Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3360 del 7 marzo 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3360/XVI - Approvazione del Piano Energetico Ambientale Regionale della Valle d'Aosta al 2030 (PEAR VDA 2030), ai sensi della legge regionale 25 maggio 2015, n. 13.

Bertin (Presidente) - Alla presenza di 34 Consiglieri, possiamo riprendere i lavori al punto in cui ci siamo interrotti ieri sera; precisamente, siamo all'analisi del Piano Energetico Ambientale, alla dichiarazione di voto e al voto. Qualcuno si prenota per le dichiarazioni di voto? Si è prenotato il consigliere Aggravi: ha facoltà di intervenire.

Aggravi (RV) - In parte, già nell'esame degli ordini del giorno e anche nella discussione generale, abbiamo esplicitato una serie di critiche, che riteniamo almeno avere un obiettivo costruttivo; anche nella presentazione degli ordini del giorno che non hanno potuto tenere conto di tutte le tematiche che sono presenti in un documento estremamente corposo e comunque estremamente complesso com'è il Piano Energetico Ambientale Regionale.

In particolare, per quello che riguarda la nostra posizione complessiva, ci siamo concentrati nell'analisi di quelli che sono non soltanto i tre obiettivi principali, ma in particolare le misure presentate all'interno dei quattro assi. Ci sono sicuramente delle misure che sono condivise, non penso soltanto dalla maggioranza e dal nostro gruppo, ma anche da altri gruppi; quello che fa e farà la differenza è il modo con il quale si raggiungeranno determinati obiettivi, non soltanto dal punto di vista del mero raggiungimento, ma anche delle misure che verranno messe in campo.

Due ordini del giorno, in particolare, che ieri abbiamo presentato e discusso, uno sulla legge 6 lo specificava chiaramente, e anche quello più in generale sull'autoproduzione e l'autoconsumo. Vorremmo capire un po' meglio su tutta una serie di aspetti che cosa si pensa di fare e che cosa si pensa di mettere in campo in termini anche di risorse e di scelte, anche in particolare, perché io non lo sottolineerei, di riforme dell'attuale contesto normativo che si ha, non soltanto legato a quello che riguarda la legge 6 - e ho cercato di sottolineare quest'aspetto - ma anche nell'ambito della semplificazione burocratica per quello che riguarda non soltanto la possibilità di realizzare nuovi impianti, ma, in generale, di mettere in campo misure che consentano di raggiungere gli obiettivi che ci si è dati.

Poi rimane, da parte nostra, una sorta di scetticismo realista, però, per quello che riguarda - e anche questo l'abbiamo già detto - alcuni obiettivi che si sono posti, ma il fatto che il Piano abbia un sistema di monitoraggio, e soprattutto di aggiornamento, io penso che consentirà, nell'evolversi della situazione, di poter comprendere se il raggiungimento degli obiettivi è più vicino a quella che è la previsione, a quello che è il nostro scetticismo o quello che magari è la fideistica certezza di altri gruppi.

Detto questo, il nostro non è ovviamente un voto non di sostegno anche al lavoro fatto e all'importante mole - io direi, ma lo dico in senso positivo-, di dati a disposizione per lavorare al di là del singolo esame di questo Piano, ma anche poi di altre situazioni tangenti alle tematiche di cui stiamo parlando. Il nostro voto sarà di astensione: un'astensione ragionata, un'astensione che, comunque, porta a casa il fatto di aver messo l'attenzione su alcuni punti e su alcuni temi, mentre su altri, ovviamente, come è nel nostro modo di fare, torneremo e sicuramente cercheremo anche di fare delle nostre proposte, non soltanto di porre sul tavolo delle critiche.

Presidente - Consigliera Minelli, ha facoltà di intervenire.

Minelli (PCP) - Ho affermato ieri e confermo che il PEAR è un documento di grande importanza, e pensiamo che i documenti pianificatori siano importanti.

Noi lo vediamo un po' come una bussola che deve guidare la politica energetica regionale ed è il motivo per cui ci siamo impegnate perché risultasse adeguato alla sfida che abbiamo davanti.

A tal fine, quando è stata presentata la prima bozza ed è partita la procedura di VAS, abbiamo presentato dodici osservazioni scritte, di cui ben poco è stato recepito,

In Aula abbiamo presentato quattro emendamenti, e nemmeno mezzo è stato accolto, eppure io sono persuasa che almeno su alcune questioni era possibile trovare una mediazione.

Quello che non accetto, però, è che ci diciate che facciamo un'opposizione pregiudiziale, ideologica e che non siamo propositive, che ci siamo ostinate e lo facciamo per partito preso, che vogliamo manipolare le affermazioni altrui. Non lo accetto perché non è vero.

