Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2602 del 22 giugno 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2602/XVI - Continuazione della trattazione congiunta dell'approvazione, ai sensi dell'articolo 2, comma 5, della l.r. 5/2000, del piano regionale per la salute e il benessere sociale 2022-2025 e della mozione: "Impegno dell'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali a superare le varie criticità legate al piano regionale per la salute e il benessere sociale 2022/2025". (Reiezione di undici ordini del giorno)

Bertin (Presidente) - Alla presenza di 29 Consiglieri riprendiamo l'analisi degli ordini del giorno. Ricordo che siamo in discussione generale riguardo al PSBS.

Ordine del giorno n. 22, sempre della Lega. Ha chiesto la parola il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - Quest'ordine del giorno è intitolato: "Centri traumatologici" e fa il paio con due iniziative che sono già state oggetto di discussione: la prima è un'interrogazione a risposta scritta, che poi utilizzerò come riferimento per introdurre l'ordine del giorno, e l'altra è un'interrogazione fatta all'Assessore nel Consiglio... o in quello precedente scorso, che sostanzialmente chiedeva quale fosse lo stato dell'arte rispetto alla situazione descritta nell'interrogazione scritta. Di fatto c'è una deliberazione della Giunta regionale, la 3467 del novembre 2006, che è intitolata: "Aggiornamento delle prestazioni da erogare presso i centri traumatologici della Valle d'Aosta e delle relative tariffe".

L'avvenimento che è cardine di quest'interrogazione scritta è legato al tentativo di dare in gestione ed esternalizzare il servizio del centro traumatologico di Courmayeur, che, in realtà, si è poi arenato perché all'interno in particolare di questa delibera e altre deliberazioni... di fatto non rendevano sostenibile il progetto di mercato. Questa delibera definisce, insieme a un allegato di un'altra, il nomenclatore tariffario delle prestazioni di assistenza specialistica ambulatoriale, ivi compresa la diagnostica strumentale di laboratorio ed effettivamente anche nella risposta all'interrogazione scritta si faceva riferimento alle problematiche legate agli aumenti dei costi dell'inflazione, agli aumenti dei costi energetici e forse anche al fatto che stiamo parlando comunque del 2006 e del 2015, quindi queste tariffazioni non sono ad oggi più aggiornate. Di fatto oggi le disposizioni di legge pongono in capo all'USL la definizione delle modalità organizzative dei centri traumatologici.

Ovvio, sappiamo che i centri traumatologici sono di proprietà degli Enti locali territoriali di riferimento, sul piano si fa solo riferimento - e l'ho citato nella premessa - a quelli che sono stati gli accessi sul 2009, parliamo di 4.081 accessi nei sei centri di Ayas, Cervinia, Courmayeur, Gressoney-Saint-Jean, La Thuile e Pila e di fatto le disposizioni di legge prevedono appunto che la gestione sia diretta da parte degli Enti locali, attuali proprietari degli immobili, previa stipula di un protocollo operativo d'intesa con l'Azienda USL e per la regolamentazione dei rapporti, per la definizione delle caratteristiche e degli obblighi del gestore terzo, e per la collaborazione con le strutture sanitarie aziendali coinvolte nelle specifiche attività in argomento, ovviamente previo rilascio delle autorizzazioni regionali. L'esternalizzazione del servizio su Courmayeur non ha poi avuto seguito proprio perché si fa riferimento alla vetustà di questa deliberazione, in particolare delle tariffe che non sarebbero state sostenibili per un soggetto privato.

L'interrogazione scritta è del marzo 2023, l'iniziativa invece discussa nei Consigli del 7 e 8 giugno scorso: "Stato delle valutazioni sull'obsolescenza delle tariffe dei centri traumatologici"... lo dissi anche in replica all'Assessore, sinceramente nulla era cambiato rispetto alla situazione di prima, anche se l'abilità oratoria dell'Assessore aveva condito quella che era stata la risposta, e lo dico con stima per l'Assessore e non per il fatto che non si sia ancora risolto il problema.

L'ordine del giorno quindi vorrebbe impegnare l'Assessore competente, di concerto con l'Azienda USL e gli Enti locali interessati, a rivedere le deliberazioni oggi vigenti relative alla gestione e all'erogazione delle prestazioni nei centri traumatologici regionali con l'obiettivo di favorirne il pieno funzionamento anche attraverso formule di partenariato pubblico-privato in tempo utile per l'avvio della prossima stagione invernale.

Oggettivamente, lo dicevo già e lo confermo, sul piano dei centri traumatologici se ne parla soltanto come dato statistico, e ho citato il passaggio che è riportato, altro non viene detto... e lo sappiamo che in determinati periodi dell'anno e in particolare nella stagione invernale questi centri sono particolarmente importanti e offrono un servizio in più e ulteriore, in particolare ai turisti, ma sono anche dei punti di prima linea rispetto poi a un eventuale passaggio ospedaliero.

Aggiungo un ulteriore passaggio che ho anche già fatto nella discussione generale: in alcuni casi, vedasi Courmayeur... io la battuta l'ho fatta in discussione generale, forse è lì che ci sarà la casa della comunità a bassa intensità, sì, no, boh... forse, quindi l'impegnativa di quest'ordine del giorno assume ancora più importanza.

Presidente - Risponde l'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Buon lavoro per la giornata. Il piano, come da lei richiamato, non affronta in maniera specifica il tema dei centri traumatologici, che sono invece oggetto della legge regionale sull'organizzazione dell'emergenza, la 4/2008 e, tra l'altro, di numerose delibere sia regionali che aziendali.

L'Assessorato sta valutando le azioni da intraprendere al fine di risolvere le criticità sopravvenute nelle scorse stagioni presso i centri traumatologici, soprattutto causate dalle difficoltà di reperire personale sanitario necessario all'apertura dei centri. A tal proposito sono già stati effettuati degli incontri e sostenute delle interlocuzioni con l'Azienda USL, 3, e sono stati incontrati i sindaci dei comuni, che, di fatto, ospitano i centri traumatologici. Mi permetto solo di fare un appunto per dovere di verbale che, per quanto riguarda Gressoney, il centro traumatologico non è a Saint-Jean ma a La-Trinité. È una cosa sicuramente da correggere però, di fatto, è La-Trinité perché io ho fatto che contattare tutti e due i Sindaci e uno dei due mi ha detto che dovevo parlare solo con l'altro e l'altro mi ha detto che dovevo parlare con lui ed è il Sindaco di Gressoney-La-Trinité.

L'Assessorato, di fatto, è intenzionato quindi a procedere con tutti gli atti necessari e qui si apre un duplice fronte. Il primo è che la situazione, per quanto riguarda i centri traumatologici, ha un problema comune: quello della tariffazione sul quale a breve con l'Azienda USL interverremo con un atto specifico. Il secondo è che probabilmente, anche intervenendo sulla tariffazione, avremo delle richieste di ampliamento dei servizi da rendere sul territorio perché anche in termini di proprietà i centri traumatologici sono diversificati, nel senso che ci sono alcune strutture di proprietà dell'Azienda, altre delle società di impianti a fune. Quindi la situazione, anche in termini di proprietà, è diversificata e, quando parlo di proprietà, parlo anche della situazione infrastrutturale dei centri traumatologici che risulta essere diversificata.

A brevissimo con il collega Bertschy, con cui siamo raccordati su questo tema, proprio per questo motivo incontreremo i sindaci e le società di impianti a fune dei centri traumatologici che in questo momento hanno maggiori criticità, perché, lasciando stare il tema delle tariffe, lasciando stare il tema delle difficoltà, anche intervenendo sulle tariffe, anche allungando le durate delle concessioni legate a trovare dei medici e naturalmente del personale sanitario di tutti i tipi, che decide di andare a lavorare, ripeto, oggi il principale problema sono le tariffe ma non solo. Nei sei centri traumatologici presenti sul territorio valdostano esiste poi un'altra categoria di riferimento parallela alle criticità legate alle tariffe e al reperimento delle professionalità sanitarie in questi centri invece legata a due aspetti. Uno, la situazione strutturale di questi centri: la situazione strutturale del centro di La Thuile, piuttosto che quella del centro di Valtournenche è completamente diversa da quella, ad esempio, di Ayas, di Gressoney-La-Trinité, Pila ha un altro mondo ancora, perché è di fatto di proprietà della società di impianti a fune, ma sicuramente bisogna anche in questo caso, una volta risolte le tematiche di cui sopra, intervenire per priorità. A brevissimo quindi - e questa è stata la prima informazione che abbiamo dato ai sei Sindaci che ho incontrato - partiremo seguendo quest'ordine di priorità, per cui ci sarà un incontro dedicato con i sindaci, il collega Bertschy e le società di impianti a fune di La Thuile, Courmayeur e di Valtournenche, anche perché ci sono alcune richieste da parte delle società di impianti a fune: ad esempio, a La Thuile, per intervenire sul centro traumatologico, ci sono alcune necessità legate, ad esempio, alla "Coppa del Mondo"; sul centro traumatologico di Valtournenche dove a tendere la situazione potrebbe essere ottimale, ma ad oggi è una situazione di estrema difficoltà e sul centro di Courmayeur invece, che ha fatto da testa di ponte, da esperimento sul campo per cercare di risolvere alcuni problemi senza dare esiti. Comunque le necessità sono assolutamente impellenti, ma non vengo a spiegare io a un cuoco cosa succede in cucina tanto per essere chiari.

È pertanto un tema assolutamente attenzionato sul quale stiamo cercando di dare delle risposte. Alcune di queste arriveranno in forma immediata, però, per arrivare a dare una soluzione accettabile, bisogna mettere assieme ingredienti variegati perché non è semplicemente una questione legata alla tariffazione e alla difficoltà del personale che riusciamo a dare risposta immediata a quello che risulta essere sicuramente uno dei biglietti da visita della sanità valdostana visto che accoglie i nostri turisti in primis. Per questo motivo le chiedo di ritirare l'ordine del giorno, altrimenti ci asterremo.

Presidente - Vi sono richieste di intervento? Consigliere Aggravi, a lei la parola.

Aggravi (LEGA VDA) - Faccio solo una precisazione, l'ho detto per l'appunto anche nelle premesse, io ho riportato... e parlo in particolare della questione Gressoney-Saint-Jean, mi sono permesso di togliere quella "s" in fondo, però è quello che c'è scritto sul piano, quindi magari insieme all'appunto del DEA, DERA, magari anche su questo, almeno i refusi se si possono correggere in coordinamento alla fine, dopo l'approvazione, ma solo per un senso di decenza nei confronti della realtà.

Al netto del fatto che cerco di parlare di quello cui conosco, ho citato un caso e ho citato due iniziative che erano state fatte, anche proprio perché le particolarità gestionali di proprietà e di caso per caso nel discorso dei centri traumatologici, come lei diceva, sono variegate.

Ovviamente rilancio un tema che ho detto nel corso della presentazione dell'ordine del giorno in discussione generale proprio perché queste situazioni di proprietà e anche di stato dei locali, come in parte lei giustamente diceva, sono variegate, vorrò capire - e penso che non sono l'unico - come la casa della comunità di bassa intensità, almeno in un caso che conosco, verrà fatta, perché sappiamo benissimo che, in realtà, il primo problema è un problema di spazi, di attrezzature e di come dovrà essere allestita questa struttura che dovrà contenere o conterrà, a meno che non ci sarà un'altra sede, anche il centro traumatologico. Monitoreremo l'andamento di quello che farete e sul discorso dell'astensione, per quello che riguarda i miei ultimi ordini del giorno, la dispenso dal dirmi che chiede di ritirarli e di astenersi perché ormai diciamo che la solfa l'abbiamo capita.

Presidente - Metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 14

Favorevoli: 14

Astenuti: 21 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Minelli, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

L'ordine del giorno seguente è il n. 23, sempre del gruppo Lega. Ha chiesto la parola il consigliere Manfrin, ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Con quest'ordine del giorno affrontiamo un altro dei problemi che abbiamo portato più volte all'interno di quest'aula, è un problema che riguarda appunto la struttura della Casa circondariale di Brissogne ed è un problema che, nonostante le affannose ricerche che abbiamo fatto all'interno di questo documento, non viene menzionato da nessuna parte.

Ovviamente chiunque di voi dovesse prendere questo documento e questo piano alle pagine 87 e 88 si troverà di fronte a un paragrafetto dedicato alla sanità penitenziaria, sanità penitenziaria che può sembrare un qualcosa di banale o di competenza limitata da parte della Regione, ma che invece è particolarmente importante. Partiamo da un presupposto, cioè che proprio grazie alla sanità penitenziaria per la prima volta in quest'aula si è parlato delle cooperative che si occupano di sanità, perché - penso di non sbagliarmi - proprio per supplire alle mancanze della sanità penitenziaria, per la prima volta si è fatto ricorso a una cooperativa che lavorava in carcere e che lavora tuttora, fatta eccezione per alcune lodevoli eccezioni, diciamo che non ha brillato né per qualità del servizio offerto, né per la qualità del personale che ha ovviamente fornito. Lo dico con cognizione di causa tant'è vero che quel personale ha continuato a cambiare, a turnare e a girare continuamente e, da quello che poi abbiamo potuto apprendere, diciamo che anche chi frequenta il carcere, e non parlo dei gentili ospiti ma parlo di chi ci lavora, non è particolarmente soddisfatto.

Le disposizioni che riguardano il carcere e la sua sanità sono per competenza della Regione Autonoma Valle d'Aosta e su questo c'è un protocollo d'intesa, protocollo che noi abbiamo sollecitato fin da quando siamo entrati all'interno di questo Consiglio perché era scaduto da diversi anni, protocollo che finalmente, dopo varie insistenze e vari solleciti, è stato poi aggiornato con alcune novità; per esempio, si è cancellato l'inverecondo impegno che si era fatto di versare due volte l'anno o tre forse... prima di Pasqua, prima di Natale e prima di Ferragosto dei soldini ai detenuti, detenuti definiti "poveri", qualcuno penso lo sappia e qualcun altro no che i detenuti possono avere un conto corrente e disporne. Questo conto corrente viene utilizzato per comprare le sigarette e comprare materiali di consumo alcoolico, chiamiamolo così, o materiale da utilizzare per produrre materiale alcoolico per stordirsi. Cosa succede? Viene dato a questi detenuti che si fingono poveri perché svuotano il conto corrente giusto prima del pagamento della provvidenza, così si chiamava, per poter risultare con il conto corrente a zero e avere questo versamento. In aula nel bilancio del 2019-2020 avevamo presentato un emendamento che cancellava questo tipo di provvidenze, ma l'allora Governo regionale si oppose dicendo che eravamo i soliti populisti, tranne poi recepire la nostra indicazione e cancellare effettivamente questa provvidenza all'interno del protocollo d'intesa trasformandola in un sostegno economico per chi, una volta uscito dal carcere, se vuole tornare a casa, perché la maggior parte dei detenuti che sono ospiti nella nostra struttura non è residente in Valle d'Aosta.

Sulla mancata residenza in Valle d'Aosta dei detenuti però c'è un buco all'interno del protocollo della convenzione tra il Ministero della Giustizia e Regione Valle d'Aosta che i più attenti lettori della cronaca avranno immediatamente rilevato, ovvero da quando si è deciso di chiudere gli ospedali psichiatrici giudiziari, tutti i detenuti, compresi quelli con problemi psichiatrici, vengono detenuti nelle carceri assieme ai detenuti comuni, quindi senza problemi psichiatrici. Questo ha portato a un aumento di conflittualità ovviamente, perché una persona che ha delle problematiche psichiatriche che è solita ricorrere ad atti di autolesionismo o di aggressione nei confronti degli altri detenuti o addirittura del personale di Polizia ha bisogno sicuramente di un'assistenza differente. Nelle altre carceri che cosa succede? Succede che sostanzialmente si utilizza il carcere di Aosta come uno sfogatoio, quindi quando ci sono troppi detenuti, si prendono e si spostano verso il carcere di Aosta. Il carcere di Aosta non ha gli strumenti per dire di no all'arrivo di questi nuovi detenuti perché ha un direttore che non è fisso, e questo lo è da diverso tempo. Nonostante noi abbiamo chiesto e abbiamo fatto approvare in questo Consiglio una mozione che chiedeva di bandire un concorso per un direttore valdostano, quindi bandirlo a livello regionale, c'era la possibilità, l'avevamo anche evidenziata, era stato approvato, di quello non si è fatto niente. Un direttore stabile potrebbe rifiutarsi e fare una selezione rispetto ai detenuti che arrivano ma tant'è. Che cosa succede quindi? Che quando un carcere manda e si libera di alcuni detenuti, non si libera dei migliori e per migliori intendiamo quelli che non danno problemi, ma si libera degli elementi più problematici, questi elementi problematici sono quelli che arrivano ad Aosta e tendenzialmente gli elementi problematici sono quelli che hanno problemi psichiatrici, quindi persone che aggrediscono sé stessi e il personale di Polizia. In tutto questo, come avrete immagino avuto modo di comprendere e di rilevare, gli agenti di Polizia penitenziaria sono stati oggetto di diverse aggressioni all'interno del carcere di Brissogne e questo è un grave problema. Come sapete, peraltro, il Corpo della Polizia penitenziaria è quello maggiormente soggetto a purtroppo suicidi perché vive ovviamente le stesse difficoltà delle persone che in carcere sono rinchiuse, quindi vive e lavora a costante contatto con i detenuti ed evidentemente non è quello un ambiente facile.

Da tempo quindi - e penso anche qui fin da quando siamo arrivati all'interno di questo Consiglio - chiediamo che la nostra Regione metta a disposizione un servizio di sostegno psicologico per chi lavora all'interno del carcere, quindi sia per la parte di Polizia penitenziaria, per gli operatori di Polizia, sia per la parte del personale amministrativo che vive evidentemente le stesse criticità. Dall'altra parte il sopravvenire di questa popolazione carceraria che presenta un'altissima percentuale... io non vorrei dirlo ma lei penso, Assessore, saprà, così come il presidente Testolin, anche in relazione degli accordi e di quello che abbiamo sempre stimolato, ovvero l'imposizione del lavoro ai detenuti, che c'è una bassissima percentuale di detenuti che può lavorare perché c'è una buona percentuale, una buona presenza di collaboratori di giustizia, che, per ovvi motivi, non possono uscire dal carcere, dall'altra parte c'è un'altissima percentuale di persone che fuori dal carcere non possono uscire proprio perché hanno dei problemi psichiatrici.

