Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3359 del 6 marzo 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3359/XVI - Continuazione della trattazione del Piano Energetico Ambientale Regionale della Valle d'Aosta al 2030 (PEAR VDA 2030), ai sensi della legge regionale 25 maggio 2015, n. 13.

Bertin (Presidente) - Passiamo ora agli emendamenti al piano energetico ambientale. Il primo emendamento è di PCP, ricordo che ce ne sono quattro, è a pagina 246 della scheda tecnica illustrativa, la scheda P03, Rete a gas naturale.

Per illustrare l'emendamento, ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - L'emendamento riguarda, come ha giustamente ricordato lei, la scheda P03 della relazione tecnica illustrativa che riguarda la rete gas naturale. Si tratta di un emendamento sostitutivo dell'intero riquadro e lo scopo dell'emendamento è soprattutto quello di definire quella che dovrà essere la riconversione degli impianti di distribuzione esistenti, che, come è noto, non possono essere usati tout court semplicemente per il trasporto di altri elementi di gas come l'idrogeno.

Do lettura dell'emendamento perché anche dalle osservazioni che sono state fatte dall'Assessore nella sua replica, non so se è stato inteso correttamente quello che proponiamo.

"Il metano è un potente gas serra, produce un effetto 25-30 volte maggiore dell'anidride carbonica, e la sua concentrazione in atmosfera continua ad aumentare senza sosta. Proprio per contrastare questo fenomeno, l'Unione europea persegue l'obiettivo di eliminare gradualmente le caldaie a gas entro il 2040 e anche i metanodotti già esistenti dovranno essere abbandonati o riconvertiti. La riconversione consiste nell'immaginare di usare i metanodotti con adeguate trasformazioni per trasportare idrogeno verde, ma allo stato attuale siamo ancora a livello di ipotesi e di sperimentazione. Ne deriva che, onde evitare duplicazioni di spese, è opportuno adottare un principio di cautela rispetto agli interventi di ampliamento della rete attuale per il trasporto di metano. A tal fine, tutti i progetti e interventi per l'ampliamento della rete di gas naturale, ad eccezione delle opere che già sono state appaltate, devono essere sottoposte preventivamente a una perizia che ne accerti la conformità ai fini del trasporto anche di idrogeno". Si tratta quindi di un emendamento direi assolutamente prudente che non intende bloccare quelle che sono opere già decise e appaltate, ma quello che chiediamo è che per i progetti in itinere sia fatta una preventiva perizia per verificare che l'impianto sia adatto a trasportare idrogeno e sappiamo - perché ci è anche stato detto - che così come sono, forse neanche per una miscela di elementi potrebbero essere utilizzati, ma soprattutto non per quello che riguarda il trasporto puro e semplice di idrogeno.

Nel momento in cui possono esserci delle opinioni e delle convinzioni diverse sull'utilità o meno degli impianti a metano, io faccio anche un rilievo riguardo a quello che è stato detto dall'Assessore, che c'è chi ha degli atteggiamenti realistici, così è stato definito, prudenziali e chi ha degli atteggiamenti molto più decisi verso il raggiungimento di risultati e target. Sì, è vero, questa è una posizione, però poi lei ha anche detto: "Senza tenere conto dell'impatto che questo ha sulla comunità che non può abbandonare il metano e riempire la Regione di tetti di fotovoltaico". Qui non si tratta di questo, l'emendamento chiede una cosa molto precisa, cioè di fare una perizia, di verificare le reti per poterle utilizzare eventualmente in futuro per un vettore e una possibilità poi energetica che noi non abbiamo mai detto non essere interessante. Abbiamo una posizione diversa su quello che riguarda l'utilizzo dell'idrogeno nel trasporto pubblico locale, e illustrerò dopo l'altro emendamento, però crediamo che il metano sia da abolire, lo dice l'ordine del giorno che abbiamo approvato all'epoca, lo dice la road map, in qualche modo alcune delle questioni che vengono dette nel piano sono anche quelle. Allora siamo in una fase di transizione, bisognerà arrivare un domani al trasporto dell'idrogeno, però questi impianti devono essere verificati.

Quello che chiede l'emendamento è questo, niente di più.

Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Bertschy, ne ha facoltà.

Bertschy (AV-VdA Unie) - Grazie per l'illustrazione, collega Minelli, noi condividiamo il principio che le nuove realizzazioni debbano essere compatibili con sviluppo dei gas green e dell'idrogeno, intervenire in questo momento sulla scheda PEAR non cambia il lavoro che stiamo facendo. Abbiamo intavolato un lavoro con le società, ora lo formalizzeremo proprio perché la situazione sul territorio è differenziata, ci sono appalti già in corso sui quali non è così semplice intervenire.

Tra l'altro, io credo che in questo senso la sensibilità politica che lei porta in aula è la stessa che c'è in Comune di Aosta che è il capofila di questo progetto, oggi intervenire e richiedere delle perizie su un appalto in corso diventa impossibile, questo l'ho capito.

Noi l'impegno e il tavolo di lavoro ce l'abbiamo, continueremo a sostenerlo e vale un po' per gli altri emendamenti.

Come ho detto, il PEAR non è immodificabile, anzi, nei prossimi mesi e nei prossimi anni ci sarà sicuramente bisogno di intervenire, mano a mano che avremo completato anche le analisi tecniche da parte nostra, saremo a proporre eventualmente degli emendamenti che potrebbero anche raccogliere le sensibilità che in aula sono state portate da parte di tutti i gruppi, però in questo momento questo è il lavoro che stiamo facendo e non ho nessun problema a relazionare poi il risultato che porteranno questi tavoli di lavoro. Le informazioni sulle reti sono un po' diverse da quello che abbiamo noi sempre sotto il profilo tecnico e, ripeto, non ho nessun problema poi a darle informazioni in merito.