Succede invece il contrario: succede che ci sono un Governo ed una maggioranza regionale che sono sordi anche a proposte semplici, di buon senso, e talmente arroccati a difesa del proprio testo da non esaminare neppure seriamente proposte alternative, e da travisare volutamente quanto richiesto.

Avevamo fatto un'osservazione scritta di buon senso, chiedendo di estrapolare da un malloppo di oltre 1.300 pagine un testo essenziale, fruibile a tutti, e ci siamo sentite dire prima che il documento è comprensibilissimo e di facile lettura - allora io ho davvero qualche problema, perché non sono riuscita a leggere tutta quella quantità di materiale e a comprenderla pienamente -, poi che, a seconda di quello che ci interessa, le pagine devono essere o tante o poche.

Noi non abbiamo mai detto che il Piano non debba essere ampio ed articolato, al contrario, ma che si deve distinguere tra il Piano vero e proprio e i documenti di accompagnamento, in modo da renderlo più accessibile a tutti; ma, evidentemente, non si vuole capire.

Avevamo detto che ci sono dei buchi importanti da colmare, vedi la totale assenza di un ragionamento nel PEAR sul ruolo di CVA e la mancanza di una proposta sul ruolo da dare alle CER in Valle d'Aosta. Non c'è stata la volontà politica di affrontare questi due nodi.

Su CVA siete arrivati a votare in sei contro un emendamento che chiedeva di riconoscerne e definirne il ruolo nel PEAR e sulle CER si è detto che gli uffici sono contrari: cioè adesso, oltre alle responsabilità tecniche, che sono già tante, gli uffici devono prendersi anche quelle politiche!

Ed anche su altri punti, come sull'utilizzo dell'idrogeno e la questione dei metanodotti, invece di entrare nel merito, si è preferito dire che facciamo delle sparate senza valutarne l'impatto e che la nostra intenzione è quella di mettere in difficoltà la comunità, oppure che è prematuro fare delle richieste nel PEAR, che è il Piano Energetico con orizzonte 2030.

Noi pensiamo che, così come verrà approvato, questo PEAR è un'occasione mancata. C'è stata una importante elaborazione tecnica, c'è stato un gran lavoro, ci sono delle competenze che hanno espresso delle analisi interessanti, ma quello che è mancato e manca - e lo ripeto - è la direzione politica, ma c'è chi ha detto addirittura che non bisogna esagerare con le scelte politiche perché possono rivelarsi dannose anche per il nostro ambiente.

Manca la mano di un Governo che dica che in Valle d'Aosta vogliamo raggiungere l'autonomia energetica e ribadisca che vogliamo raggiungere il fossil fuel free al 2040, con tutto quello che ne consegue.

È veramente strano che, da parte di una maggioranza e di una Giunta, che si professano autonomiste, si sia dimenticato il concetto di autonomia energetica, un concetto che è sempre stato presente nella discussione politica regionale e che pure è riportato nel PEAR, nella parte introduttiva, a pagina 7.

È sconfortante che una regione con abbondanza di acque e decine di centrali idroelettriche, che può ricoprire migliaia di tetti con pannelli solari fotovoltaici, non abbia il coraggio di imboccare con decisione la strada del fossil fuel free.

Sul PEAR ci asterremo, perché non è per noi una base sufficientemente solida e soprattutto concreta per la transizione energetica. Ci asterremo, ma nei prossimi mesi cercheremo certamente di valorizzare quello che è positivo, e ce n'è di positivo, come faremo emergere anche le contraddizioni derivanti da certe impostazioni sbagliate e da omissioni volute su punti rilevanti.

Presidente - Consigliere Chatrian, a lei la parola.

Chatrian (AV-VdA Unie) - Due considerazioni di natura politica, dopo una giornata intera in cui è stata affrontata una tematica comunque importante, ma delicata, in un contesto - lo abbiamo detto ieri in tanti - indubbiamente molto più grande di noi, dati i numeri, l'ampiezza e i miliardi di persone che vivono sulla terra, ma penso il nostro Piano possa dire la sua, consapevoli degli ordini di grandezza e di quanto noi possiamo apportare di positivo e di utile.

Noi vogliamo fare la nostra parte, la faremo, lo è stato declinato molto bene all'interno di questo strumento pianificatorio, che riteniamo un buon Piano, ma soprattutto un Piano realista.

