Resoconto integrale del dibattito dell'aula. I documenti allegati sono reperibili nel link "iter atto".

Oggetto del Consiglio n. 2292 del 6 aprile 2023 - Resoconto

OGGETTO N. 2292/XVI - Approvazione di mozione: "Avvio di un gruppo di lavoro propedeutico tra CELVA e Regione per l'individuazione delle modalità di sviluppo in Valle d'Aosta delle Comunità di energia rinnovabile".

Marguerettaz (Presidente) - Punto n. 66 all'ordine del giorno. Per la presentazione, ha chiesto la parola la collega Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Come è noto a tutti, sono stati assegnati alle Commissioni competenti due testi di legge in materia di comunità di energia rinnovabile, che sono un disegno di legge depositato dalla Giunta regionale a luglio del 2022 e una proposta di legge che abbiamo depositato come gruppo consiliare il primo marzo. La IV Commissione ha valutato, come avevamo auspicato e come d'altra parte era logico, di fare un esame congiunto dei due documenti per arrivare, se possibile, a un testo di commissione e poi infine ad approvare la legge regionale.

Da luglio a febbraio ci sono stati alcuni passaggi a livello nazionale per quanto riguarda la normativa ed è stato definito, a fine febbraio, il decreto attuativo del disegno legislativo n. 199 del 2021, che ha indicato e precisato alcuni elementi importanti, soprattutto per quanto riguarda la disciplina degli interventi alle comunità di energia rinnovabile per la condivisione dell'energia prodotta, e a breve il decreto dovrebbe essere pubblicato in Gazzetta ufficiale, a seguito dell'esame da parte delle strutture europee. Nel decreto menzionato, all'articolo 1 comma 3, si afferma che lo stesso, cioè questo decreto, si applica fino al 31 dicembre 2024, ovvero fino alla data in cui è raggiunto un contingente di potenza installata pari a 300 MW qualora tale data risulti anteriore rispetto al termine del 31 dicembre 2024.

Noi pensiamo che sia opportuno prepararsi sin d'ora all'applicazione della normativa europea e italiana sulle comunità energetiche e sui gruppi di autoconsumo. In particolare, riteniamo che per un'utilizzazione piena e diffusa della grande opportunità rappresentata dalle CER, sia necessario un ruolo attivo, un ruolo propulsivo, da parte dei Comuni, naturalmente in collaborazione con l'Amministrazione regionale. È per questo che ci sembra necessario avviare, fin da queste battute, una collaborazione che sia il più possibile strutturata tra Comuni e Amministrazione regionale, attraverso un gruppo di lavoro, considerato ovviamente provvisorio, in attesa dell'istituzione del tavolo tecnico o un altro organismo, che potrà trovare formalizzazione nella legge regionale e che attualmente è un elemento presente in tutti e due i testi che sono stati depositati. Ovviamente ai testi che già ci sono arriveranno degli altri contributi e ci saranno degli approfondimenti che la IV Commissione dovrà effettuare.

Al di là quindi della legge che si dovrà scrivere, e anche però ai fini dell'elaborazione di alcuni passaggi importanti del testo legislativo, riteniamo che si debba lavorare in stretta collaborazione con i Comuni, nell'ottica di un percorso che sia il più possibile condiviso e partecipato. Sappiamo che ci sono delle amministrazioni comunali che già si sono mosse o si stanno muovendo per cogliere quest'opportunità, altre che hanno lavorato sull'argomento, lo hanno approfondito e possono quindi condividere delle riflessioni, delle proposte, dei dubbi e tutto quello che può stare all'interno di questo percorso.

L'attenzione e l'interesse dei Comuni nei confronti della normativa delle comunità energetiche è, del resto, documentato dal fatto che il Consiglio permanente degli enti locali si è espresso a favore sia del disegno di legge n. 74 presentato dalla Giunta, sia sulla proposta di legge che abbiamo presentato come PCP. Nel merito della nostra proposta di legge sono stati formulati anche nel parere del CPEL alcuni rilievi che sicuramente intendiamo prendere in considerazione e che devono far parte della discussione in Commissione.