A fronte di questo, nelle altre carceri accade che gli vengono forniti dei farmaci per stordirli e, affinché non si abbiano problemi, nel carcere di Brissogne si adotta una politica diversa, ovvero quella di fornire, per esempio, il metadone soltanto ai tossicodipendenti che stanno attraversando un percorso di disintossicazione, ma non c'è chiaramente questa fornitura di farmaci: ecco perché quindi, per venire all'impegnativa dell'ordine del giorno, con quest'impegno chiediamo di fare qualcosa che all'interno della convenzione non è previsto, ma che è assolutamente necessario sia per il personale di Polizia, sia ovviamente per i detenuti, ovvero istituire e attivare all'interno della Casa circondariale un servizio di assistenza psicologica per gli agenti di Polizia penitenziaria che lì operano al fine di migliorare le condizioni di lavoro del personale e attivare all'interno della Casa circondariale di Brissogne un servizio di assistenza psichiatrica per i detenuti con diagnosi di quella fattispecie o che presentino comportamenti a rischio per sé stessi e per il personale in servizio nella struttura.

Presidente - Risponde l'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Ovviamente, come richiamato, non starò a darle l'esito finale della mia risposta ma sicuramente questo è un tema fortemente attenzionato in questo Consiglio. La presentazione del suo ordine del giorno non è null'altro che la riconferma dell'attenzione che in primis lei nel corso di questi anni ha portato su questo tema. Va però indicato che il tema della sanità penitenziaria nel piano è lambito nella macroarea 2: infatti, come evidenzia il piano, tale settore dell'assistenza è disciplinato in particolare da specifico protocollo d'intesa tra il Ministero della giustizia, la Regione Autonoma Valle d'Aosta, con la delibera di Giunta regionale 1850/2015. Il protocollo d'intesa tra il Ministero della giustizia e la Regione Autonoma Valle d'Aosta, sottoscritto nella sua versione aggiornata nel maggio del 2022, all'articolo 2 detta, di fatto, specifiche disposizioni concernenti l'assistenza sanitaria e socio-riabilitativa presso la Casa circondariale. Precisamente il protocollo sancisce la tutela della salute dei soggetti in esecuzione penale nel rispetto del principio fondamentale della parità di trattamento in tema di assistenza sanitaria dei cittadini liberi e degli individui detenuti e internati. Con riferimento in particolare all'assistenza psichiatrica, il protocollo prevede che siano garantiti interventi specifici.

I temi invece relativi all'assistenza sanitaria presso la Casa circondariale sono, tra l'altro, argomento di valutazione e confronto nell'ambito della Commissione paritetica prevista dal protocollo medesimo tra il Direttore del carcere, il Direttore sanitario, il rappresentante dell'Ufficio detenuti e l'Assessorato sanità, salute e politiche sociali, dove, di fatto, è prevista anche un'assistenza psicologica per gli agenti della Polizia penitenziaria all'interno della struttura. Abbiamo anche fatto riconfermare, mentre lei presentava, sentendo direttamente l'Azienda, la dottoressa Tumiati, che ci ha dato questo tipo di risposta, ma sicuramente, se c'è qualcosa da migliorare, da parte loro c'è l'assoluta disponibilità e la dottoressa in particolar modo è particolarmente attenta sul tema.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Restano, ne ha facoltà.

Restano (GM) - Non vorrei sottrarre l'argomento che fino ad oggi forse è stato di esclusiva competenza del collega Manfrin, però mi permetto di inserirmi nella discussione perché, come è stato detto, vi è una delibera che regolamenta i rapporti tra l'Amministrazione regionale e il Ministero di grazia e giustizia da cui dipendono le carceri e proprio in occasione di questo dibattito mi permetto di portare una suggestione.

Per quanto riguarda la rieducazione dei detenuti che è specificamente normata, negli ultimi trent'anni è cambiato anche l'approccio verso questo tipo di attività, ma soprattutto la società ha modificato un punto di vista, si sono fatte tante cose dal 1975 quando è stata approvata la legge di riforma penitenziaria, la 354, e direi che la nostra Regione nel tempo si è adeguata, anche supportando il Ministero.

Servono gli psicologi, servono gli psichiatri, abbiamo una dottoressa del nostro servizio sanitario che si occupa della medicina penitenziaria, non ho sentito citare gli educatori e gli assistenti penitenziari. È una figura sanitaria, vi è un'Università che li forma in maniera specifica e chi ha avuto modo di informarsi sull'attività del carcere avrà senz'altro notato la mancanza di questo tipo di operatori. Credo che ad oggi operi un solo educatore se non mi sbaglio, quindi a forte rischio di burnout e penso che necessiti proprio in questo caso di un aiuto. Sappiamo tutti l'importanza che ha questa figura sanitaria, quindi auspico che l'Assessore prenda, come ci ha insegnato il Presidente, buona nota o attenzioni l'argomento, modifichi questa delibera e possa supportare il Ministero di grazia e giustizia, come già si fa per il Palazzo di giustizia, con del personale regionale distaccato presso la Casa penitenziaria.

Presidente - La parola al consigliere Baccega.

Baccega (FI) - Noi siamo fortemente convinti che quest'ordine del giorno debba essere votato perché gli impegni ad attivare all'interno della Casa circondariale un servizio di assistenza psicologica per gli agenti di Polizia penitenziaria che operano al fine di migliorare le condizioni di lavoro del personale addetto sono quanto mai attuali, perché giusto l'anno scorso abbiamo fatto, come gruppo, una visita, insieme ai colleghi della Lega, e abbiamo avuto la testimonianza che c'è questa forte esigenza.

Abbiamo vissuto dei percorsi complicati e difficili in passato che, in qualche modo, si era riusciti a risolvere, e qui mi piace ricordare il lavoro svolto dal dottor Paolo Micali, purtroppo defunto, che fungeva da medico e da psicologo, faceva parte del Dipartimento di salute mentale, e aveva dato un nuovo volto al rapporto tra Azienda USL e il Carcere circondariale.

C'è poi quell'azione di volontariato all'interno del carcere, che è un'azione sicuramente significativa ma è fondamentale ritornare a un servizio di assistenza psichiatrica per i detenuti piuttosto significativa e importante. Sappiamo quanto è difficile reperire degli psichiatri ma se cominciamo già, anche attraverso dei rapporti con il personale di psicologia, qualche risposta si comincerà ad avere.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Manfrin, ne ha facoltà.

Manfrin (LEGA VDA) - Vede, Assessore, io vorrei un attimo uscire da questo simpatico gioco delle parti che si è creato per chiederle: ma davvero lei ritiene che anche sulle cose su cui è d'accordo proseguirà l'atteggiamento suo, ovviamente su mandato della sua maggioranza, nel dire che "Qualsiasi cosa proponiamo, la stiamo già facendo, l'abbiamo già fatta, la faremo e quindi ci asteniamo"? Perché sinceramente, secondo me, non ne esce bene, non ne esce bene lei e penso non ne esca bene neanche il nostro impegno verso la comunità. Io quindi le chiederei davvero, Assessore, di riflettere quando fornisce le sue risposte. Io non credo che queste iniziative che presentiamo meritino una risposta stereotipata, non nella sua illustrazione che invece ha centrato rispetto al punto, ma sul fatto che, a prescindere da quello che viene detto e a prescindere dal valore e dalla condivisione dell'iniziativa, tutto meriti l'astensione. Credo che sia un atteggiamento davvero politicamente di poca attenzione e soprattutto che rischia poi di squalificare le azioni future, da chiunque vengano messe in campo, perché questo dire: "Mi astengo a prescindere" sinceramente è abbastanza incomprensibile.

Lei ci ha detto che il servizio viene fornito, io le posso dire, e recepisco la sua disponibilità e le segnalerò puntualmente la necessità, che però non è così. Se lei ritiene che un appuntamento di due ore alla settimana sia sufficiente per qualche centinaio di agenti e personale amministrativo all'interno della struttura, probabilmente siamo un po' fuori strada, così come io ritengo che, come hanno evidenziato anche i colleghi che sono intervenuti prima di me, avere un costante monitoraggio e soprattutto rilevare le persone che effettivamente presentano questo tipo di problematiche e rilevare anche quali sono i percorsi che queste debbano seguire, sia quelle che già hanno avuto diagnosi, sia quelle che ancora non l'hanno avuta ma mostrano dei tratti di criticità, di pericolosità, sia una strada da perseguire. Penso che la risposta che mira a dire: "No, va beh, ma lo stiamo già facendo, lo faremo, diremo, valuteremo" sia veramente riduttiva rispetto ai problemi. Se questa è la strada che avete intrapreso, noi non la comprendiamo, ne prendiamo atto, però ne prenderanno atto anche i Valdostani qua al di fuori di quest'aula.

Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Non ne vedo. Metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 24, sempre della Lega. Ha chiesto la parola il consigliere Ganis.

Ganis (LEGA VDA) - Quest'ordine del giorno, che ha come oggetto la prevenzione e il contrasto al consumo e abuso di alcool tra i giovani, riprende una nostra interpellanza discussa in Consiglio regionale in data 7 ottobre 2021 avente come oggetto: "Iniziative incisive atte ad arginare in maniera efficace l'assunzione smodata di alcool fra i giovani". Già allora il sottoscritto e il collega Perron mettevamo in evidenza che il consumo di alcool tra i giovani, in particolar modo tra gli adolescenti, è diventato una vera emergenza sociale, tant'è che le politiche di prevenzione italiane riguardanti il consumo di alcool valutate dall'OMS sono carenti e poco sufficienti. Quello che preoccupa maggiormente è che il problema dell'abuso di alcool tra i giovani sta diventando un problema serio per il quale è imperativo fare qualcosa. Lo dicono i dati Istat 2022 sul consumo in Italia. Nel 2020 circa il 50% dei ragazzi e il 44% delle ragazze di età compresa tra 11 e 25 anni - lo ha ricordato anche la collega Foudraz ieri - ha consumato almeno una bevanda alcolica nel corso dell'anno.

Altro dato allarmante è il fenomeno più diffuso tra i giovani del quale è noto negli ultimi anni, l'effetto sulla salute, il binge drinking, letteralmente "abbuffata di alcolici" con rischio altissimo di intossicazione alcolica acuta e, nei casi più gravi, può condurre al coma etilico e alla morte. La pratica è molto pericolosa, non solo per la quantità eccessiva di alcolici assunta, ma anche per la modalità di ingestione in termini temporali che amplifica l'impatto negativo dell'alcool sulla salute. Per l'OMS il binge drinking è da anni uno dei rischi per la salute mondiale, in particolare tra i giovanissimi, il fenomeno sembra infatti in relazione strettissima con lo stile di vita degli adolescenti; la possibilità di bere solo fuori casa e spesso limitatamente durante il fine settimana rende i minori la fascia di età più esposta al bere. Le conseguenze possono essere devastanti, di natura fisica, in quanto l'alcool non risparmia nessun organo e, nel caso del bere, il pericolo maggiore è l'intossicazione alcolica fino ad arrivare al coma; di tipo sociale, provocando alterazioni di comportamento, anche lo stile di vita si modifica. Riguardo alle conseguenze, l'alcool può influenzare l'umore e la memoria, può portare ad adottare maggiori comportamenti antisociali, aggressivi e violenti e tentativi di suicidio.

Vorrei anche sottolineare che in fase evolutiva tanto delicata la pandemia ha avuto un ruolo fondamentale circa l'incremento dell'uso di alcool, l'isolamento, l'essersi ritrovati in condizioni di sviluppo anomalo, nonché il cambiamento delle abitudini hanno stravolto spazi e tempi. Sicuramente sono tanti i fattori personali che possono indurre un'abitudine a bere attraverso processi di imitazione, purtroppo nei giovani vi è una prassi dell'uso di alcool, esattamente come per l'uso di cannabis, praticamente ormai socialmente accettate. Si beve per noia, per ribellione, perché piace la sensazione, perlopiù si beve per rafforzare emozioni, per ridurre o evitare quelle negative, conformarsi al gruppo dei pari, per far fronte ai problemi, per allontanare gli affetti dolorosi. A nostro avviso, si dovrebbe promuovere maggiormente una cultura per prevenire il contrasto del consumo dell'alcool cominciando dalle famiglie e a livello scolastico, incentivando programmi di promozione sulla salute, di prevenzione, bisognerebbe aumentare l'attenzione pubblica sul fenomeno, patrocinare programmi scolastici di riconoscimento precoce all'abuso di alcool. È necessario quindi, a nostro avviso, sdoganare i falsi miti e l'ignoranza che ruota intorno alla sostanza, nonché rendere noti i rischi fisici a cui si va incontro con un uso smodato di una droga, anche se dai più non viene considerata tale e proprio per questo motivo ne sottovalutano le conseguenze. Per questi motivi l'OMS sollecita l'organizzazione di momenti formativi e informativi per favorire la consapevolezza dei rischi che coinvolgono gli alunni fino alle scuole primarie, negli anni delle secondarie di primo e secondo grado con modalità adeguate alle diverse fasi evolutive.

In base a queste considerazioni, si impegna il Governo regionale e l'Assessore alla sanità, salute e politiche sociali, in collaborazione con l'Azienda USL e il SERD, a incrementare il numero di progetti di prevenzione e di contrasto al consumo di alcool tra i giovani nell'ambito dell'offerta educativa degli alunni delle scuole di ogni ordine e grado della nostra Regione per l'anno scolastico 2023-2024.

Presidente - Risponde l'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Il piano fa riferimento all'abuso di alcool nella macroarea 1 relativa alla prevenzione. L'Assessorato, tra l'altro, in collaborazione con l'Azienda USL, ha già avviato attività di prevenzione rivolta al consumo e abuso di alcool tra i giovani sia nell'ambito delle azioni del Piano regionale della prevenzione, sia attraverso un progetto specifico a valere su fondi ministeriali attivato in partenariato con la Regione Veneto e denominato appunto binge drinking. Tale progetto ha due macrobiettivi, cioè lo studio di una nuova presa in carico di prevenzione secondaria, in particolare per giovani e giovanissimi, come da lei richiamato e come richiamato anche dall'ordine del giorno della collega Foudraz di ieri, dagli 11 anni in su. Tra l'altro, in tal senso, è prevista una campagna di sensibilizzazione rivolta a tutta la popolazione. Il tema dell'abuso di alcool, in particolar modo in Valle d'Aosta, visti gli indicatori di contesto e l'aggiornamento breve inserito nel piano sugli indicatori di contesto, è un tema fortemente attenzionato da sempre in Regione sul quale bisogna sicuramente fare un'azione.

Mi permetto a tal proposito di rilevare tutte le iniziative che vengono poste in essere da sempre, ma anche un particolare cambiamento che sta avvenendo nella socialità valdostana all'interno delle piccole comunità: la permanenza stabile, senza mai spostarsi e senza di fatto avere la possibilità di frequentare anche altre comunità. Quando eravamo più giovani, avevamo la possibilità ogni tanto di muoverci, di spostarci. Ultimamente, per tutta una serie di fenomeni sociali che si sono venuti a creare, abbiamo bisogno, prima ancora che del pubblico, di ritornare ad avere la capacità a livello comunitario di guardarci negli occhi e di cercare di partire da lì per superare questo genere di difficoltà, perché questo genere di difficoltà in primis si superano partendo dal presupposto che si prenda atto che quella non è la maniera normale nella quale si deve comunicare e si deve stare assieme, ma al massimo un di più che ha fini conviviali e non di sballo.

Presidente - La parola al consigliere Ganis.

Ganis (LEGA VDA) - Grazie Assessore per la non risposta, cioè io le ho chiesto altre cose: le avevo chiesto nell'impegnativa di incrementare il numero di progetti di prevenzione al contrasto e consumo di alcool tra i giovani e lei non mi ha risposto, anche perché io ho il catalogo dell'offerta educativa sottomano e, come ho già più volte evidenziato, a nostro avviso, i progetti sono veramente pochi. Io li ho contati, sono tre progetti inseriti nell'offerta educativa destinata agli alunni. Altri invece sono stati nemmeno considerati. Ho sentito parlare anche di un'applicazione "Jungle" dove sono andato a controllare, le visualizzazioni sopra sono veramente poche e non c'è interazione tra i giovani. Io ricordo che la famiglia ha il compito di educare i figli ma poi c'è la scuola che può intervenire e deve intervenire a sostegno dei nostri giovani attraverso la prevenzione, perché è proprio attraverso l'esperienza scolastica che si riescono a influenzare comportamenti di salute corretti a stili di vita. La famiglia ha un ruolo importante ma la scuola può rappresentare veramente l'arma vincente per vincere questa partita importante.

Presidente - La parola al consigliere Restano.

Restano (GM) - Brevemente solo per portare la testimonianza, da operatore della sanità ho partecipato negli anni a delle campagne di prevenzione portate avanti dalla USL credo in collaborazione con l'Amministrazione regionale, se vi ricordate, c'era un furgoncino che girava la Valle d'Aosta in tutte le feste per sensibilizzare i ragazzi a un consumo moderato di alcool quanto meno. Anche le associazioni hanno lavorato in tal senso, però credo che i risultati siano stati scarsi malgrado la buona volontà e la professionalità di chi ha lavorato.

Anziché guardare, giustamente come ha fatto l'Assessore e come ha fatto lei, collega, il capitolo della prevenzione, io mi sono un pochino letto gli allegati e preoccupano quando si parla di stili di vita e di prevenzione, soprattutto per quanto riguarda gli indicatori del consumo di alcool. Sostanzialmente viene esplicitamente testimoniato che siamo una Regione dove si consuma molto alcool.

Come tutti gli Italiani, soprattutto quelli che seguono il calcio, faccio bene la diagnosi e non conosco la cura, lo devo dire, però ritengo che quanto da lei proposto e confermato dall'Assessore sia un percorso giusto ma per esperienza forse non è più sufficiente. Non so cosa si debba fare, ma bisogna approfondire il tema, perché i dati qua sono preoccupanti e se giriamo la pagina, dopo ci sono le malattie croniche e le malattie croniche derivano anche da stili di vita non corretti, poi avremo modo di parlare di questo tema. Molte volte i dati ci dicono che il 49,3% della popolazione valdostana ha più malattie croniche ma si sente in buona salute. Forse è proprio il caso che lei ha richiamato, quindi bene facciamo ad attenzionare il tema, però dobbiamo forse creare una équipe specifica per approfondire e cercare veramente dei nuovi progetti.

Presidente - Consigliere Perron, mi scusi ma è già intervenuto Ganis.

Perron (LEGA VDA) - Se mi lascia trenta secondi, starò in silenzio per le prossime sei ore.

Presidente - Un minuto.

