Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2495 del 25 maggio 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2495/XVI - Approvazione di risoluzione: "Tutela delle donne affette da endometriosi".

Bertin (Presidente) - Alla presenza di 29 Consiglieri, riprendiamo l'analisi dell'ordine del giorno. Affrontiamo ora, come deciso dalla capigruppo, due risoluzioni.

Punto n. 71.01 all'ordine del giorno, consigliere Manfrin, a lei la parola.

Manfrin (LEGA VDA) - Come concordato, procediamo all'analisi delle due risoluzioni relative alle due leggi che sono state depositate dal gruppo Lega e dal gruppo Forza Italia, la prima delle quali tratta del problema dell'endometriosi.

L'endometriosi, o malattia endometriosica, è una malattia tipica dell'apparato genitale femminile, caratterizzata dalla presenza di endometrio laddove questo non è normalmente presente, quindi al di fuori dell'utero, come la vescica o l'intestino e, in casi molto gravi, anche nei polmoni, o in porzioni di utero non appropriate.

Durante l'arco del ciclo mestruale, questo tessuto endometriale inappropriato, che prende il nome di ectopico, rappresenta la causa dei sintomi e dei segni clinici che contraddistinguono l'endometriosi.

Tipica nelle donne in età fertile, la malattia endometriosi è uno dei fattori causali più comuni di dolore cronico pelvico delle donne in età fertile.

Malgrado il grande interesse clinico che suscita questa patologia, specialmente negli ultimi anni, questa malattia resta ancora oggi in gran parte sconosciuta e coinvolge globalmente la salute delle donne, con maggiore incidenza su quelle in età fertile, creando debilitanti e conseguenti effetti psicofisici.

La paziente spesso impiega anni per dare un nome alla sua sofferenza, con un ritardo che viene stimato in circa dieci anni, cosa che comporta un peggioramento della qualità della vita, dovendo barcamenarsi tra la progressione della malattia non curata e le peregrinazioni infinite fra consulti specialistici e indagini diagnostiche che non sempre sono appropriati.

In Italia sono affette da endometriosi il 10-15% delle donne in età riproduttiva, la patologia interessa circa il 30-50% delle donne infertili o che hanno difficoltà a concepire; le donne con diagnosi conclamata sono almeno tre milioni.

Solitamente la malattia esordisce nell'adolescenza e il picco si verifica tra i 25 e i 35 anni, ma raramente viene diagnosticata con prontezza, poiché si tende a sottovalutare l'intensità del dolore riferito dalla giovane.

Nell'ottica di rendere sensibile la cittadinanza sul tema dell'endometriosi, il Consiglio regionale della Valle d'Aosta, nella seduta del 26 maggio 2022, ha approvato all'unanimità una mozione che impegna il Governo ad attivarsi per la realizzazione di varie iniziative, la predisposizione di una panchina di colore giallo, colore simbolo della malattia, corredata da targhetta esplicativa sul significato di tale installazione, con il coinvolgimento dei volontari delle associazioni che si occupano di questa patologia e l'eventuale inserimento di un QR Code che rimandi a una pagina istituzionale dedicata alla creazione di un pamphlet esplicativo da distribuire a scuole e famiglie con le giuste informazioni e sulla patologia, in modo da rendere più agevole il riconoscimento con diagnosi precoci.

Direi che è un impegno che porta a creare una diffusione di conoscenza della patologia, una diffusione che possa permettere alle persone - che abbiamo detto sono molte - che purtroppo si trovano ad avere a che fare con questa patologia, che incide così pesantemente sulla vita delle persone... e che, anche in questo caso, se presa in tempo, se conosciuta in tempo, si può in qualche maniera migliorare.

A fronte dell'impegno - quindi una prima parte dell'impegno relativo alle panchine, relativo all'informazione e all'attività delle associazioni - abbiamo deciso di depositare una proposta di legge che forniva una serie di interventi a supporto proprio delle donne affette da endometriosi.

È una patologia che quindi ha bisogno di un supporto perché a oggi c'è una classificazione differente, sono quattro gli stadi dell'endometriosi, gli stadi dal terzo al quarto già beneficiano di alcune esenzioni per quanto riguarda alcuni esami ed alcune visite specialistiche, mentre le donne affette dagli stadi clinici di primo e secondo grado sono escluse da qualsiasi supporto, ma la sofferenza per questa patologia è assolutamente simile, se non identica, agli stadi più gravi e soprattutto la dipendenza da farmaci è assolutamente sovrapponibile a quella degli stadi più gravi.

