Oggetto del Consiglio n. 2298 del 6 aprile 2023 - Resoconto
OGGETTO N. 2298/XVI - Reiezione di mozione: "Modifica della disciplina della morosità incolpevole degli assegnatari di alloggi di ERP e del bando affitti".
Bertin (Presidente) - Punto n. 72. Consigliere Manfrin per illustrare la mozione, ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - Quest'iniziativa verte su quattro punti che riteniamo assolutamente fondamentali per il problema in generale della casa in Valle d'Aosta.
Io ho ritenuto opportuno suddividere quest'iniziativa con quattro impegnative differenti, perché individua quattro criticità con le quali, purtroppo, abbiamo dovuto fare i conti recentemente.
Cominciamo con la prima, quella sulla quale sarebbe utile e necessario intervenire in maniera urgente, ovvero la disciplina delle morosità incolpevoli.
Come quest'Aula ricorderà bene, la disciplina della morosità incolpevole è stata attesa per molto tempo, ovvero fin dal varo della legge 3/2013, e questa delibera che avrebbe dovuto vedere la luce di lì a poco in realtà ha latitato fino al 2022.
Quando finalmente questa delibera che disciplina la morosità incolpevole è arrivata, purtroppo abbiamo dovuto prendere atto che in questa delibera non si riusciva a incidere su quella che era effettivamente l'incolpevolezza delle persone che non riuscivano a pagare l'affitto.Abbiamo elencato più volte in quest'Aula diversi casi di persone, sia residenti in alloggi di Edilizia Residenziale Pubblica, sia anche - con iniziative del collega Marquis - rispetto a quella che è l'edilizia privata.Quello che però ci preme maggiormente è la questione che riguarda l'Edilizia Residenziale Pubblica perché oggi - e non è questione di molto tempo fa ma è questione della mattina del 4 aprile - si sta consumando uno stillicidio di sgomberi forzosi di persone che hanno, purtroppo, un Isee molto basso, si parla di 8.500 euro di Isee, e hanno difficoltà personali, parliamo di anziani, parliamo di disabili, parliamo di una signora sessantenne che è stata sgomberata nella mattinata del 4 di aprile.Ma quello che ancora maggiormente preoccupa sono i dati sui potenziali sfratti che potrebbero vedere la luce di qui a breve, perché se è vero che una prima analisi del fenomeno è stata fornita nel Consiglio comunale di Aosta, dove l'Assessore alle politiche sociali ha evidenziato che sono state eseguite venti procedure di sfratto - omettendo di chiarire che in realtà nel 2020 e nel 2021 non si sono sfrattate persone perché c'era il blocco degli sfratti in virtù della crisi pandemica, quindi si è arrivati a venti famiglie sfrattate in un solo anno - è altrettanto vero che altri dati sono stati resi noti, ovvero che i potenziali sfratti in questo momento sono 181.Quindi 181 famiglie oggi rischiano di finire in mezzo a una strada.Ero convinto che le parole pronunciate dall'assessore Marzi nello scorso Consiglio, a seguito dell'iniziativa della collega Guichardaz, avessero messo un freno - e c'è anche un'iniziativa che poi avremo modo di affrontare che specifica ed entra nel merito della questione - e vi rileggo le parole pronunciate dal collega Marzi nello scorso Consiglio: "Le politiche sociali, in collaborazione con l'ARER, hanno esaminato le diverse situazioni degli sgomberi già notificati con termine di rilascio in scadenza nei prossimi mesi. In accordo con i nuclei familiari, le assistenti sociali hanno predisposto un progetto sociale di presa in carico, che ha consentito di evitare lo sgombero mantenendo l'alloggio assegnato".Purtroppo, assessore Marzi, questo non si è verificato e la mattina del 4 di aprile l'ARER, assieme alla forza pubblica, si è presentato a casa di questa signora - che era andata al lavoro e non poteva neanche essere a casa - è stata aperta la porta, è stata cambiata la serratura, la signora quella casa non la vedrà più e non ha più un posto dove andare. Sessant'anni anni e 8.500 euro di Isee.Questo a cosa è dovuto? É dovuto al fatto che la morosità incolpevole, per come disciplinata oggi, non permette a una persona che ha un reddito basso di potervi aderire. "Incolpevole" - lo abbiamo detto molte volte in quest'aula - vuol dire che non ho colpa se io ho un reddito che non mi permette di pagare un affitto. Se il mio reddito è 100 e l'affitto è 400, io non posso pagare l'affitto, non è che non voglio.Oggi la morosità incolpevole non agisce in questi casi, oggi la morosità incolpevole si limita ad agire nel caso in cui questa criticità sia sopravvenuta, quindi per esempio quando ci sia una perdita di reddito, ad esempio se vengo licenziato, se la mia attività chiude, se la mia attività o il lavoro dove svolgo la mia opera mi riduce le ore, allora in questi casi posso rientrare, sempre che la riduzione sia superiore al 25%.Ma, se io guadagno zero e il mio reddito è sempre zero, non ho alcuna riduzione, e, se arriva una crisi energetica come quella che siamo oggi ad affrontare e le bollette schizzano verso l'alto e io non ho i soldi per pagarle, io vengo sbattuto fuori di casa, e questo è un problema.Ce n'è un secondo - ed è strettamente connesso a questo primo - che riguarda proprio l'aumento delle spese e l'aumento delle bollette energetiche, perché oggi le bollette hanno un grosso problema. Mentre per la parte dell'Edilizia Residenziale Pubblica l'affitto viene calcolato sulla base del reddito effettivo, e quindi io consegno il mio Isee e sul mio Isee viene calcolato qual è l'affitto che devo corrispondere, perché non è un alloggio normale, io sono una persona che ha un reddito inferiore agli 8 mila euro, 8.500; in teoria, per entrare nell'ERP, se io sono una persona che ha questo tipo di reddito, consegno il mio Isee e viene fatto un affitto su misura per le mie esigenze.Lo abbiamo fatto durante la serata di approfondimento, la media della cifra che viene pagata d'affitto è 117 euro, più o meno, però possiamo immaginare che i redditi più bassi pagheranno 30-40-50 euro, quindi mettiamo che una persona, proprio in virtù del suo basso reddito, paghi 50 euro di affitto. A quella bolletta di affitto, vengono aggiunte: 1) le spese condominiali; 2) le spese di riscaldamento, quelle energetiche. Che cosa accade? Che arrivano, in un mese solo, attenzione, 300 - 400 euro da pagare assieme all'affitto.Quindi viene valutato che il mio Isee possa