Oggetto del Consiglio n. 2494 del 25 maggio 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2494/XVI - Reiezione di mozione: "Attivazione di tickets sanitari per il trasporto su ambulanze del servizio di emergenza-urgenza regionale per i soggetti in stato di ebbrezza o sotto effetto di sostanze stupefacenti".
Bertin (Presidente) - Punto n. 15. Illustra la mozione il consigliere Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - L'intervento che proponiamo con questa mozione è di natura educativa ed è già stato adottato con effetti positivi in altre realtà che abbiamo indicato nel corpo dell'iniziativa. Lo scopo è di tutta evidenza, non è quello di fare cassa con situazioni di gravità, ma si può tranquillamente iscrivere in quelle molte iniziative, oltre a scoraggiare l'eccesso di alcol e droghe soprattutto tra i giovani, che purtroppo è molto diffuso.
Questa mozione parte evidentemente anche dai dati, ovvero quelli disponibili sulle dipendenze che ci dicono che in Valle d'Aosta quasi il 20% degli uomini e quasi il 10% delle donne viene considerato un binge drinker, un tema su cui il collega Ganis si era concentrato negli scorsi Consigli, quindi un forte consumatore di alcool considerato a rischio, mentre più del 30% degli uomini e quasi il 15% delle donne viene considerato a rischio di diventarlo.
Anche il consumo di droghe desta preoccupazione, se infatti non è molto diffuso rispetto al resto d'Italia l'utilizzo di droghe che comunemente e volgarmente vengono definite "pesanti", il consumo di cannabis risulta essere uno dei più rilevanti del Paese, evidenziando la sussistenza di problemi legati alla dipendenza. Per questo è indispensabile promuovere modelli di comportamento e stili di vita che rispettino la salute e la sicurezza, soprattutto a partire dalle fasce più giovani, verso le quali dobbiamo cercare di scommettere sull'educazione e sulla prevenzione: ecco perché sull'esempio positivo della deliberazione di Giunta provinciale di Trento, la nostra proposta è quella di inserire un ticket a pagamento che introduce una compartecipazione di spesa per il trasporto in ambulanza richiesti per persone in particolare stato di ebbrezza o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti. Questa scelta potrà così responsabilizzare maggiormente i cittadini che sapranno a cosa possono andare incontro se esagerano con i drink o se fanno uso di sostanze stupefacenti, così facendo se non vorranno tenere in sufficiente considerazione i guai che l'alcool provoca il fisico, magari potranno essere più sensibili al portafoglio e, prima di esagerare del tutto, si potrà inserire una riflessione sullo spiacevole conto che l'Azienda sanitaria gli potrebbe presentare se dovesse mettere in moto un'ambulanza. Per fare un'analogia, è il medesimo criterio, pur con le dovute differenze, adottato dall'elisoccorso quando viene chiamato con leggerezza, senza cause serie che ne motivino l'intervento. Come sappiamo, in questi casi specifici, scatta la fattura perché un conto è, e questo possiamo tranquillamente considerarlo l'emergenza imponderabile, e un altro è affrontare le cose con superficialità, contando che la macchina dei soccorsi sia sempre a propria disposizione per toglierci dagli impicci. L'ubriachezza eccessiva, quella tanto per intenderci sopra l'1,5% di tasso alcolemico o l'utilizzo di sostanze stupefacenti, allo stesso modo è una condizione cercata e voluta, così appunto come abbiamo detto nell'utilizzo e in quello che si produce poi da quest'utilizzo, quindi l'avvio della macchina dei soccorsi ovviamente è imprescindibile quando uno sta male, diventa un costo collettivo obbligatorio ma evitabile se il soggetto applica una condotta intelligente: ecco perché con la presente mozione, impegniamo il Governo regionale a valutare la possibilità di attivare dei ticket per chi viene trasportato dalle ambulanze del servizio di emergenza-urgenza regionale in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di sostanze stupefacenti, eventualmente escludendo la compartecipazione alla spesa per il trasporto se si tratta di soggetti con particolare e comprovata fragilità presi in carico dal Servizio sanitario regionale.
