Oggetto del Consiglio n. 2621 del 13 luglio 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2621/XVI - Reiezione di mozione: "Approfondimenti sul progetto del palazzo 'The Stone' e sull'utilizzo degli ampliamenti volumetrici consentiti dalla 'legge casa'".
Bertin (Presidente) - Passiamo al punto n. 15. Consigliera Minelli ha facoltà di parola.
Minelli (PCP) - La mozione è stata depositata il 26 maggio scorso e avrebbe dovuto essere discussa l'8 di giugno: sono passati quindi due mesi, ma essa mantiene intatta la sua ragion d'essere.
Abbiamo ritenuto e riteniamo ancora opportuno con questa iniziativa ritornare sulla questione del progetto cosiddetto "The Stone" del Breuil, un tema già affrontato in terza Commissione il 21 marzo scorso e poi in Consiglio regionale il 6 aprile sulla base di una nostra precedente mozione.
Il nodo del progetto "The Stone" nei quattro mesi trascorsi dal momento in cui abbiamo iniziato qui a parlarne, non si è sciolto, anzi, si è reso ancora più complesso e delicato alla luce di avvenimenti e anche di dichiarazioni che ci sono state.
Quando parlo di avvenimenti, mi riferisco al fatto che, come è stato riportato dagli organi di informazione, è in corso un'indagine giudiziaria che riguarda il titolare della società proponente del progetto "The Stone" e il membro esperto della Commissione edilizia del Comune di Valtournenche, un'indagine che riguarda la conduzione di varie operazioni immobiliari e che, secondo ipotesi degli inquirenti, riportate sempre dagli organi di informazione, riguarderebbe anche quella di "The Stone".
Penso che nessuno di noi possa essere a conoscenza di dettagli di quelle indagini, perché non spetta a noi occuparcene, ma è del tutto evidente che su una questione del genere non è che si possa proprio far finta di niente.
Quando invece nella mozione parlo di dichiarazioni, mi riferisco soprattutto a quelle rilasciate al quotidiano "La Stampa" il 21 maggio scorso dall'ex Sindaco di Valtournenche che ha lamentato "Pressioni indicibili, atmosfera irrespirabile", arrivando a dire "Non mi sono ricandidato anche per questa storia di 'The Stone'".
Ha poi evidenziato criticità del progetto, in particolare nel calcolo delle volumetrie, affermando - riporto sempre le dichiarazioni del giornale - : "Per me c'è un piano di troppo e la concessione, così com'è, non credo possa essere data. Per poter avere il nono piano hanno acquisito un terreno edificabile vicino per sfruttarne la volumetria e, secondo me, non si può fare". E poi aveva reso noto in quelle dichiarazioni che il Comune di Valtournenche aveva affidato a due consulenti, uno di Aosta e uno di Milano, il compito di condurre una verifica approfondita sul rispetto della normativa vigente.
Da quando abbiamo presentato la mozione ad oggi, poi, ci sono state delle ulteriori novità: intanto, come ben sappiamo, ci sono state delle nuove elezioni, c'è una nuova Sindaca, una nuova Amministrazione. Inoltre, abbiamo saputo che le verifiche legali richieste hanno portato a delle considerazioni critiche nei confronti di quel progetto.
È notizia di due giorni fa che l'Amministrazione comunale di Valtournenche non ha concesso il permesso di costruire e ha chiesto ai proponenti di rivedere il progetto.
Quindi il quadro è nuovo rispetto alla discussione che avevamo avuto in Consiglio il 6 aprile scorso e, secondo noi, proprio per questo, è necessario un ulteriore approfondimento anche da parte della Regione per la rilevanza del caso, non solo a livello locale.
È del tutto evidente che sia il caso "The Stone", sia il caso del progetto del palazzo all'Arco di Augusto ad Aosta di cui abbiamo parlato questa mattina, trovano una base giuridica nella cosiddetta "legge casa" che, a nostro avviso - e lo avevamo già detto - presenta delle criticità, che è stata applicata nella nostra Regione senza un adeguato monitoraggio, come è emerso chiaramente dalle risposte dell'Assessore ad una nostra interpellanza, ricordo che praticamente per anni non è stato fatto nulla, e che di fatto, mi riferisco a questa norma, ha fortemente compresso i poteri decisionali dei Comuni.
È una normativa che consente degli interventi che possono essere in certi casi utili, ma anche degli interventi impattanti a cui le strutture pubbliche, gli uffici comunali ma anche gli uffici regionali hanno difficoltà ad opporre dei solidi elementi di contrasto.
