Oggetto del Consiglio n. 3288 del 9 febbraio 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3288/XVI - Reiezione di risoluzione: "I selfie della discordia".
Bertin (Presidente) - Punto n. 95.01. Qualcuno intende illustrare la risoluzione? Consigliere Restano ne ha facoltà.
Restano (GM) - La risoluzione che abbiamo presentato è a seguito della visita del Presidente del Consiglio dei Ministri ad Aosta - visita ufficiale - e dell'articolo apparso sugli organi di stampa da parte del Presidente dell'Union Valdôtaine.
Premetto fin da subito e puntualizzo alcuni aspetti: io interverrò nella presentazione e poi successivamente, come rappresentante del Gruppo misto, farò un intervento più politico.
Vorrei ancora premettere, signor Presidente della Giunta, signor Vicepresidente e componenti del Governo, che noi tifiamo per voi in questa partita sui selfie, noi vi diamo il nostro appoggio, perché vedete, colleghi, lei, Presidente, rappresenta l'amministrazione regionale, ci rappresenta tutti, non rappresenta gli uni, gli altri, un partito; quando calza le vesti di Presidente in una visita ufficiale, rappresenta l'amministrazione regionale, e penso che l'evoluzione della società, dei social, ci abbia permesso di constatare che i selfie li usano tutti, li usa la Schlein, li usano i rappresentanti della Lega, oramai i tweet, i selfie sono di uso comune, perché non li possono utilizzare i rappresentanti del nostro Governo?
Noi non capiamo il perché di questo titolo, "Che tristezza, un selfie è più importante dell'autonomia".
Mi permetta, è raro che io le faccia i complimenti, ma lei aveva organizzato un ricevimento istituzionalmente, a mio modo di vedere, all'altezza del ruolo che ricopre: ha fatto un bel discorso, ha avanzato le sue richieste, ha ottenuto delle risposte, poi ha fatto le foto di rito, ha coinvolto giustamente la sua Giunta, è riuscito con entusiasmo a coinvolgere i Sindacati, forse - mi permetta un piccolo neo che ho notato - forse non ha coinvolto il Presidente del Consiglio, l'Ufficio di Presidenza del Consiglio che, se un po' offesi, non hanno chiamato noi Consiglieri e noi non abbiamo goduto del privilegio di fare una foto con il Presidente del Consiglio dei Ministri, questo lo dobbiamo dire. Siamo stati sorpassati, non so se a destra o a sinistra, da altre figure istituzionali, però non tutte le ciambelle escono con il buco; un po' tristi siamo ritornati a casa in assenza di foto e in assenza di selfie, magari qualcuno si era già preparato per fare i suoi selfie.
Questo titolo ci ha portato a pensare: "Che tristezza, un selfie è più importante dell'autonomia", ma a chi si rivolge ci siamo detti? Agli espositori, ai visitatori della fiera? Allora poi, incuriositi, siamo andati a leggere l'articolo e abbiamo notato, da quello che è stato scritto, che la Presidente del Mouvement non si rivolgeva agli espositori, ai Valdostani, perché ha parlato di autonomisti, non penso che abbia la presunzione di pensare che tutti i visitatori della fiera siano autonomisti, ma poi dopo ha infilato il coltello nella piaga, è entrata nel vivo della questione, quando dice: "Tuttavia c'è una parte istituzionale e una come il bagno di folla, che poteva farselo da sola".
No, il suo ruolo, Presidente - è lì che noi la sosteniamo - le imponeva di accompagnare la Presidente del Consiglio dei Ministri nel fare il bagno di folla e anche di fare le foto del caso.
Sì, è vero, forse come avviene in ogni festa di famiglia c'è qualcuno che durante le foto non è inquadrato bene, si alza un po' sulle punte dei piedi per essere ripreso, ma fa parte della festa, fa parte del corollario, dei confini dell'evento, qualcuno avrà messo i tacchi 12, e speriamo che se li sia tolti dopo, per apparire. È umanamente comprensibile.
