Oggetto del Consiglio n. 3176 del 25 gennaio 2024 - Resoconto
OGGETTO N. 3176/XVI - D. L. n. 132: "Disposizioni in materia di agricoltura e sviluppo rurale. Modificazioni alle leggi regionali 3 agosto 2016, n. 17 (Nuova disciplina degli aiuti regionali in materia di agricoltura e di sviluppo rurale), e 1° agosto 2022, n. 19 (Norme in materia di consorterie e di altre forme di dominio collettivo. Abrogazione della legge regionale 5 aprile 1973, n. 14)". (Approvazione di un ordine del giorno).
Bertin (Presidente) - Punto n. 7.01. È stato predisposto un nuovo testo da parte della III Commissione consiliare e sono stati depositati quattro emendamenti dall'assessore Carrel, un ordine del giorno da parte della Lega. Il relatore di questo disegno di legge è il consigliere Jordan, che si è prenotato e ha facoltà di intervenire.
Jordan (AV-VdA Unie) - Merci Président. Ce projet de loi prévoit une révision générale de la loi n° 17 du 3 août 2016, avec laquelle la nouvelle réglementation des aides régionales dans le domaine de l'agriculture et du développement préalable a été adoptée, qui réunit dans un seul texte toutes les interventions régionales au soutien du secteur agricole, avec la datation des réglementations sectorielles régionales à la législation euro-unitaire en vigueur à l'époque. La loi n° 17 qui avait déjà remplacé la loi n° 32 du 2007.
La loi régionale concernant les aides à l'agriculture a été considérée comme le principal moyen de financement des investissements dans le secteur agricole, mais à partir de 2016, en raison de la réduction du budget régionale, sa valeur financière a été réduite.
Nous connaissons bien la valeur que l'activité agricole a sur les autres secteurs économiques de notre région, ainsi que son rôle de protection de notre territoire. Pour cela, il faut donc, de manière cohérente, garantir un soutien financier qui puisse permettre de compenser les coûts associés au travail sur un territoire qui présente des difficultés structurelles importantes par rapport à d'autres réalités agricoles.
Nous travaillons pour que ce projet de loi puisse bénéficier à nouveau d'une dotation financière dans le plus bref délai possible. Nous avons le devoir de soutenir le secteur agricole, mais nous devons aussi, surtout, assurer les perspectives au secteur de l'élevage qui connait structuralement des difficultés toujours plus grandes, qui peuvent mettre en péril son avenir, en termes de nombre d'entreprises et surtout d'animaux élevés.
La politique doit faire des choix stratégiques à long termes.
L'approbation de ce projet de loi représente l'aboutissement d'un parcours de coexistence et de fonctionnalité réciproque entre les aides exclusivement financées par la Région et les aides cofinancées par l'Union européenne dans le cadre du nouveau Complément de Développement Rural (CSR) 2023/2027, devenant ainsi la base réglementaire de la politique de développement rural de la Vallée d'Aoste.
Une modification de la loi régionale n° 17 était nécessaire pour répondre à l'exigence d'adapter les articles de la loi, qui concernent les régimes d'aide communiqués en dérogation à la Commission européenne en 2016 expirés le 30 juin 2023, au nouveau règlement, le 2472 de la Commission procédant, après révision, à une nouvelle communication des aides en tenant également compte de la réglementation générale du de minimis.
La mise à jour réglementaire, également en référence aux besoins exprimés par les différentes réalités des entreprises et des associations de catégorie du secteur agricole et agro-alimentaire, a permis de prévoir des nouvelles mesures d'aide, dans des secteurs différents, ainsi que des modifications à celles existantes, en utilisant au maximum les dispositions règlementaires européennes adaptées. Il est également proposé, en tenant compte de l'exercice acquise lors de la première période d'application de la loi, de 2016 à 2023, d'intégrer et de modifier certaines dispositions procédurales, notamment en vue d'amorcer une simplification et une plus grande réponse aux besoins du secteur. En ce sens, la réintroduction des aides non remboursables pour compléter les prêts immobiliers à taux réduit représente également une sorte de renversement de tendance par rapport à ce qui avait été instauré à partir de 2016.
Enfin, toujours dans une optique de complémentarité des interventions règlementaires, sont envisagées des actions qui n'ont pas trouvé place dans la programmation du CSR et qui visent à apporter des réponses concrètes aux petites et très petites entreprises, avec des montants parfois très réduits pour lesquels ce n'est pas économiquement soutenable d'entamer une pratique telle que celle d'adhérer à un appel d'offre européen.
Ces aides sont importants voir fondamentales dans la gestion d'un territoire qui parfois ne tient pas seulement compte de la composante agricole productive, mais qui se caractérise davantage par une connotation environnementale qui est autrement à soutenir.
Avant de présenter les articles du projet de loi, je crois utile de faire une remarque: les pourcentages d'aide indiqués dans les différents articles doivent se rapporter aux valeurs maximales qui seront déclinées lors d'actes délibératifs ultérieurs prévus par l'article 29 du dessin de loi.
Il disegno di legge si compone di 35 articoli. La finalità della norma e il contesto normativo delle politiche agricole, di cui all'articolo 1 e 2, sono già stati trattati in premessa e sorvolo.
Considerato che questo disegno di legge modifica della legge 17, nell'articolato troviamo solamente le parti per le quali era necessario ed opportuno effettuare delle modifiche: quindi, conseguentemente, non sono oggetto dell'analisi odierna alcuni articoli della legge 17 che risultano però pienamente validi ed attuabili.
Il tema delle avversità atmosferiche è trattato all'articolo 3, con una migliore definizione dei periodi di riferimento, aiutando così la quantificazione della perdita di produzione. Nell'articolo 9, sempre su questo tema, vengono disciplinate inoltre le modalità di valutazione dei danni subiti e le tipologie di perdite compensabili. Nel caso di calamità naturale formalmente riconosciuta con decreto, in base a quanto stabilito dall'articolo 11, gli aiuti a fondo perduto previsti possono essere concessi fino al 100% dei costi dei danni subiti come conseguenza diretta dalla calamità naturale.
Gli investimenti aziendali sono disciplinati all'articolo 4 dove, oltre alla reintroduzione dell'aiuto a fondo perduto, troviamo nella definizione dei beneficiari, per i soli alpeggi e mayen, anche i proprietari non conduttori di aziende.
Sempre in tema di investimenti, con gli articoli 27 e 28, viene assicurata una maggiore flessibilità sulla rateizzazione dei mutui e sulla quantificazione d'aiuto in considerazione dell'attuale andamento dei tassi di mercato.
Per promuovere l'avvio di nuove piccole e medie imprese operanti nel settore dell'acquacoltura, il disegno di legge prevede negli articoli 6, 7 e 20 la concessione degli aiuti sotto forma di mutuo a tasso agevolato e aiuti a fondo perduto per incentivare l'imprenditorialità e la creazione di imprese di acquacoltura sostenibile.
Il tema del miglioramento genetico dei capi, dei concorsi genetici sul territorio e sugli aiuti alle associazioni di allevatori, per investimenti e spese legate all'effettuazione delle attività di miglioramento e monitoraggio sono trattati all'articolo 8.
Viene incrementato, all'articolo 10, in considerazione dell'aumento generale dei costi sofferto anche dal settore apistico negli ultimi tre anni, l'aiuto massimo previsto ad alveare, con un migliore riferimento all'origine delle cause dei danni subiti.
Ritroviamo nell'articolo 12 gli aiuti destinati a compensare i costi della prevenzione nel controllo della radicazione di organismi nocivi vegetali, nonché per le perdite causate dai medesimi.
Gli articoli 13 e 14 affrontano il tema della consulenza aziendale e delle attività dimostrative e formative.
Il servizio di sostituzione per le aziende agricole, presente nell'articolo 15, rappresenta un tema che è stato oggetto nel passato di diversi interventi normativi, crediamo che occorra proseguire la sperimentazione del servizio per trovare la modalità più efficace e più attuabile.
Negli articoli 17 e 18, relativi all'avvio dello sviluppo di attività turistiche e alla tutela e riqualificazione dei villaggi e del patrimonio rurali, vengono introdotti gli aiuti a fondo perduto, ad integrazione di quelli e ai mutui a tasso agevolato.
Per i consorzi di miglioramento fondiario, negli articoli 21, 22 e 23, oltre al finanziamento di interventi puntuali, sono state introdotte modificazioni al precedente quadro normativo per favorire iniziative volte all'efficientamento dell'utilizzo della risorsa idrica e alla partecipazione dei bandi nazionali per il sovvenzionamento di opere di interesse a valenza comprensoriale.
L'articolo 30 reca una modificazione dell'articolo 6 della legge regionale 19, in materia di consorterie e altre forme di dominio collettivo, al fine di prevedere, in favore delle consorterie, un aiuto una tantum a fondo perduto pari a mille euro per le spese propedeutiche alla registrazione delle medesime nell'apposito registro istituito con la sopraccitata legge.
Gli articoli 31, 32 e 33 recano rispettivamente le disposizioni transitorie di coordinamento tra gli strumenti normativi del settore e l'abrogazione di alcune disposizioni.
Gli articoli 34 e 35 recano le disposizioni finanziarie pari a 4 milioni e 435 mila per il 2024 e la dichiarazione di urgenza.
Con l'approvazione del presente disegno di legge si crea la cornice normativa alla quale occorre dare attuazione con dei contenuti che saranno oggetto di deliberazioni successive.
