Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3506 del 4 aprile 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3506/XVI - Reiezione di mozione: "Impegno a monitorare l'iter dello schema di norma di attuazione in materia di concessione idroelettriche".

Bertin (Presidente) - Alla presenza di 27 Consiglieri, riprendiamo i lavori.

Ricordo che eravamo alla fase conclusiva dell'analisi del punto n. 46 all'ordine del giorno, nello specifico alle dichiarazioni di voto. Si erano già prenotati diversi Consiglieri: vi invito a rinnovare la prenotazione. Consigliere Di Marco, ha facoltà di intervenire.

Di Marco (PA) - È dall'inizio di questa Legislatura che il nostro gruppo consiliare sottolinea l'importanza delle acque a salvaguardia allo sviluppo del nostro territorio e al contempo ribadisce l'urgenza che la Commissione Paritetica approvi nel più breve tempo possibile la norma di attuazione dello Statuto che ci consenta di acquisire la competenza a legiferare in materia di disciplina delle concessioni idroelettriche.

Più e più volte, con interrogazioni, interpellanze e mozioni, abbiamo espresso la nostra contrarietà per il percorso fin troppo tormentato di questa norma, abbiamo sollecitato risposte e rappresentato perplessità, suggerito strategie, esortato riflessioni e azioni più incisive e criticato gli eccessivi ritardi.

Ad oggi, le nostre preoccupazioni non possono certo essere risolte, dato che il primo schema della norma di attuazione giace da diversi anni presso la Commissione Paritetica, in attesa di un'approvazione che non è dato sapere in che tempi potrà avvenire.

Questo detto e sottolineato con forza, riteniamo però che l'impegno richiesto dalla mozione che oggi viene presentata al Consiglio non sia idoneo e tanto meno utile a portarci nella direzione che da sempre richiamiamo.

La Commissione Paritetica è un organo indipendente, autonomo e nuovamente e pienamente operativo dopo la recente nomina del nuovo componente di parte regionale: non ravvediamo quindi motivazioni valide per sottoporre l'iter non ancora concluso di questo provvedimento ad un passaggio nella Commissione consiliare competente.

Per contro, crediamo che in questo delicato momento la Commissione Paritetica debba continuare ad operare per affrontare e risolvere al suo interno le questioni tecnico-giuridiche che conosciamo e su cui, da convinti autonomisti, abbiamo chiara la linea da tenere.

Auspichiamo che l'esperienza, i contatti e le professionalità presenti nella nostra Commissione Paritetica, sia per parte regionale che per parte statale, possano dirimere le problematiche che persistono e tutelare gli interessi della nostra Regione, mostrando attenzione alla nostra specificità e al ruolo fondamentale che l'acqua svolge nel nostro sistema di autonomia.

Il nostro gruppo consiliare condivide appieno l'invito espresso dalla vostra iniziativa e ribadisce la sua determinazione a continuare a lavorare per ottenere il risultato che da tempo attendiamo, come sicuramente faranno anche il Presidente della Regione e i nostri tre membri della Commissione Paritetica, che sono gli attori principali di questa fondamentale partita politica per il futuro della nostra Regione.

Se da un lato però condividiamo il vostro invito, non possiamo altrettanto (incomprensibile) l'impegno che ci richiedete. La Commissione Paritetica deve avere certamente tra le priorità quella di lavorare su questa norma d'attuazione e deve farlo quanto prima, e, solamente dopo aver ottenuto tutti i pareri del caso, si potrà avviare l'iter in Consiglio regionale, nel pieno rispetto di entrambi gli organi.

Pour l'Autonomie conferma la volontà di continuare ad impegnarsi riguardo a questioni fondamentali per la nostra comunità, e tra questi vi è senza dubbio la normativa per tutelare le nostre acque, che ci porterà a vedere scongiurato il pericolo di perdere le concessioni idroelettriche in scadenza nel 2029, cosa che certamente causerebbe un grave danno alla nostra Regione e a tutti i valdostani.

Ribadendo la nostra massima attenzione su questo tema e pur condividendone il rito espresso da questa mozione, non ci sentiamo, per i motivi appena esposti, di aderire all'impegno da essa richiesto e, di conseguenza, ci asterremo.

