Oggetto del Consiglio n. 1183 del 26 gennaio 2022 - Resoconto
OBJET N° 1183/XVI - Communications du Président du Conseil.
Bertin (Presidente) - Alla presenza di 30 Consiglieri, possiamo dare inizio ai lavori del Consiglio. Punto n. 1 all'ordine del giorno.
In apertura di questo Consiglio, ricordiamo la figura di Piero Roullet, morto sabato scorso, un imprenditore lungimirante la cui passione e competenza hanno reso onore alla Valle d'Aosta, in particolare nel settore turistico ricettivo. Ha saputo mettersi al servizio della comunità, trasmettendo sapere e visione e facendo anche scuola per le sue idee illuminanti.
Alla sua famiglia vanno le più sentite condoglianze della nostra assemblea. Chiedo ai colleghi se vogliono intervenire in suo ricordo. Consigliere Jordan ne ha facoltà.
Jordan (AV-VdA Unie) - En tant que groupes de Vallée d'Aoste Unie et d'Alliance Valdôtaine, nous voulons, nous aussi, nous souvenir, avec estime et gratitude de Piero Roullet.
Beaucoup d'entre nous ont eu la chance de pouvoir collaborer avec Piero Roullet dans ses différentes activités professionnelles, non seulement en tant qu'entrepreneur dans le secteur du tourisme, mais aussi dans les différentes institutions où il a apporté son importante contribution.
Nous voulons rappeler ses grandes qualités professionnelles, son charisme, sa profondeur morale, sa capacité à interpréter l'avenir avec vision.
Issu d'une famille d'agriculteurs, il a eu l'occasion de bien connaître le territoire valdôtain, sa culture, ses particularités : des éléments qui ont toujours été au centre de son activité professionnelle.
En tant que président du Collège de géomètres, à l'Association des Hôteliers Valdôtains ou encore à la Présidence de la Chambre valdôtaine, Piero Roullet a agi en plaçant la Vallée d'Aoste au centre de son action, en valorisant son potentiel et en contribuant ainsi à la croissance du tissu productif régional. Dans le domaine du tourisme il a su anticiper les événements et les tendances en se plaçant à l'avant-garde du secteur de l'hôtellerie et de la restauration.
Toujours attentif à la tradition mais aussi capable de regarder à l'avenir avec un œil clair et prospectif, anticipant le potentiel de la valorisation des produits typiques d'excellence et se donnant comme exemple pour l'ensemble du système touristique régional.
En tant que président de la Fondation Grand Paradis, j'ai découvert combien il était important pour Piero de faire partie de la Communauté de Cogne et du Parc du Grand Paradis.
Surtout j'ai pu comprendre à quel point il était devenu une référence pour sa communauté et un exemple d'entrepreneur d'excellence du territoire.
Avec autorité et détermination, il n'a jamais hésité à se confronter, intervenant parfois avec un esprit critique mais toujours constructif, parfois même en se plaçant en dehors du peloton dans le seul objectif d'une croissance contenue du secteur touristique et économique régional.
Presidente - Il consigliere Marguerettaz si è prenotato, ne ha facoltà.
Marguerettaz (UV) - Piero Roullet, Chevalier de l'autonomie, Commendatore della Repubblica italiana, persona che ricordiamo oggi per tutte le sue qualità e con rammarico per la sua dipartita troppo precoce.
Le sue qualità sono state già descritte molto bene, sia durante la messa funebre sia sugli articoli.
Io volevo semplicemente in quest'aula ricordarlo a nome dell'Union Valdôtaine per il suo percorso, perché al di là delle qualità individuali, il successo è sempre figlio di un percorso, è come noi ci avviciniamo alla vita.
Piero non è nato albergatore, è nato come professionista, come geometra. Collaborando con l'ingegner Canestrini ha avuto modo di girare tutte le stazioni turistiche e sciistiche più importanti dell'arco alpino, Courchevel, Méribel, Saint-Anton, Gstaad, da professionista; ma là dove è andato ha cercato d'imparare, di assorbire, e quando è stato chiamato alla conduzione del prestigioso albergo di Cogne, ha messo a frutto quello che ha imparato.
Se volete la trilogia: bisogna prima di tutto apprendere, poi bisogna fare, ma c'è un terzo aspetto che è fondamentale, quello di trasmettere, d'insegnare, e lui, oltre all'attività più scontata, a insegnare ai suoi collaboratori diretti... ho avuto modo in questi giorni di parlare con una serie di artigiani che hanno collaborato con lui per gli investimenti che ha fatto e mi hanno detto: "Un grande uomo".
