Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 3177 del 25 gennaio 2024 - Resoconto

OGGETTO N. 3177/XVI - D.L. 131: "Disposizioni organizzative urgenti in materia di centralizzazione delle funzioni di committenza e altre disposizioni in materia di contratti pubblici".

Bertin (Presidente) - Punto n. 7.02. Il disegno di legge è composto da dieci articoli; è stato predisposto un nuovo testo da parte della terza Commissione consiliare. Il relatore è il consigliere Cretier, a cui passo la parola.

Cretier (FP-PD) -Il disegno di legge n. 131 è stato presentato dalla Giunta regionale il 19 dicembre 2023. Con l'entrata in vigore del decreto legislativo n. 36/2023 diventa necessario modificare il quadro normativo attuale di riferimento.

Tale decreto modifica sostanzialmente le norme regionali per i contratti pubblici di lavori, servizi e forniture in materia. In modo specifico si rivolge alle disposizioni per la centralizzazione delle funzioni di committenza, agli obblighi informativi e di pubblicità del ciclo di vita digitale dei contratti pubblici, nonché alla gestione dell'elenco prezzi regionale per i lavori pubblici. Una procedura trasparente per lo stato in essere e la realizzazione di tutte le opere dei lavori pubblici.

Il testo del disegno di legge ha soli dieci articoli, che credo conosciamo tutti e di cui sinteticamente evidenzio i richiami, senza entrare nei dettagli.

L'articolo 1 definisce l'oggetto e le finalità, gli attori, il monitoraggio del cosiddetto ciclo di vita del contratto inteso come processo realizzativo dello stesso, l'aggiornamento dell'elenco prezzi, gli obblighi informativi e di pubblicità e direi per la massima trasparenza.

L'articolo 2 reca "Disposizioni in materia di centralizzazione delle funzioni di committenza", con una sequenza di commi si definiscono gli obblighi di centralizzazione per l'acquisizione di forniture e servizi tramite Inva come Centrale Unica di Committenza (dicasi CUC) e l'affidamento di contratti di lavoro nella qualità di Stazione Unica Appaltante VdA (leggasi SUA) per l'acquisizione di servizi di architettura e ingegneria. Un altro comma rafforza la centralità dell'elenco regionale degli operatori economici, costituito presso la SUA. Si evidenza poi sulla disciplina delle modalità di convenzionamento tra enti locali e le centrali di committenza regionali. Infine, il comma 8 definisce i limiti delle stazioni appaltanti non qualificate e quelle qualificate.

L'articolo 3 reca disposizioni in materia di obblighi informativi e di pubblicità digitale, attraverso la piattaforma regionale di approvvigionamento digitale, quale snodo regionale interconnesso con la banca dati nazionale dei contratti pubblici presso l'autorità nazionale anticorruzione ANAC, e al comma 2 l'obbligo per gli enti e le forme associative di intesa come il CPEL di fare riferimento alla piattaforma prima menzionata.

L'articolo 4 istituisce la Consulta regionale per i contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, definendo la composizione e i delegati, le modalità di funzionamento, i contributi e l'assenza di compensi per i componenti.

L'articolo 5 disciplina l'elenco prezzi regionale, definendo l'ambito di applicazione e le modalità di gestione di utilizzo.

L'articolo 6 disciplina le disposizioni transitorie di coordinamento che riguardano le procedure a cui i bandi o avvisi devono attenersi. Con i commi 2 e 3 sono salvaguardate le convenzioni in essere e l'elenco degli operatori economici costituito presso la SUA VdA, la salvaguardia della Consulta regionale e l'applicazione dell'elenco prezzi.

L'articolo 7 reca le abrogazioni.

L'articolo 8 definisce gli ambiti di compartecipazione alle spese di finanziamento Inva Spa come CUC.

I commi 3 e 4 stabiliscono rispettivamente, a carico dei Comuni e delle loro forme associative e degli enti pubblici dipendenti della Regione, il pagamento di una quota annuale stabilita con DGR.

Il comma 5 stabilisce il rimborso a Inva delle spese da questa sostenute per la gestione delle singole gare.

L'articolo 9 reca disposizioni finanziarie.

L'articolo 10 reca la dichiarazione d'urgenza.

La III Commissione ha espresso parere favorevole a maggioranza sul disegno di legge con l'astensione dei gruppi di minoranza.

Anche il CPEL ha dato parere positivo, con la richiesta di poter inserire anche agli enti locali, oltre agli enti pubblici dipendenti della Regione, in modo da perfezionare l'articolo 2.