Ciò che non è comprensibile sono le affermazioni della Presidente del Mouvement, quando dice, seguendo nell'articolo, a seguito delle domande incalzanti forse del giornalista, che la mancanza di voti la volta scorsa - si riferiscono a lei, Presidente - è un problema tutto qua, ma si dimentica che lei è espressione di un partito.
Qui nascono una miriade di dubbi da parte nostra, tra questa dicotomia...
Si parla di réunion, ma quale sarà la réunion? Farà capo alla Presidente del Mouvement, al Presidente della Regione oppure al solerte collega Chatrian che, con grande capacità politica, è intervenuto nell'articolo a dire: "No, no, calma, c'è una parte istituzionale, c'è una parte politica"; ha cercato di rimettere in ordine le cose parlando di un progetto valdostano autonomista... però questo fa parte del secondo intervento che farò come capo del numeroso Gruppo misto che mi onoro di rappresentare.
Allora ci nascono dei dubbi, perché forse la Presidente del Mouvement si è un poco arrabbiata perché non è stata oggetto di selfie e di foto, e allora ricordando le sue passioni da cacciatore ha detto: "Adesso lo impallino io questo qua che non mi ha chiamato a fare la foto".
Noi non lo sappiamo il perché di quest'intervento, è chiaro che è un intervento politico, e non potevamo oggi lasciar passare in silenzio quest'aspetto e non chiederle delle spiegazioni, fatte le dovute premesse.
Noi, Presidente, su questa partita, siamo con lei, la sosteniamo, e non permettiamo che chiunque possa interferire nell'attività amministrativa di questo Consiglio. Noi tuteliamo l'istituzione, non tuteliamo la persona, e tuteliamo chi in quel momento ci rappresenta, ho avuto modo più volte di dirlo che lei ci rappresenta in tutti i contesti, che lo si voglia o meno.
Io non l'ho votata però riconosco che ci rappresenta, e devo purtroppo, ahimè, oggi prendere nota di un passo falso di un esponente importante della maggioranza relativa, cioè la Presidente dell'Union Valdôtaine, che poteva evitare di pronunciarsi in questa maniera; probabilmente poteva chiarirsi in altre sedi, perché un poco ha messo in difficoltà anche noi.
Allora le chiediamo gentilmente, Presidente, se riesce a chiarire questa situazione, se riesce a dare una spiegazione che è politica, perché qualificare come triste quest'azione di fronte agli organi di stampa non è edificante e non rende merito all'ospitalità che i Valdostani hanno reso a un primo Ministro, che, quando viene qui, non deve essere guardato per l'area politica che rappresenta ma per quello che lei in questo momento ha portato in Valle d'Aosta, cioè il Governo dello Stato italiano.
Presidente - Ricordo che per le risoluzioni: intervengono proponente, Governo e uno per gruppo.
Il Presidente della Regione ne ha facoltà.
Testolin (UV) - Certo che arrivare dopo tre giorni di Consiglio a discutere questa risoluzione giustifica il periodo che stiamo vivendo, diciamo così.
Io sono abituato prendermi le responsabilità per quello che faccio io, per gli errori che si possono fare, per le cose che si possono dire, quelle che non si possono dire, e credo che, assieme al Governo, assieme a chi ha presieduto all'arrivo del primo Ministro, abbiamo accolto in maniera istituzionale, corretta - io dico sempre garbata, ma ferma - esplicitando le nostre peculiarità, le nostre esigenze, i nostri problemi, le nostre aspettative, ed è stato un momento di confronto interessante che ha sancito, se vogliamo per certi versi, un percorso amministrativo che era già chiuso di suo e che viene caratterizzato dalla firma in loco, così come nelle altre Regioni italiane, un percorso di assegnazione di fondi che è frutto anche di un buon lavoro da parte dell'Amministrazione.
Per il resto, la scelta è stata quella di proseguire con il primo Ministro e assieme all'assessore Bertschy, che è l'Assessore incaricato dell'allestimento della fiera, un percorso assieme ai rappresentanti del Governo che potesse essere di spiegazioni anche della nostra tradizione, d'altronde eravamo all'interno di uno dei momenti più importanti della comunità valdostana e abbiamo reso partecipe il Presidente del Consiglio di questo momento.