Voi immaginate un imprenditore edile, un idraulico, che erano chiamati a costruire un centro benessere, a costruire un ampliamento. Prima di costruire, cosa faceva Piero? "Venite con me" e li portava nelle stazioni e nei locali più importanti che c'erano in Europa, dicendo: "Se voi non capite, non conoscete le cose che io voglio fare, come potete fare un buon lavoro?".
Queste persone, pur lavorando, hanno detto: "Con Piero noi lavoravamo, ma abbiamo fatto le più belle ferie della nostra vita andando a imparare".
Questa credo che possa essere la cosa più interessante da ricordare ai nostri giovani. Piero è stato veramente un grande Valdostano, è stato ricordato, nato in un contesto agricolo, diventato professionista, diventato albergatore, un grande uomo. Ciao Piero.
Presidente - Consigliere Baccega ne ha facoltà.
Baccega (GM) - Personalmente ho conosciuto Piero Roullet molto prima che mi occupassi di politica, in una serata di quelle che difficilmente si dimenticano. Si parlava di comunicazione, si parlava di turismo, di ospitalità, di come promuovere la nostra regione.
Quella sera, parlo di più di trent'anni fa, incontrai una persona davvero carismatica che adorava il suo lavoro, amava la sua Valle d'Aosta, la sua località di Cogne, e che era a disposizione degli altri per trasmettere il suo sapere, le sue esperienze ma anche i suoi sogni, molti dei quali certamente realizzati.
Quando una persona di quella forza, di quell'energia, di quella competenza, di quella schiettezza sale al cielo, lascia certamente un vuoto incolmabile.
Alla famiglia e alla comunità di Cogne vanno le nostre più sentite condoglianze.
Presidente - Consigliera Spelgatti ne ha facoltà.
Spelgatti (LEGA VDA) - Ho apprezzato moltissimo il ricordo fatto dal collega Marguerettaz, perché fotografa esattamente quello che era Piero Roullet.
Piero Roullet è una persona che ha portato lustro a tutta la Valle d'Aosta, non solo per la sua lungimiranza e le sue capacità imprenditoriali ma per il suo spirito indomito: è un qualche cosa che io ho sempre apprezzato moltissimo in lui.
Ho avuto e ho la fortuna e l'onore di avere un legame molto stretto con tutta la sua famiglia, con Laura, con Silvia, con i loro mariti, con Pietro, Leonardo, Sophie, ragazzi che hanno ereditato dal nonno e da tutta questa famiglia una bellezza, una profondità d'animo che sicuramente continuerà e porterà avanti l'eredità di Piero sotto mille profili, ma c'è un qualche cosa che a me ha sempre colpito di lui: il fatto che avrebbe potuto tranquillamente occuparsi semplicemente della sua attività imprenditoriale, eppure non l'ha mai fatto. Ha sempre continuato a domandarsi e a lottare per quello in cui credeva: per la comunità, per la Valle d'Aosta.
Lui aveva una sua visione, condivisibile, non condivisibile sui singoli punti e per questa ha sempre continuato a combattere, ma non è bastato.
Mi ha colpita particolarmente perché sapevo benissimo della sua malattia, la si viveva, eppure lui fino all'ultimo giorno, ogni volta che ci sentivamo, ogni volta che ci vedevamo, mi continuava a parlare della comunità della Valle d'Aosta, di quello che non funzionava.
Io mi sono domandata: "Ma avrò mai la forza io, personalmente, il giorno in cui saprò di avere i giorni contati, di continuare sempre a pensare alla collettività e alla comunità?".
Non lo so, perché soltanto quando si arriva al proprio momento finale, quando mi toccherà, saprò come sarò in grado di reagire e di affrontare gli ultimi giorni che avrò a disposizione.
Lui negli ultimi giorni che aveva a disposizione continuava ogni giorno a lavorare, a occuparsi della sua azienda, a occuparsi della sua impresa, chiaramente della sua famiglia, quello è scontato ma quello che non è scontato è che continuava a pensare alla visione della Valle d'Aosta.
Questo vuol dire essere davvero un uomo a tutto tondo, perché un uomo fa parte di una collettività e finché non pensa soltanto a se stesso ma pensa sempre alla propria terra, alla propria valle, ai propri concittadini e non smette di pensare fino all'ultimo momento che ha in vita, allora lascia il segno.
Io mi sono veramente domandata: "Tu sarai in grado di fare questo quando arriverà il tuo momento?". Se me lo domando è perché, evidentemente, dentro di me la risposta non è scontata perché oggi penso: "Forse se io sapessi di avere qualche mese a disposizione non lo so cosa farei, forse non sarei più in grado di occuparmi di pensare in ogni istante della mia giornata ancora a tutto questo".