Permettetemi alcune considerazioni personali: il disegno di legge 131 evidenzia i diversi obiettivi, il primo di carattere legislativo, ovvero la necessità di adeguare le normative regionali in essere e quelle statali e le relative abrogazioni. Il secondo rende il processo di gestione omogeneo e trasparente, unificare la disciplina, i dati e la sua stessa pubblicità più trasparente possibile al processo. Il terzo a modificare la composizione della Consulta integrando alcune richieste degli auditi, che dovrà lavorare per produrre un prezziario unico di riferimento aggiornato e fruibile.

Sul prezziario vorrei dire che sulla Home Page della Regione, facendo una veloce ricerca con la parola "prezziario", si risale comodamente alla relazione illustrativa del 2023; forse la descrizione induce a confusione, ma in realtà è il nostro elenco prezzi in vigore, con tutte le voci legate ai cantieri, compresa la sicurezza.

In allegato, nelle varie schede esistono le oscillazioni percentuali dei prezzi, per i particolari cantieri, la DGR n. 200 dell'8 marzo 2023 ed un provvedimento dirigenziale, il 1723 del 24 marzo 2003, confermano i richiami normativi e la rettifica di alcune voci di prezzo, quindi vecchio di soli dieci mesi.

La Consulta, in sede di convocazione, potrà organizzare dei tavoli di lavoro aggiornando e completando l'elenco prezzi, a beneficio di tutti i professionali, studi professionali, ordini e albi di categoria, aziende ed enti vari.

Permettetemi infine di ringraziare gli uffici e gli auditi in III Commissione, dicasi Chambre, CPEL, Inva e Conferenza valdostana delle professioni, che, nel rispetto ed opportuno confronto, hanno apportato alcuni spunti di riflessione ed alcuni accorgimenti migliorativi che sono stati inseriti nel testo finale.

Ringrazierei anche personalmente il coordinatore Rocco del Dipartimento programmazione risorse idriche e territorio per la sua disponibilità: riesce a tradurre in modo comprensibile una materia alquanto ostica, chiarendo molti aspetti prettamente tecnici, normativi e applicativi e non solo argomentando sul testo da approvare, ma anche su possibili effetti futuri.

Infine vorrei ringraziare il collega Chatrian, Presidente della III Commissione permanente, per il coordinamento dei lavori e l'assessore Sapinet per la totale disponibilità.

Presidente - La discussione generale è aperta. Qualcuno vuole intervenire in discussione generale? Si è prenotato il consigliere Distort, ne ha facoltà.

Distort (LEGA VDA) - Apro le danze per i commenti relativi a questo disegno di legge: sono commenti che riprendono con coerenza la nostra posizione, il nostro posizionamento in III Commissione in fase di giudizio finale, dopo tutto l'iter di analisi del disegno di legge.

Gli approfondimenti in Commissione hanno evidenziato gli aspetti migliorabili del disegno di legge: questo chiaramente non sminuisce il lavoro che gli uffici hanno svolto per strutturare, per costruire, il testo, ma dimostra una volta di più l'importanza del lavoro di Commissione, in particolare del contributo virtuoso che si innesca in fase di audizione dei portatori di interesse, soprattutto quando i portatori di interesse consistono in organismi particolarmente esperti in materia.

È stato esattamente il caso dei contributi suggeriti dalla Chambre Valdôtaine e dalla Consulta delle professioni.

Le indicazioni proposte da questi due organismi corrispondono integralmente alla nostra visione di settore, l'abbiamo detto in Commissione, lo ripetiamo in Aula: noi sposiamo completamente questa visione, non certo per captatio benevolentiae perché non ne abbiamo assolutamente bisogno, ma è del tutto evidente che noi ci riconosciamo esattamente in questa visione, che tiene conto del ruolo dell'imprenditoria nel rapporto con la pubblica Amministrazione, questa sorta di priorità.

Riconosciamo, comunque, un certo sforzo compiuto dalla Giunta nel recepire alcuni, e sottolineo alcuni... perché, collega Cretier, lei ha detto nella sua presentazione che le iniziative e tutti i suggerimenti proposti dalla Chambre e dalla Consulta sono stati recepiti; non è vero, sono stati recepiti soltanto alcuni, ma questo è giusto, c'è la libertà, per carità, non siamo mica in un regime, ma è esattamente questo l'elemento debole, a nostro parere, del disegno di legge, del testo che viene presentato adesso.

Alcuni suggerimenti hanno creato una sorta di auto-emendamenti al disegno di legge, ma evidenziamo altri suggerimenti che noi riteniamo fondamentali per un'applicazione più efficiente, perché il nostro legiferare sia efficiente, sia il miglior strumento possibile per lo svolgimento dell'attività in dialogo tra la pubblica Amministrazione e il mondo dell'imprenditoria e della professionalità.