Perron (LEGA VDA) - Soltanto per dare uno spunto molto poco burocratico all'Assessore: anni fa lessi su questa questione un grande esperto di marketing americano che tirava fuori un concetto molto semplice: finché le persone e i giovani crederanno che ubriacarsi e drogarsi è da fighi, da vincenti, non estirperemo mai questa cosa. L'unico messaggio che potrebbe essere passato, uno solo, è che abusare di alcool e utilizzare le droghe è da perdenti, si perde la lucidità, si perde la salute, si perdono le famiglie, si perdono gli amici, si perde la vita, da perdenti. Questo probabilmente è l'unico messaggio che potrebbe essere passato efficace dalle scuole in su.

Presidente - Metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Passiamo al seguente, ordine del giorno n. 25, sempre della Lega. Ha chiesto la parola il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - L'ordine del giorno è intitolato: "Progetto per favorire il recruitment e la riduzione del turnover del personale dipendente dell'Azienda USL. Novità". Il titolo non l'abbiamo inventato noi, il titolo è quello di una bozza di progetto che è stata presentata e trattata nel corso di un'audizione in V Commissione del novembre 2021 che nasceva da un'iniziativa presentata dal collega Baccega, iniziativa per incrementare l'attrattività in ambito sanitario che era stata discussa nell'ottobre 2021. In quella sede e in quella discussione giustamente il collega Baccega poneva una domanda, tra le varie domande dell'interrogazione, che era questa: quali iniziative si stanno mettendo in campo per rendere più attrattivo venire a lavorare in ambito sanitario in Valle d'Aosta, soprattutto per medici e infermieri? Nella risposta l'allora assessore Barmasse confermava che c'erano iniziative che si stavano mettendo in campo per rendere più attrattivo il venire a lavorare in ambito sanitario in Valle d'Aosta soprattutto per medici e infermieri, diceva che sono molteplici, tra le iniziative più rilevanti si faceva riferimento poi a una serie di attività che si stavano facendo e poi sostanzialmente la cosa si portò, per avere un maggior dettaglio, in Commissione.

Il progetto che ci è stato consegnato era una bozza datata 25 ottobre 2021, era un progetto, seppur un documento sintetico, molto corposo e molto anche impegnativo per l'Azienda USL, infatti c'erano tutta una serie di azioni collegate in particolare a cinque ambiti di azione: il miglioramento economico di carriera, il sostegno logistico, la qualificazione professionale, il miglioramento del clima interno e lo sviluppo di capacità di recruitment interna all'Azienda USL. Spesso si semplifica e si parla soltanto del primo punto, quindi soltanto del miglioramento economico ed eventualmente di carriera, in realtà come anche all'interno del piano nelle sezioni dedicate, ma così come anche nel corso delle audizioni fatte, così come anche nel corso di questa stessa audizione che è precedente a tutta la sfilza di audizioni che sono poi state fatte sulla base del piano della salute... si pone anche l'accento su ulteriori elementi di attrattività, banalmente non è soltanto una questione di soldi, infatti all'interno degli ambiti di azione si parlava, ad esempio, nella parte del sostegno logistico della ricerca di soluzioni abitative a prezzi calmierati, una parte era relativa al welfare aziendale, ad esempio, si parlava dello sviluppo di asili nido aziendali e di altre iniziative di welfare, un'altra parte era il discorso della qualificazione, un altro ambito di azione, la diffusione di convenzioni con le Università. Mi ricordo che nel corso dell'audizione c'era stata tutta una parte dedicata a questo passaggio, se non erro, l'ha anche detto nel suo intervento lo stesso ex Assessore; all'epoca nel corso dell'audizione si parlò molto di questo con il Direttore generale dell'Azienda USL, si parlava della rete dei centri di eccellenza, dello sviluppo di accordi con centri di eccellenza universitari e non per la gestione dei casi non trattabili, ad esempio, ad Aosta, prevedendo il ruolo dei nostri professionisti nella gestione di tali pazienti, anche perché un altro elemento non banale, sempre legato ai numeri, perché poi sono questi che comandano, è anche il fatto del numero di casistiche, di esperienze, erano tutti temi che si sono portati avanti.

La formazione di eccellenza, la formazione di base sappiamo che c'è anche un problema di base, è stato detto un po' da tutti sul fatto che medici e infermieri non si possono fabbricare in tempi rapidi, ci sono ovviamente le logiche umane e i tempi che devono essere messi in campo per...

Si è anche parlato della possibilità di sviluppare modelli innovativi, gli infermieri di comunità, primary nursing, presa in carico di cronicità, tutta una serie di ambiti.

Molto importante - e spesso anche il collega Sammaritani si è occupato di quest'aspetto - è il clima interno, comunque sia il servizio sanitario, l'Azienda USL è un'azienda, il clima interno è fondamentale, quindi erano in corso di valutazione e di definizione la valutazione del clima interno, la progettazione di interventi migliorativi, gli interventi conseguenti appunto a queste valutazioni come anche criteri di selezione del personale con funzioni di coordinamento e direzione. Poi c'era una parte finale che riguardava invece l'evoluzione dell'Ufficio del recruitment. Questo era un progetto dell'ottobre 2021. A seguito di quello è arrivato poi il piano, nel piano abbiamo letto quello che è stato rappresentato, nel corso delle audizioni si è potuto avere un riscontro da parte degli ordini professionali e delle rappresentanze sindacali di quelle che erano, se vogliamo, anche delle conferme rispetto alla necessità di tutta una serie di queste azioni. A fronte di questo poi non abbiamo più saputo nulla, quindi l'obiettivo era... e guardo di nuovo senza speranza però il Presidente della V Commissione, che nel suo silenzio sta forse seguendo il dibattito, a cui chiediamo... quindi l'impegno è tangente per lei, Assessore, di organizzare un'audizione con i vertici dell'Azienda USL finalizzata a ottenere aggiornamenti e stato dell'arte in merito alla definizione e relativa attivazione del già citato progetto per favorire il recruitment e la riduzione del turnover del personale dipendente dell'Azienda USL, che, ripeto, era qualcosa che oggettivamente, quando fu presentato, dava, almeno per quello che mi riguarda, ben contezza e organizzava molto bene nei cinque ambiti di azione delle misure che potevano essere sicuramente utili e integrative, se non fondamentali, rispetto al discorso che spesso si fa soltanto dei miglioramenti economici e di carriera, anche perché ricordiamo che prima di tutto, come in altri settori, chi lavora nel servizio sanitario è umano e spesso ha famiglia.

Presidente - Assessore Marzi, a lei la parola.

Marzi (SA) - Come da lei richiamato, a seguito delle ripetute sollecitazioni dell'Assessorato, come emerge leggendo la macroarea 5 del piano, da tempo è attenzionata la problematica della carenza di personale sanitario dell'Azienda USL della Valle d'Aosta che ha, tra l'altro, recentemente messo in piedi il progetto di recruitment sul quale lei chiede un aggiornamento in Commissione, i cui contenuti sono accessibili naturalmente sul sito. Questo progetto è finalizzato ad attrarre nuovi professionisti e a trattenere gli operatori già in servizio perché, come richiamato ieri dal collega Restano rispetto all'analisi tra mobilità attiva e mobilità passiva, sì è molto importante occuparsi dei nuovi arrivi ed essere attrattivi, ma spesso si risulta attrattivi cominciando dall'interno, quindi cercando di non perdere risorse umane: se si riesce a trattenere i propri è già un'ottima azione di recruitment in tal senso.

Le attività previste sono di varia natura e tutte queste attività si svolgono in collaborazione con il Comitato unico di garanzia, che, tra le sue azioni, annovera anche il benessere aziendale. Tra le altre cose mi permetto di dire che la nostra risposta rispetto all'attività di recruitment ovviamente, oltre al piano stesso di recruitment, prevede anche la qualificazione professionale, il clima interno - le faccio lezioni logistiche - e il welfare aziendale. Tutto questo, tra l'altro, è stato oggetto di tutta una serie di incontri che sono stati richiesti e quindi, di fatto, i primi risultati si vedono dal numero dei soggetti che si stanno presentando ai concorsi interni: dagli infermieri dove siamo passati dai 61 nel 2021 ai 141 attuali, dai pneumologi che sono 11 i candidati nel 2023 ed erano solo 4 nel 2021, oltre a tutto quanto il resto.

Mi ripeto semplicemente perché dà un senso logico a quello che le dico, o almeno provo a dare un senso logico a quello che le dico, pur chiedendole di ritirare l'iniziativa perché altrimenti ci asterremo. Le dico in maniera molto chiara che, rispetto al discorso che abbiamo fatto ieri sui POA e al discorso che è stato evidenziato su un altro tema, è assolutamente opportuno, e verrà fatto nei prossimi mesi, che si faccia un passaggio in Commissione per trattare questo tema in maniera più ampia.

Quello di cui però ci stiamo rendendo conto, ed è stato anche oggetto di una serie di confronti che ci sono a livello nazionale e a livello regionale su questo tema, non ultima le iniziative sindacali che sono state poste in essere la settimana scorsa rispetto all'assalto al sistema sanitario nazionale, quello che si sta chiaramente evidenziando è che risulta essere molto attrattivo il rapporto di rete: è il rapporto 1 a 1 che un'azienda, soprattutto quando è lontana dai poli universitari, può porre in essere.

Sicuramente pertanto quello che, oltre a tutte le azioni istituzionali che si stanno mettendo in campo e che cominciano a dare dei risultati, può aiutare da questo punto di vista sono le azioni che tutti noi stiamo cercando di fare per trattenere e "motivare" prima di tutto noi stessi, perché siamo un biglietto da visita della sanità regionale come Consiglio e poi anche gli operatori che a tutti i livelli operano in ambito sanitario, socio-sanitario e socio-assistenziale, mi permetto di dire anche socio-educativo, per fare in modo che si resti e si concepisca come un'opportunità lavorare in tal senso nella propria terra.

Secondo aspetto: per essere più attrattivi nei confronti degli altri, tutto ciò che è partito da lontano, ha citato lei il collega Baccega ma anche gli Assessori precedenti, e che di fatto viene messo in piedi da un punto di vista istituzionale, sta cominciando a dare dei risultati. Ma in parallelo, rispetto a questo, quello che dà dei risultati è il fatto di dare una buona immagine della sanità valdostana perché non è vero che fa tutto schifo, anzi, per merito di tutti quelli che ci hanno lavorato prima, di quelli che ci stanno lavorando adesso, di quelli che ci lavoreranno dopo la sanità valdostana è un fiore all'occhiello di questo territorio e della sanità nazionale, ma tutto questo passa attraverso vari canali.

Nel momento in cui con l'autunno alcune delle azioni di recruitment che sono state poste in essere arriveranno ad avere un risultato è sicuramente opportuno il fatto di incontrarci in V Commissione e sono sicuro che il Presidente della V sarà il primo a promuovere in tal senso un'azione di questo tipo.

Presidente - Si è prenotato il consigliere Baccega per intervenire, ne ha facoltà.

Baccega (FI) - Direi che l'intervento dell'Assessore ci fa quasi capire che quest'ordine del giorno può essere votato tranquillamente da tutto il Consiglio regionale mi pare. Dal 2021effettivamente ad oggi qualche passo avanti si è fatto, l'azione di recruitment ha avuto un suo percorso, si è superato quello che, dal nostro punto di vista, non era un problema ma per molti lo era: l'esame di francese, si sono predisposti una serie di concorsi, molti di questi - parlo degli infermieri - hanno in qualche modo stabilizzato infermieri che già operavano all'interno dell'Azienda e che in qualche modo avevano dei contratti di somministrazione, adesso sono stati in qualche modo stabilizzati e assunti dall'Azienda USL. Non tutti i concorsi funzionano, perché sappiamo che alcune specialità hanno delle oggettive difficoltà a livello nazionale, quindi si deve andare a recuperare il personale attraverso le cooperative, ma quello che è venuto fuori con chiarezza nell'ultimo mese e in quel confronto sanitario che c'è stato alla BBC è stata la pesante conflittualità che c'è all'interno dell'Azienda USL e soprattutto dell'Ospedale, ma anche sul territorio, che determina una certa difficoltà anche di coloro che eventualmente potrebbero venire dal vicino Piemonte e dalla vicina Liguria, perché ormai si è diffuso a livello nord-ovest che all'interno della Valle d'Aosta ci sono questi problemi. Assessore, bisogna fare uno sforzo e andare nella direzione di cercare di fare squadra, di costruire intorno a quelle eccellenze che ci sono dei rapporti seri.

È vero, ci si fa dei nemici, lo so, ci sono passato, a non ascoltare l'altro, l'altro ancora, quello lì che vuole di più, che vale quattro letti in più o cinque letti in più, ci si fa dei nemici ma bisogna essere autorevoli e andare in quella direzione. Questo, secondo me, è lo sforzo maggiore che si deve fare, quindi ben venga un confronto in Commissione dove una volta per tutte riusciamo a dirci tutto quello che ci dobbiamo dire.

Per essere attrattivi, c'è - e ne abbiamo parlato negli ultimi due mesi attraverso atti ispettivi che, come Forza Italia, abbiamo presentato - la questione della ricerca, la ricerca è fondamentale, è importante e non mi pare di aver visto qualcosa che parla della ricerca nel PSBS, ma forse, avendolo letto quattro-cinque volte, me lo sono perso sempre. In realtà su quest'aspetto e in quella direzione si deve fare di più e credo che due o tre pagine di attenzione alla ricerca, alla prospettiva futura che può avere la nostra sanità in Valle d'Aosta può essere interessante.

Concludo - sottolineo ancora cose probabilmente già dette ieri nell'ambito dell'intervento sulla parte generale dell'atto, nell'intervento di carattere generale - con la questione legata appunto alla carriera, adesso c'è stata l'audizione per quanto riguarda la questione dell'atto aziendale, che dovrà andare a definire una serie di aspetti fondamentali che potranno determinare delle crescite di carriera e lì ci si fa sempre dei nemici, su questo non c'è dubbio, però anche lì l'autorevolezza dovrà essere fondamentale e in grado di dare delle risposte serie, perché se si dà un pezzettino a uno, un pezzettino all'altro, un pezzettino all'altro ancora e non si guarda alla qualità e all'efficienza della futura sanità in Valle d'Aosta, si rischia di non dare nessun risultato all'obiettivo fondamentale: il paziente e i cittadini al centro della scena.

Presidente - Consigliere Restano, a lei la parola.

Restano (GM) - Assessore, lei ha richiamato la necessità di fare rete, oggi potrebbe apparire un assalto all'Assessore da parte della minoranza, però deve anche ammettere onestamente che si cerca di fare rete, perché l'obiettivo è quello di far migliorare la sanità e molte volte abbiamo avuto occasione di confrontarci sul tema cercando di lavorare nella stessa direzione, magari partendo da punti diversi, però questo metodo lo possiamo tranquillamente affermare che lo condividiamo. Al di là di quanto è stato detto, ritengo che l'atto aziendale sia un momento importantissimo per definire le opportunità di reclutamento di personale da parte della nostra Azienda e anche per addivenire a contenere l'abbandono che stiamo patendo da parte delle professioni sanitarie. Guardi, sono di questi giorni le richieste di trasferimento di tre tecnici, uno non riusciva a ottenere il trasferimento, si è fatto un concorso e se n'è andato fuori dalla nostra Regione. Questo è quanto noi stiamo vivendo, pur rimettendoci dei soldi e lì entra in ballo il benessere lavorativo.

È certo che quando un operatore sanitario - e sto parlando delle professioni sanitarie - si vede trasferito da un Dipartimento all'altro, consapevole di non averne le competenze in quel momento, soffre e lì, al di là dei rapporti interpersonali, nasce una situazione di disagio che lo porta a voler magari anche prendere in considerazione dei trasferimenti che non farebbe volentieri. Il vecchio atto aziendale, se ben ricordo, non prevedeva il trasferimento tout court da un Dipartimento all'altro, anche all'interno dello stesso Dipartimento non è così facile a volte trasferire un infermiere. Mi immagino un infermiere che lavora nella Rianimazione e da un giorno all'altro andare al 118 o in Pronto, non è immediatamente operativo e questo - cito solo in termini di esempio - però so che è oggetto di tantissime lamentele, però quando si parla di benessere lavorativo, pur condividendo in parte quello che ha detto il collega che mi ha preceduto, bisogna fare delle scelte ed è per quello che mi sono permesso di chiederle durante delle interpellanze, così come avviene in altre Regioni, di fornire delle linee di indirizzo per la redazione dell'atto aziendale. Ahimè, purtroppo, durante l'audizione del Direttore generale ho appreso che non c'è alcuna linea di indirizzo, o perlomeno si ritengono linee di indirizzo la famosa delibera che va a stabilire il numero di caselline, cioè quante strutture complesse e quante strutture semplici la nostra azienda può avere. Personalmente ritengo che le linee di indirizzo siano altra cosa, che siano quell'assunzione di responsabilità chiesta alla politica per poter indicare quali sono gli obiettivi e i percorsi da fare all'Azienda sanitaria per arrivare ad avere una sanità migliore di quella che già abbiamo.

Presidente - La parola al consigliere Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Ringrazio i colleghi che hanno portato il loro contributo al dibattito e se posso dire anche in parte l'Assessore per gli aggiornamenti, seppur sintetici, dati e anche per la disponibilità almeno a venire in Commissione per aggiornare lo stato dell'arte di questo progetto e delle attività anche di mantenimento e conservazione del personale perché giustamente, come ha detto lui stesso e come condividiamo un po' tutti, è quello appunto di non far scappare le professionalità che già ci sono, che in tempo di crisi è la prima misura. Dall'altro lato io ho una certezza in più rispetto all'Assessore, perché sicuramente il Presidente della V Commissione ha preso nota ma poi sappiamo, e lo abbiamo visto, che abbiamo un Presidente adjoint, che sicuramente ha preso doppia nota e che quindi si attiverà per attivare a sua volta il Presidente della V Commissione a rispettare tutta una serie di incombenze che comunque nel corso del dibattito e nel corso anche della trattazione di questi e dei prossimi ordini del giorno comunque impegneranno l'agenda della V Commissione, perché sicuramente tante cose, come anche lei ci ha detto, ci sono sul sito, c'è trasparenza, anche ieri quando la collega Guichardaz, ad esempio, è intervenuta sul discorso del monitoraggio dei LEA, le è stato detto che comunque sul sito sono riportati i dati, bisogna poi però avere anche i dati precisi e definiti e magari anche la possibilità di interloquire con chi fa le cose e soprattutto per quello che riguarda il progetto per favorire il recruitment, è utile, se non fondamentale, interloquire con chi lo sta mettendo a terra, con chi lo mette a terra e capire anche appunto quello che è poi il risultato non soltanto dal punto di vista del fatto, non fatto, valutato, non valutato, ma anche della risposta da parte dell'organico, perché giustamente soprattutto quello che riguarda il clima interno e le azioni che favoriscono un buon clima interno è importante.