Io non sono particolarmente affezionato né ai selfie né alla comunicazione e alla mediatizzazione degli eventi, certamente queste situazioni ti portano a essere al centro dell'attenzione ma né che mi scaldo troppo, né che mi preoccupo troppo.
Sinceramente mi ero premurato anche d'individuare quelle che potevano essere delle interpretazioni autentiche rispetto a quello che la Presidente dell'Union Valdôtaine ha espresso tramite i giornali - quello che, con beneficio d'inventario, abbiamo letto, che io ho letto, peraltro in seguito a delle sollecitazioni che arrivavano dall'esterno - ma quello che a me interessa è che il confronto all'interno degli organi deputati del movimento non è stato assolutamente né di imbarazzo né di contrasto, abbiamo parlato di altri problemi, che sono sicuramente più importanti, e anche di un'interpretazione autentica delle cose, per correttezza non la leggerò. La tengo per me, e se la Presidente avrà voglia di esprimerla, così come me l'ha fatta avere, direi che sarebbe tutto sommato la cosa migliore e più corretta, anche perché parlare degli assenti non è mai educato. Ognuno è libero di esprimere all'interno di questo consesso le valutazioni tecniche e politiche che si vogliono fare, prendere a pretesto delle situazioni che sono un po' più particolari per farne un uso più o meno strumentale... per quanto ci concerne siamo sicuri di aver operato nell'interesse dell'Amministrazione regionale, che è il compito che ci spetta e che continueremo a fare nell'interesse esclusivo del buon esito dei rapporti che ci devono essere con i referenti che, tempo per tempo, si presentano a confronto in quel di Roma, e siamo sereni con noi stessi.
Presidente - Consigliere Restano.
Restano (GM) - Veramente, Presidente, mi ha stupito, perché nella sua risposta non c'è nulla di politico, e questa invece è una risoluzione politica, infatti lei è qui a far solo amministrazione, e allora capiamo la crisi del suo movimento, perché quando parlano di prostrazione, vanno pesante, non parlavano di me... poi le interpretazioni autentiche giustamente se le tiene per lei, a me non interessano, io faccio politica, riprendo quanto dichiarato ai giornali, però le dichiarazioni della Presidente dell'Union dimostrano praticamente tutti i disordini interni al movimento che sta guidando, che ha guidato o che guiderà o che qualcuno conduce... perché negli 80 anni di storia che ha richiamato nel suo intervento alla TV oggi... è vero, io ho fatto parte dell'Union e l'Union ha segnato la storia, e la storia politica della Valle d'Aosta è segnata anche dalle diaspore unioniste e dalle récomposition, ma fa parte della normale dialettica politica. Oggi si cerca di recuperare, a fronte di queste situazioni che si sono create, è un'operazione che sa tanto di politica, che sa tanto di forzatura, richiamata nell'articolo, che è quella definita della récomposition - o réunion, come vogliamo definirla - ma appare chiaro da dichiarazioni che si sono raccolte nel tempo e che si ripetono nel tempo, che il destino futuro dell'Union, da certi punti di vista, non va nel senso che lei ha esposto nel suo intervento nella sala Maria Ida Viglino, chiedendo la collaborazione in Europa al Presidente del Consiglio dei Ministri, che va a cozzare con quello che ha detto la Presidente del suo movimento, che l'ha un po' smentita. Possiamo affermare che la direzione impressa dalla Presidente del movimento è quella di un appiattimento verso la sinistra, quella della Schlein se vogliamo così dire, e ci sta, è una scelta politica, ma cozza con quello che lei ha affermato e cozza con quello che lei ha chiesto alla presidente Meloni.