Abbiamo preso nota degli impegni che ci siamo assunti ieri durante il dibattito, ma soprattutto durante la discussione degli ordini del giorno che le forze di minoranza hanno messo in evidenza, quindi ci siamo presi nota e terremo non solo conto, ma con la volontà di approfondire e di trovare le migliori soluzioni nell'accompagnare e quindi con dire quello che è il Piano che oggi andremo a votare.

Come abbiamo non solo preso nota, ma cercheremo di fare la nostra parte, anche come raggiungere gli obiettivi, cioè come poter ridurre i nostri consumi.

Noi pensiamo che per ridurre i nostri consumi, oltre alle regole del gioco europeo e nazionale, noi potremmo probabilmente mettere in campo delle misure fatte un po' - scusatemi il doppio passaggio - su misura, visto e considerato che abbiamo un patrimonio immobiliare particolare, abbiamo un sistema geografico particolare, quindi dobbiamo essere capaci - dove possiamo, con le risorse che abbiamo e con un riposizionamento di natura politica - di decidere quelle che saranno le misure per poter ridurre i consumi.

Stessa considerazione per raggiungere l'altro obiettivo altrettanto importante, che è quello del come incrementare le rinnovabili, anche lì con buon senso, con equilibrio e soprattutto penso che su questo, con la conoscenza del nostro territorio, possiamo mettere in campo e dobbiamo mettere in campo delle misure che non à tout prix debbano assolutamente salvaguardare quello che è per noi il bene più prezioso che è l'ambiente. Quindi il giusto equilibrio tra l'elemento, l'aiuto pubblico per poter in questo caso incrementare le rinnovabili, e dall'altra parte quello che è il risultato, cercando di andare ad intercettare anche quelle famiglie che oggi non possono permettersi di poter incrementare le rinnovabili, anche su dei patrimoni loro privati, quindi penso che sia il compito della buona politica trovare il giusto equilibrio e le giuste misure.

Quindi, delle azioni mirate, delle azioni equilibrate, delle azioni di buon senso che sarà nostra cura mettere in campo con delle leggi, indubbiamente cercando di utilizzare al meglio quelle che saranno invece delle normative nazionali ed europee.

Termino dicendo che, per quanto ci riguarda, questo è un altro tassello importante che questo Consiglio va ad approvare, e quindi a dare corso a quello che è stato un percorso, ringraziando tutti quelli che si sono adoperati. E passatemi ancora quest'ultima battuta: penso che questa costruzione partecipata sia l'elemento più bello, da un punto di vista amministrativo, ma anche politico, per poter a questo punto dare alla comunità valdostana un Piano come dicevo buono, e soprattutto realista. Grazie ancora all'assessore Bertschy per il tempo che ci ha dedicato e soprattutto la possibilità che ci ha dato di far partecipare una comunità, quindi i tecnici, la comunità e i cittadini, perché poi l'obiettivo è quello veramente che le informazioni arrivino a tutta la comunità e a tutte le famiglie per poter utilizzare, chi potrà utilizzarne di più, chi un po' di meno, ma l'obiettivo è ridurre da una parte e aumentare dall'altra parte ed incrementare quelle che sono le rinnovabili.

Presidente - Consigliere Marquis, ha facoltà di intervenire.

Marquis (FI) - Anche noi due considerazioni per la dichiarazione del voto di approvazione di questo PEAR 2030 che è il Piano Energetico Ambientale, che traccia tutti i flussi energetici della regione; quindi già questo ci dice che è un Piano omnicomprensivo in materia.

Un Piano molto articolato, dove vengono individuati gli indirizzi partendo dallo stato di fatto attuale per raggiungere degli obiettivi che vengono fissati al 2030.

Gli indirizzi sono di natura descrittiva, ma anche di natura quantitativa e pertanto andranno monitorati nella loro attuazione.

Noi, a differenza di chi dice che non ci sono abbastanza obiettivi ambiziosi, diciamo che il problema di questo PEAR sarà invece raggiungere gli obiettivi che sono stati prefissati, perché non vediamo gli strumenti in modo chiaro per attuare questi obiettivi; è vero che gli obiettivi sono coerenti con gli altri strumenti di programmazione della Regione, ma è anche vero che poi tutto questo si potrà concretizzare attraverso degli stanziamenti, attraverso delle risorse, attraverso anche dei cambiamenti di carattere riformistico, culturale e sociale, perché una parte la dovrà fare la pubblica Amministrazione, una parte la dovranno fare anche i cittadini.

Il dubbio che abbiamo su questo PEAR è come potranno essere raggiunti gli obiettivi; se saranno raggiunti, saremo molto lieti, perché si sarà fatto un passo avanti sotto il profilo energetico e ambientale importante.

