Oggetto del Consiglio n. 2393 del 21 aprile 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2393/XVI - Reiezione di Mozione: "Impegno a proporre una norma di attuazione che assegni alla Regione la titolarità e la responsabilità della raccolta di dati oggi in capo all'ISTAT".
Bertin (Presidente) - Passiamo ora alle mozioni del gruppo di Forza Italia. Punto n. 84. Il consigliere Marquis si è prenotato per illustrare la mozione, ne ha facoltà.
Marquis (FI) - Considerato che con la legge n. 10 del 2010 sono state disciplinate le attività di rilevazione, elaborazione, analisi e archiviazione dei dati statistici da parte della Regione e degli enti e organismi pubblici e privati che operano nel territorio regionale - sostanzialmente si occupa di quest'attività l'Osservatorio economico che è istituito all'interno dell'Amministrazione regionale - l'ufficio di statistica credo che assuma un ruolo sempre più significativo con il trascorrere del tempo. Abbiamo avuto modo sempre più spesso di renderci conto di quanto, per deliberare, sia importante conoscere la realtà, conoscere l'oggettività attraverso anche dei numeri, degli indicatori di quelle che sono le dinamiche che il territorio vive, e questa è un po' la base di una buona programmazione. In più occasioni, dentro l'aula, anche da esponenti del Governo, abbiamo sentito lamentare che purtroppo c'è difficoltà nell'avere dei dati a disposizione, per attuare degli approcci che possono essere anche un po' innovativi alla programmazione politica.
In questi ultimi anni abbiamo avuto delle straordinarie occasioni, perché nel male della pandemia ci sono state anche delle modifiche dell'attitudine comportamentale nel gestire le iniziative legislative e la loro attuazione da parte dell'Amministrazione regionale. Faccio un esempio: con la legge 5 è stato istituito per la prima volta in Valle d'Aosta il modello di gestione su piattaforma informatica, perché si ha di fronte dei grandi numeri da gestire. Quindi sono state anche delle straordinarie occasioni quelle di implementare banche dati, perché l'acquisizione dei dati che si fa attraverso anche l'utilizzo per una singola iniziativa può tornare utile per le altre, per fare dei disegni più complessivi. In ultimo, anche l'altro giorno ci sono stati forniti i dati della legge n. 3 del 2013. La gestione su base informatica attuale consente anche poi di estrapolare qualsiasi dato di quelli che sono stati richiesti ai cittadini e possono essere molto utili per fare delle analisi e delle valutazioni.
Un'altra considerazione che è stata fatta in aula sempre su questo tema, è che spesso, quando si fanno le previsioni nel DEFR, i nostri sono dei dati a cui dobbiamo ricorrere tramite organismi che sono esterni alla Valle d'Aosta: i vari osservatori e l'ISTAT, che è il titolare di questa materia anche in Valle d'Aosta. Facendo un po' un esame di quella che è la situazione su scala nazionale, mi è balzata agli occhi la situazione delle Province di Trento e Bolzano. Lì hanno una norma di attuazione che delega l'attività dell'ISTAT alle Province, le quali gestiscono in modo diretto la competenza sul territorio, ovviamente in armonia con quelle che sono le esigenze di carattere nazionale, perché ci sono dei dati che poi devono essere forniti allo Stato e allineati alle esigenze sovraordinate. Sono andato a vedere sui siti delle due realtà e ho visto che hanno una completa conoscenza del loro territorio in tutti gli aspetti che possiamo toccare: si parte dall'edilizia per andare al turismo... È immediato andare su quei siti e avere la rappresentazione di quelli che sono i numeri - del mese prima, non dell'anno prima - afferenti al territorio che loro amministrano.
L'altro giorno, grazie alla cortesia che ci ha fatto l'assessore Bertschy durante la pausa del Consiglio, abbiamo avuto qualche suggestione in anticipo su quello che sarà il prossimo documento di piano energetico ambientale regionale; anche in quell'occasione è uscito da parte dei dirigenti che c'è la difficoltà di avere i dati.
Allora la domanda che mi sono fatto io è: ma la difficoltà di avere i dati, perché dobbiamo chiederli agli altri, se noi riuscissimo a raccoglierli noi medesimi e a gestirli, probabilmente ne avremmo innanzitutto una disponibilità immediata, perché qui dobbiamo aspettare che l'ISTAT faccia le rilevazioni, raccolga i dati, li elabori e poi ci trasmette quelli che ritiene lei di trasmetterci, non è che ci dà tutto quello che raccoglie. Se ci fosse la possibilità di avere la competenza noi, sotto questo profilo, sarebbe un grosso passo avanti per esercitare al meglio la nostra autonomia. Perché l'autonomia significa conoscere sé stessi; se non si conosce se stessi non si è autonomi nel vero senso della parola.