Importante e fondamentale è stato il confronto con le associazioni di categoria nella predisposizione del disegno di legge; sicuramente l'apporto delle associazioni dovrà essere altrettanto significativo nella predisposizione degli atti successivi.
Concludo, Presidente, ringraziando tutti i Commissari della III Commissione per aver favorito l'analisi della proposta di legge in tempi brevi, così da poterne dare immediata applicazione con l'apertura a breve dei primi bandi.
Così come ringrazio le strutture dell'Assessorato all'agricoltura, in particolare il coordinatore Fabrizio Savoye e la funzionaria Alessia Glarey, che hanno redatto il testo di legge, nonché le associazioni di categoria per il continuo e fattivo confronto e supporto e per aver stimolato la Commissione alla predisposizione di emendamenti che poi saranno illustrati.
Presidente - La discussione generale è aperta. Chi vuole intervenire, si prenoti. Consigliere Lavy, a lei la parola.
Lavy (LEGA VDA) - Trattiamo oggi della modifica della legge 17/2016, una legge sicuramente importante, che, insieme al complemento per lo sviluppo rurale, è l'approccio leader dei gruppi di azione locale, costituisce questa politica regionale di sviluppo rurale.
Una politica regionale di sviluppo rurale che, negli ultimi anni, ha subìto diversi cambiamenti, a livello fra virgolette "madre", quindi in Unione europea in parte per quanto riguarda i finanziamenti europei, dall'altro perché comunque anche il contesto valdostano ha cambiato tanti dei suoi aspetti in questi anni.
Questa legge, oltre che ad adattarsi alle modifiche del regolamento 2472 dell'Unione europea, si deve adattare alle nuove sfide dell'agricoltura valdostana che, nei suoi sottosettori vede in alcuni momenti delle fasi di crescita, in altri invece di difficoltà.
Il settore della viticoltura è in espansione, il settore della zootecnica no, ma di questo poi parleremo successivamente analizzando qualche dato in più; perché soprattutto il settore della zootecnica patisce una mancanza di ricambio generazionale, una questione strutturale, per cui tante aziende che non sono di fondovalle lavorano in pendenza e anche alcune che vengono considerate di fondovalle, ma in realtà non lo sono, sfruttano, lavorano in territori che sono molto complessi, con appezzamenti magari piccoli e, appunto, in pendenza.
Ecco che forse l'errore che si potrebbe fare oggi è un pochino appiattirsi in realtà sulla questione della monticazione, quindi favorire un pochino gli alpeggi, sottovalutando l'importanza di chi ha delle aziende di fondovalle che, ripeto, magari in fondovalle non lo sono. Vediamo oggi, con la carenza di latte che c'è, in realtà queste aziende sono assolutamente essenziali.
Per fare un buon lavoro, credo sia necessario fare un'analisi un pochino dei vari sottosettori dell'agricoltura e questo ci permetterà anche di capire chi tendenzialmente potrebbe usufruire maggiormente di questa legge e di questi finanziamenti, perché, se andiamo a vedere alcuni dati semplici che però mostrano un'idea, vediamo che se si analizza la produttività totale del lavoro delle nostre aziende, spiccano quelle del settore vitivinicolo, che distanziano notevolmente quelle del settore frutticolo per non poi parlare di quelle dell'allevamento.
Si parla di più di 60 mila euro di retribuzione totale annua per unità di lavoro aziendale per quelle vitivinicole, contro i 38 mila delle aziende di bovini.
Se si parla di produttività netta, i valori delle aziende vitivinicole sono di 40 mila euro, il margine operativo lordo per unità di lavoro aziendale, quelle zootecniche di 15 mila euro.
Se si guarda la produttività netta della terra, ad un valore aggiunto per superficie agricola utilizzata di 28 mila euro per le vigne, 9 mila sono per la frutta e solamente 677 euro per i bovini. Questo sicuramente influisce il fatto degli alpeggi che, ovviamente, a livello produttivo hanno meno, la terra dà meno a 2 mila metri rispetto a 800 metri, quello è un dato di fatto.
Per ciò che concerne i costi, ed è questo che fa capire le differenze tra le varie aziende, quelle in media del settore vitivinicolo si aggirano intorno al 27% della retribuzione totale annua; numeri non troppo diversi dalle aziende del settore frutticolo, mentre quelli medi del settore zootecnico sono il 47% della retribuzione totale annua, quindi più del doppio rispetto a quelli delle aziende del settore vitivinicolo.
Altro dato interessante è l'incidenza degli aiuti pubblici, perché ovviamente ce ne sono un sacco a livello europeo, a livello statale, a livello regionale; nel settore vitivinicolo i valori in base al reddito netto sono dai 12,1%, nel settore zootecnico dal 107%.
Per quanto riguarda la redditività del capitale, quindi gli effetti del capitale investito, siamo su dei valori di meno della metà per il settore zootecnico rispetto a quello vitivinicolo: 0,10 contro 0,03.
Questi dati fanno un po' capire l'analisi generale di questo settore, delle aziende del settore dell'agricoltura e appunto fa capire che, molto probabilmente, saranno le aziende zootecniche ad avere maggiormente bisogno di questi aiuti e di questi contributi per tutta una serie di questioni, perché magari ci sono già degli svantaggi strutturali legati alla produttività del terreno, anche perché, forse, poi a livello di struttura di azienda abbiamo un sacco di aziende familiari che fanno magari anche fatica ad avere accesso ad altri tipi di bandi, ai bandi PNRR, ai bandi INAIL, che poi, tra l'altro, non è che si adeguino al 100% al territorio della regione.
Ecco perché una legge di questo genere può essere un supporto comunque importante per le aziende valdostane, soprattutto quelle piccole, poi avevamo già avuto modo di confrontarci anche con l'Assessore in passato riguardo alla categorizzazione delle aziende che l'Unione europea fa, per cui le piccole, quelle che per l'Unione europea sono aziende piccole, per noi in realtà sono già grandi.
L'agricoltura di montagna, come ho già detto, sta vivendo un momento di importante transizione, il settore della zootecnia in primis, il numero di bovini sta calando, negli ultimi anni si sono persi 1.500 capi, il numero delle aziende sta calando (nell'ultimo anno dovrebbero essersi persi trenta codici), gli allevatori con più di 65 anni sono il 30%.
In prospettiva, una grande fetta di allevamenti probabilmente chiuderà, perché non c'è il ricambio generazionale.
Gli occupati in agricoltura in Valle d'Aosta oggi sono il 3% del totale, contro la media italiana del 4,1 e una media europea del 3,7%: sono circa 1.500 gli occupati.
Dati che fanno pensare, dati che provengono dal rapporto del Centro di ricerca politica e di economia sull'agricoltura in Valle d'Aosta, quindi che si possono verificare; dati che fanno strano, perché noi che siamo abituati magari ad andare nei nostri villaggi e nei nostri Comuni, vediamo il settore agricolo come molto presente. In realtà, i dati dicono un pochino il contrario, per cui anche il numero di occupati in agricoltura sta calando.
Questo perché, ovviamente, il mondo è cambiato sotto tanti aspetti, perché questo lavoro è meno redditizio rispetto ad altri e forse perché anche il clima generale è un po' cambiato. C'è una sorta di clima a livello sociale, ormai chi ha le mucche e abita in certi Comuni viene quasi visto male per la puzza, per gli escrementi sulle strade, per i cani. Questo non va assolutamente bene.
Poi anche la questione climatica ovviamente ha inficiato; e lo vediamo anche quest'anno, se in alta Valle c'è stato un buon livello di precipitazioni, in bassa Valle quest'anno, anche a livello di neve, non ci siamo. Non dipende da noi, certamente, però sicuramente, in prospettiva, quest'estate, se non ci saranno precipitazioni adeguate, si soffrirà di nuovo il problema della siccità.
Con questa legge un minimo di aiuto per quanto riguarda questo tema della siccità lo si dà, per esempio all'articolo 21 si dà un aiuto ai consorzi di miglioramento fondiario per interventi di adeguamento della rete di gestione idrica e di realizzazione di bacini di accumulo. Questo è assolutamente necessario in un'epoca in cui comunque gli anni, come due anni fa, potrebbero diventare non un'eccezione, ma la norma.
A questo poi (sempre il discorso dell'acqua) si lega il rilancio in qualche maniera del settore dell'acquacoltura, che, in maniera complementare, può anche diventare una piccola realtà in Valle d'Aosta. Ci sono già dei fondi ministeriali che però vanno solamente ad una certa categoria di aziende. Quindi, se a livello regionale una mano la si dà con una legge, ben venga.
Altro fattore importante di questa legge sono gli aiuti per calamità naturali, lo vediamo anche qui collegato al tema precedente, piogge intense, grandine, gelate, eventi poco prevedibili che se non annullano, comunque, riducono sia la quantità che la qualità delle produzioni.
Ecco che dunque con l'articolo 3, il 9 e l'11, con aiuti a fondo perduto, concessi fino al 100% dei costi dei danni subìti in caso di calamità riconosciuta con decreto, si dà una mano in caso di problematica.
Se vivessimo in un quadro temporale ordinario, questa legge avrebbe sicuramente un effetto ancora più positivo rispetto a quello che potrebbe avere, perché la combinazione tra mutuo a tasso agevolato e contributi a fondo perso può dare una spinta all'imprenditorialità delle aziende, però ad oggi non siamo in un momento ordinario.
