Oggetto del Consiglio n. 3507 del 4 aprile 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3507/XVI - Ritiro di mozione: "Impegno del Governo ad ottemperare alla richiesta di finanziamento dell'Istituto tecnico professionale Corrado Gex".
Bertin (Presidente) - Punto n. 47. Il Consigliere Perron si è prenotato, ne ha facoltà.
Perron (LEGA VDA) - Veniamo al tema degli Istituti tecnico professionali. La mozione sarà molto chiara, la leggerò dopo perché riguarda un argomento molto contingente, ma la inquadrerò come sempre in una questione un po' più ampia che riguarda, appunto, i professionali.
Partiamo quindi così, e mi riferisco a tutta la Giunta, noi abbiamo una tesi da questa parte, che è quella per cui non si stia facendo abbastanza sul tema degli Istituti tecnico professionali; la quale tesi abbiamo già portato più di una volta, rilevando che la riforma degli Istituti tecnico professionali è stata più volte inserita nei DEFR degli anni precedenti, non è stata portata a termine, anzi, mi risulta che non è stata neanche iniziata, o meglio, sicuramente un lavoro da parte vostra l'avete fatto, ma non è arrivato qua.
Su questo tema noi abbiamo una competenza primaria, quindi la cosa è ancora peggiorativa dal vostro punto di vista, quindi starà a lei, Assessore, dirmi e contrappormi un'antitesi, perché io ho già preso i suoi predecessori, li avevo già tirati in ballo qualche mese fa, adesso però tocca a lei rispondere su questo tema.
Non solo quindi l'avete messo nel DEFR varie volte, avete scritto che si sarebbe provveduto a fare la riforma, eccetera.
Nell'ultimo invece c'è la novità per cui si dice: "C'è una riforma a livello nazionale, a questo punto cerchiamo di capire cosa dice il livello nazionale".
Bene, a livello nazionale abbiamo la legge 99 del 15 luglio 2022, che va un po' a riordinare quelli che sono questi istituti e va a proporre delle novità.
Quali sono le novità? Le sintetizzo io brevemente: l'istituzione degli ITS Academy (personalmente, avrei preferito un nome in italiano, ma tant'è), restano gli IEFP, ci sono gli IFTS, istituti tecnico professionali del tipo classico sui cinque anni, quelli che conosciamo un po' tutti, e poi c'è l'introduzione di quelli di tipo sperimentale, cioè di quattro anni. Queste sono un po' le novità della legislazione a livello nazionale.
Detto ciò, come è stata recepita la normativa nazionale a livello valdostano? Non lo sappiamo, a quanto ci risulta in alcun modo, o meglio, avevamo chiesto - e qui abbiamo il Presidente della Quinta Commissione che potrà confermare -, delle audizioni noi su questo, almeno la sua, Assessore, e quella dei sindacati per iniziare, poi bisognerà sentire le associazioni di categoria, eccetera.
Cosa è stato fatto? Chiaramente sulla mozione tutti possono parlare, se non è così potrò essere smentito anche qui non da dei dati, come giustamente mi rilevava prima il collega Malacrinò, presi magari dal libro di omissis che io non ho letto e che onestamente non ho intenzione di leggere perché leggo robe di un altro livello, fin troppo intellettuali, probabilmente; mi accusano di questo, quindi non leggerò i dati di omissis, non li prendo da lì. Collega Malacrinò, colgo la sua obiezione però io la tengo lontana perché i dati da lì io non li ho presi, ma chiediamo: la Quinta Commissione si è mossa, nel frattempo, per vedere cosa fare agli Istituti tecnico professionali? La risposta per ora è: no, è ferma, speriamo che ci si muova rapidamente nei prossimi mesi. Esortiamo in questo caso il Presidente a far partire queste audizioni, anche perché il collega Sammaritani tempo fa ha portato in Consiglio la questione per cui i nostri dati a livello valdostano non sono poi così lusinghieri. Oggi perdo continuamente i fogli, ma vado a memoria un attimo: tra i più bassi livelli il numero di laureati, più alto numero di neet e più alto numero di abbandoni scolastici; questa era un'iniziativa che aveva portato il collega Sammaritani, con dovizia di particolari.