L'ambito degli appalti è esattamente il punto di incontro, il luogo di incontro di queste due grandi dinamiche, per cui un lavoro compiuto, completo, in questo luogo di incontro, è esattamente un buon lavoro legislativo.

Diversamente, è una situazione che si pone a metà strada.

Noi riteniamo che l'acquisizione integrale delle indicazioni proposte dalla Chambre e dalla Consulta delle professioni avrebbe potuto rispondere alle esigenze reali del mondo imprenditoriale e professionale; mi riferisco alla mancata acquisizione delle indicazioni sul richiamo all'equo compenso. Parlo di richiamo: è stato precisato che l'equo compenso apre tutta una serie di elementi, di approfondimento, di dibattito che escono dai binari e anche dalla competenza di questo percorso legislativo, ma quantomeno il richiamo, il pensare che noi mettiamo in atto una visione che tiene conto dell'equo compenso e dei percorsi che, dal punto di vista legislativo, l'equo compenso svolgerà in altri ambiti legislativi.

Mi riferisco alla mancata acquisizione delle indicazioni sui meccanismi reali di aggiornamento ed integrazione dell'elenco prezzi delle opere edili, tra l'altro - e anche qui mi permetto, non per svelare delle critiche, assolutamente, al collega Cretier, ma voglio completare la sua presentazione - il discorso relativo all'evoluzione, che necessita in maniera prioritaria l'elenco prezzi per la gestione degli appalti e del rapporto tra la pubblica Amministrazione, le imprese, i professionisti e anche tra imprese, professionisti e anche committenti privati, tutto ciò che necessita di un computo metrico estimativo con un richiamo all'elenco prezzi è assolutamente opportuno che faccia riferimento a un elenco prezzi completo, aggiornato non solo ai prezzi delle opere, ai prezzi delle materie prime, ma anche all'evolversi delle opere compiute e dei prodotti proposti dall'edilizia.

Tutti quei lavori di analisi, che il mondo dei professionisti svolge, devono diventare patrimonio intellettuale comune, era questa l'indicazione della Consulta, di andare a costruire e andare a strutturare in maniera permanente questo rapporto virtuoso tra la Consulta e la pubblica Amministrazione, dove il vero e grande lavoro è effettuato dai professionisti, dal mondo privato, dal mondo della libera professione.

Ovviamente, tutto questo deve confluire in un portale, un portale che esiste, che deve essere implementato, e che ci sia la possibilità di collegamento tra questa acquisizione di dati e immediatamente l'adeguamento del prezziario delle opere edili.

Quello che proponeva la Consulta era di costruire questo ultimo miglio di un percorso virtuoso.

Questo non è stato accettato nella sua interezza, non voglio minimamente pensare che non sia stato accettato per mancanza di volontà o per mancanza di consapevolezza, sta di fatto che sono i due grandi vulnus di questo disegno di legge: il fatto di non aver creato un accenno all'equo compenso, ufficializzando la posizione di tutto ciò che si svilupperà in termini di equo-compenso e la strutturazione dei meccanismi di aggiornamento ed integrazione dell'elenco prezzi.

Queste mancanze, per conto nostro, costituiscono gli elementi di debolezza di questo disegno di legge, costituiscono un lavoro, seppur virtuoso nelle premesse e nelle intenzioni, però fatto a metà, espressione di un tenore amministrativo - e lasciatevelo dire, perché se non vengono certe critiche dal banco dell'opposizione, non ci sarà mai un rapporto costruttivo tra l'opposizione e il Governo - basato più sul minimo sforzo che sul massimo rendimento.

Questo testo, benché integrato da emendamenti utili, rappresenta nel suo insieme uno strumento auto-limitato, rappresenta un'occasione perduta per dare una risposta completa ad importanti esigenze del settore professionale e imprenditoriale.

Più volte, noi abbiamo evidenziato, per carità, per parola mia, una mia particolare predisposizione, una sorta di innamoramento per quell'adagio tomista bonum ex integra causa, cioè una cosa la si può definire buona se tutte le parti che la compongono sono buone.

Questa rispondenza alla completezza nella bontà noi non la riconosciamo, in tutta sincerità, in questo disegno di legge; riconosciamo invece in questo disegno di legge uno strumento incompleto, che invoca ulteriori misure, ulteriori approfondimenti, è una sorta di strumento legislativo a puntate: questa è la prima puntata, aspettiamo la seconda.

Detto questo, per opportuna chiarezza, per esprimere il nostro pensiero, noi ovviamente non bocciamo questo disegno di legge, però, nello stesso tempo, non lo riconosciamo come rappresentazione della nostra visione, del rapporto tra la pubblica Amministrazione e l'imprenditoria privata, soprattutto alla luce dell'esistenza di organismi assolutamente virtuosi di cui il nostro territorio dispone, e richiamo in primis la Chambre e la Consulta delle professioni.