Quindi proprio per andare incontro non soltanto alle donne affette dal primo e secondo stadio ma per tutti gli stadi della malattia, proprio a causa della dipendenza dei farmaci, abbiamo ritenuto opportuno che si presentasse questa proposta di legge che andava a incidere, come detto, sulle esenzioni dei farmaci per le donne affette da questa grave patologia ma non soltanto: un supporto psicologico non soltanto per il singolo ma ovviamente anche per la coppia, perché produce infertilità ma produce anche dolore durante l'atto sessuale e produce purtroppo anche una serie di problemi collegati che sicuramente non sono facili da superare.

E ancora: è importante il fatto di avere una preparazione da parte dei sanitari, poter riconoscere in maniera assolutamente puntuale questo tipo di patologia e poter indicare e convogliare da giusti specialisti le donne, e anche questo era un impegno che avevamo inserito nella legge.

Poi abbiamo anche le attività formative, come è stato detto, e il coinvolgimento delle associazioni proprio per quest'attività.

A fronte di tutto questo, abbiamo potuto confrontarci in Commissione, prima con il Presidente Lavevaz e con l'allora Assessore Barmasse, che avevano appunto annunciato il proprio supporto a questa proposta di legge; a seguire abbiamo avuto un altro confronto in Commissione con il nuovo Governo, con il Presidente, con l'Assessore alla sanità e soprattutto con i tecnici che ci hanno detto che lo strumento migliore, per andare a supporto di questa patologia e per realizzare il contenuto della legge che avevamo proposto è quello della delibera di Giunta.

Noi abbiamo preso atto di quanto ci è stato rappresentato dai tecnici, non concordiamo evidentemente con quello da loro rappresentato, altrimenti avremmo già suggerito altri percorsi, riteniamo che proprio nel momento in cui ci sono da più parti d'Italia dei percorsi di legge che vanno nella direzione che noi abbiamo indicato sia utile utilizzare questo strumento, perché rende sicuramente molto più stabile ed efficace la tutela delle donne, ma ovviamente il nostro interesse è quello di velocizzare e quello di arrivare a una definizione che sia la più rapida possibile, la più efficace possibile proprio per i problemi che abbiamo evidenziato.

A fronte di quello che abbiamo messo all'interno della legge, a fronte delle interlocuzioni avvenute in Commissione e all'esterno sugli obiettivi di questa legge, chiediamo, per tramite di questa risoluzione, di dare attuazione, per il tramite di una delibera di Giunta regionale agli articoli 4, 5, 6, 7, 8 e 9 della proposta di legge regionale 77 concernente "Disposizioni per la tutela delle donne affette dall'endometriosi", depositata dal nostro gruppo.

Bertin (Presidente) - La risoluzione è stata illustrata, siamo al punto n. 71.01 anticipato a questo momento del Consiglio regionale. Per il Governo, l'assessore Marzi, ne ha facoltà.

Marzi (SA) - Da un punto di vista politico e amministrativo va fatto - prima di tutto da un punto di vista politico - assolutamente un plauso per l'attenzione dimostrata su questo tema che ci ha visto già anche confrontarci in Commissione rispetto a quella che giustamente risulta essere a oggi in V Commissione denominata "Proposta di legge n. 77".

Sul tema di riferimento abbiamo avuto la possibilità di confrontarci anche con l'ausilio dell'Azienda unica sanitaria locale e riteniamo che, passando al tema amministrativo, anche se sicuramente parziale, come rappresentato dal collega Manfrin, questa risoluzione sia assolutamente da approvare, perché se anche darà una soluzione quasi totalitaria rispetto alla P.L. 77, di fatto però farà risparmiare tantissimo tempo a tutte le donne coinvolte da questa patologia che hanno visto una grandissima attenzione sia in Consiglio che in Commissione, primariamente da parte del gruppo della Lega che ha proposto sia la mozione ai tempi che poi la risoluzione di riferimento e che ha portato avanti il tema anche in Commissione.

Per cui la maggioranza approverà la risoluzione di cui sopra.

Presidente - Altri interventi? Non ci sono prenotazioni, mettiamo in votazione la Risoluzione. La votazione è aperta. Tutti si sono espressi. La votazione è chiusa.

Presenti, votanti e favorevoli: 34

La risoluzione è approvata all'unanimità.