L'iniziativa che abbiamo avanzato è quella di dire: si può fare una valutazione, se è possibile, per seguire quest'obiettivo per la Valle d'Aosta di proporre la predisposizione di una norma che ci metta nelle condizioni di poter esercitare le nostre facoltà al meglio? Perché facendo una debita proporzione, ho visto com'è organizzata la nostra struttura, ovviamente perché lavoriamo per l'ISTAT e non siamo noi i gestori, oggi abbiamo tre o quattro persone in organico, abbiamo un dirigente che è di grande qualità, mette una grande professionalità a disposizione, però ha due o tre persone amministrative insieme a lui; ho guardato come sono strutturate le due realtà della Provincia di Trento e di Bolzano: hanno 40-45 persone che gestiscono questo tipo di attività. Si potesse andare in questa direzione, secondo noi sarebbe un grosso passo avanti per la Valle d'Aosta, per poter conoscere meglio il suo territorio.
Presidente - Il consigliere Marquis ha illustrato la mozione, con questo apriamo la discussione generale sul punto in questione. Chi vuole intervenire, è pregato di prenotarsi. Non vedo richieste. La discussione generale è chiusa. Per il Governo, il Presidente della Regione replica, ne ha facoltà.
Testolin (UV) - Abbiamo ascoltato con attenzione l'illustrazione di questa mozione che ha una sua particolarità, una sua logica e anche una sua visione complessiva che, per certi versi, è da sposare assolutamente, perché evidentemente ogni qualsivoglia iniziativa e qualsiasi visione politico amministrativa deve essere supportata da dati e da valutazioni prospettiche di un certo tipo, oltre che da idee che devono poi trovare attuazione. Però sinceramente mi aspettavo che le argomentazioni portate dal collega Marquis potessero essere più articolate nel loro insieme, anche perché una proposta e una valutazione in merito all'opportunità di avviare l'iter per una norma di attuazione era già stata presa in considerazione nel 2014, quando il collega Marquis era al Governo, per fare delle valutazioni in merito all'opportunità di ampliare quelle che erano le attività già svolte con la citata legge regionale n. 10 del 2 marzo 2010, che ha attivato sul nostro territorio una serie di attività che sono già state riportate dal collega Marquis e che ci permettono di fare delle valutazioni puntuali in merito a tutta una serie di raccolte di informazioni e di dati relative a specifiche tipologie di situazioni.
Forte di questo, nel 2014 il ragionamento che si era fatto era di tipo complessivo, perché ogni proposta ha una sua logica, ha un suo senso, ma deve avere anche una sua sostenibilità. In quel momento non si era trovata una sostenibilità, perché c'era una sorta di disallineamento tra le possibilità di utilizzo di personale e l'onerosità di portarsi in carico in quel momento una norma, che avrebbe appesantito anche da un punto di vista finanziario quelle che erano le disponibilità su tutta una serie di spese correnti che l'avrebbero caratterizzata. Oggi, - le risorse erano state quantificate allora in poco meno di un milione di euro all'anno - quello che preoccuperebbe sinceramente sarebbe la destinazione di personale qualificato per una nuova attività, in quanto le criticità in realtà sono da ricercarsi nella carenza di possibilità di assegnare del personale per attività già avviate e che necessitano di un presidio costante e importante su una vasta gamma di quelle che sono le operatività nelle quali la Regione si trova a operare.
Quindi, pur valutando positivamente e assumendo come stimolo questa mozione come proposta e nel prendere buona nota di quelle che possono essere le situazioni presenti anche in altre realtà territoriali, come quelle citate dal collega, in questo momento crediamo che una scelta responsabile sia quella di temporeggiare in merito all'accollo di ulteriori attività da svolgere in maniera non sicuramente adeguata, per quanto ci consentono le potenzialità soprattutto operative. Per cui, nell'analizzare comunque la situazione e le ipotesi di sviluppo di questa prospettiva, in questo momento non siamo in grado di accettare questo tipo di impegno, e il voto su questa mozione sarà di astensione.
Presidente - Si è prenotato il consigliere Marquis, ne ha facoltà.