Si impone, a nostro avviso, la necessità di una revisione urgente della legge regionale 24/2009 e anche dell'articolo 2, comma 12, della legge regionale 14/2020 che, come mi pareva di ricordare in quella seduta del 6 aprile - ma non ne ero certa, ho voluto verificarlo - quell'articolo 2 comma 12 è stato votato all'unanimità da questo Consiglio. Quindi da tutto il Consiglio, anche dal consigliere Distort - che oggi non c'è e a cui faccio degli auguri di pronta guarigione -, anche dal Consigliere che aveva costruito tutto il suo intervento di quel 6 aprile per indicare le responsabilità di chi aveva votato l'articolo a fine 2020: responsabilità quindi di tutti noi, anche sua oltre che nostra, perché quando c'è un voto unanime, non sempre, e non di per sé, significa che una norma sia poi buona. Purtroppo, questo succede.
Al di là delle intenzioni bisogna prendere però atto che gli effetti di questa norma che è stata votata rischiano, e qui ce n'è una dimostrazione, di essere negativi.
Tornando alla normativa citata e alla necessità di una sua revisione, ci piacerebbe capire se ci sono delle proposte concrete in itinere in questo senso e ci riserviamo comunque di proporne noi stesse, perché all'epoca era stato detto che c'era una volontà però poi di concreto non abbiamo visto nulla.
E comunque, in attesa della revisione della normativa, ci sono delle azioni a nostro avviso che si possono e si devono fare subito. Per quanto riguarda la situazione specifica, quella di "The Stone", la mozione che abbiamo presentato intende sollecitare due tipi di impegni: innanzitutto, invitare il Governo regionale a chiedere a tutti gli uffici regionali competenti in materia di pianificazione territoriale, di tutela paesistica un approfondimento specifico sulla questione di quel palazzo con la produzione di una relazione congiunta. Dalle audizioni e dalle discussioni che ci sono state, si è infatti constatato che alcuni uffici regionali non si sono occupati della vicenda, che altri lo hanno fatto settorialmente e che non c'è comunque stato un adeguato coordinamento. Un coordinamento che, come sappiamo bene del resto, non è contemplato dalla normativa e dalle procedure che sono in uso, ma che, secondo noi, è bene attivare per quegli interventi che hanno un'importanza forte, un'importanza rilevante come quello di "The Stone".
Il secondo impegno che si richiede al Governo con la mozione è di affidare a un esperto qualificato in materia uno studio sull'utilizzo degli ampliamenti volumetrici consentiti dalla "legge casa" sia in generale, sia in questo caso specifico.
C'è un aspetto rilevante che è stato evidenziato in audizione anche dal dirigente della Soprintendenza - ho ricontrollato i verbali - che riguarda gli ampliamenti volumetrici consentiti in percentuali che dovrebbero essere variabili. In realtà, la genericità della legge rende problematico per gli stessi uffici porre dei limiti a queste percentuali, che vengono interpretate praticamente sempre come un diritto e non come una possibilità.
Di fatto, attualmente funziona come se la legge dicesse: "Si può fare l'aumento volumetrico del 35%", mentre la legge dice un'altra cosa, dice: "Fino al 35%".
Quindi crediamo che bisogna uscire da un'ambiguità che è dannosa e che questa sia una materia da approfondire e disciplinare meglio.
La mozione chiede poi ancora al Governo di portare all'esame della competente Commissione consiliare i risultati degli approfondimenti di cui ai due punti precedenti.
Poi c'è un altro invito, che è invece rivolto al Presidente della Commissione consiliare competente, a programmare un'audizione della nuova Sindaca di Valtournenche, al fine di conoscere nel dettaglio gli approfondimenti che il Comune ha svolto e sta svolgendo sul progetto "The Stone", le risultanze di questi due incarichi professionali che sono stati affidati e che hanno portato alla decisione del Comune di non rilasciare il permesso di costruire.
Come ho già avuto modo di dire nelle precedenti occasioni, il caso "The Stone", per quanto particolarmente importante e assurto anche alle cronache, non è un unicum.
Gli interventi di quella cosiddetta rigenerazione urbana, di cui in Commissione ci hanno parlato anche i funzionari dell'Assessorato, sono destinati a moltiplicarsi -questo ci è stato detto - e quindi è assolutamente opportuno che la Regione si attrezzi per gestire nel miglior modo possibile questa nuova fase di trasformazione edilizia a cui andiamo sicuramente incontro.
Quindi, a nostro avviso, bisogna farlo con tutti gli approfondimenti e le revisioni normative procedurali che sono necessarie.