Bisogna intervenire? La risposta è sì, perché gli Istituti tecnico professionali sono uno di quegli Istituti estremamente importanti per andare a intervenire su questi fattori che ho elencato, non la laurea chiaramente, ma gli altri due, abbandono scolastico e neet; abbiamo un problema di orientamento, già più volte rilevato, nessuno dice che sia facile, quando i ragazzi escono dalle medie spesso non sanno cosa stanno andando a fare, purtroppo è così, però bisogna intervenire, perché tante volte abbiamo alte iscrizioni ai Licei e poi sappiamo che poi finiscono piano piano per arrivare negli Istituti tecnico professionali, se non addirittura agli IEFP, e spesso questi indirizzi vengono utilizzati per tenere dei ragazzi e delle ragazze che non hanno più voglia di studiare, ma siamo obbligati a tenere per la formazione fino ai 16 anni e quindi abbiamo delle classi in cui ci sono magari dei ragazzini motivati, molto in gamba nel settore pratico, che si ritrovano con altri che sono poi difficili da gestire, creano problemi di disciplina a detrimento di tutti.
È un bel problema, quello degli Istituti tecnico professionali, ma allo stesso tempo una grande risorsa, perché se sfruttati nel modo migliore, possono aiutare a prevenire quello che viene chiamato la mancanza di incontro tra domanda e offerta.
In questo caso mi riferisco a lei, Assessore, ma penso che valga un po' per tutti: tutte le volte che io, o anche altri miei colleghi me lo riferiscono, andiamo in giro per gli acquisti di qualcosa da dei professionisti, ci dicono che hanno difficoltà a trovare dei ragazzi per lavorare, un po' in tutti i settori, dai falegnami ai meccanici.
C'è un problema di questo tipo, nei prossimi anni la Valle avrà sicuramente il problema opposto a quello della disoccupazione: abbiamo un sacco di gente del tessuto produttivo che cerca persone e noi non riusciamo a fornirli.
Nessuno vi dice che sia facile, perché non siamo disonesti intellettualmente, ma va messo mano su quel settore.
Veniamo, dopo un'introduzione generale, a ciò che conferma un po' la nostra tesi, che appunto sul livello tecnico professionale ci si sia lasciati indietro, nella mozione richiamiamo una richiesta inoltrata in questo caso dall'ITPR Corrado Gex in data 9/11/2023 - ho indicato il protocollo, non sto a dare gli elementi, i colleghi possono leggerli -, i quali chiedevano un finanziamento extra di quasi 51 mila euro per il ripristino delle dotazioni di base, a partire dall'anno scolastico 24/25, e di 12 mila euro per materiale di consumo utilizzato annualmente.
Una richiesta quindi molto netta, molto pratica, semplicemente di risorse economiche.
Prendiamo atto che, da quanto ci è stato segnalato e abbiamo potuto appurare a fine dicembre, la Regione aveva concesso una parte dei soldi, 20 mila euro, per il ripristino delle dotazioni e 3.350 euro per l'acquisto il materiale di consumo. Stiamo parlando di dicembre, questa l'abbiamo consegnata, ma adesso è slittata, sono due settimane circa, se nel frattempo questi soldi sono arrivati molto meglio così, discutiamo della parte generale sui professionali, quella resta. Ricordiamo l'importanza degli Istituti tecnico-professionali e la fondamentale funzione di raccordo tra scuola e impresa svolto particolarmente dagli indirizzi IEFP e ITELT, impegniamo il Governo ad ottemperare nel più breve tempo possibile a quanto richiesto, quindi a far fronte alle richieste economiche che sono arrivate - almeno da quanto a noi risulta - dall'ITPR Corrado Gex.