Per questa ragione noi guarderemo con attenzione l'attuazione del Piano, prenderemo questo Piano come riferimento per la verifica di tutte le azioni che verranno proposte nella programmazione finanziaria, valuteremo in quei momenti la coerenza e, in questa fase, il nostro è un voto di astensione costruttiva con questi presupposti.

Presidente - Consigliere Distort, ha facoltà di intervenire.

Distort (LEGA VDA) - Per esprimere la posizione del gruppo Lega in dichiarazione di voto. Parto dal presupposto che per esprimere l'approvazione di un lavoro così ampio come uno strumento pianificatorio di questa portata e di questo ambito così particolare, che mette insieme energia e ambiente (quindi due elementi fondamentali per l'attività di vita di un'intera comunità), occorre non solo l'attività di esame svolta nelle Commissioni, tra l'altro avvenuta, e ringrazio con senso sportivo il presidente Chatrian per quanto si è speso; questa non è una sviolinata, ma vuole essere espressione del fatto che la nostra opposizione è un'opposizione ragionata, come abbiamo sempre voluto dimostrare.

Chiaramente l'attività di esame che avviene nelle Commissioni non corrisponde all'attività di un lavoro di condivisione e di approfondimento con le varie strutture impegnate nella redazione del Piano.

Questo tipo di lavoro è chiaro, è del tutto evidente, è pacifico che a noi, come forza di opposizione, non è concesso, ma ovviamente questa è una pura constatazione.

Queste sono le regole del gioco, noi le conosciamo, ne prendiamo atto e cerchiamo comunque di svolgere nel migliore dei modi il nostro mandato, nel ruolo e nei confini di forza d'opposizione.

Alla luce di queste evidenze, è altrettanto evidente che ci mancano quindi tutti quegli elementi che chiamerei gestatori del Piano, che potrebbero permetterci di riconoscerci nei suoi contenuti e nelle modalità di attuazione, che competeranno invece alla Giunta, quindi l'altro elemento che sfugge al nostro controllo.

Questa ovviamente non è un'affermazione di una necessità maniacale di controllo, è chiaro ed è evidente, questo però racconta i confini all'interno dei quali noi ci muoviamo.

In questa linea, il nostro parere sarà di astensione: un'astensione che, come già detto nell'intervento, sarà accompagnata da un'attività di collaborazione propositiva, un'attività di sostegno, un'attività di monitoraggio dal momento in cui il Piano sarà approvato e diventerà attuativo.

Questa attuazione sarà un percorso che si svilupperà nel tempo ed in questo tempo noi ci saremo, saremo presenti per svolgere tutti gli approfondimenti necessari, per dare sempre, come sempre abbiamo fatto, il nostro contributo; per indirizzare, se è possibile, nei limiti dei nostri ruoli, il timone nella direzione in cui noi non ci riconosciamo, sulla base non certo di un'ideologia, ma sulla base di una visione politica che noi abbiamo assunto nel momento in cui ci siamo espressi come forza politica e siamo stati scelti dalla popolazione per rappresentare quella parte di popolazione, quel valdostano su quattro, che ha riconosciuto in noi una forza politica in grado di poterlo rappresentare.

Sarà un ruolo attivo, il nostro, e la nostra attività parte esattamente da oggi, da ieri, dai giorni preparatori, ma soprattutto dal periodo di attuazione in poi, perché proprio la fase di attuazione è il momento delicato che segnerà il confine e la differenza tra un Piano ben riuscito e un Piano, invece, che dimostra lacune, ma le lacune - come abbiamo detto - fanno parte della realtà, fanno parte delle dinamiche, le lacune non sono certo errori imputabili al concepimento del Piano, le lacune sono semplicemente l'individuazione di necessità che cambiano con il tempo.

Oggi abbiamo una realtà, domani ne avremo un'altra, si tratterà - come abbiamo detto - di avere un Piano che sia all'altezza della flessibilità che merita uno strumento del genere.

Presidente - Consigliere Cretier, a lei la parola.

Cretier (FP-PD) - Una breve dichiarazione sul PEAR proprio per non essere sempre silenti.

Nella giornata di ieri abbiamo raccolto molti spunti importanti, molte considerazioni giuste e propositive che guardano alla complessità del tema e nella sua visione in un sistema economico mondiale. La domanda è quanto possiamo incidere noi, con i nostri numeri, la nostra dimensione oggettiva e con le nostre scelte, in una visione globale sul tema ambientale, di riflesso sul PEAR e sulla sua approvazione.