Presidente - La parola al consigliere Aggravi per dichiarazione di voto.

Aggravi (RV) - Esattamente per dichiarazione di voto. Noi non voteremo quest'emendamento, io vorrei sottolineare solo due aspetti: il passaggio in cui si sottolinea il fatto che l'Unione europea persegue l'obiettivo di eliminare gradualmente le caldaie a gas entro il 2040, adesso la fonte poi la collega Minelli forse ce la fornirà, però è vero che gli investimenti per implementare la rete del GNL a livello europeo mi sembra che non siano fermi e soprattutto non ci si limiti a spese; anzi, lo abbiamo visto, abbiamo forse cambiato il fornitore, però il gas naturale liquefatto, che non è un qualcosa di diverso rispetto a quello di cui si sta parlando, è parte integrante degli investimenti a livello europeo. Ricordo anche che uno dei mercati principali per i gas non è così distante dalle coste dell'Unione europea, quindi oggettivamente il gas potrà non piacere, però in questo momento una soluzione a breve non c'è e soprattutto, almeno nelle valutazioni complessive, per certe produzioni è difficilmente sostituibile. Forse possiamo sostituire qualche caldaia a gas, però la strategicità del gas oggi non si può sostituire.

È singolare che ci si dia degli obiettivi in questo senso, poi - ripeto - sono forse un po' più alti rispetto a quelli che possiamo discutere qui quando ci sono Paesi prossimi a noi che stanno ben pensando invece di sfruttare giacimenti che sono nel triangolo di fronte tra Israele e Cipro, e sto parlando della Turchia, che è un competitor non da poco per l'Italia, così come anche la grande green Norvegia, mi sembra che del gas abbia fatto buon uso per ingrassare i propri bilanci.

Presidente - La parola al consigliere Perron.

Perron (LEGA VDA) - Anche noi ci asterremo su quest'ordine del giorno. Solo alcune brevi considerazioni: comprendiamo anche la ratio di quanto sta dicendo la collega questa volta, per carità, c'è da dire che il metano sì, è vero, è più climalterante certamente per le perdite che ci sono, non per la sua combustione che è meno di quello che si fa nel petrolio, certo, io lo ripeto, perché altre volte ho sentito molta confusione sul tema, quindi porti pazienza, io parlo poco. Il metano, tra l'altro, è vero che è più climalterante ma dura molto meno in atmosfera, ad esempio, quindi in pochi decenni ha forza sul breve termine ma in un decennio o anche meno, dura molto meno. Un'immissione potente di gas l'abbiamo avuta l'anno scorso quando hanno fatto il danno al Nord Stream mi pare, sono uscite grosse quantità di metano sul Nord Europa, quindi ha meno impatto perché dura molto meno in atmosfera, questo a togliere un po' il suo potenziale. C'è la paura che esca dal permafrost delle zone che si scioglieranno, altro tema, però, secondo me, qua c'è il problema che a fare la guerra anche contro il metano ci togliamo più avanti una potenzialità di diversificazione che potremmo avere, come è stato già detto se ho colto nella maniera corretta quello che dice il collega, cioè se poi non andremo nella direzione auspicata, se non riusciremo a ottenere i risultati auspicati nella transizione verso fonti completamente pulite, rischiamo di aver bisogno ancora di questi vettori, quindi fargli la lotta contro, sebbene riconosciamo una ratio iniziale in quanto lei ha detto, ci sembra comunque un qualcosa da evitare, quindi ci asterremo.

Presidente - Vi sono altre dichiarazioni di voto? La parola alla consigliera Minelli per dichiarazione di voto, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Ovviamente non ritireremo l'emendamento, lo portiamo al voto, consapevoli che avrà evidentemente - e non penso di essere smentita - due voti. Vorrei però dire all'Assessore che non mi convince l'argomentazione per cui lei dice: "Condividiamo il principio ma intervenire sulla scheda PEAR non cambia le cose".

No, non è vero, le cambia sì le cose, perché questo è il piano energetico regionale con orizzonte 2030. Noi stiamo nel frattempo mandando avanti degli interventi che sono per ampliare ex novo la rete per il metano e abbiamo in piedi tutta una questione di normativa, di documenti che ci dicono di andare in una direzione opposta.

Poi lei ha fatto riferimento al Comune di Aosta, che è capofila, eccetera, ritorniamo a dire che le opere già appaltate sono appaltate e non è che si possa fare chissà che cosa, ma sulla verifica rispetto al resto, sì che deve essere fatta, tanto più se, come è venuto adesso fuori dal collega Perron ma l'ha ricordato questa mattina anche il consigliere Lavevaz, c'è un rischio che questi impianti, ed è così, hanno anche delle perdite; non so i nostri, mi auguro che quelli che ci sono da noi non siano così.