supportare un affitto massimo di 50 euro e poi arrivano 400 euro di spese da pagare, totale 450 euro. Io magari sono una persona disabile con una pensione di accompagnamento di 350 euro e io quei soldi non li posso pagare, non perché non voglio, ma perché non posso materialmente, perché non li posso fabbricare i soldi.E, ancora, questi casi si intersecano con un altro problema, che è la parte relativa all'emergenza abitativa, per svariati motivi.Primo, perché, per esempio, le persone che vengono cacciate fuori di casa e sfrattate con queste modalità non possono accedere all'emergenza abitativa; ma oggi all'emergenza abitativa non possono accedere non soltanto quelli che subiscono uno sfratto dagli alloggi di ERP, oggi all'emergenza abitativa possono accedere pochissime persone, perché ci vuole la concomitanza di due criteri:1) torniamo alla perdita di reddito del 25%;2) devo avere uno sfratto esecutivo in mano.Quindi se io, per esempio, - facciamo un caso scuola - vivo con un coniuge all'interno di un alloggio, ci separiamo e vengo sbattuto fuori di casa, io non ho diritto a rientrare nell'emergenza abitativa, perché non ho uno sfratto esecutivo in mano, semplicemente per questo.E ancora: io avevo un alloggio di mia proprietà, mi viene sottratto perché non ho la possibilità di pagare il mutuo, piuttosto che lo vendo perché non ho di che vivere, ho una situazione debitoria molto grande... io non ho lo sfratto esecutivo in mano e non posso accedere all'emergenza abitativa.La stessa cosa vale per la perdita di reddito. Se io guadagno pochissimo, e continuo a guadagnare pochissimo e non ho un tetto dove stare, anche in questo caso io non potrò accedere all'emergenza abitativa.Poi veniamo alla parte invece di affitti privati, abbiamo parlato ieri delle criticità del Bando Affitti, ma a quelle criticità - quindi a quella difficoltà di compilazione delle domande - se ne aggiunge una, relativa ai pagamenti.I pagamenti del Bando Affitti, da due anni a questa parte, arrivano con assoluto ritardo. Allora, se io nel 2020 ho avuto la possibilità di veder pagato in tempo reale il Bando Affitti, quindi mi veniva corrisposto sul conto corrente, o sul conto corrente del proprietario di casa, nel 2021 il Bando Affitti ha visto la luce a dicembre 2021.Il che significa che io per tutto il 2021 non avevo sufficienti liquidità per pagare il mio affitto - perché il Bando Affitti arriva a pagare una buona fetta della mia percentuale di affitto, ovviamente parliamo sempre di persone che hanno una difficoltà abitativa - io per tutto il 2021 non ho potuto pagare completamente l'affitto, o in parte, faccio la domanda per il Bando Affitti e la percentuale che avrei dovuto pagare al proprietario di casa mi viene corrisposta a giugno. Vuol dire che per un anno e mezzo il mio proprietario di casa non vede tutto, o in parte, l'affitto che gli dovrei.Io temo che non vi siano proprietari di casa che aspettano un anno e mezzo prima di vedersi riconosciuto quello che devono, e di casi ce ne sono tanti.La stessa cosa è accaduta nel 2022: chi doveva avere un contributo per quanto riguardava l'affitto del 2022 ha dovuto aspettare fino a dicembre e al 23 di febbraio si è chiusa la possibilità di fare domande e dovrà aspettare - ieri ce l'ha detto l'Assessore - ad aprile, quindi significa che, per un anno e quattro mesi, il proprietario di casa dovrà attendere i suoi soldi.Questo è un sistema che è assolutamente non efficiente, che non porta a dei benefici - perché nel migliore dei casi avrò i soldi quando ormai non mi servono più, perché sono sbattuto fuori di casa - e non è tempestivo, e secondo me è sbagliato avere le risorse economiche e non poterle erogare, non erogarle tempestivamente alle persone che ne hanno bisogno.Ecco perché quindi arriva quest'iniziativa su cui abbiamo voluto riassumere delle proposte che io spero possano essere fatte proprie dal Consiglio. Sarebbe una vittoria di tutti, ma soprattutto potrebbero evitare quella "Bomba sociale" che noi abbiamo già cominciato a denunciare a novembre 2021.Guardate che avere a che fare con duecento famiglie che verranno sbattute fuori di casa rappresenta una grave criticità per la nostra comunità.Immaginate quante possono essere duecento famiglie, moltiplicate quel duecento per due, per tre, per quattro componenti di quella famiglia, quelle persone si troveranno senza un tetto sopra la testa e con un mercato degli affitti che oggi è assolutamente privo di offerte di abitazioni. D'altra parte quelle che vengono sbattute fuori sono le persone più fragili e più deboli che non potrebbero mai permettersi un alloggio sul mercato privato.Ecco perché, per il tramite di questa mozione, facciamo quattro proposte concrete, e sono quattro proposte di cui tre si possono realizzare in breve tempo.La prima: modificare la delibera di Giunta regionale sulla morosità incolpevole, in modo da ricomprendere davvero chi si trova in maniera incolpevole a non pagare le bollette. Credo che anche l'iniziativa del collega Baccega lo abbia evidenziato: pochissime persone sono riuscite ad accedere a questo fondo, quindi significa che abbiamo dei soldi che potrebbero aiutare concretamente delle persone che non vengono spesi; modificando la delibera di Giunta regionale per far rientrare questo tipo di persone all'interno di questa delibera permetterebbe di spendere quei soldi, di aiutarle concretamente e anche di aiutare l'ente gestore dell'Edilizia Residenziale Pubblica, ovvero l'ARER, che potrebbe incamerare delle risorse che potrebbero aiutarlo a fare delle opere in più, se n'è parlato prima... ma, banalmente, anche le manutenzioni ordinarie.E ancora: modificare la disciplina dell'emergenza abitativa in maniera da dare una pronta risposta a chi subisce uno sfratto esecutivo, eliminando il criterio della perdita di reddito, ma verificando nel merito se le cause dello sfratto siano per motivi oggettivi e privi di dolo.Diamo la possibilità, a chi conosce il territorio, diamo la possibilità a chi prende in carico i casi sociali di comprendere, di discernere, caso per caso, quali siano meritevoli di attenzione e quali no. Si faccia una cornice, un'idea, una cornice nella quale si dice: "Questi casi possono rientrare" e se ne faccia un'altra dove si dice: "Questi casi vengono vagliati caso per caso e vengono verificati