In ultimo, un'annotazione: possiamo assicurarvi, e Assessore, se non l'ha già fatto la esortiamo, si faccia un giro all'ITPR, vada a vedere il reparto proprio di questi indirizzi più pratici - io li conosco perché ho insegnato lì tanti anni - ma possiamo assicurare che c'è uno staff di professori giovani che sono preparati e molto motivati, tra l'altro alcuni di loro sono - a nostro avviso - un classico esempio di vera meritocrazia, perché sono ragazzi usciti dallo stesso Istituto professionale che, anni dopo, sono tornati ad insegnare, anche da molto giovani sono tornati ad insegnare, segno anche di un attaccamento ad un'Istituzione, segno di un attaccamento all'insegnare un mestiere del quale poi tutti noi usufruiamo, mestieri fondamentali e, mentre da una parte c'è chi vorrebbe tutti laureati, dall'altra probabilmente è meglio che spingiamo i ragazzi a realizzarsi per i loro talenti e le loro qualità anche nel pratico, che tanto possono fornire alla società e che hanno tutta la dignità di qualsiasi altro lavoro più blasonato o perché c'è un pezzo di carta differente.
Questo vogliamo sapere in linea generale e soprattutto, nel merito della mozione, se verranno impegnate queste risorse finanziarie perché hanno difficoltà a portare a casa il loro lavoro perché il materiale costa, c'è stato l'aumento, c'è stata tutta la questione inflattiva, quindi sono in difficoltà e pensiamo che sia urgente l'intervento per andare ad intervenire.
Presidente - La discussione generale è aperta. Non vedo richieste d'intervento in discussione generale. La discussione generale è chiusa.
Per il Governo, replica l'assessore Jean-Pierre Guichardaz: ne ha facoltà.
Guichardaz J. (FP-PD) - Farò due considerazioni brevissime e poi mi attengo all'impegnativa della mozione, così almeno le do poi le dovute informazioni, anche perché lei impegna il Governo regionale ad ottemperare nel più breve tempo possibile a quanto richiesto, al fine di consentire un'adeguata attività didattica di laboratorio agli alunni e al personale docente; questa è l'impegnativa, quindi ovviamente noi ci rifacciamo a questa e le forniamo poi la risposta che lei richiede.
Visto però che ha esordito anche facendo un ragionamento di ordine generale, le posso dire che con me sfonda una porta aperta, anzi, io sono stato criticato recentemente perché ho usato forse un termine un po' forte nel corso della conferenza stampa relativamente al fatto che gli Istituti professionali in Valle d'Aosta sono, rispetto al trend delle iscrizioni, in controtendenza rispetto al trend nazionale, e io mi sono chiesto il motivo, per cui ho detto: il motivo è che i nostri Istituti professionali e tecnici non sono scuole di serie B, cioè hanno la stessa identica dignità dei licei e degli altri percorsi scolastici, e questa cosa ha sortito poi anche un dibattito relativamente al fatto che ho usato poi un termine forte, anche perché il giorno prima avevamo avuto un incontro con un professore, in particolare, il quale lamentava una certa indisciplina vigente all'interno della propria classe, diceva: "La mia classe non riesco a tenerla", e io mi sono permesso di dire a questo professore che ce ne sono decine di altri che riescono ad interpretare il proprio ruolo di docenti, che invece non insegnerebbero in nessun'altra Istituzione o in nessun altro percorso che non fosse un percorso professionale.
Peraltro, noi possiamo vedere anche i dati - io ho avuto l'esperienza, adesso l'ha ereditata il collega Grosjacques - per esempio dell'Istituto professionale alberghiero regionale, che è un Istituto professionale i cui dati, tra l'altro, per esempio relativi alle bocciature sono molto ma molto bassi; è una scuola che riesce ad accompagnare i ragazzi, così come anche gli altri Istituti professionali riescono spesso a prendersi in carico i ragazzi dal primo anno e riescono poi ad accompagnarli fino alla fine del percorso scolastico con successi scolastici anche post diploma, per cui diversi ragazzi riescono ad entrare nel mondo del lavoro, compresi quelli che seguono i percorsi IFP, altri si iscrivono all'Università, tra l'altro con successo, con un approccio che non è tanto diverso rispetto per esempio ad altri percorsi, in particolare i licei.