Rispetto a quest'iniziativa, abbiamo anche voluto citare le delibere che sono attualmente in vigore nella Provincia autonoma di Trento che hanno portato degli effetti positivi, quindi hanno portato a un miglioramento dei dati rispetto alle dipendenze ed è ovviamente la direzione nella quale vogliamo andare. Non sicuramente quindi una misura per far cassa ma una misura per educare e per spiegare gli effetti negativi evidentemente anche per supportare la collettività nei casi che abbiamo segnalato.
Presidente - Apriamo la discussione generale, si è prenotata la consigliera Minelli.
Minelli (PCP) - Abbiamo letto questa proposta, sia nelle sue premesse, e in particolare nell'impegno che viene proposto. Noi crediamo che l'introduzione di quello che a tutti gli effetti si configurerebbe come un super ticket per chi si presenta all'ambulanza, per chi deve essere trasportato sull'ambulanza in stato di ebbrezza o sotto l'effetto delle sostanze stupefacenti è un provvedimento pericoloso e, dal nostro punto di vista, non si ravvisa la valenza educativa che ha invece esplicitato il consigliere Manfrin, soprattutto se si pensa a questo provvedimento come deterrente per la popolazione più giovanile. È quasi come dire a dei ragazzini che si trovano con un compagno che va in coma etilico, e sappiamo che non è una cosa che succede raramente purtroppo: "non chiamate il 112, non chiamate l'ambulanza, perché poi deve pagare", perché questo è il ragionamento che viene fatto nel momento in cui succede qualche cosa vista anche l'età di alcuni di questi ragazzi. Quando si parla di soggetti che sono in stato di ebbrezza, nel linguaggio medico mi risulta che il termine "ebbrezza" viene utilizzato per indicare uno stato iniziale di un'intossicazione alcolica acuta e le intossicazioni sono contrastare un'intossicazione tra le prestazioni che sono esenti da ticket.
Mi sembra che sia, come dicevo, una norma pericolosa questa, mentre sarebbe molto più importante, a nostro avviso, riprendere con maggior forza, come era stato fatto in certi periodi in passato, un'attività di prevenzione attraverso non soltanto la comunicazione mirata nelle scuole che veniva fatta da operatori del SERD, piuttosto che da altri soggetti e associazioni, ma anche una campagna più incisiva sulla popolazione, perché io purtroppo questo riscontro, questo rimando dai colloqui con la gente, ma parlo di questioni semplici, quando ci si incontra in occasione di feste anche di Paese... vi è una sorta di tolleranza all'abitudine del bere. Purtroppo è così, da noi c'è ancora una cultura che è tutt'altro che rivolta a limitare e a combattere un fenomeno che è molto grave: quello dell'alcolismo, che ci vede purtroppo ai primi posti come Regione e anche per il consumo di alcool tra giovanissimi. Se invece l'obiettivo è quello di filtrare l'ubriacone abituale, ma io preferisco definirlo affetto da etilismo, mi chiedo anche se siamo sicuri che non sia più importante un supporto psicologico a lui e alla sua famiglia o al contesto in cui vive piuttosto che una multa.
Ci sono altrove dei servizi molto efficienti di alcologia che forse bisognerebbe mettere insieme. È vero poi che ci sono dei comportamenti violenti da parte di queste persone anche quando arrivano in Pronto Soccorso, è un problema di cui bisogna prendere atto, però a quel punto diventa un problema più di ordine pubblico ed eventualmente anche di tipo penale che non sanitario. Io credo che bisognerebbe adottare delle altre forme che potrebbero agire da deterrente: per esempio, le persone che sono accompagnate in Ospedale dall'ambulanza appunto in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di stupefacenti devono essere obbligate a fare dei percorsi al SERD, dei passaggi al SERD una volta esaurita la fase acuta ovviamente, per poi valutare la situazione in maniera più mirata.
Nell'impegno della mozione c'è poi scritta una cosa che mi lascia ulteriormente perplessa, perché voi dite: "valutare la possibilità di attivare dei ticket per chi viene trasportato dalle ambulanze... eventualmente escludendo dalla compartecipazione alla spesa per il trasporto se soggetti con particolari comprovata fragilità".