se meritevoli di aiuto".E ancora: modificare i criteri del cosiddetto Bando Affitti, tornando al sistema semplificato di differenza del credito utilizzato nel 2020, con pagamento tempestivo anche trimestrale e non più con un anno e mezzo di ritardo della domanda.Ebbene, una cosa la voglio dire, ieri è stata data una buona notizia, e voglio essere obiettivo. Dopo aver visto che il Bando Affitti del 2021 è stato pagato in parte a giugno, in parte a luglio, quindi da un anno e sei, un anno e sette mesi dopo che io avrei dovuto pagare l'affitto, passare da un anno e sette mesi a un anno e quattro mesi per lo meno è un passo avanti, questo lo devo riconoscere. Non so se il merito sia del sistema informatico piuttosto che ci sia stata un'accelerazione, ma di questo siamo felici, però chiaro che non può bastare. Un anno e quattro mesi di attesa non possono bastare. Un sistema invece di liquidazione trimestrale, sarebbe un sistema efficace che permetterebbe di sostenere queste persone.Infine: modificare la legge regionale 3/2013 introducendo il calcolo delle bollette basato sugli Isee degli assegnatari, rimuovendo contemporaneamente gli obblighi di allaccio forzato al teleriscaldamento e consentendo agli utenti di potersi approvvigionare all'operatore energetico più conveniente, perché non ce lo nascondiamo: le persone in questo momento vengono obbligate ad allacciarsi al teleriscaldamento, pena lettera di minacce dicendo: "Se non permetti di farti l'allacciamento al teleriscaldamento, perdi l'alloggio".Invece molti alloggi avevano le caldaie autonome, con le quali decidevano qual era il sistema di alimentazione più conveniente.Per quale motivo non permettere a una persona di poter utilizzare la fonte energetica che si ritiene più conveniente? Per quale motivo obbligare al teleriscaldamento, quando è stato evidenziato - non soltanto per il riscaldamento degli alloggi di ERP ma anche nel mercato privato - che ha avuto degli aumenti superiori del 30-40-50-60% rispetto al mercato delle altre fonti di riscaldamento.Per quale motivo obbligarli? Si vuole approntare gli alloggi e metterli con il teleriscaldamento, perché magari un'utenza un domani potrà volerlo utilizzare? Benissimo, li si approntino, ma si dia anche la possibilità eventualmente alle persone che sono lì di avere un secondo sistema di alimentazione se lo richiedono, e che possano utilizzare il sistema che per loro è più conveniente, stiamo parlando di persone che hanno delle criticità sociali, non stiamo parlando di persone che hanno uno stipendio che gli permette di far fronte anche agli aumenti spropositati degli ultimi periodi.Qui si è parlato di una modifica alla legge regionale 3/2013, in realtà poi c'è anche un modo più mediato, c'è la modifica del regolamento ARER sulla suddivisione delle spese, che nulla dice se non che i consumi vengono bollettati secondo i consumi.Il problema è che facciamo sempre riferimento a delle persone che hanno delle criticità sociali, dei problemi economici, che non hanno possibilità di pagare quello che viene chiesto loro quando le spese aumentano in questa maniera.Quindi quest'iniziativa è stata scritta con le migliori intenzioni e con quest'iniziativa poniamo l'attenzione di questo Consiglio con l'augurio che possa essere recepita, ma al di là dell'iniziativa politica in sé, ci auguriamo che i suggerimenti che abbiamo prodotto, possano essere recepiti e possano essere incisivi per la vita di tante persone che davvero rischiano - duecento famiglie, ripeto, secondo gli ultimi calcoli - di non avere più un tetto sopra la testa.
Presidente - La discussione generale è aperta. Chi vuole intervenire, si prenoti.
Non vedo delle richieste... Consigliere Baccega a lei la parola.
Baccega (FI) - Credo che il collega Manfrin abbia, con estrema chiarezza, sottolineato ed evidenziato tematiche che noi insieme, in questi due anni, abbiamo evidenziato alla Giunta Lavevaz prima e continuiamo a sottolineare ora.Credo che questa mozione sia la risultante e la chiarezza definitiva di quanto si dovrà fare per evitare la "Bomba sociale".Scopriamo che al Comune di Aosta, dopo una mozione presentata dal nostro gruppo di Forza Italia, di botto la Giunta Nuti si è svegliata e dice: "Ma qui c'è un problema sociale". Certo, c'è un problema sociale, ma è da anni che lo diciamo.Quindi riteniamo che questa mozione vada sicuramente votata, e invito tutti i colleghi a votarla, perché qui ci sono tutti i percorsi che erano stati avviati all'epoca quando Presidente era Rollandin e quei provvedimenti erano ben definiti, si andava in quella direzione. Il Bando Affitti veniva dato con grande determinazione alle famiglie nei tempi giusti, nei tempi previsti, parte del Bando Affitti veniva veicolato ai proprietari e questo dava anche un po' di tranquillità.Stiamo assistendo a un mercato esterno del privato che non c'è più e abbiamo l'esigenza invece di trovare degli alloggi per le persone che vengono sfrattate.Se ci fosse la possibilità di fare in fretta, e comunque di trovare un provvedimento che in qualche modo sospenda tutti questi sgomberi forzosi, perché davvero diventa preoccupante, inviterei la Giunta a fare le giuste valutazioni.Mi permetto di aggiungere ancora due riflessioni, io ho chiesto tutti i verbali delle Commissioni di edilizia residenziale pubblica e credo che da questo punto di vista, Assessore, si debba far sì che ci sia il giusto approfondimento dei casi.Non è pensabile che in un'ora e mezza o due si risolvano cinquanta-sessanta casi per Commissione, mi pare che ci sia qualcosa che non funziona anche in quella direzione. Aggiungo un altro pezzo: il ruolo delle assistenti sociali. Le assistenti sociali devono prendere in carico, in modo più completo, i casi che si stanno verificando, i casi sociali che si stanno mettendo in campo soprattutto in questa fase in cui ovviamente l'ARER fa il suo ruolo - ci sono delle norme, ci sono delle regole - e dice: "No, io devo sfrattarlo altrimenti non sono conseguente alle norme".Quindi noi con convinzione, ma anche con un forte appello alla maggioranza, diciamo che bisogna andare nella direzione indicata dai quattro impegni sottoscritti in questa mozione.
Presidente - Altri? Chiudiamo altrimenti la discussione generale. La discussione generale è chiusa, per il Governo l'assessore Marzi.
