Oggetto del Consiglio n. 1182 del 13 gennaio 2022 - Resoconto
OGGETTO N. 1182/XVI - Reiezione di risoluzione: "Impegno a richiedere agli organi statali competenti un diverso conteggio dei ricoveri di pazienti Covid nei bollettini quotidiani sull'andamento del virus".
Marguerettaz (Presidente) - Punto n. 52.03 all'ordine del giorno. Ha chiesto la parola il collega Manfrin.
Manfrin (LEGA VDA) - La risoluzione che è stata presentata questa mattina, sottolineo a beneficio dell'Aula e anche delle persone che ci ascoltano fuori, si origina da una serie di notizie che hanno... come dire? occupato un po' le pagine dei giornali nella giornata di ieri e nella giornata di oggi, ovvero la prima notizia è lo studio fatto da FIASO sui ricoveri, che dice che il 34 percento dei pazienti positivi ricoverati in ospedale non è malato di Covid, non soffre di sindromi respiratorie o polmonari e non ha sviluppato la malattia da Covid, quindi un paziente su tre, secondo questo studio, viene ospedalizzato per curare tutt'altro: traumi, infarti, emorragie, scompensi, tumori, ma al momento del tampone per il ricovero risulta positivo al Sars-Cov2.
Da questo studio che è stato fatto su sei grandi Aziende ospedaliere sanitarie (gli Spedali Civili di Brescia, l'Ospedale Policlinico San Martino di Genova, IRCCS AOU di Bologna, il Policlinico Tor Vergata, l'Ospedale San Giuseppe Moscati di Avellino e il Policlinico di Bari) emerge che dei complessivi 550 pazienti monitorati - un campione pari al 4 percento del totale dei ricoverati italiani - ben 363 si sono ospedalizzati con diagnosi da infezione polmonare, mentre 187, ovvero il 34 percento, non manifestano segni clinici, radiografici e laboratoristici di interessamento polmonare, ovvero non sono stati ricoverati per virus ma con il virus e la frase, evidentemente, assume un significato ben diverso perché infezione non equivale per forza a malattia. Di queste persone 187 (il 36 percento), e questo, secondo me, è un dato sicuramente interessante, sono donne in gravidanza che necessitano di assistenza ostetrica e ginecologica, mentre il 33 percento è composto da pazienti ospedalizzati per motivi derivati da diabete, patologie cardiovascolari, neurologiche, oncologiche o bronco-pneumopatie croniche, l'8 percento riguarda pazienti con ischemie, ictus, emorragie cerebrali o infarti e un altro 8 percento è rappresentato da pazienti che dovevano sottoporsi a un intervento chirurgico urgente e indifferibile pur se positivi al Covid; inoltre, il 6 percento del totale è composto da pazienti che arrivano al Pronto Soccorso a causa di incidenti. Insomma, questo studio evidenzia una cosa che in realtà abbiamo detto spesso, lo ha detto - ed è anche questo abbastanza curioso, ma ci accorgiamo di una certa inversione della narrativa in questo periodo - anche come ho riportato sulla risoluzione, il dottor Bassetti, che addirittura ha cercato di confutare al rialzo i dati forniti dallo studio di FIASO e, come riportato, c'è scritto che nei nostri reparti siamo ben oltre il 35 percento di ricoverati che con il Covid 19 non c'entrano nulla, non hanno della malattia nessun sintomo, ma sono positivi al tampone per l'ingresso in ospedale. Addirittura ha aggiunto che questo avviene anche nella registrazione dei decessi: se il paziente entra in ospedale per tutt'altro, ma è positivo e muore, viene automaticamente registrato sul modulo come decesso Covid e aggiunge - sono parole sue e le riporto -: "sono numeri assolutamente falsati".
