Oggetto del Consiglio n. 2617 del 13 luglio 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2617/XVI - Reiezione di mozione: "Esame in III Commissione del progetto relativo al 'condominio dell'Arco d'Augusto' con audizione degli assessori competenti e dei tecnici regionali".
Bertin (Presidente) - Passiamo al punto n. 11. Ha chiesto la parola la consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz E. (PCP) - Questa mozione è stata depositata nel mese di maggio e nasce a seguito della discussione avvenuta in questo Consiglio il 6 aprile 2023, relativa ad una mozione del nostro gruppo sulla realizzazione del condominio "The Stone" di Valtournenche, in cui il consigliere Malacrinò aveva evidenziato che "a naso" poteva esserci analogia tra questo progetto ed il progetto dell'Arco di Augusto.
A seguito di quella dichiarazione quindi, incuriosite, abbiamo affrontato il tema in maniera approfondita, soprattutto tenuto conto del fatto che proprio durante la Giunta Centoz, quindi nel 2017, in cui il consigliere era Assessore alle opere pubbliche, era proprio arrivato un diniego rispetto a quel fabbricato, nonostante il parere favorevole della Sovraintendenza.
Quindi il nostro gruppo ha deciso di approfondire sia qui che in Consiglio comunale la tematica, facendo anche in Consiglio regionale tre interrogazioni rivolte all'assessore Guichardaz e all'assessore Sapinet. Inoltre, abbiamo ascoltato con attenzione quanto avveniva all'interno del Consiglio comunale di Aosta dove, per diverso tempo, si sono portate mozioni e interpellanze.
Dall'analisi di tutto questo progetto poi abbiamo anche ritrovato degli elementi interessanti, come un progetto dell'architetto Montegrandi del 2013: sicuramente era un progetto innovativo che però, anche in quel caso, aveva trovato il diniego da parte del Comune di Aosta.
I colleghi poi ricorderanno che, sia sulle villette di La Thuile, sia su "The Stone" è stato possibile approfondire meglio in Commissione i vari progetti. Sicuramente il fatto di trovarci davanti ad un edificio che è proprio nel centro storico di Aosta, e possiamo considerarlo proprio la Porta Est della città, sicuramente ha una rilevanza anche dal punto di vista regionale.
In più ho apprezzato il bell'articolo che è uscito sabato su "La Vallée" dove si rilevava anche l'importanza storica di quell'edificio e la necessità di una tutela nella sua interezza, vuoi per la vicinanza al simbolo della città, quindi all'Arco d'Augusto, vuoi per il valore storico dell'ingresso della città e anche perché, permettetemi una piccola digressione, quello è l'edificio "Maison Nouchy", e Marie Nouchy, per chi, come me, ama la storia e la Resistenza, è sicuramente una delle figure più interessanti sotto questo punto di vista, rispetto alla questione dell'annessionismo, ad esempio, che è uno dei grandi temi della Resistenza valdostana. Lei che è stata, soprattutto, una donna con dei valori e ideali che ha portato fino alla morte, tant'è che veniva definita "La pasionaria", mi chiedo cosa direbbe oggi di quel progetto.
La demolizione di Maison Nouchy, forse, avrebbe in qualche modo potuto essere fatta diversamente, magari mantenendo quella facciata storica, perché comunque stiamo parlando di un edificio dell'800, rendendola anche più armoniosa rispetto a tutto il contesto.
Nel dibattito poi avvenuto nel Consiglio comunale del 25 maggio 2023 è emerso in maniera forte come la Legge casa e il parere della Soprintendenza abbiano limitato fortemente la decisione del Comune.
Un tema quindi spesso dibattuto all'interno di questo Consiglio regionale che, secondo noi, merita attenzione, anche rispetto ai tempi e ai modi che non sono ancora stati definiti, proprio rispetto all'idea della modifica della stessa Legge casa.
Successivamente a questo dibattito in Consiglio e alla presentazione della nostra mozione è inoltre uscito un comunicato stampa dell'Amministrazione comunale per annunciare la conclusione dell'iter dell'intervento di recupero e, quindi, anche il permesso a costruire. L'Amministrazione comunale in quel comunicato ha evidenziato come, pur essendo in linea con le conclusioni espresse dalla Commissione edilizia, applicando la Legge casa rispetto a quest'opera, si trovava in qualche modo imbrigliata.