Ora la "particolare e comprovata fragilità", nel momento in cui c'è un trasporto - facciamo pure il caso di un giovane che è in coma etilico - ma chi la stabilisce la particolare comprovata fragilità? Questo è successivo oppure non pagano solo quelli che sono già seguiti da un servizio? È questo che non mi è chiaro. Cioè non paga chi è già preso in carico da un servizio o non paga chi viene valutato come essere un soggetto fragile dopo un episodio di questo tipo? La formulazione quindi anche dell'impegno genera delle perplessità, ma è l'impianto stesso della mozione che noi non condividiamo, mentre siamo d'accordo sul fatto che debbano essere messe in campo tutte le risorse possibili per un serio lavoro di prevenzione e anche di presa in carico di una situazione, che, purtroppo, è così da tanto tempo e forse sta anche peggiorando per quello che riguarda la popolazione giovanile.
Presidente - Altri in discussione generale? Non ci sono altre prenotazioni, chiudo la discussione generale. La discussione generale è chiusa. Si è prenotato l'assessore Marzi a cui passo la parola.
Marzi (SA) - Il tema portato all'attenzione di quest'Assemblea ha già rappresentato in passato argomento di approfondimento e valutazioni sia in seno alle competenti strutture dell'Assessorato sanità, salute e politiche sociali, sia nell'ambito dei servizi competenti dell'Azienda USL. Mi rifaccio all'iniziativa della Provincia di Trento che ha portato a verificare il percorso avviato con un primo provvedimento nel 2012 dalla Provincia medesima. Nel 2016 è emersa la necessità di riconsiderare la disciplina a fronte di diverse opposizioni poste in particolare da parte della Commissione mista conciliativa, che di fatto evidenziava come l'iniziativa coinvolgesse una categoria di soggetti particolarmente fragili, come richiamato dalla collega Minelli e anche, tra l'altro, dal presentatore della mozione. I dati forniti dai competenti servizi dell'Azienda USL della Valle d'Aosta evidenziano che le missioni di soccorso per intossicazione alcolica sono state 139 nel 2019, 151 nel 2020, 140 nel 2021. Per l'anno 2022 il dato disponibile alla data del 24 aprile è pari a 64. In relazione a tali dati, il Responsabile della Struttura semplice emergenza territoriale CUS dell'Azienda USL ha evidenziato che tutti gli interventi rientrano nell'ambito dell'emergenza poiché anzitutto alla prima chiamata di intervento l'operatore 118 non riesce ovviamente a capire se si è o meno di fronte a un'intossicazione alcolica.
Secondariamente, e indipendentemente se trattasi di alcolista cronico o di abuso occasionale, i parametri vitali alterati potrebbero avere un'evoluzione clinica quanto mai imprevedibile. Questo comporta la necessità di procedere in ogni caso nel minor tempo possibile e con i mezzi adeguati.
Da un confronto svolto inoltre con i servizi dell'Azienda USL dedicati alla presa in carico di soggetti affetti da dipendenza è emerso che il provvedimento proposto porrebbe alcuni problemi, non sempre di semplice soluzioni, tra cui vanno evidenziati: l'impossibilità di ricondurre in modo inequivocabile la causalità della richiesta di intervento in urgenza a una motivazione collegata all'intossicazione, anziché a problematiche mediche intercorrenti o concomitanti, come, ad esempio, crisi ipertensiva, squilibrio elettrolitico o ipoglicemi; la necessità di differenziare l'intossicazione alcolica da quella da altre sostanze, in special modo quelle di sintesi, per la più grande capacità di queste ultime di provocare danni organici nell'immediato e di comportare conseguenze meritevoli di cura e di adeguato monitoraggio, come, ad esempio, in caso di overdose. La popolazione abituale abusatrice di alcool inoltre si compone spesso di persone molto fragili dal punto di vista economico che non potrebbero permettersi il costo di trasporto; ciò comporterebbe l'inefficacia della misura nei termini di dissuasione, oltre che naturalmente per l'introito economico per i servizi. Da questo emerge infatti che un provvedimento, come quello proposto nella mozione, in molti casi non farebbe altro che trasferire in modo inappropriato un problema del mondo sanitario a quello sociale. Si ritiene pertanto che, in luogo di adottare provvedimenti sanzionatori, sarebbe più auspicabile adottare misure di presa in carico da parte dei servizi al fine di svolgere adeguata prevenzione, anche e soprattutto di quelle circostanze di abuso occasionale che nella stragrande maggioranza dei casi rappresentano comunque dei campanelli di allarme di un disagio personale sempre pronto a tradursi a vario modo in complicanze più marcate future.