Ora, credo che questa sia ormai una tragica verità, abbiamo passato credo dei mesi a discutere della differenza tra pazienti con Covid e morti per Covid e su questo si è sviluppato un ampio dibattito; credo che un evidente esempio sia quello di quella ragazza che ha fatto un bagno nel Lago di Como dove purtroppo è affogata. È stata chiaramente ripescata, è stata sottoposta a un tampone - questo nell'estate del 2020 - e, essendo positiva al Covid, è stata registrata come morta per Covid. Credo quindi che su queste statistiche pesino anche questi numeri.
Quello che chiaramente però viene un po' alla nostra attualità è che proprio sulla base di questo studio e anche di fronte a questi dati, che, come sappiamo, pongono una Regione in una zona piuttosto che in un'altra e quindi zona gialla, zona arancione e zona rossa, che prevedono evidentemente delle limitazioni, la Regione Lombardia ha chiesto al Ministero della salute di non contare nel bollettino quotidiano sull'andamento del Coronavirus i ricoveri di pazienti ospedalizzati per altre patologie e poi risultati positivi. Lo scopo, secondo Regione Lombardia, è quello di dare una rappresentazione più realistica e oggettiva della pressione sugli ospedali causati dal Covid e da questo venerdì, sempre Regione Lombardia, ha annunciato che distinguerà fra ricoveri Covid positivi e quelli che hanno una patologia Covid dipendente. Ecco, questo nuovo metodo di conteggio è sicuramente importante, perché? Perché, da una parte, effettivamente, permette di circoscrivere in maniera approfondita e specifica il fenomeno Covid e quindi sicuramente di vedere quali sono gli effetti del Covid sulla nostra popolazione e, evidentemente di non andare a falsare i dati dicendo che una persona è ricoverata per Covid quando in realtà è ricoverata per tutt'altro; dall'altra parte, però, permette anche alle Regioni di non dover adottare delle misure di limitazione che vengono imposte chiaramente dalle disposizioni nazionali e che in molti casi limitano la libertà di movimento dei cittadini, limitano chiaramente le possibilità delle attività commerciali, limitano le attività sociali, sostanzialmente impediscono di vivere una vita normale.
Ora, la Valle d'Aosta chiaramente sta fronteggiando una crisi, come sappiamo, con numeri che sono decuplicati rispetto a un anno fa sui contagi e, come sappiamo, la modifica del metodo di calcolo che viene adottata per l'inserimento delle Regioni in una zona piuttosto che in un'altra viene determinata, per fortuna, diversamente da quello che era l'anno scorso. Diciamo che quello che conta di più è il numero dei ricoverati e delle terapie intensive, quindi in area medica e della terapia intensiva, ma chiaramente se risultano persone ricoverate positive che però sono ricoverate per altra patologia, anche questo è un dato che rischia di falsare e quindi di mettere una Regione in una zona che non dovrebbe essere così negativa per questo tipo di incomprensione.
Ho peraltro letto una notizia decisamente preoccupante che è stata riportata da un'ANSA delle 12:30, che riporta il monitoraggio settimanale della Fondazione Gimbe, che dice che la Valle d'Aosta con un altro paziente in terapia intensiva entrerebbe in zona arancione, mentre con altri quattro pazienti ricoverati in rianimazione finirebbe in zona rossa, quindi una situazione che dobbiamo assolutamente e necessariamente scongiurare con tutte le forze che abbiamo e sicuramente questo nuovo conteggio ci permetterebbe di poter dare una fotografia più chiara. Evidenziamo anche una cosa: qui non si tratta di falsare i dati, perché nessuno vuole dire e non vuole riportare in maniera fedele quello che sta accadendo, qui si tratta di dare ai dati una lettura che rappresenti la realtà e non invece, diciamo, la gonfi artificialmente. Credo che l'esempio che ho fatto prima della ragazza purtroppo deceduta nuotando nel lago sia di tutta evidenza e ci restituisca un'immagine adeguata per questo caso.