Credo che siamo condizionati molto poco dalla dimensione, siamo stretti in una morsa tra Oriente e Occidente, tra le grandi autonomie in via di sviluppo e con le azioni emergenti che hanno altri obiettivi, sicuramente non il clima, ma è doveroso per le future generazioni provarci e mettere in campo ogni azione necessaria, bisogna mettere in movimento le coscienze e dare opportunità e condizionare positivamente l'atteggiamento dei cittadini, senza coercizione, come ha detto qualcuno ieri.

Spesso gli obblighi non sono per niente accolti con favore, ma non sono da confondere con gli abusi e atti necessari.

Dobbiamo intervenire con misure idonee, con obiettivi che nel tempo bisognerà aggiornare e l'impegno preso ieri è di modificare il PEAR, se necessario.

Dalla tecnologia e dall'innovazione ci aspettiamo molto.

Abbiamo preso atto dei cambiamenti climatici evidenti, bisogna trovare forme di adattamento nel breve periodo, come ha detto l'altro giorno il dottor Giardina, giovane ricercatore momentaneamente in Svizzera.

Dobbiamo contrastare immediatamente i cambiamenti, repentini e pericolosi, di un clima che era caratterizzato da stagioni regolari, all'attuale definito impazzito, fatto di periodi di siccità, intercalato da bombe di acqua e fortunatamente da nevicate abbondanti ma pericolose, ad esempio.

Bisogna mettere in atto delle misure di mitigazione e di contrasto, come si è fatto alla fine della settimana scorsa: lì si sono dovute mettere delle tempestive e momentanee coercizioni, anche per non mettere a repentaglio la vita dei cittadini, dei turisti in transito e di tutti gli operatori impegnati nella viabilità, nel soccorso e nei tanti servizi alla persona. Azione e reazione, come direbbe qualcuno.

Poi ci sono gli sprovveduti che si avventurano maldestramente malgrado i preavvisi, ma questa è una libera scelta di gestione della propria vita.

Per tornare sul tema PEAR, una giornata finale di confronto non risolve sicuramente il tema, ne siamo consapevoli, ma credo che siano state raccolte alcune importanti proposte ed iniziative, un Piano da approvare che ha una coscienza propositiva, come noi, pur sapendo che è un Piano che deve essere seguito nel suo sviluppo e lo faremo con le opportune verifiche, con la capacità di adattamento necessario. Ma oggi il nostro gruppo lo voterà concretamente, per aggiungere un altro tassello - il termine tassello indica robustezza e garanzia - al programma di Legislatura di questa maggioranza.

Presidente - Consigliera Erika Guichardaz, a lei la parola.

Guichardaz E. (PCP) - Ieri abbiamo sentito parlare di due atteggiamenti diversi e confermo che ha letto bene il dibattito in Aula, assessore Bertschy, perché, come lei giustamente ha detto, c'è un atteggiamento molto realistico, che implica di non correre e un atteggiamento molto più deciso, che si pone come obiettivo il raggiungimento del risultato.

Confermiamo che quell'atteggiamento deciso è l'atteggiamento del nostro gruppo, perché per raggiungere un obiettivo così sfidante, come quello previsto nel Piano, non possiamo tergiversare, e le scelte da fare sono da fare adesso.

È di grande importanza per la nostra regione il PEAR e su questo abbiamo lavorato, credo che lei possa riconoscercelo, perché abbiamo depositato osservazioni durante la procedura di VAS, abbiamo depositato anche osservazioni sul PTA, che andranno in qualche modo ad interloquire rispetto al PEAR, e abbiamo depositato una legge sulle comunità energetiche nel marzo del 2024.

Abbiamo presentato praticamente in ogni Consiglio regionale un'iniziativa sui temi dell'ambiente e dell'energia.

Ribadisco però quanto ha già detto la collega Minelli: per noi in questo Piano mancano le scelte politiche, manca completamente il ruolo di CVA, e chi mi ha preceduto ha detto: "Si va avanti a spron battuto su un tema che, molto probabilmente, non dobbiamo affrontare". Io riprenderei il programma di PCP, che evidentemente qualcuno non ha letto, e proprio al punto 35 si parlava del ruolo strategico di CVA e si diceva: "Per portare alla realizzazione la strategia energetica regionale che punta all'autosufficienza e all'uso esclusivo di fonti pulite rinnovabili, un ruolo fondamentale è affidato a CVA". Questo c'era scritto nel nostro programma elettorale.