Con riferimento alla problematica posta all'attenzione, voglio informare inoltre che in linea con il Piano nazionale regionale di prevenzione, il programma predefinito 4, la Valle d'Aosta e la Regione Veneto collaborano alla realizzazione di un progetto denominato "Contrasto agli interventi a favore dei giovani vulnerabili" dedicato all'intercettazione delle situazioni di fragilità e alla loro precoce presa in carico al fine di evitare l'acutizzazione e la cronicizzazione. Pertanto la Regione Valle d'Aosta e il Veneto risultano individuate ai fini della realizzazione del suddetto progetto su mandato del Ministero della salute, ai sensi dell'articolo 3, comma 4, della legge 125/2001(Legge quadro in materia di alcool e di problemi alcoolcorrelati) e a ciascuna di esse sono affidate le risorse finanziarie pari ad euro 48.504 per le attività progettuali che si svilupperanno nell'arco di 12 mesi. Il progetto intende infatti affrontare i seguenti aspetti di criticità che caratterizzano la popolazione:
1) l'abbassamento dell'età di avvicinamento al consumo;
2) l'aumento dei ricoveri in Ospedale per problematiche alcoolcorrelate;
3) l'aumento del numero dei giovani vulnerabili e dei consumatori a rischio;
4) la frequenza di intossicazioni non prese in carico a causa della tendenza a minimizzare il problema;
5) l'incremento degli accessi al Pronto Soccorso e dei ricoveri di giovani per diagnosi alcoolcorrelate.
L'Assessorato della sanità, salute e politiche sociali porterà avanti questo progetto che nel concreto - e qui credo che ci sia già una forte risposta a quanto rappresentato sia con la mozione che in discussione generale - vede già avviata una collaborazione tra il Pronto Soccorso e il SERD per lo studio e la creazione di:
· un contatto efficace con il Pronto Soccorso e l'Ospedale attraverso un codice identificativo dello stato di alterazione alcol e sostanze del paziente, il codice attiverà immediatamente l'équipe del SERD formata e dedicata all'aggancio e alla presa in carico precoce del paziente e della sua famiglia;
· un'equipe dedicata composta da due infermieri specificatamente formati nell'ambito della prevenzione attraverso il conseguimento del master con l'obiettivo di agganciare più giovani e le loro famiglie, mentre per i pazienti con diagnosi di dipendenza si propone il percorso di presa in carico già in essere presso il SERD;
· un percorso di presa in carico di prevenzione secondaria e quindi la creazione di un modello di aggancio e presa in carico precoci dei giovani vulnerabili e consumatori a rischio;
· il contrasto alla disinformazione, cioè il progetto prevede una campagna informativa a favore di tutta la popolazione affinché si possano diffondere messaggi che favoriscano il bere consapevole e diffondano una cultura della moderazione.
Per questo motivo chiedo al proponente di ritirare l'iniziativa, altrimenti ci asterremo.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Manfrin, ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - Nel momento in cui ho scritto questo testo avevo ipotizzato di poterlo adattare alla realtà valdostana aggiungendo alcuni criteri. Dopodiché ho immaginato, e ne ho avuto conferma testé, che numerosi attori politici all'interno di quest'aula avrebbero sollevato l'inapplicabilità o la non realizzabilità delle disposizioni che abbiamo chiesto di valutare, quindi con questa mozione non è che, una volta approvata domani, c'è il ticket, noi abbiamo chiesto di valutare e per evitare che questi rilievi venissero fatti, abbiamo fatto una cosa molto semplice, abbiamo preso una delibera che esiste, che è attiva, che è stata fatta nel 2012 ed è stata migliorata, come giustamente l'Assessore ha citato, nel 2016. Qualsiasi rilievo in ordine all'inapplicabilità, ai problemi, come ci è stato riferito, di differenziazione fra quali siano le cause che hanno portato alla chiamata dell'ambulanza o in ordine a questioni: "non sappiamo se ci troviamo di fronte a un alcolista abituale oppure no" sono già superati e sono superati da una delibera che esiste.
