pensiamo che lavoro e istruzione abbiano pari dignità, ma pensiamo anche che tutti possono fare tutto, se partono dalle stesse condizioni sociali ed economiche.

Dire ancora oggi nel 2024 che c'è chi è nato per zappare e chi è nato per studiare è davvero una cosa fuori dal tempo.

Ovviamente voteremo a favore di questo provvedimento.

Presidente - Altri? Si è prenotato il consigliere Malacrinò per dichiarazione di voto, ne ha facoltà.

Malacrinò (FP-PD) - Ho partecipato all'iniziativa di Banca d'Italia citata dal consigliere Aggravi, nella quale è stato presentato il rapporto sull'economia della Valle d'Aosta.

Per quel che concerne il lavoro, il report ha evidenziato dei dati piuttosto positivi.

Riporto alcuni dati che sono anche stati in parte riportati da altri colleghi.

Il tasso di disoccupazione è sceso di 1,3 punti percentuali; in questo caso bisogna evidenziare che la riduzione risulta ancora più importante per donne e giovani tra i 15 e i 24 anni. Il tasso di disoccupazione risulta essere del 4%, mentre a livello italiano si aggira intorno a circa il doppio.

Altro dato confortante risulta essere l'incremento dell'occupazione, che ha avuto un aumento, soprattutto nelle posizioni a tempo indeterminato, risultante sia da nuove attivazioni che da stabilizzazioni di contratti temporanei.

Il ricorso ad ammortizzatori sociali e sussidi di disoccupazione ha visto anch'esso un'importante riduzione.

Risultati dunque confortanti, tenuto anche conto che il programma di legislatura di questo Governo prevedeva l'approvazione di un'ampia strategia di azioni legata al lavoro, strategia che ha visto l'approvazione di diversi piani, atti amministrativi e la rivisitazione del quadro normativo, come in questo caso, strategia che proseguirà ancora con il Piano politiche del lavoro.

Con l'approvazione di questo documento, l'Amministrazione regionale porta a compimento un altro importante tassello del programma di legislatura, credo che questo sia il modo corretto di procedere, con serietà e trasparenza nei confronti degli impegni presi con tutta la comunità. Un ulteriore segnale della validità del percorso politico amministrativo di una maggioranza autonomista e progressista che è riuscita, nonostante numerose difficoltà, a proseguire nel suo percorso rispettando gli obiettivi che si era proposta.

A differenza di chi è uscito dalla maggioranza e si è collocato all'opposizione, con l'unico obiettivo di far svoltare a destra il Governo della Regione, criticando qualsiasi iniziativa portata avanti da questo Governo, noi continuiamo a sostenere questa maggioranza, che prosegue lungo il solco tracciato dal programma di legislatura e rivendichiamo i risultati positivi ottenuti in questi anni, come è stato certificato dal report di Banca d'Italia, in questo caso anche sul lavoro.

Credo inoltre che chi ha rivolto critiche nei confronti dei colleghi che hanno partecipato in qualità di certificatori ai referendum della CGIL, abbia ancora una volta dimostrato la propria vera appartenenza; sono critiche che si commentano da sole.

Voteremo a favore dell'iniziativa.

Presidente - Consigliere Perron ne ha facoltà.

Perron (LEGA VDA) - Sarò telegrafico, ovviamente confermiamo l'astensione.

Siccome abbiamo parlato prima di pregiudizi, di un certo snobismo che arriva da parte della Sinistra, abbiamo parlato di pregiudizi anti impresa, adesso il collega Padovani, che si dichiara giustamente comunista - che erano coloro che difendevano la classe lavoratrice - ha appena sostenuto che tutti gli agricoltori sono una categoria più bassa degli altri, perché zappano e zappare è nobile in quanto l'agricoltura è nobile e qui ha rivelato perfettamente cosa è diventata la Sinistra e il suo Comunismo oggi, per cui ballate sui carri del Gay Pride e sputate su lavoratori.

L'agricoltura è la cosa tra l'altro a fondamenta della nostra società e lei ci ha perfettamente dimostrato che per voi zappare è un qualcosa di negativo, per noi no.

Ode agli agricoltori, abbasso i comunisti come lei.

(Più voci fuori microfono)

Presidente - Consigliera Minelli è già intervenuta, sono valutazioni politiche, non ci sono fatti personali... non facciamo, in finale di una giornata piuttosto pesante, delle questioni personali su valutazioni politiche.

(Voci fuori microfono)

Presidente - È già intervenuto... Consigliere Baccega ne ha facoltà.

Baccega (FI) - Devo dire che in questo derby, c'è qualcuno che è così bravo a fare gli autogoal e quindi ormai siamo arrivati a fine della giornata e ritorniamo su un grande provvedimento che si è fatto con un grande perimetro che, in qualche modo, riassume e mette in campo tutta una serie di cose positive che noi, come Forza Italia, abbiamo votato.

Abbiamo già annunciato che ci asterremo nel complessivo, ma voglio sottolineare alcuni aspetti che vengono dalle dichiarazioni dell'Assessore, in merito al fatto che il passo futuro è il piano delle politiche del lavoro, che dovrà dare concretezza a tutto quanto si è costruito intorno a questo perimetro della legge quadro complessiva, che è il disegno di legge 141, che è stato sicuramente complesso; un percorso irto di insidie, io l'ho seguito in Commissione in una materia che a volte mi mette un po' in confusione.

Una delle cose importanti che sono state dette è che bisogna intercettare i bisogni della collettività. Noi condividiamo questo, i bisogni sono quelli di fare famiglia, sono quelli di poter dare ai giovani la possibilità di costruire famiglia, e ancora oggi la stampa diceva che l'Italia, nell'ambito dell'Europa, è lo Stato che ha gli stipendi più bassi.

Voi sapete bene che la Valle d'Aosta è una delle regioni con gli stipendi più bassi.

Noi dobbiamo lavorare fortemente, e dovrete farlo nell'ambito del Piano delle politiche del lavoro perché non si può andare avanti così.

Noi nell'autunno prossimo presenteremo delle iniziative in questo senso e l'auspicio è che ci sia anche da parte della maggioranza questa sensibilità a far sì che gli stipendi dei nostri giovani, dei ragazzi, di coloro che lavorano, anche nelle partecipate, possano essere congrui ed equilibrati rispetto alla conduzione di una famiglia.Comunque noi ci asterremo, grazie.

Presidente - Ci sono altre dichiarazioni di voto? Consigliere Padovani è già intervenuto. Se non ci sono altri interventi, mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 16 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Restano e Sammaritani).

La legge è approvata.

Sono le ore 19:51, proporrei all'Aula di sospendere i lavori per oggi per riprenderli domani mattina. Vedo che siete d'accordo, pertanto il Consiglio regionale si interrompe qui, per oggi. Appuntamento a domani alle ore 09:00.

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La seduta termina alle ore 19:51.