Marzi (SA) - A mio modesto avviso, prima d'intervenire puntualmente, anche per lasciare a onor di verbale alcuni dei punti in termini anche amministrativi, va fatta una breve premessa di matrice politica.Quindi breve premessa di matrice politica, lettura di alcuni punti sulle quattro impegnative di riferimento e poi dopo una piccola chiosa politica.Tanto per iniziare, una delle cose belle della scelta di fare delle mozioni, invece che interrogazioni e interpellanze, sta nel fatto che si possa aprire un dibattito generale, che si possa parlare in più soggetti ma sta anche nel fatto che una mozione, a differenza di un'interrogazione o un'interpellanza, è un atto politico a tutti gli effetti che, come si direbbe in gergo ha un nome e un cognome, e che quindi, di conseguenza, esprime a chi ci ascolta una visione politica assolutamente legittima e che parte da presupposti anche più che plausibili. Nel momento in cui questa mozione viene discussa e viene votata secondo le impegnative di riferimento non è più un atto meramente politico ma, a tutti gli effetti, diventa un atto amministrativo e le impegnative di riferimento devono essere delle impegnative che si possono o che non si possono fare.Nel caso specifico, alcune delle impegnative che andiamo a richiamare sono delle impegnative - lo dico anche a suffragio di chi ci ascolta - che di fatto, mi limito alla 3/2013, rivoluzionano gli ultimi dieci anni di politiche abitative. Politiche abitative che hanno avuto una storia complessa e che sicuramente alcuni dei presenti conoscono benissimo, perché le hanno agite direttamente in tutte le sfaccettature del caso.A mio modesto avviso, è il caso di partire dalle ultime novità di riferimento rispetto alla 3/2013. Io ricordo che la 3/2013 è appunto una legge regionale sulle politiche abitative che prevede tutta una serie di istituti, tra i quali anche quello appunto della morosità colpevole che però, pur essendo stata a tutti gli effetti la legge votata nel 2013, dovette aspettare una legge dello Stato del 2016 per poi, di fatto, venire applicata.Come richiamato dal collega Manfrin, tra l'altro, questa famosa deliberazione in capo a un Governo del 2016; tra l'altro proprio per quanto riguarda i requisiti di colpevolezza, essi furono individuati sulla base di parametri previsti a livello nazionale con Decreto interministeriale del Ministero delle infrastrutture e dei trasporti e dal Ministero dell'economia e delle Finanze del 30 marzo del 2016.Finalmente questa deliberazione nazionale - chiamiamola così - permise, e qui ci sono dei colleghi che l'aspettavano, ma sapete tutti che l'intervento che venne fatto da questo Governo non andava sicuramente - da questo punto di vista ha ragione il collega Manfrin - in quelli che erano gli intendimenti del caso.Dura lex sed lex però, quindi di conseguenza la deliberazione di riferimento, la 974, che applica la morosità incolpevole, a tutti gli effetti applica quello che, in termini di legge, si poteva fare.Lo fa, e questo lo diciamo, con uno spazio amministrativo comunque più ampio rispetto a quello che in una qualche maniera altre Regioni hanno applicato: si interviene già con un 20% di perdita di reddito improvvisa, e naturalmente momentanea - senza andare a leggere ahimè il passato, sono perfettamente d'accordo - però, comunque, si prende in considerazione un triennio invece che una semplice annualità.Basta questo a trattare il tema morosità incolpevole? Assolutamente no, però se sono stati, di fatto, tracciati dei dettami amministrativi a livello nazionale da subito rispetto alla morosità incolpevole, se la nostra legge regionale era del 2013 e si è dovuto aspettare che lo Stato si muovesse nel 2016 per poi arrivare alle nostre deliberazioni, qualcosa in termini di legittimità e di azioni in tal senso avrà pur voluto dire.Io ricordo il collega Baccega che, in una qualche maniera, a partire dal 2014 se non erro, o 2015, si trovò a fare, dopo aver fatto un'esperienza amministrativa da Assessore alle finanze, l'Assessore alle politiche abitative regionali che aspettava la deliberazione di riferimento, così come l'aspettavo io che, nel frattempo, nel periodo 2013-2015, mi trovai a gestire lo stesso tipo di politiche nel capoluogo regionale, e questa delibera non arrivava.Nel frattempo sono stati tanti ad avvicendarsi ma si è dovuto aspettare tempo fino alla 974 che, guarda caso, addirittura a livello regionale è solo del 2022.Veniamo anche sulla questione che riguarda invece l'emergenza abitativa, altro tema invece fortemente complesso.È un aspetto dove sicuramente sarà necessario intervenire, anche nell'ambito della modifica della 3/2013 che abbiamo trattato; è anche necessario però intervenire sulla questione della carenza degli alloggi rispetto all'emergenza abitativa.Perché dico questo? Perché si ricorderanno tutti i tipi d'intervento che si sono fatti a proposito dell'emergenza abitativa, dal 2013 in poi - ma in realtà già prima - che uno dei criteri di riferimento che venne preso in esame era la disponibilità di alloggi sul mercato privato. Erano tempi assolutamente diversi.Io ricordo che, quando nel 2013 mi trovai ad avvicendare il collega al Comune di Aosta, mi trovai in una situazione che era partita da interventi al di sotto dei 100 mila euro da bilancio pubblico del capoluogo regionale su questo tema e che, a tendere, nel 2015 era arrivato quasi a un milione di euro di spesa, perché l'emergenza abitativa impelleva talmente tanto che poi, come sono i giochi della politica, si intervenne a livello legislativo centrale nel far passare - scelta che poi dopo comportò anche il passaggio della gestione delle case popolari sull'ARER, e quindi la non diversificazione tra APS - la questione del disagio socio-abitativo non soltanto a uno degli aspetti legati all'emergenza abitativa, ma addirittura a un controllo centrale di natura regionale, e, guarda caso, in uno strano avvicendamento, io non mi occupavo più di politiche abitative ma il collega Baccega fu quello che in una qualche maniera centralizzò questi passaggi, vista la difficoltà che nel frattempo ebbe nella gestione proprio di un tema che era quello dell'emergenza abitativa.Qual è la differenza tra allora ed oggi? Il fatto che il mondo delle case in disponibilità in Valle d'Aosta, ma in realtà in tutta Italia, è cambiato, tant'è che oggi ci troviamo nella condizione che anche nelle interlocuzioni tra Regione e ARER si prevede che il 20% delle case di ERP che si dovessero trovare disponibili in questo periodo debbano essere messe in disponibilità dell'emergenza abitativa; mentre invece ai tempi lei si ricorderà che, per fortuna, c'erano dei proprietari di casa che, in una qualche maniera, mettevano in disponibilità i propri alloggi proprio per far fronte a questo tipo di evenienza, quando, tra l'altro, le politiche abitative non avevano raggiunto il livello di emergenza che è stato raggiunto oggi.Veniamo a un aspetto più tecnico, ma prima mi permetto di lambire brevemente la questione del Bando Affitti, perché in una qualche maniera ieri, in un'iniziativa che il collega Manfrin ha rappresentato è stato chiaramente identificato il fatto che siamo riusciti tutti assieme a partire con questa maniera di gestire il Bando Affitti. È una maniera che probabilmente velocizzerà certi tipi di processi: almeno ad oggi siamo arrivati a quasi tremila richieste, ma sicuramente, visto che è stata una prima volta, ci prendiamo l'impegno comunque di fare tutta una serie di verifiche, soprattutto per i criteri che lei ha evidenziato ieri sul digital divide, quindi sul fatto che c'è una parte della popolazione che in una qualche maniera non riesce