Oggetto del Consiglio n. 2492 del 25 maggio 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2492/XVI - Reiezione di mozione: "Impegno ad approfondire e a presentare alle commissioni consiliari competenti il tema della declinazione del verde all'interno del percorso di revisione della legge urbanistica regionale".
Bertin (Presidente) - Punto n. 13. Ha chiesto la parola il consigliere Distort per l'illustrazione, ne ha facoltà.
Distort (LEGA VDA) - Sono perfettamente consapevole che ci sono persone che hanno la capacità di essere un sogno per qualcuno, un incubo per altri, non ho sicuramente la presunzione di essere un sogno, spero comunque di non essere un incubo, ma spero comunque di esercitare quell'effetto che esercito certe volte, i sogni belli o brutti che siano, comunque di indirizzare.
In una precedente convocazione del Consiglio regionale presentavo, a nome del gruppo Lega, una mozione che proponeva una modifica della normativa edilizia e urbanistica permettendo l'ammissione di altezze nette interne nelle abitazioni esistenti pari a metri 2,40 contro il minimo attualmente consentito di metri 2,55. Questa premessa è solo per specificare che la risposta dell'Assessore competente in materia, quindi l'assessore Sapinet, è stata in sintesi: "condividiamo la linea, ma siccome abbiamo in corso lo studio di una revisione organica della legge 11/1998, la legge urbanistica regionale, chiedo di ritirare la mozione anticipando che terremo sicuramente in conto l'argomento nel lavoro di revisione della legge urbanistica regionale".
La mia replica, sempre in sintesi, è stata: "l'indicazione di una modifica così circoscritta può essere accolta, se si comprende la portata, senza andare alle calende greche con la modifica dell'intero corpus normativo urbanistico", però io ho capito giustamente il meccanismo, lo capisco, non lo condivido ma lo capisco, quindi allora adeguandomi a questo meccanismo, ecco che se la formula è questa, di rinvio di ogni modifica alla redazione futura della revisione completa e organica della legge 11, allora, come opposizione e, per quanto mi riguarda, cominciamo a dare il nostro contributo per posizionare gli elementi della nostra visione di settore.
Lo spezzettiamo, cominciamo elemento per elemento a dare il nostro contributo.
Oggi iniziamo quindi con la prima puntata, che tratterà della disciplina del verde, come è stato elencato nel titolo. L'evento nel verde come elemento ambientale ma soprattutto paesaggistico e architettonico, perché occuparsi degli aspetti puramente ambientali della disciplina del verde, in un territorio che per due terzi della sua superficie è coperto da foresta, è un po' come andare a un pranzo di nozze preoccupandosi che ci sia da mangiare.
La nostra visione di verde però in questa mozione non la decliniamo dal punto di vista ambientale, quindi un rapporto tra spazio verde e spazio costruito, perché nel nostro territorio questo è già esuberante; la nostra visione è una visione però paesaggistica architettonica, allora io vi propongo di condividere una riflessione, una sorta di percorso mentale, intellettuale di visione. Immaginiamoci di essere su di un pullman sul quale tutti gli occupanti sono turisti e noi dobbiamo fare un po' il ruolo della guida turistica. Questo pullman ha appena lasciato l'autostrada all'uscita Aosta Est e sta percorrendo la zona dell'Amérique, uso la denominazione storica dell'Amérique, fino a imboccare il centro di Aosta. Allora immaginiamoci qui ognuno di noi a dover convincere questo gruppo di turisti che quanto si sta percorrendo sia assolutamente attrattivo, quindi immaginiamoci di dire: "guardate, questo è l'ingresso di Aosta, questa è la porta di accesso al "carrefour d'Europe", Aosta, città millenaria". Se riuscissimo a far apprezzare questa zona di territorio, che, tra l'altro, non demonizzo, alla quale non voglio minimamente mancare di rispetto... anzi, un piccolo inciso permettetemi, è una parte di territorio che è cuore pulsante dell'attività commerciale. Questo rivela ulteriormente un merito alle attività commerciali presenti perché investire in commercio, e con tutte le dinamiche a esse legate, in una parte del territorio che sinceramente dal punto di vista architettonico e paesaggistico non è assolutamente un fiore all'occhiello vuol dire che c'è una classe di commercianti che sta credendo profondamente in quello che fa questo, quindi plauso. Detto questo, però dico: se noi riuscissimo a convincere questi occupanti, questi turisti a dire che questa è una bella porta, è un bel biglietto da visita, allora dovremmo cambiare immediatamente lavoro, dimetterci e andare a fare gli operatori turistici super pagati perché saremmo dei geni.