Appare evidente che esiste una sorta di contrapposizione politica, che dimostra, nelle affermazioni che abbiamo potuto leggere - che non necessitano di un'interpretazione autentica - una sorta di arroganza politica, che negli anni non è stata quella che ha contraddistinto l'operato del Mouvement, perché io mi chiedo che fine ha fatto quel Mouvement che era in grado di colloquiare con tutti? Quell'Union Valdôtaine del ni droite ni gauche? Ritornerà quell'Union Valdôtaine? A Roma sarà capace di confrontarsi alla pari con tutti? Perché vede, Presidente, quel rappresentare una comunità con le caratteristiche territoriali come la nostra, e lei lo sa bene, di 120 mila abitanti, presuppone la volontà di dialogare con tutti, e non certe affermazioni forti, nude e crude, che possono anche essere apprezzate... fanno chiarezza se non vanno a smentire l'operato del movimento che esprime il suo Presidente, e questo a noi dà un po' di disorientamento.
Oggi abbiamo potuto apprezzare la necessità di avere chiarezza sulla riforma costituzionale che riguarda l'autonomia differenziata.
Se lei ben ricorda tempo fa ebbi modo di dire che eravamo stati sorpassati a destra sull'autonomia differenziata, l'articolo 116 penso che l'abbiamo letto tutti, l'abbiamo guardato tutti, 23 punti sono in discussione.
È da mo' che noi parliamo di riforma dello Statuto, di un'autonomia 2.0, e il capo del movimento dell'Union Valdôtaine sente oggi la necessità di andare in televisione all'ora di pranzo a dire che non ci vede chiaro?
È questo che ci stupisce. Noi pensiamo che - va bene la réunion, va bene la récomposition - la necessità primaria è di creare un'area autonomia di centro, in grado di parlare con tutti, e che non prenda a pesci in faccia chi la pensa in maniera diversa.
Questo Consiglio fa capire che esistono anche degli altri autonomisti che forse non la vedono come gli esponenti del Mouvement, ma in quanto eletti e quanto portatori di un pensiero hanno il diritto di esprimersi e sentono l'esigenza di confrontarsi alla pari, con pari dignità.
È questo l'auspicio che vogliamo lasciarle con questa votazione: la capacità d'indurre alla riflessione il suo Presidente.
Riflettiamo insieme sulla possibilità di creare un'area autonomista - una più conservatrice, più liberale, l'altra più progressista - che abbia la capacità di confrontarsi alla pari e che non si nasconda dietro le interpretazioni autentiche.
Presidente - Consigliera Minelli.
Minelli (PCP) - La risoluzione presentata dai colleghi merita alcune considerazioni e non soltanto un semplice voto.
La visita della presidente Meloni il 31 gennaio scorso aveva un carattere istituzionale, infatti tutto il Consiglio regionale era stato invitato a Palazzo a partecipare alla cerimonia della firma per l'assegnazione dei fondi di coesione alla nostra Regione per tre importanti opere. Fu un momento istituzionale a cui, come gruppo consiliare, abbiamo preso parte, abbiamo presenziato, perché era corretto così.
Altra cosa è stata la passerella, direi, della presidente Meloni alla fiera, che non richiedeva certo delle presenze istituzionali; la presidente Meloni è sempre molto attenta a promuovere se stessa e la sua parte politica, è una comunicatrice, l'ha dimostrato anche in quell'occasione, e non ha perso l'occasione ghiotta della Millenaria - mica si perde un'occasione del genere, la Millenaria che è la più importante manifestazione in Valle d'Aosta per numero di persone che vi presenziano, che sono lì in quei due giorni! - ed è stata scortata in questa sua passeggiata alla fiera, in questo suo bagno di folla, perché a tutti gli effetti si è trattato di un bagno di folla, dal Presidente della Regione.
Devo dire che, a nostro avviso, la Presidente dell'Union Valdôtaine, la signora Machet, quando dice: "É una tristezza pensare ad autonomisti che si lasciano trascinare dalla ricerca di un'immagine", può riferirsi a qualcuno o anche a chi si trovava sul percorso... "C'è da riflettere con serietà sul senso di grande ammirazione e d'intontimento; sia chiaro: rispetto per la premier, è una persona che sa il fatto suo, ha interpretato al meglio questi tempi, tuttavia c'è una parte istituzionale, come il bagno di folla, che poteva farsela da sola, invece ho visto una sorta di prostrazione".