Ieri abbiamo sentito poi parlare di percentuali ininfluenti della Valle d'Aosta. Da convinta autonomista, non posso non fare una critica rispetto a questo atteggiamento, perché sappiamo bene per noi la grande importanza che hanno le acque, e la ritroviamo in questo PEAR, e sappiamo quanto ci si è battuti per l'autonomia energetica. Autonomia energetica della nostra regione che è stata inserita nel Piano grazie ad un'osservazione fatta dal nostro gruppo, perché altrimenti quella espressione, "autonomia energetica" nemmeno sarebbe stata inserita nel Piano.

Ieri poi abbiamo sentito parlare del grande impatto del fotovoltaico e dell'eolico, ma lo sentiamo dire da chi vuole costruire grandi collegamenti in aree protette.

Non accettiamo critiche di questo tipo e continueremo a non accettarle, perché se ci sono proprio due persone che negli anni hanno dimostrato di essere attente a questa tematica, siamo proprio io e la mia collega.

Come già detto, noi riteniamo che ci siano degli aspetti importanti, ci sia comunque tutto un approfondimento fatto dagli uffici che è utile per le discussioni future ma riteniamo che proprio quell'incisività che noi vorremmo, in questo Piano non la ritroviamo e quindi ci asterremo.

Presidente - Consigliere Di Marco, a lei la parola.

Di Marco (PA) - Non era mia intenzione intervenire perché in questo mese ho ricevuto tanto di quel materiale che era abbastanza corposo e non ho avuto molto tempo di leggerlo, però ho ascoltato attentamente ieri tutti gli interventi dei colleghi e ho visto atteggiamenti molto propositivi da parte di quasi tutti per accompagnare questo Piano, che è un Piano impegnativo, ricco, e bisogna accompagnarlo negli anni, questo ritengo che sia fondamentale.

Tenevo a dire che sulle rinnovabili bisogna fare molta attenzione, perché ho letto solo oggi la polemica che c'è stata tra Legambiente per il discorso di questi impatti ambientali e allora, secondo me, bisogna fare molta attenzione e gradualmente trovare la soluzione giusta.

L'ultima cosa che tenevo a dire: non è vero che questo Piano non ha una scelta politica, non ha la vostra scelta politica, ma ha la scelta politica di una maggioranza che in questo Piano ci crede e questo, secondo me, è fondamentale e deve essere così.

Ripeto, mi è dispiaciuto non essere presente in questo tempo per seguire meglio questo Piano, ma ritengo, da quel poco che ho avuto da ascoltare, che è un Piano ed è per questo che il nostro movimento voterà a favore di questo Piano.

Presidente - Consigliere Marguerettaz, ha facoltà di intervenire.

Marguerettaz (UV) - Una dichiarazione di voto appare scontata, perché voteremo convintamente questa proposta che, come tutti i piani, ha una profondità temporale, degli obiettivi, e oggi - come molti colleghi hanno già detto - inizia un percorso che dovrà essere monitorato, ci saranno delle iniziative che dovranno essere messe in cantiere, risultati da verificare, e mi pare che la discussione generale sia stata una discussione che personalmente ho molto apprezzato, perché generalmente sono state messe sul tavolo della discussione delle idee, dei ragionamenti, ma tutti o quasi tutti in termini positivi.

Devo dire che sono sempre un po' non dico disturbato, ma rimango perplesso, perché ogni volta che abbiamo argomenti di così grande importanza, finire sempre a capire qual era il programma elettorale del PCP, tutte queste discussioni che interessano una minima parte... ogni volta che dobbiamo parlare di questioni strategiche, non ascoltiamo dei ragionamenti, ascoltiamo dei comizi, abbiamo sempre la verità in tasca, non accettiamo critiche, qualcuno dice, però le fanno le critiche, quindi non accettano ma vogliono farle.

Allora, io direi che se ogni tanto qualcuno scendesse dal pulpito e ragionasse... alla fine della fiera, quando tutta una serie di proposte vengono bocciate con 33 voti contrari, io qualche dubbio me lo porrei, però ognuno è nella convinzione.

Ma se noi continuiamo a fare una campagna elettorale continua, dicendo che gli unici paladini dell'ambiente, della giustizia, della pace sociale siamo noi, io penso che andiamo da nessuna parte.

Spero che nelle discussioni queste persone non vengano disturbate da grugniti, qua abbiamo la possibilità di confrontarci, portando massimo rispetto gli uni dagli altri e cercherei di evitare di avere sempre la verità in tasca.

Faccio i complimenti all'Assessore, alla struttura, alla Giunta per il lavoro fatto.