Presidente - Altri in dichiarazioni di voto? Consigliere Marquis.

Marquis (FI) - Due considerazioni anche da parte del nostro gruppo in dichiarazione di voto. Senz'altro questo è un tema di basilare importanza per la nostra Regione, sia sotto il profilo della tutela delle nostre prerogative, ma anche e soprattutto per i riflessi economici che riverbera sul bilancio del nostro Ente tutto quello che deriva dai proventi dello sfruttamento, della valorizzazione, dell'utilizzo delle acque ad uso idroelettrico.

Sicuramente è patrimonio comune ormai di tutte le forze politiche e di tutte le componenti il fatto che occorra urgentemente definire una norma di attuazione, che consenta poi di operare a livello legislativo affinché possano essere messe le basi per la salvaguardia, come dicevo poc'anzi, delle prerogative della nostra Regione; tuttavia, la mozione è stata occasione per ribadire questi concetti, ma, per quanto concerne l'invito, l'impegnativa, riteniamo di doverci astenere, pur condividendo ciò che c'è alla base delle richieste.

Perché astenersi? Perché sostanzialmente la Commissione Paritetica è un organo tecnico misto che deve affrontare la questione della norma d'attuazione e riteniamo che sia pleonastico e ridondante invitare dei tecnici ad operare nel migliore dei modi per non creare delle situazioni che possano creare dei pregiudizi alla Regione stessa.

Questo vorrebbe dire non riconoscere la forza e la capacità di chi è stato nominato, a prescindere se sia stato condiviso o meno da tutta l'Aula consiliare.

Così come per quanto riguarda l'impegnativa, credo che anche monitorare in modo permanente, da parte del Consiglio regionale, sia forse un pochettino ridondante nella misura in cui il Consiglio regionale, attraverso le sue articolazioni a livello istituzionale, può già benissimo adempiere a questo ruolo attraverso le Commissioni: qualora se ne verifichi la necessità, io credo che, a fronte di una semplice richiesta da parte dei Consiglieri di opposizione o anche della maggioranza, il Presidente della Commissione non esiterà a convocare la Commissione per approfondire e trattare l'argomento.

Per queste ragioni, quindi, il nostro voto sarà di astensione rispetto alla proposta che è stata avanzata.

Presidente - Si è prenotato il consigliere Aggravi. Intanto, mi prenoto anche io, ma il mio nome non comparirà sullo schermo. Consigliere Aggravi, ha facoltà di intervenire.

Aggravi (RV) - Le avrei lasciato volentieri la possibilità, tanto sarò molto rapido.

Intanto ringrazio tutti i colleghi che sono intervenuti; io non cambio opinione dal punto di vista generale di principio, in parte l'avevo già detto, anche se il secondo intervento della collega, mi si permetta, non l'ho proprio compreso fino in fondo, perché se l'obiettivo era semplicemente salvaguardare la potestà legislativa del Consiglio, penso che venga da sé, per assurdo viene da sé sia che ci sia la norma d'attuazione o no, ma non vado oltre.

La volontà è comunque di sostenere un principio, o anche due, se vogliamo: il primo è un po' condiviso da tutti, cioè auspicare che prima o poi si possa esaminare in sede ufficiale, almeno per quello che riguarda la nostra Regione, lo schema di norma di attuazione nella sua versione definitiva, e anche l'auspicio di poter monitorare in maniera un pochettino più approfondita e costante - e qui guardo il Presidente della Commissione competente -, ma soprattutto, io già lo dissi in una precedente mozione delle colleghe, fare dei ragionamenti sulle possibili valutazioni in termini delle leggi o comunque di quella che è già la giurisprudenza in termini di legislazione che, è vero, si può anche fare al di fuori della sede della Commissione, ma, visto che la Commissione c'è, perché non fare magari anche un lavoro molto simile a quello che si sta facendo - almeno così sappiamo da informazioni di rimando, perché noi non ne siamo parte - con il gruppo informale legato alla riforma degli Enti locali, si potrebbe anche fare un gruppo di questo tipo che ragioni in termini di legislazione sulle concessioni.

Detto questo, il mio gruppo voterà a favore della mozione e, al di là di come andrà, ci auguriamo che si possa quanto prima poter parlare di questo tema non soltanto in sede ufficiale, ma finalmente con qualcosa alla mano di definitivo.