Con questa risoluzione quindi abbiamo deciso di presentare, conformemente a quanto già realizzato dalla Regione Lombardia, la stessa richiesta per la nostra Regione e quindi chiediamo con questo impegno di formulare presso il Ministro della salute e la Conferenza Stato-Regioni la richiesta di non contare nel bollettino quotidiano sull'andamento del Coronavirus i ricoveri di pazienti ospedalizzati per altre patologie e poi risultati positivi e parimenti chiediamo di iniziare a fornire analogamente a Regione Lombardia la distinzione nel bollettini tra ricoveri Covid positivi e quelli che hanno una patologia Covid dipendente.
Presidente - Ha chiesto la parola il presidente della Regione Lavevaz, ne ha facoltà.
Lavevaz (UV) - Sono sostanzialmente d'accordo con l'analisi fatta dal collega Manfrin in maniera puntuale. Devo dire che l'intervento che lei ha fatto potrebbe essere assolutamente sovrapponibile a diversi interventi che abbiamo fatto all'interno della Conferenza delle Regioni, diverse Regioni peraltro, proprio su quest'aspetto. È una problematica di cui si parla non da queste settimane, se ne parla fin dai primi momenti - io ho vissuto dalla seconda ondata in poi -, ma un corretto conteggio dei positivi, proprio una distinzione tra chi è malato di Covid e chi è malato col Covid è una questione che, vi posso assicurare, all'interno della Conferenza delle Regioni è stata portata tantissime volte. Io mi ricordo anche di un intervento, adesso non ricordo quando, ma esattamente in questo solco in cui avevo anche chiesto, vista la particolarità della nostra Regione, una suddivisione, un conteggio diverso anche tra residenti e non residenti, perché c'è una possibilità anche di un'incidenza di non residenti importante, in particolare nel periodo delle festività o durante l'estate; durante l'estate, per fortuna, la situazione pandemica è ben diversa. È una questione che abbiamo condiviso in maniera trasversale tra i Presidenti di Regione a prescindere dal colore politico. Devo dire che in particolare con il presidente Fedriga, di cui ho una profonda stima, c'è un'ottima collaborazione su tanti fronti e anche su questo punto, ripeto, la questione è stata già portata avanti tante volte, ma mai ascoltata dal Governo. Al di là del report FIASO, questa è un'analisi che, le assicuro, all'interno della Conferenza viene regolarmente portata ed è stata portata anche in queste settimane di festa, perché tra Natale e l'Epifania credo che ci siamo visti in Conferenza quattro o cinque volte e diverse volte è uscita questa proposta anche nei confronti del Governo, quindi alla presenza anche del Ministro Speranza e della Ministra Gelmini.
Rispetto alla proposta invece della Regione Lombardia, è chiaro che quella della Regione Lombardia è più che altro una provocazione o direi un esercizio di stile, perché, chiaramente, anche se la Regione propone i dati in maniera scomposta, quello che il Governo farà o l'Istituto superiore di sanità, la Cabina di regia che vogliamo dire... farà la somma, perché non può essere conteggiato in maniera diversa un parametro in una Regione rispetto a quello di un'altra Regione. Se il parametro attuale è il numero di positivi in area medica e il numero di positivi in terapia intensiva, finché non si modifica a monte quest'aspetto - ed è una cosa che deve fare il Governo -, è abbastanza inutile che mandiamo i dati in maniera suddivisa, lo possiamo anche fare ma è assolutamente inutile. Quello che va fatto - e su questo la forza politica ha un peso anche diverso da quello che posso avere io all'interno della Conferenza, ma devo dire che su questo i Presidenti sono allineati, ripeto, a prescindere dal colore politico - è una modifica che va fatta a monte e non nella trasmissione dei dati. La risoluzione così com'è presentata, pur condividendo come ho detto e come ho premesso, non è accettabile.
Presidente - Ha chiesto la parola il collega Manfrin, ne ha facoltà.