Peraltro, il lavoro che stiamo facendo anche con il collega Bertschy, per esempio sull'orientamento, va proprio in quella direzione, cioè cercare di rendere appropriato sin dall'inizio un orientamento che poi non produca i risultati di cui mi sembrava lei un po' facesse sintesi nella sua presentazione, cioè di abbandono scolastico, di cambio in corsa perché, come lei sa, tra l'altro i cambi in corsa sono estremamente complicati, perché nel momento in cui si mettono in piedi gli organici, si costituiscono gli organici di fatto, spesso e volentieri le classi chiudono la loro capienza, quindi diventa difficile poi magari a gennaio, febbraio o addirittura a marzo riuscire a cambiare il percorso scolastico e poter scegliere, per esempio, di indirizzare i propri figli altrove.
Stiamo quindi lavorando, attraverso quest'iniziativa, che quest'anno ha avuto, tra l'altro, un buon riscontro, "VDA Orienta", la cui versione 0 è dell'anno scorso e quest'anno è partita crediamo anche con grande soddisfazione da parte sia degli studenti che degli insegnanti e delle famiglie.
Tra l'altro abbiamo appena avuto una Consulta degli studenti, in cui ci hanno espresso un parere assolutamente favorevole rispetto a questo tipo di iniziativa, chiedendoci di potenziarla l'anno prossimo attraverso una serie di migliorie che ci hanno raccomandato.
Io credo che, rispetto alla questione degli Istituti professionali, in Valle d'Aosta si stia lavorando non ad una diminuzione del ruolo del percorso professionale, ma ad una valorizzazione: tra l'altro molti progetti, adesso penso a "Montagna 4.0", che è stato recentemente presentato, che è un progetto che ha visto coinvolti alcuni territori, Carnia, del Trentino, del Friuli, la Valle d'Aosta, i partecipanti a questo progetto - l'IPRA e il turistico, per esempio - hanno vinto addirittura dei premi, confrontandosi con scuole di altre Istituzioni di altre Regioni e di altri territori, dimostrando comunque una grande capacità anche di elaborazione di idee. Hanno vinto proponendo per esempio delle app, in accordo direttamente con le categorie professionali, le associazioni professionali.
C'erano l'ADAVA, gli incubatori, le associazioni, Confindustria, eccetera, che hanno anche loro espresso un apprezzamento rispetto a questo grande lavoro che si fa all'interno degli Istituti professionali.
Poi, certo, lo sappiamo, e il collega Caveri credo lo possa insegnare, avendo avuto per due anni e mezzo quella delega, l'Istituto tecnico professionale è alle volte un po' interpretato come un luogo in cui... forse più degli IEFP, almeno la percezione che ho avuto anche con la mia esperienza all'IPRA, dove c'erano i due percorsi, è interpretato forse più questo come alle volte il refugium peccatorum dove le famiglie, magari male orientate - e si sta lavorando anche sull'orientamento attraverso i tutor dell'orientamento e attraverso un grosso lavoro che stiamo cercando di mettere in piedi sin dalle scuole medie - in alcuni casi un po' li vedono e sono vissuti come luoghi in cui poter mettere magari il ragazzo che non è indirizzato al percorso liceale.
Noi stiamo cercando di far capire, anche attraverso il salone dell'orientamento e attraverso una serie di iniziative, che non è così, che sono percorsi diversi, scelte diverse, che possono sfociare nella parte professionalizzante al termine del percorso, ma possono anche essere comodamente dei luoghi di studio e di pratica anche professionale che possono consentire poi tranquillamente anche di poter accedere all'Università.
Questo per raccogliere un po' le sue sollecitazioni e per tranquillizzarla sul fronte della valorizzazione di questi percorsi scolastici.
Riguardo invece alla mozione di cui all'oggetto, io ovviamente non sapevo nulla, per cui, come sempre capita, essendo poi le Istituzioni autonome anche e molto complesse nel mondo della scuola, mi sono dovuto far fare ovviamente una relazione come credo se la sia dovuta far fare lei e tra l'altro ho chiesto se era riconfermata, visto che questa sua mozione era stata presentata la volta scorsa, quindi se nel frattempo era cambiato qualcosa, ma mi hanno detto di no, quindi le leggo la nota che mi è stata preparata e che abbiamo anche discusso alla fine insieme alla maggioranza per cercare poi di capire che cosa fare.