Dalle risposte però ottenute soprattutto dall'Assessorato dell'assessore Sapinet, è emerso anche dell'altro: la Legge casa opera in deroga agli strumenti urbanistici, ad eccezione delle distanze tra le costruzioni e della disciplina delle destinazioni d'uso; il mutamento della destinazione d'uso non beneficia delle deroghe e degli strumenti urbanistici comunali previste invece per la Legge casa per le attività di somministrazione di alimenti e bevande, e per le strutture alberghiere la norma esclude la possibilità di sommare i volumi legati a tale legge con quelli dell'articolo 90bis della legge 11; poi vi è anche la deroga rispetto alla copertura in tetti in lose che, invece, fa riferimento ad una legge regionale, la n. 13/2007, e anche questa quindi non ha nulla a che vedere con la Legge casa.
Ci sarebbero molte altre domande più puntuali che riteniamo non essere utili fatte in quest'assise ma riteniamo possa essere molto più utile invece utilizzare lo strumento della Commissione, quindi poter avere un confronto all'interno della Commissione per capire cosa sia avvenuto, che cosa si possa fare e quali siano quindi i tempi e i modi che si sta dando l'Amministrazione regionale.
Sotto questo punto di vista, come dicevo, altri progetti come le villette di La Thuile e "The Stone" sono stati affrontati all'interno della Commissione, per cui riteniamo che anche questo sia degno di un approfondimento in tale sede.
Presidente - La discussione generale è aperta; chi vuole intervenire è pregato di prenotarsi. Non vedo richieste di intervento. Chiudiamo la discussione generale. Per il Governo, la parola all'assessore Jean-Pierre Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz J. (FP-PD) - Credo che progetti degni di intervento, di discussione o di ragionamenti ve ne siano in tutti i settantaquattro Comuni della Valle d'Aosta e, quindi ogni situazione che trova comunque un'opposizione in qualche modo di una parte della popolazione o valutazioni diverse, hanno la stessa dignità dei progetti che, per varie ragioni, hanno un'eco maggiore. Quindi non so se il condominio dell'Arco di Augusto, "The Stone", le villette di La Thuile siano proprio, a titolo esclusivo, degni di essere à la une politicamente, tanto da meritare iniziative - e più che iniziative, perché le iniziative sono assolutamente lecite -, anche sedute delle Commissioni consiliari per approfondire l'iter o gli iter autorizzativi.
Io ribadisco, così come ho già detto per "The Stone" che, personalmente, non sono assolutamente intervenuto in questa questione del condominio dell'Arco di Augusto: ho avuto occasione di vedere l'area e, come tutti, credo di sensibilizzarmi rispetto alla localizzazione, all'eventuale impatto che questo può avere sull'Arco di Augusto. Devo però ricordare, ma voi certo lo sapete, che i politici, per fortuna, nel processo amministrativo che da qualche decennio non ha più visto nella conclusione la sottoscrizione, la firma dell'Assessore, ma solo quella del tecnico, non hanno questa possibilità, e io dico anche per fortuna, anche se le valutazioni politiche poi si possono fare sulla pertinenza o meno, ma credo che in questo caso la legge è quella che in qualche modo detta le condizioni.
Sulla Legge casa lei ha fatto dei rilievi e credo che poi il collega Sapinet, quando si affronterà un'altra iniziativa sempre su "The Stone " - quindi su questo edificio che tanto ha fatto parlare di sé - darà delle informazioni perché stiamo lavorando nel cercare anche lì di accogliere attraverso gli strumenti normativi, che quindi sono di pertinenza del Consiglio regionale e della politica in termini di indirizzo, anche le considerazioni che questi progetti in particolare hanno in qualche modo messo in risalto.
In ogni caso io mi sono fatto preparare dai tecnici una relazione che adesso leggo e che credo possa essere utile perché anche su questo tema si è letto un po' di tutto e quindi è bene mettere un punto fermo in questa sede che è la sede che poi, anche essendo pubblica, può servire a dare un riferimento all'iter autorizzativo.
Già da fine anno 2016 la competenza struttura Patrimonio archeologico ha effettuato dei sondaggi archeologici preliminari sull'area interessata dall'intervento che non ha rilevato particolari criticità, ma sono state poste prescrizioni relative alla demolizione dei corpi di fabbrica e alla loro ricostruzione.
Con nota del 31 ottobre 2017 la Soprintendenza ha rilasciato un parere favorevole di massima, questo nel 2017, rispetto ad una proposta progettuale plano-volumetrica relativa alla conformazione e al posizionamento del nuovo volume derivante dalla demolizione e ricostruzione del corpo di fabbrica attualmente in opera.
Con provvedimento del 13 febbraio 2020, la Soprintendenza in seguito alla trasmissione del progetto definitivo, ha autorizzato il progetto stesso a scala edilizia con prescrizioni architettoniche e archeologiche.