Penso che questo passaggio potrà essere ulteriormente fatto quando si parlerà e si discuterà in maniera più dettagliata, come ha detto qualche collega, anche sul tema dell'atto aziendale, perché già è stata fatta un'audizione preliminare dove si sono fatti determinati passaggi, quello è ancor di più un atto fondamentale per l'Azienda e per capire e per evitare anche eventuali elementi di ulteriore contrasto che ci possono essere tra le varie strutture, perché non è un problema del nostro servizio sanitario, ma è un problema di tutte le aziende e sappiamo benissimo che le varie strutture spesso tra di loro hanno dei momenti di frizione che possono essere sicuramente evitati, se non contemperati.

Presidente - Ci sono altri interventi? Non vedo richieste di intervento, metto in votazione l'ordine del giorno. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

L'ordine del giorno seguente è il n. 26, sempre della Lega. Ha chiesto la parola il consigliere Sammaritani, ne ha facoltà.

Sammaritani (LEGA VDA) - Parliamo di nuovo di un argomento che si ricollega ad altri argomenti che sono già stati trattati da vari colleghi, penso recentemente al collega Ganis, ieri alla collega Foudraz, perché si tratta di una questione relativa un po' agli stili di vita, al modo di vivere, al modo di alimentarsi, al modo di gestire aspetti della vita quotidiana che diventano importanti in prospettiva sanitaria, in prospettiva futura.

Come dicevamo, gli ordini del giorno noi li abbiamo tutti intitolati per dare un senso poi a queste trattazioni: "Campagna di informazione e azione contro gli antimicrobici in zootecnia per un'alimentazione consapevole".

La premessa è che nel piano della salute che stiamo trattando, al capitolo macroarea 1, capo Globalizzazione, pandemia e rischi per la salute, a pagina 14 al primo capoverso si legge: "Inoltre il consumo crescente di antimicrobici in medicina e nell'industria zootecnica per permettere allevamenti intensivi è all'origine della crescita esponenziale di ceppi di microrganismi, virus, batteri e parassiti resistenti agli antimicrobici, per cui una filiera corta, come può essere quella regionale, deve trovare valore e sostegno negli interventi e nei messaggi che vengono veicolati alla popolazione e da questi possa trarre beneficio sulla qualità degli alimenti da preferire e assumere, quindi sulla salute in generale". Ebbene, sì, in effetti il problema sussiste perché basta andare a fare una breve ricerca a livello anche soltanto su Internet, come ho fatto io, dove si legge in vari siti che ogni anno nell'UE la resistenza agli antibiotici, per esempio, provoca circa 33 mila decessi e una spesa sanitaria di 1,5 miliardi di euro. A detta dell'OSM, cioè dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, è una delle maggiori minacce per la salute globale.

Naturalmente una delle cause maggiori di diffusione di questi antibiotici e questi usi e abusi di antibiotici e antimicrobici è connesso agli allevamenti intensivi. In Italia circa il 70% degli antibiotici venduti, compresi anche quelli per la salute umana, per il consumo umano, è destinato agli animali, quindi siamo davvero dei grandi utilizzatori purtroppo di antibiotici perché questi antibiotici servono per mantenere in vita meglio gli animali negli allevamenti, in particolare di quelli intensivi. Naturalmente poi sugli allevamenti intensivi ci sarebbero tante cose da dire ma non è questa la sede specifica. Questi antibiotici quindi vengono utilizzati sia in via metafilattico si dice, cioè quello per curare gli animali malati, e per evitare la diffusione di queste malattie all'interno di un allenamento, sia a uso profilattico, e questo è l'uso addirittura peggiore, cioè in via preventiva si somministrano nei liquidi nell'acqua o in altro modo nei mangimi questi antibiotici, questi medicinali per evitare e per prevenire queste pandemie all'interno degli allevamenti, per evitare quindi la diffusione di queste malattie. Naturalmente tutto ciò ha comportato, come si è visto negli anni, e questi antimicrobici sono sicuramente medicinali molto utili e hanno salvato tantissime vite ma è successo che i batteri e i virus, questi tipi di esseri viventi, sviluppano una resistenza agli antibiotici, quindi, una volta che sviluppano la resistenza agli antibiotici, è una rincorsa continua a cercare altre medicine che possano essere ancora più potenti ma nel frattempo alcune medicine diventano inutili, ininfluenti. Nello stesso tempo però questi antibiotici, che stanno negli allevamenti e nella carne che poi noi mangeremo, probabilmente si trasmettono anche all'essere umano e quindi è evidente che, trasmettendosi sia attraverso la carne stessa ma anche attraverso i mezzi di trasporto che li trasportano, si diffondono attraverso l'aria anche che viene fatta circolare all'interno di questi allevamenti.

Allora è vero, tornando a noi, che questo rilievo che viene fatto nel piano della salute e del benessere sociale è un rilievo importante, ma è un po' l'espressione plastica di quello che dicevo nell'intervento generale su questo piano, cioè si dicono le cose, si fa cenno a un problema, si dice genericamente che il problema esiste ma poi non si dice un granché di quella che potrebbe essere l'azione su quel punto, anche se naturalmente, come abbiamo già detto, è un piano di programmazione, però qualcosa di un pochino più preciso è necessario. Per questo motivo, siccome riteniamo che sia generica o quanto meno omessa addirittura l'indicazione dell'azione o delle azioni da mettere concretamente in campo per incidere concretamente sulla condotta dei cittadini, sensibilizzandoli e inducendoli a effettuare scelte alimentari consapevoli, vorremmo che il Consiglio regionale impegnasse il Governo regionale a dar corso, in sinergia fra gli Assessorati al sistema educativo, alla sanità e all'agricoltura, a una campagna di informazione a livello scolastico e a un programma di interventi concreti presso gli operatori del settore zootecnico per attuare le finalità di cui al capo in questione del piano della salute e del benessere sociale di cui in premessa, entro sessanta dall'approvazione del piano in questione, provvedendo a relazionare alla V Commissione permanente.

Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Marzi per la risposta.

Marzi (SA) In realtà proverò, nonostante l'esito che non ripeto, a rappresentare in maniera concreta l'applicazione che proviamo a dare perché le competenti strutture dell'Assessorato, come previsto nella macroarea 1 del piano, sono al lavoro per recepire il Piano nazionale per l'antimicrobico-resistenza, quella che tecnicamente si chiama PNCAR, a proposito di simpatici acronimi, 2022-2025, che, di fatto, è stato approvato nel novembre del 2022 e che ha come obiettivo quello di fornire linee strategiche e indicazioni operative per affrontare l'emergenza dell'antibiotico-resistenza o, visto che gli acronimi ci piacciono tantissimo, dell'ABR, nei prossimi anni e questo seguendo l'approccio multidisciplinare che spesso è stato richiamato anche nelle risposte che vengono date in Commissione.

In tal senso questo piano, che abbiamo appena finito di dire è stato approvato a novembre del 2022, dovrebbe diventare operativo e applicato in Valle d'Aosta entro la fine del secondo semestre del 2023. Quindi anche se il tema è lambito nel PSBS, di fatto siamo in via di definizione molto operativa su questo tipo di tema.

Presidente - Qualcuno interviene? Altrimenti metto in votazione. Ha chiesto la parola il consigliere Sammaritani, ne ha facoltà.

Sammaritani (LEGA VDA) - Una risposta lapidaria, quell'Assessore, diciamo che ormai in realtà la mia esposizione era avvenuta anche con una certa serena rassegnazione naturalmente, vista la linea assunta dalla maggioranza e l'esito quindi di tutti gli altri ordini del giorno, non mi ero certo illuso che il mio avesse miglior sorte. Anzi, prima pensando all'ennesima dichiarazione dell'Assessore e la ripetizione della frase: "Altrimenti ci asterremo", mi veniva in mente un film dei miei tempi della famosa coppia Bud Spencer e Terence Hill, che diceva: "Altrimenti ci arrabbiamo", c'era la locandina. Direi che il faccione dell'Assessore, come lui stesso si definisce a volte, che ha il physique du rôle molto simile a quello di Bud Spencer, sarebbe perfetto per definire queste due giornate e mezza di Consiglio regionale.

Io credo che su questo tema sarebbe veramente importante dare la giusta attenzione perché il discorso dell'abuso dei farmaci o del cattivo uso dei farmaci è estremamente simile a quello dell'abuso del cibo, dell'abuso dell'alcool e di tutte le altre sostanze che possono essere nei tempi medi o lunghi comunque nocivi per la popolazione, quindi fare una campagna di informazione a livello scolastico, creare una sinergia fra gli Assessorati, quindi fra la scuola, la sanità e l'agricoltura anche naturalmente che è interessata per quanto riguarda l'aspetto zootecnico sarebbe estremamente importante.

Io credo fermamente che a livello regionale l'allevamento e anche la zootecnia generale sia probabilmente in una condizione migliore che in altri territori, perché noi non abbiamo allevamenti intensivi, quindi possiamo davvero fare qualcosa di diverso rispetto agli altri e questa nostra diversità, che è appunto un elemento connotante e importante, dovrebbe essere valorizzata ulteriormente, quindi i cibi del territorio, le carni del territorio, anche questo è uno dei temi veramente importanti da enfatizzare.

Sarebbe quindi assolutamente utile per la popolazione, anche in un'ottica sanitaria, che queste campagne venissero fatte, ma non semplicemente con una campagna di informazione, banale e saltuaria, ma proprio come una materia da insegnare, da ricordare costantemente a livello anche scolastico: occorre insegnare ai ragazzi che la giusta alimentazione, la corretta alimentazione, così come il fare sport, eccetera, è tutto un insieme, è tutto un vedere a 360 gradi una tematica che può davvero portare a un miglioramento della sanità e a un risparmio di spesa sanitaria nel medio e lungo periodo, perché lo abbiamo visto e lo dicono tante statistiche. Paradossalmente ci sono statistiche che dicono che addirittura aumentare la cultura della popolazione comporta una minor spesa sanitaria, figuriamoci quindi gli stili di vita quanto possono incidere su questa voce di spesa, che è sempre così elevata per la sanità valdostana e nazionale in genere.

Presidente - Vi sono altri interventi? Se non vi sono altri interventi, metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 27, Consigliere Aggravi, a lei la parola.

Aggravi (LEGA VDA) - Siamo all'ultimo ordine del giorno, almeno per quello che mi riguarda, ed è un po' simile a quello precedente come metodo, nel senso che prende corpo dai contenuti di un'interpellanza del 6 ottobre scorso intitolata: "Ipotesi di modifica del modello di organizzazione della rete regionale di offerta di diagnostica di laboratorio" di cui alla delibera della Giunta regionale 617/2015.

Nel corso della risposta a quell'interpellanza avevo fatto due domande: nella prima chiedevo appunto se la previsione dell'offerta di strutture erogatrici di servizi sanitari e socio-sanitari per conto del Servizio sanitario regionale sul territorio sia sufficiente, sia ancora valida e in quella sede l'allora assessore Barmasse disse che la previsione dell'offerta di tali strutture non è più valida in quanto l'Azienda USL può avvalersi di tutte le strutture autorizzate e accreditate sul territorio regionale senza limiti preventivi e faceva anche una disamina dell'applicazione di un allegato a un'ulteriore delibera che regola le disposizioni in materia di fabbisogni regionali, strutturali e produttivi e stabilisce la liberalizzazione in termini di autorizzabilità e accreditabilità delle strutture private a eccezione di alcune specialistiche tra cui i laboratori di analisi cliniche. Successivamente - domanda più collegata all'ordine del giorno - chiedevo se fosse intenzione evolvere, aggiornare o modificare il modello anche nell'ambito della futura attuazione del piano regionale.

L'Assessore confermava che nel piano per la salute e benessere sociale non c'era una previsione specifica in merito al tema del laboratorio di analisi ma sarà valutata all'epoca la possibilità di una delibera regionale in merito all'aggiornamento della riorganizzazione della rete regionale della diagnostica di laboratorio alla luce di quella che dovrebbe essere la riorganizzazione territoriale e non i fabbisogni, ovviamente fermo restando il rispetto dei criteri nazionali ancora vigenti. C'era, tra l'altro, una prima parte della risposta dell'Assessore che riguardava appunto anche i temi relativi dell'accordo Stato-Regioni e della normativa nazionale.

L'ordine del giorno chiede - e anche qui faccio riferimento al Presidente della V Commissione - di organizzare un'audizione dedicata al tema dell'organizzazione della rete regionale della diagnostica di laboratorio che coinvolga tutti i soggetti interessati a partire dall'Assessore, nonché delle relative strutture dell'Assessorato che si occupano della tematica, qui abbiamo proposto entro la fine del mese di settembre. Questo perché l'interpellanza, al netto del fatto che sul piano non c'è una precisa indicazione di questo... al di là di questo, il fatto che l'allora Assessore dava come possibile la valutazione e l'aggiornamento dello stato dell'arte... chiediamo al nuovo Assessore se sostanzialmente c'è l'intenzione di venirci a spiegare, o comunque a fornirci indicazioni utili a comprendere quali possono essere le linee guida, se si intende ovviamente considerare quest'eventualità e questa possibilità.

Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Marzi, ne ha facoltà.

Marzi (SA) - In sostanza non le darò particolari aggiornamenti, se non per un aspetto saliente legato al fatto che, come da lei richiamato nell'ordine del giorno che però era dell'ottobre del 2022 e si partiva dalla deliberazione 167/2019, per arrivare a definire i criteri dei centri diagnostici di cui oggi, in maniera molto chiara, l'Azienda USL ha una capillare gestione sul territorio e che rispondono in maniera adeguata alle esigenze, e per arrivare a fare quello di cui abbiamo parlato, quindi per arrivare di fatto a prevedere una progettazione nuova dei centri diagnostici sul territorio, innanzitutto - ed è la prima volta che me lo sentite dire in 48 ore - è necessario che il piano passi. Se è vero che da quando lei ha discusso a proposito del fatto che non è attuato, perché non è che qui oggi e in questi giorni - tra l'altro, ne stiamo dando prova impegnandoci tutti... - non è vero che è secondario il fatto che il piano passi: il piano è assolutamente vivo e attuale, ha visto nel corso di questi suoi primi mesi di vita, oramai più di un anno, tutta una serie di deliberazioni conseguenti ma ci sono tutta una serie di cose ancora in fieri, da farsi, tra cui quella oggetto del suo ordine del giorno.

Il primo passaggio pertanto è sicuramente quello di arrivare a definire il passaggio sul Piano della salute e del benessere sociale. A quel punto l'obiettivo è quello di intervenire sulla deliberazione 167/2019 per prevedere che questo venga di fatto aggiornato e verrà di fatto aggiornato secondo due criteri. Il primo, che è la novità rispetto all'ottobre del 2022 quando lei ha presentato l'iniziativa in Consiglio, è di fatto già stato messo a terra come macro-contenitore con la 1609, che è del dicembre del 2022, dove, a parte le sue giuste battute rispetto alle case di comunità a bassa intensità che vedono anche Courmayeur come scelta... e a proposito della prima mezza giornata di interventi del martedì pomeriggio nei quali si sono fatti dei ragionamenti rispetto alla connotazione in deroga autonomista e territoriale di questo piano, assolutamente sì sono tanti gli ambiti nei quali in deroga si interviene a tutela del nostro territorio. Uno di questi è sulle case di comunità: le case di comunità sono ad alta e media intensità, sono quattro e sono strutturate a livello territoriale anche cercando di fare il recruitment non soltanto di personale sanitario ma anche di pazienti, come richiamato, tra l'altro, dall'ottimo intervento del collega Barmasse e del collega Lavevaz nel ricordare anche dei criteri di questo tipo. Oltre alle case di comunità ad alta e media intensità, la tendenza è quella di arrivare ad avere ulteriori nove case di comunità a bassa intensità sul territorio, tra cui anche quella di Courmayeur che lei spesso ha lambito in maniera ironica e apprezzabile durante i vari ordini del giorno che ha presentato e non soltanto nella ridefinizione della presenza territoriale dei laboratori. Si pensa di operare nelle case di comunità a bassa intensità ma anche di fare dei ragionamenti ancor più vicini al territorio. Naturalmente, per arrivare a fare tutto quanto questo, il primo passaggio, nonostante la 1609 sia già stato un macro-contenitore in tal senso, è quello che il piano passi e sicuramente in occasione degli incontri che faremo sui temi che abbiamo trattato nella Commissione dell'autunno io spero di avere maggiori ragguagli anche in tal senso, perché tanto è stato fatto ma tanto è ancora da fare a proposito del fatto che la cornice del quadro serve a mettere il quadro al muro, altrimenti continuiamo a tenerlo sempre bello da vedere ma per terra in soggiorno.

Presidente - Consigliere Aggravi, a lei la parola.

Aggravi (LEGA VDA) - Assessore, prendo atto che abbiamo trovato un tema per cui è necessario approvare il piano; mi consenta la battuta perché fino adesso ci siamo sentiti dire: "È stato già fatto, c'è già".

Su questo punto penso che la sua risposta sia stata anche rappresentativa delle interrelazioni che ci sono con tutta un'altra serie di misure, o di scelte, o di azioni che devono essere fatte sulla base del piano, non ultima quella legata appunto alle case della comunità su cui io ribadisco anche perché sono e potrebbero essere e forse dovranno essere anche percepite e ci auspichiamo che verranno percepite dall'utenza della cittadinanza come il primo punto di riferimento in caso di necessità, perché se si parla spesso appunto di prima linea di difesa per evitare e per non sobbarcare l'Ospedale di un carico notevole, io penso - e non solo io ma lo dice lo stesso piano e la stessa rappresentazione che è stata fatta delle varie strutture - che la casa di comunità, a partire dalla bassa intensità, sia quella ovviamente che per prima... è un po' come il nuovo medico di famiglia, il nuovo medico della mutua si sarebbe detto una volta, più integrato, con più servizi, con più possibilità e soprattutto che possa anche consentire di dare, come in questo caso, anche la possibilità dello svolgimento di tutta una serie di prestazioni utili e fondamentali a comprendere e a prevenire soprattutto quelle che possono essere problematiche molto più gravi e acute come noi sappiamo. Prendo atto, andiamo avanti e vedremo quale sarà poi lo sviluppo di questa tematica come quella della tematica della casa di comunità.

Presidente - Se non ci sono altri interventi, metto in votazione. Non vedo altre richieste, la votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Esaminiamo l'ultimo ordine del giorno della Lega, n. 28. Ha chiesto la parola il consigliere Lucianaz, ne ha facoltà.