In riferimento alla mozione di cui all'oggetto, si precisa che la nota di richiesta per il finanziamento straordinario inerente all'acquisto di materiale per il funzionamento dei laboratori IEFP dell'Istituto tecnico professionale regionale Corrado Gex è pervenuta alla Sovrintendenza agli studi solo nel mese di novembre 2023, dopo un incontro tenutosi a fine ottobre dagli insegnanti delle discipline elettrico-elettroniche. Nei precedenti anni scolastici non è pervenuta alcuna richiesta formale di finanziamento relativa ai laboratori citati nella nota che le ho detto.
L'Amministrazione, alla luce della richiesta avanzata, ha contattato tempestivamente la dirigente scolastica per avere un quadro più approfondito della situazione: si è concordato di assegnare un primo finanziamento pari a 23.850 euro, al fine di consentire l'avvio del ripristino dei laboratori e dell'acquisto di materiali di consumo, come si evince dal preventivo allegato alla nota dell'Istituzione succitata. Hanno fatto quindi un incontro, credo, la Sovrintendente o gli uffici con la dirigente e alla fine hanno concordato di assegnare questo primo finanziamento.
Quindi, mi dicono, che stupiscono - questa è un po' una considerazione degli uffici - sia la mozione presentata sia l'articolo successivamente pubblicato su "La Stampa" in data 19 marzo 2024, nel quale si riportano informazioni in merito all'erogazione del finanziamento che, a differenza da quanto citato nell'articolo (i fondi non si sono ancora visti - questo lo dico, anche perché credo che sia qui il giornalista -), è stato liquidato in due tranche, compatibilmente ovviamente con la cassa che era stata individuata a fine anno solare. La prima, la più importante, il 13 dicembre 2023, per un importo pari a 22.565 euro, e la seconda il 19 febbraio 2024 per un importo pari a 1.285 euro (lei forse aveva detto 3 mila), richiedendo, come di prassi, la rendicontazione delle spese effettivamente sostenute prima di procedere con un ulteriore finanziamento.
Allo stato attuale, me lo confermano ancora oggi, l'Amministrazione è ancora in attesa della rendicontazione della spesa effettuata, così come precisato nel provvedimento dirigenziale di approvazione del finanziamento e nella lettera di comunicazione inviata all'Istituto nel mese di dicembre 2023. C'era scritto che la prima tranche doveva essere rendicontata, pare che non ci sia.
Alla luce di quanto sopra riportato, non si ritiene necessario accogliere la mozione, in quanto gli uffici competenti hanno già in carico l'istanza della scuola e la dirigente scolastica stessa, sentita per le vie brevi, ha confermato la ricezione dei fondi, volti a garantire continuità alle attività di laboratorio del percorso triennale fino alle vacanze estive. Queste sono le considerazioni che fa la dirigente.
Poi mi danno una serie di informazioni che possono essere utili: la dirigente ha aggiunto, in quest'interlocuzione che abbiamo avuto per preparare la risposta, che l'Istituzione scolastica sta organizzando numerose attività finanziate con fondi PNRR rivolti alle studentesse e agli studenti al fine di attivare azioni di prevenzione e contrasto alla dispersione scolastica, di potenziare competenze esterne multi linguistiche e di ridurre il divario di genere.
In particolare, per ampliare l'offerta formativa rivolta agli studenti del percorso triennale "OELE", verranno attivati, già a partire da quest'anno scolastico, corsi finalizzati alla certificazione del rischio elettrico. Gli stessi studenti potranno inoltre partecipare a corsi per il conseguimento della patente europea del computer e al laboratorio per la produzione di audiovisivi con tecnologie digitali. Queste sono informazioni in più che, tra l'altro, sono utili anche a me per capire la moltitudine di attività che vengono fatte e anche come vengono impiegati i fondi PNRR.