Questo, ripeto, deve far riflettere.
Io credo che la signora Machet si sia fatta in qualche modo interprete di un malessere, un disagio, un fastidio che credo abbiano provato veramente alcuni autonomisti, lo dico perché qualcuno l'ha detto anche a me, perché pur non facendo parte di quel settore, di quel movimento, pur non essendo vicina...viviamo in Valle d'Aosta, ci conosciamo tutti, ho amici che sono anche unionisti e autonomisti, e devo dire che in quel senso c'è stato un disagio, e che credo la Presidente dell'Union Valdôtaine abbia raccolto e voluto manifestare.
Quello che noto comunque è che forse la parte di chi ha fatto gli onori di casa si poteva esaurire anche prima di tutto il giro per la fiera; ma sono scelte; noto anche che ci stiamo un po' abituando - lo abbiamo visto anche recentemente, anche in questi giorni - a un atteggiamento un po' scarsamente autonomista di questo Governo, l'abbiamo visto anche ieri sulla questione della norma d'attuazione.
D'altronde mi sembra che sia abbastanza chiaro, dal momento in cui è iniziato questo secondo Governo della legislatura, che sia più spostato a destra rispetto al precedente, nonostante la presenza ancora in Giunta e in maggioranza di chi dovrebbe avere un peso e un ruolo preciso ma che resta silente e remissivo, e questa anche è un'altra cosa a cui siamo abituati, peraltro fin dall'inizio di quest'esperienza.
Presidente - Altri? Non vi sono altre richieste? Consigliere Marguerettaz, ne ha facoltà.
Marguerettaz (UV) - Mi sono dato due o tre pizzicotti perché mi sembra di assistere a una discussione un po' surreale.
L'amico Restano che condivide anche tante cose con me, nel senso che la penso come lui, sale in cattedra e parla di una discussione e di un movimento che pare abbia dei pensieri diversi, abbia delle contraddizioni.
Sarebbe troppo facile per me dire che il suo gruppo ha difficoltà a trovare delle contraddizioni, nel senso che c'è un gruppo, che è un gruppo misto, ma che è un gruppo unico, nel senso che è composto da un solo Consigliere.
Dico questo perché personalmente ritengo che si può fare di tutto, si può discutere di tutto, ma ho delle reazioni particolarmente negative quando si vuol mettere l'Union Valdôtaine in cattiva luce. Siccome sono 40 anni che appartengo a questo movimento, e da sempre questo movimento è stato in grado di gestire un dialogo interno e pensieri diversi, pensare che una visita del premier possa essere considerata come un movimento allo sbando... allora provo a mettere in fila alcune cose.
È stato detto bene: è una visita istituzionale, allora quando io ho una visita istituzionale, mi comporto da perfetto padrone di casa: accolgo le persone e le metto nella condizione migliore, perché lì non abbiamo l'esponente di Fratelli d'Italia, abbiamo il Presidente del Consiglio italiano, quindi io credo che sia corretto non solo accoglierla, non solo presentarla all'interno di un salone con tutti i Sindaci, tutte le autorità, ma anche accompagnarla per quella che per noi è una delle feste più importanti.
Noi non siamo dei lacchè, siamo delle persone educate, siamo dei signori che onorano la carica che rivestono.
Dopodiché, dal punto di vista politico, io devo dirle che non mi ha particolarmente soddisfatto la risposta del Presidente del Consiglio; nel momento in cui il presidente Testolin ha detto: "Noi abbiamo un problema perché non abbiamo una rappresentanza europea", la risposta della Meloni non mi è piaciuta affatto, perché ha detto: "Fintanto che è rappresentata l'Italia, voi siete rappresentati", ma noi non siamo per l'Europa degli Stati, noi siamo per l'Europa dei popoli, non delle banche e dei mercati.
A me quella risposta non è piaciuta, così come ho rilevato che le istanze - probabilmente non poteva che essere così - del presidente Testolin non sono state accolte.