Da 3.500 aziende che erano presenti nel 2010, oggi ce ne sono 2.400; se si guarda ancora più indietro, le aziende di oggi sono un quarto rispetto a quelle di 40 anni fa, quindi purtroppo tutto il contesto dell'agricoltura valdostana sta cambiando in maniera preoccupante, i ritmi sono veramente tanto veloci e noi non ci siamo dietro, perché manca anche tutta la questione di ricambio generazionale su cui non mi soffermerò, in questa occasione.
Al contrario, c'è stata una riduzione delle aziende, ma la dimensione media aziendale è aumentata: in un decennio si è passati da una dimensione di circa 16 ettari ad oltre 26 ettari. Questo significa che delle aziende chiudono, altre prendono in lavorazione i terreni di queste aziende diventando sempre più grandi, aumentando magari il numero di teste, il numero di mucche.
Fattore che però, soprattutto in questi ultimi anni, anche lì sta avendo un'inversione di tendenza, perché anche le grandi aziende, per colpa del Covid o per colpa dell'aumento dei costi energetici, stanno in qualche maniera eliminando tutta una serie di teste di animale.
Questo porta a tutta un'altra serie di problematiche per cui, come ho già accennato prima, oggi c'è un'enorme carenza di prodotto di latte, che confluisce nella filiera della fontina, ma non solo.
Questa carenza però non è del tutto negativa, perché è da anni che si dice: "Valorizziamo il prezzo del latte, aumentiamolo". Se c'è una carenza d'offerta, tendenzialmente il prezzo della materia prima, il latte, dovrebbe aumentare. Poi siamo in Valle d'Aosta, quindi non è scontato che leggi di mercato siano rispettate, però è un passaggio che, se gestito bene, può dare potenzialità; se gestito male, può mettere in crisi un'intera filiera.
Su questo quindi bisogna fare attenzione, poi non dipende in toto dall'Assessorato, ci mancherebbe altro, ci sono anche altri enti che sono tirati in causa in questo caso.
Ma chi patisce di più oggi? Chi muore di più? Sono le piccole aziende, quelle a gestione familiare e quelle che magari sono anche in media montagna e che lavorano terreni scoscesi, con ritmi di lavoro assolutamente massacranti, per cui questo lavoro, che in realtà una volta era una sorta di impiego, di passione, oggi diventa una condanna, perché non ci si può staccare un secondo.
Per evitare che questo lavoro in certe situazioni diventi una condanna, è interessante il sistema proposto di sostituzione, per cui in caso di malattia, in caso di grave necessità, ci potrebbe essere qualcuno che va a sostituire, magari un allevatore, un coadiuvante agricolo. É di certo di complessa concretizzazione, proprio perché:
1) già c'è carenza di persone che fanno questo lavoro;
2) anche per esempio nel settore zootecnico gli animali si devono conoscere un minimo, ogni mucca è diversa, ogni mucca è munta in maniera diversa, quindi ci deve essere un minimo di approccio nel tempo, o anche l'allevatore presente che spieghi ed effettivamente faccia conoscere a queste eventuali persone terze gli animali.
Comunque, se si ragiona a livello utopico, sarebbe interessante ed auspicabile che un giorno questo sistema possa funzionare in modo addirittura da garantire un minimo di ferie agli allevatori, poi sappiamo tutti benissimo - come detto - che è un provvedimento veramente di una difficoltà notevole, però è interessante che sia presente in legge.
Sarebbe stato dall'altro lato interessante, prima di avere la modifica di questa legge, avere scaricata la legge sulla multifunzionalità, perché questa legge dà gli strumenti per realizzare qualcosa, la legge sulla multifunzionalità apre, dà le possibilità di poter sviluppare qualcosa di diverso, sempre legato al turismo, ma non solo, sviluppo di attività complementari a quello dell'agricoltura; quindi, se ci fosse stata quella, magari prima quella odierna sarebbe stata un altro tipo di discussione, proprio perché anche le aziende avrebbero potuto vedere la possibilità che potevano avere davanti a loro e successivamente, con questa legge che invece discutiamo oggi, poter concretizzare quelle idee date da quell'altra legge.
Questo forse è un piccolo rammarico, per cui se ci fosse stata l'altra legge prima, il livello di discussione oggi sarebbe stato diverso.
Non si faccia l'errore, con questa legge, di dare contributi a pioggia, non è quello il senso, mi auguro, ma mi auguro davvero che sia una legge che possa garantire e fare delle aziende sane, che hanno voglia di investire e di crescere, un volano, una prospettiva.
Questa legge è una sorta di puntella, cioè questa legge puntella un settore, non lo rinnova, non gli dà una vera e propria prospettiva, però di certo, dato che è una legge che dà degli aiuti in un sistema e in un momento che è molto delicato, soprattutto per il settore zootecnico, non si può non sostenerla, perché credo che, essendo in un momento di transizione, ci debbano poi essere dopo altri atti necessari per sviluppare lo spirito imprenditoriale della Valle d'Aosta, delle aziende valdostane agricole.
È per questo che questa legge noi la sosterremo, sapendo però che di lavoro da fare ce n'è molto di più rispetto solamente a questo testo, però da questo lato, nello spirito comunque di collaborazione, sapendo tutti e vivendo un clima molto difficile per questo settore, da parte nostra questa collaborazione ci sarà.
Presidente - Consigliere Planaz.
Planaz (RV) - Anche noi, come gruppo di Rassemblement, intendiamo fare un piccolo approfondimento su questo testo di legge importantissimo. L'hanno anche sottolineata i miei colleghi - il relatore Jordan e, a seguire, il collega Lavy -, l'importanza di questo documento per tutto il nostro territorio regionale montano. Perché, se noi vogliamo sostenere il nostro territorio, l'importante è avere delle regole fondamentali che vadano a intervenire dove più è necessario, con tutte le difficoltà, che ci sono e che sono state elencate dai colleghi adesso, di cui soffre questo settore.
Vorrei fare un passo indietro su questa legge -forse l'assessore Carrel non si ricorda, io l'ho vissuta tutta -: prima questa legge è stata il pilastro fondamentale del sostegno e sviluppo dell'agricoltura valdostana, parlo degli anni '90, quando non c'era ancora nessun tipo di forma di sostentamento per l'agricoltura, in nessun campo, sia nazionale che europeo, mentre noi avevamo già delle leggi che andavano a sostenere l'agricoltura nostra di montagna, invidiata dai nostri vicini svizzeri, ancor di più dai nostri vicini piemontesi e da altri allevatori dell'arco alpino, perché era una normativa che sosteneva in ampia parte tutta una serie di sviluppo di questo settore.
Ricordiamo, e ci guardiamo attorno, tutti i riordini fondiari, gli impianti di irrigazione, gli alpeggi, le strutture degli alpeggi, i caseifici, la gestione di tutte queste strutture; abbiamo vissuto un momento, quando ancora non avevamo neanche ancora i Fondi europei, in cui la nostra Regione si vantava come una delle principali Regioni che aveva un occhio di riguardo per quel settore e, logicamente, la risposta la davano i numeri, al di là di tutte le difficoltà che ci sono state, gli investimenti che sono stati fatti in ambito zootecnico per la radicazione di certe malattie infettive, alcune anche contagiose, anche per le persone.
I numeri davano la dimostrazione che c'era, al di là di tutto, una serie di regole di mercato diverse da quelle di oggi, che la politica non può e non è complice di queste regole che vanno a dettare sia i costi che i ricavi di queste aziende, perché bisogna tener conto di un cambiamento radicale di quanto c'era prima, aziende più piccole, prodotto che sia latte, e lì il collega Lavy ha citato la viticoltura, che forse in quegli anni soffriva un periodo che oggi sta soffrendo la zootecnia, e per questo io non farei mai dei paragoni, perché con le nostre piccole aziende è facile che per qualsiasi tipologia di mercato o scelte di mercato o cambiamenti climatici vanno a cambiare il reddito di queste tipologie di aziende, sia zootecniche che vitivinicole o ortofrutticole e da piante da frutto, però sono tutte importantissime per il mantenimento del nostro territorio.
Da quegli anni lì, si è arrivati alla programmazione europea, agli inizi degli anni 2000: la prima programmazione europea che ha inciso pesantemente sulle scelte anche della gestione dell'azienda e degli allevatori è stata la prima, 2000-2006, proprio che ha cambiato radicalmente il modo di confrontarsi anche in modo di assistenza per le aziende, 2007-2013, e ogni programmazione ha avuto un radicale cambiamento della gestione dei fondi che andavano ad incentivare o a sostenere determinate attività, perché anche se parliamo in ambito zootecnico, c'è una filiera da carne, una filiera da latte, c'è l'allevamento ovino-caprino, poi se andiamo fuori della nostra Regione ci sono altre tipologie di allevamento che qui sono un po' meno sentite, tipo l'allevamento di suini, però lì ogni programmazione andava a cambiare, infatti abbiamo visto il radicale cambiamento, le prime prove di finanziamento che sono state fatte, dal 2000 al 2006, poi dal 2007 al 2014, e poi ancora oggi, dal 2014 al 2022, che è stata prolungata a causa della pandemia, e i cambiamenti che ci sono stati in questi vent'anni nella gestione anche per tutti i motivi che hanno elencato prima, per il ricambio generazionale e quant'altro, che oggi forse neanche più con gli aiuti, sia i finanziamenti europei, che cambiano di anno in anno, ma anche con i nostri non riusciamo più ad invertire questa rotta che ha un calo di produzione soprattutto in ambito zootecnico. Abbiamo perso in due anni il 10% dei bovini in produzione nella nostra regione, questo è un dato allarmante.