Poi si ritorna spesso su delle considerazioni che sono a carattere generale, e che ci stanno anche sulla situazione internazionale, mondiale e via di questo passo, sul fatto che ci sono Paesi che stanno pensando a sfruttare dei giacimenti e via dicendo, però è anche vera una cosa: noi stiamo ragionando in questo momento sul nostro piano regionale ed è stato ricordato con tanto di numeri anche questa mattina, per quanto noi possiamo essere piccoli e rappresentare una realtà infinitesimale forse, per quello che riguarda la politica energetica del pianeta io sono convinta che se ci sono delle possibilità - e ci sono da noi delle possibilità - di incidere in maniera significativa sul PEAR con tante azioni - questa è soltanto una - è qualche cosa che va fatto. Mi sembra quindi che si perda un'opportunità, ma lo dico anche proprio per chi è più orientato di noi nel sostenere il valore del vettore idrogeno, torno a dire che non c'è nessuna demonizzazione ma, anzi, se vogliamo, un'attenzione a farne in futuro... ed è un futuro, come ci è stato ricordato anche in Commissione, piuttosto lontano per quello che sarà poi il pieno utilizzo. Farsi trovare in qualche maniera pronti e non andare soprattutto adesso a spendere dei soldi che probabilmente poi non potranno dare adito a opere che sono utilizzabili anche in futuro mi sembra una cosa, come dicevo, di assoluto buon senso.

Presidente - Se non vi sono altre dichiarazioni di voto, metto in votazione l'emendamento. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 2

Favorevoli: 2

Astenuti: 33 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lavy, Lucianaz, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Planaz, Restano, Rosaire, Sammaritani, Sapinet e Testolin)

L'emendamento non è approvato.

Emendamento n. 2 di PCP a pagina 264, anche questo della relazione tecnica illustrativa. Si tratta della scheda P08 Comunità energetiche e autoconsumo collettivo. Per illustrare l'emendamento, ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - L'emendamento ha lo scopo di inserire nel piano energetico ambientale regionale una parte che, a nostro avviso, manca, vale a dire gli obiettivi regionali principali riguardo alle comunità di energia rinnovabile, senza ovviamente entrare nei dettagli che saranno oggetto di altri documenti e della normativa che è in itinere e che dovrà essere portata a conclusione. Ma un piano energetico regionale, con un orizzonte 2030, considerata la situazione attuale, con la possibilità di accedere a dei finanziamenti del PNRR che hanno bandi con scadenze precise, si parla di 2025, realizzazione 2026, eccetera, un piano energetico che non abbia una definizione in questo senso, che sia così vago come lo è la scheda P08 sulle Comunità energetiche, secondo noi, non va bene.

Ci sono state recentemente delle novità o, per meglio dire, delle conferme, perché non c'è stata una grande differenziazione con il decreto attuativo del gennaio 2024 rispetto al decreto precedente, c'è anche il regolamento del GSE approvato, c'è uno studio di cui abbiamo appreso ieri anche nella riunione che c'è stata del gruppo di lavoro tra Regione e CELVA a cui possiamo partecipare, c'è stato anche questo studio di prefattibilità che adesso verrà comunicato ai Comuni da parte della Compagnia Valdostana delle Acque, con la collaborazione del Politecnico di Torino e di Milano, quindi ci sono degli elementi che possono permettere di dare un indirizzo politico nel PEAR che delinei almeno i punti chiave. Punti chiave che noi individuiamo in questi quattro: installazione entro il 2026 tramite le CER di impianti per almeno 50 megawatt di potenza, prevalentemente tramite impianti fotovoltaici, e questo considerato il fatto che nel PEAR si prevede di arrivare al 2030 con 180 megawatt di potenza installata nel fotovoltaico, è quello che è scritto a pagina 216; installazione delle CER in tutti gli ambiti in cui sono distribuite le cabine primarie della Valle d'Aosta, coinvolgimento di tutti i Comuni di tutte le parrocchie con una regia esercitata dalla Regione. Quando si parla di coinvolgimento, non si parla di obblighi. ovviamente, ma di coinvolgimento, con una regia esercitata dalla Regione, questo sì. Noi crediamo, lo abbiamo esplicitato già in altre occasioni, anche nelle discussioni che ci sono state riguardo a iniziative presentate in Consiglio, che sia necessaria, per una realtà come la nostra, un'assunzione di quest'organizzazione, di questo coordinamento da parte della Regione; infine, pieno utilizzo dei fondi FESR e derivanti dal PNRR per le comunità energetiche quali sono poi di seguito descritti, perché poi l'emendamento si ferma qui e andrebbe bene la parte successiva, i due capoversi che sono dedicati appunto al FESR e al PNRR, con una loro integrazione attraverso fondi del bilancio regionale.

Io l'ho già detto, ho poi ascoltato anche le cose che nella sua replica ha detto l'Assessore e devo dire che mi spiace contraddire quanto è stato detto, perché ancora nell'incontro di ieri non è emersa un'impossibilità di realizzare una proposta del genere, è stato detto correttamente che devono essere fatte delle valutazioni, ma non mi pare proprio che si sia fatta un'affermazione del genere.

Presidente - Altri interventi? Se non ci sono dichiarazioni di voto, metto in votazione l'emendamento. Ha chiesto la parola l'assessore Bertschy, ne ha facoltà.

Bertschy (AV-VdA Unie) - Solo per non passare per maleducato che sembra che non voglio rispondere, è un tema sul quale credo ci siamo confrontati a lungo, ci siamo confrontati ieri pomeriggio, ci confronteremo ancora.