Lucianaz (LEGA VDA) - Voir clair c'est un message qui va droit au cœur des Valdôtains. Voir clair c'est un message qui fait référence au bon sens, à la sagesse, à l'intelligence humaine des femmes qui ont su prendre dans le passé des décisions importantes pour le futur de leur communauté. Donc voir clair. Je commence l'illustration de cet ordre du jour en reprenant le passage d'un texte proposé en Ve Commission par les organisations syndicales et professionnelles AROI, EMAC, ANAAO ASSOMED, ANPO, CIMO, FASSID, FESMED, FP CGIL MEDICI, FVM:

"Non vogliamo essere strumento per le divisioni politiche, né parteggiare per fazioni contrapposte per l'una o l'altra soluzione, vogliamo solo la soluzione migliore nei tempi più rapidi possibili con il consenso politico più ampio possibile.

Ora che la situazione sanitaria regionale è così critica - eravamo nel maggio 2021 ed è a un punto di svolta - vogliamo con forza un Ospedale nuovo, costruito dove sia più opportuno, moderno e soprattutto attrattivo per chi ci lavora e per chi deve accedervi per le cure, l'Ospedale nuovo deve essere un punto di inizio per la ripartenza della sanità pubblica valdostana. Questo era uno dei tanti appelli sollevati da chi vive il Nosocomio dall'interno, chi gestisce i servizi e le strutture di cura, chi da anni si batte per una sanità migliore e un servizio più efficiente e attrattivo". Questi operatori, considerata la loro esperienza, dovrebbero sempre essere attivamente coinvolti e non interpellati all'ultimo momento, come spesso accade in Commissione, senza addirittura fornire loro documentazione, affinché possano fornire ogni qualvolta il loro contributo fondamentale per un'efficiente organizzazione dell'Ospedale.

Sono passati due anni da questa richiesta e allora parliamo di questo Ospedale nuovo. Ma scusate, se chiedessero a qualsiasi Valdostano: "Ma vuoi un Ospedale nuovo o vuoi il recupero di quello vecchio? " cosa sceglierebbe? Oppure "Allo stesso prezzo preferisci un'auto nuova fiammante o una vecchia ben rattoppata però con un bel motore nuovo?". Cosa sceglierebbe il cittadino? Un Ospedale nuovo direi è richiesto a gran voce dai Valdostani, questa è la logica, bon sens, voir clair. Facciamo discutere i Valdostani allora, informiamoli su questa struttura che riguarderà il futuro loro e dei propri figli, un Ospedale che sia dinamico e flessibile, che sia costruito in tempo breve, con soluzioni architettoniche modulari, nuovo in bioedilizia, il piano PSBS infatti ne fa cenno di iniziative edilizie le più idonee.

Ebbene, un Ospedale servito da energia green. Sono stati appaltati i lavori per le centrali tecnologiche, non si fa cenno agli adeguamenti per il risparmio energetico del genere pannelli fotovoltaici, pompe di calore, geotermico o altro, viste le nuove disposizioni per gli edifici pubblici che prevedono una quota importante di autoproduzione energetica. Le vetrate con fotovoltaico rendono la nuova struttura ecosostenibile con risparmi gestionali fino al 60-70%. Un Ospedale nuovo quindi, un Ospedale confortevole con ampi spazi aperti, immerso nel verde, attorniato dalle nostre meravigliose montagne, da parchi e da vegetazione, lontano dal traffico cittadino, dal brusìo della città, che abbia progettazione e percorsi interni in linea con le moderne esigenze di cura, con percorsi separati per utenti esterni, ambulatoriali e (incomprensibile) interni. Un sogno? Io direi di no assolutamente, basterebbe costruire un Ospedale nuovo in Aosta con una spesa persino inferiore ai ben oltre 200 milioni di euro e chissà quanti altri ancora con tutte le progettazioni ancora in itinere. E ancora un Ospedale che abbia accessibilità comoda sia da parte di mezzi pubblici sia di privati, con ampi parcheggi pubblici gratuiti per pazienti e operatori, che abbia a disposizione l'elisuperficie ma senza creare danno ai residenti, un Ospedale bello, pulito, insomma nuovo.

Tempi per la realizzazione di un nuovo Ospedale? Ad Annemasse 370 posti letto è stato costruito in quattro anni, a Garbagnate in cinque anni è stato terminato e il cantiere nell'area del Parini quanti decenni durerà ancora? Rinvenimenti archeologici permettendo? Quanti decenni ancora? Un noto amministratore regionale tempo fa aveva perentoriamente esclamato: "La data certa di realizzazione sarà ottobre 2018", vedete voi. In realtà a che punto siamo? Stiamo ancora realizzando il secondo lotto della fase 3 sulle cinque fasi previste, dal 2009 ad oggi si è giunti grossomodo a metà strada, dunque almeno altri tredici anni di attesa ci attendono, immersi in una situazione indegna di cantiere eterno. Ma ve li immaginate gli operatori sanitari muoversi in queste condizioni per altri decenni? Alla faccia dell'attrattività! Ma lo sapete che nei laboratori ospedalieri si devono staccare le sofisticatissime macchine perché le vibrazioni dei continui lavori dei cantieri interferiscono con gli esami di laboratorio, tanto che si è dovuto chiedere all'impresa di definire degli orari di attività per permettere poi ai tecnici di svolgere il proprio lavoro? Lo sapevate o no che i ricoverati Covid a testa in giù per giorni e giorni si sono sentiti sparare per otto ore il rumore dei demolitori? Ma non vi vergognate di rendere l'unico Ospedale che abbiamo nella nostra regione un cantiere infinito? Adeguamento antisismico, spostamento del Pronto Soccorso, scavi archeologici, presto le nuove centrali tecnologiche, attraversamento della centrale termica verso il monoblocco, demolizione dell'intero immobile dell'attuale Chirurgia, demolizione dell'edificio D Infetti, demolizione del Centro trasfusionale, ristrutturazione area B2 e B1 e successivamente B3 e B4 del Mauriziano, costruzione della Torre per la maternità, piazzale da 200 posti, il gabbiotto del 118, la farmacia, la morgue, l'area mensa, l'Hospital Street, sempre, sempre, sempre un continuo cantiere al Parini, un macello!

Conseguenze Covid: la risoluzione del Consiglio regionale del maggio 2021 aveva impegnato il Governo regionale, oltre a procedere alla variante di allargamento, anche a terminare la definizione dei servizi ospedalieri, che saranno attivati tenendo conto degli effetti dell'attuale pandemia, ma dove si è tenuto conto, scusate, della pandemia Covid nel progetto variato? Di varianti alla progettazione originaria non c'è traccia, l'unico riferimento che ho trovato è un passaggio della consigliera Nicoletta Spelgatti due anni fa che cito, alla domanda: questo Ospedale è già tutto a posto per il Covid, non dobbiamo fare niente? Il nostro progettista dice: "Visto che è tutto da pensare, pensiamo sulla parte che ristruttureremo sul Parini". Quindi ristruttureremo sul Parini per adeguarci al Covid, ma vi rendete conto? Dopo i continui "bla bla bla" sentiti in quest'aula, ci troviamo a distanza di due 2 anni che, di fronte a un'eventuale altra crisi pandemica, saremmo ancora allo stesso punto, alle stesse criticità pre-pandemiche. Per i prossimi dieci anni almeno aspetteremo la ristrutturazione del Mauriziano. Questo è pazzesco.

Rimangono pochi minuti, denuncio la scarsa sensibilità di questa maggioranza nei confronti del patrimonio archeologico valdostano, in particolare mi appello all'assessore Guichardaz, che, rispetto a diversi suoi colleghi che dimostrano una sufficienza e un disinteresse totale, almeno sull'argomento del turno del guerriero celtico ha dimostrato di possedere la sensibilità culturale indispensabile per chi ricopre una carica come la sua. Lei nel concreto che scelte sta facendo? Sostiene questa maggioranza e poi cos'altro? Le otto stele rinvenute nei pressi dei cippi dove sono finite? Verranno sistemate nell'enorme spazio dell'archeo Cattedrale di Saint-Martin-de-Corléans o le adagiamo su un bancale in attesa che Maison Caravex, spesi i 4 milioni destinati al collega Marzi per terminare l'infinito cantiere, si metta in regola? I sarcofagi romani, gli altri numerosi reperti, gli edifici rinvenuti, la strada romana che saliva verso le Alpi Pennine come la valorizziamo? In una qualsiasi località sparsa nel mondo il rinvenimento di un tratto di strada romana, anche solo un metro, verrebbe valorizzato; qui da noi che si fa? Una gettata di cemento, si effettua un sottopasso per le merci e ora si interra di nuovo, bel que fait. Bisogna andare avanti con l'allargamento, il Cromlech, allineamento di 26 elementi lapidei posti verticalmente lungo un andamento circolare su un diametro di circa 150 metri come li valorizziamo? Faremo uno slalom tra un cippo e un pilone in cemento armato, tra le strutture portanti che dovranno sorreggere l'intero edificio ospedaliero. Il tumulo, tra i più importanti rinvenimenti del suo genere, lo rinchiudiamo in un vano del sottoscala e chi terrà le chiavi di questa zambretta [traduzione letterale dal patois: cameretta]? Ma vi pare il modo di conservare un sito archeologico nel sottoscala? Questa è la sensibilità che dimostra questa maggioranza, questi autonomisti sinistrati direi nei confronti del nostro ricchissimo patrimonio.

Attenzione, lo spazio museale rimane ancora tutto da fare, da progettare, questo ci ha detto la SIV, la musealizzazione e future programmazioni, quindi altro che 187 milioni IVA compresa! Ma non è finita, aree da valorizzare come indicato da piantina del Comitato scientifico archeologico sono ancora all'area D, cioè sotto la rotonda di via Roma e parte di viale Ginevra, l'area E, tutta via Ginevra inferiore fino a Guédoz e poi sotto il Centro trasfusionale, sono ancora in corso attuali scavi lungo viale Ginevra, sotto il controllo della dottoressa Virotti e verrà ridiscusso con la Sovrintendenza a maggio un altro progetto.

Termino qui per riprendere la parola più avanti. Le criticità sono infinite.

Presidente - La parola all'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Quando sono stati presentati gli ordini del giorno di questa adunanza, attualmente di quasi due giorni, e sono arrivato a leggere l'ordine del giorno 28, mi è sorta una domanda perché naturalmente in una prima lettura congiunta dei 28 ordini del giorno della Lega - per il quale va sicuramente fatto un plauso al gruppo per il lavoro posto in essere e anche per quello rappresentato in Consiglio - il primo pensiero è stato in cauda venenum, cioè nella coda il veleno, poi invece ho fatto una valutazione più corretta, anche grazie ai due giorni di Consiglio, e cioè dulcis in fundo, perché, a mio modesto avviso, è così che va assolutamente interpretato politicamente il suo ordine del giorno al quale io non ho assolutamente intenzione di rispondere da un punto di vista tecnico perché il suo ordine del giorno ha un'assoluta dignità politica ma è anche un gigantesco trappolone. In che senso? Nel senso che nel maggio del 2023, a proposito del fatto che il Piano della salute e del benessere sociale risulta essere vivo e attuale, abbiamo avuto occasione di dimostrarlo con una gigantesca azione politico-amministrativa: quella di destinare 60 milioni di euro dell'avanzo di amministrazione libero del 2022 con la prima legge di assestamento alla copertura totale del progetto, che, nel frattempo, grazie alla 1181, che è stata chiaramente rappresentata sempre lungo questo percorso di attuazione, aveva un percorso molto stringato per arrivare alla progettazione definitiva - e infatti ci siamo arrivati - per chiudere l'esecutiva e per arrivarci quindi entro la fine dell'anno... e io veramente qui mi permetto un gesto apotropaico delle mani di Polifemo per fare in modo che, per voler bene alla Valle d'Aosta, ciò possa accadere, perché l'oggetto del contendere è questo.

Ci sono due aspetti però che devono essere sicuramente chiariti. Il primo è che il suo è un ordine del giorno fortemente politico perché rappresenta politicamente la volontà di una parte di questo Consiglio che il nuovo Ospedale Parini non venga costruito laddove lo stiamo costruendo, ma in altra zona della Regione Valle d'Aosta. Noi non parliamo di un aggiornamento, non parliamo di un refresh motoristico della struttura di riferimento, ma noi stiamo parlando di un Ospedale nuovo, vero e proprio: infatti quello è il nuovo Parini e viene costruito lì. Viene costruito lì e questa struttura naturalmente avrà i massimi standard dal punto di vista strutturale, ingegneristico, ambientale, qualsiasi cosa giustamente si possa pretendere da una struttura che tanto costerà. Alla domanda: "quello è un ospedale nuovo?", la risposta è sì. Alla domanda: "qualcuno lo vuole da un'altra parte?", qualcuno lo vuole lì sì, ci sono due fazioni, è giusto che sia così, in politica è giusto che sia così.

Questo Governo, così come tutti quanti quelli che l'hanno preceduto - perché non voglio ripetermi, ma le Amministrazioni lavorano per atti e per coperture finanziarie -, hanno di fatto continuato a operare affinché il nuovo Parini, questa nuova struttura ospedaliera all'avanguardia venga costruita in viale Ginevra, e così è. Pertanto alla domanda: "l'ospedale è nuovo?", assolutamente sì.

Alla domanda che lei giustamente pone circa il fatto che ci potrebbe essere la necessità oppure ci sarebbe stata la possibilità di fare un ospedale completamente diverso in un altro posto della Regione Valle d'Aosta, in mezzo ai meleti, io non sono in grado di darle una risposta, però apprezzo tantissimo il suo volo pindarico rispetto a questo tema.

Anche quando a maggio del 2023 abbiamo avuto occasione di trattare questo tema, giustamente da un punto di vista amministrativo, aperto il libro dell'adeguamento della copertura finanziaria per 60 milioni di euro, che, secondo me, era una buona notizia rilevantissima, si è lambito, si è creata una serie di zone d'ombra rispetto al fatto che fosse opportuno, non fosse opportuno, continuando a rimbalzare tra il farlo lì e il farlo da altre parti. Quello è il macrotema che è stato politicamente affrontato, vinto, perso nei decenni e i lustri che furono e qualcuno ha vinto e qualcuno ha perso. Da quel secondo dopo sono iniziate una serie di opere politiche amministrative, di coperture finanziarie e di atti che, di fatto, hanno deciso che il nuovo Ospedale Parini debba essere costruito laddove oggi verrà costruito.

Nel Piano della salute e del benessere sociale, quando abbiamo trattato la macroarea 2, quella dell'area ospedaliera, il solo messaggio che io ho dato, senza dilungarmi, senza voler annoiare nessuno pertanto è stato il fatto che, a proposito del fatto che il Piano della salute e del benessere sociale, quello che è in discussione oggi, su questo tema ha le idee molto chiare, e di fatto si è già mosso e continuerà a muoversi... credo che sia la maniera politicamente e amministrativamente più corretta per dare un segnale forte rispetto al fatto che il prima possibile la comunità valdostana avrà un ospedale assolutamente nuovo e all'avanguardia e lo avrà in quella zona della Valle d'Aosta.

Presidente - La parola alla consigliera Erika Guichardaz.

Guichardaz E. (PCP) - Benvenuto Lucianaz, grazie di quest'ordine del giorno.

Credo che il piano faccia anche chiarezza sotto questo punto di vista, c'è una lunga cronistoria e quindi quello che loro adesso chiamano il nuovo Ospedale Parini che si aggiungerà al vecchio Ospedale Parini, che si aggiungerà al nuovo polo materno-infantile, al vecchio Beauregard e chi ne ha più ne metta... c'è una bellissima cronistoria di quello che sarà, di quello che è stato, quindi è dal 2007 che se ne parla, ad oggi non vediamo dei grandi passi avanti e successivamente ci sarà un mio emendamento proprio perché almeno non si dica che è già partito l'appalto, cosa che sappiamo non essere stata fatta.

Quello che voglio che sia molto chiaro però è che quello che viene chiamato nuovo Ospedale Parini è un pezzo del presidio ospedaliero, è l'Ospedale per acuti, che senza tutti gli altri pezzi non sta in piedi. Sotto questo punto di vista, quindi, quando nell'illustrazione il collega Lucianaz ha parlato di nuovo Ospedale, mi immagino che lui intendesse un Ospedale dove ci potessero essere tutti i pezzi, non dei pezzettini a sé stanti e credo che anche nella sua illustrazione bene lo abbia dimostrato.

Direi che non è che tutti i Governi che si sono succeduti hanno portato avanti quest'Ospedale, perché sappiamo che per un lungo lasso di tempo questo progetto è stato in qualche modo sospeso e bloccato proprio per la questione del ritrovamento del guerriero celtico; quello che però è chiaro - e l'ha detto anche il consigliere Lavevaz e l'ha ribadito anche il consigliere Barmasse - è che l'atto che ha portato invece avanti questo pezzo di Ospedale è quell'atto votato il 13 maggio 2021, per cui io e la collega Minelli ci siamo dimesse e per cui invece persone che fino a ieri erano i firmatari, i campioni del nuovo Ospedale hanno fatto una bella giravolta tanto da votare quella delibera 1180 di cui ha parlato l'assessore Marzi e che ha iniziato a dare avvio a un'opera di cui a oggi non conosciamo ancora i costi definitivi e non intendo per il semplice Ospedale per acuti. Ad oggi i Valdostani non conoscono i costi definitivi di tutti quei pezzetti, e butta giù, e tira su, e metti in qua, e metti in là. Se voi riuscite a dirci qual è il costo effettivo, cosa che avete oltretutto previsto in quella risoluzione, perché in quella risoluzione si diceva: "Andiamo avanti solo nel momento in cui abbiamo i costi definitivi"... ecco, non è così, oltretutto sappiamo benissimo che, sotto questo punto di vista, anche il Comune di Aosta vi ha chiesto uno studio sul traffico, perché molto probabilmente un po' in ritardo si sono accorti che quella zona è un po' congestionata e sappiamo benissimo che sarà un cantiere eterno.

Ci sarà poi un nostro ordine del giorno dove entreremo più nel merito perché invece su un primo pezzo che si sta facendo, che è quello delle centrali, sarebbe veramente interessante anche comprendere su quel pezzo che cosa si sta facendo. Immagino che anche rispetto a quell'ordine del giorno si dirà: "O lo ritirate o ci asteniamo", quindi vediamo se poi perlomeno verrete in Commissione ad aggiornarci su quello che intendete fare e soprattutto su come intendete gestire i cadaveri da qui a tre anni, dal momento che la morgue la demolite, andate a dire che tutto si sposterà al Parini e quindi sono curiosa di capire come gestirete tutta questa parte, chiunque di noi abbia vissuto un lutto credo che sappia che è il momento non solo più doloroso per una famiglia ma in cui bisognerebbe dedicare un maggior rispetto. Sotto questo punto di vista, non vorrei che ci fossero poi delle persone messe negli stanzini per intere giornate ad aspettare di essere trasportate avanti e indietro.