Ho voluto usare quest'esempio forzato, anche ironico, semplicemente per capire questo fatto: noi abbiamo dovunque, disseminato in vari parti del nostro territorio regionale, un patrimonio edilizio, uno spazio costruito, che in tanti, tanti, tanti casi non è assolutamente un fiore all'occhiello, frutto di politiche urbanistiche, frutto anche di una certa capacità progettuale, frutto di una libera interpretazione dei progetti ed eseguiti in maniera a volte di scarsa qualità, comunque senza stare a entrare nel merito, sta di fatto che questa è la situazione. Allora abbiamo due possibilità, che cosa facciamo? Mettiamo in atto delle politiche di riqualificazione completa dello spazio costruito, demolizioni, ricostruzioni, revisioni, ristrutturazione di un certo livello, e per questo ci sono già degli strumenti, c'è il piano casa, ad esempio, che io continuerò a declinare come un'opportunità grandiosa che abbiamo; l'altra possibilità è un'attività di maquillage intervenendo magari su alcuni elementi di facciata ma c'è ancora un'altra possibilità: quella di un chiamiamolo mascheramento, un sano e virtuoso mascheramento, dove il mascheramento assume una visione positiva, non una visione di finzione, ma una visione positiva del mascheramento prodotto dal verde. Noi cerchiamo di renderci conto di come la presenza di verde gestito a livello di siepe, a livello di alberature, a livello di schermature possa svolgere un ruolo di mascheratura di quelle forme edilizie che non sono il massimo del nostro patrimonio architettonico e della nostra qualità architettonica.
Allora la declinazione del verde, sotto questo punto di vista, dal punto di vista proprio della gestione, della percezione dello spazio costruito di vari insediamenti, di case e edifici in insediamenti densamente o poco densamente costruiti ha un ruolo enorme e, tra l'altro, con una spesa decisamente bassa. Se noi pensiamo, da un punto di vista dei benefici-costi, noi riusciamo ad avere un miglioramento della percezione dello spazio con un investimento che assolutamente è basso rispetto ad altri tipi di interventi molto più onerosi dal punto di vista architettonico.
Parliamo fondamentalmente di tutto ciò che è a ridosso delle strade, perché la maggior parte della percezione del nostro territorio l'abbiamo attraverso la percorrenza delle strade, di tutta la lunga rete stradale della nostra regione e dei nostri comuni. Il pensare di poter mettere in atto delle iniziative, delle indicazioni, delle formule di incentivazione sull'adozione di verde per, ad esempio, la colonizzazione verde delle ringhiere, delle recinzioni quindi potrebbe essere un elemento virtuoso, un meccanismo virtuoso che si può attuare.
Tra l'altro, io vi suggerisco... io lo faccio per deformazione professionale ma è chiaramente possibile per tutti... quando noi giriamo e ci spostiamo con le auto e diamo un'occhiata allo spazio che ci circonda, tutti gli spazi a bordo strada, noi possiamo notare alcuni esempi di architettura, alcuni esempi semplicemente di edilizia relativi alle case e alle costruzioni che possono avere certe caratteristiche, ma guardate quanto incide la tipologia della recinzione su un elemento che è fondamentale e si chiama ordine visivo o disordine visivo. A volte noi abbiamo delle case dove si vede perfettamente la volontà dei proprietari mirata a rendere gradevole, anche a essere orgogliosi dell'aspetto della propria abitazione. Poi abbiamo una proprietà che finisce con una certa recinzione con un certo look, una certa tecnologia, vicino c'è un altro tipo di recinzione, un altro modello, magari una in legno, una in ferro, una con un disegno, una con l'altra, una con la rete; guardate quanto queste recinzioni incidono sulla percezione di uno spazio che può essere positivo o negativo, che può essere gradevole o dare il senso del disordine. Allora immaginiamo come la presenza di vegetazione crei un tessuto connettivo molto più omogeneo, perché la vegetazione, comunque sia, rientra in parametri di gradevolezza indipendentemente dalle capacità di design. Tutta questa costruzione, questa riflessione che ho voluto condividere con voi e alla quale credo profondamente potrebbe essere argomento di una discussione, perlomeno l'avvio di discussione all'interno della Commissione consiliare competente.
Con queste premesse, parlando di verde all'interno dello spazio costruito e il suo ruolo di mitigazione visiva... tra l'altro, anche dalla massa costruita, perché la massa costruita definisce un volume cementificato, ma la massa dendritica, quindi alberi ad alta chioma, la dimensione della chioma, crea un volume visivo che si contrappone al volume costruito. Automaticamente quindi si mettono in atto dei meccanismi di compensazione che funzionano tantissimo anche in una condizione densamente costruita, densamente abitata.