Sul tema delle comunità energetiche c'è un tavolo di lavoro in corso che permetterà di creare il massimo coinvolgimento senza andare a creare degli impegni; è vero che voi parlate di coinvolgimento ma, quando si scrive in una legge, poi è una legge. Noi il lavoro che stiamo facendo è esattamente quello che è stato richiesto da tutti quanti: aprire un tavolo di lavoro lo avete richiesto voi, a questo tavolo di lavoro ci sono tutti i Sindaci, entro fine marzo, ci è stata data ieri la disponibilità da parte dei Sindaci di dedicare un momento di lavoro con tutta l'assemblea riunita proprio sul tema delle comunità energetiche, da lì verranno consegnate le schede prodotte da CVA, quindi mi pare veramente che si stia andando esattamente in questa direzione. È una politica che si sta sviluppando direi nella maniera migliore possibile proprio in accordo con chi poi dovrà cercare di fare queste valutazioni.

Le cabine primarie sono il punto di realizzazione delle comunità energetiche, ma noi non possiamo impegnare tutti e dire che per forza di cose dovranno esserci in tutte le cabine di regia, tanto tutte le cose che dico poi me le ribalto, io dico: stiamo lavorando in questa direzione, ci stiamo lavorando tutti attentamente, c'è un'attenzione trasversale, continuiamo a farlo e cerchiamo soprattutto di dotarci di una legge che è la cosa più importante, dove metteremo ulteriori risorse, metteremo a disposizione il tavolo tecnico che avete già richiesto. La scheda è altro che precisa, ci sono tutte le indicazioni per andare avanti e per lavorare.

Presidente - La parola alla consigliera Minelli per dichiarazione di voto.

Minelli (PCP) - No, non condivido, Assessore, lei ha detto: "Il tavolo sta lavorando e non c'è bisogno di inserire in legge degli obiettivi precisi sulle comunità energetiche rinnovabili".

Faccio una prima osservazione: il tavolo c'è e meno male che c'è, su questo avevamo insistito e, se lei ricorda bene, anche per arrivare alla definizione di quel gruppo di lavoro, di quel tavolo, c'era stato da discutere e non poco, perché addirittura sembrava che ci fosse un obbligo anche in quel senso nei confronti degli Enti locali perché si dovessero assumere delle responsabilità, eccetera. È invece uno strumento che è servito, che sta lavorando, nessuno nega questo e sta lavorando con la collaborazione fattiva sia degli uffici, sia degli altri soggetti che sono stati coinvolti. Ma che il piano energetico regionale della Valle d'Aosta, con un orizzonte al 2030 non abbia delle indicazioni precise su quello che la Regione vuole fare delle CER in Valle d'Aosta, mi sembra una cosa che non ha molto senso. È stato detto che ci sono delle criticità riguardo alle regole, eccetera, bene, lavoriamoci.

Noi abbiamo anche proposto al passato Consiglio una mozione per chiedere che, oltre al tavolo che sta lavorando - che è un tavolo che comprende 21 Comuni che non sempre ovviamente sono presenti perché hanno tutti i loro impegni, ma è utile per il confronto ed è stato così e va avanti -, ci vuole un organismo più ristretto, abbiamo parlato di una cabina di regia di cinque persone con delle competenze, che vuol dire ovviamente più parte tecnica insieme all'Assessore, al Presidente del CELVA, eccetera, che si occupi in maniera più operativa della questione. Il discorso è - e mi dispiace dover fare quest'osservazione, però è l'impressione che ho - che alla fine si arriverà all'approvazione di una legge, che lei dice essere la cosa più importante; secondo me non è la cosa più importante, più importante è avere in testa che cosa si vuole fare di queste benedette CER in Valle d'Aosta. Dicevo che è opportuno che si arrivi a dirsi le cose e così non si sta facendo, quindi un piano che non parla di una realtà, che è quella a cui si dovrà andare incontro e che altrove ha già trovato delle realizzazioni anche vicino a noi, mi sembra un atteggiamento sbagliato.

Mi è poi stato detto che si vuole in qualche maniera- lo ha detto lei oggi e lo ha detto parlando delle CER - chiedere ai tecnici di dire quello che si vuole che dicano. No, non è così, però torno a ripetere che non è stata fatta una valutazione tecnica su una proposta che noi abbiamo avanzato e che era più articolata di questa ed è per quello che nel PEAR noi ci siamo limitati a questi quattro obiettivi, che sono riduttivi rispetto a quello che abbiamo anche evidenziato ieri e che abbiamo reso pubblico. Il fatto di dire: entro il 2026 installare impianti per 50 megawatt di potenza, quando nel PEAR si dice che, entro il 2030, ne devono essere installati 180, se nel PEAR si dice che ce ne devono essere 180 megawatt, allora diamoci degli step! Al 2026 ne mettiamo 50, che è meno di un terzo, ma è 2026, e mancano 4 anni al 2040. Lei dice: "Non si può obbligare a installare CER in tutti gli ambiti in cui sono distribuite le cabine primarie della Valle d'Aosta"; questa è una scelta, si può anche emendare un emendamento, ci possono essere dei sub-emendamenti, però un progetto ci deve essere, perché sennò ci continuiamo a girare intorno.

C'è anche la questione - e lei ne ha parlato non mi ricordo se ieri o stamattina - riguardo all'utilizzo dei fondi, non andiamo a mettere dei fondi regionali se ci sono fondi FESR e PNRR. Anche lì, per sapere se bastano, bisogna fare un'idea di progetto. Mi sembra che questa sia una cosa che non si ha l'intenzione di voler fare e di portare avanti.