Manfrin (LEGA VDA) - Mi fa piacere che questa problematica lei non la registri questa settimana, ma l'abbia proposta a più riprese nel passato, non ne ha mai dato comunicazione ovviamente a questo Consiglio. Quello che registro però è che curiosamente, mentre lei lo ha fatto, diciamo, da quello che dice lei, già svariate settimane fa, giorni, mesi anni, lustri, incredibilmente, noi depositiamo questa risoluzione alle 13:00 e alle ore 15:34 esce un'ANSA dove lei dichiara: "Ah, dobbiamo modificare i metodi di conteggio". Capisterella, come mai?
(intervento del Presidente della Regione, fuori microfono)
...non so se l'ha fatta lei, io l'ho letta quindi prendo atto di questo, se vuole poi le do i riferimenti. È uscita un'ANSA di questo tipo ed è uscita nella giornata di oggi, quindi, capisce che...
(intervento del Presidente della Regione, fuori microfono)
...guardi, 13 gennaio 2022, news: "Covid, Lavevaz: cambiare regole su conteggio casi positivi. Il dato del numero dei contagi è diventato meno significativo" questo...
(intervento del Presidente della Regione, fuori microfono)
...sì, un'ANSA del 13 gennaio alle ore 15:34...
(intervento del Presidente della Regione, fuori microfono)
...non c'è scritto... questo è quello che viene riportato sull'ANSA. È particolarmente curioso quindi vedere che lei ha tutte queste idee prima degli altri, sicuramente è un precursore e ci insegna anche parecchie cose, però, quando gli altri fanno le proposte, incredibilmente lei esce con delle notizie ANSA, anzi, sicuramente l'hanno fatto contro il suo volere, diciamo.
Inoltre quello che lei dice è altrettanto curioso perché lei dice: "ma, guardi, sono d'accordo con lei per quanto riguarda i conteggi", bene, su questo è d'accordo, perfetto e, siccome diciamo la stessa cosa siamo d'accordo e questa è un'impegnativa ed è andata. Poi c'è la seconda impegnativa che dice: "Regione Lombardia...", "ah, ma lo fa come provocazione". Io non credo sa, Presidente, perché penso che probabilmente lei conosce le intenzioni, frequenta molto di più il Palazzo di Regione Lombardia rispetto a altri e quindi confidiamo che lei conosca quali sono le motivazioni che stanno dietro le scelte politiche, però in realtà io credo che Regione Lombardia abbia adottato questa strategia - anch'io ipotizzo - per evidenziare che molto probabilmente, se si riportassero i dati in maniera corretta, la classificazione di una Regione sarebbe evidentemente corretta.
Ora, io credo che lei nel suo ruolo di Presidente debba fare una cosa importante: quella di tutelare al massimo la Regione, le sue attività economiche e le sue attività sociali. Come lei saprà, la collocazione della nostra Regione in zona arancione o in zona rossa sarebbe una vera sciagura per le attività economiche e sociali della nostra Regione; non parliamo poi dell'appeal turistico che viene comunicato al di fuori, perché la zona rossa con dati magari anche minimamente negativi viene riportata fuori come un pericoloso focolaio di contagio. Secondo me, quindi riportare questi dati probabilmente potrebbe portare e promuovere dei comportamenti corretti anche a livelli di Governo, perché se io fornisco il dato, diciamo, netto, chiaro e quindi i veri contagi sono questi perché abbiamo tolto quelli che sono semplicemente Covid positivi e non Covid dipendenti, aiuterebbe a far capire all'opinione pubblica e non soltanto a quella valdostana, ma alle persone che vogliono venire qui e anche a chi amministra al Ministero della salute, che forse la situazione non è così negativa e se tutte le Regioni adottassero questo sistema di registrazione, è evidente che si promuoverebbe una miglioria magari facendo opera di convincimento