Lucianaz, la devo solo correggere, purtroppo non ci sono stati solo "bla bla", purtroppo sono andati avanti... ah, no, perché, sotto questo punto di vista, bisogna rendere merito a questa maggioranza che sono andati avanti, hanno tirato dritto, come tirano dritto su ogni cosa senza avere la minima cognizione di quello che succederà. Anche il fatto di avere mille pezzettini, nel momento in cui ogni volta ci dite che c'è carenza di personale, allora c'è carenza di personale e noi pensiamo a due Radiologie, c'è carenza di personale e poi capiremo che cosa verrà messo dentro quell'Ospedale per acuti e come verranno gestite le strutture complesse. Ecco, quando iniziate una pianificazione, e questo lo avevo già detto tempo fa... nessuno di noi progetterebbe una casa senza avere una minima idea di che cosa ci vuole mettere dentro, cioè se la sua famiglia è composta da due persone, se pensa di avere dei figli o meno, nessuno si metterebbe a fare un progetto di questo tipo senza avere ben chiaro cosa ci sta lì dentro. Ecco quindi che anche se nel modo di scrivere Lucianaz cerca anche di addolcire la pillola sotto questo punto di vista, voteremo convintamente quest'ordine del giorno.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Lucianaz, ne ha facoltà.

Lucianaz (LEGA VDA) - Assessore Marzi, il mio sarà un volo pindarico, la sua mi pare una caduta negli inferi, anzi, nelle cloache vista la destinazione che date a quest'Ospedale. Sulla via più trafficata di Aosta avete il coraggio di investire uno dei più importanti immobili che riguarda la nostra comunità. Veramente una scelta che io definirei demenziale, comunque continuate così, gli elettori ne sapranno ben tirare le conclusioni.

Nella risoluzione che impegna il Governo regionale, oltre ad ampliare il Parini, c'era anche il punto che prevedeva di presentare il progetto alla popolazione valdostana attraverso gli strumenti più opportuni, quali? Io non ho visto nulla in questi due anni, vorrei capire quali progetti sono stati presentati alla popolazione valdostana, è un'altra balla che ha raccontato questo Governo. Le cose sono due qua: o il Governo non rispetta gli impegni presi o ci troviamo di fronte ai professionisti contaballe. A proposito di balle, un'altra dell'assessore Marzi quando annunciava proprio in quest'aula due mesi fa rispondendo a un'interrogazione del collega Aggravi: "Entro la primavera saranno rese disponibili alla popolazione informazioni e immagini relative all'attività del cantiere in corso e anche mediante l'utilizzo di apparecchiature informatiche...", bla bla bla bla. La primavera è finita ieri, Assessore, l'estate è iniziata, io di apparecchiature informatiche e di gabbiotti all'incrocio di via Guédoz non ne ho vista traccia, un'altra balla istituzionale.

I Valdostani lo devono sapere che noi Consiglieri di minoranza non abbiamo avuto assolutamente informazioni, non abbiamo avuto progetti se non quel rendering di dieci pagine in occasione dell'approvazione dei 60 milioni per continuare su questo progetto. Abbiamo pochissime informazioni e ancora meno discussione, e qui guardo il Presidente della V Commissione, ancora una volta drammaticamente silenzioso, nel senso che la sua Commissione dovrebbe occuparsi delle criticità dell'Ospedale, in otto mesi, almeno da quando io sono qui, non abbiamo svolto una discussione che sia una riguardante l'Ospedale nel suo complesso, il progetto almeno di ampliamento. Io capisco che lei è sicuramente in imbarazzo, consigliere Padovani, come del resto tutto il suo gruppo viste le giravolte vergognose che avete fatto su quest'argomento, ma siete in buona compagnia perché anche un consigliere più autorevole, come Alberto Bertin, è un campione di giravolta su questi argomenti dove ha lottato per una vita su una soluzione diversa, non dimentichiamoci il collega Chatrian e penso ad altri ancora.

Sappiamo bene quindi che questa è una scelta politica, il referendum del 2007 ha visto un quorum non ottenuto e, in base a questa poco democratica considerazione, si continua a giocare su queste soluzioni. Sedici anni sono passati da quella votazione, il che significa che quasi la metà del corpo elettorale non è più lo stesso tra chi in sedici anni ha avuto diritto al voto e chi purtroppo non c'è più, significa che quest'ostinazione andrete a raccontarla a quei pochi che forse quel giorno siete riusciti a convincere a non partecipare.

Termino dicendo che l'incantieramento sarà un grosso, grossissimo problema - ecco perché parlo di caduta negli inferi, assessore Marzi -: una sequela di normative da rispettare, in particolare le norme sulla prevenzione e il rispetto della sicurezza, fondamentale la legge sulla tutela dell'igiene nel cantiere. Abbiamo poi la legge che regola le opere pubbliche di qualità, la 109, che necessita del controllo da parte dell'Amministrazione con riferimento all'articolo 30, a livello ispettivo la valutazione dei progetti da parte della stazione appaltante. L'insieme delle due normative obbliga una verifica preventiva per evitare che l'impresa affidataria del lavoro possa bloccare i lavori, pretendendo a ragione l'impossibilità di accedere in aree di cantiere per forniture atte a eseguire l'opera. In relazione alla normativa che regola gli infortuni e l'igiene degli addetti ai lavori, per essere in regola, si dovrà fornire al cantiere una serie di container, prefabbricati adibiti a bagni, spogliatoi, magazzini, uffici, sala riunione, direzione lavori, refettorio, il che comporta la totale occupazione dell'area esistente. Probabilmente occuperemo anche via Guédoz, chiuderemo una parte di via Roma, non lo so che cosa si pensa di fare. Il cantiere - se avete idea di cosa è un cantiere - occupa enormemente spazio. Il controllo della qualità è in fase dei lavori, dove vige l'obbligo di non essere estromessi da successivi appalti e di ottemperare al controllo e stoccaggio differenziato, sempre in area del cantiere di tutto il materiale necessario ai lavori di costruzione. Questo pertanto obbliga l'impresa a predisporre adeguate aree separate tra loro dove depositare tutto ciò che è in perfetta regola, da eventuale materiale con difetti e rotture, che saranno contestate ai fornitori e registrate in appositi registri. Inoltre rimane necessario anche lo spazio dei materiali da smaltire, quelli separati prima di essere inviati in aree specifiche. Tutte queste operazioni fanno parte di una serie di faldoni che regolano la legge sulla qualità che se non rispettata, può tranquillamente causare la chiusura del cantiere da parte degli organi predisposti ai controlli di legge. Determinante sarà il percorso di ingresso, di manovra, uscita dei mezzi che forniranno tutto ciò che necessita per eseguire l'opera. Ciò è quello che tutti voi, colleghi Consiglieri, dovete sapere per avere l'assicurazione che questo progetto sia appaltabile, altrimenti si verificherebbe il concreto rischio di un'altra delle tante opere incompiute per decenni... perché il cantiere possa essere aperto e assegnato all'impresa, cioè gli itinerari di carico e scarico da mezzi di idonea dimensione e capienza che forniranno tutto il materiale idoneo alla costruzione dell'opera... senza parlare delle numerose interferenze tra interno e esterno del cantiere in uno spazio così angusto, il posizionamento di un'enorme gru, lo scarico dei bilici, la presenza intanto dei reperti archeologici. Benvenuti all'inferno.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Baccega, ne ha facoltà.

Baccega (FI) - Forse questo è il tema più spinoso che dovremo affrontare nei prossimi anni; io sia come ex Assessore, sia dopo ho sempre sostenuto che il percorso dovesse andare a buon fine. Ricordo una riunione in sala Maria Ida Viglino del 2020 nella quale si trovò una specie di accordo con la Sovrintendenza, che in qualche modo ci aveva detto che i tempi, insieme allo studio di progettazione che era presente... nel giro di tre anni prevedevano che l'Ospedale nuovo sarebbe nato, quanto meno avviato. Ricordo delle affermazioni dei colleghi di Giunta che sostenevano che in tre anni l'Ospedale nuovo, perché di Ospedale nuovo effettivamente si tratta, quello che insisterà sull'area degli scavi... ovviamente tutto questo ci ha sempre visti dalla parte di chi sosteneva che quella era la location ideale ed è la location ideale per costruire l'Ospedale nuovo e successivamente ristrutturare il Parini.

È vero, saranno anni complicati e difficili, io ho anche chiesto alla SIV se era previsto un percorso anche nella gara d'appalto di accelerazione rispetto alla realizzazione del nuovo Ospedale una volta appaltato e ci è stato risposto che sono previsti anche tre turni di lavoro. Certo che lavorare di notte con tutti gli edifici che ci sono intorno sarà quanto meno complicato, ma solo per dire che in questo momento, anche a seguito dei 60 milioni di maggiori costi, la nostra posizione è abbastanza complicata e non vogliamo tornare indietro in questa fase rispetto al percorso già a suo tempo avviato. Ero al Comune di Aosta, facevo l'Assessore al Comune di Aosta quando fu presentata una prima ipotesi di intervento, ma credo sia doveroso e necessario fare tutti gli approfondimenti che possono venir fuori dalle diverse suggestioni che abbiamo sentito, ne abbiamo sentite di ogni, il Comitato Vallée Santé ci dice che dobbiamo costruire l'Ospedale a Saint-Christophe in un'area sulla quale non è possibile costruire un Ospedale perché ovviamente il piano di volo dell'aeroporto e le zone limitrofe all'aeroporto non consentiranno mai la realizzazione. Lo dice con chiarezza la norma nazionale, la legge lo dice con chiarezza, poi lei se ha motivo di darmi suggestioni di tipo diverse... adesso non ho con me la norma ma gliela recupero, quindi sono tante le suggestioni che si muovono intorno a questa realizzazione.

Certo è che i tempi sono stretti. Il dover approfondire ulteriormente, vederci chiaro e avere una serie di risposte certe rispetto ai tempi e rispetto a tutto quanto si sta dicendo e sviluppando, soprattutto adesso che parliamo di piano salute e benessere sociale, che parliamo di attrattività, che parliamo di nuove strutture ospedaliere sul territorio è quanto mai un modo per essere chiari, trasparenti ma soprattutto sereni nelle scelte.

Presidente - Altri? Metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 13

Favorevoli: 13

Astenuti: 22 (Baccega, Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Padovani, Restano, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Sospendiamo brevemente i lavori del Consiglio.

La seduta è sospesa dalle ore 11:33 alle ore 11:51.

Bertin (Presidente) - Riprendiamo. Passiamo all'ordine del giorno seguente della Lega e PCP. Illustra la consigliera Erika Guichardaz.

Guichardaz E. (PCP) - Un ordine del giorno firmato da me e dal consigliere Aggravi che fa riferimento alle ventuno iniziative che dal 2021 ad oggi abbiamo presentato in questo Consiglio regionale che riguardano e si riferiscono al J.B. Festaz, al personale in servizio, alla trasformazione di parte dello stabile in ospedale di comunità e alla questione del trasferimento dei pazienti di RSA e di UAP.

Come gruppo, siamo state fin da subito contrarie a questa scelta che prevedeva la trasformazione di una parte del J.B. Festaz in ospedale di comunità, l'esternalizzazione di Variney, il trasferimento degli ospiti a Variney e del personale in Ospedale. Per noi c'erano soluzioni meno impattanti, come l'utilizzo di parte del vecchio Parini o del Beauregard se si fosse andati a fare un ospedale nuovo, ma un vero ospedale nuovo e non solo un pezzo, oppure l'individuazione di parte della struttura vuota e abbandonata di Brocherel.

Sicuramente poi nell'idea di proseguire invece nel senso prospettato, spostando quindi gli ospiti di RSA e UAP a Variney, ritenevamo più corretto forse chiedere anche al personale del J.B. Festaz di dare continuità al servizio vista l'alta formazione e la conoscenza dei pazienti, mentre anche questa volta si è andati verso l'esternalizzazione. Nulla di quanto da noi proposto nel tempo quindi è stato preso in considerazione e ora sappiamo che a breve dovrebbero partire i lavori, questo è quanto c'è scritto nel cronoprogramma dei lavori per la costruzione dell'ospedale di comunità, ma ad oggi non è ancora stato firmato un accordo con i sindacati per il trasferimento del personale e non vi è nemmeno un piano per il trasferimento dei pazienti.

In compenso il J.B. Festaz ha dato un nuovo incarico per consulenza stragiudiziale a un avvocato rispetto all'accordo da sottoscrivere con i lavoratori, è stato avviato un tavolo e consegnata una bozza di accordo che non ci vede propriamente condividere tutto quello che c'è scritto e in questi giorni apprendiamo di una formazione per alcuni operatori della cooperativa che ha vinto l'appalto della struttura di Variney e che sta scendendo al J.B. Festaz a fare formazione, quindi una cooperativa privata che sta facendo formazione all'interno del J.B. Festaz e proprio per questo questa mattina abbiamo depositato una richiesta di accesso agli atti per conoscere gli atti formali che regolano e autorizzano questa formazione di dipendenti di una cooperativa privata formati quindi da personale del comparto.

Alla luce di tutte queste criticità, in questi due anni con il collega Aggravi ci siamo spesso confrontati e lascerei a lui integrare invece per l'aspetto più economico e finanziario.

Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - Ringrazio la collega per la prima parte della presentazione, io cosa posso aggiungere? Posso aggiungere intanto un aspetto di contesto, ovvero il fatto che su questo tema non c'è da parte di chi ha presentato tutte queste iniziative - e forse ce ne siamo anche dimenticate alcune che erano contingenti o tangenti alle due strutture in realtà e al tema dell'ospedale di comunità - un accanimento terapeutico, mi si passi il termine, ma c'è la volontà di cercare di capire sostanzialmente tre aspetti importanti: uno, se vogliamo, più strategico che in parte è stato ampiamente snocciolato e discusso, cioè quello di scegliere di posizionare l'ospedale di comunità nella struttura del Festaz e gli altri due sono relativi uno al futuro non soltanto di una struttura, perché ricordiamo che il J.B. Festaz è un'azienda pubblica con propria autonomia, con una propria governance e anche con un proprio azionariato, una propria partecipazione... Se abbiamo detto in molte occasioni che, di fatto, Pantalone è rappresentato dall'Amministrazione regionale perché il contributo che arriva è fondamentalmente quello dell'Amministrazione regionale, ci sono anche altre due attori che nominano dei rappresentanti all'interno della governance, che, sino a prova contraria, è collegiale: uno è il Comune di Aosta e l'altro è il rappresentante del Vescovado e quindi ci sono in realtà tre attori che, è vero, sono lì a livello storico, ma comunque ci sono tre teste che indicano la governance dell'Azienda pubblica di servizi alla persona J.B. Festaz, che non ha soltanto, si direbbe nel mio mondo, una linea di business, ma, in realtà, ne ha più di una e lo abbiamo visto.

L'interrelazione con la struttura di Variney, come ha giustamente ricordato la collega Guichardaz, non è banale, anzi, è fondamentale non soltanto per quello che riguarda le strategie, mettiamola così, o le scelte dell'Azienda USL, ma anche per tutta una serie di interrelazioni, l'ultima è quella relativa appunto a questa formazione che viene "erogata"... uso dei termini a cui metto tutte delle virgolette, in realtà fino alla possibilità di vederci un po' più chiaro... e soprattutto anche a tutta una serie di scelte che sono e saranno oggetto anche di altre iniziative. Ne cito una tra tutte che è comune a varie: tutta una serie di consulenze in ambito legale, che oggettivamente fanno quasi pensare che forse sarebbe meglio per l'Azienda fare un contratto quadro o avere sostanzialmente quasi un legale a portata di mano perché oggettivamente stupisce un po' tutta questa serie di consulenze.

Considerato il fatto che, tra l'altro, quest'azienda, come ripeto e come è, ha una sua governance, è importante per poter, al di là delle singole iniziative che si fanno e al di là anche del ruolo importante che ha l'Assessorato e anche l'Assessore, andare a fare un ulteriore approfondimento, che, tra l'altro, è una riedizione, perché è un'iniziativa molto simile a quella che si fece già a suo tempo con poi una serie - ed era il giugno del 2021 - di audizioni in V Commissione che avevano riguardato per l'appunto l'allora assessore Barmasse e la governance di allora, che già erano stati chiamati e aveva permesso di valutare e di comprendere meglio quello che all'epoca succedeva. Oggi c'è una necessità impellente. La richiesta che facciamo è quella appunto di impegnare il Presidente della V Commissione a organizzare un ciclo di audizioni in merito allo stato attuale dell'Azienda pubblica, ai suoi lavoratori, ai suoi ospiti, anche alla luce della creazione al suo interno dell'ospedale di comunità, delle interrelazioni con la struttura di Variney, nonché allo stesso futuro di quest'azienda, che, dal punto di vista economico-finanziario, spesso è stata oggetto della nostra attenzione ma con il coinvolgimento di chi? Sicuramente dell'Assessore e delle strutture che si occupano di questa tematica, le rappresentanze degli altri enti partecipanti al capitale dell'azienda, perché, al di là del finanziamento, qualcuno nomina gli altri membri, ed è giusto che si sentano tutte le parti in causa, la governance, compresa la Direzione, perché comunque, per come è strutturata oggi l'azienda pubblica, ha un importante ruolo: quello del Direttore dell'Azienda pubblica di servizi, i referenti dell'Azienda USL, in particolare citiamo la struttura di Variney perché l'interrelazione ormai è continua e anche le rappresentanze sindacali dei lavoratori, perché io penso che non soltanto le colleghe di PCP ma anche i colleghi del mio gruppo e quelli anche di altri Consiglieri, non soltanto di opposizione, hanno ricevuto in questi mesi tutta una serie di cablogrammi... dico così almeno non cito tecnologie di conoscenza e di utilizzo, ma quelli che possono essere più o meno chiamati così... da parte non soltanto di lavoratori, di rappresentanze sindacali, di "N" chat, che oggi sono lo strumento più utile e più utilizzato per veicolare messaggi a più di una persona, che ricordo poi però alla fine rimangono evidenti e possono essere trasmessi in tante maniere.

Presidente - La parola all'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Proprio per quanto richiamato dai due presentatori dell'ordine del giorno scuserete l'assoluto tentativo di essere neutri nel rappresentare un tema dibattuto direi in maniera continuativa in Consiglio.