Prima di concludere vorrei poi fare anche una considerazione di tipo più generale: la Regione, lo sappiamo, ha competenza primaria in materia urbanistica, ma purtroppo, dobbiamo dirlo, nel tempo questa competenza primaria non è stata gestita nel migliore dei modi e credo che il Breuil sia il quadro eloquente delle carenze di programmazione che ci sono state per quanto riguarda l'Amministrazione.
Quella località, il Breuil, ha un paesaggio che è magnifico, è dominato da una montagna imponente e suggestiva. È uno spettacolo unico al mondo, ma l'edificazione che c'è stata è stata selvaggia e l'effetto, a nostro avviso, ma da quello che leggo anche nei commenti che ci sono da parte di tanti turisti che scrivono le loro impressioni, è stato disastroso.
Ora non abbiamo solo questo mastodontico progetto di "The Stone", ma c'è anche, ed è già realizzato, lo sappiamo, "Cielo alto", che nelle scorse settimane pure è finito sui giornali perché sono emersi dei problemi di staticità di alcuni di quei condomini.
Poi ci sono tanti altri edifici in quella località che sono impattanti e, mi sarà concesso di dirlo, anche se è una valutazione soggettiva, sono brutti, sono brutti.
È una valutazione che è soggettiva ma, come dicevo, condivisa da tanti, perché ho letto ancora recentemente moltissimi commenti in questo senso.
Io credo che sia proprio l'insieme urbanistico del Breuil che vada ripensato: quello che c'è, c'è, ma ci sono degli interventi che ancora si dovranno fare e, quindi, bisogna intervenire per migliorare una situazione che è vero che è in parte compromessa, ma non è la motivazione per dire: "Allora continuiamo in questo stile". Ci vuole una riflessione che è duplice: è una riflessione tecnica ma è anche una riflessione di tipo politico.
È il motivo per cui noi sollecitiamo che ci sia un approfondimento in Commissione, a partire da questo caso, ma non soltanto sul progetto "The Stone".
Credo che si possa in questo caso, in questa situazione, con tutto quello che è emerso in questi quattro mesi, sperare in un'approvazione della mozione.
Presidente - La discussione generale è aperta, se qualcuno vuole intervenire si prenoti. Consigliere Manfrin, ha facoltà di intervenire.
Manfrin (LEGA VDA) - Come ha ricordato la collega Minelli, il nostro gruppo ha effettuato una serie di interventi e anche un approfondimento nel merito della questione, approfondimento che è stato eseguito in prima persona dal collega Distort, per competenze personali, ma che purtroppo oggi per motivi di salute non è in Aula. Lui ha redatto la posizione del gruppo ed io ora illustrerò questo lavoro di sintesi che il gruppo ha elaborato e che, come ho detto poc'anzi, ha come capofila il collega Distort.
Come riportato da notizie di stampa, dopo un approfondito esame dei due pareri legali sulla regolarità urbanistica del progetto commissionato dalla precedente Amministrazione e pervenuti nel maggio scorso, il Sindaco Elisa Cicco ha riferito all'impresa Vico e ai progettisti di rivedere volumetrie e cubature indicate in progetto.
A questi pareri si aggiungeranno i pareri dei legali incaricati dal Comitato costituitosi in opposizione alle scelte progettuali di "The Stone".
Ala luce dei pareri commissionati dall'Amministrazione comunale, si rileva che, per aumentare la volumetria, il progetto avrebbe utilizzato una superficie condonata, cosa che va in conflitto con le possibilità di attuazione del piano casa.
Inoltre, nell'acquisizione della proprietà dell'ex Hotel Fosson da parte della società Vico, c'è un lotto che fa cubatura: "The Stone" sarà edificato sul mappale 1190 ma il suo volume, per alcune decine di metri quadrati, va ad interessare il mappale accanto, il 282, che non costituisce lotto edificabile ai fini della "legge casa" e, pertanto, non rientra nelle deroghe urbanistiche e soggiace invece ai vincoli del piano regolatore.
Questa cubatura in eccedenza è stata utilizzata dallo Studio Peluffo per progettare un atrio di ingresso; particolare progettuale considerato quindi irrealizzabile dai consulenti legali e, pertanto, respinto dall'ufficio tecnico di Valtournenche.
Anche il calcolo relativo al carico neve in copertura è stato evidenziato dai legali milanesi e aostani, come necessario di maggiori approfondimenti dimensionali. Questo è lo stato dei fatti ad oggi dal punto di vista tecnico-urbanistico e a queste criticità, rispetto alle norme, si aggiunge il tema molto più d'impatto, cioè la gestione delle interferenze tra il "The Stone" e le costruzioni e le proprietà circostanti, sia in sede di esecuzione dei lavori sia per i caratteri permanenti del volume in progetto.