Alla luce di queste riflessioni, risulta evidente che l'introduzione nella disciplina edilizia e urbanistica di criteri di rigenerazione dello spazio costruito con impiego di soluzioni a verde, nonché di compensazione tra volume costruito e la massa dendritica, costituita ovviamente la massa dendritica dal volume delle chiome delle essenze arboree, potrebbe generare effetti interessanti sia dal punto di vista ambientale ma fondamentalmente di percezione visiva, quindi di qualità del paesaggio.
Ciò premesso, con questa mozione stimoliamo la sensibilità del Governo regionale per invitarlo ad approfondire, lavorare e presentare nei tempi opportuni alle Commissioni consiliari competenti il tema della declinazione del verde, anche agli effetti architettonico paesaggistici, all'interno del percorso di revisione della legge urbanistica regionale. Grazie per l'attenzione, aspetto la risposta che spero sia allineata quanto al nostro desiderio di collaborazione.
Presidente - La mozione è stata illustrata, apro la discussione generale. Vi sono interventi in discussione generale? Non vedo nessuna richiesta di intervento. Chiudo la discussione generale. Per il Governo replica l'assessore Sapinet a cui passo la parola.
Sapinet (UV) - Grazie collega Distort, accolgo il suo invito sulle recinzioni, di solito do sempre un'occhiata, ma cercherò di essere ancora più attento perché effettivamente quello che lei diceva lo condivido.
La mozione è volta a impegnare il Governo della Regione, come dicevo, ad approfondire, elaborare e presentare nei tempi opportuni alle Commissioni consiliari competenti il tema della declinazione del verde anche agli effetti paesaggistici all'interno del percorso di revisione della legge urbanistica regionale.
Sulle premesse viene evidenziato come il tema del verde riguardi in particolare l'inserimento di elementi vegetali, in particolare siepi e alberi nel contesto edificato, sia in relazione al verde pubblico costituito da giardini, parchi, strade alberate, bordure, sia quale elemento qualificante, le pertinenze degli edifici, considerandoli in questo caso un apporto sicuramente fondamentale per le sue funzioni di mascheramento di un costruito non sempre armonico, se non francamente contrastante con un paesaggio rurale montano di grande qualità. Giustamente il collega individua in questo tipo di vegetazione, oltre alle sue funzioni igienico-ambientali, un fondamentale ruolo estetico di mitigazione visiva, di riordino, di mascheratura degli oggetti di edilizia. Altrettanto giustamente preferisce fare riferimento al verde dello spazio costruito, piuttosto che il verde urbano, sottolineando in tal modo l'interesse per tutto quanto è spazio vegetato interno all'edificato e non solo arredo di infrastruttura pubblica, ruolo che ormai è superato da una concezione olistica dell'insediamento. La vegetazione nell'ambiente urbano gioca un ruolo riconosciuto per la qualità della vita degli abitanti in termini di elemento mitigatore sia di emissioni inquinanti che di rumore, ma svolge, come detto, un ruolo importante anche in termini di adattamento al cambiamento climatico e di contrasto alla formazione delle isole ecologiche, rendendo più vivibile la città. Inoltre il verde presente nei centri abitati rientra anch'esso nella rete ecologica regionale, che ha un ruolo importante nel mantenimento della biodiversità e della qualità degli ecosistemi. Anche a livello di singolo edificio e di sue pertinenze il verde permette di creare spazi di relax, spazi di ombreggiamento importanti: importanti per la qualità delle relazioni tra persone per il miglioramento delle condizioni di studio e di lavoro e per la diminuzione dei conflitti. È del tutto evidente che la pianificazione del territorio edificato alle diverse scale di approccio da quello regionale a quello dei piani regolatori comunali non può prescindere dall'affrontare l'argomento.
Attualmente i piani regolatori dedicano all'argomento verde, sia esso pubblico che privato, alcune norme importanti. Alcune di esse derivano direttamente dalle norme statali che richiedono una quota di verde privato per ogni intervento di nuova costruzione. I piani regolatori generalmente fissano ad almeno il 20%, salendo per alcune fattispecie al 40% la quota di lotto che deve essere mantenuta in piena terra. In tale modo è assicurata la possibilità di sopravvivenza di alberi ad alto fusto. Sempre i piani regolatori individuano inoltre le aree destinate al verde pubblico e a loro impongono la messa a dimora di cortine vegetali a schermatura di attività di particolare impatto. Inoltre il PTP alla scala regionale stabilisce quote minime di verde privato e pubblico per i nuovi insediamenti residenziali e produttivi o per le ristrutturazioni urbanistiche di insediamenti esistenti.