Presidente - Possiamo mettere in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 2

Favorevoli: 2

Astenuti: 33 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lavy, Lucianaz, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Planaz, Restano, Rosaire, Sammaritani, Sapinet e Testolin)

L'emendamento non è approvato.

Passiamo ora all'emendamento n. 3 di PCP a pagina 268 della relazione tecnica illustrativa. Consigliera Minelli, a lei la parola.

Minelli (PCP) - Abbiamo presentato quest'emendamento perché noi riteniamo paradossale il fatto che nel piano energetico ambientale regionale della Valle d'Aosta non si parli del ruolo di CVA. Il piano valdostano di politica energetica non può prescindere dal ruolo e dall'attività della società, che è il principale produttore e distributore di energia in Valle d'Aosta, quindi proponiamo di inserire esattamente alla pagina che ha indicato il Presidente, a pagina 269 della relazione tecnica, una specifica scheda aggiuntiva che riguarda appunto CVA.

Per definire il ruolo e la mission di CVA, bisogna partire dall'inizio, bisogna tornare a quasi 30 anni fa, agli anni compresi tra il 1995 e il 2001, quando la Regione dapprima acquisisce le centrali idroelettriche che erano al servizio della Cogne, le centrali dell'ILVA, e poi le numerose centrali elettriche presenti in Valle d'Aosta di proprietà dell'ENEL, l'operazione che portò alla costituzione di un'apposita società per azioni, appunto la Compagnia Valdostana delle Acque, che è totalmente controllata dalla Regione attraverso Finaosta, la finanziaria regionale. La CVA è stata creata, è stata messa in piedi per gestire le centrali elettriche acquisite che ancora si stavano acquisendo in quel momento in Valle d'Aosta indirizzando la produzione, come poi afferma la legge istitutiva: la 20/2000, verso impieghi sul territorio valdostano.

Nella legge ci sono all'articolo 1 tre principi che sono molto chiari: il primo è che le acquisizioni delle centrali e la creazione della CVA si realizzano in attuazione degli obiettivi strategici previsti dal piano energetico regionale e la delibera di approvazione del piano energetico regionale, la 3126 del 14 aprile 1998 - e parlo della deliberazione di approvazione del PER, allora non era il PEAR -, che cosa dice? "Considerato che è interesse della Regione, nel rispetto dei principi desumibili dalla legislazione statale e dagli atti di pianificazione energetica nazionale e comunitaria nell'esercizio della propria funzione, perseguire attraverso il piano energetico regionale i seguenti obiettivi: primo obiettivo, promuovere l'autonomia energetica regionale, indirizzando, prioritariamente, lo sfruttamento delle fonti energetiche locali verso impieghi sul territorio valdostano..." e poi continua, sia il piano che la legge, con il secondo punto... "la finalità è l'impiego dell'energia a livello locale e a beneficio della popolazione e dell'economia locale". Terzo punto: "la CVA è strumento per la transizione ecologica e la riduzione delle emissioni inquinanti provocate dalla combustione di fonti fossili", questo punto è poi stato implementato dall'ordine del giorno fossil fuel free: per realizzare efficacemente il percorso di decarbonizzazione della Regione, è fondamentale il ruolo della CVA, che, oltre alla gestione delle risorse idroelettriche, deve sviluppare - adesso - anche la produzione da altre fonti rinnovabili, in particolare con il fotovoltaico. Quello che io vorrei evidenziare però è che da alcuni anni questa bussola - che era data dalla legge, e anche dal piano da cui quella legge stessa discendeva o era collegata - si è persa e la CVA si va trasformando, nel silenzio anche di questo Consiglio regionale, in una società privata che opera al di fuori degli indirizzi regionali, che bada, come è normale che faccia una società che è sul mercato, a fare profitti, ma questa è una società anomala, ha delle caratteristiche particolari, e non si preoccupa della transizione energetica della Valle d'Aosta ma si fa sempre riferimento al contesto nazionale.

È emblematica anche la vicenda del piano strategico che stiamo esaminando in Commissione - con tutti i problemi che ci sono - un piano strategico che però non prende in considerazione il Piano Energetico Regionale, il PEAR, è totalmente slegato e non affronta neanche il nodo delle tariffe che si vogliono praticare alle famiglie e alle imprese. Non dico delle cose nuove perché questi concetti e valutazioni sono stati presentati nella mozione che è stata approvata all'unanimità dal Consiglio regionale a ottobre 2023 e nelle premesse di quella mozione c'era anche scritto: "Appreso che tale piano delinea una radicale svolta strategica nell'assetto storicamente definito, rilevato che l'espansione avverrà fuori dalla Valle d'Aosta...", eccetera.

Comunque del piano di CVA avremo occasione, spero, di discutere in Commissione e anche in Consiglio, ora è importante invece dire delle cose nel PEAR sulla CVA. Ovviamente si possono anche fare delle correzioni, però è chiaro che nel piano energetico della Valle d'Aosta un punto sulla maggiore compagnia che produce l'idroelettrico ci deve essere.

Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.