La "legge casa" poi per noi, come per tutte le persone competenti e ragionevoli, è uno strumento assolutamente virtuoso nella disciplina urbanistica regionale e abbiamo espresso più volte il nostro diniego a mettere in discussione le opportunità offerte da questo strumento urbanistico che continueremo a difendere.
Le premesse, e in particolare l'impegnativa della mozione, non colgono quindi la sostanza tecnico-urbanistica né quella relativa ai meccanismi di conflittualità rispetto ai proprietari limitrofi; rileviamo invece un goffo tentativo di puro boicottaggio di iniziativa edilizia in nome di uno schieramento di parte che ha più il sapore di cavalcare una protesta che quello di risolvere i problemi.
Per queste considerazioni noi non ci riconosciamo nella forma e nei contenuti della mozione: i temi vanno trattati con altre sensibilità e altre competenze.
A fronte quindi di questa analisi e di quanto esposto, il gruppo non voterà la mozione presentata dalle colleghe e si asterrà.
Presidente - Siamo ancora in discussione generale. Se non vi sono altre richieste di intervento, chiudo la discussione generale. Non vedo richieste, la discussione generale è chiusa. Per il Governo, l'assessore Sapinet ha facoltà di parola.
Sapinet (UV) - Un ringraziamento e un augurio anche da parte mia al collega Distort.
Torniamo a parlare del progetto "The Stone", parliamo anche di "legge casa" e forse sarebbe meglio concentrarsi sulla seconda questione che non sulla prima; ricordo che per il progetto in questione non è stato rilasciato alcun titolo abilitativo e io per quel che riguarda la questione delle indagini, non entrerei assolutamente nel merito, così come non entro nel merito nelle dichiarazioni dell'ex Sindaco e del Sindaco attuale, ma lascerei lavorare chi di dovere.
C'è un incarico che è stato dato a dei professionisti; il Comune di Valtournenche a questo punto aspetterà la presentazione di un nuovo progetto ma quello che si può garantire, dire e comunicare, oggi come qualche settimana fa, qualche mese fa, quando abbiamo iniziato a parlare anche di questa questione, è l'assoluta disponibilità della struttura al supporto e alla collaborazione con quell'Ente locale ma in genere come così con tutti gli Enti locali.
Nell'iniziativa si chiede a tutti gli uffici regionali competenti un approfondimento specifico, di affidare ad un esperto qualificato in materia uno studio sugli utilizzi degli ampliamenti volumetrici consentiti in particolare dalla "legge casa" o altra normativa, sia in generale che nel caso specifico, e poi portare all'esame la risultanza di questi due approfondimenti.
Quindi, in generale, si ribadisce la non competenza - io rispondo per conto mio ma per conto del Governo e insieme al collega Guichardaz che mi ha preceduto nell'iniziativa n. 11 - degli uffici regionali che si occupano di pianificazione territoriale ad esprimersi sui procedimenti per il rilascio del permesso di costruire in corso.
La legge 11/1998 ad oggi vigente stabilisce che la Regione possa intervenire sugli atti comunali riguardanti la materia urbanistica ed edilizia ai sensi dell'articolo 89 ("Annullamento di provvedimenti comunali"), solo su deliberazioni o altri provvedimenti comunali già rilasciati e passibili di annullamento per non conformità alle disposizioni di legge.
Il caso di specie non corrisponde per nulla a quanto previsto dalla legge, poiché non risulta esservi stato, come già detto, alcun rilascio di titolo abilitativo.
Sul punto 1, non avendo la struttura regionale competente in materia di urbanistica di "legge casa" - ho avuto occasione di esame il progetto "The Stone" - non è possibile prefigurare ad oggi la redazione di una relazione specifica.
Per quanto riguarda la richiesta n. 2, si considera che in questo modo il Consiglio darebbe avvio ad un'attività lunga, complessa e costosa, poiché il lavoro richiederebbe un puntuale esame di quasi 4 mila interventi, perché poi il monitoraggio che ha avuto qualche criticità, è vero, in passato ma che è attualmente attivo, ci dice un numero di schede validate dai Comuni nel periodo marzo 2010-marzo 2023 di 3.964 casistiche; quindi un lavoro direi particolarmente complesso e costoso, soprattutto se poi teniamo conto delle criticità di organico che abbiamo in questa fase all'interno della struttura.
Il confronto sulla "legge casa" è stato presente più volte in Aula, assolutamente, così come con le strutture coinvolte, per capire il margine di azione finalizzato sicuramente a creare delle migliorie rispetto alla situazione attuale, ma finalizzato anche ad evitare situazioni o problematiche emerse in altre Regioni.