Mi auguro di essere in grado di prendere quell'esempio ma la grandezza di una persona la vedi soltanto nel momento in cui veramente ti trovi davanti a queste prove e io oggi non lo so se sarei in grado di avere quella lungimiranza e soprattutto quella centratura fino all'ultimo istante per poter continuamente pensare a tutto ciò che abbiamo di più importante che è il nostro essere uomini e donne all'interno di una collettività.
Questo rappresenta l'amore che lui aveva per questa terra, per la Valle d'Aosta, per tutti i Valdostani e per gli altri. É un esempio di vita che mi ha colpito moltissimo e che non dimenticherò.
Presidente - Assessore Jean-Pierre Guichardaz, ne ha facoltà.
Guichardaz J. (FP-PD) - Ho conosciuto Piero Roullet, albergatore lui, io giovane ispettore di igiene. Ricordo di aver visitato il suo albergo per la prima volta negli anni '90 e di essere rimasto colpito soprattutto dalle camere, meravigliosi piccoli musei arredati tutti in modo diverso, con pezzi unici e originali di antiquariato alpestre, anche se so che il termine forse non è più corretto. Letti, cullette, tabacchiere, porta oggetti, madie, mobili... insomma, pezzi di storie minute, memorie di vite vissute di un passato ormai remoto.
Ricordo di avergli chiesto come è che si fidava di lasciare quei pezzi meravigliosi e unici a disposizione della propria clientela senza protezione, anzi, pronti all'uso; tavoli, sedie, letti e scrivanie antichi erano, e immagino che lo siano ancora, l'arredo di quei meravigliosi ambienti.
La sua risposta fu che non era mai capitato che qualcuno dei suoi ospiti gli portasse via qualcosa o gli rovinasse un mobile. Mi disse che la bellezza e la cura dei particolari erano antidoti contro l'imbarbarimento e che qualunque dei suoi clienti, davanti a un pezzo unico, a un oggetto intriso di storia, si sente bene, avverte il dovere della memoria, quella memoria che mai nessuno si sarebbe sognato di violare, quella memoria che gli oggetti hanno la capacità di trasmettere e di rappresentare.
Aveva quella tensione al bello, alla cura del particolare, sentiva il dovere di perpetrare ciò che aveva avuto in custodia e di non rinnegare mai il passato, Piero Roullet, e dietro quell'apparenza a volte spigolosa, dietro alla sua famosa vis polemica, sapeva meritarsi la stima di tutti con le azioni e i gesti concreti, senza tante sviolinature.
Racconto un aneddoto che dice la persona Piero Roullet e il suo essere fuori dagli schemi.
Quando mi hanno detto della sua malattia, purtroppo incurabile, mi è venuto in mente un fatto che ben descrive Piero Roullet e la sua indole forte, caparbia e, al tempo stesso, generosa e aperta al confronto. Ricordo che l'anno scorso Piero partecipava attivamente alle proteste in piazza e sotto palazzo Deffeyes per le chiusure dovute alla zona rossa e per le ricadute sul tessuto economico valdostano.
Al termine di una di quelle manifestazioni in cui Piero aveva preso il megafono e criticato aspramente Roma, la Valle d'Aosta, i Sindaci, i suoi colleghi che non scendevano in piazza, io stesso, in qualità di Assessore al turismo, senza usare eufemismi e particolari delicatezze - posso dirlo, essendo andato a quasi tutte le manifestazioni per capire il clima e anche per sentire la piazza, come si dice - mi fermò e mi chiese se poteva passare un attimo in ufficio.
Arrivò con un sacchettino in mano e l'aria un po' scanzonata, pensavo che avrebbe continuato sull'onda della manifestazione, magari somministrandomi qualche stoccata, come era capace di fare lui. Invece dentro quel sacchetto aveva una copia di un libro con dedica.
Mi fece omaggio del bel libro che racconta la storia del suo albergo e della sua famiglia. Parlammo per quasi due ore di turismo, di formazione, di comunicazione e di prospettive. Mi suggerì lui di promuovere la Valle d'Aosta con azioni forti e pervasive perché mi disse: "Se non racconti chi sei, non esisti".
Si dimostrava un duro quando occorreva esserlo ma poi metteva da parte la vis polemica per ritornare a essere un generoso, una persona che amava il suo lavoro, la sua Cogne, la Valle d'Aosta, la sua famiglia. Una persona onesta a 360 gradi, senza infingimenti o doppi fini.
Questi due piccoli aneddoti - certo non pretendo di raccontare la meravigliosa complessità di uno degli uomini più visionario originari, diciamolo pure, che la Valle d'Aosta ha avuto il privilegio di avere -aggiungono un piccolo tassello a una personalità poliedrica e straordinaria.