Oggi quindi non c'è una scelta fra "proviamo a esplorare un percorso inesplorato di cui non conosciamo le specifiche, di cui non conosciamo gli effetti", oppure no, ma semplicemente aderiamo a un percorso che già esiste e ha portato a degli effetti positivi o continuiamo a fare quello che abbiamo sempre fatto... Assessore, credo che questo sia l'unico dato positivo che è stato fornito dalla collega Minelli, è un dato che, purtroppo, rispetto alle dipendenze, è in forte aumento in Valle d'Aosta, e questo è sicuramente un dato negativo.
A coloro i quali dicono: "non si può fare perché" dico che basta andare nel sito della Provincia autonoma di Trento, prendere la delibera per vedere che si può fare.
A quelli che dicono: "non si sa come si fa", "ah, no, nella frase c'è la virgola che è messa male"... i professori che ci insegnano a scrivere le impegnative delle iniziative... abbiamo citato la delibera che dice come si identificano le persone di comprovata fragilità e presa in carico del Servizio sanitario regionale. Bisognerebbe quindi leggere tutto il testo e non soltanto le parti che indicativamente si vogliono attaccare, ma questa è una strategia antica che viene utilizzata, cioè quando non si sa cosa dire per contestare l'iniziativa altrui, si dice: "no, ma è scritta male, quella frase lì non va bene, la virgola è messa male, c'è quel punto" e va bene così.
È stata sollevata la necessità di portare avanti una comunicazione nelle scuole per spiegare ai ragazzi gli effetti negativi, mi pare che le iniziative del collega Ganis abbiano evidenziato che alcune iniziative già ci sono, o almeno così è stato detto dall'Assessore, quindi le cose sono due: o le cose non ci sono e ci è stata riportata una menzogna in aula, oppure le cose ci sono e allora che non c'è nient'altro da fare, perché le iniziative nelle scuole ci sono, allora questo non è sufficiente e non funziona.
Ci è stato detto che si sta organizzando un'attività di presa in carico dei servizi, ma questo credevo che fosse automatico, Assessore, non pensavo che bisognasse addirittura andare a dire che se arriva una persona che ha un tasso alcolemico dell'1,5% al Pronto Soccorso o che è in overdose, oppure che evidenzia dei comportamenti che sono propri di chi è sotto l'effetto di sostanze stupefacenti si debba addirittura vedere e provvedere a "ma no, forse attiviamo dei percorsi, non lo so, verifichiamo", ma io pensavo che fosse già una cosa normale, non lo presenterei come se fosse una novità straordinaria, una novità sesquipedale.
Direi quindi che, rispetto ai rilievi, io sinceramente non ho ricevuto delle valutazioni che mi portano a recedere rispetto ai proposti che abbiamo voluto inserire all'interno del testo, mi pare un testo in uso, mi pare un testo efficace, mi pare anche addirittura una proposta che tutela le persone che soffrono e che sono affette da comprovata fragilità, però mi permetterei di ricordare a quest'Aula che questa richiesta arriva anche dai sanitari e da chi si occupa di soccorso, cioè sono in primis le persone che si occupano di soccorso a rilevare che ci sarebbe bisogno di uno strumento che possa scoraggiare le persone ad avere comportamenti che, attenzione, il limite è 1,5%, tanto per parlare di alcool, della droga non ne parliamo neanche... il consumo di alcool è legale, parliamo di un limite altissimo, il consumo della droga è illegale e quindi evidentemente qui i limiti non ci sono, quindi parliamo di cose non prese alla leggera.
I percorsi ci sono, le disposizioni anche, i sanitari sono i primi che chiedono evidentemente un intervento di questo tipo, non si vuole andare in quella direzione, si vuole continuare tranquillamente a dire che va tutto bene così, alla collega Minelli che giustamente dice: "il problema è che se noi mettiamo questo, potrebbe succedere che per una persona in coma etilico si dica: "lasciamola morire perché sennò paghiamo una sanzione di 200 euro"", va bene, d'accordo, ne prendo atto che questa è la sua interpretazione, allora a questo punto mi aspetto che presenti la stessa iniziativa rispetto all'elisoccorso, quindi quando ci sono le persone che hanno bisogno e chiamano l'elisoccorso, no, togliamo anche il pagamento di quel servizio altrimenti le persone potrebbero non chiamare il soccorso, se questo è il suo ragionamento, io l'apprezzo, collega Minelli, è sempre lineare nelle sue idee.