Credo che, al contrario di quello che è stato detto, gli obiettivi che sono stati inseriti nel Piano siano già di per sé sfidanti; non è una cosa da poco, sono già sfidanti, a meno che - e qualcuno l'ha ricordato in Aula - qualcuno voglia sposare la decrescita felice e quindi, ad un certo punto, bloccare tutto il nostro sistema economico; però lì dovremmo poi trovare delle soluzioni per sostenere una miseria dilagante che qualcuno vorrebbe portarci a sposare.

Presidente - Ci sono altre dichiarazioni di voto? Assessore Bertschy, ha facoltà di intervenire.

Bertschy (AV-VdA Unie) - Dopo un lungo dibattito, stamattina leggendo i giornali, come diceva prima il consigliere Di Marco, la giornata è cominciata con questo bell'articolo sulla faida del vento, dove si raccontano un sacco di cose, di quello che sta avvenendo in questo grande periodo di dibattito politico sulla transizione energetica. Sono temi importanti, delicati, che stanno nel cuore delle comunità, quelle più piccole e quelle più grandi, perché stanno a cuore delle comunità, ognuno con le proprie sensibilità, ognuno con le proprie differenze, ognuno con i propri programmi e obiettivi politici alle spalle, dati da quello che si è raccontato alle persone e da quello che si propone di fare alle persone.

In questi ultimi interventi si è parlato, in particolare dal gruppo PCP, di autonomia, cercando di ferire gli autonomisti per dire che sull'autonomia energetica non sono abbastanza autonomisti.

Noi siamo per un'autonomia responsabile, lo si dice in ogni dove ed in ogni come; essere responsabili vuol dire proporre alla propria comunità, in ogni settore, un'autonomia che sia in grado di governare i momenti e le transizioni senza raccontare, per quello che ci riguarda e per quello che noi siamo in grado di proporre, delle bugie e delle cose che non sono raggiungibili.

Dico questo perché secondo me voi siete talmente intelligenti che non vi mettete contro agli altri, voi fate volutamente 33 a 2, perché con quei 2 rappresentate un elettorato che vuole sentir dire le cose che voi dite qua, è scientifico e politico, ma non c'è niente di irresponsabile, è responsabilissimo, però il problema è che poi per poter raggiungere quegli obiettivi, con gli altri 33, ogni tanto, un punto di mediazione bisogna trovarlo, altrimenti si fa solo un pezzo della politica, raccontare al proprio elettorato cosa si vuol fare, ma tutto il resto non lo si farà mai.

Continuare a dire che chi era con voi ha tradito, lo trovo sbagliatissimo, perché chi era con voi sta cercando di trovare con quest'Aula, che è fatta di forze di destra, di centro, di sinistra, di estrema sinistra e di estrema destra (non ancora, per fortuna, da queste parti), allora là dobbiamo arrivare tutti insieme, cercare dei punti di soluzione e di mediazione.

Io cercherei forse di trovare questo tipo di argomentazione per trovare delle soluzioni.

La cosa che è più importante ricordare in questo dibattito, a mio avviso, è che lo scorso PEAR, quello del 2014, il dibattito è durato meno di un'ora mi pare, con cinque o sei interventi; ieri siamo stati tutto il giorno, ci sono stati tantissimi interventi, tutti di contenuti, di critiche costruttive, di critiche propositive, ma la politica di questo Consiglio regionale ha fatto un deciso passo in avanti riguardo questi temi, perché ci abbiamo messo tutti del tempo per cercare di capire le cose, per cercare di migliorare un documento che è aperto ai miglioramenti nei prossimi anni, perché ci sono decisioni che verranno prese a livello nazionale ed europeo che probabilmente influiranno su questo documento e ci obbligheranno ad andare a migliorarlo ancora e di aggiornarlo.

Dico solo due cose rispetto alla questione dei trasporti: c'è uno schema, a pagina 145, che indica cosa è successo fino adesso nel 2019 e cosa succederà con uno scenario che noi abbiamo impostato, uno scenario di piano; una riduzione dei consumi di più del 20%, che è un dato in fortissima controtendenza rispetto a quello che abbiamo visto fino ad oggi con un aumento dell'utilizzo dell'energia elettrica per il 4%.

Per voi è pochissimo, per noi invertire il trend è tantissimo, in una situazione in cui le cose sono in profondo cambiamento, ma non è detto che le persone saranno in grado di seguire questi cambiamenti, per aspetti economici, sociali, per aspetti culturali, per aspetti morfologici, geografici, quindi ci sono tantissime cose che influiscono su questi aspetti.

Noi abbiamo cercato di indirizzare il lavoro in quella direzione lì e lo abbiamo fatto sapendo bene che ci sarà tanto da lavorare.