Per questo motivo la mozione impegna la Giunta regionale ad avviare rapidamente un gruppo di lavoro fra amministratori e uffici regionali, per un approccio propedeutico alle attività che verranno definite con la legge regionale, onde organizzare fin d'ora la riflessione e l'individuazione delle opportune azioni sulle modalità per sviluppare in Valle d'Aosta le comunità di energia rinnovabile.

Per evitare che ci siano degli equivoci, voglio precisare che la legge regionale su cui dobbiamo lavorare è una cosa, e dovremo calibrarla fino all'ultimo, anche alla luce di puntualizzazioni che arriveranno da documenti nazionali, ma un'altra cosa è il lavoro preparatorio che riteniamo sia da attivare subito tramite questo gruppo di lavoro che proponiamo, un gruppo di lavoro che possa essere di supporto anche al lavoro stesso della Commissione; ovviamente, sulla composizione di questo gruppo c'è la massima disponibilità, purché si faccia e si operi fin da subito.

Abbiamo letto in questi giorni anche la nota che l'Assessorato ha predisposto e ha consegnato ai Sindaci per fare il punto della situazione. Giustamente si dice nel documento che da una parte c'è la necessità di aspettare di avere il quadro definito in tutti i suoi aspetti per quello che riguarda gli incentivi statali, dall'altra però nel documento si sottolinea anche che le richieste per i contributi PNRR avranno delle tempistiche ristrette e bisogna farsi trovare pronti con delle comunità formalmente costituite.

Nella rassegna stampa che riceviamo quotidianamente si legge spesso di consigli comunali che stanno approvando formalmente la costituzione delle comunità economiche; ce ne sono alcuni che avevano già operato e preso delle decisioni con la vecchia normativa, altri invece che si sono attivati sulla base del nuovo decreto. Fra questi, proprio pochi giorni fa, il primo aprile, è giunta la notizia che il Comune di Cernusco Lombardone, in provincia di Lecco, ha approvato un'adesione alle comunità di energie rinnovabili proprio sulla base delle nuove formulazioni del decreto attuativo. L'amministrazione di quel Comune si fa promotrice di una comunità energetica, dove il solo ente locale, quindi il Comune, produrrebbe 335 kWh. Quindi, ci si sta muovendo un po' dappertutto e qui c'è un lavoro iniziato che vale la pena di formalizzare.

L'ipotesi che noi vediamo come opportuna è quella di fare una legge con degli indirizzi su tutto quello che è già definito, rinviando a dei successivi provvedimenti e norme quegli aspetti su cui bisogna valutare, quindi ci saranno poi delle delibere attuative. Sono tre le fasi che, a nostro avviso, andrebbero attivate: la prima è la costituzione subito di questo gruppo di lavoro tecnico tra Regione e rappresentanti dei Comuni, il gruppo di lavoro che proponiamo; la seconda fase ovviamente è la definizione in Commissione di una normativa generale sulle CER, che consenta di arrivare alla costituzione delle stesse; infine, la terza fase e quella di affinamento della normativa, alla luce delle eventuali precisazioni che potranno arrivare dal livello nazionale.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - Per fare alcune considerazioni sulla materia e in parte anche sulla proposta delle colleghe e per ripetere grossomodo quello che abbiamo già detto nella competente Commissione, à tour de rôle come gruppo.

L'opportunità delle comunità energetiche è sicuramente in questo momento à la une e sicuramente dà delle aspettative di un certo tipo a tutta una serie di soggetti e di attori.

Non sono così ottimista, come lo è la collega, ne abbiamo già parlato, riguardo alle tempistiche europee, riguardo al futuro del decreto, perché sinceramente, almeno per quello che è delle nostre informazioni, lei ne saprà sempre una più di noi, questo ormai è un dato di fatto (mi consenta la battuta), ma anche in una riunione a cui ho partecipato una settimana fa sul tema, lato nostro qualche dubbio su quello che uscirà dalla consultazione, o meglio dall'esame europeo, resta. Tra l'altro, c'è anche un dibattito abbastanza sviluppato tra soggetti che ne sanno sicuramente più di me e più di noi, che dice che probabilmente l'autoconsumo individuale e a distanza rischia di essere addirittura più conveniente. C'è anche tutta una tematica relativa alle potenzialità di sviluppo di queste comunità, che poi riguarda anche la proprietà degli impianti, dove sono siti e tutta una serie di problematiche su cui è importante fare dei ragionamenti. Si sa che ci sono poi tra l'altro delle interlocuzioni abbastanza avviate e necessarie per il Ministero dell'ambiente e della sicurezza energetica e Bruxelles, ma oggettivamente quello che oggi poi uscirà non lo sappiamo. C'è anche, proprio per quello che dicevo prima sulla proprietà degli impianti, la questione non banale della restituzione degli incentivi che rischia di fermare lo sviluppo.