Se parlo con gestori o allevatori mi dicono: "Abbiamo perso venti alpeggi di mucche produttive", non parliamo di allevamenti di vitelli, manzi o animali che vengono gestiti al pascolo per mantenere il territorio e usufruire dell'erba e dei foraggi per il mantenimento degli animali, ma di allevamenti che producono in alpeggio e non solo.
Io non farei mai questa divisione perché sia il fondovalle, sia la parte di mayen e gli alpeggi, ogni azienda ha la sua difficoltà nella maniera in cui è strutturata, e non vorrei creare delle divisioni, perché, alla fine, io vedo la gestione dell'agricoltura della nostra Regione come una unica azienda, perché ci sono aziende valdostane che hanno numeri più elevati di capi di quelle che abbiamo noi in tutta la regione con i nostri allevamenti e con i nostri allevatori che, seppur sono diminuiti di tanto, ci sono allevatori in Italia... E l'altro giorno ho anche avuto modo di vedere un documentario per cui anche l'Italia non è che possa vantare grossi allevamenti, perché dei sette allevamenti più enormi, il primo in Australia, è grande come tutti gli allevamenti italiani.
Allora se ci riversiamo nel sistema globale, e qui anche una delle principali cause del valore dei nostri prodotti che allevamenti con 10-15-20 capi ci riversiamo con migliaia di capi, è normale che quando vengono inseriti nello stesso mercato, ci sono dei disagi e delle spese di produzione dei piccoli allevamenti che mai potranno andare a coprire i costi di questi grossi allevamenti che possono contenere per una miriade di motivi.
Questa legge noi, come gruppo di Rassemblement, non la vediamo del tutto sbagliata, non è che tutti gli articoli non siano incentrati per il cambiamento e per lo sviluppo e sostentamento per andare a coprire dove il CSR non riesce ad intervenire; la nostra legge dovrebbe andare a fare degli interventi mirati per andare a contrastare il calo delle aziende, il calo degli animali, favorire l'inserimento dei giovani nelle aziende che oggi i numeri sono allarmanti: il 30% dei conduttori di allevamenti valdostani supera i 65 anni, dobbiamo tenere conto che la situazione peggiorerà, di molto, in breve tempo.
In questo documento non vediamo una misura concreta che va ad incentivare il giovane che entra o che vuole assumersi la responsabilità di avviare un'azienda; anche se c'è il bando dei giovani agricoltori, oggi con i costi che ci sono per avviare un'azienda, le misure non sono sufficienti per far sì che un giovane scelga di impegnarsi in un mestiere così distante da tutte le altre tipologie di lavoro e dalle offerte di lavoro che ci sono oggi, non solo in Valle, ma da tutte le parti, perché le ore di lavoro, le ferie, sono tutte cose che ogni allevatore che ha incominciato con passione il suo lavoro le ha messe sul conto, però, alla fine, tutte queste cose messe assieme fanno sì che molti giovani facciano ben attenzione prima di andare a rilevare l'azienda dei genitori, perché manca tutta una serie di interventi, che non possono sempre essere solo finanziati dall'Amministrazione pubblica ma che accompagnano il giovane e lo incentivano a prendere un'iniziativa di questo tipo.
Il collega Jordan ringraziava le associazioni di categoria: grazie a noi sono state invitate per un confronto, per andare a capire se, anche da parte loro, questo documento avrebbe potuto dare delle risposte dirette alle problematiche di questo settore. Anche se le risposte e quello che hanno riportato in Commissione erano abbastanza diversi, molti, soprattutto i rappresentanti del settore zootecnico, si sono lamentati del fatto che non c'è una politica concreta, che va a incentivare e a dare una mano al sistema zootecnico: lo dicono i dati di questi anni, abbiamo detto prima della perdita degli animali e quant'altro. Allora non è che con le associazioni di categoria il confronto sia stato proprio su tutto, c'è stato un confronto in parte; poi io capisco l'adeguamento dei Regolamenti europei a seguito della programmazione, ma mi aspettavo un documento un pochettino diverso, che potesse dare delle risposte più concrete all'intero settore.
Ci sono tutta una serie di aspetti: vediamo positivamente l'aumento del premio sul settore apistico, anche se parte di questo settore non può percepire il premio perché non è iscritto o magari non ha la partita IVA, perché sono piccole quantità, però ricordiamoci l'importanza della biodiversità, che non è dettata dalle partite IVA ma dai numeri di alveari e di api che ci sono, e questo è un esempio di quanto questo documento dovrebbe dare a quelle piccole attività, a quelle piccole aziende, che non hanno reddito, perché non sempre, quando un'azienda attiva sul territorio, anche un'azienda a conduzione familiare, decide di impegnarsi nella gestione sia della viticultura o nel settore zootecnico anche con pochi capi o nel settore apistico, non sia importante avere l'iscrizione alla Camera di Commercio, ma bisognerebbe anche capire il risvolto che ha sul territorio, perché mantiene un pezzo di territorio, perché c'è un pezzo di territorio che non verrà abbandonato.
Questa è l'importanza che ha questo documento, per dar forza all'intero settore; sono le piccole cose che contano.
Se noi torniamo al comparto zootecnico, una volta era formato da tanti piccoli allevamenti che, nel periodo estivo, andavano a servire la gestione degli alpeggi perché venivano radunati; ancora adesso, ma sempre di meno, perché non possiamo pensare che un'azienda, con le regole che ci sono oggi, con i costi burocratici che ci sono oggi, possa stare sei mesi senza produrre.
Invece, se noi andiamo a vedere nella nostra storia, c'erano aziende che producevano sei-sette mesi nel periodo invernale, nel caso del latte o quant'altro, nel periodo estivo si impegnavano per la conduzione dei prati e la raccolta dei formaggi e poi nel periodo invernale producevano di nuovo latte per la produzione di fontina o altri latticini.
Questo è uno dei motivi che bisognerebbe capire anche per il calo di produzione di latte che c'è; da una parte, può anche dare dei risvolti positivi, che ci sia un po' carenza del prodotto, ma non bisogna dimenticare che, dal punto di vista commerciale, non sempre questo aspetto si può rivelare positivo, perché se sul mercato manca una fetta di questo prodotto, poi magari le aziende che si servivano o erano impegnate nella vendita della fontina, possono riversarsi in altri mercati e possono abbandonare questo settore.
Un documento che noi, come gruppo di Rassemblement, a malincuore non voteremo perché siamo sicuri - e questo non è dovuto al momento della politica attuale, ma proprio per un periodo transitorio che non va a favore di questo settore - che non darà delle risposte concrete per il cambiamento di rotta per il sostentamento di questo settore.
Ripeto, non è tutto con un documento di finanziamenti a fondo perso o finanziamenti che si possono dare in qualsiasi altra forma di sostegno, ma è tutta una serie di scelte che devono essere radicalmente riviste, ben valutate con le associazioni di categoria e con tutte le componenti che ne fanno parte, per riuscire a investire in un settore e provare a cercare di dare una svolta positiva sia dal numero di produzione, sulla qualità dei prodotti, dal punto di vista gestionale burocratico... perché voglio ricordare che un'azienda che ha 10-15-20 capi o pochi ettari di vigna o pochi metri di vigna, alla fine deve affrontare lo stesso carico burocratico che ha un'azienda di mille capi fuori dalla nostra regione.
In più, queste aziende che sono strutturate in un certo modo, possono anche permettersi di avere una figura che si occupa della parte burocratica, cosa che nelle nostre piccole aziende viene molto difficile per sopportare questa tipologia di costi.
Sono tutta una serie di cose che si dovrebbero valutare diversamente, per poter far sì che questo documento non è che sia unico per cambiare l'andamento del settore agricolo valdostano, ma potrebbe dare un rafforzamento più incisivo e andare a migliorare dove ci sono le più grandi difficoltà che sono quelle che oggi fanno sì che questo settore perda sempre di più numeri, anche dal punto di vista territoriale, perché non dimentichiamoci che i pascoli vengono gestiti con gli animali e solo con gli animali riusciamo ad avere un prodotto, abbiamo la fortuna di avere un prodotto che nel tempo si è lavorato, e qui bisogna dare atto che tutta l'assistenza tecnica, sia dell'Assessorato e da tutte le associazioni di categoria, che è stata fatta in quest'ambito è importantissima, perché ci sono altre realtà - bisogna darne atto - che non hanno i livelli di qualità del prodotto come il nostro, però non dobbiamo trascurare e far sì di analizzare a fondo ogni piccola richiesta.
Io lo so che non possiamo ascoltare tutti, ma bisogna che premiamo chi produce, chi produce bene e invogliare i giovani a fare di nuovo questo lavoro con delle misure concrete che abbiano la capacità di creare un sistema di vita per tutti quelli che fanno questo lavoro.
Lo so che vado un po' lungo però ci tengo a far passare questo messaggio.
Ormai questo documento oggi passerà, però non sarà un documento che darà le risposte e ci troveremo nel 2027 o 2028, quando riaggiorneremo, se non ci siamo noi, chi ci sarà, a riaggiornare questo documento, e i numeri saranno di nuovo negativi.
È per questo che noi ci asterremo.
Presidente - Consigliere Cretier ne ha facoltà.
Cretier (FP-PD) - Grazie Presidente, buongiorno a tutti. Vorrei fare alcune considerazioni su questo disegno di legge che, tra l'altro, è molto atteso dal settore agricolo: dobbiamo aggiornare la legge 17/2016.