Abbiamo la fortuna di poter colloquiare con organismi che hanno l'interesse, la volontà, la capacità, la missione di lavorare in questo senso, quindi c'è la possibilità di un dialogo assolutamente virtuoso e, tra l'altro, in assenza di costi o riducendo al minimo i costi della pubblica Amministrazione. Sono occasioni da sfruttare.

Alla luce di queste considerazioni, il nostro voto sarà di astensione, auspicando che il dialogo, avviato tra l'Amministrazione regionale e le strutture rappresentative del tessuto economico, possa proseguire, risolvendo nel più breve tempo possibile le attuali lacune; e noi sinceramente veglieremo su questo.

Grazie per l'attenzione, tanto dovevamo per esprimere la nostra posizione e per far sì che questa posizione diventi, come sempre, da parte dei banchi dell'opposizione, in particolare dei banchi della Lega, uno stimolo al Governo per dare sempre il meglio di sé nell'interesse della Regione.

Presidente - Consigliere Aggravi, ha facoltà di intervenire.

Aggravi (RV) - Il presente disegno di legge ci è stato presentato sia in Commissione e anche nella relazione del collega Cretier, giustamente, come l'adeguamento della normativa regionale per contratti pubblici di lavori, servizi e forniture in materia a seguito dell'entrata in vigore del decreto legislativo 36/2023; un intervento che, come dicevo, ci è stato presentato come fortemente di natura tecnica, e questo è emerso chiaramente nelle audizioni, soprattutto di presentazione della controparte delle strutture dell'Assessorato e dello stesso Assessore nelle audizioni.

Sicuramente, nell'ambito dei contenuti del testo oggi in esame si possono trovare applicati alcuni principi più che condivisibili, come la necessità di modificare e riorganizzare la normativa di settore, dare maggiore omogeneità ed unificare il metodo di comportamento dell'intero comparto e degli attori, così come la scelta di uniformare il comportamento delle stazioni uniche appaltanti in Valle d'Aosta.

Tuttavia, molti dubbi restano presenti e lungi dall'essere chiariti; più di una segnalazione in merito alle complessità burocratiche, a cui i professionisti ed imprese devono far fronte, imprese spesso di dimensioni tali da non avere strutture o risorse propriamente dedicate a tali finalità, così come anche problematiche che sono state oggetto di nostre osservazioni o osservazioni presentate dalle stesse controparti in audizione.

Oggettivamente, molte rassicurazioni tecniche non ci hanno del tutto convinti rispetto a quelle che sono puntuali segnalazioni sul tema: una fra tutte, che è stato oggetto di uno specifico passaggio in Commissione, è quella relativa alla problematica degli ormai famosi CIG, ad esempio l'UNCEM (Unione Nazionale Comuni comunità Eenti Montani) ha fatto una richiesta di ripristinare gli smart CIG, eliminare l'obbligo di questi codici per l'acquisto di 5 mila euro. È vero, è stato detto, è stato confermato, ci sono dei passaggi che non dipendono direttamente dalle strutture regionali, però è un tema su cui si è discusso e che ben rappresenta quello verso cui si sta andando.

Un aspetto tra l'altro meritevole di maggiore approfondimento e attenzione, forse anche un po' per deformazione professionale, riguarda i prezzi applicati a materiali oggi già oggetto di analisi da parte della Chambre, e in questo senso ben venga la scelta di accogliere tra le attività condotte dalla Consulta regionale per contratti pubblici il monitoraggio e l'analisi dei dati relativi agli affidamenti e alla gestione degli stessi contratti, al fine di individuare potenziali elementi di miglioramento, anche se, come ha detto il collega che mi ha preceduto, non tutte le proposte, non tutte le richieste, sono state accolte, e non soltanto quelle della Chambre.

Il tema dei prezzi è stato anche affrontato dal punto di vista dell'aggiornamento dell'elenco previsto all'articolo 5, il cui aggiornamento avverrà anche a fronte di anomale variazioni dei prezzi e delle condizioni di mercato.

Una terminologia ampia, ma che rischia di essere stretta e quando si parla di prezzi sappiamo che può essere ulteriormente aleatoria.