Prossimamente il confronto proseguirà e lo faremo analizzando delle proposte nelle sedi competenti ma, soprattutto, confrontandoci su un livello politico e non nel merito di specifiche casistiche di questo o di quel progetto. Credo che sia questo il percorso corretto; ultimato un primo confronto politico, sicuramente la proposta verrà presentata e discussa all'interno della Commissione, senza bisogno di inviti o di impegni - prendo già subito l'impegno a venire in Commissione -, ma parlando di quelle che saranno le proposte e per confrontarci sugli sviluppi della "legge casa": un confronto che dovrà essere assolutamente in parallelo con i Sindaci e con il CPEL.
Quindi ciò detto, come già ricordato, ribadisco che la struttura della dottoressa Trèves - che ringrazio - è da sempre a disposizione degli Enti locali per un'azione continua di supporto e di collaborazione.
Quindi alla luce di questo e collegandomi anche a quanto detto dal collega Guichardaz in altra iniziativa, si richiede il ritiro della mozione e, in alternativa, ci sarà un voto di astensione.
Nel passaggio poi si cita anche il condominio di "Cielo alto": quella è un'altra questione. Lì c'è un movimento franoso che gli uffici e le strutture competenti conoscono, che stanno analizzando, che non riguarda solo un edificio ma una zona importante di quella parte di territorio: ne abbiamo parlato anche in Commissione in occasione del bilancio, su questo punto sarà avviato e continuerà uno studio specifico Però direi che lì giochiamo un'altra partita.
Presidente - Consigliera Minelli, ha facoltà di parola.
Minelli (PCP) - Innanzitutto volevo ringraziare il collega Manfrin che ci ha fatto presente il parere del consigliere Distort, parere di un Consigliere e parere anche di un architetto che ha sicuramente delle competenze che noi non abbiamo. Nel parere poi c'è anche stato un po' un riassunto di quello che è l'articolo emerso qualche giorno fa e che presenta una fotografia dello stato dell'arte della situazione.
Per quanto riguarda la questione della superficie che è stata utilizzata, superficie condonata che non può essere ampliata, sul fatto che ci sia quindi una porzione di lotto che non è edificabile, sul fatto che ci sia l'interferenza del palazzo che si pensa di costruire con i vicini condomini, eccetera, sono tutti elementi di carattere tecnico.
Poi c'è questa chiosa, questa conclusione, diciamo così, che si può riassumere con una frase: "La legge casa per noi non si tocca" che viene invece attaccata strumentalmente.
Io ho detto in più occasioni, non soltanto oggi ma l'ho fatto anche quando ho presentato le precedenti iniziative, che noi riconosciamo alla "legge casa" di aver avuto degli effetti positivi in molte situazioni in cui sarebbe stato impossibile avere anche semplicemente degli adeguamenti minimi per quello che riguarda il restauro di fabbricati e il loro ampliamento necessario, ma questa legge, se ha prodotto degli effetti positivi, ne ha anche prodotti altri che sono, a nostro avviso, particolarmente negativi e su cui ci deve essere un intervento normativo da parte della Regione.
Di questo noi siamo assolutamente convinti: bisogna intervenire con delle modifiche e con dei limiti che siano, per legge appunto, codificati ed esplicitati.
Capiamo che c'è una riflessione in questo senso, ma non capiamo bene sulla base di quali valutazioni, perché tutto è ancora molto in alto mare e, almeno da quello che sappiamo noi, fumoso.
Per quanto riguarda invece le valutazioni che ha fatto l'Assessore, lei dice: "Le strutture sono disponibili a lavorare con il Comune e con tutti gli Enti locali, come d'altronde hanno sempre dimostrato di fare e hanno sempre dato la loro disponibilità"; poi lei aggiunge: "Non c'è competenza degli uffici regionali ad esprimersi su progetti che sono di competenza del Comune".
Qui però dobbiamo anche capirci da un punto di vista sia normativo ma anche di valutazione e di visione politica di una situazione come questa, "The Stone" è soltanto un esempio. Lei dice che non bisogna concentrarsi su una situazione particolare ma fare un discorso più ampio, ma questo è quello che abbiamo detto e cioè partire da una situazione, perché poi si fa sempre così: si parte da una situazione specifica per fare un discorso, che sia più generale.