Marquis (FI) - Grazie, Presidente, per la risposta che ha dato. Ho ascoltato con attenzione le sue considerazioni. Parto dal sottolineare il fatto che condivide sostanzialmente lo spirito dell'iniziativa e il contenuto, così come è stato presentato, e ha considerato che può essere una buona idea. Ha fatto anche un passaggio al fatto che questa cosa era stata considerata nel 2014; evidentemente dal 2014 al 2022 il mondo è cambiato. Nessuno nel 2014 ipotizzava di dover gestire su piattaforme informatiche degli aiuti, che servivano delle conoscenze di dati, che serviva un approccio più oggettivo e scientifico per affrontare le questioni che abbiamo sul tavolo.
Quanto alla preoccupazione, la posso capire, perché c'è sempre quando bisogna potenziare l'organico, soprattutto in questi tempi. La posso anche condividere, ma bisogna anche ricordare che, quando si sposa un'idea e si lavora per quest'obiettivo, il risultato arriva dopo anni: bisogna approvare eventualmente una norma di attuazione, dopodiché bisogna dialogare con lo Stato, definire una modalità di trasferimento delle competenze, perché sulle competenze viene trasferita anche la finanza necessaria per attuare poi la gestione delle iniziative, così come è avvenuto in tante altre situazioni che abbiamo trattato con lo Stato.
Secondo me, la cosa più preoccupante delle cose che ho sentito è che conviene forse temporeggiare. Io credo che temporeggiare in questa fase sia estremamente delicato, soprattutto guardando in prospettiva; come dicevo prima, dal 2014 a oggi il mondo è cambiato e non avremmo mai potuto immaginare allora la situazione in cui siamo oggi. Secondo me, fra quattro o cinque anni il mondo sarà cambiato rispetto a oggi ancora a una velocità maggiore e noi rischiamo veramente, come Regione autonoma Valle d'Aosta, di allungare la distanza che si sta creando con le Regioni che sono più sviluppate di noi in questa fase e che hanno più facilità di seguire la strada dello sviluppo, perché hanno un approccio già da qualche anno che poggia in modo strutturato sulla conoscenza della situazione, sulle conoscenze dei dati e quindi fanno delle politiche che sono mirate, ma lo sono perché possono conoscere l'argomento.
Oggi ho sentito anche dire che, tutto sommato, i dati li abbiamo, tutto sommato i dati che servono ci sono. Io ho sentito delle altre cose durante tutto questo periodo pronunciate da parte di tanti assessori, ma lo dico anch'io: ci sono determinate situazioni sulle quali non abbiamo un dato in mano e non sappiamo come affrontare le cose. Quando abbiamo affrontato la questione della legge 5, durante la pandemia, non sapevamo se potevano essere ottomila o sedicimila gli aventi diritto a un'iniziativa, quindi questo vuol dire non conoscere il proprio territorio, non conoscere gli indicatori. E oltretutto non mi sembra che da allora tutti questi dati, che dovrebbero diventare patrimonio comune, ad andare a vedere la legge regionale, non sono diventati patrimonio comune, perché non sono stati tutti messi a disposizione dell'osservatorio, per alimentare una banca dati comune. Sono rimasti ancora tutti questi dati, quasi tutti o la maggior parte, nell'ambito dei rispettivi assessorati o delle rispettive strutture.
Faccio un esempio particolare. Ieri abbiamo detto che i dati degli affitti hanno evidenziato che Saint-Vincent è il secondo paese della Valle che vive quella problematica. Quel dato lì potrebbe essere utilizzato anche in chiave di sviluppo, in chiave di altri ragionamenti di pianificazione di ordine di carattere generale, ma se quel dato lì rimane nell'Assessorato della sanità e non finisce nella banca dati ad alimentare la conoscenza del territorio, è un dato sprecato, è un dato che non serve a niente.
È questa l'importanza innanzitutto di gestire i propri dati interni e, secondo, la nostra volontà era quella di dire: se si potesse disegnare per il futuro un modello che possa dare alla Valle d'Aosta la gestione dei dati, secondo noi questa è una priorità assoluta.
Rispettiamo la posizione del Governo che non la ritiene a livello così alto nella scala dell'importanza.
Presidente - Vi sono altri interventi? Dichiarazioni di voto? Non vedo richieste, mettiamo in votazione la mozione. La votazione è aperta.
Esito della votazione:
Presenti: 34
Votanti: 13
Favorevoli: 13
Astenuti: 21 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Erika, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Minelli, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet, Testolin)
La mozione non è approvata.