Il valore assoluto del settore agricolo non può essere valutato semplicemente con dei freddi numeri e delle percentuali, sappiamo tutti - e lo spero, veramente tutti - che il valore assoluto consideri il mantenimento del territorio, la presenza, il rigoroso controllo dello stesso, preoccupazione di intere famiglie attive, settore che produce reddito, crea indotto ma che elenca una serie di problemi e che questa diventi una scelta di vita fatta di sacrifici ed è risaputo che le soddisfazioni personali non mancano - che siano le batailles o i risultati qualitativi della produzione e della trasformazione - ogni tanto mitigano le difficoltà, ma certamente non ricompensa il lato economico, non si realizza un reddito sufficiente per la famiglia.
Ai conduttori delle aziende, in particolare degli alpeggi, non possiamo chiedere di più, molti e troppi sacrifici, ma i dati sono inquietanti e pesanti, come ha già ricordato il collega Lavy. Il calo del numero delle aziende, il numero di stalle chiuse nell'ultimo anno, il numero di capi allevati e in particolare il calo impressionante delle vacche da latte, proprio quelle che producono il latte che viene trasformato e che produce il reddito con le trasformazioni, la vendita e il conferimento dei prodotti aziendali e, di conseguenza, un reddito.
Per cui è necessario un sostegno continuo e compensazioni ricorrenti, perché l'agricoltura è un'attività produttiva che è sottomessa al clima, ai suoi cambiamenti e ai necessari adattamenti aziendali.
Poi ci sono altre difficoltà a cui le aziende sono costrette a confrontarsi, e non sono sempre la burocrazia, come annunciato spesso dalle aziende e dalle associazioni di categoria, ma penso anche che le aziende siano localizzate tra le zone urbanizzate e le zone incolte o boscate, che trascinano dietro a loro altri problemi che conosciamo tutti e di cui spesso dibattiamo qui in Aula.
Sono d'accordo con coloro che sono intervenuti nelle audizioni: certo le associazioni di categoria hanno il polso della situazione e le loro considerazioni sono state positive e soprattutto propositive.
Sicuramente, bisogna implementare la copertura finanziaria a cui attingere per rimpinguare l'articolato, date le sue potenzialità rivolte alle aziende agricole e alla richiesta di pagamenti anche più celeri.
Una piccola digressione tecnica e politica su aspetti legati al disegno di legge 132, se mi permettete. Servizi di sostituzione: già qualche anno addietro l'Assessorato agricoltura fece un'analisi per mettere a regime un sistema di sostituzione nel campo zootecnico, per dare la possibilità ai conduttori e ai familiari di farsi sostituire occasionalmente in azienda, oppure proprio per mettere almeno una settimana di ferie durante l'anno, oppure per i casi fortuiti d'infortunio, operare quindi come fanno in tutto il resto del mondo. Ma non era giunto il momento e la proposta non venne accolta e realizzata. Speriamo ora, con il cambio generazionale e di mentalità, di vedere nascere tali servizi dedicati e magari di risolvere, anche con INPS e INAIL, la semplice partecipazione alla vendemmia, risolvere la necessità di manodopera occasionale nel settore.
Diversa è l'occupazione stabile, per cui i dipendenti non sempre si trovano.
Anche la questione bio, che purtroppo sul complemento di sviluppo ha il suo vincolante peso, definito in percentuale, è un dato pesante per la nostra Regione.
Ad alcune scelte fatte anni fa, molte aziende vi aderirono, se ricordo bene la percentuale è calcolata non sul numero di aziende ma sulla superficie impegnata, e per noi questo passaggio penalizza molto avendo superfici minime e aziende mediamente piccole nei settori di produzione vegetali e medio-grandi nel settore zootecnico che, alla fine, incidono molto poco su un incremento percentuale.
Tra la lotta a calendario, quella convenzionale, e il biologico, esiste il disciplinare di lotta integrata obbligatoria, promossa da anni dall'Assessorato, sostenuta con comunicati e messaggistica diretta per tutte le aziende di produzione vegetali.
I risultati sono concreti e positivi, con residui antiparassitari entro i limiti di legge, che garantiscono al consumatore finale un prodotto salubre già oggi.
Per la questione della ristrutturazione degli alpeggi e mayen, situazione di gestione di superficie pascolate e affienate a quote medie, penso importante sia l'apertura ai proprietari non conduttori, come fatto nel passato, per permettere in futuro il recupero di strutture esistenti.
Mi sembra evidente che il conduttore non intenda investire su proprietà altrui, ma per recuperare il nostro patrimonio urbanistico esistente bisogna intervenire anche per il rispetto di consumo di suolo zero, visto che molti si dimenticano di quest'obiettivo.
Inoltre, viene rivalutata la posizione dei Consorzi di miglioramento fondiario e della loro grande multifunzione e i rischi legati alla loro gestione, infatti devono rispondere nell'esercizio delle loro funzioni esplicate sul territorio a molte sollecitazioni. Anche per le Consorterie viene previsto un aiuto una tantum per le spese di registrazione, in modo da incentivare l'iscrizione al registro, già istituito con la legge n. 14/2023.
Altri apprezzamenti sono stati valutati positivamente in audizione: sono la rinegoziazione dei mutui Finaosta e i finanziamenti ai Consorzi per la realizzazione di bacini di accumulo diffusi sul territorio, necessari, efficienti e messi in sicurezza.
Sulle assicurazioni i contratti stipulati nel settore vegetale in passato sono stati molto pochi, è risaputo che l'incidenza dei costi rispetto ai potenziali eventi calamitosi sono molto gravosi anche per un'azienda media, questo non esclude che si manifestino eventi meteorologici dannosi, i più comuni il gelo primaverile, la grandine ed il vento, che però interessano sempre parte limitate di territorio e superfici spesso a macchia di leopardo, con molte difficoltà a valutare concretamente l'entità del danno, sia per l'azienda, per gli uffici, fatto a cui si appellano regolarmente gli agenti assicurativi. Queste motivazioni hanno indotto le aziende nel settore vegetale a non assicurarsi. Tante motivazioni importanti al settore agricolo e a questa legge a cui noi daremo fiducia e andremo a votare.
Presidente - Consigliere Chatrian.
Chatrian (AV-VdA Unie) - Il collega Jordan, come relatore, ha già indubbiamente ben sviluppato quella che è non solo la genesi, ma il contenuto di questo importante disegno di legge.
Proprio tre considerazioni di natura generale che vorrei fare con voi: la prima è che sono passati otto anni da quando questo Consiglio aveva accorpato, praticamente in un testo unico, la normativa del settore agricolo e che si era deciso, all'epoca, per una questione più di natura economica finanziaria, di suddividere l'aiuto per questo settore, che deve essere accompagnato e compensato, per tutti i motivi che i colleghi che sono intervenuti prima hanno già messo in evidenza. Quindi, la 17/2016 creava le condizioni per gli imprenditori agricoli di utilizzare quella legge sul percorso dei mutui; gli aiuti invece più robusti e più corposi a fondo perso avrebbero preso il secondo canale, che è quello principalmente degli aiuti comunitari, quindi dello sviluppo rurale.
Sono passati otto anni e la vera grande novità di questo disegno di legge - l'ha detto molto bene il collega Jordan - è che si prevede di reintrodurre, dopo otto anni, accanto ai mutui a tasso agevolato, gli aiuti a fondo perduto con riferimento al sostegno degli investimenti - come dicevamo prima - in un'ottica di coesistenza e di complementarietà, tra gli aiuti ad esclusivo finanziamento regionale e gli aiuti cofinanziati.
Vuol dire che i nostri imprenditori agricoli tra due settimane, tra qualche settimana, quando il collega Carrel metterà in campo, tramite gli atti amministrativi e le delibere di Giunta, i bandi, avranno la possibilità di poter giocarsi delle partite con questa legge direttamente con gli aiuti regionali, quindi senza passare con gli aiuti dell'Unione europea.
Tutto questo vuol dire avere dei bandi più snelli, dei bandi più rapidi, dei bandi dove probabilmente gli investimenti saranno più piccoli, meno corposi, ma che possono dare subito - stiamo parlando sempre di investimenti - delle risposte dirette e soprattutto puntuali.
All'interno di questa modifica, del perimetro normativo, del perimetro architettonico di questo disegno di legge, ci sono anche delle aggiunte: oltre alla novità, dopo otto anni non solo mutui ma degli aiuti a fondo perduto, oltre alle modifiche che sono state fatte, ci sono anche delle novità legate proprio alle tipologie, alle integrazioni e modificazioni.
Quarto elemento, altra ultima novità, per ribadire il nostro voto convinto su questo disegno di legge, non di secondo piano, è quella di disporre procedure in un'ottica assolutamente di semplificazione e di risposta alle esigenze del settore.
Su questo chiediamo proprio all'assessore Carrel di cercare, dato che saranno risorse completamente regionali, di semplificare il più possibile, essere celeri, rapidi e comunicare bene agli imprenditori agricoli le possibilità che l'ente pubblico metterà in campo nei prossimi mesi.
Presidente - Non vedo altri interventi in discussione generale. Se non ci sono altri interventi, chiudo la discussione generale. La discussione generale è chiusa. Per il Governo, replica l'assessore Carrel, ne ha facoltà.
Carrel (PA) - Grazie Presidente, grazie colleghi per la discussione che abbiamo affrontato in quest'Aula su una legge che è sicuramente molto importante e che dà seguito, di fatto, a quella che è l'approvazione della legge di bilancio, che prevede, per il rifacimento di questa legge, la 17/2016, ben 3 milioni di risorse, proprio per cercare di dare quelle risposte che, giustamente, con vari punti di vista, tutti condividiamo che debbano essere date attraverso dei fondi regionali. Una legge regionale che ovviamente ha come primo obiettivo quello di semplificare l'iter amministrativo il più possibile.