Tuttavia tutto ciò non è più sufficiente, una nuova e più attenta considerazione dovrà essere rivolta al tema del verde nella nuova stagione della pianificazione territoriale che ha preso avvio con il processo di riconsiderazione del PTP e la revisione, come ha già citato anche lei, della legge 11/1998, infatti è superato il concetto che la qualità del nostro paesaggio naturale e la vicinanza con ambienti naturali rendano superfluo uno sviluppo adeguato del verde nei centri abitati, infatti è riconosciuto che il verde svolge un ruolo fondamentale non solo ambientale, come abbiamo già detto, ma sociale ed estetico in tutti gli insediamenti, siano essi in piccoli centri che in città vere e proprie. I nuovi temi da trattare quali l'adattamento al cambiamento climatico, la rigenerazione urbana, l'efficientamento energetico degli edifici, il miglioramento della qualità della vita sociale come individuale, il Covid ce l'ha insegnato quanto questo è importante, non possono prescindere dal considerare l'adeguata dotazione degli spazi verdi garantendo alla vegetazione un'adeguata condizione per il suo sviluppo, permettendole di svolgere appieno le sue funzioni ecosistemiche a supporto della qualità della vita anche in un ambiente urbano.
Da quanto sopra illustrato risulta chiaro che la tematica del verde nei contesti antropizzati sarà sicuramente e assolutamente argomento declinato secondo i vari aspetti di interesse nella redazione del documento strategico in corso e di predisposizione di attuazione della delibera di Giunta regionale 1067/2022 per la riconsiderazione del PTP e della revisione della legge regionale n. 11/1998. Conseguentemente l'argomento dovrà poi essere approfondito e variamente declinato in indirizzi e norme presenti nel nuovo PTP, come nella nuova legge urbanistica regionale.
Lo stato attuale del processo di predisposizione di questi documenti ci suggerisce tuttavia di rinviare la trattazione dell'argomento, quanto almeno il documento strategico previsto dalla delibera di Giunta 1067/2022 sarà presentato alle Commissioni consiliari per il suo esame. Un percorso, quello della declinazione del verde, che politicamente verrà affrontato in tutti i suoi passaggi ma che è prematuro definire oggi in quanto verrà appunto preceduto dai passaggi sopracitati. Nell'iniziativa n. 63 parleremo di PTP e proseguiremo sicuramente questo costruttivo confronto, quindi io invito al ritiro, in alternativa la maggioranza si asterrà.
Comunque ringrazio il collega che non è un incubo, anzi, lo ringrazio anche per la sua azione di monitoraggio e di controllo e per il confronto comunque costruttivo e propositivo che riusciamo a mettere in campo qui ma che proseguiremo poi in altre iniziative e poi successivamente in Commissione.
Presidente - La parola al consigliere Distort.
Distort (LEGA VDA) - Grazie Assessore per quanto detto. Questo mio secondo intervento potrebbe essere anche definitivo, già un intervento di replica, non vorrei aver sottratto spazio ad altri interventi in discussione, tuttavia mi permetto già di replicare quanto segue: innanzitutto, Assessore, per quanto riguarda l'attuale disciplina, come è attualmente disciplinato il verde, lo conosco, come lo conoscono tutti gli operatori del settore e le posso dire che il risultato di come è disciplinato attualmente il verde, è qua fuori, è da vedere, e quindi quei giri, quel percorrere, quel senso di percorrimento delle strade su mio suggerimento, le permetterà di capire esattamente l'efficacia degli strumenti che abbiamo in atto, perché fondamentalmente sono concepiti sulla base o dei meccanismi di zonizzazione, di creare delle zone, quindi indicare dei polmoni verdi, delle parti di spazio non costruito che vengono lasciati, ma a livello di zone, oppure nel momento in cui si declinano le norme relative all'edificazione e agli interventi negli spazi edificati, si limitano a rapporti parametrici.
Ci sono piani regolatori che disciplinano un certo numero di alberi che devono essere messi a dimora per regolamento. Capite che sono esaurite così le disposizioni relative al verde, infatti l'effetto che noi vediamo è esattamente l'effetto di come questa disciplina che non arriva minimamente a intercettare questa sensibilità risulta efficace o non efficace.