Con riferimento all'organizzazione del servizio che vedrà realizzare all'interno della struttura del J.B. Festaz un ospedale di comunità per dare risposte a pazienti cronici o cronici riacutizzati, ma che non presentano quadri clinici di tale gravità da necessitare di ricovero presso l'Ospedale per acuti, è in corso la predisposizione degli atti volti a definire sia l'organizzazione del trasferimento dei pazienti nel nucleo RSA UAP presso la struttura residenziale di Variney, di cui abbiamo parlato molte volte nel corso delle ultime settimane, nonché l'assegnazione temporanea relativa al personale attualmente in servizio presso quei nuclei all'Azienda USL della Valle d'Aosta, tema questo che abbiamo a sua volta dibattuto più volte. Tali argomenti sono infatti stati esaminati dal preposto tavolo tecnico a cui, oltre ai rappresentanti di RAVA, dell'Azienda USL e della struttura J.B. Festaz, partecipano anche i rappresentanti sindacali dei lavoratori coinvolti.

La realizzazione dell'ospedale di comunità ad Aosta e lo studio di prefattibilità ormai giunto alle fasi conclusive affidato al Politecnico di Milano per la realizzazione dell'ospedale di comunità a Verrès è inserito nella riorganizzazione dell'offerta complessiva dei servizi di assistenza territoriali oggetto della macroarea 3 del piano e ovviamente è oggetto di interlocuzioni istituzionali con i componenti della V Commissione. Durante tali interlocuzioni sono contento che possa essere affrontato ogni aspetto conseguente alle attività ove previste all'interno del J.B. Festaz e nel giro di breve tempo credo anche che ci sarà una definizione dei documenti che si stanno definendo per prevedere sia da un punto di vista organizzativo che strutturale i passaggi del personale con la formazione conseguente verso il nuovo Ospedale Parini.

Per tale motivo, non mi ripeto, collega Aggravi, perché adesso, per sua fortuna, non mi sentirà più... sono a chiederle di ritirare l'ordine del giorno oppure ci asterremo... come dire? passo dall'altra parte dell'agone.

Presidente - La parola alla consigliera Erika Guichardaz.

Guichardaz E. (PCP) - Forse io non ho capito, non so se poi il consigliere Aggravi ha capito, quindi lei dice: "Se veniamo in Commissione, quindi perché ritirare e non votare l'ordine del giorno se accettate quello che abbiamo chiesto? ". Mi sembra veramente un modo anche poco corretto di comportarsi nei nostri confronti. Abbiamo sicuramente altre opportunità perché, come le ho detto, ho fatto una richiesta di accesso agli atti e sono già pronte due iniziative di nuovo sul J.B. Festaz proprio rispetto all'intesa che avete dato ai lavoratori... ma molto probabilmente tutto questo poteva essere evitato proprio parlandone in Commissione e votando quest'ordine del giorno, perché con la votazione di quest'ordine del giorno non le avrei neanche presentate tutte quelle altre iniziative, mentre a questo punto mi troverò costretta perché, visti i tempi delle Commissioni, credo che sia utile che noi queste informazioni le possiamo avere adesso e non a "babbo morto".

Presidente - La parola al consigliere Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Annuncio all'Assessore che riporterò alla collega Guichardaz quello che prima mi ha indirizzato, così almeno la comunicazione è trilaterale. Vorrei però sottolineare un aspetto, sicuramente quando si parla, e oggi si parla di Festaz, la concentrazione e l'attenzione è sul discorso dell'ospedale di comunità, ma in realtà sono tre gli elementi: ospedale di comunità, Variney giustamente l'ha toccato, ma anche il futuro medesimo dell'azienda pubblica, perché comunque è un'azienda pubblica che oggi fa una cosa, domani si troverà a doverne fare un'altra comunque complicata, ci sono delle interrelazioni che dovranno essere fatte con l'Azienda USL perché, a differenza di Verrès, qui bisognerà fare un accordo a parte e c'è anche la necessità di comprendere tutta una serie di aspetti che magari sono di piccolo conto, però sono fondamentali, perché alla fine uno oggi, uno domani, uno dopodomani costano. Un parere legale oggi, un parere grafico domani, insomma alla fine sommati hanno un determinato peso e non dimentichiamo che il contributo, e continuo a dirlo, che viene erogato all'azienda pubblica di servizi alla persona è un contributo pubblico perché comunque sono dei soldi che mette quest'Amministrazione, quindi forse è il caso di fare degli approfondimenti.

Io penso anche che ormai l'Assessore, soprattutto almeno negli ordini del giorno, non li debba accogliere o dire che non li votano perché c'è un silenzio assordante del Presidente della V Commissione e mi spiace per lei che non è stato assolutamente aiutato dai suoi colleghi di maggioranza, in particolare da chi si occupa di sanità o si dovrebbe occupare di sanità, ma questo è un problema che dovete gestirvelo da voi.

Quello che io mi auguro è che queste audizioni comunque vengano fatte, ma non dico soltanto di un aggiornamento da parte sua e ben venga la sua disponibilità ad aggiornare in base a come vanno le cose sia dell'ospedale di comunità, sia del futuro della struttura di Variney, che quando è stato il momento, è stato molto all'attenzione della V Commissione, era un'altra legislatura ma ricordo che lì la fretta era particolarmente sentita da chi era a capo o membro di parte della Commissione, e mi auguro soprattutto che i soggetti che abbiamo voluto indicare vengano comunque auditi, ma per un semplice fatto: perché se si vuole una comprensione complessiva dell'attuale situazione di quella realtà, bisogna per forza mettere tutti questi in fila e, secondo me, anche per vedere soprattutto il futuro di quest'azienda, è importante capire anche gli altri azionisti che cosa vogliono fare o cosa pensano, al di là di voler comunque continuare a nominare un membro, più il discorso anche dell'organo di controllo, e io penso che questo possa essere molto utile, come penso possa essere anche utile capire la gestione, l'attuale situazione e il futuro della struttura di Variney, che anche quella è una struttura su cui si è investito.

Io mi auguro che su questa richiesta, ancorché ci sia silenzio e ci sia una difesa onorevole da parte dell'Assessore della posizione che ha mantenuto sino adesso la sua maggioranza, ci sia un'attenzione e una disponibilità a organizzare queste audizioni in maniera tale almeno da fare chiarezza ed evitare di gestire importanti temi nei tempi comunque limitati e spesso anche che non permettono un clima di facile interlocuzione, perché tutti sappiamo che quando poi uno magari deve rispondere a "n" interpellanze, lo dico soprattutto per gli organi di governo, comunque lo stress c'è.

Io quindi penso che sia importante e utile, soprattutto per certi temi, utilizzare i tempi delle Commissioni.

Presidente - Metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Passiamo al primo ordine del giorno di PCP, ha chiesto la parola la consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Torniamo su un argomento affrontato ieri dal consigliere Aggravi, nel piano della salute e del benessere, nella macroarea 1, quella rispetto alla prevenzione al centro delle politiche per la salute e benessere sociale, al punto 1.6 tra gli obiettivi c'è quello dell'istituzione di una rete regionale per l'epidemiologia a più livelli e integrata in una rete nazionale. Sappiamo bene che l'Osservatorio epidemiologico era già previsto dall'articolo 98 della legge 8/2020 poi riportato anche nel DEFR 2023-2025 in cui in quel DEFR si scrive: "È improcrastinabile giungere alla definizione concreta di una rete regionale per l'epidemiologia". Lo stesso direttore generale, il dottor Uberti, nell'audizione del 15 giugno sul piano evidenziava proprio l'importanza dell'Osservatorio e sottolineava che la creazione della struttura imponeva anche la modifica dell'atto aziendale.

Tale dichiarazione è poi stata confermata dal dottor Uberti la scorsa settimana proprio quando abbiamo in Commissione discusso sull'atto aziendale. Purtroppo però nella delibera 1609 del 22 dicembre 2022, relativa all'approvazione del documento generale di programmazione dell'assistenza territoriale che si rifà al decreto ministeriale 77/2022, vengono previsti i passaggi e si prevede per l'anno 2023 la definizione del modello organizzativo e il programma delle azioni operative per l'istituzione di una rete regionale per l'epidemiologia. I tempi previsti però come dico sono ancora lunghi perché poi nel 2024 si pensa all'approvazione del progetto e infine nel 2025 all'approvazione della rete. Da quel 2020 quindi passano oltre cinque anni prima di vedere l'attuazione di quanto si ritiene anche nel DEFR improcrastinabile.

Come evidenziato già ieri, poi questi dati sono importanti per il futuro, non solo per avere una previsione anche rispetto al futuro, alle criticità della nostra comunità e anche rispetto a possibili trasferimenti di personale, piuttosto che allungamenti, oppure definizioni diverse rispetto all'organizzazione dei medici di medicina generale e via dicendo e oltretutto questi dati potrebbero essere anche importanti, insieme a quelli di cui accennava ieri in risposta all'ordine del giorno del consigliere Aggravi, anche rispetto a una visione prospettica riferita anche all'approfondimento e agli obiettivi del piano.

Per governare la transizione che ci attende, soprattutto rispetto a quello che riguarda l'assistenza territoriale che tutti noi definiamo prioritaria, l'Osservatorio quindi è un elemento qualificante e di supporto che sicuramente ha anche un ruolo se vogliamo strategico rispetto ai passaggi futuri.

Vi è poi anche quanto annotato rispetto alla questione dei LEA e alla risposta che ho ottenuto e di cui ho già parlato ieri, ieri anche esce un nuovo rapporto, questa volta qui non siamo più stati bocciati ma semplicemente rimandati rispetto al rapporto delle performance regionali ma, guardando e analizzando quel documento, proprio sulla parte sociale e sull'appropriatezza veniamo clamorosamente invece messi fra le peggiori Regioni. Anche in questo caso molto probabilmente avere dei dati e poter capire dove si sta sbagliando può essere utile. Visto quanto previsto all'interno di quella delibera 1609, quindi il fatto di definire il modello organizzativo e il cronoprogramma delle azioni per arrivare all'Osservatorio, alla rete regionale per l'epidemiologia, chiediamo se è possibile poterlo vedere in Commissione entro la fine di settembre. Abbiamo già capito che lei ci dirà che non è d'accordo, di ritirarlo e via dicendo, ma magari usiamo questo momento che abbiamo di discussione insieme per capire se comunque il tempo di fine settembre è il tempo che vi siete dati per portare quei due documenti che avete previsto nel piano.

Presidente - Risponde l'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Questo tema è assolutamente prioritario per l'Assessorato, come indicato specificatamente, tra l'altro, all'interno del piano della salute e del benessere sociale negli obiettivi specifici della macroarea 1.

L'obiettivo 1.6 infatti cita di "istituire una rete regionale per l'epidemiologia a più livelli e integrata in una rete nazionale di collaborazioni scientifiche"; è stato, tra l'altro, anche oggetto del confronto avuto in V Commissione per la redazione dell'atto aziendale. È in corso di predisposizione lo studio di un modello che identifichi, nell'ambito ovviamente dell'Assessorato, figure specifiche che, in collaborazione con le figure competenti dell'Azienda USL, ed eventualmente con il supporto di realtà anche oltre i confini regionali, consenta di inserirci in un contesto di rete virtuoso dal punto di vista dell'analisi epidemiologica. Questo anche alla luce della recente esperienza pandemica, l'istituzione della rete sarà quindi oggetto del primo POA che sarà redatto dopo l'approvazione del piano. Per questo motivo, visto che siamo assolutamente centrati con il tema dell'iniziativa e anche con le tempistiche di riferimento in ambito più generale sia nel piano che negli atti che seguiranno il piano stesso, le chiediamo di ritirare l'ordine del giorno oppure ci asterremo.

Presidente - Vi sono interventi? La parola al consigliere Restano.

Restano (GM) - Credo sia doveroso intervenire solo per ricordare alcuni passaggi all'Aula che sono avvenuti nel corso degli anni, perché poi potrebbe sembrare che all'ultimo momento, inserendo nel piano della salute e del benessere sociale questo obiettivo, si sia arrivati a scoprire chissà che. In realtà, della questione del servizio e della Struttura dell'epidemiologia all'interno dell'USL della Valle d'Aosta ne abbiamo trattato fin dall'anno 2018, facendo emergere tutte le criticità ante-pandemia, tutte le criticità date dalla mancanza di un servizio di questo genere; ricordo che si fece sempre l'esempio che eravamo dotati di una struttura di epidemiologia animale ma mancava quella umana ed è una questione ricorrente in Valle d'Aosta, non so spiegarmene il motivo ma così è. Allora alla luce di questi fatti, proprio nel 2020, dopo una serie di mozioni puntualmente approvate ma mai portate a compimento, in occasione della questione Covid, con la legge regionale 8 riuscimmo a inserire delle importanti modifiche, vale a dire l'istituzione dell'Osservatorio regionale epidemiologico per le politiche sociali, con tutte le sue competenze già declinate e all'articolo 100 (Sorveglianza epidemiologica dell'Azienda USL), modificazione alla legge regionale 5, anche qui con tutte le competenze.

Al secondo punto della norma, richiamando la legge regionale 18, articolo 21, comma 11, era una legge finanziaria, avevamo dato la facoltà alla Regione di impartire direttiva specifica all'Azienda per andare in deroga all'atto aziendale e costituire immediatamente questa struttura, cosa che non è mai avvenuta. Allora oggi ci troviamo qua a discutere di questa grande novità.

Poi, come se non bastasse, con la DGR 748 del 7 agosto 2020, successiva a questa legge, la Giunta regionale ha recepito uno studio fornito con l'ex ministro alla sanità, Balduzzi mi sembra si chiami, e da un noto virologo epidemiologo per inquadrare la questione, al capitolo 6 "Proposte di riorganizzazione dell'area della prevenzione"... e, guarda guarda, questi noti studiosi riprendono pari pari i due articoli che abbiamo citato.

Sono sicuro che dalla notte alla mattina non si può costruire un servizio di epidemiologia all'interno dell'Azienda sanitaria, perché mi piace distinguere l'Osservatorio in capo alla Regione, che necessita di tutti quegli approntamenti che ci ha richiamato l'Assessore poc'anzi, e il Servizio di epidemiologia. Per il Servizio di epidemiologia un medico o due erano presenti, sono tuttora in servizio adesso, all'epoca qualche infermiere c'era, si poteva strutturare, proprio per affrontare tutto quanto dovevamo ancora vivere senza saperlo, e questo non è stato fatto. Allora quando si richiamano le linee di indirizzo... e proprio qua da questi scranni avevo detto che la politica doveva prendere in mano la questione e dare le giuste direttive, mi riferivo a questo... a quest'ora ce l'avremmo il nostro Servizio di epidemiologia e tanto sarebbe stato utile.

Oggi, con sommo dispiacere da un lato e con piacere dall'altro, leggo che qualcosa è stato recepito, anche se con tanti anni di ritardo, però apprendo dall'Assessore che i tempi forse saranno ancora lunghi. Allora conoscendo la situazione e sapendo che oggi il personale manca e che ieri tre tecnici hanno detto: "Noi ce ne andiamo", quelle iniziative di attrattività e di formazione, scuola, le indennità specifiche, già da tempo noi le portiamo avanti in quest'aula senza essere ascoltati, è già da tempo. Tornerebbero utili, tornerebbero molto utili. Questo forse vuol dire guardare avanti e vuol dire fare quella buona politica che poi diventa buona amministrazione. Non è per fare la morale ma è giusto che chi sta all'esterno senta la storia com'è e che qualcun altro non possa andare a vendere - non mi riferisco all'Assessore ma in generale - un prodotto per un altro.

Presidente - La parola al consigliere Aggravi.

Aggravi (LEGA VDA) - Il mio gruppo voterà convintamente quest'ordine del giorno, io non sono così esperto come il collega Restano ma penso che... e l'ho detto anche in altre occasioni, e, tra l'altro, lo dimostrano anche tutta una serie di considerazioni fatte non soltanto dai colleghi di minoranza sull'importanza della gestione anche dei dati in ottica predittiva, di conoscenza e soprattutto anche per fare nuovamente tesoro di quello che purtroppo è stato quello che abbiamo vissuto, perché quando si arriva e delle situazioni sicuramente non attese, come quello che può essere un evento pandemico... però sappiamo che per tutta una serie di elementi è ovvio che dobbiamo considerare anche a livello più alto, non soltanto a livello regionale, perché ci sono anche delle responsabilità a livello nazionale, a livello anche comunitario e non soltanto sulle strategie che si sono adottate in questi anni nella gestione di tante situazioni in sanità, non ultima quella anche dei tagli al budget, riorganizzazioni e quant'altro, che hanno sicuramente pesato sul sistema che poi si è trovato a dover gestire una situazione eccezionale e molto complessa.

Pensiamo quindi che, e lo abbiamo già detto in parte, effettivamente sul piano ci sono una serie anche qua di principi e di obiettivi, prima così considerando anche, ad esempio, il registro dei tumori animali, tutta una serie di elementi che insieme ovviamente fanno un patrimonio informativo che può essere utile non soltanto a prevenire o comunque a essere pronti a grandi eventi, ma anche a governare la gestione e la messa a terra di tutta una serie di misure che si fanno, di dove sviluppare le strutture, di dove potenziare o quali specializzazioni potenziare, dove poter intervenire e anche in tutta quella che è poi l'attività di prevenzione comprendendo i fenomeni si può ovviamente andare a strutturare le politiche di prevenzione.

Per quello che ci riguarda, noi voteremo l'ordine del giorno e mi auguro che i presupposti di quest'ordine del giorno comunque possano far parte di quegli appunti mentali che qualcuno della maggioranza si è preso e che potranno poi vedere in Commissione dei riscontri, sennò le attività ispettive sono lì per fare questo mestiere e vedremo che cosa sarà fatto.

Presidente - La parola alla consigliera Erika Guichardaz.

Guichardaz E. (PCP) - Dall'Assessore mi sembra di aver capito che la tempistica quindi di fine settembre dovrebbe essere anche la tempistica prevista da parte dell'Assessorato per i due documenti messi all'interno del piano.

Sottolineo però quanto ha evidenziato il consigliere Restano e quindi la diversità fra il Servizio di epidemiologia e la struttura del POA di cui lei parlava; sicuramente devono essere concatenate perché una può dare dati utili rispetto all'altra ma, sotto questo punto di vista, molto probabilmente se già nel 2020 sembrava ci fosse un'accelerazione per arrivare al Servizio di epidemiologia, forse su questo si potrebbe in qualche modo provare ad accelerare un po' i tempi rispetto non a quello che dice il piano, perché il piano non ci mette dei tempi, ma rispetto a quello che è scritto invece nella delibera 1609 che anche lei ha citato ieri.

Presidente - Metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno n. 1 di PCP non è approvato.