Sono tutta una serie di fattori che rischiano di frenare lo sviluppo di queste comunità che, ripeto, possono essere utili, almeno per quello che può essere una visione sicuramente non di un esperto del settore energia ma dal punto di vista forse più economico, per integrare il sistema elettrico regionale, nazionale, complessivo, ma non sono sicuramente la soluzione al problema energetico del Paese.

È anche vero che le CER nascono in particolare per controbattere il fenomeno della povertà energetica ed è anche vero che gli enti pubblici, i Comuni in primis, possono e sono necessariamente interessati a questa opportunità proprio anche perché, mi si consenta di dire, la proprietà dell'impianto, dove può essere sito l'impianto, di fatto non è messa a rischio, come potrebbe essere invece nel caso in cui ovviamente uno di questi impianti dovesse essere sito in una superficie privata.

Il percorso quindi è più che complicato. E poi c'è anche tutto un tema relativamente al trasporto e alle cabine. La collega, quando ha presentato il suo disegno di legge, su questo passaggio si è spesa molto, perché giustamente, al di là della produzione, poi bisogna ragionare anche in termini complessivi di sistema e di sostenibilità.

C'è anche un altro aspetto forse più tecnico ma che non è banale, che è sulla continuità del consumo: io produco dell'energia elettrica, ma non è che poi la metto da parte come se fosse - perdonatemi la battuta - un idrocarburo che può essere stoccato, ma dev'essere messo in circolo. Spesso e volentieri, è un po' come quando si diceva "tanto c'è il GSE che compra": sì, è vero, però nel complesso l'energia elettrica poi dev'essere consumata, perché lo stoccaggio oggi è il vero problema. Io faccio sempre l'esempio degli acquedotti, che alla fine l'acqua deve girare per non congelarsi. Qui di fatto nel sistema elettrico deve girare, soprattutto per evitare i sovraccarichi e per garantire una continuità di utilizzo, perché altrimenti, avendo un'inefficienza, produco qualcosa che non viene utilizzato, e poi abbiamo anche dei problemi tecnici. Non sono un tecnico, mi occupo di altro, ma lo voglio sottolineare.

In Commissione quello che oggi c'è è una proposta del Governo regionale e una delle colleghe. Due proposte che hanno un contenuto sostanzialmente diverso, perché hanno anche due tempistiche di arrivo differenti, nel senso che una è nata prima e c'era un patrimonio informativo minore, mentre le colleghe hanno fatto un lavoro in più, tra l'altro ho letto con interesse anche la documentazione integrativa, comunque che accompagna la loro proposta di legge, che è sicuramente molto interessante. Una delle proposte che il mio gruppo ha fatto in Commissione è stata quello di dire: su un tema di questo genere, che sinceramente non dovrebbe essere divisivo ma dovrebbe essere condiviso e si potrebbe mettere insieme tutte le esperienze, perché non lavorare seguendo la cura del ferro, quindi sui due binari che però vanno tutti e due dalla stessa parte e - perché no? - valutare anche un testo di Commissione, come si dice nel gergo, complessivo?

Ora vedremo cosa dirà il Governo. Quello che ci tenevo a dire però era questo: io in questa mozione, almeno così com'è rappresentata, e il mio gruppo così l'ha vista, vede una volontà che capiamo, perché viene da un ambito politico che ama molto la programmazione dall'alto, e sicuramente è necessario anche fare squadra nel complesso del sistema degli enti locali o di chi voglia appunto farsi promotore delle CER. C'è stata anche l'iniziativa e quasi la provocazione del sistema delle diocesi, che ha detto che si crei una CER in ogni parrocchia, se non erro; io la vedo più come una provocazione, perché poi costruire una cosa del genere non è proprio semplicissimo, però sicuramente sono tutte iniziative che possono e che devono essere giustamente sostenute.