Il Piano inizia, da oggi, ad avere la sua fase d'attuazione: bisognerà andare nelle scuole, bisognerà andare a coinvolgere le persone, coinvolgere le imprese, il nostro sistema di imprese che è fatto da piccolissime imprese, non da grandi imprese; dovremo coinvolgere tutti quanti in un percorso che ci dovrà portare a dire che l'ambiente lo differenziamo per impatto quando parliamo di piste intervallive oppure quando parliamo di grossi interventi sui nostri tetti.

Io non credo che sarà bellissimo vedere tutto questo fotovoltaico, ma sarà necessario; quindi bisogna trovare una giusta mediazione per l'impatto che vorremo dare al nostro territorio per raggiungere questi obiettivi di tipo energetico.

Non c'è un impatto positivo o negativo sull'ambiente, ci sono delle scelte da fare politiche, che a volte hanno delle incidenze e su queste bisogna confrontarsi per trovare delle soluzioni.

Ringrazio tutti per il lavoro fatto e ovviamente io, come tutte le strutture, rimango a disposizione per la seconda parte del lavoro che è il piano di monitoraggio.

Presidente - Il Presidente della Regione ha facoltà di intervenire.

Testolin (UV) - Due brevi considerazioni che non vogliono essere polemiche, ma costruttive, per ringraziare l'Aula e la Commissione del percorso che è stato fatto e raccogliere i suggerimenti che sono emersi anche da queste ultime dichiarazioni di voto. La prima considerazione che è quella espressa dall'Assessore, che ringrazio per il lavoro assieme alle sue strutture e assieme a tutti coloro che, a livello di Commissione consiliare e di Governo, hanno contribuito, in maniera coordinata, alla stesura di questo Piano. Parto dalla considerazione che nel 2014 il precedente Piano ha avuto una gestazione molto più rapida ed un'approvazione in Aula molto più semplice.

Oggi, l'attitudine della collettività e anche di quest'Aula è di essere molto più attenti verso il sistema energetico, verso un'integrazione di questa necessità e questo cambiamento e il dibattito si è arricchito, come si è arricchito il Piano stesso, che è un Piano da monitorare, come ha detto qualcuno oggi, che è la prima pietra di un edificio che dovrà essere costruito passo passo, andando a finanziare gli interventi che sono previsti nel Piano, a sostenere certe politiche e a contribuire ad un cambiamento anche di mentalità e generazionale, che dovrà far parte di un percorso anche culturale.

Trasversalmente, ognuno, nel suo ambito e nel suo percorso di valorizzazione di quello che è il contesto all'interno del quale deve operare, deve contribuire ad arricchire le conoscenze e le necessità del nostro territorio in merito al Piano energetico.

Un Piano che si inserisce a pieno titolo in un programma di governo che ha, nelle sue corde, quello di realizzare e chiudere, da qua alla fine della Legislatura, tutti i piani programmatori che sono necessari per una crescita armonica del nostro territorio, quindi il Piano della tutela delle acque, il Piano dei trasporti (che sarà analizzato prossimamente), il Piano della salute. Quindi, queste saranno le linee direttrici sulle quali poi bisognerà operare concretamente e giustamente bisognerà fare attenzione, da parte di tutti, che ci sia una coerenza tra le scelte che verranno fatte lungo la strada, per riuscire a dare contezza a questa programmazione.

Capisco anche la difficoltà che c'è all'interno di quest'Aula nell'avere chiare tutte quelle dinamiche che costituiscono un piano. Una difficoltà non è solo di Aldo Di Marco, che è arrivato da poco all'interno del Consiglio, ma è un po' trasversale anche fuori da questo consesso, per riuscire ad immedesimarsi nelle azioni concrete quotidiane che bisogna fare. La politica non può che accompagnare con la dovuta concretezza e il dovuto equilibro, anche perché spostarsi su atteggiamenti che portano, come diceva l'Assessore, a fare valutazioni anche in senso più ampio su finalità vere di chi si spaccia per un sostenitore delle rinnovabili, quando magari a valle ci sono anche interessi che, con la tutela dell'ambiente e con quello che si proclamano di voler fare, hanno poca attinenza.

Io concludo questo mio breve intervento ringraziando anche chi, pur non votando questo Piano, ne ha piena coscienza e contribuirà in futuro per un lavoro costruttivo per la nostra comunità.

Presidente - Mettiamo ora in votazione il Piano Energetico Ambientale, sia l'atto, il documento, che gli allegati, in una sola votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 16 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Restano, Sammaritani)

Il Piano è approvato.