Il successo che ha avuto la presidente Meloni con lì sì tutto il centro-destra che sgomitava per fare delle foto insieme alla Meloni - pace per gli espositori, per le persone, giustamente, ma guardate che io in tutti questi anni, l'ho visto anche con le persone note che vanno in televisione, la notorietà attira - ma le istituzioni che in qualche modo fanno a gara... dal punto di vista politico, Restano, io vedo molta più preoccupazione nel centro-destra, perché la Meloni porterà via i voti al centro-destra, non porta via i voti agli autonomisti, stia tranquillo da questo punto di vista.
...Perdonatemi, fatemi finire, io so che posso anche non esservi tanto simpatico e che le cose che dico non vi piacciono, ma è così. Guardate che noi questi flussi li abbiamo sempre visti, noi avevamo visto a un certo punto la Casa delle libertà che è esplosa, ha avuto cinque eletti, il giro dopo: zero.
Le mode passano, Restano. Si ricorda il nostro motto? " Les gens passent et l'Union reste ".
Allora si registri da questo punto di vista, ormai noi stiamo assistendo ad una cannibalizzazione all'interno delle aree, a livello italiano la Schlein e Conte si massacrano, perché si contendono l'elettorato, adesso io non so come faranno alla mia destra, come imposteranno le cose, però questo lo vediamo.
A livello del centrodestra io credo che ogni giorno vediamo che il più grande oppositore della Meloni è Salvini e noi veniamo qui a parlare dei selfie, non selfie degli autonomisti?
Quando non si può parlare di se stessi, si parla degli altri, allora da questo punto di vista lasciateci tranquilli, avremo tutti i nostri confronti, avremo tutti i nostri dibattiti, réunion, non réunion, oggi c'è un'Ansa, "Tensioni in maggioranza".
Rilevo solo una cosa: io non so chi ha votato o meno nel voto segreto, ma la proposta del mio collega Sammaritani non ha convinto neanche tutta l'opposizione, perché ci sono state diciannove persone che si sono astenute e una contraria, quindi non pensate allo stato di salute della maggioranza, pensate alla situazione della minoranza.
Ovviamente su questa risoluzione noi ci asteniamo. Per carità di patria.
Presidente - Altri? Consigliere Restano, lei ha già parlato due volte. Motivi qual è il fatto personale. Le do un minuto, non di più.
Restano (GM) - Collega Marguerettaz, lei non mi ha toccato, perché ha parlato del centro-destra e io sono autonomista e l'ho detto à maintes reprises.
Lei non ha dato una risposta politica, ha girato, con la sua abile capacità oratoria, attorno al problema, accusando gli uni, gli altri e gli altri ancora.
Effettivamente ha detto una cosa giusta: guardatevi i vostri problemi e cercate di uscirne.
Presidente - Consigliere Aggravi, a lei la parola.
Aggravi (RV) - Sarò molto sintetico, perché l'intervento del collega Marguerettaz e gli interventi precedenti che ho sentito mi hanno comunque fatto ragionare e pensare non soltanto sul discorso dei selfie, delle foto, i selfie in quest'aula penso che già erano usciti tempo dietro, ma c'è un problema di fondo, che abbiamo parlato ognuno della propria parte politica, qualcuno abilmente, come l'amico di Bosses, ha giustamente fatto quello che nella schermaglia si deve fare, cioè bisogna uscire dall'angolo per cercare di riprendere la posizione, e l'ha fatto, però, collega Marguerettaz, collega Testolin, collega Restano, c'è un problema di base al di là di tutto, io mi chiedo - questa sera ancora di più, e me lo chiedevo già in quel sabato pomeriggio - se le richieste fatte dal presidente Testolin, che comunque, al di là di come la si veda, sono sicuramente più che condivisibili, avranno un sequel, avranno una conseguenza, qualsiasi essa sia, e devo anche essere onesto che, se devo fare una scala di priorità, oggi la presenza in Europa mi preoccupa molto meno della situazione delle autostrade, della situazione dei trafori e della situazione delle altre progettualità PNRR che non sono parte di quell'accordo, perché sostanzialmente non è venuta la principessa con lo zaino carico di soldi, ma c'è stato un accordo tra le parti che ha riorganizzato i finanziamenti e si è sottoscritto un patto che deve essere rispettato.