Vedo però un quadro molto complesso. È vero, c'è l'opportunità del PNRR con la quale cureremo qualsiasi tipo di male, come con la Tachipirina, però io sinceramente ho molti dubbi; più cerco di approfondire questo tema e più ho dei dubbi. Vedremo cosa dirà il Governo e cercheremo di capire. In un primo momento, sono molto sincero, l'idea era di dire: forse più che un tavolo di lavoro di questo tipo, può essere utile accelerare il percorso in Commissione, almeno di audizioni, e capire poi se costituire il tavolo. Perché oggi di fatto il tavolo si troverebbe, ognuno direbbe la sua, semplifico, non ci sarebbe una reale regia, non ci sarebbe un reale strumento, anche perché comunque - e qui guardo l'Assessore - sic stantibus rebus, lui può incontrare i Comuni però alla fine che cosa si dicono? Non c'è un reale strumento. Quindi, magari su quest'aspetto farei anche una valutazione, e richiamo sempre il discorso della Commissione, per eventualmente fare anche un disaccoppiamento, visto che in tema energetico questo è uscito, rispetto a un intervento normativo che può essere a due fasi, magari su quello che è certo più immediato, per consentire la trattazione di una programmazione più ordinata, e in una seconda fase vedere la parte economica, perché oggettivamente, ma lo dico proprio in ottica prudenziale e non polemica, il quadro non è così semplice. Vedremo che cosa dirà il Governo e in base a questo ci pronunceremo.

Presidente - Ha chiesto la parola l'assessore Bertschy, ne ha facoltà.

Bertschy (AV-VdA Unie) - Il Governo azzera la discussione sulla precedente mozione, di modo da poter essere sereno nell'affrontare questa, perché se dovessimo affrontare i temi politici come li affronta ogni tanto la collega Minelli, saremmo sempre a dire che abbiamo ragione noi, non hanno ragione gli altri e non troveremmo mai il punto d'incontro.

Ha detto bene il consigliere Aggravi, questo non è una tema di bandiera, non è un tema di movimento, è un tema importante, è una strategia sulla quale qualcuno, a mio avviso, e condivido, per ora pone troppe aspettative, quindi è bene allineare l'informazione alla comunicazione, e qualcun altro è un po' più cauto per evitare che, come capita nelle grandi novità, qualcuno ci si butti in maniera troppo importante mettendo anche risorse e disponibilità e poi magari non trovi, in tutto questo grande investimento, l'obiettivo che ricerca.

A fronte della richiesta dell'impegno della mozione, abbiamo sentito in primo luogo il Consiglio permanente degli enti locali, visto che impegniamo loro a venire a un tavolo. In prima battuta l'osservazione è stata esattamente quella del collega Aggravi: "Sì, veniamo, ma a fare cosa, fino a quando non ci sono delle regole?". Allo stesso tempo, nello spirito che anima anche l'attività di questa fase politica, credo che sia corretto, e abbiamo cercato di confrontarci e proporremo un emendamento, mantenere un livello d'informazione su questa tematica che sia, all'interno del Consiglio e con enti locali, ma non solo, anche con tutti i soggetti che dovranno lavorare con noi, il più possibile allineato. A oggi sappiamo che c'è un decreto presentato, sappiamo anche che questo decreto porta in sé delle scelte che vanno valutate dalla Commissione europea e, se verranno valutate positivamente, finalmente avremo un punto di partenza, se non lo saranno continueremo nella discussione senza avere questo punto di partenza. Però la cosa importante che dobbiamo fare è cercare di avanzare almeno per le informazioni che abbiamo.