Noi ovviamente non ritireremo questa mozione, la porteremo al voto e verificheremo chi in quest'aula sta dalla parte di chi si occupa di soccorso e di chi si occupa di cercare di produrre di portare degli effetti benefici a favore dei ragazzi e di fare degli interventi di natura educativa e chi invece ritiene che va tutto bene così, può proseguire così, perché dopo che si sono ubriacati, dopo che si sono drogati poi forse vengono presi in carico dal SERD.
Presidente - Ha chiesto la parola il consigliere Ganis per dichiarazione di voto, ne ha facoltà.
Ganis (LEGA VDA) - Ringrazio il collega Manfrin per l'iniziativa. Il problema è che manca veramente una prevenzione sull'abuso di alcool e di droghe nella nostra regione, soprattutto nelle scuole, perché la prevenzione viene fatta a macchia di leopardo. L'intossicazione dell'abuso di alcool e droghe è molto pericolosa, quello è vero, lo sa, collega Minelli, che l'intossicazione può portare anche all'arresto cardiaco? È vero questo, però il servizio non è da considerarsi un servizio dovuto del tipo: "mi ubriaco tanto c'è l'ambulanza lì fuori", non è così e mi spiace che ancora oggi si dica che la nostra Regione è fondata sulla cultura del bere, non è così, basta, questo è uno stereotipo.
Condivido quindi l'iniziativa del collega Manfrin perché, tra l'altro, prestare servizio in ambulanza e avere a che fare con un ubriaco non è così semplice.
Presidente - Ha chiesto la parola la consigliera Minelli per dichiarazione di voto.
Minelli (PCP) - Per dichiarazione di voto, anche per ribadire le motivazioni e per fare una specificazione. Io non mi sono minimamente sognata di dire che questa sia una norma o una richiesta inapplicabile, non è quello, io ho detto e ripeto che, dal nostro punto di vista, è pericolosa, è un'altra cosa, che poi la Provincia di Trento dal 2012 con una revisione nel 2016 abbia applicato una sua delibera in questo modo, molto probabilmente, poi credo che lei lo ha esplicitato ma anche l'Assessore mi sembra che abbia fatto riferimento a quella cosa... è applicabile, semplicemente dal nostro punto di vista non è condivisibile.
Lei ha posto un problema che è molto importante e che io credo debba essere analizzato a fondo e dovrebbe anche essere oggetto probabilmente di un approfondimento nella Commissione competente, proprio perché per la nostra regione, così come per altre regioni di montagna, perché poi sappiamo che questo è un fenomeno che è più diffuso in quelle regioni perché i dati così ci dicono, vada affrontato in maniera seria, studiando delle possibili norme e progetti integrativi rispetto a quanto già c'è, è in corso ed evidentemente non ha dato risultati così come ci si sarebbe aspettati, però la proposta che voi fate dal mio punto di vista è una norma è una proposta da stato etico, come ne stiamo vedendo molte purtroppo in questo periodo e mi riferisco al contesto nazionale, perché così è su un sacco di altre questioni.
Ancora una cosa, collega Ganis: non mi sono neanche sognata di dire che la Valle d'Aosta è fondata sulla cultura del bere, per fortuna, siamo fondati su ben altro, ma che nella nostra Regione, e lo ribadisco, ci sia a livello generale e popolare un atteggiamento di tolleranza, di accettazione di un certo modo di comportarsi è un dato di fatto, basta andare in mezzo alla gente e rendersene conto.
Credo che sia corretta una cosa che ha detto l'assessore Marzi e cioè che bisogna educare a una cultura della moderazione, che non significa bollare qualsiasi tipo di comportamento, l'uso e il consumo in maniera moderata di quello che può essere il vino o altre bevande così come certi cibi. Credo però che tra quello che proponete voi e quello che si può fare, ci sia una bella differenza.
Presidente - Metto in votazione la mozione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 33
Votanti: 13
Favorevoli: 13
Astenuti: 20 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Minelli, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)
La mozione non è approvata.
Con questo punto all'ordine del giorno, si interrompono i lavori del Consiglio di questa mattina. Riprenderanno alle ore 15:00.
---
La seduta termina alle ore 13:13.