Per questo io vi dico che oggi, lasciatevelo dire, vi siete persi un'occasione d'oro, perché l'accettazione di questa mozione non voleva dire far contento Distort, che poi domani esce con il post su Facebook "grazie alla Lega è accettato questo", sappiamo che questi sono dei meccanismi che si mettono in atto, ma il grande meccanismo che si metteva in atto per davvero era vostro, come Governo, che dimostravate il fatto di dire: "caspita, su questo tema noi ci crediamo", anche perché se non dimostrate di crederci, ci sono due spiegazioni: una potrebbe essere quella che appunto per un partito preso, per una sorta di meccanismo tra maggioranza e opposizione, si mette in atto una sorta di attività ostativa rispetto alle iniziative dell'opposizione per questi meccanismi che, comunque, sono di piccolo calibro; l'altra è ancora peggiore ed è il fatto che dimostrereste di non aver percepito e di non aver raggiunto questa sensibilità e di non aver percepito l'entità. Su questo io voglio soltanto fare un chiarimento: questa volontà di andare ad approfondire alla declinazione del verde non è frutto dell'ossessione estetica dell'architetto Distort. Questa è proprio la visione di riqualificazione dello spazio costruito, ma lo spazio costruito, se riqualificato, genera sicuramente un miglioramento qualitativo della percezione architettonica paesaggistica, ma questo non vi fa capire qualcosa, per esempio, sull'aspetto del turismo, sull'appetibilità del nostro territorio? Il nostro territorio deve essere appetibile nel momento in cui arrivo a destinazione, in cui i turisti arrivano a destinazione e parcheggiano l'auto in un parcheggio, che, tra l'altro, il più delle volte è poco alberato e poi indossano gli sci oppure gli scarponi, vanno a camminare e vanno finalmente negli spazi non interessati dagli interventi umani e dicono: "ecco com'è bella la Valle d'Aosta". Questo è un fallimento. Noi dovremmo vendere bene la carta della Valle d'Aosta dallo spazio costruito. Da Pont-Saint-Martin dovrebbe partire una politica di riqualificazione dello spazio e la riqualificazione dello spazio più economica e più rapida è attraverso il verde, una gestione intelligente del verde. Ecco, questo è quello che voi vi state perdendo, ve lo dico anche con un senso di pietas romana, non di far pietà ma di pietas, nel senso che capisco che ci siano delle dinamiche, però veramente vi dico questa era un'occasione in cui le dinamiche dovevano essere sorpassate, perché questo dimostra di avere una mancanza di visione su un tema fondamentale.
Un altro elemento importante: noi qua siamo Consiglio regionale, qui abbiamo Presidenti di Commissioni consiliari, quindi l'indicazione che suggeriva di venire a relazionare in Commissione lo stato dell'arte non voleva dire: "fate un lavoro gigantesco e quando è fatto, e veloci, mi raccomando, lavorate anche di notte e poi venite a relazionare in Commissione". Assolutamente no, l'obiettivo è quello di dire: "venite a parlarci in Commissione anche sullo stato dell'arte" e lo stato dell'arte potrebbe essere anche umilmente il fatto di dire: "noi di grandi idee non ne abbiamo o abbiamo delle idee però non sappiamo bene come renderle applicative". Oltretutto con questo non diminuisco la capacità professionale dei dirigenti e dei funzionari di settore, assolutamente, ma mi rendo conto, per esempio, che l'esiguità del loro organico incide rispetto all'incombenza del lavoro che devono fare. L'attività di Commissione pertanto deve essere vista sotto questo punto di vista, un luogo in cui si lavora, si mettono in atto intelligenze, diverse intelligenze colloquiano tra loro, questa è la linea della Commissione.
Guardo i vari Presidenti di Commissione e mi chiedo se sono d'accordo, immagino di sì, lo spirito è proprio questo, la rivalutazione del ruolo della Commissione, anche solo dal punto di vista del suggerire delle indicazioni. Questo è quello che vi siete persi. Sicuramente non ritiro, perché comunque mi pare di aver dato sufficienti elementi per far capire che la bontà di quest'iniziativa è trasversale, va al di là dei giochi tra maggioranza e opposizione, per cui così come invito alla coscienza personale di ognuno dei membri in questo Consiglio, io dichiaro che mantengo la mozione e propongo quindi l'iter normale di andare a votazione.
Presidente - Vi sono altri interventi? Non vedo ulteriori richieste di intervento, posso pertanto mettere in votazione la mozione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35
Votanti: 16
Favorevoli: 16
Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)
La mozione non è approvata.
A questo punto sospendiamo brevemente i lavori del Consiglio per permettere di arieggiare il locale. Il Consiglio è sospeso.
La seduta è sospesa dalle ore 11:16 alle ore 11:34.