Testolin (UV) - Solo per esprimere tre considerazioni in merito alla presentazione di questo emendamento, tre considerazioni che vanno nell'ottica di valutare il percorso, anche normativo, che ci ha portati fino a qua e che ha caratterizzato la nascita, la crescita e la trasformazione di CVA nel tempo. Un'azienda che è nata con una legge regionale: quella citata appunto nell'emendamento, che si riferisce a più di 24 anni fa e che ha caratterizzato il ruolo di CVA all'interno di un contesto dove l'Amministrazione regionale poteva e ha avuto l'opportunità di dare gli indirizzi strategici che hanno portato alla crescita e alla trasformazione della società stessa. Un indirizzo, una direzione e un controllo che in questo momento, proprio perché le norme caratterizzanti la società in questione si sono modificate, in ultimo con la legge 91/2022, che ha escluso dalla cosiddetta "legge Madia" la nostra società di riferimento. Legge che indica come esclusi dalla legge Madia, e quindi da ogni tipologia di indirizzo, di direzione e di controllo, tutti i titolari di bond quotati in Borsa emessi prima del 31 dicembre 2021. Questo ci impone di non poter intervenire con indicazioni strategiche al gruppo che abbiamo in proprietà al 100%. Questo sembra un concetto talmente semplice che l'ostinazione con la quale la collega Minelli continua a riproporre questo tipo di valutazioni diventa difficile da spiegare in maniera alternativa e diversa.

Un'altra considerazione è di ordine più ambientale, diciamo così, perché il voler caratterizzare la CVA per investimenti che possano sviluppare maggiormente il fotovoltaico sul nostro territorio è qualcosa di anacronistico. L'intensificazione di questa tipologia di produzione di energia potrebbe portare in un territorio fragile, delicato e particolarmente caratteristico come il nostro, danni ambientali che molto difficilmente ripagherebbero una produzione di fotovoltaico che si vorrebbe sviluppare con quantità massicce, così come esplicitato non solo in quest'occasione ma anche in altre circostanze dalla collega e da chi la sostiene.

Terza considerazione, che viene comunque spontanea da sviluppare, è quella relativa alla produzione e al consumo che la Valle d'Aosta fa dell'energia prodotta sul nostro territorio, un'energia prodotta che esubera le necessità della nostra Regione per il 65%. Un'energia pulita che di suo già oggi, al netto degli investimenti che CVA sta facendo sul fotovoltaico fuori dal territorio regionale, anche per rispettare le esigenze paesaggistiche della nostra Regione, è già in grado di produrre per il 90%. Il 90% di questa produzione è infatti in capo a CVA, così come il restante 10% è in capo ad altre società, ma con una produzione che appunto è assolutamente in linea con quello che può essere rappresentativo e rappresentato all'interno del PEAR, così come è stato sviluppato, senza la necessità di andare a sottolineare aspetti che potrebbero essere negativi sia per il territorio, sia soprattutto per un'interferenza non dovuta con la nostra società.

Presidente - Posso mettere in votazione? La parola alla consigliera Minelli per dichiarazione di voto.

Minelli (PCP) - Per dichiarazione di voto e anche dichiarazione che l'emendamento ovviamente non andrà ritirato e farà il suo iter conclusivo.

Devo fare però alcune osservazioni, il Presidente dice: "la legge istitutiva di CVA è di 24 anni fa. È del 2000 - lo abbiamo detto - e definiva il ruolo di CVA all'interno di un contesto in cui la Regione poteva dare gli indirizzi strategici. Adesso non è più così perché c'è stata la sottrazione, mettiamola in questi termini, di CVA dalla legge Madia", sono stati fatti altri passaggi, come la legge del 2022, ma quello che noi diciamo è che la CVA ha sicuramente fatto un percorso dal punto di vista normativo in questi anni, che la rendono diversa e modificata rispetto alla situazione originaria, ma è stato anche detto più volte - e lo abbiamo specificato in vari momenti in Consiglio - che si tratta di una situazione che è anomala, stiamo parlando di una società che ha un regime pubblicistico e opera in regime privatistico. È una situazione del tutto particolare quella di CVA, che non la rende assimilabile ad altre situazioni di società che operano comunque fuori dalla Madia. Il fatto che questa società sia ancora oggi completamente pubblica, al 100% di proprietà della Regione e sia controllata attraverso Finaosta richiede che ci siano sicuramente anche degli indirizzi, perché altrimenti quella legge non è più valida, invece è in vigore, quelle sono le cose che prevede.

Lei poi parla di ostinazione che si ha nel portare avanti quest'argomento; sì, ebbene sì, ostinazione che continuerà, perché siamo convinti che le interpretazioni sono diverse ma riteniamo che sia corretto dire che una realtà di quel tipo debba essere collegata strettamente alla politica energetica della Regione Valle d'Aosta. Questo non significa andare a incidere in particolare su certe scelte di tipo aziendale, ma gli indirizzi sulla politica energetica legata alla Regione sì, e a quelle che devono essere le priorità in Valle d'Aosta sì!

Poi c'è una terza questione, lei dice: "Pensare al fotovoltaico in Valle d'Aosta è anacronistico", fuori dal tempo. Io non riesco a capire quest'affermazione, che cosa c'è di anacronistico oggi nell'utilizzo del fotovoltaico anche in Regione Valle d'Aosta, tant'è vero che, se non sbaglio, CVA farà un parco fotovoltaico a Saint-Vincent, quindi non capisco che cosa c'è di anacronistico.

Poi lei ha detto: "Mettere in piedi parchi fotovoltaici o comunque fotovoltaici in Valle d'Aosta farebbe dei disastri ambientali in Valle d'Aosta". Io su questo le dico che di disastri ambientali - ho quasi 60 anni - ne ho visti diversi in Valle d'Aosta e credo che questo non possa essere paragonato a un disastro ambientale.