Un punto di interesse che è stato anche oggetto di una proposta e ho citato la Chambre, era quello di inserire un automatismo d'aggiornamento legato all'inflazione, si parlava appunto di aumenti superiori al 3%; è sicuramente una proposta interessante, ma giustamente la parametrizzazione di questo indice non è di facile traduzione normativa, perché il calcolo dell'inflazione, lo sappiamo, non è uno solo, tutto dipende dal paniere che si prende a confronto e da una serie di variabili tutt'altro che definitive. Quando si studia e si valuta l'inflazione, ci sono tante tipologie di inflazione, perché, appunto, dipende come la si calcola e soprattutto la necessità di confrontare calcoli di inflazione in determinati periodi rispetto ad altri, ma deve esserci sempre la stessa base di calcolo, altrimenti non si rappresenta concretamente quello che è l'andamento del mercato o, in questo caso, le dinamiche di prezzi.

Ancora sul punto e sulla parte relativamente ai prezzi, riguarda un altro tema tipicamente presente in Valle, per via, in particolare, della conformazione del nostro territorio: il peso economico differente che un prezzo standard può avere su un cantiere collocato in fondovalle, rispetto ad uno in una valle laterale, oppure, ad esempio, rispetto ad un posto nelle vicinanze invece dell'asse viario centrale, quindi con facilità di trasporto e con un peso economico, nel bilancio complessivo del lavoro, ben differente, e questo è stato anche oggetto di due specifici passaggi nelle audizioni.

Questo determina, ovviamente, una difficoltà ulteriore, in particolare da parte di chi deve fare la sua proposta.

Un ultimo punto che volevo sottolineare riguarda sempre un tema espresso in audizione: abbiamo cercato di fare delle analisi che partissero sia dalla presentazione del testo di legge ma sia anche dalle sollecitazioni di chi è intervenuto, un'esigenza proveniente forse più dal mondo delle imprese, la necessità di avere, proprio come ho cercato di sottolineare, richiamando i principi che hanno portato o che dovrebbero portare alle motivazioni per cui si va verso una riforma di questa proposta di legge, quella di avere una maggiore omogeneità e uniformare il comportamento delle stazioni appaltanti; in particolare, in una parte iniziale della legge si parla, giustamente, oltre degli Enti locali, anche delle società partecipate.

Però, in questo caso, è capitato, ed è una sollecitazione che è sempre venuta da una proposta della Chambre, più che di potere, di raccomandare queste realtà di passare verso una via uniforme di comportamento, in modo tale da facilitare il canale a cui imprese e professionisti possono farsi seguire per partecipare alle gare.

Se questo non avviene, facciamo decadere uno dei principi base ed uno dei comportamenti base che abbiamo posto al centro dell'attenzione di questa riforma, e non soltanto, di tutte le modifiche normative che interessano procedure che dovrebbero semplificare l'accesso ad un determinato servizio o ad una gara, come in questo caso, una determinata fornitura.

Per queste motivazioni, molto in breve, e credendo che non ci sia solo l'obbligo o la necessità politica di adeguarsi ad un'altra normativa, la normativa nazionale, ma anche di cercare delle vie proprie, che possano facilitare il percorso in questo caso di imprese e professionisti, noi oggi riteniamo di esprimere una posizione politica, e quindi di astenerci, su tutto l'articolato e nel complesso sulla legge, come abbiamo già detto e come abbiamo già fatto in Commissione, proprio per sottolineare un tema molto scottante che è quello relativo alla necessità di una maggiore semplificazione delle procedure, una maggiore omogeneità di quelli che sono i comportamenti e soprattutto - l'ho voluto sottolineare - di quella che è anche la gestione delle dinamiche di prezzo che, alla fine, fanno sia i conti in tasca delle Amministrazioni, che spendono per la realizzazione di opere oppure nella fornitura di servizi, ma soprattutto delle imprese che concorrono a rispondere a queste necessità.

Presidente - Altri? La parola al consigliere Chatrian.

Chatrian (AV-VdA Unie) - Mi scuso per non essermi prenotato subito. Qualche considerazione su questo disegno di legge n. 131. Indubbiamente, tematiche che non sono facili, sono modifiche importanti, ma, per rimanere nella discussione - e ringrazio il collega relatore Cretier che ben ha argomentato e soprattutto veicolato quali sono le principali modifiche -, sul piano più politico dobbiamo dirci le cose come stanno, nel senso che ci sono degli obblighi di recepimento dove noi - scusatemi il termine - non possiamo toccare boccio, che sia chiaro, perché altrimenti parliamo di altri elementi non corretti, perché noi non possiamo intervenire in certe materie; dove invece il collega Sapinet ha potuto, tramite il suo coordinatore, i suoi uffici e i suoi funzionari, integrare e modificare, penso ci sia stata la volontà e soprattutto lo spazio per farlo.

È stato quindi tecnico e, dall'altra parte, delle modifiche sono state apportate all'impianto.