Da parte mia e del nostro gruppo Federalisti Progressisti - Partito Democratico, porgiamo le nostre più sentite condoglianze alla sua bella famiglia e alle persone che gli vogliono bene, sperando davvero che la sua eredità umana e professionale possa essere d'esempio e di stimolo per le generazioni a venire, che il suo viaggio misterioso - come ha voluto che fosse scritto sulla sua epigrafe - continui a essere davvero pieno di stupore e di meraviglia.
Presidente - Assessore Caveri ne ha facoltà.
Caveri (AV-VdA Unie) - Il Vicepresidente mi ha chiesto, per il legame di antica conoscenza con Piero Roullet, di pronunciare qualche parola a nome del Governo regionale che si unisce all'insieme di fotografie che ciascuno degli intervenuti quest'oggi ha fornito di questa personalità poliedrica che è stato Piero Roullet.
Direi che la presenza alle sue esequie di tantissime persone è stata la testimonianza di quell'affetto nei confronti del suo entusiasmo febbrile, come lo si potrebbe definire. Ha attraversato la vita di corsa, sempre con idee e proposte anche critiche, Piero sapeva essere in certi momenti anche molto ruvido nelle sue esternazioni, faceva parte del suo carattere e sappiamo bene che la schiettezza può essere un elemento arricchente anche nel confronto e nelle amicizie.
Il fatto di essere riuscito a trasformare il Bellevue con l'apporto della sua famiglia e diventando Cognein per scelta... la capacità di trasformare il Bellevue in un Relais & Châteaux è la dimostrazione plastica e realistica di come si possa costruire qualche cosa di forte, d'interessante, di utile per tutta la comunità.
Per questo lo ricorderemo ed è bene che sia stato fatto anche nell'aula del Consiglio Valle, proprio perché nel momento in cui si scelse di avere questi Chevalier de l'autonomie che illustrano la Valle d'Aosta è bene che anche all'interno dell'assemblea parlamentare espressa dei Valdostani si ricordino queste personalità.
Talvolta, ed è un'osservazione amara, non siamo sempre in grado di ricordare, di avere quel culto della memoria nei confronti delle personalità espresse dal popolo valdostano e il fatto che oggi ci sia stata questa coscienza e questa sensibilità è certamente importante.
Presidente - Consigliere Rollandin ne ha facoltà.
Rollandin (PA) - Avoir connu Piero a été une chance, il avait le sens de l'amitié et il aimait discuter des thèmes qui étaient à la base de notre vallée : l'agriculture - donc, était sa source -le tourisme, qui avait été son développement et sa vie et toutes les autres chances qui avait eues et qui avait su surtout porter de l'avant. En défense aussi de notre langue, il était cohérent avec les choix qu'il avait fait et il avait la force de les maintenir pendant toute sa vie. Et je crois que dans ce sens, c'est doublement un exemple pour nous tous, comme a déjà été dit par les collègues. Je crois que le thème principal, ça a été le faire de façon que... puisse être le développement de toute notre vallée, en particulier de Cogne, et là c'est, je crois, un exemple qu'on connaît.
Je crois qu'on peut évidemment maintenir la force qu'il avait dans ce sens : essayer de développer les mêmes thèmes pour maintenir cette vallée à l'ordre qu'il a aimé pendant toute la vie.
Donc je crois que nous retenons de pouvoir imaginer, de suivre son école pour ce qui est possible. Nous participons aux condoléances les plus émues et sincères à sa famille et à ses amis.
Presidente - Vi comunico che nel pomeriggio di ieri sono state depositate presso la Presidenza del Consiglio le firme per avviare la procedura della proposta di legge a iniziativa popolare da sottoporre a referendum propositivo, riguardante la modifica delle norme per l'elezione del Consiglio regionale della Valle d'Aosta.
Vista l'assenza del Presidente della Regione, impegnato a Roma come grande elettore, come già annunciato in Conferenza dei Capigruppo, sono rinviate al prossimo Consiglio le iniziative 6, 13, 16, 17, 18, 28 e 29 all'ordine del giorno.
All'interrogazione n. 7 risponderà l'assessore Marzi, mentre a quella n. 8 risponderà l'assessore Caveri.
Vi informo inoltre che le interpellanze n. 30 e 31 saranno trattate congiuntamente.
La Conferenza dei Capigruppo ha inoltre deciso che domani, in apertura dei lavori, sarà dedicato un momento commemorativo alla Giornata della Memoria che ricorre, come sapete, il 27 gennaio, data in cui fu liberato il campo di sterminio di Auschwitz. Ogni gruppo avrà a disposizione al massimo dieci minuti per il proprio intervento.
Infine consentitemi di fare un "In bocca al lupo", anche a nome del Consiglio, agli undici atleti valdostani convocati per i giochi olimpici invernali di Pechino, che inizieranno il 4 febbraio prossimo.