Per chi dobbiamo semplificarlo? Io credo che i primi per cui dobbiamo semplificarlo sono le piccole e piccolissime aziende agricole valdostane, perché sono loro che, di fatto, ci permettono di mantenere il territorio così com'è, sono loro che soffrono maggiormente e hanno maggiori difficoltà a chiudere gli anni, e quindi a chiudere i bilanci, e sono loro che non possono attingere a quelle che sono le importanti risorse, che ci hanno visto più volte confrontarci anche in Commissione, del CSR.
La prima risposta che vogliamo dare con questa legge è una risposta importante, con 3 milioni di risorse da inserire nel tessuto sociale economico di queste aziende per cercare di dar loro una risposta.
Io credo che le analisi che tutti i colleghi hanno fatto siano delle analisi condivisibili e sicuramente corrette, però è ovvio che con questa legge abbiamo cercato di sfruttare l'opportunità che ci è stata data dal nuovo Regolamento europeo, quindi un'esigenza normativa, un'esigenza legislativa di dover modificare questa legge per cercare di introdurre in questa legge tutto ciò che ci sembrava opportuno e tutto ciò che anche agli uffici veniva segnalato dalle imprese, dal tessuto imprenditoriale del nostro settore agricolo.
Quindi il lavoro che abbiamo fatto è un lavoro più ampio del semplice compito di andare ad aggiornare una legge al nuovo Regolamento europeo e alla nuova programmazione, bensì siamo andati ad introdurre una serie di settori (penso all'acquacoltura) che ci permetteranno in futuro di poter investire, anche con fondi regionali, su questo settore che può essere molto importante per la nostra Regione.
Non mi fermo all'acquacoltura, sicuramente abbiamo e avete ben citato quelli che sono anche i problemi legati alla vecchia legge 17 sulle calamità naturali, oppure penso a quello che abbiamo fatto con l'introduzione del fondo per i consorzi di miglioramento fondiario. Sicuramente non è la soluzione dei problemi dei consorzi di miglioramento fondiario, ma altrettanto sicuramente, per la prima volta, andiamo a mettere in legge la possibilità di finanziare dei progetti presentati dai nostri consorzi di miglioramento fondiario, in modo che essi diventino di fatto cantierabili, quindi possano partecipare a dei fondi e dei bandi nazionali ed europei.
È ovvio che le risorse sono limitate, ma non ci siamo fermati a fare un ragionamento meramente economico, ci siamo di fatto sforzati, grazie alla collaborazione - e qui ringrazio sicuramente tutti i componenti di maggioranza della III Commissione, il Presidente, e la collaborazione che abbiamo avuto proprio nella stesura del testo - siamo andati a cercare di trovare quelli che sono e possono essere gli sviluppi dell'agricoltura del domani.
È ovvio che tutto questo è stato possibile anche grazie alle informazioni utili e necessarie che ci sono state date dagli uffici, che hanno avuto l'onere di gestire questi primi anni di vita della legge 17, quindi dal 2016 ad oggi, andando ad integrare con quelle che erano le esigenze che sono state presentate dalle associazioni di categoria ovviamente in questo lungo lasso di tempo, ma soprattutto negli ultimi sei-sette mesi, in cui queste associazioni sono state coinvolte direttamente per i loro pezzi di articolato (quindi, in base al settore, ci siamo concentrati sul pezzo di articolato inerente alle varie associazioni che rappresentano i vari agricoltori).
Io credo che questo testo sia importante perché raggruppa tutto il settore agricolo valdostano, non fa tutte le distinzioni che sono lecite e corrette da fare, ma sarà un'analisi che dobbiamo fare dopo, quando scriviamo i bandi, perché dobbiamo cercare di tutelare esattamente tutte le imprese che lavorano il nostro territorio.
Il clima sta cambiando, il cambiamento demografico di fatto sta colpendo anche le aziende agricole, questo è stato chiaramente detto, e proprio per questo stiamo cercando di prevedere in questa legge la possibilità di andare a discutere con le associazioni di categoria dei sistemi di sostituzione, dei sistemi che possano dare delle risposte concrete a queste esigenze.
Questa legge è frutto di una mediazione con tutte le esigenze degli imprenditori agricoli della nostra realtà, con le associazioni di categoria; è frutto di una volontà politica di questo Governo di immettere 3 milioni di euro in più su questa legge, quindi di reintrodurre questo fondo perduto con quelle che sono le caratteristiche che ho prima evidenziato, ed è ovviamente una legge che dà il via ad un percorso, perché questo percorso partirà con una delibera che va a comunicare tutti quelli che sono gli aiuti in esenzione alla Commissione europea e poi andrà a cercare di distribuire al meglio queste risorse.
Ma credo che la risposta politica sia questa e sia, di fatto, molto concreta.
Permettetemi di ringraziare tutti i colleghi di maggioranza che hanno lavorato a questo testo anche molto attivamente, confrontandoci spesso e volentieri sulle percentuali; qui tengo a sottolineare un aspetto a tutti i colleghi e a tutti coloro che ci ascoltano: le percentuali che troviamo in legge sono delle percentuali che stanno tra quello che prevede il CSR e quello che ci consente di fare la normativa europea e sono delle percentuali massime, all'interno delle quali ovviamente, all'interno dei bandi, andremo a declinare i vari tetti di percentuali massime proprio per cercare di raggiungere degli obiettivi che, politicamente, ci daremo.
Non significa che tutte le percentuali sono quelle che andremo a dare a tutti, perché ovviamente i bandi andranno a prevedere delle classificazioni, andranno a premiare chi ne avrà più bisogno, e andranno a cercare di dare un'impronta significativa a quella che è la politica agricola della nostra Regione.
Di questo abbiamo discusso più volte con diversi colleghi di maggioranza che si sono interessati a questa revisione di questa legge e con i quali appunto ci siamo confrontati attivamente.
Rispondo al collega Lavy: sicuramente la legge della multifunzionalità è un'altra legge fondamentale su cui stiamo lavorando, tecnicamente però era opportuno approvare prima una legge e poi l'altra. Abbiamo scelto questa perché i Regolamenti europei ci vedono con degli aiuti in esenzione che sono scaduti il 30 giugno e quindi ci premeva assolutamente rimettere in piedi una serie di bandi, rimettere in piedi questa legge.
Ovviamente, a seguire, lavoreremo a stretto giro sulla legge della multifunzionalità, che sicuramente sarà oggetto di discussione in quest'Aula.
L'ultimo ringraziamento va sicuramente a tutte le strutture che si sono messe a disposizione per redigere questo testo e a tutte le associazioni di categoria che hanno portato il loro contributo sino agli ultimi giorni, anche permettendoci di andare a presentare diversi emendamenti che poi presenteremo, sull'assicurazione per esempio, oppure sugli aiuti per le calamità a quelli che sono i proprietari di alpeggi che non sono conduttori.
Sono dei piccoli segnali, dei piccoli aggiustamenti, che dimostrano che la macchina amministrativa e i dirigenti sono stati sicuramente attenti a quelle che erano le esigenze che sono state presentate qui in Aula da tutti i Commissari e dalle associazioni di categoria che sono state audite, ma anche negli incontri che abbiamo avuto con esse prima di presentare questa legge.
L'ultimo grazie, che credo che sia il grazie più dovuto, è veramente alla funzionaria Alessia Glarey che ha, di fatto, seguito dall'inizio alla fine questo testo di legge, è lei che ha coordinato di fatto tutte le strutture, ha coordinato tutte le associazioni di categoria e si è confrontata anche con le altre strutture degli altri Dipartimenti per portarci oggi all'approvazione.
Credo che vadano ringraziati tutti i dirigenti, ma credo che sia giusto dare un plauso specifico ad Alessia Glarey per il lavoro che ha svolto e per averci permesso oggi di arrivare in Aula.
Ci auspichiamo tutti ovviamente di poter poi lavorare sin da domani, o quando sarà pubblicata la legge, sulle delibere attuative.
Presidente - Ci sono altri interventi? Una replica è stata fatta. Ricordo che c'è un ordine del giorno presentato. Consigliere Lavy.
Lavy (LEGA VDA) -Presento l'ordine del giorno che, in realtà, è molto semplice. Consta di due aspetti: il primo è che è difficile trovare dei dati, soprattutto per quanto riguarda il settore zootecnico, ma il settore dell'agricoltura in generale; il secondo è che - come è stato evidenziato da più parti - il settore zootecnico è quello che sta subendo un maggior numero di trasformazioni, anche in breve tempo, in questi anni. É quindi necessario forse avere uno studio che faccia un'analisi su quella che è la situazione attuale del settore zootecnico, ma, soprattutto, possa dare delle prospettive in futuro, in evoluzione delle condizioni attuali o tramite magari altri tipi di misure o quant'altro, per dare una sorta non dico di speranza - per carità, non è che stiamo a guardare la speranza -, ma dare un disegno, un possibile punto di arrivo del settore della zootecnia valdostana, visto che oggi sta subendo un grande momento di trasformazione e, sotto tanti punti di vista, di crisi.
Con quest'ordine del giorno si impegna il Governo regionale e l'Assessore competente a commissionare uno studio, anche in collaborazione con i vari enti, associazioni di categoria e l'Institut Agricole Régional, per dare una prospettiva al settore zootecnico valdostano.