In seguito a tale autorizzazione diversi soggetti, quindi istituzionali e non, presa visione del progetto hanno espresso perplessità rispetto allo stesso.
La Commissione edilizia del Comune ha espresso un parere negativo.
Il proponente e i progettisti, lo studio Copaco, investiti di queste perplessità, hanno accettato di rivedere il progetto congiuntamente agli amministratori comunali competenti, alla Commissione edilizia, all'Ufficio tecnico del Comune, della Soprintendenza.
In seguito a numerosi incontri informali nella sede comunale e a un sopralluogo, presenti tutti i soggetti di cui sopra, valutate diverse soluzioni progettuali presentate negli incontri stessi, sulla scorta delle indicazioni fornite di volta in volta ai progettisti, non essendo emerse - così mi dicono, io poi leggo quello che mi dicono i tecnici - manifeste contrarietà radicali, è stato ripresentato dai proponenti al Comune e alla Soprintendenza un nuovo progetto ritenuto condiviso questa volta; se ciò non fosse stato ovviamente il progetto medesimo non avrebbe potuto essere trasmesso per l'approvazione definitiva.
Pertanto, con provvedimento del 24 agosto 2022, la Soprintendenza coerentemente ha autorizzato l'ultima versione del progetto presentato dai proponenti, così come condiviso con i soggetti di cui sopra.
La Commissione edilizia del Comune, peraltro sempre presente - questo me lo ribadiscono e me lo evidenziano - con i suoi membri ai vari incontri succedutisi, ha invece espresso un parere negativo.
In ultima analisi risulta che il Comune abbia comunque rilasciato il permesso di costruire.
Quindi io direi, ed è un po' l'idea che abbiamo condiviso anche in maggioranza, che ci asterremo su quest'iniziativa, fermo restando che comunque è sempre possibile, per tutti i cittadini portatori di interessi, le associazioni, gli amministratori, e a maggior ragione per i Consiglieri regionali, accedere direttamente agli atti della pratica e/o ottenere spiegazioni dirette dai dirigenti interessati che, ovviamente, sono sempre a disposizione per ogni chiarimento o approfondimento che dovesse rendersi necessario.
Quindi le chiederei cortesemente di ritirare questa mozione, altrimenti noi ci asterremo.
Presidente - Consigliera Erika Guichardaz, ha facoltà di parola.
Guichardaz E. (PCP) - Speravo mi rispondesse principalmente l'assessore Sapinet perché, come dicevo, la parte della Soprintendenza era minimale in questo senso, mentre le parti più importanti erano proprio legate anche alla questione della Legge casa, della legge 11, quindi effettivamente anche riferite ad altre leggi.
Prendiamo comunque atto del fatto che, rispetto al condominio "Vista Mare", non si vogliano rendere pubblici gli atti: l'ha fatto il Comune di Aosta nascondendo in qualche modo la quinta Commissione e il documento della Commissione edilizia depositato in quella Commissione; lo fa adesso l'Amministrazione regionale dicendoci: "Fate accesso agli atti". Questo lo abbiamo fatto e lo faremo sicuramente, come - le annuncio già - faremo sicuramente delle interrogazioni scritte durante il periodo estivo proprio per sondare quanto per noi risulta essere assai controverso sotto questo punto di vista.
Come le dicevo, ci sono stati altri episodi e quindi ritengo che, rispetto ad esempio alla questione delle villette di La Thuile, forse il condominio "Vista Mare" all'Arco di Augusto meriterebbe un approfondimento, perché lì stavamo parlando di questioni se vogliamo fra privati ed altre questioni riferite ai Comuni, quindi da affrontare in altre sedi; qui invece stiamo parlando di una questione che non solo è legata alle leggi regionali e quindi sarà poi interessante anche leggere il permesso a costruire e le motivazioni date dal responsabile dell'urbanistica comunale per capire quali siano le motivazioni, perché quando si va contro la Commissione edilizia, bisogna motivarlo. Quindi, sotto questo punto di vista, sicuramente noi continueremo ad approfondire la questione: molto probabilmente il fatto che si voglia nascondere sia in questo Palazzo che nel Palazzo che si trova in Piazza Chanoux questa vicenda, ci fa allarmare ancora di più.
Quindi ringraziamo il consigliere Malacrinò per averci dato quest'imbeccata.
Presidente - Mettiamo in votazione o è ritirata? Mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa. Annulliamo la votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 33
Votanti: 15
Favorevoli: 15
Astenuti: 18 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)
La mozione non è approvata.