Presidente - Consigliere Restano, ha facoltà di intervenire.

Restano (GM) - Dopo aver ascoltato con attenzione il dibattito, non posso esimermi da fare una considerazione: da una parte, abbiamo la maggioranza di Governo che ha anche un rappresentante all'interno della Commissione Paritetica, quindi sarà costantemente aggiornata sui lavori della stessa; dall'altra, abbiamo in minoranza delle forze che, a livello nazionale, sono al Governo, quindi si trovano sul banco delle decisioni, un'altra forza che ha un rappresentante all'interno della Paritetica, e poi dopo ci sono gli altri. Quindi ben capisco l'istanza delle due colleghe, almeno per quanto riguarda l'impegnativa, quindi voterò proprio la parte che riguarda l'impegnativa, al di là del dibattito che c'è stato in Aula, anche se ho grande fiducia nel Presidente della Commissione. Però ritengo che quanto votato in Aula possa dare un significato diverso a quelli che sono gli adempimenti futuri, quindi voterò a favore.

Presidente - Consigliera Minelli per dichiarazione di voto.

Minelli (PCP) - Per dichiarazione di voto, che sarà ovviamente favorevole, e per fare ancora alcune considerazioni brevi.

Dal 2019 ad oggi noi abbiamo presentato - prima l'ho fatto nella passata Legislatura, poi con la collega Guichardaz - circa una dozzina di iniziative su questa questione della norma d'attuazione, perché riteniamo il tema estremamente rilevante ed importante.

Oggi però le cose sono ancora un po' diverse rispetto al passato, perché ci troviamo in un momento più particolare, siamo di fronte ad una situazione di relativa stabilità politica, non ci sono all'orizzonte le elezioni regionali se non al 2025 e nemmeno delle elezioni politiche, quindi ci sono le condizioni perché si acceleri e si porti a compimento, entro il 2024, il percorso della norma d'attuazione.

Bisogna arrivare alla conclusione, ma occorre, a nostro avviso, e l'abbiamo detto in tanti modi, un indirizzo chiaro e preciso da parte del Consiglio, che deve riguardare essenzialmente due aspetti: questa norma d'attuazione la vogliamo oppure no? Perché, da quanto abbiamo sentito anche nei giorni scorsi, non è una cosa del tutto scontata. E poi, quali sono i contenuti della stessa norma d'attuazione? E su questo continuiamo a dire che, a nostro avviso, il Consiglio deve esprimersi e deve dire delle cose.

Preciso, ancora una volta, che qui non si parla della conformazione della struttura, del contenuto della legge, ma della potestà legislativa della Regione. Sono state fatte delle considerazioni dai colleghi, sono intervenuti colleghi di minoranza, soprattutto, abbiamo sentito poi per la maggioranza la replica del presidente Testolin che comunque non ha voluto esprimere un indirizzo politico, e a me questa sembra una rinuncia da parte di un Presidente che fa parte di una forza autonomista.

Abbiamo poi sentito l'espressione di un altro esponente della maggioranza, che è il collega Di Marco, che ha ribadito ciò che è stato fatto dal suo gruppo fin dall'inizio della Legislatura; però poi dice: "L'impegno richiesto non è idoneo, è utile ad andare nella direzione che noi auspichiamo". Devo dire che questa sua spiegazione mi è apparsa un po' contraddittoria rispetto a tutto il resto, soprattutto non condivido il passaggio secondo cui non bisogna arrivare in Commissione a discutere di questo prima che la bozza sia in qualche maniera licenziata.

Io ritengo che, invece, il percorso debba essere fatto diversamente, e lo avevamo chiesto proprio anche con delle mozioni che chiedevano di poter avere delle interlocuzioni e che sono state votate all'unanimità, allora. Quindi c'è un cambio di passo, ma evidentemente il cambio di passo è stato preceduto da altri cambi di passo ben più importanti.

Il collega Marquis dice che è ridondante in questo momento invitare i tecnici ad occuparsi di questa norma ed in questi termini; non ci vedo proprio nulla di ridondante, al contrario, credo che ce ne sia bisogno, visto e considerato che sono state fatte delle affermazioni che fanno pensare che ci sia una non condivisione della norma d'attuazione. Sì, lei ha detto che era ridondante invitare le persone, io credo che non sia così.