ad accedere a quel tipo di mobilità.Vediamo la DGR 1794/2016 che prevede che la determinazione del canone di locazione degli alloggi ERP venga effettuata sulla base dell'ISEE di ciascun nucleo, oltre che in base alle caratteristiche intrinseche dell'alloggio, la metratura, la posizione, la vetustà eccetera.Viceversa invece, per quanto riguarda le spese, si tratta di ripartire tra i vari inquilini spese effettivamente sostenute in via anticipata dall'ARER o dai condòmini, in caso di condomini con amministrazione esterna.La ripartizione quindi non può che avvenire sulla base dei consumi di ciascun nucleo per quanto riguarda il riscaldamento, le acque, l'acqua calda sanitaria e su base millesimale per quanto riguarda le altre spese condominiali.Non sarebbe quindi in alcun modo possibile parametrare le spese in base all'attestazione ISEE, poiché le tariffe degli enti erogatori di servizi sono quelle sul libero mercato senza che esistano fasce agevolate, seppure il ricorso a gare pubbliche cui l'ARER è tenuta per l'individuazione degli operatori economici garantisca il prezzo più competitivo.Questo naturalmente ha determinato, in termini di dibattito politico da parte della minoranza, una proposta di variare questo parametro, ma poi tutti quanti noi sappiamo che per quanto riguarda questi parametri dappertutto funzionano a consumo.Per intervenire invece sull'indiscussa difficoltà di alcuni nuclei che si trovano sotto la soglia del minimo vitale a far fronte alle spese, anche in ragione dei recenti aumenti delle spese energetiche, bisogna ragionare, ma non solo su questo, nell'ambito della prospettata revisione della legge n. 3/13 sull'individuazione di un fondo ad hoc in favore degli assegnatari ERP per tale finalità.Cito ancora un aspetto che comunque fa parte delle impegnative, ed è quello di Telcha sul quale poi dopo, chi ha vissuto il Comune di Aosta - e qui ci sono delle persone che l'hanno vissuto - ricorderà dibattiti che oramai assumono a un ventennio, senza fare citazioni del caso.Con riferimento alla questione dell'allacciamento al teleriscaldamento, già più volte oggetto di iniziative in quest'Aula, la scelta di collegare un numero crescente di alloggi che non comporta costi aggiuntivi rispetto alle altre fonti di approvvigionamento è legata a molteplici fattori attraverso una politica di centralizzazione che di fatto, tra l'altro, è stata presa in carico anche ultimamente con l'ultimo confronto e l'amministratore di condominio - chiamiamo così l'ARER - è riuscito a contrattare con Telcha un contratto che, di fatto, prevede lo stesso tipo di tariffe che vengono applicate alla Regione autonoma Valle d'Aosta.Cosa successe ai tempi? Io credo che il dibattito che nacque in Consiglio comunale ad Aosta sul tema - perché ai tempi la APS faceva da amministratore di condominio al posto di ARER per le quasi 900 case popolari che venivano gestite - è un dibattito politico che ha avuto tanti sostenitori e tanti soggetti che avversavano il tema, ma sicuramente le richiamate caldaiette di cui sopra - chi ha avuto l'onore di gestire l'Edilizia Residenziale Pubblica del capoluogo regionale per qualche anno, o anche solo di audirlo, io ho audito per tre anni e mezzo chi mi ha preceduto parlarne, ricordo l'allora Vicesindaco Follien che da lungo Assessore ai lavori pubblici aveva un'iniziativa al mese sul tema teleriscaldamento, e quando sarebbe finalmente arrivato il teleriscaldamento... - in realtà erano uno degli ultimi aspetti di autogestione nel riscaldare l'acqua e le case dell'Edilizia Residenziale Pubblica del capoluogo regionale che non garantivano né questioni di sicurezza né altri tipi di questione. Tra l'altro, obbligavano tantissimi assegnatari di Edilizia Residenziale Pubblica a cercare un aiuto perché, anche in quel caso, purtroppo non riuscivano a trovare coperture finanziarie, anche perché lì veramente, tra questioni di sicurezza e questioni di costi, la situazione non andava benissimo.Per quanto riguarda le impegnative di riferimento che vengono richiamate sono tutte quante impegnative che propongono una visione politica dell'Edilizia Residenziale Pubblica corretta; a mio modesto avviso c'è un aspetto fondamentale sulle questioni della morosità che in una qualche maniera va evidenziato, cioè il fatto che sicuramente oggi bisogna intervenire, ma non credo ci siano gli spazi politico-amministrativi per intervenire sull'atto che a oggi è stato individuato.Probabilmente, quello che va assolutamente fatto è rendersi conto che esiste un mondo all'interno dell'ERP che comunque sfugge al concetto di morosità incolpevole, per quella che oggi è la normativa alla quale, quando si scrive un atto, bisogna rifarsi e quindi probabilmente, nei ragionamenti sulla 3 e nei ragionamenti nei rapporti tra noi e l'amministratore di condominio, l'ARER, noi dobbiamo tutti quanti assieme trovare una soluzione.Perché? Perché non è intervenendo su quelli che sono i criteri oggi possibili sulla normativa della morosità incolpevole che si riesce a far fronte a due aspetti.Il primo: la situazione pregressa. Noi ricorderemo che chi si occupava di Edilizia Residenziale Pubblica si trovava nella condizione di vivere anche di trasferimenti dedicati come capita oggi per noi. Un milione di euro all'ARER lo diamo; ai tempi la cifra era più o meno quella ma poi, in realtà, con l'APS c'erano altri tipi di ritorni perché pagava il canone di occupazione del suolo pubblico.Detto ciò, però, sicuramente i tempi erano diversi. Oggi noi ci troviamo con una parte del pregresso, e quindi di tutte quelle che sono le posizioni debitorie pregresse che non riescono a inserirsi all'interno delle dinamiche di sopravvenuta perdita di reddito, - e non entro nel merito dell'articolo 44 e 45 della 3/2013 -, ma allo stesso tempo però non si riesce neanche a venire incontro a una serie di situazioni che vengono prese in carico semplicemente con la gestione dei piani di rientro.È però opportuno anche dire una cosa: è vero che sono state date delle cifre anche nell'analisi mi sembra della 47 dello scorso Consiglio, però - perché poi la mia lettura proseguiva collega Manfrin, io lo so che per limiti di tempo, quando si presenta un'iniziativa ci si ferma nella presentazione dei dati -a fronte di 181 richieste di sfratto, io poi dopo ne ho evidenziate di sfratto realmente applicate semplicemente 12, che poi ho evidenziato, e ho anche detto che gli sfratti erano in sospeso, fatta eccezione per gli articoli 44 e 45.Nella relazione che l'ARER fa annualmente, tra l'altro, prende assolutamente in capo lo stesso tipo di dati, e lo fa sul 2022, ad esempio, dove dice: "Sono stati sottoposti n. ottantuno piani di rientro per la rateizzazione dei debiti accumulati, di cui cinque si sono conclusi con la completa restituzione del debito e n. 21 sono stati fatti decadere per inadempienza contrattuale".ARER stessa, in una qualche maniera, fa un quadro economico molto complesso dove evidenza delle difficoltà, proprio per il fatto di dover fare manutenzione ordinaria con quelle che sarebbero le pigioni incassate, ma, visto il problema della morosità incolpevole e del passaggio anche di quasi 900 case dal Comune di Aosta, evidenzia questo genere di problemi.Per questo motivo, da un punto di vista politico - e chiudo - è assolutamente impossibile votare un'iniziativa politica con questo tipo di finalità, perché, di fatto, prende in considerazione tutta una serie di aspetti sui quali sicuramente dovremmo confrontarci, ma approntare un atto di questo genere, oltre a non essere possibile da un punto di vista amministrativo, è il lavoro giustamente politico di chi fa minoranza e non governa.