rispetto al Ministero per modificare i dati del contagio. Guardi, glielo dico perché in questi giorni sto registrando un sacco di conversioni sulla via di Damasco anche nelle proposte per la risoluzione della pandemia, perché, rispetto a quello che i virologi - magari anche di grido - dichiaravano un paio di settimane fa, vediamo tutta una serie di modifiche anche dettate dalle linee guida dell'OMS, piuttosto che dagli studi che stanno emergendo. È chiaro quindi, Presidente, che, quando qualcosa dipende dalle norme nazionali, noi possiamo fare poco, ci abbiamo provato, me lo ricordo in quest'aula ad andare contro le norme nazionali e abbiamo il nostro nel nostro piccolo, ma in questo caso è un qualcosa che possiamo fare, che possiamo adottare e che sicuramente sarebbe positivo per la nostra Regione e che permetterebbe di suddividere l'impatto del Covid soprattutto sulle ospedalizzazioni e darebbe la fotografia plastica dei dati reali. Ora, se lei non vuole prendere nemmeno questo impegno, che mi risulta minimo perché basta fare semplicemente una separazione dei dati... io non ho guardato il bollettino di oggi e mi pare che siamo sulla cinquantina di persone ospedalizzate più quattro-cinque in terapia intensiva; se lei mi dice che è una difficoltà suddividere i dati di 50-60 persone che sono ospedalizzate, io alzo bandiera bianca, però, Presidente, credo che questo sarebbe semplicemente un qualcosa che andrebbe a nostro vantaggio e non a nostro svantaggio.
Noi quindi chiaramente questa risoluzione la porteremo al voto e non la ritiriamo, se lei ritiene, come ha dichiarato all'ANSA alle ore 15:34 o come lei ha dichiarato e ha preconizzato 8-9 anni fa e poi inopinatamente l'hanno portato fuori questo pomeriggio proprio prima della discussione di questa risoluzione... se lei crede in questo, io le consiglierei di votare questa risoluzione; se lei ritiene di non voler fare neanche questo sforzo, voti contro e poi chiaramente l'opinione pubblica si formerà la sua idea.
Presidente - Ha chiesto la parola il presidente della Regione Lavevaz.
Lavevaz (UV) - Solo una velocissima precisazione. Le mie dichiarazioni all'ANSA le ho fatte questa mattina alle 11,00 in seguito a una richiesta di un mio pensiero rispetto alle posizioni che stanno prendendo le altre Regioni. Ci sono i messaggi, ci sono le mail, io posso anche capire che, insomma, ci sia la volontà di far credere cose diverse, in questi due giorni si è visto almeno un paio di volte, ma così non è. Le mie dichiarazioni fanno seguito alla linea che abbiamo seguito in queste settimane e in questi mesi all'interno dei lavori della Conferenza, non siamo stati al traino, come è stato detto anche in questi due giorni, abbiamo portato avanti delle proposte anche anticipando dei passi del Governo, per esempio, sulle quarantene delle scuole, eccetera, il vostro ruolo è diverso e questo lo sappiamo bene e ne prendiamo atto.
Presidente - Ci sono altre richieste di intervento? Se non ci sono altre richieste di intervento, chiedo di mettere in votazione la risoluzione di cui al punto n. 52.03. La votazione è aperta. La votazione è chiusa.
Appello nominale del Consigliere presente in remoto sulla piattaforma zoom.
Rosaire (UV) - Favorevole.
Presenti: 33
Votanti: 13
Favorevoli: 13
Astenuti: 20 (Barmasse, Bertschy, Caveri, Chatrian, Cretier, Grosjacques, Erika Guichardaz, Jean-Pierre Guichardaz, Jordan, Lavevaz, Malacrinò, Marguerettaz, Marquis, Marzi, Minelli, Padovani, Restano, Rosaire, Sapinet, Testolin)
La risoluzione non è approvata.
Con questa risoluzione abbiamo terminato i lavori, buona serata a tutti.
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L'adunanza termina alle ore 17:54.