Noi qua siamo in presenza di una situazione che è complessa e il fatto che in questi quattro mesi ci sia stata tutta questa evoluzione, che siano stati richiesti dei pareri e che si sia arrivati a non concedere in questo momento il permesso, significa che dei problemi ci sono. Non sono problemi legati soltanto alla situazione contingente ma a quella che è una normativa e la normativa non la fanno i Comuni, ma la fa la Regione.
Lei dice: "Non entriamo assolutamente nel merito della questione dell'indagine"; anch'io ho detto la stessa cosa: ho detto che non siamo noi che dobbiamo occuparcene ma ho anche detto - e lo ribadisco - che, di fronte a una situazione del genere, sarebbe assurdo far finta di niente e dire: "Va beh, quella è una cosa marginale, lo vedremo", ma intanto c'è anche questo che è un elemento in più che dovrebbe farci riflettere sul fatto che a livello di pianificazione urbanistica, occorre avere un'attenzione maggiore. Questo perché poi ci sono state delle situazioni che hanno portato a quella che è oggi la fotografia.
Lei mi dice: "Cielo alto non c'entra un tubo"; io non ho detto che "Cielo alto" rientrava in una situazione contingente di adesso, ma l'ho citato facendo un esempio di una situazione in cui un complesso come quello, dove sono stati costruiti degli edifici altrettanto impattanti con una pianificazione che è mancata e con una edificazione che io ho definito selvaggia, presenta adesso problemi di tipo strutturale.
Quello che noi vogliamo dire è che il caso che abbiamo citato e che abbiamo preso ad esempio e su cui c'è una grande attenzione, ma non per niente, ha una valenza generale o, per lo meno, ha una valenza per tutto il Breuil.
Stamattina nel suo intervento l'assessore Guichardaz diceva che non sa se ha senso che queste situazioni, un condominio piuttosto che l'altro, è giusto che siano à la une; io non so se sia giusto o meno che siano à la une, ma so che ci sono queste situazioni e che vanno in qualche modo affrontate, perché non è che uno possa chiudere gli occhi di fronte a questa realtà.
Poi lei, assessore Sapinet, con l'impegno della mozione chiede di fare uno studio, come noi abbiamo chiesto, sull'utilizzo degli ampliamenti volumetrici consentiti in particolare dalla "legge casa" o da altra normativa, sia in generale sia nel caso specifico di "The Stone". Attenzione: noi abbiamo detto uno studio sull'utilizzo degli ampliamenti e non intendiamo - su questo ovviamente si può discutere - chiedere che venga fatto minuziosamente uno studio sulle oltre 4 mila progettazioni che ci sono state. Tra l'altro, quando lei ci ha risposto nella precedente iniziativa, nell'interpellanza o l'interrogazione, ora non ricordo, che verteva sul monitoraggio della "legge casa", lei ci ha anche detto che ben otto Comuni non hanno mai comunicato nessun ampliamento, cosa che bisogna capire anche un po' bene. Quel monitoraggio doveva partire immediatamente dopo l'approvazione della legge ed era stato messo nell'articolato di legge proprio perché allora c'era una preoccupazione in quel senso, è evidente, leggendo la legge. Quel monitoraggio non è mai stato fatto.
Quindi lei dice: "Dobbiamo fare uno studio che ci costa troppi soldi e non è corretto farlo anche perché si dovrebbe andare a valutare tutti gli interventi che sono stati fatti".
Ma allora si può verificare su che cosa farlo, sugli aumenti, sugli ampliamenti che sono stati più significativi e più impattanti, però non è che si possa dire: "Costa troppo, non si può fare su 4 mila e allora noi non lo facciamo, non ce ne occupiamo".
Tra l'altro, anche per il monitoraggio attuale, io devo dire che andare a reperire le cose che ci sono sul sito non è assolutamente così agevole; poi, a mio avviso, manca anche una serie di dati.
In un passaggio del suo intervento l'Assessore ha anche detto: "Ci sarà un nuovo progetto perché il Comune adesso ha chiesto di fare degli adeguamenti e poi si vedrà".
Io credo che questo sia un buon motivo per rimboccarsi le maniche; il fatto che ci sarà un nuovo progetto va tenuto in considerazione; abbiamo letto dai giornali che il progettista dello studio Peluffo ha proprio detto: "Nulla di irreparabile, ai consulenti devono essere sfuggiti alcuni importanti dettagli, comunque sia chiariremo gli eventuali punti riguardanti l'utilizzo delle superfici, toglieremo la cubatura dell'atrio", cioè rifaremo quello che c'è da rifare e andiamo avanti.