Dalle ore 15:59 assume la Presidenza il vicepresidente Marguerettaz.
Marguerettaz (Presidente) - Collega Manfrin per la replica.
Manfrin (LEGA VDA) - Dire che non mi aspettavo questo tipo di risposta, comporterebbe mentire, quindi evidentemente mi aspettavo questo tipo di risposta, Assessore, e voglio cominciare dalle cose positive che lei ha detto.Lei ha detto - e questo, mi creda, avrò modo di ricordarglielo più volte nelle prossime settimane e nei prossimi mesi - ha detto una cosa fondamentale sulla quale concordo: "Ogni impegnativa votata da quest'Aula, da impegnativa politica diventa atto amministrativo". Condivido, Assessore, condivido pienamente.C'è poi però un problema trascurabile, cioè il fatto che a parecchie impegnative che si sono votate e sono state votate da questo Consiglio, a prescindere dal Governo, in questi anni, poi non si sia dato seguito.Quindi di questo le chiederemo conto, ma non soltanto di questo, ma in generale, di quelle iniziative votate e a cui non è stato dato seguito.Ad esempio - mi scusi se la disturbo assessore Marzi, soltanto un piccolo riferimento a lei e all'assessore Bertschy - quando abbiamo parlato proprio di Telcha e quando abbiamo detto che possedendo CVA una parte delle quote di Telcha, avremmo potuto agire e interloquire con la società, per capire le motivazioni di questi rincari e agire di conseguenza.Questo non mi pare che sia stato fatto, eppure io prendo a prestito le sue parole, assessore Marzi, questo era un impegno politico che si è trasformato in impegno amministrativo, e non sollevi - così poi entriamo nel merito di quello che ci ha detto, assessore Marzi - il fatto che l'ARER abbia interloquito con il teleriscaldamento, con Telcha, e abbia ottenuto che Telcha applichi lo stesso prezzo all'ARER rispetto alla Regione, perché questo evidenzia un errore: che non è stato fatto prima, innanzitutto.Per quale motivo alla Regione è stata applicata una tariffa e all'ARER un'altra? Lei sa spiegarselo per quale motivo non è stato fatto da subito?E proprio nel settore nel quale c'è maggiore attenzione, ci deve essere maggiore attenzione ai prezzi e ai costi, si è ignorata questa necessità. Ce lo sa spiegare, assessore Marzi? Non ce lo sa spiegare, però lei lo presenta come una questione positiva.Il problema però è sempre che - come è stato sottolineato non dal sottoscritto ma da amministratori di condominio, da inchieste giornalistiche dei miei colleghi - è stato evidenziato che il teleriscaldamento ha portato un aumento del 30-40-50-60% dei costi e quindi anche se lei fa dei contratti che hanno una particolare attenzione nei confronti della pubblica Amministrazione, quegli aumenti comunque si scaricano, non 50-60% dei costi rispetto a prima ma 30-40-50-60% dei costi in più rispetto agli aumenti che gli altri operatori hanno avuto, questo è il problema fondamentale! Ma lei dice che è stato fatto un ragionamento di centralizzazione del riscaldamento degli alloggi.Assessore, io vorrei davvero fare un giro con lei in qualche quartiere che è stato allacciato a forza con minacce e dire: "Guardi, sa signora, sa gentile signore, è una questione di centralizzazione degli alloggi, poi se vuole le lascio anche il conte Mascetti che le spiega in maniera più approfondita le motivazioni".Ci penserà l'avvocato sicuramente con il quale dovrete, gioco forza, confrontarvi.Quello che è il problema vero è che il discorso prodromico che lei fa, Assessore, è un discorso che non tiene conto di un fattore importante, cioè il fatto che l'Edilizia Residenziale Pubblica e il Bando Affitti si rivolgono a persone che hanno difficoltà.L'Edilizia Residenziale Pubblica non è una gestione degli alloggi, abbiamo già una società regionale che gestisce gli affitti, gestisce gli immobili e può affittarli tranquillamente ai prezzi di mercato.L'Edilizia Residenziale Pubblica e il Bando Affitti invece si rivolgono a persone che hanno un particolare stato di necessità e non possono essere trattate al pari di alloggi normali, con affitti di mercato.Lei dice in maniera pilatesca che le disposizioni nazionali sulla morosità incolpevole sono quelle e si sono seguite. Assessore, lei dimentica che in realtà noi possiamo essere molto più larghi, noi possiamo applicare maglie molto più larghe rispetto a quelle disposizioni, perché lei dovrebbe aver letto l'articolo relativo all'emergenza abitativa che dice banalmente che i criteri li stabilisce la Giunta, non la Giunta in relazione alle disposizioni nazionali sul settore; le disposizioni che regolano la disciplina della morosità incolpevole le stabilisce la Giunta regionale e, se la Giunta regionale stabilisce che le persone che sono, ad esempio, al di sotto del minimo vitale - minimo vitale che assomma a circa 400 e qualcosa euro percepiti al mese - per una questione di difficoltà economica della persona e del nucleo hanno diritto ad accedere alla morosità incolpevole, è chiaro che questa è evidentemente una possibilità dell'Amministrazione.Lei ci ha detto, Assessore, che c'è una carenza di alloggi, e io concordo, questa è un'altra delle cose corrette che ha detto, c'è una grave carenza di alloggi sul mercato privato, però io le faccio una domanda: lei, o il suo Governo, o chi prima di lei, ha mai provato a confrontarsi con i rappresentanti