Lo sottolineo su questo dibattito, su questa risoluzione, che sicuramente è una provocazione di natura politica, perché comunque, quando ci sono delle posizioni in antitesi, un discorso politico deve essere fatto: se è vero che c'è un movimento politico che dice di essere al centro della politica valdostana, se il movimento politico e chi lo guida dice una cosa che comunque non va a favore dell'azione del suo massimo rappresentante amministrativo c'è un problema, politico che non è di quest'Aula, è tutto vostro, e ve lo lascio ampiamente, ed è giusto che facciate i vostri ragionamenti al di là della récomposition, che addirittura forse è quasi meno complicata di uscire da questa situazione.
Oggettivamente, se fossi il Presidente di un movimento o il Presidente di una Regione che ha un problema con il suo Presidente di movimento, mi preoccuperei molto di più, perché dovrebbero andare tutti e due nella stessa direzione, però, si sa, fa anche parte della dialettica politica questo, magari scopriremo altre puntate.
Se devo dire oggi quello che mi preoccupa di più, non sono i selfie degli uni e degli altri, non sono le coppe dell'amicizia, non sono i giri alla fiera, è il fatto che abbiamo dei grossi problemi e non si sa quale ne potrà essere, e se ci sarà, la soluzione. Questo mi preoccupa.
Presidente - Consigliere Baccega.
Baccega (FI) - Noi non vogliamo entrare nel merito delle questioni di un partito politico, quello che succede all'interno dei movimenti succede, lo sappiamo, ormai chi ha esperienza lo sa molto bene.
Intanto, come dichiarazione di voto, voteremo questo provvedimento, ma voglio fare una riflessione - non so se è una riflessione che può riguardare il cerimoniale o il bon ton - è venuta la Presidente del Consiglio che rappresenta il vertice del centro-destra nazionale e abbiamo visto la presenza del rappresentante locale di una forza politica del centro-destra, ma sono mancati gli altri coordinatori. Forse per il futuro sarebbe apprezzabile che nella misura in cui c'è un Presidente del Consiglio in visita istituzionale, come è stato detto, a trovare e a conferire con la Valle d'Aosta, ci sia un'attenzione anche in questo senso.
Aggiungo un'altra cosa: non ho visto neanche attenzione per il Consiglio regionale, siamo stati tagliati fuori. Questo non è stato carino, però per il futuro sono certo che, a seguito di questa riflessione, qualcosa potrà essere modificato.
Presidente - Consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - Per la gioia dei colleghi sarò veramente brevissimo. Innanzitutto mi si consenta di esprimere un caloroso apprezzamento per una frase in particolare che ha espresso il collega Marguerettaz che, se possibile, lo chiedo, Presidente, se fosse possibile la farei incidere di fronte alla parete dove abbiamo quest'altra scritta, cioè "Noi non siamo per l'Europa delle banche e dei mercati".
Io di questo le do atto, la ringrazio di aver detto questa frase, direi che noi ci sentiamo pienamente partecipi di quanto ha detto, sono felice che finalmente un autonomista rivendichi una certa autonomia, perché abbiamo passato dei periodi in cui gli autonomisti cercavano di essere autonomi da Roma invece di essere più schiavi dell'Europa, invece mi fa piacere che si rivendi una certa libertà.
Detto questo, io direi che, per lasciare a chiunque di potersi esprimere liberamente, a nome del gruppo Lega chiedo il voto segreto.
Presidente - Mettiamo in votazione a scrutinio segreto. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 25
Favorevoli: 17
Contrari: 8
Astenuti: 10
La risoluzione non è approvata.
Con questo punto all'ordine del giorno si conclude il Consiglio regionale di oggi.
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L'adunanza termina alle ore 20:07.