Ringraziamo l'opposizione all'interno della III Commissione che comunque ci ha pungolato, gli elementi sono stati messi in evidenza, e abbiamo avuto modo, soprattutto, di fare due belle audizioni a seguito dell'illustrazione fatta da parte dell'Assessore.

Abbiamo audito il presidente Sapia, che rappresenta la Chambre e che ha messo in evidenza, per il tramite dei suoi associati indubbiamente, come porte-parole, tutta una serie di proposte emendative, e su quello devo dire che ci siamo adoperati, e ringraziamo, come ho detto, perché bisogna mettere in evidenza qual è stato il percorso in Commissione: grazie anche alle opposizioni, abbiamo avuto modo di fare due belle audizioni di natura tecnica, di natura operativa e anche di natura sollecitativa, se possiamo utilizzare questo termine, dove ci hanno messo in evidenza delle criticità che non erano ricomprese all'interno di questo perimetro.

Il risultato delle due audizioni, quindi prima del presidente Sapia, e successivamente del collega architetto Accordi, che, in rappresentanza della Conferenza delle professioni, ha fatto un po' da porte-parole in Commissione e ci ha messo in evidenza tutta una serie di elementi; elementi che in parte - e su questo condivido il passaggio che ha fatto prima il collega architetto -, che non abbiamo recepito tutte le proposte che sono state messe in evidenza, ma una buona parte è stata recepita, e dove non è stata recepita - e mi riferisco collega Sapinet all'emendamento n. 6 - dove si specifica "le condizioni per l'aggiornamento infra-annuale dell'elenco prezzi quando si hanno le variazioni dei prezzi del mercato", che era forse la parte più delicata da inserire in legge.

Un'altra cosa sarà quello che è il passaggio successivo. Abbiamo caricato non poco la Consulta a seguito degli emendamenti e a seguito degli interventi che sono stati fatti in III Commissione, quindi abbiamo dato il giusto peso e il giusto valore alla Consulta, ma forse l'abbiamo caricata non poco

L'auspicio è che da parte delle strutture, collega Sapinet, ci sia la possibilità d'accompagnare la Consulta e di darle tutti gli elementi utili per poter far fronte alle incombenze che con questo disegno di legge e con gli emendamenti che andremo ad approvare le sono state comunque conferite.

Sul piano procedurale, devo dire che sono contento di come abbiamo affrontato questo disegno di legge, perché è così che si organizzano i lavori. Il Governo regionale ci ha scaricato il disegno di legge, c'è stato un primo incontro, un ulteriore approfondimento, la possibilità di audire i principali attori e sulle loro proposte c'è stata veramente un'attenzione dedicata, mirata e particolare.

Apro solo un'ultima parentesi, collega Distort: sull'equo compenso, c'è già la legislazione, come è stato detto dall'ingegner Rocco in Commissione, quindi non è che c'è uno spazio vuoto, è riempito quello spazio; l'impegno da parte del collega Sapinet e da parte nostra è - successivamente agli incontri che avranno con i nostri colleghi professionisti - di arrivare prima in Commissione e poi in Aula per modificare, dove possibile, quello che è l'ultimo miglio per quanto riguarda l'equo compenso.

Penso che su questo ci sia l'impegno politico da parte di questa maggioranza di accompagnare il percorso, ma soprattutto trovare il giusto equilibrio per apportare in questo Consiglio le dovute modifiche.

Per quanto ci riguarda, come gruppo sosterremo questo impianto, ma sosterremo gli emendamenti che andranno ad integrare e a migliorare questo impianto per poi chiudere il cerchio anche con l'equo compenso nei prossimi mesi, in modo che la Commissione possa non solo prenderne atto ma confrontarsi, come abbiamo fatto praticamente su tutti i disegni di legge, e poi arrivare in Consiglio e approvare successivamente le migliorie.

Presidente - Chiudiamo la discussione generale. La discussione generale è chiusa. Interviene per il Governo l'assessore Sapinet, ne ha facoltà.

Sapinet (UV) - Grazie Presidente, buon pomeriggio a tutti. Grazie ai colleghi che sono intervenuti oggi, ma grazie anche ai colleghi per il bel confronto e il bel lavoro che è stato fatto in III Commissione, lo ricordava adesso il collega Chatrian.

Un disegno di legge sicuramente molto tecnico, anche molto specialistico, ma un disegno di legge all'interno del quale c'è stato un dibattito che sicuramente è un buon segno, occasione per costruire ed affinare quelle che sono le procedure. Un confronto e dei segnali, delle suggestioni e delle considerazioni che sono state in gran parte colte, ma ci ritorneremo, quelle arrivate dalla Chambre e dalla Conferenza delle professioni.