dei possessori di casa privati? Perché, vede, noi qualche giro e qualche ricognizione l'abbiamo fatta e ci è stato detto che un'interlocuzione era avvenuta parecchi anni fa, e poi si è detto che a fronte delle disponibilità formulate, quindi quando i privati hanno formulato le disponibilità, li si è abbandonati a loro stessi.Questo poteva essere un settore che davanti anche sviluppo e sostegno ai privati.Ho un alloggio? Lo do alla pubblica Amministrazione che lo utilizza per supportare delle persone che sono in una situazione di difficoltà economica e ci guadagnano tutti, ci guadagna la pubblica Amministrazione che ha un alloggio dove mettere una persona bisognosa, ci guadagna il privato che percepisce un affitto per un alloggio, invece che lasciarlo vuoto, e ci guadagna la persona che ha finalmente un tetto sopra la testa, ma nessuna interlocuzione è avvenuta in questo caso.Ancora dice che è impossibile modificare il regolamento del canone delle spese e dei servizi.Allora guardi, mentre lei parlava, io ho preso l'articolo 38, che è quello che disciplina proprio il regolamento del canone per le spese e per i servizi.Dice: "Gli inquilini sono tenuti a rimborsare all'ente gestore le spese accessorie dirette e indirette per i servizi prestati nella misura fissata dall'ente stesso", fissata dall'ente, non dice che obbligatoriamente devono rimborsare tutto, dice che è l'ente che fissa la misura del rimborso, quindi l'ente è lei, l'ente è lei con l'ente strumentale che gestisce gli alloggi.Non si nasconda dietro le leggi, Assessore, prenda le sue responsabilità.E ancora, lei dice che non ha detto quello che io le ho attribuito o che c'era una parte successivamente. Ma vede, assessore Marzi, lei è venuto in aula e ci ha detto che gli sfratti in tutto erano dodici, però lei si devi mettere d'accordo, perché l'assessore Forcellati del Comune di Aosta ha detto che gli sfratti erano diciannove.Lei dice che li avete ridotti a dodici, allora c'è già una discrepanza fra i dati.E poi dice: "Beh, ma quelli sono esclusi rispetto agli articoli 44 e 45 della legge regionale 3/2013".Grazie al piffero o a qualsiasi altro metaforico strumento, assessore Marzi.Lo sa che cosa disciplina l'articolo 44 e 45? Lo sa bene. L'articolo 44 disciplina la decadenza per morosità. E certo, quella è la prima causa di decadenza! La domanda che però io le faccio, Assessore, anche in relazione a questo è: ma caspiterina, ma lei lo sa che ci sono persone che hanno circa 90 mila euro di bollette non pagate e sono ancora negli alloggi?!Se vogliamo essere quelli che fanno i ligi al dovere, noi siamo ligi al dovere e giustamente la legge regionale ci dice, all'articolo 44, che se non paghi quattro bollette, vai fuori di casa, e questa legge c'è dal 2013.Allora se io sono ligio alla legge, 92 mila euro non li accumulo in quattro bollette, a meno che lei non ci nasconda delle mega ville con piscina che hanno affitti di 25 mila euro al mese, ma io tendenzialmente temo di poterli escludere dal novero degli alloggi disponibili nel patrimonio ERP.Quindi significa... e questo è soltanto un caso perché io parecchie paginate, 10 o 15 pagine di persone che hanno più di quattro bollette non pagate, ma sono centinaia di persone, e queste centinaia di persone sono ancora a casa loro.Allora io dovrei capire come mai dal 2013 a oggi ci sono diverse persone che non hanno pagato l'affitto e diverse altre sì.Se però io incrocio i dati con l'Isee, trovo persone che hanno Isee zero, trovo persone che hanno Isee 10 mila e trovo persone, assessore Marzi, che hanno Isee 90 mila. Ci sono persone che hanno 90 mila euro di Isee nelle case popolari, lo dico perché magari non tutti lo sanno che abbiamo un criterio di ingresso, massimo 8.500 euro di Isee, ma non abbiamo un criterio di uscita; vuol dire che se io oggi prendo la casa popolare e domani vinco un miliardo di euro al SuperEnalotto, io mantengo l'alloggio.Allora io mi chiedo: ma se c'è questa draconiana applicazione della legge, sulla quale potrei essere d'accordo, fino dal 2013 c'è la legge, con quattro bollette non pagate vai fuori di casa, ed è applicata fin dai suoi albori, per quale motivo ci sono persone che hanno maturato un debito di 90 mila euro? E perché queste non vengono sfrattate e tante altre sì? Ripeto, caso del 4 aprile: la mattina del 4 aprile, signora di 60 anni, 8 mila euro di Isee, presa e sbattuta fuori di casa, perché tanto va bene così.Io non credo che questo sia un sintomo di attenzione verso il sociale né un sintomo di attenzione verso le persone che hanno una necessità.Quindi, Assessore, io credo che lei abbia fatto la sua scelta e abbia pesato le parole, o forse non l'ha fatto e non le ha pesate, e non si rende conto di quello che sta per arrivarle addosso, però nessuno qui dica che non vi avevamo avvertiti.La "Bomba sociale" c'è, la "Bomba sociale" è già esplosa in parte ed esploderà ancora maggiormente nei prossimi periodi e la possibilità di incidere c'è.Oggi, quando premerete quel pulsante, deciderete voi se quella "Bomba sociale" può essere fermata oppure se volete che quella "Bomba sociale" vi investa tutti.
Dalle ore 16:07 riassume la Presidenza il presidente Bertin.
Bertin (Presidente) - Si è prenotato il consigliere Baccega per dichiarazione di voto.