Presidente - Consigliere Cretier.
Cretier (FP-PD) - Grazie Presidente. Era solo per chiedere una brevissima interruzione per l'analisi dell'ordine del giorno.
Presidente - Il Consiglio è sospeso.
La seduta è sospesa dalle ore 17:20 alle ore 17:34.
Bertin (Presidente) - Riprendiamo dopo la sospensione. Per il Governo, la parola all'assessore Carrel.
Carrel (PA) - Grazie Presidente. Con la maggioranza, e poi concordato con il proponente, abbiamo deciso di accettare l'ordine del giorno con alcune modifiche che, di fatto, prendono atto di quelli che sono già gli studi esistenti sul settore della nostra zootecnia, che sicuramente devono essere aggiornati e messi tutti insieme ed essere presentati entro dodici mesi alla Commissione. Quindi questo è l'impegno che andiamo a prenderci: andiamo, di fatto, a cambiare l'ultimo paragrafo delle premesse che diventa "Prendendo atto degli studi fatti negli anni passati".
L'impegnativa, invece di predisporre uno studio analitico, parla di "aggiornare uno studio analitico".
Con l'ultima modifica invece non ci soffermeremo solamente sui sovraccosti ma su tutte quelle che sono le peculiarità, come detto giustamente nelle premesse, della zootecnica valdostana. Quindi questo impegno, a nome della maggioranza, lo approveremo.
Presidente - Altri vogliono intervenire? Se non vi sono altri interventi, passerei direttamente alla votazione dell'ordine del giorno. Consigliere Cretier, a lei la parola.
Cretier (FP-PD) - Chiedo scusa Presidente ma volevo fare la dichiarazione di voto.
Abbiamo fatto i dovuti approfondimenti in III Commissione...
Presidente - Consigliere Cretier, siamo ancora all'ordine del giorno.
Mettiamo in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti, votanti e favorevoli: 33
L'ordine del giorno è approvato all'unanimità.
Iniziamo l'analisi dell'articolato, se non ci sono altri interventi.
Mettiamo in votazione l'articolo n. 1 del nuovo testo della III Commissione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 26
Favorevoli: 26
Astenuti: 8 (Aggravi, Baccega, Brunod, Guichardaz Erika, Lucianaz, Marquis, Minelli, Planaz)
L'articolo n. 1 è approvato.
Mettiamo in votazione l'articolo n. 2. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 27
Favorevoli: 27
Astenuti: 7 (Aggravi, Baccega, Brunod, Lucianaz, Marquis, Planaz, Restano)
L'articolo n. 2 è approvato.
Stesso risultato per l'articolo n. 3.
Mettiamo in votazione l'articolo n. 4. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 25
Favorevoli: 25
Astenuti: 9 (Aggravi, Baccega, Brunod, Guichardaz Erika, Lucianaz, Marquis, Minelli, Planaz, Restano)
L'articolo n. 4 è approvato.
Stesso risultato per gli articoli n. 5, n. 6, n. 7.
Mettiamo in votazione l'articolo n. 8. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 27
Favorevoli: 27
Astenuti: 7 (Aggravi, Baccega, Brunod, Lucianaz, Marquis, Planaz, Restano)
L'articolo n. 8 è approvato.
Vi è poi l'emendamento n. 1 dell'assessore Carrel, che introduce l'articolo n. 8bis. Mettiamolo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 25
Favorevoli: 25
Astenuti: 9 (Aggravi, Baccega, Brunod, Guichardaz Erika, Lucianaz, Marquis, Minelli, Planaz, Restano)
L'articolo n. 8bis è approvato.
Mettiamo in votazione l'articolo n. 9. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 27
Favorevoli: 27
Astenuti: 7 (Aggravi, Baccega, Brunod, Lucianaz, Marquis, Planaz, Restano)
L'articolo n. 9 è approvato.
Mettiamo in votazione l'articolo n. 10. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 25
Favorevoli: 25
Astenuti: 9 (Aggravi, Baccega, Brunod, Guichardaz Erika, Lucianaz, Marquis, Minelli, Planaz, Restano)
L'articolo n. 10 è approvato.
Mettiamo in votazione l'articolo n. 11. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 28
Favorevoli: 28
Astenuti: 6 (Aggravi, Baccega, Brunod, Lucianaz, Marquis, Planaz)
L'articolo n. 11 è approvato.
Mettiamo in votazione l'articolo n. 12. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 25
Favorevoli: 25
Astenuti: 9 (Aggravi, Baccega, Brunod, Guichardaz Erika, Lucianaz, Marquis, Minelli, Planaz, Restano)
L'articolo n. 12 è approvato.
Stesso risultato per gli articoli n. 13 e n. 14.
Mettiamo in votazione l'articolo n. 15. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 27
Favorevoli: 27
Astenuti: 7 (Aggravi, Baccega, Brunod, Lucianaz, Marquis, Planaz, Restano)
L'articolo n. 15 è approvato.
Mettiamo in votazione l'articolo n. 16. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 25
Favorevoli: 25
Astenuti: 9 (Aggravi, Baccega, Brunod, Guichardaz Erika, Lucianaz, Marquis, Minelli, Planaz, Restano)
L'articolo n. 16 è approvato.
Stesso risultato per gli articoli n. 17, n. 18, n. 19, n. 20, n. 21, n. 22, n. 23, n. 24, n. 25, n. 26.
Mettiamo in votazione l'articolo n. 27. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 27
Favorevoli: 27
Astenuti: 7 (Aggravi, Baccega, Brunod, Lucianaz, Marquis, Planaz, Restano)
L'articolo n. 27 è approvato.
Mettiamo in votazione l'articolo n. 28. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 25
Favorevoli: 25
Astenuti: 9 (Aggravi, Baccega, Brunod, Guichardaz Erika, Lucianaz, Marquis, Minelli, Planaz, Restano)
L'articolo n. 28 è approvato.
All'articolo n. 29 c'è l'emendamento n. 2 dell'assessore Carrel. Lo diamo per illustrato e lo mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 25
Favorevoli: 25
Astenuti: 9 (Aggravi, Baccega, Brunod, Guichardaz Erika, Lucianaz, Marquis, Minelli, Planaz, Restano)
L'emendamento è approvato.
Stesso risultato per l'articolo n. 29 così come modificato.
Mettiamo in votazione l'articolo n. 30. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 27
Favorevoli: 27
Astenuti: 7 (Aggravi, Baccega, Brunod, Lucianaz, Marquis, Planaz, Restano)
L'articolo n. 30 è approvato.
Mettiamo in votazione l'articolo n. 31. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 25
Favorevoli: 25
Astenuti: 9 (Aggravi, Baccega, Brunod, Guichardaz Erika, Lucianaz, Marquis, Minelli, Planaz, Restano)
L'articolo n. 31 è approvato.
Stesso risultato per l'articolo n. 32.
All'articolo n. 33 vi è il terzo emendamento dell'Assessore, lo diamo come illustrato e lo mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 25
Favorevoli: 25
Astenuti: 9 (Aggravi, Baccega, Brunod, Guichardaz Erika, Lucianaz, Marquis, Minelli, Planaz, Restano)
L'emendamento è approvato.
Stesso risultato per l'articolo n. 33, così come modificato dall'emendamento.
All'articolo n. 34 vi è l'emendamento n. 4 dell'assessore Carrel che diamo come illustrato e lo mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 25
Favorevoli: 25
Astenuti: 9 (Aggravi, Baccega, Brunod, Guichardaz Erika, Lucianaz, Marquis, Minelli, Planaz, Restano)
L'emendamento è approvato.
Diamo lo stesso risultato per l'articolo n. 34, così come modificato dall'emendamento.
Stesso risultato per l'articolo n. 35.
Prima di procedere alla votazione della legge nel suo insieme, ci sono delle dichiarazioni di voto? Consigliere Cretier, a lei la parola.
Cretier (FP-PD) - Grazie Presidente, una breve dichiarazione di voto. Abbiamo fatto i dovuti approfondimenti in III Commissione, accolto alcune proposte degli auditi e assunto un impegno dell'assessore Carrel, che ha portato alcuni emendamenti migliorativi del testo, che oggi ritroviamo nell'articolato.
Sperando di aver assolto il compito, credo sia stato fatto un buon lavoro nel suo complesso ed un iter, e speriamo di avere il sostegno non solo della maggioranza, viste le dichiarazioni in Commissione e visto che il disegno di legge era nelle aspettative di tutto il settore agricolo e delle associazioni di categoria con diverse sfaccettature, comprensibili per chi è in questo mondo e vorrebbe magari una legge specifica.
Dopo l'approvazione, sono necessarie due azioni, se mi permettete: una comunicativa, attuale, sulle potenzialità e la seconda, in futuro, ed in prospettiva di implementazione finanziaria possibile.
Come gruppo, sosteniamo l'approvazione del disegno di legge 132 necessario per dare delle risposte al settore agricolo; peccato che non vengano votate da Rassemblement Valdôtain, come evidenziato dal collega Planaz. Facciamo politica qui dentro e quindi non è sufficiente fare contestazioni, ma a volte bisogna sostenere i disegni di legge.
Presidente - Consigliera Minelli, ha facoltà di intervenire.
Minelli (PCP) - Il nostro voto sul disegno di legge sarà di astensione nel suo complesso; abbiamo però votato una serie di articoli che sono contenuti in questo disegno, in questa proposta.