Affrontiamo l'ordine del giorno n. 2, sempre di PCP. Ha chiesto la parola la consigliera Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Nell'accingermi a illustrare il primo degli ordini del giorno di cui sono prima firmataria, faccio una considerazione di ordine generale relativamente a quanto è stato detto ieri, in particolare dal Presidente della Regione, sul fatto che in quattordici mesi circa avremmo avuto tutto il tempo di presentare degli emendamenti, emendamenti a cui poi non so se sarebbe stato riservato lo stesso trattamento rispetto a quello che è riservato agli ordini del giorno, cioè questa monotonia, che non credo proprio andremo a interrompere, di richiesta di ritiro delle iniziative.

Faccio però notare che in altre occasioni proprio su documenti importanti e generali, quali il DEFR, noi avevamo proprio prodotto tutta una serie di emendamenti che non solo non erano stati accettati, ma nemmeno presi in considerazione e discussi. Qui quindi bisogna un po' mettersi d'accordo quando si chiede un comportamento, o si stigmatizza un comportamento, perché poi ci sono delle scelte diverse che alla fine però portano sempre alla stessa identica situazione. L'ordine del giorno che presentiamo riguarda il tema della salute e dell'ambiente.

L'Organizzazione mondiale della sanità definisce la salute uno stato di completo benessere fisico, mentale e sociale; anche il concetto di ambiente all'interno dei documenti dell'OMS ha avuto una sua evoluzione e oggi è indicato come la rete di relazioni tra le comunità viventi, incluso l'uomo e l'ambiente fisico, rendendo inscindibile il binomio ambiente-salute. L'Organizzazione mondiale della sanità stima che nel mondo un caso di morte su quattro sia attribuibile a fattori ambientali che contribuiscono a un ampio spettro di malattie e di infermità con effetti maggiori su bambini e anziani, le fasce più vulnerabili della popolazione. La strategia globale per la salute, l'ambiente e i cambiamenti climatici prevede un approccio convergente, multisettoriale al fine di assicurare ambienti sicuri e accessibili secondo principi di equità e di sostenibilità.

Il piano nazionale della prevenzione, il nostro piano nazionale, prevede di ridurre le esposizioni ambientali potenzialmente dannose per la salute attraverso la costruzione di una strategia nazionale per il coordinamento e l'integrazione delle politiche delle azioni nazionali e regionali in campo ambientale e sanitario.

Nella bozza di piano che noi stiamo discutendo, nella parte dedicata alla prevenzione, si fa riferimento al ruolo di ARPA che con le sue competenze può collaborare ad attività informative e di comunicazione sui rischi per la salute determinati da cause ambientali e si cita poi anche il monitoraggio che è da tempo in atto su alcuni inquinanti come il radon e il benzene. Non vengono però affrontati altri argomenti e i cambiamenti che sono stati introdotti nelle politiche e nelle tecnologie disponibili per migliorare la tutela dell'ambiente, che comprendono anche il ciclo dei rifiuti, la gestione dei corpi idrici, la produzione energetica, l'urbanizzazione, con l'ingresso dell'inquinamento atmosferico nella classificazione dei mega fattori di rischio per la salute, che impongono una capacità di intervenire in questo senso più pregnante.

È necessario prendere atto delle complesse emergenze sociali che implicano il coinvolgimento di competenze multidisciplinari e multiprofessionali, ma anche una nuova partecipazione attiva dei cittadini, delle comunità e della società civile nella generazione e nella realizzazione di progetti di prevenzione e promozione attiva della salute. La proposta del piano però è priva di una sostanziale connessione tra i due ambiti: salute e ambiente. Nella nota che ARPA aveva mandato alla piattaforma, quindi non parlo di audizioni ma parlo di quella piattaforma che ci è stato detto è quella che è stata presa comunque in considerazione, perché il confronto c'è stato, e c'è stato attraverso quello strumento... nella nota che era stata inviata c'era scritto: "Il riferimento unico all'inquinamento atmosferico quale principale causa ambientale di patologia non è pertinente per la nostra Regione e denota indici buoni della qualità dell'aria. La parte dei dati del contesto concentrata sulla produzione dei rifiuti è incoerente rispetto agli obiettivi di salute. La governance del piano, la MA5, denota l'assenza di ogni soggetto deputato al presidio del binomio ambiente e salute". Poi si ricordava che, ai sensi dell'articolo 3 della legge 7/2018, ARPA fornisce la collaborazione con le strutture regionali competenti per la predisposizione, l'attuazione e il monitoraggio di piani regionali in materia ambientale e sanitaria anche in riferimento a particolari rischi ed emergenze per l'ambiente e la popolazione.

Quest'ordine del giorno quindi ha un obiettivo chiaro: quello di perseguire una maggiore incisività del ruolo di ARPA riguardo al tema della salute e dell'ambiente; si chiede infatti di definire nel prossimo DEFR - che ci è stato detto dovrebbe arrivare a breve, a luglio, lo aspettiamo - con maggiore precisione le linee di indirizzo per ARPA, una cosa che, tra l'altro, noi avevamo già chiesto due anni fa proprio in sede di discussione del DEFR, proprio presentando degli emendamenti che erano stati bellamente "snobbati", uso proprio quest'espressione perché così era stato, non era nemmeno stato fatto un commento, invece oggi rendo perlomeno merito all'Assessore che solo soletto ha risposto da ormai quasi 16 ore agli ordini del giorno della minoranza, perlomeno c'è questa cortesia di risponderci... Dicevo non era stato preso in considerazione quello che avevamo chiesto, cioè di definire con chiarezza le linee di indirizzo per ARPA, quindi, ovviamente in maniera implicita, di insistere sul binomio ambiente e salute per la declinazione dei suoi compiti. È naturale che, per fare questo, occorre anche prevedere delle risorse finanziarie e del personale adeguato, ed è l'altro punto dell'impegnativa di quest'ordine del giorno.

Presidente - Assessore Marzi, a lei la parola.

Marzi (SA) - Come richiamato dalla collega Minelli, il rapporto tra ambiente e salute è trattato nella macroarea 1 del piano nell'apposita sezione del piano regionale della prevenzione.

Con la delibera di Giunta regionale 1119/2022 la Regione ha istituito il sistema regionale di prevenzione dei rischi sanitari associati a determinanti ambientali e climatici del sistema regionale della prevenzione per la salute, ai sensi del decreto del Ministero della salute del 9 giugno del 2022. Tutto ciò nell'ottica di ridurre i rischi per la salute, sia nell'ambito degli interventi per la mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici in atto sul territorio regionali che per sua natura montana è maggiormente sensibile ai predetti fenomeni. La deliberazione, tra l'altro, approva i seguenti obiettivi specifici prioritari della rete a cui stanno collaborando anche l'Azienda USL, l'ARPA VDA e l'Istituto zooprofilattico per Piemonte, Liguria e Valle d'Aosta: il monitoraggio del rischio microbiologico e la prevenzione della diffusione di nuovi agenti patogeni, punto 1 degli obiettivi di cui sopra, al punto 2 le attività di virologia ambientali, al punto 3 la protezione della popolazione da esposizione a radiazione solare e i campi elettromagnetici e dalla radioattività ambientale, l'obiettivo 4 è la ricerca applicata, il controllo e il monitoraggio della risorsa idrica superficiale e sotterranea, tema ampiamente trattato nel concetto di "One Health" portato in Consiglio sia da voi che dal collega Restano e più in generale la qualità di vita indoor e outdoor.

A fronte di ciò stiamo collaborando con l'ARPA sul tema acqua nel concetto di "Salute unica" e soprattutto per ciò che concerne l'acqua di matrice sanitaria e umana e pur astenendoci, terremo alta l'attenzione sul tema come da lei richiamato con l'ordine del giorno di riferimento e nelle prossime settimane, a partire da domani, produrremo degli atti in termini di Giunta che esplicitano questo tipo di collaborazione e questo tema di attenzione, partendo naturalmente da casi specifici che ho ampiamente richiamato, cioè a partire dall'acqua ad andare avanti.

Naturalmente, per correttezza istituzionale, poi ditemi voi se devo dirlo tutte le volte, per questo motivo le chiediamo di ritirare l'ordine del giorno oppure ci asterremo.

Presidente - La parola al consigliere Restano.

Restano (GM) - Assessore, le confido che se non la sento richiedere di ritirare l'ordine del giorno, comincia a mancarmi qualcosa, però, dal punto di vista formale, è bene che lei lo chieda, così rimane agli atti per quanto mi riguarda, sui miei cinque so già che lo chiederà.

In realtà, il laboratorio ARPA compete all'Assessore all'ambiente, lo dico perché da noi l'ARPA, oltre a svolgere analisi ambientali, fa anche analisi su alimenti, su acque e quant'altro. È curioso come tra i punti che lei, Assessore, ha citato ci siano, così come richiamato nel piano, la ricerca di virus in ambiente e si cita quanto ricercato giustamente dall'ARPA, all'interno delle fogne hanno isolato il Covid, che arriva prima... lo si evidenzia prima nelle fogne che nell'uomo, perché i sintomi probabilmente arrivano in ritardo, però lo tratteremo anche più avanti con un mio ordine del giorno... Signori miei, avete mai provato ad isolare il virus Covid dalle superfici dei bar? Questo io l'ho fatto e lì arriva ancora prima che nelle fogne. Come mai non è contemplato in questo piano? Adesso su questo ci confronteremo. Lo dico per significare che anche in questo caso sono importanti gli indirizzi che saranno dati ad ARPA e anche ad altri laboratori, guardo il collega Cretier che è del settore, l'agricoltura ha un suo laboratorio e, quando ne abbiamo avuto bisogno, sono stati richiamati tutti i biologi e i chimici a collaborare giustamente per il Covid.

Allora è importante un coordinamento, colleghi, è questo che chiedo, l'avevo già chiesto quando ero ai banchi della maggioranza e dare indirizzi e anche risorse, perché se vogliamo che il virus venga isolato anche negli ambienti di lavoro, negli ambienti dove somministrano gli alimenti per capire, perché ci serve capire, i dati servono per capire, bisogna fornire le giuste risorse. Se vogliamo che con il gas cromatografo, oltre che guardare il colore di determinate cose, si facciano anche altre genere di analisi, dobbiamo sovvenzionare, è per questo che io ritengo molto appropriato e corretto quanto chiesto dalla collega Minelli. Poi i veri indirizzi spetteranno a chi è più operativo di noi, noi dobbiamo creare le opportunità. Allora sono elencate probabilmente in maniera non ritenuta sufficientemente chiara, è un gioco di parole, però serve un pochino forse più di coraggio e scrivere qualcosa in più, soprattutto in determinati settori che risultano mancanti, come vedremo in seguito.

Presidente - La parola alla consigliera Minelli.

Minelli (PCP) - Ho ascoltato la risposta dell'Assessore e anche la richiesta del consigliere Restano di esplicitare di volta in volta questa vostra posizione di chiedere il ritiro dell'iniziativa, che ci sta anche perché rimarca in qualche modo questa situazione, una situazione che, a mio avviso, è un po' sconcertante e forse anche un po' surreale. Assistiamo infatti a una situazione in cui, da una parte, si chiede di ritirare le iniziative, dall'altra si assicura che c'è attenzione, che si sta lavorando, adesso lei addirittura ha detto: "Si terrà alta l'attenzione, ci saranno specifici atti di Giunta in questo senso". Se lo spirito quindi è quello di collaborare e se si ha un'impostazione di costruttività, di lavoro costruttivo, a mio avviso sarebbe da scegliere una linea di comportamento diversa.

C'è anche da considerare una cosa: il piano della salute, proprio perché riguarda un argomento così importante, non coinvolge soltanto l'Assessorato della sanità o l'Azienda sanitaria locale, coinvolge tutti, coinvolge anche altri Assessorati, lo ha sottolineato il collega Restano citando ARPA in capo all'Assessorato dell'ambiente. La stessa cosa si potrebbe dire per altri ordini del giorno che hanno chiesto, per esempio, di pensare a progetti di prevenzione da iniziare nelle scuole, quindi è interessato anche l'Assessorato dell'istruzione, lo chiamo così perché per me quello è, Assessorato dell'istruzione, cultura e tutto il resto, le altre definizioni, sono per conto mio degli orpelli che poco c'entrano e poco fanno capire alla gente, ma proprio in quel senso, istruzione e cultura... sarebbe importante che ci fosse un coinvolgimento da parte di tutti, anche nel dibattito, cosa che è totalmente mancata.

Sulla questione di ARPA, nel piano della salute è fatto un accenno al suo ruolo, veramente riduttivo, si parla della collaborazione di ARPA per il monitoraggio e l'eliminazione di alcuni inquinanti a rischio e si fa riferimento poi a collaborazioni per campagne informative insieme all'USL. È poco per un argomento che invece deve vedere questo ente strumentale con una funzione molto precisa e dettagliata perché, come dicevo, questo binomio salute-ambiente è sempre più inscindibile, e lo dimostrano non le cose che diciamo noi ma studi a livello mondiale, poi ovviamente è necessario avere delle risorse.

Quello quindi che io mi auguro è che in questi atti che vedremo a breve, secondo quanto ha detto l'Assessore, ci sia sicuramente una migliore declinazione ma anche queste risorse, quindi è un tema su cui naturalmente vigileremo.

Presidente - Metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 35

Votanti: 16

Favorevoli: 16

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Ordine del giorno n. 3 di PCP, ha chiesto la parola la consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Il piano regionale della salute e del benessere sociale pone anche un altro obiettivo nel nuovo modello organizzativo e funzionale, ossia la realizzazione di un sistema territoriale che, attraverso l'utilizzo di una serie di strumenti organizzativi e la costituzione di un team multiprofessionale territoriale, garantisca accessibilità e qualità ai servizi del territorio. Fra questi strumenti organizzativi sono presenti anche le centrali operative 116 e 117, sede del numero europeo armonizzato, che hanno la funzione di facilitare l'accesso della popolazione alle cure mediche non urgenti e ad altri servizi sanitari territoriali a bassa intensità, priorità di cura, raccordandosi anche con il servizio di continuità assistenziale e di emergenza urgenza con le centrali operative territoriali e con gli altri servizi previsti.

Oltre a questo servizio, vi è un altro importante servizio dell'area territoriale che è quello delle Unità di continuità assistenziali, oggi UCA e prima USCA, una figura su cui il nostro gruppo è intervenuto spesso visto il grande apporto dato da questi professionisti durante la pandemia, sia per la medicina territoriale, che per l'area ospedaliera, avendo infatti consentito di ridurre diverse ospedalizzazioni, ma anche di facilitare le dimissioni e permettere ai medici di medicina generale di assistere adeguatamente anche i pazienti cronici che non hanno più potuto essere assistiti dagli specialisti a causa della rimodulazione e sospensione delle attività di ricovero e ambulatoriali non urgenti.

Su questo tema, tra l'altro, la nostra Regione era stata anche una Regione all'avanguardia perché aveva inserito proprio queste unità prima di altri ma successivamente, nelle delibere successive, in particolare quella che doveva valorizzare le UCA, quella del settembre 2022, vediamo che non si trova ancora oggi completa applicazione, in particolare per quello che riguarda la dotazione organica, senza parlare poi del problema che abbiamo posto oltre due anni fa: quello di fornire almeno l'ecografo alla dotazione di queste Unità e alla relativa formazione che a noi risulta ancora non esservi.

Nella delibera 1609, quindi quella sull'assistenza territoriale di cui abbiamo già parlato prima, si prevede quindi l'avvio trasversale su una parte di formazione sulla nuova organizzazione dell'assistenza territoriale e la si prevede per il 2024.

Considerando che le centrali operative, le UCA, le guardie turistiche e tutti gli operatori destinati all'area territoriale servono anche a ridurre in maniera forte gli accessi al Pronto Soccorso il cui carico sappiamo essere di nuovo molto aumentato - questo anche dovuto al fatto che c'è stato detto, spesso non trovando risposta altrove, la gente si rivolge al Pronto Soccorso -, riteniamo indispensabile che ci sia in questo senso un'accelerazione per non arrivare impreparati anche nella prossima stagione turistica. Quello che noi chiederemmo quindi è un impegno al Governo di accelerare un po' i tempi previsti in quella delibera al fine, come dicevo, proprio di non essere nuovamente colti impreparati.

Presidente - La parola all'assessore Marzi.

Marzi (SA) - Il servizio di assistenza medica ai turisti cui fa riferimento questa iniziativa, che rappresenta sicuramente un tassello importante in una Regione a chiara vocazione turistica come la nostra, è già previsto nell'allegato A della delibera di Giunta regionale 1241/2019 di cui si è già trattato e trova la sua risposta negli ambulatori ad accesso diretto, citati, tra l'altro, nella macroarea 2 del piano oggetto di questo dibattito e aperti anche alla popolazione residente che possono essere attivati dall'Azienda sulla base dei fabbisogni emergenti soprattutto nel periodo di alta affluenza turistica, anche ai sensi degli accordi regionali sottoscritti con i rappresentanti dei medici di assistenza primaria, approvato, tra l'altro, con la delibera di Giunta regionale 837/2022. Questo per connotare il fatto che si sta sviluppando un percorso politico e amministrativo.

Inoltre, durante la mattinata di oggi, a proposito di un altro ordine del giorno trattato dal collega Aggravi sul tema dei centri traumatologici, si è ultimamente rafforzato il lavoro posto in essere, a margine del piano, ma comunque rappresentativo di un'attenzione rispetto a un tema che naturalmente, relativamente a quest'aspetto, è assolutamente centrale anche come biglietto da visita e come primo punto d'incontro per i turisti a maggior ragione per il fatto che i centri traumatologici, sui quali è previsto un focus amministrativo trasversale a livello del Governo regionale, risultano essere collocati nei principali luoghi turistici della nostra regione e sui quali in alcuni casi sono già stati fatti ampi lavori di ristrutturazione - penso a quello della Val d'Ayas e quello di Gressoney - e in altri casi invece è intenzione di partire rispetto alle proposte che sono state poste in essere proprio dalle società di impianti a fune e dai sindaci sul territorio.

Per questo motivo, per quello che si sta facendo e per quello che il piano rappresenta, pertanto siamo a chiedervi di ritirare l'ordine del giorno, oppure ci asterremo.

Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Erika Guichardaz, ne ha facoltà.

Guichardaz E. (PCP) - Sarò brevissima, sperando che quello che ha detto l'Assessore si avveri perché mi sembra che nuovamente, anche per la stagione estiva, non siamo messi così bene, ma molto probabilmente future iniziative in Consiglio regionale ci diranno se la percezione che abbiamo noi è una percezione diversa rispetto al vissuto.

Presidente - Metto in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.

Presenti: 34

Votanti: 15

Favorevoli: 15

Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)

L'ordine del giorno non è approvato.

Con quest'ordine del giorno si concludono i lavori di questa mattina del Consiglio che riprenderanno alle ore 15:00.

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La seduta termina alle ore 12:59.