In ultimo lei dice: "C'è una produzione, c'è un consumo e c'è un forte esubero, infatti il 67% (o il 63%) va fuori regione". Certo, perché se noi i consumi che abbiamo li limitiamo a quello che è attualmente l'uso dell'idroelettrico per le cose che abbiamo, certo che c'è un esubero, ma se noi andiamo nell'ottica di un'elettrificazione dei consumi, allora di quella quantità di produzione ne abbiamo bisogno qui, prima ancora di esportarla. La questione è che si ha un'idea diversa su quello che deve essere questa realtà.

A nostro avviso, deve essere prioritariamente uno strumento a vantaggio della Regione, un bene comune a vantaggio della Regione; per altri ha un'altra finalità, ma non parlo della società, la società fa il suo lavoro ed è giusto che faccia il suo lavoro, opera sul mercato e ci mancherebbe ancora che non voglia fare dei profitti, ma è la Regione che deve dare gli indirizzi a CVA, non CVA che deve venire a dire alla Regione quello che bisogna fare.

Presidente - Ha chiesto la parola il Presidente della Regione, ne ha facoltà.

Testolin (UV) - Su una cosa la collega Minelli ha ragione, perché è libera d'interpretare quello che ho detto a suo uso e consumo. In questo caso le do atto che sa elegantemente trasformare un concetto abbastanza chiaro dove l'anacronistico è uno sfruttamento intensivo del fotovoltaico in Valle d'Aosta. Pensare di creare dei parchi con produzioni talmente importanti da accrescere il valore aggiunto di una società come CVA, che ancora oggi produce circa il 65-70-80% della sua produzione totale con l'idroelettrico e marginalmente cresce con quelli che saranno degli investimenti su parchi fotovoltaici eolici fuori dal nostro territorio.

Nessuno mette in dubbio che ci potrà essere uno sviluppo marginale del parco fotovoltaico valdostano nel suo complesso, con l'installazione sulle abitazioni civili piuttosto che altre tipologie di investimento che a tutto titolo si inseriranno sul nostro territorio, e su questo si sta lavorando. Lo ha detto il collega Bertschy nei suoi interventi e nelle sue repliche, CVA si è messa a disposizione delle Amministrazioni locali per verificare quelli che possono essere gli sviluppi delle CER anche attraverso il fotovoltaico, è un segnale molto importante che mette nelle condizioni i titolari dei propri territori, in primis i Comuni, di gestire in maniera oculata queste opportunità di installazione, ma che dovranno essere limitate e non andare a inficiare su quella che è invece un'assoluta necessità di salvaguardia del nostro territorio.

Presidente - Metto in votazione l'emendamento. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 8

Favorevoli: 2

Contrari: 6

Astenuti: 27 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Brunod, Carrel Chatrian, Cretier, Di Marco, Distort, Foudraz, Ganis, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lavy, Lucianaz, Malacrinò, Manfrin, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Planaz, Restano, Rosaire, Sammaritani)

L'emendamento non è approvato.

Sono le ore 19:58, finiamo il punto aperto o lo rinviamo a domani? Se siete tutti d'accordo, lo rinviamo, altrimenti no. Facciamo l'ultimo emendamento. Emendamento n. 4 di PCP alle pagine 35-36 della relazione tecnica illustrativa riguardante le linee guida per lo sviluppo dell'idrogeno in Valle d'Aosta. Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - A margine di quello che abbiamo appena discusso, però faccio un rilievo anch'io, perché mi sembra che il Presidente forse non sappia che nel PEAR si prevede l'installazione al 2030 di 400 megawatt per il fotovoltaico, quindi da qualche parte dovranno uscire. Bene, è stato anche detto che è un disastro per l'ambiente ma andiamo avanti.

L'emendamento riguarda, come ha detto il Presidente, le linee guida per lo sviluppo sull'idrogeno. Come ho evidenziato anche nell'intervento questa mattina, in discussione generale, a nostro avviso, la parte che riguarda queste linee guida per lo sviluppo dell'idrogeno, che prevede l'utilizzo di idrogeno nel trasporto pubblico locale, quindi in particolare per gli autobus, è un testo che non condividiamo. Gli studi e le sperimentazioni ci dicono che il trasporto pubblico locale su gomma a idrogeno comporta maggiori costi per l'acquisto, una manutenzione più costosa e anche un maggior consumo di energia. Per questo quello che noi proponiamo è di sostituire integralmente il capitolo che riguarda il trasporto pubblico su gomma. Do poi indicazioni del testo e faccio una considerazione: nel suo intervento l'Assessore oggi ha detto, tra le altre cose, che noi non teniamo conto dell'impatto che le scelte che vorremmo portare avanti hanno sulla comunità e ha detto: "La comunità non può rinunciare al trasporto pubblico locale così come organizzato", queste sono state le parole. In questo momento il trasporto pubblico locale è organizzato, per la maggioranza, con autobus che vanno a combustibili fossili, c'è qualche autobus a metano, gli altri saranno a gasolio e via di questo passo, però è stato deciso anche recentemente di acquistare due autobus a idrogeno, con le gare che sono andate deserte, eccetera, piuttosto che elettrici. Stiamo parlando di una situazione che è in divenire e noi non stiamo dicendo che bisogna che le nostre scelte andranno nella direzione di rinunciare al trasporto pubblico locale così come organizzato o, meglio, crediamo di sì, ma visto che si deve andare in quella direzione, allora le scelte devono essere fatte in maniera che tengano conto soprattutto delle evidenze scientifiche, ed è la questione per cui abbiamo anche chiesto e, per fortuna, è stata approvata, una mozione per un approfondimento sul vettore idrogeno.