Sicuramente la fase di studio, seppur non ci sono tutta una serie di informazioni rispetto alle aree, può essere avviata e non c'è nessun problema da parte del Governo ad arrivare a un testo condiviso; abbiamo due testi di legge, non stiamo a dire chi l'ha presentato prima, chi l'ha presentato dopo, sono due testi di legge, cerchiamo di trovare una soluzione e di avanzare insieme. Mi verrebbe da dire che forse non è il caso di avanzare troppo con un testo di legge, quantomeno aspettiamo la restituzione del decreto per capire se quelle informazioni sono corrette, ma per due motivi: le regole sull'incentivo, e qui qualche dubbio da parte di esperti si pone; la questione del doppio finanziamento. Il decreto dà alle risorse che ci sono sul PNRR un'impostazione diversa da quella precedente: prima si parlava di finanziamento, adesso si parla di contributi a fondo perduto, quindi anche la questione dei finanziamenti ha una sua importanza; manca sempre una parte di regole da parte del GSE.

Noi fino ad ora abbiamo lavorato con i Sindaci collaborando con la consulta competente. Saremmo dell'idea di emendare l'ultima premessa della mozione dove si dice "Evidenziato che è opportuno avviare fin d'ora una collaborazione più strutturata fra Comune e Amministrazione", diremmo "Evidenziato che è opportuno implementare la collaborazione già avviata tra Comuni e Amministrazione", quindi la premessa per dire che il lavoro è in corso, aumentiamolo e cerchiamo di strutturarlo ancora di più. E sull'impegno "Impegna la Giunta regionale alla costituzione di un gruppo di lavoro, coordinato dall'Assessore competente e aperto agli amministratori comunali, per un confronto che accompagni l'iter di elaborazione in Commissione della normativa regionale sulle CER". Se c'è la disponibilità ad accettare queste due modifiche alla mozione, direi che ci sono le condizioni politiche, pur con sensibilità diverse, per lavorare insieme sia con il territorio che in Commissione, per arrivare poi a un testo, se possibile, condiviso. Volere è potere dicono, ma ci sono anche dei miracoli a volte che avvengono, proviamoci.

Presidente - Ha chiesto la parola la collega Minelli, ne ha facoltà.

Minelli (PCP) - Ho ascoltato con interesse sia le parole dell'Assessore, sia l'intervento del collega Aggravi che è entrato nel merito dell'argomento, sia per quello che riguarda l'esplicitazione di dubbi che sono assolutamente comprensibili e in gran parte anche condivisibili, sia per l'analisi che è stata fatta riguardo ad alcuni elementi che sono alla base del progetto generale delle comunità energetiche rinnovabili.

Il collega Aggravi ha fatto riferimento anche a un punto che non abbiamo affrontato nella presentazione della mozione, ma di cui abbiamo parlato in Commissione e ci sarà modo ancora di tornarci. Sono due aspetti che nel suo discorso sono stati, secondo noi, interessanti. Il primo è quello del contrasto alla povertà energetica, che è uno degli obiettivi del movimento delle CER. L'altro, che è altrettanto interessante, è l'aspetto forse più tecnico della continuità del consumo, che è un elemento imprescindibile proprio alla base dell'idea della comunità energetica rinnovabile, che è fatta di produttori e di consumatori e che ha un equilibrio e una sua valenza intrinseca, quindi il suo senso stesso deriva dal fatto di mettere assieme dei soggetti che abbiano caratteristiche diverse, che possono essere sia consumatori che produttori, solo produttori, solo consumatori. È chiaro che una comunità energetica che funziona, è quella che ha al suo interno quest'equilibrio alla massima potenza, alla sua massima esplicitazione. E la ragione per cui noi proponiamo che, nell'ambito del lavoro di elaborazione del testo di legge regionale, ci sia questo gruppo di lavoro, che è propedeutico, che è tecnico, va proprio in quella direzione, perché nel momento in cui bisogna definire e chiudere la legge, è ovvio che ci vuole la restituzione del decreto da parte della Commissione europea, la definizione di quelli che sono gli incentivi del GSE e anche la cumulabilità o meno con i fondi del PNRR che, tra l'altro, bisogna capire bene se vengono dati direttamente alla CER o, essendo dei fondi pubblici, all'ente pubblico che sta all'interno della CER, ma questo gruppo di lavoro è quello che, a nostro avviso, deve accompagnare il lavoro stesso della Commissione. Il senso di proporlo e di non demandarlo a un momento successivo all'approvazione della legge, è proprio quello di mettere nelle condizioni i Comuni di confrontarsi, di operare e di fornire il loro contributo. Sappiamo che all'interno dell'assemblea degli enti locali ci sono dei rappresentanti dei Comuni che già hanno effettuato un percorso, che si sono già posizionati in qualche modo, sia dal punto di vista della filosofia che sta dietro alle comunità energetiche, sia dal punto di vista delle competenze tecniche. Ci sono in Valle d'Aosta dei sindaci, delle amministrazioni che durante tutto il corso del 2021 e del 2022 hanno effettuato un'analisi seria e approfondita di quella che è la tematica. Quindi, mettere nelle condizioni, con un gruppo strutturato, interistituzionale, Regione e Comuni, ora in questa fase, che è propedeutica all'elaborazione della legge, per cui ci vorrà sicuramente qualche mese, a noi sembra del tutto opportuno e non solo, ma anche necessario. Dicevo che l'ottica è quella di arrivare a un testo che sia il più possibile condiviso, ma soprattutto dare un ruolo definito a quei Comuni che desidereranno partecipare.