Sul tema degli appalti e dei contratti, lo spazio di manovra della Regione è un equilibrio tra competenze statali, direttive europee, volontà di mantenere in essere quella che è un'organizzazione regionale che in questi anni ha comunque dato risposte importanti alle Amministrazioni pubbliche e alle imprese, con dei benefici indubbi sui nostri cittadini, un equilibro che un'attenta analisi dei dirigenti e funzionari delle strutture del Dipartimento programmazione territorio e risorse idriche, da un lato, e le strutture legislative di Giunta e Consiglio, dall'altro, hanno mantenuto, cogliendo appunto in parte quanto proposto.

Il relatore Cretier, che ringrazio, così come ringrazio i colleghi intervenuti, ha illustrato compiutamente la legge, e sottolineo brevemente i tre ambiti principali che andiamo a disciplinare: i primi due ambiti strettamente connessi tra loro, qualificazione delle stazioni appaltanti e centralizzazione delle procedure presso una stazione unica appaltante, dove fin dal 2014, come Regione, abbiamo avviato un processo di centralizzazione delle procedure di affidamento dei lavori e dei servizi attinenti sull'architettura e sull'ingegneria, con l'istituzione della Stazione Unica Appaltante. Poi, con il passare del tempo, la struttura è divenuta un punto di riferimento fondamentale ed un supporto per gli enti locali e per le strutture regionali, operando con efficienza, con tempestività, nel migliorare la qualità e la trasparenza delle procedure di affidamento; attraverso la condivisione di documenti e il supporto ai diversi RUP nelle fasi di concertazione delle procedure è stato possibile assicurare uniformità e omogeneità nella gestione delle procedure stesse a beneficio degli operatori economici.

Sono stati raggiunti anche importanti risultati in termini di valorizzazione dell'imprenditoria locale, attraverso la gestione trasparente ed oggettiva dell'elenco delle imprese per la selezione dei soggetti da invitare alle procedure negoziate.

Il terzo ambito di novità del nuovo codice riguarda la digitalizzazione del ciclo di vita dei contratti pubblici, attraverso appositi sistemi informatici, che devono garantire anche gli obblighi informativi e di pubblicità del ciclo vita dei contratti pubblici.

La digitalizzazione è uno strumento fondamentale per garantire la semplificazione e la trasparenza delle procedure di affidamento, intendiamo quindi perseguire questi obiettivi attraverso la creazione della piattaforma regionale di approvvigionamento digitale, costituita dall'insieme dei servizi e dei sistemi informatici sviluppati, gestiti, mantenuti, messi a disposizione dalla società Inva per gestione del ciclo di vita dei contratti pubblici.

Dicevo della condivisione degli obiettivi ed il confronto continuo con tutti coloro che operano nel settore: questo è importante e fondamentale, quale strumento d'azione efficace ed utile ad assicurare lo sviluppo del settore.

L'esperienza condotta nel settore dei lavori pubblici sarà anche estesa al mondo dei servizi e delle forniture pubbliche, poiché prevediamo di estendere le competenze della Consulta anche a questi settori che valgono annualmente almeno quanto l'importo dei lavori pubblici.

Ringrazio quindi la Commissione che ci ha permesso un ultimo confronto con gli attori del settore, andando poi, di conseguenza, a cogliere, come dicevamo, le considerazioni, le proposte, che hanno visto poi un rafforzamento importante della Consulta regionale per i contratti pubblici di lavori, servizi e forniture, istituita dall'articolo 4, che viene da un lato rafforzata e meglio anche specificata nella sua composizione, dove abbiamo inserito anche i membri, prevedendone anche la sostituzione, e andando a specificare ancora meglio quelle che sono le competenze anche e soprattutto in materia di monitoraggio e di partecipazione in merito alla questione dell'elenco prezzi, tema che gli eventi degli ultimi anni ci hanno fatto capire quanto sia oggetto ad anomalia, a volte di improvvisi mutamenti.

L'articolo 5 disciplina, in sostituzione di quanto previsto dall'articolo 42 della legge 12/96, l'elenco prezzi regionale, definendone l'ambito di applicazione e le modalità di gestione e di utilizzo, e specificando - come proposto con un emendamento in Commissione - la possibilità, sentita la Consulta, di un aggiornamento a fronte di anomale variazioni di prezzi o delle condizioni di mercato. Facevamo poi riferimento all'emendamento n. 6.

L'articolo n. 5, importante, come sarà importante la deliberazione che ne conseguirà: nella delibera attuativa saranno chiariti alcuni aspetti che sono emersi proprio dal dibattito sull'utilizzo dell'elenco prezzi, in relazione alle diverse ubicazioni dei cantieri, della loro difficoltà, ma anche definendo bene l'utilizzo dell'elenco stesso.