Baccega (FI) - Per dichiarazione di voto, anche se sarebbero davvero tante le cose da ribadire rispetto alle considerazioni che ha fatto l'assessore Marzi, al quale io riconosco e ho sempre riconosciuto una certa sensibilità in quest'ambito e in questo settore.È vero che io dal 2008 al 2018, prima in Comune e poi in Regione, ho seguito questo percorso, l'Edilizia Residenziale Pubblica, e ho seguito il percorso della legge 3, perché c'era una legge che non era una legge nostra, era la legge Rollandin, ma l'abbiamo portata avanti secondo i criteri che si potevano individuare all'epoca.Ma ci sono stati dei forti cambiamenti, il discorso sociale in questa regione si è modificato notevolmente, abbiamo voluto accentrare in una logica regionale, perché i Comuni erano fortemente in difficoltà rispetto all'emergenza abitativa, non riuscivano a gestirlo quel percorso, ed eravamo riusciti a dare delle risposte importanti, anche attraverso i privati, e poi che cosa è subentrato? La burocrazia che ha individuato nel contratto trilaterale un percorso che ha messo in difficoltà ovviamente i proprietari perché non capivano bene quali erano gli interlocutori e trovavano spesso anche gli alloggi in stato veramente drammatico, mal gestiti eccetera, perché mancavano i controlli, perché bisognava ribadire che si facevano i controlli.Allora si è affidato a un unico ente, all'ARER, però ahimè, abbiamo sollecitato anche ulteriori cose rispetto all'atteggiamento dell'ARER; prima avevamo per esempio al Quartiere Cogne l'APS, un'APS che aveva un suo ufficio dedicato all'interno del quartiere che riceveva tutti, che dava disponibilità a tutti, che raccoglieva le informazioni che arrivavano e chiedevano le famiglie, i capi scala, e poi avevamo una squadretta di piccole manutenzioni.La mancanza di alloggi per l'emergenza abitativa, la mancanza di alloggi per tutto, sono quattro anni che c'è una graduatoria di oltre 500 case, siamo a 576 di Edilizia Residenziale Pubblica nella graduatoria, rimangono quelle e cresceranno ancora di più, perché sono anni che non si fanno alloggi. Lei invece ricorderà bene che negli anni in cui abbiamo collaborato prima al Comune di Aosta e poi quando lei mi ha sostituito al Comune di Aosta, ogni anno c'erano almeno 100-150 alloggi nuovi da assegnare, compresi quelli ristrutturati a nuovo, e quello era un servizio e un percorso virtuoso, che si era messo in campo e si dava fiato alle esigenze della collettività.Ma quando alla fine si è bloccato tutto, e qualcuno ha bloccato tutto, e si dovrà assumere le responsabilità, ecco che si arriva alla famosa "Bomba sociale" che è esplosa e che è venuta fuori nel Consiglio comunale di Aosta ma che noi da due anni avevamo sottolineato più volte ...e se vado a tirar fuori gli interventi divento matto. Quindi questo è il percorso che bisogna individuare.È davvero strano che la maggioranza non voglia approvare quest'impegno, è davvero strano perché la situazione è fortemente preoccupante.Hanno cacciato uno dall'ex Casa Gagliardi, la vecchia clinica, un monolocale, 540 euro di pensione al mese, "Eh, amico mio, non hai un calo di reddito, vai fuori"; sono andati con la Polizia e l'hanno buttato fuori. Ma si può arrivare a questi livelli in Valle d'Aosta? Con un miliardo e mezzo di bilancio?! Ma siamo fuori dal mondo, ragazzi, fuori dal mondo! Assumiamoci delle responsabilità serie. Siamo pronti a collaborare con voi per darvi delle indicazioni ma non si può andare avanti così a buttare la gente in mezzo alla strada, perché diventa uno stillicidio!Noi voteremo a favore.
Presidente - Altre dichiarazioni di voto? Consigliere Marquis.
Marquis (FI) - Aggiungo anch'io due considerazioni per dare integrazione a quello che è stato detto finora.Sicuramente, Assessore, il problema è enorme sotto il profilo del disagio abitativo, credo che non sia ancora venuto tutto in luce nella sua dimensione.Si è parlato in modo esaustivo di tutti coloro che abitano nell'Edilizia Residenziale Pubblica, ci sono 1.019 famiglie che hanno un Isee inferiore a 12.500 euro e nel mercato libero ce ne sono altre 3 mila. Questo significa che ci sono 4 mila famiglie valdostane con un Isee al di sotto dei 12.500 euro che hanno analoghe situazioni economico-sociali.Il 25% sta nell'ARER e il 75% nel mercato libero.Credo che bisogna studiare questo fenomeno, Assessore, in tutta la sua dimensione, perché diversamente andiamo incontro a dei brutti tempi in Valle d'Aosta.In totale lei mi pare che abbia detto prima che ci sono stati sette od otto sfratti esecutivi, però se guardo i dati valdostani acquisiti dal Ministero dell'Interno ce ne sono stati 185 all'anno di sfratti esecutivi forzati, di gente che ha meno di 12.500 euro di Isee, quindi sono problemi grandissimi e che meritano un'attenzione assoluta, questi.Il collega Manfrin ha detto che ci sono anche dei casi nell'edilizia residenziale che sono scandalosi, con gente con 80 mila di Isee. Io aggiungo: c'è gente con 150 metri di alloggio: una persona singola, 150 metri quadri! Forse c'è qualcosa che non quadra.Quindi, Assessore, credo che il fenomeno vada studiato in tutte le sue dimensioni, perché, diversamente, non se ne esce, non si riescono a dare le risposte adeguate. Probabilmente c'è anche gente che non riesce a pagare il riscaldamento perché ha delle superfici che sono spropositate rispetto alle esigenze del nucleo familiare. Ci sono quindici nuclei familiari mono personali che hanno degli alloggi più grandi di 100 metri quadrati, è normale? Secondo me no, perché non si danno delle risposte adeguate, si mette della gente che ha degli Isee bassissimi in difficoltà maggiore perché non sono in grado poi di sostenere le spese.Quindi anche questo tipo di politica di assegnazione deve essere rivista completamente, gli alloggi devono essere su misura dei componenti del nucleo familiare.Carne al fuoco ce n'è tanta da mettere, però quello che penso che vada fatto è studiare, sotto il profilo della multidisciplinarietà, quest'argomento, perché ci sono diversi fattori che a oggi non sono ancora stati considerati e sono fondamentali per poter capire in che termini è la questione per dare risposte che siano adeguate alle problematiche che la gente vive.Noi, come ha detto il collega che ha fatto la dichiarazione di voto prima, sosterremo la mozione.Presidente - Vi sono altre dichiarazioni di voto? Se non vi sono altre dichiarazioni di voto, mettiamo in votazione. Mettiamo in votazione. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Presenti: 35Votanti: 16Favorevoli: 16Astenuti: 19 (Barmasse, Bertin, Bertschy, Carrel, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Guichardaz Jean-Pierre, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marzi, Padovani, Rollandin, Rosaire, Sapinet e Testolin)
Il Consiglio non approva.