Un edificio così alto, in uno spazio così angusto... Io conoscevo il centro del Breuil ma non ricordavo esattamente dove fosse: sono andata a vedere e devo dire che sono rimasta ancora più basita di quello che ero già precedentemente, perché in una superficie ridottissima, noi dovremmo veder crescere un edificio di undici piani. Tutto questo in uno spazio estremamente angusto che effettivamente è attaccato agli altri edifici già esistenti.
Per noi realizzare un'opera di quel tipo in uno spazio come quello, con quelle caratteristiche, è una assurdità ed un ulteriore elemento di degrado di quella località.
Quindi non ritiriamo certamente la mozione e, per quanto ci sarà possibile, su questo noi continueremo a monitorare, ad andare avanti e, chiaramente, ad opporci.
Presidente - Consigliere Marquis, a lei la parola.
Marquis (FI) - Due considerazioni a nome del gruppo su questa mozione che tocca due aspetti, uno specifico e l'altro di carattere generale.
Quanto allo specifico, crediamo che ci sia tutta l'attenzione degli organi competenti in questo periodo per fare tutti gli approfondimenti e gli esami, e quindi crediamo che non resti che attendere le risultanze di tali accertamenti. Tra l'altro queste sono competenze del Comune e abbiamo avuto modo di leggere sui giornali qual è stata l'evoluzione della questione. Per quanto riguarda la Regione, ci sono dei pareri di natura paesaggistica; abbiamo fatto delle audizioni e credo che a suo tempo, quando il tutto sarà concluso, verrà messo sul tavolo e avremo modo anche noi Consiglieri di poter prendere atto della situazione.
Mi preme invece entrare più sulla questione di carattere generale, perché avverto, dalla lettura della mozione, quasi un tentativo di partire da un caso specifico per andare poi a fare delle considerazioni di tipo generale che noi non condividiamo, perché riteniamo che lo strumento "piano casa" sia stato ed è uno strumento di straordinaria importanza per poter rifunzionalizzare degli immobili nella nostra regione, così come in altre realtà nazionali. Tant'è che sono stati richiamati 4 mila interventi dalla data di approvazione della legge ad oggi.
Questo significa che i Valdostani hanno utilizzato questo strumento, che è uno strumento che, al di là dei numeri di concessione di ampliamento volumetrico, comunque sottopone gli interventi a tutta una serie di valutazioni da parte degli organi comunali e regionali, nonché al rispetto delle norme tecniche che vanno a garanzia anche della sicurezza degli immobili. Pertanto, credo che ci sia un presidio importante sotto il profilo tecnico-amministrativo di questo argomento.
Poi è vero che, probabilmente, sarebbe utile avere dei dati di sintesi per fare delle valutazioni di carattere generale e per rintracciare in futuro le possibilità di utilizzo di uno strumento.
Nel caso specifico, credo che l'errore che si sta facendo sia quello di partire da una possibile stortura per andare a buttare via il bambino con l'acqua sporca.
Io vorrei evidenziare la bontà di questo strumento sotto un profilo urbanistico e l'utilizzo che ne è stato fatto in Valle d'Aosta, perché al di là delle ricerche che possiamo fare noi come Consiglieri e delle valutazioni nei casi specifici, il miglior controllore è il vicino di casa; infatti, in questa situazione, quest'emergenza è venuta alla luce perché ci sono stati dei reclami del vicino di casa. Quindi, quando ci sono delle cose che sono ritenute poco compatibili o sulle quali ci sono diritti di terzi o anche attraverso un'eclatanza, se vogliamo dire, di ampliamenti, tutto viene segnalato prontamente dai vicini di casa, perché i vicini di casa tutelano i propri diritti.
Quindi credo che questa sia la migliore garanzia per tranquillizzare un po' tutti, perché credo che sia sbagliato creare un clima, su base pubblica, nella comunità, di diffondere un approccio negativo verso uno strumento invece che, secondo noi, va conservato, valorizzato e va sicuramente gestito tenendo conto del diritto dei terzi.
Questo riteniamo che sia fondamentale, oltre a garantire sotto il profilo ambientale e paesaggistico il migliore utilizzo per l'inserimento che si fa di queste riqualificazioni edilizie.
Pertanto, non condividendo lo spirito dell'iniziativa, ci asterremo.
Presidente - Consigliere Lucianaz per dichiarazione di voto.
Lucianaz (LEGA VDA) - A titolo personale. Sicuramente non vado in contrasto con le decisioni del mio gruppo e quindi mi asterrò anch'io, però una cosa volevo dirla, visto che è stata stimolata dagli interventi dei miei colleghi.