Per quello che riguarda invece la proposta dell'assessore Bertschy, comincio con il dire che io confido nella maturità dell'Assessore, che è in grado di trattare i temi che sono all'ordine del giorno senza farsi condizionare dalle discussioni che possono esserci su altre cose, come peraltro credo che valga per noi e per tutte le persone che in qualche modo hanno a cuore il risultato. Sulle proposte di emendamento, per quello che riguarda l'ultimo punto delle premesse, capisco che correttamente l'Assessore voglia sottolineare che si tratti non di una collaborazione che parte oggi, ma che si implementi una collaborazione che sicuramente, fin dalla presentazione del disegno di legge di luglio 2022, sarà sicuramente iniziata; quindi, va bene implementare la collaborazione. Come ha detto correttamente il collega Aggravi, il disegno di legge è stato presentato a luglio ed è stato presentato così, anche perché c'erano delle normative e dei punti su cui costruirlo che erano diversi da quelli che ci sono stati dopo. Poi, certo, c'è dietro anche - e l'ha detto l'Assessore - un modo di vedere, di posizionarsi nei confronti di questa realtà che può essere diverso: c'è chi ci può credere di più, c'è chi ci può credere di meno, chi ha una visione legata alla transizione energetica che è di un certo tipo, chi può averne un'altra. Sicuramente concordo che non è che si risolva il problema energetico del nostro Paese attraverso le CER, ma sicuramente, e questa è la nostra posizione, questo è un percorso, una possibilità, che sicuramente è da percorrere e che può dare dei risultati significativi, e lo può fare ancor più in una realtà come la nostra che, per le sue caratteristiche, per le sue dimensioni, per la sua conformazione e direi anche per quella che è la sua tradizione, mi riferisco alla tradizione comunale, ha sicuramente un senso.

Il fatto stesso poi che le comunità energetiche rinnovabili si fondino in particolare sull'utilizzo dell'energia solare, del fotovoltaico, in un momento in cui la risorsa acqua, che per noi è stata tradizionalmente e fortunatamente quella su cui basare la nostra forza energetica, rischia non dico di venir meno ma di diminuire riguardo alla sua disponibilità sicuramente sì, quello è un percorso che va fatto e che noi crediamo possa portare, nella nostra regione, a un risultato in termini di produzione e di autoconsumo significativo.

Per quello che riguarda la conclusione, quindi l'impegno della mozione che l'Assessore propone di modificare, chiedendo la costituzione di un gruppo di lavoro coordinato dall'Assessore competente, noi avevamo parlato degli uffici regionali ma la sostanza non cambia, perché vuol dire un gruppo che sia tra Regione e Comuni. Va bene, quello che ci preme sottolineare è anche la seconda parte dell'impegno, che è poi il senso della mozione stessa, cioè l'obiettivo di un confronto che accompagni l'iter di elaborazione della normativa regionale sulle CER. Io credo che se l'intenzione è questa e si vuole arrivare all'approvazione, questo gruppo di lavoro dovrà partire subito, perché altrimenti non ci saranno le possibilità di avere l'aiuto dei Comuni per quello che riguarda il lavoro della Commissione. A me sembra anche che questo sia un buon modo e concreto di collaborare. I Comuni spesso ci dicono che devono essere ascoltati e devono essere tenuti in considerazione, questo è un modo per farlo.