Le chiederei cortesemente, alla luce di quanto le ho rappresentato, di ritirare la mozione; diversamente, ci asterremo per i motivi che le ho elencato.
Presidente - Ci sono altre prenotazioni? Consigliere Perron, ne ha facoltà.
Perron (LEGA VDA) - Per secondo intervento. Assessore, partiamo dall'aspetto specifico: lei adesso mi dice, praticamente riassumendo, che c'è un problema interno, non hanno ancora rendicontato, quindi questi soldi non sono ancora arrivati per quel motivo. Che sia chiaro che questo tipo di mozioni non sono certo fatte per attaccare il suo apparato o coloro che lavorano, l'intento è quello di sensibilizzare però il livello politico che è il vostro, perché se in questo caso c'è stato un mancato rendiconto... io adesso non lo so, tra l'altro non è nemmeno dalla nostra parte che si è parlato con i giornalisti che avranno preso o dalla mozione depositata o avranno fatto un accertamento per loro conto, in questo caso non siamo noi che abbiamo parlato con i giornalisti di questo, non che ci sia nulla di male a parlare con i giornalisti, ci mancherebbe, però, tra l'altro, io sono notorio proprio per essere una tomba, quindi non sono proprio io. L'ho letto sul giornale e mi dico: tra tutti quanti spingiamo nella direzione di far arrivare questi soldi perché a noi risulta, glielo ridico di nuovo - se poi la dirigente la vede diversamente non lo so... vedranno loro -, ma a noi hanno segnalato che questi soldi servono proprio per tutta una serie di meccanismi, tra cui l'aumento dei prezzi di quasi tutto a cui abbiamo assistito negli ultimi anni, che mette in difficoltà i professori del laboratorio a fare le cose più semplici, però a questi ragazzi va insegnato.
Io la invito nuovamente, Assessore, e a questo punto faccia un salto fino lì, conviene anche a lei per immagine politica, vada a fare due chiacchiere con i colleghi del laboratorio e magari tra tutti si riesce a capire dove sta l'inghippo.
Noi abbiamo portato sul tavolo, i giornalisti hanno fatto il loro dovere portandolo a livello di cronaca, a questo punto però a livello politico, se a livello burocratico ci sono dei rallentamenti, prenda lei in mano la questione e, per quanto è possibile alla politica, perché non è che possiamo sforare, sennò abbiamo sforato lo stato di diritto, ma per quello che può fare, se può spingere un po' di più sul livello burocratico lo faccia, perché le possiamo assicurare che ce n'è assolutamente bisogno.
Sul resto, non le nascondo che avrei gradito anche qualche considerazione un po' più in generale sulla questione Istituti tecnico-professionali, cioè come la vedete voi questa riforma a livello nazionale? È vero che non era incluso nella domanda, per la carità, però lei è Assessore e su questo tema...
Andremo avanti nelle audizioni in Commissione, a questo punto la sentiremo e ci dirà lì che cosa pensa della riforma nazionale, di come verrà recepita e poi sul DEFR l'avete scritto voi che vanno riformati. Poi lei mi dice che sono tante belle attività e che lavorano bene, ma io su questo non ho dubbio, dico che ci va una riforma a livello politico, ma non lo diciamo solo noi, lo avete scritto voi per tre anni di fila e il quarto avete detto: "Adesso aspettiamo quella nazionale". Quella nazionale c'è, vi ripeto, cosa volete fare? Non si ha risposta.
Ce l'avremo nelle audizioni, a questo punto.
Per il resto, che cosa vuole che dica? A questo punto ritiriamo la mozione, perché se mi dice che è un problema di tipo burocratico, noi il nostro dovere l'abbiamo fatto. Faccia un salto fino lì e veda un po' se riesce a dare la spinta necessaria, perché queste persone hanno bisogno e devono insegnare nel modo corretto e servono dei fondi.
Ritiriamo quindi la mozione e poi la sentiremo in audizione allora sulla questione della riforma professionale.
Presidente - La mozione è ritirata.