Come dicevamo le proposte suggerite sono state non tutte, ma in larga parte, accolte con opportune definizioni giuridiche e tecniche, abbiamo ovviamente verificato laddove si poteva agire.

Per quel che riguarda l'equo compenso, e la Commissione specifica sull'elenco prezzi, questo poi necessità di una riflessione in più.

Va detto e va ricordato che la legge è una cornice e con gli atti amministrativi e attuativi verranno poi recepite le considerazioni, così come i meccanismi reali per l'elenco prezzi in Consulta.

Dicevamo della Commissione specifica per l'elenco prezzi, ma per questa sarà la Consulta, rafforzata nel suo ruolo sostanziale e formale, che si organizzerà con appositi tavoli tecnici che, di fatto, colgono le suggestioni date, quindi è questo il primo passaggio che avevamo anche anticipato nei vari confronti con gli ordini e le categorie.

L'equo compenso è un tema controverso, oggetto da tempo di confronto sia a livello nazionale che con i professionisti: avremo tutta una serie di tavoli di lavoro, il prossimo incontro è già fissato per il 6 febbraio, anche alla luce di quanto sta emergendo in sede di Conferenza Stato-Regione.

Non viene contestata la centralità e l'obbligatorietà del metodo di calcolo della parcella, ma si ritiene che la stessa possa essere oggetto di riduzione quale elemento di scelta del professionista da incaricare, tra l'altro quando si opera attraverso le procedure previste dal codice dei contratti.

Si è parlato anche del CIG, l'ha colto il collega Aggravi; fondamentale sarà il ruolo della CUC, fondamentale soprattutto per gli Enti locali, un ruolo di vigilanza sulle difficoltà che potranno emergere, ma soprattutto anche un ruolo che potrà proporre anche soluzioni per cercare di alleggerire queste difficoltà, ma sicuramente soluzioni sempre tenendo conto del margine di manovra che avremo.

Il disegno di legge in esame è una delle misure finalizzate a costruire un'Amministrazione moderna, innovativa e all'avanguardia, che può chiedere qualità agli operatori economici e che può controllare che le sia assicurata.

Come dicevamo, il ruolo centrale e rafforzato molto importante della Consulta.

Io termino ringraziando nuovamente i colleghi della III Commissione, ma anche tutti i colleghi che hanno partecipato attivamente alla discussione odierna e al proficuo confronto all'interno della Commissione consiliare; un ringraziamento al Dipartimento programmazione risorse idriche e territorio, struttura Stazione Unica Appaltante e programmazione dei lavori pubblici, gli Ordini professionali, i rappresentanti delle Associazioni dei costruttori edili e delle imprese, la Chambre, la Conferenza valdostana delle professioni, il CPEL, con il quale ci siamo confrontati lungo tutto il percorso della legge, il Dipartimento legislativo e gli aiuti di Stato della Giunta, la struttura Affari legislativi, studi e documentazione del Consiglio, che hanno coordinato la redazione tecnica della norma.

Presidente - Passiamo al testo. Ci sono altri interventi? Consigliere Cretier, a lei la parola.

Cretier (FP-PD) - Grazie Presidente. Soltanto per chiarire alcuni passaggi, perché io sulla relazione ho detto "alcuni argomenti migliorativi sono stati inseriti", non ho detto tutti. Era solo per chiarire.

Poi mi scuso anche con il collega Distort, perché quando è intervenuto ero fuori e non ho potuto sentire completamente le sue dichiarazioni, ma io ho detto "alcuni argomenti", non "tutto è stato inserito, tutto quello che gli auditi ci hanno proposto", anche perché di proposte ne sono arrivate tante, ma non erano nel solco legislativo e quindi non era possibile accettarle.

Per esempio, la questione legata ai componenti della Consulta, quella è stata inserita.

Era solo per chiarire questo passaggio e scusarmi prontamente.

Presidente - Altri? Possiamo iniziare l'analisi dell'articolato mettendo in votazione l'articolo n. 1. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 15 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Restano, Sammaritani)

L'articolo n. 1 è approvato.

Stesso risultato per gli articoli n. 2, n. 3, n. 4, n. 5, n. 6, n. 7, n. 8, n. 9, n. 10.

Prima di mettere in votazione la legge nel suo insieme, vi sono delle dichiarazioni di voto? Non vedo richieste. Mettiamo in votazione la legge nel suo insieme. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 19

Favorevoli: 19

Astenuti: 15 (Aggravi, Baccega, Brunod, Distort, Foudraz, Guichardaz Erika, Lavy, Lucianaz, Manfrin, Marquis, Minelli, Perron, Planaz, Restano, Sammaritani)

La legge è approvata.