L'emendamento sostitutivo è il seguente: "Per quanto riguarda il parco dei mezzi adibiti al trasporto pubblico su gomma circolanti, che sono circa 160 autobus, per quanto già oggetto di efficientamento o di parziale conversione con mezzi a metano, è necessaria una progressiva sostituzione pervenendo gradualmente - e i termini contano - alla decarbonizzazione del settore. Il primo passo deve riguardare tutti gli autobus con utilizzo in ambito urbano o di fondovalle attraverso la sostituzione con mezzi a trazione elettrica. Le valutazioni dal punto di vista energetico dei costi di investimento e dei costi di manutenzione ne evidenziano l'indubbio vantaggio rispetto a mezzi a idrogeno. Successivamente si potrà procedere all'utilizzo della trazione elettrica anche per le linee extraurbane e di montagna, previa adeguata verifica sulle capacità delle batterie e sull'autonomia chilometrica, considerando che in discesa i mezzi ricaricano le batterie e che, all'occorrenza, esiste la possibilità di installare punti di ricarica rapida da collocare in particolare in corrispondenza dei capolinea. Esperienze ormai solide a livello europeo anche in Paesi particolarmente freddi, come la Finlandia, e in territori di montagna, come la Provincia autonoma di Bolzano, corroborate da letteratura scientifica peer reviewed, evidenziano infatti l'opportunità della scelta di autobus elettrici rispetto a quelli a idrogeno".

Sono questioni che sono state sottoposte a revisioni verificate tra pari, quindi ci sembra che sia sostenuto da un punto di vista anche scientifico.

Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Bertschy, ne ha facoltà.

Bertschy (AV-VdA Unie) - Concludiamo con quest'emendamento questa lunga discussione, poi domani avremo le dichiarazioni di voto.

Ci siamo appena impegnati a venire in Commissione a parlare e ad approfondire il tema degli autobus a idrogeno. Facciamo questo approfondimento, poi facciamo le valutazioni, ma è possibile che dovete sempre dettare il tempo a tutti? L'avete chiesto voi, veniamo in Commissione, vediamo le cose e poi dopo le valutiamo, ma anche un minimo di rispetto degli altri! Lo avete chiesto voi. Veniamo in Commissione, spieghiamo le cose e se poi è così come dite voi, andiamo a modificarle, se non è così come dite voi, rimane com'è, ma date il tempo a tutti i gruppi di valutare le cose che verremo a dire, ma è possibile che intendete la democrazia sempre a senso unico per voi? E la deve anche un po' smettere di mettere in bocca le parole che vuole sulle nostre risposte, perché sennò cominciamo a mettere il ditino qui e tutte le volte a dire: "Fatto personale" come fa lei, perché lei interpreta sempre strumentalizzando le parole di risposta che arrivano, l'ha appena fatto con il Presidente. Io la inviterei anche a cambiare un po' questo tipo di atteggiamento; lei parli delle cose che dice lei, non sempre di quello che dicono gli altri!

Presidente - La parola alla consigliera Minelli per dichiarazione di voto.

Minelli (PCP) - Assessore, io trovo fuori luogo il tono che lei utilizza, che è lo stesso tono che ha utilizzato nella sua replica questa mattina, perché lei invita a non dettare il tempo, a non fare delle considerazioni ma le sfugge un dettaglio: che noi oggi approviamo il PEAR, lo approviamo oggi, quindi le osservazioni al PEAR e alle parti che riguardano il PEAR si fanno oggi...! È per quello che noi chiediamo, poi ovviamente qui ognuno la pensa come vuole, di modificare quella parte, ha senso adesso.

Il fatto che abbiamo chiesto, e lo ripeto, di fare un approfondimento in Commissione - e sono contenta che è stato accettato - è perché il discorso non si chiude certamente qua, l'ha detto anche lei, però qui bisogna prendere in considerazione che questo è il piano energetico che si va ad approvare. Poi io capisco che lei non condivide quest'impostazione e non è condivisa dalla stragrande maggioranza, ma questo non toglie che noi abbiamo tutto il diritto, e io direi anche il dovere, nel momento in cui si vota un documento che parla di una questione specifica, di esplicitare le richieste, perché se non lo facessimo, sarebbe comunque una mancanza rispetto a un lavoro che viene fatto. E le dico di più: qui non si tratta di dettare tempi, di dettare leggi o di voler dire alle persone quello che devono fare, ma si tratta di fare un lavoro che, per quello che mi riguarda, è un lavoro serio, che io cerco di fare con i mezzi che ho, con le possibilità che ho, con gli aiuti che riesco in qualche modo ad avere da chi ne sa più di me, e forse è una cosa che dà parecchio fastidio.

Sul fatto poi di interpretare le parole a piacimento, mi dispiace, ma per me il significato di anacronistico in lingua italiana è uno, come altre parole hanno quel significato. Se poi non si riesce a capirsi, può essere un problema che vale da una parte e dall'altra.

Presidente - Metto in votazione l'emendamento. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 2

Favorevoli: 2

Astenuti: 33 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Di Marco, Distort, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lavy, Lucianaz, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Planaz, Restano, Rosaire, Sammaritani, Sapinet e Testolin)

L'emendamento non è approvato.

Con questa votazione si concludono i lavori di oggi del Consiglio regionale, che riprenderanno domani alle ore 09:00 con le dichiarazioni di voto e successivamente il voto del piano energetico ambientale.

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La seduta termina alle ore 20:09.