Innanzitutto, saluto la decisione dell'Amministrazione comunale di Valtournenche, che comunque dimostra interesse per il proprio territorio, dimostra determinazione nel voler andare a fondo su questa vicenda e quindi auguro al Sindaco e alla sua Amministrazione di ottenere i migliori risultati possibili. Però, dalle parole del collega Marquis, mi pare di capire che il problema è proprio creare dei conflitti, mentre secondo me ognuno dovrebbe rimanere al suo posto.
Tanti di voi non erano presenti in Commissione quando il tecnico della Sovrintendenza con noi ha analizzato il rendering; ebbene, quello che mi ha scioccato è stata la dichiarazione: "È una zona compromessa". Sentirmi dire che il Breuil è una zona compromessa, mi fa male, come fa male sicuramente a tutti gli abitanti e agli operatori del Breuil che hanno investito, hanno fatto locali bellissimi (omissis), sono cose eccezionali, in puro stile montano; stanno facendo degli sforzi formidabili per migliorare il borgo e, sentire che chi invece è preposto a controllare l'impatto sul territorio definisce la zona degradata, ormai, a mio modo di vedere modesto, significa che non fa il suo mestiere.
Secondo me l'unica cosa di compromesso è la professionalità di chi invece è pagato per svolgere il suo lavoro.
Presidente - Altre dichiarazioni di voto? Consigliera Minelli, a lei la parola.
Minelli (PCP) - In dichiarazione di voto: ovviamente abbiamo detto che non ritiriamo la mozione e la votiamo, ma vorrei anche brevemente fare una considerazione su quanto ho sentito.
Il collega Marquis ci accusa di essere delle potenziali infanticide: non lo siamo, non riteniamo assolutamente che correggere una legge significhi buttare via un bambino insieme all'acqua sporca. Ho detto e ripetuto, e lo dico ancora, che riteniamo che quella legge non sia da cancellare, ma ci sono delle modifiche che vanno fatte, che devono essere fatte, perché altrimenti questa situazione, quella del Breuil, quella del condominio dell'Arco di Augusto e altre che si verificheranno, ce l'ha detto il dirigente, qui, in Commissione, che in seguito a quella del Breuil ne arriveranno altre, perché c'è un problema di rigenerazione edilizia in quel territorio e quindi noi dovremmo affrontarne altre di queste situazioni; questo è sicuro, ce lo hanno detto coloro che hanno certamente le competenze che la sottoscritta non ha.
Sulla questione sempre evocata dal consigliere Marquis, riguardo all'azione di controllo dei vicini di casa, io penso che forse noi dovremmo pensare che non si può sostituire l'attività del legislatore con quella dei vicini di casa: io resto convinta che l'attività del legislatore abbia un altro valore ed un altro peso. Quindi noi su questo abbiamo assolutamente un'idea diversa.
Sul fatto poi che sia scorretto partire da una situazione particolare per fare un discorso più generale, io potrei citare decine di esempi di casi in cui, da una situazione contingente poi si è costruito un percorso, leggi, ma anche valutazioni e visioni che possono essere invece poi sicuramente più importanti.
A questo proposito è stato anche detto che bisognerebbe poi capire che cosa ne pensano esattamente i Comuni di questa cosa. Io voglio solo leggere l'ultimo capoverso del comunicato stampa del Comune di Aosta in occasione del parere favorevole, che io non condivido, al condominio all'Arco di Augusto. In quest'ultimo capoverso - ed è un'Amministrazione comunale che ha ovviamente anche dei rappresentanti che fanno parte di diverse forze politiche che sono qui - c'è scritto: "Infine l'Amministrazione comunale ritiene altresì fondamentale che una situazione come quella venutasi a creare, situazione contingente, debba richiamare il legislatore sulla necessità di intervenire con una misura correttiva della legge regionale 24/2009"...
(intervento di un Consigliere, fuori microfono)
non so consigliere Malacrinò se lei sa chi l'ha scritto; è un comunicato stampa dell'Amministrazione comunale di Aosta, quindi immagino che sia stato condiviso almeno dalla Giunta, presumo... "misura correttiva della legge regionale 24/2009 tale da impedire un aumento volumetrico così rilevante nei centri storici in tutta la Valle d'Aosta che rischia in alcuni casi di compromettere lo sviluppo armonico della trama edilizia e le esigenze di tutela del patrimonio architettonico". Fate un po' voi!
Presidente - Mettiamo in votazione la mozione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 34
Votanti: 2
Favorevoli: 2
Astenuti: 32 (Aggravi, Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Brunod, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Foudraz, Ganis, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Lavy, Lucianaz, Malacrinò, Manfrin, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Perron, Planaz, Restano, Rollandin, Rosaire, Sammaritani, Sapinet, Testolin)
La mozione non è approvata.