Presidente - Ha chiesto la parola il collega Aggravi, ne ha facoltà.

Aggravi (LEGA VDA) - Per dichiarazione di voto, a questo punto, e per fare una piccola proposta. Con l'emendamento il gruppo della Lega sosterrà la mozione e siccome, prendo spunto dalle parole della collega Minelli, l'assessore Bertschy è abbastanza maturo, gli faccio un'ulteriore proposta. Considerato il fatto che il tema, come in realtà tutti abbiamo detto, è particolarmente complicato, che c'è un percorso di analisi delle due proposte di legge o di quello che avverrà in Commissione, che comunque interessa dei membri di Commissione che dovranno attivamente mettere la testa sul tema e quindi seguire quella che poi sarà l'evoluzione, io volevo chiedere all'Assessore la possibilità di rendere le convocazioni di questo tavolo, di questo coordinamento, anche aperte come uditori ai membri della Commissione competente. In maniera tale che possano, per scelta, non obbligo o quant'altro, seguire poi gli incontri e capire anche quello che emerge da questi incontri e poter dare un contributo più attivo, quindi non soltanto passivo come Commissione deliberante per permettere al disegno di legge di andare avanti, ma poter seguire attivamente quest'attività e, perché no, tutti insieme poter dare un contributo fattivo. E magari anche per poter controbattere quelle che io temo saranno delle inefficienze che deriveranno dal testo finale, perché oggettivamente, quando si parla di burocrazia europea, almeno per quello che mi riguarda, sono sempre più pessimista, quindi penso che ci sarà ancora tanto da fare e da dire, considerato per l'appunto il percorso comunque non facile che avranno queste comunità in prospettiva. Quindi è giusto che questo tavolo che funge da agevolazione e l'attività dell'ente pubblico, secondo me, nel caso della Regione di questo tipo, dall'altra parte come attore magari più protagonista da parte dei Comuni, ci possa essere un contributo da parte di tutti.

Presidente - L'assessore Bertschy ha chiesto la parola, ne ha facoltà.

Bertschy (AV-VDA UNIE) - Oggi mi sono vestito in tono con la maturità e i miei capelli grigi, così tutto è coerente; poi capita che quando si parla delle cose che succedono di notte, si perde anche un po'...

Per noi va bene, se va bene anche per i proponenti, senza stare a modificare l'impegno, nella convocazione mettiamo "Il Presidente della IV Commissione e i componenti della IV Commissione", così che abbiate informazione del momento delle riunioni. A questo punto bisognerà cercare un luogo un po' spazioso, andiamo direttamente dai Sindaci che hanno una bella sala, e si può dare continuità al lavoro in questi termini, se va bene a tutti.

Credo che la cosa sia anche utile, perché la necessità è di poter seguire anche su un piano nazionale, e i nostri dirigenti lo stanno facendo nella Commissione ambiente e energia, però credo con le informazioni che anche i gruppi politici possono portare al tavolo, per avere al più presto un'informazione su come questo benedetto decreto verrà valutato, perché è fondamentale per andare avanti con tutte le iniziative.

Tra l'altro colgo l'occasione per dire che nelle prossime settimane, comunque sicuramente entro fine mese, approveremo in Giunta il piano energetico ambientale regionale. La nostra intenzione è di fare comunque una breve informativa al Consiglio prima che vada in VAS, quindi tutto questo sarà un po' da vedere in maniera coerente con questa fase di transizione energetica e con le azioni puntuali che dovremmo mettere in campo, da un lato per produrre di più, dall'altro per combattere la povertà energetica, dall'altra per ridurre i consumi.

Presidente - Assessore, magari facciamo avere alla Presidenza l'emendamento.

Se siete d'accordo, possiamo procedere alla votazione? Il testo modificato vi sarà inviato via mail. La votazione è aperta.

Esito della votazione:

Presenti, votanti e favorevoli: 33

La mozione è approvata all'unanimità.