Quello che riteniamo è che, dal punto di vista più generale, cioè quello del prendersi in carico di una tematica importante come quella della revisione delle disposizioni in materia di agricoltura e di sviluppo rurale, sarebbe stato forse più opportuno fare un lavoro più approfondito, di concerto anche con tutte le varie associazioni che sono state, da quello che ci è stato riferito, sentite per una parte soltanto e verso il termine del lavoro.
In particolare, riteniamo che il ricorso allo strumento della contribuzione a fondo perduto debba essere usato con attenzione, e crediamo che ci sia un po' un rischio in questo senso.
Il voto sarà di astensione, abbiamo però dato il nostro appoggio ad alcuni articoli, in particolare a quelli che riguardano per esempio l'attenzione alle condizioni di vita dei singoli operatori e anche ad altri.
L'auspicio è che quanto è stato votato, anche nell'ordine del giorno presentato dai colleghi, possa trovare una rapida applicazione.
Presidente - Consigliere Jordan, ha facoltà di intervenire.
Jordan (AV-VdA Unie) - Ribadiamo, come gruppo, il nostro voto favorevole alla norma. È stato detto: la norma è importante per il settore agricolo, perché dà delle risposte concrete ed efficaci. Lo fa integrando il CSR, che è lo strumento finanziario principale, lo fa integrando le misure finanziate con l'Unione europea con delle misure attuate a livello regionale; adotta una politica di sostegno alle aziende, anche le più piccole, come ho detto nella relazione; reintroduce i contributi a fondo perso, non nella logica dei contributi a pioggia, ma per attivare in maniera migliore alcune misure. Ha dei limiti, è vero, quelli della legislazione dell'Unione europea: vorremmo non averli, vorremmo non avere alcuni limiti, ma ci sono e condizionano la politica agricola, nel bene e nel male. Ha dei limiti, sì: la dotazione finanziaria; l'Assessore ha detto che per questo contenitore, che adesso parte con una dotazione finanziaria buona, ma probabilmente non sufficiente, si impegnerà nel futuro a trovare le risorse per dare attuazione a tutte le misure che sono previste nell'articolato. E lo faremo - mi auguro, ma non ho dubbi - dando delle priorità nei diversi settori, favorendo la zootecnia, quello sì, che è il settore che forse più di tutti deve essere aiutato e non lo sappiamo da oggi, ma conosciamo da sempre quali sono le difficoltà del settore della zootecnia.
Lo faremo dando indicazioni sulla strategia della promozione dei prodotti, migliorando e valorizzando al meglio, ma favorendo, forse ancora di più, la commercializzazione, con dei prezzi più remunerativi. In tal senso, le azioni che sono state fatte dal consorzio e dalla cooperativa vanno in questa direzione.
Lo si farà favorendo il confronto con le associazioni e tutti quanti in qualche modo coinvolti nel settore dell'agricoltura. Lo si deve fare guardando all'oggi, ma senza aver paura di guardare al futuro, si anticipi il futuro, il nostro ruolo è quello, di immaginare delle azioni che anticipano il futuro e non lo subiscano; si abbia il coraggio di anticipare le scelte che possano sostenere l'agricoltura e non di subirle, e sono tanti gli elementi che incidono e sono stati detti: l'invecchiamento delle nostre aziende, la crisi demografica, l'aumento dei costi, la necessità di avere una migliore produzione e commercializzazione.
Noi dobbiamo valorizzare i nostri agricoltori, e non solamente facendo vetrina ai loro eventi: dobbiamo valorizzarli stando loro vicino, per aiutarli a scegliersi il futuro, per aiutare a fare le scelte giuste, perché sia riconosciuto il loro ruolo e quanto il loro ruolo sia di impatto su tutti gli altri settori economici della nostra Regione.
Presidente - Consigliere Aggravi, ha facoltà di intervenire.
Aggravi (RV) - Penso che andare a votare o a non votare una legge che, in prospettiva, concede tutta una serie di contributi sia sempre difficile, soprattutto per chi fa una scelta di coerenza e non la vota. Una scelta di coerenza che nasce sia dal contributo che il mio gruppo ha cercato di dare nelle audizioni in Commissione, non soltanto su questo disegno di legge.
Il gruppo di Rassemblement Valdôtain ha fatto le sue valutazioni, ha fatto le sue considerazioni, penso che il collega Planaz ne abbia rappresentate alcune, perché il tema è estremamente complesso e la legge che oggi si va a modificare è altrettanto complessa, tra cui la materia - penso che si possa dire - essere insieme a quella bancaria la più complessa dal punto di vista comunitario, anzi, sempre più complessa.
Per questo abbiamo fatto una scelta non comoda, abbiamo scelto di astenerci su tutti gli articoli e anche nel complesso sulla legge, perché volevamo essere coerenti con le critiche, non le contestazioni, perché le contestazioni - mi perdoni collega Cretier - sono fini a sé stesse, le critiche hanno anche un obiettivo, quello di cercare di migliorare, quello di cercare di dare dei contributi fattivi, quindi in questo senso noi oggi ci siamo voluti comportare così.
Spiace, sicuramente si poteva votare a 35, però, per carità, tante cose spiacciono; io capisco che oggi, in qualche modo, il nervosismo della vostra componente politica si debba scaricare e se Rassemblement Valdôtain deve essere la terra su cui voi scaricate il nervosismo elettrico che ha contraddistinto questa giornata, siamo disponibili a farlo e ve ne diamo l'onore delle armi, almeno dal punto di vista del nervosismo.
Detto questo, noi abbiamo fatto una scelta non facile, ci siamo astenuti su una legge che, in prospettiva, dà dei contributi, quindi vi lasceremo la possibilità di fare ulteriori comunicati stampa e dire quanto avete dato. Parlo soprattutto della componente da cui è arrivata la critica, perché non mi è piaciuto il termine "contestazione": noi abbiamo fatto la nostra parte, abbiamo detto le nostre cose, se poi non vi piacciono, non ci dobbiamo assolutamente trovare sullo stesso cammino e soprattutto la vediamo in modi molto differenti e forse, anche per questo, noi ci asteniamo.
Presidente - Il Presidente della Regione per dichiarazione di voto, ne ha facoltà.
Testolin (UV) - Solo per una breve dichiarazione di voto.
Da un punto di vista politico, io sono solito sottolineare - così come l'hanno fatto altri colleghi per altre norme - che non basta votare a spizzichi e bocconi qualche articolo per dire che si è partecipato ad approvare una norma: la norma la si approva quando si vota verde nell'ultima votazione e quindi si dà il via libera a tutti gli articoli e a tutte le iniziative che la legge contiene, altrimenti è un meccanismo che non porta a nessun effetto.
Dall'altra parte, invece, credo che questo provvedimento si inserisca a pieno titolo in quella che era la filosofia del bilancio di previsione del 2024, il triennale, che vede nella sostenibilità e nell'attenzione al territorio quelle che sono le priorità che questo Governo ha voluto inserire all'interno di questi documenti di programmazione; una sostenibilità che, in questo caso, deriva dalla necessità di salvaguardare il territorio e anche tutte le attività agricole che arricchiscono la nostra regione con iniziative che siano complementari, per certi versi - è stato spiegato molto bene da chi ha presentato la norma -, destinate a sopperire a quelle situazioni dove il CSR, l'allora PSR, non è in grado di arrivare, soprattutto nelle situazioni meno strutturate da un punto di vista organizzativo. Quelle situazioni di piccole e piccolissime imprese, quelle che sostanzialmente, però, sono dei contribuenti importantissimi nella salvaguardia e nella cura del territorio. Aziende che, con il loro lavoro quotidiano, riescono ad intervenire anche in maniera puntuale sulle falle che magari ci sono e che potrebbero provocare dei danni molto più grandi, quelle che servono per mantenere una biodiversità anche nei luoghi meno appetibili da un punto di vista imprenditoriale. E questo va a sostenere quel percorso di attenzione che molte volte si era cercato di fare anche con il PSR, adesso con il CSR, ma che molto difficilmente si riesce a coniugare con la necessità, invece, di sostenere dei percorsi aziendali che vanno sostenuti con il CSR e che devono dare la possibilità alle aziende di crescere e di trovare le loro azioni di sviluppo.
Questo è un primo passo, che fa attenzione anche alle situazioni marginali, che magari nel mare magnum che si era creato negli ultimi anni, anche con delle difficoltà finanziarie, si erano un po' abbandonate. Dei percorsi cui però la Valle d'Aosta è sempre stata molto attenta: mi viene in mente anche il percorso destinato agli accorpamenti, anche ai micro-accorpamenti, che danno delle opportunità alle nostre aziende di crearsi degli spazi, anche a quelle più piccole; e questa è un po' la filosofia che ha animato questo disegno di legge.
Un disegno di legge condiviso, di confronto, all'interno della Commissione, all'interno del panorama delle associazioni di categoria, che da sempre sono molto attente a questi provvedimenti normativi, e che sicuramente ci sapranno aiutare nel prosieguo, così come si è detto, nel trovare anche i percorsi da valorizzare ulteriormente e per fare quelle iniezioni di risorse che possano essere utili a migliorarlo ulteriormente nel tempo.
Presidente - Ci sono altre dichiarazioni di voto? Altrimenti mettiamo in votazione la legge nel suo insieme. Non vedo altre richieste d'intervento. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 25
Favorevoli: 25
Astenuti: 9 (Aggravi, Baccega, Brunod, Guichardaz Erika, Lucianaz, Marquis, Minelli, Planaz, Restano)
La legge è approvata.