Mi stupisce il silenzio di altre forze di maggioranza, che sono forze autonomiste: a me stupisce perché questo è un tema che dovrebbe essere affrontato da queste forze in particolare.

Sicuramente noi su questo, al di là del voto della mozione, continueremo ad impegnarci ad utilizzare quella che io vedo come una tenacia, e qualcun altro vede come un'ostinazione; non è importante il termine, ma sicuramente andremo avanti non perché siamo solo tenaci, ma perché questo è un tema cruciale per la Valle d'Aosta.

Di sicuro, io credo che non votando questa mozione le forze di maggioranza autonomiste (mi riferisco soprattutto a quelle) daranno uno strano esempio di quella fierté autonomiste che è stata ricordata in Aula soltanto quindici giorni fa.

Presidente - Se non è un problema, intervengo da qui, molto brevemente. Semplicemente perché è una questione molto importante e rilevante e il Consiglio, nella sua centralità, come si dice spesso, è bene che se ne occupi, come ha fatto in passato e credo farà ancora.

Come detto, in passato vi è già stata un'indicazione, che è quella che si può dare: di avere il massimo di autonomia possibile nell'affrontare questa norma d'attuazione. Questa rimane un'indicazione generica e che comunque avrà lo stesso tempo rispetto agli obiettivi da ottenere.

Il Consiglio regionale si era già espresso in questo senso e credo che sarà un dossier che, comunque, farà parte dei lavori di questo Consiglio, tant'è che alla fine, in ogni caso, il Consiglio regionale dovrà pronunciarsi riguardo alla norma d'attuazione e, speriamo, potrà fare le valutazioni ed esprimere il suo giudizio anche rispetto all'attività svolta.

Ci auguriamo tutti, come detto da altri, che ci sia la possibilità di potersi esprimere, perché il problema è proprio questo. Da tale punto di vista, è anche necessario, a mio avviso, prendere in considerazione un tema che è quello della procedimentazione delle norme d'attuazione, che è uno strumento estremamente importante ma che ha, dal punto di vista dell'efficacia, proprio quest'aspetto di non avere un iter definito, con delle tempistiche precise e che quindi si presta a situazioni anche un po' paradossali, di certe norme d'attuazione che finiscono nel cassetto, non escono più e non se ne sa più niente.

È necessario creare un procedimento con delle tempistiche precise, questo è stato trattato in più occasioni: per quanto mi riguarda, d'accordo sia con il presidente Lavevaz che con il presidente Testolin, ho evidenziato ai Ministri che si sono susseguiti in questa Legislatura, ai tre Ministri che ho avuto l'occasione d'incontrare, la necessità di rendere più efficace questo strumento.

Un altro aspetto è quello di tenere alta l'attenzione sulle norme d'attuazione e sulla Paritetica, anche in prospettiva, perché come vediamo, con il disegno di legge Calderoli sull'attuazione della riforma del 2001, da questa legge si evince che anche una richiesta in base all'articolo 116 della Costituzione da parte delle Regioni speciali di vedersi attribuite nuove funzioni, queste passerebbero attraverso un iter che è quello delle Regioni ordinarie, bypassando quella che è una delle peculiarità del rapporto Stato-Regione delle Regioni speciali, con il rischio che le Regioni ad autonomia speciale diventino una sorta di variante, una variante speciale, all'interno di un regionalismo differenziato.

Bisogna tenere molto attenzionato anche questo aspetto perché è rilevante delle particolarità del nostro Statuto e in generale della specialità.

Come ho detto, prioritario sarà anche quello, a mio avviso, di creare un iter chiaro per le norme d'attuazione con delle tempistiche, come avviene per le altre norme in grado di definire in modo efficace il lavoro delle Commissioni Paritetiche, che spesso fanno un lavoro che poi non trova attuazione perché finiscono in meandri ministeriali dai quali a volte non riemergono.

Vi sono altri interventi? Se non vi sono altri interventi, mettiamo in votazione la mozione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 7

Favorevoli: 7

Astenuti: 28 (Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lavy, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Rosaire, Sammaritani, Sapinet e Testolin)

La mozione non è approvata.